Vetrego è una frazione del comune di Mirano nella Provincia di Venezia.


Generalità

  • Il centro di Vetrego si trova a 5 km a sud di Mirano capoluogo.
  • Latitudine: 45° 27' 30 - longitudine: 12° 6' 16.
  • Altezza sul livello del mare : 8 metri in prossimità della Chiesa, 4-6 metri nella zona sud delle Basse.
  • Indirizzo postale : Vetrego, 30030 Scaltenigo di Mirano - VE.
  • Superficie : circa 550 ettari.
  • Unità di misura agraria : campo padovano : 3862,57 mq; campo trevigiano : 5204,69 mq
  • È sede parrocchiale dal 1912 della Diocesi di Treviso , Vicariato di Mirano.
  • Il patrono : San Silvestro (31 dicembre ).
  • Gli abitanti : vetreghesi.


Il toponimo

Oggi, dopo i ritrovamenti di reperti archeologici si è certi che Vetrego esisteva nel I secolo d.C. Se si accredita la tesi di alcuni studiosi secondo i quali il graticolato romano arrivava fino ai margini della laguna di Venezia, allora il paese esisteva in epoca paleoveneta. Sembra essere valida la tesi che Vetrego derivi da Vetus Vicus (Vecchio Villaggio). I secoli successivi alle invasioni barbariche provocarono nella zona l’impaludamento e boscaglie, come ricorda la località di Roncoduro (attuale svincolo del Passante di Mestre) , dal verbo mediovale roncare, luogo da dove si è dovuto sterpare e diverre piante per rimettere a coltura il terreno. Questa operazione di disboscamento e bonifica deve essere stata lunga e faticosa, se ancora nel 1117, il toponimo diventa Vitrico , da Vetere ricuum, cioè antico luogo paludoso.

Il territorio

Il territorio della frazione confina con le frazioni di : Marano Veneziano (Comune di Mira VE), Mirano capoluogo, la località Formigo di Scaltenigo, Ballò, la località Roncoduro di Cazzago (Comune di Pianiga), Mira Taglio, comune di Mira (VE).

Nel corso della storia il territorio vetreghese è stato, letteralmente, tagliato da infrastrutture a servizio della Regina dell’Adriatico: a nord dalla ferrovia Venezia Milano, a sud dall'autostrada A4, a est dal Canale Taglio Nuovo del fiume Muson che ha separato la località Cuccobello . Il 10% del percorso del Passante di Mestre, (iniziato nel 2004 ) taglierà nella parte ad ovest (dalla località di Roncoduro a quella di Formigo) una ulteriore parte del territorio, restringendo ulteriormente il nucleo urbano.

Il governo delle acque dei fiumi Muson, Brenta e Tergola e tutti i numerosi canali (Cognaro, Comuna, Comunetto, Cesenègo, Volpin, Pionca) che lo attraversano, realizzati dalle diverse bonifiche che si sono succedute (romane benedettine, veneziane), sono sempre stati fondamentali per la sopravvivenza della frazione. Ancora oggi le terre della località Basse, nella zona dove la Pionca sottopassa il canale Taglio che raggiungono solo 6 metri sul livello del mare, sono oggetto di inondazioni; l’ultima è del 30 marzo 1993.

Un detto, una storia

In lingua veneta parlata c’è un detto che caratterizza la frazione :

Vetrego, o che me bruso o che me nego (Vetrego, o brucio o annego).

Sicuramente il detto lo si può far risalire alle opere idrauliche eseguite sul fiume Muson, ultimate nel 1613, dalla Serenissima Repubblica a salvaguardia della laguna e della città di Venezia. L’esecuzione del canale pensile tra il Bacino di Sotto di Mirano e il fiume Brenta a Mira tagliò letteralmente (da qui il significato nome), in senso ortogonale ben sei canali e fiumi che hanno il flusso dell’acqua diretta verso la laguna (Menegon, Lusore, Cesenego, Pionca, Serraglio) che furono fatti passare sotto il suo letto per mezzo di sifoni. Quest’opera è l’origine del dissesto idrogeologico che ha prodotto a vetrego numerose inondazioni (la più infausta fu quella del 1725) o di siccità (drammatica quella del 1790).

Considerata la natura argillosa del terreno e quindi scarsamente permeabile si può ben comprendere che quando sarà terminato il costruendo Passante di Mestre il paese continuerà ad essere canzonato con l’amaro detto.

L’essere la più piccola tra le frazioni del Comune di Mirano ha prodotto nei vetreghesi un paio di simpatici detti popolari (in lingua veneta parlata) che descrivono bene come è stato vissuto il rapporto con il Centro.

  • Porco Miràn … can no magna can! (Maledetto Mirano … il cane non mangia il cane!): imprecazione nei riguardi dei Signori di Mirano, tutti solidali contro la gente delle frazioni.


  • Quei de Miràn, i passa ancuò e i sajùda domàn! (Quelli di Mirano, passano oggi e salutano domani!) .

Alcuni dati demografici

  • 1119 50 abitanti adulti e una decina di abitazioni
  • 1371 160 abitanti.
  • 1417 100 abitanti .
  • 1689 300 abitanti adulti
  • 1789 300 abitanti illetterati
  • 1855 500 abitanti di cui ben 223 sono iscritti all’elenco dei poveri;
  • 1895 500 abitanti adulti
  • 1912 865 abitanti
  • 1951 1027 abitanti
  • 1971 1119 abitanti con 276 famiglie
  • 1981 1193 abitanti con 312 famiglie
  • 1998 1148 abitanti
  • 2000 1216 abitanti con 382 famiglie

Attività

Se per secoli e millenni i vetreghesi hanno vissuto e sopravvissuto di agricoltura ora vivono seguendo le dinamiche socio-demografiche dell’area metropolitana di Venezia, Padova, Treviso. La stragrande maggioranza degli abitanti lavorano nelle industrie e terziario. Sono solo poche famiglie si dedicano ancora esclusivamente all’agricoltura, certamente si ridurranno ancora con l’ultimazione del Passante di Mestre. Il resto della campagna vetreghese, formata da piccolissime proprietà, è abitata ed utilizzata dai figli o dai nipoti di quella che era stata definita, negli anni del boom del modello del Nord-Est, la classe degli operai-contadini, ovvero operai di giorno nelle grandi fabbriche del ex polo industriale di Porto Marghera e contadini alla sera, a fine turno e nei fine settimana.


Storia

La microstoria della frazione è legata , come la maggior parte delle piccole comunità italiane, alla storia della comunità religiosa (le attuali famose radici cristiane dell’Europa) e tutti gli avvenimenti vetreghesi ruotano attorno alla Chiesa e la sua organizzazione (monaci, curati, parroci, missionari, suore) che ne ha garantito la sopravvivenza e la conservazione della memoria storica.


Cronologia storica

Nel:

  • 1008 L’organizzazione cristiana a Vetrego inizierebbe, secondo alcune deduzioni e ritrovamenti, nel 1008, con una cappella (ovvero una chiesa priva della fonte battesimale, di norma una succursale di una Chiesa madre dalla quale dipendono i Vicari officianti) localizzata nell’attuale località Ca’ Rezzonico, che sarebbe stata costruita dai Monaci di San Benedetto dell’abbazia di Sant’Ilario di Malcontenta, Venezia.
  • 1192 Esiste un lascito testamentario della contessa Dalesmanini , feudataria del Vescovo di Padova, a favore della cappella di san Silvestro di Vetrego e di san Bartolomeo di Ballò.
  • 1260 I frati di Sant'Ilario cedettero l’organizzazione della cappella di Vetrego, assieme con le cappelle di Ballò e Scaltenigo, ai sacerdoti della pieve (ovvero la chiesa dell’alto Medio Evo quale chiesa battesimale, matrice di tutte le chiese minori e delle assoggettate cappelle) di Santa Maria di Borbiago , frazione di Mira VE , al Vescovo della Diocesi di Treviso.
  • 1305 Le cappelle di Ballò e di Vetrego si distaccaro dalla pieve di Borbiago creando la nuova parrocchia Ballò alle dipendenze del Vescovo di Treviso.
  • 1388 Bartolomeo Novello, signore di Padova donò ai signori di Peraga, tra altri beni della zona di Mirano, anche il territorio di Vetrego.
  • 1388 Il paese seguì le vicende dei territori di Mirano e delle comunità miranesi nella sottomissione alla Repubblica di San Marco.
  • 1520 La prima visita del vescovo di Treviso che autorizzò la costituzione della prima Confraternita del Santissimo Sacramento.
  • 1573 Venne costruita, nel sito dell’attuale chiesa, la prima Canonica della curazia (ovvero per un curato stabile).
  • 1597 Fu innaugurata la costruzione della seconda chiesa, ora trasformata nell’attuale oratorio.
  • 1612 Terminò l’escavazione del Taglio Nuovo o Canale di Mirano, iniziati nel 1604 con la completa diversione delle acque del fiume Muson.
  • 1647 Vetrego venne eretta a curazia stabile, comunità con un Curato, (sotto parrocchia di Ballò), prevedendo così la residenza di un prete a servizio della comunità.
  • 1719Vengono segnalate delle presunte apparizioni della Madonna presso l’attuale capitello (un’edicola rurale con tema sacro, posta a capo di una strada o incrocio).
  • 1725 Un’alluvione portò il livello dell’acqua fin quasi arrivare al soffitto del primo piano della canonica con la conseguente distruzione di tutti i documenti dell’archivio.
  • 1790 Viene docomentata una drammatica siccità.
  • 1825 Ci fu un’alluvione, con rottura degli argini del Brenta e del Taglio, coinvolgendo anche i comuni Strà, Vigonovo, Campolongo, Fossò, Sanbruson di Dolo.
  • 1827 Il fiume Brenta straripa inondando circa 60000 campi padovani;
  • 1842 Viene costruita la ferrovia Padova – Mestre, a nord del centro abitato.
  • 1854 Fu costruita la prima strada di collegamento con il centro della frazione Mirano capoluogo, fino ad allora era solo un viottolo di campagna.
  • 1867 Costruzione del primo cimitero provvisorio, nell’attuale sito, lontano dalla seconda chiesa
  • 1894 Inaugurazione del campanile, alto 28 metri , iniziato due anni prima;
  • 1903 Istituzione della prima e seconda classe della scuola elementare statale;
  • 1904 Inaugurazione delle cinta e della cappella del cimitero.
  • 1907 Rivolta contadina con decine di arresti.
  • 1912 Vetrego diventa parrocchia autonoma della Diocesi di Treviso
  • 1929 Circa 50 abitanti vengono incarcerati perché sospettati della uccisione di un fascista.
  • 1932 Viene costruita a sud del centro abitato l’ autostrada Padova – Mestre e la località le Basse sono tagliate in due.
  • 1936 Solenne cerimonia per l’assegnazione della Medalia d’Argento al Valor Militare al carabiniere Giuseppe Comin, caduto in guerra d’Etipia .
  • 1938 Inaugurazione della nuova chiesa, costruita in solo 8 mesi da una comunità di circa mille abitanti.
  • 1944 Bombardamento della linea ferroviaria e delle case adiacenti.
  • 1946 Muore Gino Piva e arrivano le Suore Fracescane di Cristo Re
  • 1957 Inaugurazione della nuova scuola materna, progetto dell’architetto Antonio Venezian, e creazione dell’attuale piazza .
  • 1957 Drammatico incidente al vecchio passaggio a livello (attuale sottopasso) verso Mirano. Il 22 dicembre, in una giornata di nebbia fitta, un fraintendimento tra il casellante Baiardo e il responsabile della stazione di Mira-Mirano, provocò la morte di tre persone : l’assessore comunale Ferruccio De Prà, il segretario comunale Primo Sartori e l’autista Silvano Pistellato.
  • 1962 Raddoppio dell’Autostrada Venezia – Padova.
  • 1993 Costruzione della terza corsia dell’Autostrada e la località "le Basse" ritorna per l’ennesiva volta sott’acqua.
  • 1996 Lasciano l’attività la comunità ddelle Suore.
  • 1997 Chiusura delle scuole elementari e i bambini devono andare a Ballò o Scaltenigo.
  • 1999 Costruzione del sottopasso in sostituzione del passaggi a livello verso Mirano e chiusura definitiva del passaggi a livello verso Scaltenigo


La terra e la vita

Padroni e contadini

All’inizio dell’ottocento il censimento napoleonico c’erano solo 5 famiglie che possedevano il terreno che lavoravano; la stragrande maggioranza dei campi erano in mano ai latifondisti. Oltre ai nobili Costantino Morosini, Giovanni Grimani, Abbondio Rezzonico, Giovanni Venuti e ai Conti Costa di Venezia, erano padroni di Vetrego anche Andrea Bellini, Bernardo Monferdini ed Alessandro Bonvecchiato, il quale da solo ne possedeva ben il 41% del totale Con il passar degli anni e la sostituzione della borghesia ai nobili veneziani fra i proprietari dei campi vetreghesi si ritrovano i Dalla Pozza di Marano di Mira, i Beati da Spinea e i Cantelàn da Santa Maria di Sala. Oltre che i capi possedevano anche una buona parte delle abitazioni. Ad esempio i Bonvecchiato possedevano una trentina di case e una delle due osterie; i Rezzonico ne avevano una quindicina compresa la seconda osteria. Tra il 1895 e il 1912 ci fu un aumento di 365 abitanti merito sia del miglioramento igienico - sanitario e la riduzione del tasso di mortalità che dell’importante fenomeno di migrazione di nuovi nuclei famigliari che acquistarono piccoli appezzamenti di terreno. Tra di loro ci furono diverse famiglie che ritornavano da un periodo emigrazione oltreoceano, altre arrivano dai paesi vicini.

La rivolta contadina del 1907

Oltre ai nuovi arrivati anche alcuni vecchi abitanti di Vetrego erano riusciti a diventare proprietari del podere che avevano lavorato per secoli come fittavoli. La situazione socio-economica era cambiata e lo spirito rivendicativo era arrivato a far rompere il cerchio di sottomissione e paura che dai tempi dei monaci di Sant’Ilario, passando per i nobili veneziani e gli ultimi borghesi li aveva tenuti legati alla terra altrui. Uno dei fatti più significativi avvenne il 15 novembre 1907, quando tre famiglie, fittavoli del latifondista Guido Della Pozza, si ribellarono. Il proprietario voleva che le tre famiglie che lavoravano i terreni che aveva da poco acquistato se ne dovevano andare per lasciar posto a tre nuove famiglie provenienti da fuori paese. Avuta la notizia i componenti delle tre famiglie, con l’aiuto dei vicini di casa che solidarizzarono con loro, marciarono all’assalto della villa del Pozza a Marano, poco lontano dal paese, facendo volare le tegole. Per sedare i tumulti dovettero intervenire i Carabinieri a cavallo, i quali arrestarono diversi dimostranti, compresa una donna in avanzato stato di gravidanza tanto che partorì il figlio durante il periodo dell’arresto. Della rivolta si dovette interessare il Sindaco di Mirano Paolo Errera, il Curato di Vetrego, l’ex proprietario Saviane Bassiner da Belluno in quanto non aveva provveduto a sgombrare le persone e gli effetti come indicato nel contratto, il Commissario di Pubblica Sicurezza e il Capitano comandante dell’80° Reggimento di Fanteria. Venne trovato un accomodamento e le tre famiglie poterono continuare l’affittanza per un altro anno agricolo, fino al successivo San Martino ma diversi rivoltosi rimasero in prigione per diversi mesi in attesa processo. Ancora nel giugno del 1908 c’erano ancora ben otto contadini in carcere. Subirono un’istruttoria particolarmente lenta e complessa e ben due processi e solo l’aiuto (legale e ed economico) del Monsignor Angelo Brugnoli riuscì a farli uscire dalla prigione.


Monumenti

La Chiesa

Progettata dall’architetto Luigi Candiani nel 1937 ed inaugurata nel 1938. E’ alta 15 m , larga 13 m, profonda 24 m . nel 1951 viene affrescata dal pittore Gino Borsato. La chiesa contiene di pregevole il frammento, recuperato dalla prima chiesetta, di una scultura quattrocentesca con la raffigurazione a bassorilievo della Madonna col Bambino e San Giovannino, probabile opera dello scultore padovano Nicolò Pizzolo (Padova 1420-1453.)

Il Campanile

Ultimato in due anni di lavoro nel 1894 per la vecchia chiesa, ora oratorio. E’ alto 28 metri.

Monumento ai caduti

Il monumento è stato eretto nel aprile 1922 per onorare i 28 caduti nelle guerre, opera dello scultore Giovanni Manfren.

Case padronali

Nel catasto napoleonico esistevano a Vetrego quattro case patrizie e padronali, due di queste sono state demolite tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Tra parentesi il numero del catasto.

  • Ca’ Rezzonico (n°494), demolita all’inizio del Novecento, era collocata alla fine dell’attuale via Ca’ Rezzonico. Questa villa fu frequentata d’estate (dal 1712 al 1714) dallo studente di diritto dell’Università di Padova, Carlo Rezzonico di Venezia, futuro papa Clemente XIII .
  • Ca’ Costa (N° 432), demolita nell’Ottocento, in prossimità del canale Cognaro .
  • Ca’ Bellini, in via Basse. Fu costruita nel 1620.
  • Ca’ Monferini (N°113), in via Vetrego, verso Mirano. In questa casa abitò Gino Piva dal 1935 al 1946.

Attività e sportive

  • La squadra di calcio A.C. Vetrego, nasce nel 1971 con i colori sociali giallo-blù. Nel 1985 viene promossa in 2° categoria dilettanti.


Alcuni preti precedenti alla Curazia

La storia ha consegnato solo alcuni nomi dei sacerdoti prima dell’avvio del Curato stabile.

  • Giovanni, (1292); risulta che saltuariamente celebrava la Messa;
  • Eustacchio (1467) della chiesa San Vittore da Feltre, era il prete che reggeva le chiese di Vetrego e Ballò il 15 luglio alla visita del vicario episcopale.
  • Alvarotto Francesco, (1520), era interreggente di Vetrego e Ballò.
  • Domenico, (1554) cappellano da Venezia, era presente alla visita del 15 settembre del vicario episcopale.


I Parroci dal 1912 ad oggi

  • Domenico Stangherlin – 23 anni - (1903- 1926) . Nato a Castello di Godego nel 1863 , era arrivato come curato e nel 1912 ottiene il decreto vescovile con l’autonomia parrocchiale. Nel 1924 si ammalò, si ritirò nel 1926. Muore nel 1930 .
  • Canil Secondo - 4 anni- (1924-1928) . Nato a San Zenone degli Ezzelini, arrivò nel 1924 come collaboratore di Stangherlin, nel 1926 diventò parroco fino al 1928. Successivamente andrà a San Dono (Noale) dove muorì nel 1929.
  • Volpato Raimondo – 16 anni – (1928-1944) - Nato a San Martino di Lupari nel 1895 e morto a Gardigiano (Scorzè) nel 1968.
  • Basso Giovanni – 7 anni- (1944-1951) – Nato a Fietta nel 1910, già cappellano a San Donà di Piave diventò successivamente parroco di Noale e Canonico onorario di Asolo. Muore nel 1971.
  • Boscolo Luigi – 10 anni - (1952-1961) – Nato a Mirano nel 1913, già cappellano a Galliera Veneta diventò successivamente parroco a Bessica di Loria dove muorì nel 1994.
  • Favero Gino – 10 anni - (1961-1971)- Nato a Caonada di Montebelluna nel 1919, già cappellano a San Cipriano. Successivamente fu parroco a Fontane di Treviso fino al 1987. A causa difficoltà di salute fu Canonico penitenziere di Asolo e Parrocco di Fietta dove morì nel 1995.
  • Mozzato Pietro – attuale parroco dal 1971- Nato a Martellago nel 1928, già coauditore a Castel di Godevo, a Treviso e ponte di Piave.



Cittadini illustri di Vetrego

  • Angelo Brugnoli , sacerdote, sindacalista, dirigente della diocesi di Treviso, Canonico Di Asolo
  • Milan Renzo , Sindaco del Comune di Mirano;
  • Gino Piva , sindacalista, socialista, giornalista e poeta e uomo politico italiano
  • Papa Clemente XIII, Carlo Rezzonico, figlio dei proprietari terrieri di via Ca’Rezzonico.

Bibliografia

  • AAVV - Piero don Mozzato (a cura di) -Vetrego - Storia e Vita - Mirano – 2000
  • AAVV – Vetrego – domenica 4 ottobre 1987 – 50° della Chiesa , 75° della Parrocchia
  • AAVV – Suore Francescane di Cristo Re – 50 anni di apostolato a Vetrego – 23 giugno 1996
  • Emilio Bonamico , Mirano - Monografia - Mirano 1874
  • Emilio Perizzolo, Ad immagine della nostra terra – Vetrego, i vetreghesi e la loro storia – Mirano 1986
  • Giorgio Vecchiato - C'era una volta Vetrego (pagine per una storia del paese)- ed. Almigivec Computer Editions - Mirano , 1997