NBA

lega professionistica di pallacanestro maschile di Stati Uniti e Canada
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La National Basketball Association, comunemente nota come NBA, è la principale lega professionistica di pallacanestro degli Stati Uniti d'America e del Canada. Molti dei migliori cestisti del mondo giocano nella NBA e il livello complessivo della competizione è considerato il più alto al mondo.

National Basketball Association
File:Nba1.png
Sport
Tipofranchigie
PaeseStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Canada (bandiera) Canada
Cadenzaannuale
Aperturanovembre
Chiusuragiugno
Partecipanti30 squadre
FormulaRegular season, Playoffs, Finals.
Sito InternetNBA.com
Storia
Fondazione1946
DetentoreMiami Heat
Edizione in corsoNational Basketball Association 2012-2013
File:2008 NBA Playoffs Symposium in Taiwan the Champion Trophy.jpg
Larry O'Brien Championship Trophy

La lega fu fondata a New York, il 6 giugno 1946 come Basketball Association of America (BAA). La lega adottò il nome di National Basketball Association nell'autunno del 1949 dopo una fusione con la lega rivale National Basketball League. Il quartier generale della NBA si trova nella Olympic Tower al 645 della Fifth Avenue a New York. La NBA Entertainment e gli studi della NBA TV sono ubicati invece a Secaucus, New Jersey.

La nascita e la storia della NBA

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Anni quaranta: la BAA e la NBL si uniscono

 
Bob Cousy dei Boston Celtics contro i New York Knicks.

La BAA venne fondata a New York il 6 giugno 1946 con il nome di Basketball Association of America dai proprietari delle più grandi arene di sport degli Stati Uniti, come il Madison Square Garden di New York.

Prima della BAA erano già presenti negli Stati Uniti altre leghe professionistiche, come la American Basketball League (ABL) e la National Basketball League (NBL), ma la BAA fu la prima a cercare di avere squadre nelle più grandi città e arene del paese. Durante i suoi primi anni di vita, la qualità del gioco della BAA non era significativamente più alta di quella delle leghe rivali o delle squadre indipendenti come gli Harlem Globetrotters.

Il 1º novembre del 1946, i Toronto Huskies ospitarono i New York Knickerbockers, in quella che è considerata dalla NBA come la prima partita giocata nella storia della lega.

Nel 1948 i finalisti della ABL, i Baltimore Bullets entrarono nella BAA e vinsero il titolo del 1948, seguiti dai campioni della NBL del 1948 i Minneapolis Lakers, che vinsero il titolo BAA del 1949.

Il 3 agosto 1949, la BAA si accordò per fondersi con la NBL, adottando da allora il nome National Basketball Association, e portando il numero delle squadre a 17, localizzate in piccole e grandi città. Nel 1950 la NBA consolidata a 11 franchigie, tramite un processo che continuò fino al 1954, la lega arrivò alla sua dimensione minima con 8 squadre, le quali sono ancora tutt'oggi nella lega (i Knicks, Celtics, Warriors, Lakers, Royals/Kings, Pistons, Hawks, e Nationals/76ers).

Successivamente la lega vide anche trasferire le sue franchigie dalle piccola città in città più grandi. Gli Hawks si spostarono da "Tri-Cities" a Milwaukee e poi a St. Louis; i Royals da Rochester a Cincinnati, i Pistons da Fort Wayne a Detroit.

Anni cinquanta: l'integrazione razziale e i 24 secondi

 
Wilt Chamberlain.

Oltre all'abbattimento delle barriere razziali con l'arrivo del giocatore americano-giapponese Wataru Misaka nella stagione 1947-1948, quando giocò per i New York Knicks, il 1950 è riconosciuto come l'anno in cui la NBA attua l'integrazione razziale con l'introduzione nella lega di giocatori afro-americani in molte squadre, inclusi Chuck Cooper con i Boston Celtics, Nat "Sweetwater" Clifton con i New York Knicks, ed Earl Lloyd con i Washington Capitols. Oggi, più di cinquant'anni dopo, la NBA è formata da giocatori di differente origine etnica e culturale. Oltre l'80% dei giocatori della NBA oggi sono afro-americani.

Durante questo periodo, i Minneapolis Lakers, capitanati dal centro George Mikan, vinsero cinque campionati NBA e divennero la prima dinastia della lega. Per incoraggiare al tiro e a un gioco più dinamico la lega introdusse la regola dei 24 secondi per arrivare al tiro a canestro, nel 1954[1]. Se la squadra non arrivava al tiro tentato nei 24 secondi per attaccare il canestro avversario, il gioco veniva fermato e la palla data alla squadra avversaria.

Nel 1956, il centro rookie Bill Russell arrivò ai Boston Celtics, i quali già avevano giocatori del calibro di Bob Cousy e il leggendario allenatore Red Auerbach, e andò alla guida della franchigia portandola a vincere undici titoli NBA in tredici stagioni. Il centro Wilt Chamberlain entrò nella lega nel 1959 e diventò la dominante star degli anni sessanta, segnando l'attualmente imbattuto record di punti in una sola partita (100) e di rimbalzi (55). La rivalità tra Russell e Chamberlain divenne una delle grandi rivalità individuali nella storia dello sport professionistico americano e mondiale.

Anni sessanta: la dinastia dei Celtics e la rivalità con la ABA

Attraverso questo periodo la NBA continuò a rafforzarsi con lo spostamento dei Minneapolis Lakers a Los Angeles, i Philadelphia Warriors a San Francisco, e i Syracuse Nationals a Filadelfia, come anche con l'aggiunta della prima expansion team.

Nel 1967, la lega affrontò una nuova minaccia esterna con la formazione della American Basketball Association. Le due leghe entrarono in seria competizione. La NBA attirò a sé la più importante star del college di quell'epoca, Kareem Abdul-Jabbar (precedentemente conosciuto come Lew Alcindor), che insieme a Oscar Robertson guidò i Milwaukee Bucks al titolo nel suo secondo anno nella lega, e che più tardi giocò con i Los Angeles Lakers vincendo altri cinque titoli NBA.

Comunque, il miglior realizzatore della NBA, Rick Barry andò a giocare nell'ABA, come successe per altri quattro arbitri veterani - Norm Drucker, Earl Strom, John Vanak, e Joe Gushue.

Anni settanta: l'accordo con la ABA ed espansione a 22 squadre

L'American Basketball Association continuò a ingaggiare un numero di grandi talenti e star, incluso Julius Erving. La NBA si espanse molto durante questo periodo, con l'obiettivo di raggiungere i mercati delle grandi città. Dopo la stagione 1976, le due leghe raggiunsero un accordo che consisteva nel passaggio di quattro franchigie della ABA, i New York Nets (divenuti poi New Jersey Nets), i Denver Nuggets, gli Indiana Pacers ed i San Antonio Spurs, alla NBA, portando il numero totale delle squadre nella lega a quel tempo a 22.

Inoltre la lega introdusse l'innovativa regola della ABA della linea da tre punti, dal 1979. Quello stesso anno, i rookie Larry Bird e Magic Johnson arrivarono rispettivamente ai Boston Celtics e ai Los Angeles Lakers, iniziando un periodo di significativa crescita per la lega e per il gioco della pallacanestro stessa, senza tralasciare il nuovo crescente interesse per i fan nei confronti della NBA, negli U.S.A. e nel mondo. Bird guidò i Celtics a tre titoli, e Johnson i Lakers a cinque titoli.

Anni ottanta: i Celtics, i Lakers, e l'arrivo di Michael Jordan

 
Michael Jordan con la maglia dei Chicago Bulls ha dominato la NBA degli anni '90.

Gli anni ottanta furono per la NBA una decade di grande espansione anche oltre i confini degli Stati Uniti. I suoi giocatori simbolo, come Bird, Johnson ed Erving, sono conosciuti ormai in tutto il mondo.

Le squadre che si contesero i titoli in questi anni furono per lo più i Boston Celtics e i Los Angeles Lakers, che diedero vita ad una delle rivalità più accese e storiche nella storia della NBA e della pallacanestro.

Ma un altro punto di svolta storico per la lega può essere considerato il Draft NBA del 1984, quando con la terza scelta assoluta i Chicago Bulls scelsero la guardia Michael Jordan, che dalla fine degli anni ottanta e quasi tutti gli anni novanta, rivoluzionò il gioco e l'idea stessa di star sportiva, diventando uomo simbolo della lega e uno dei migliori giocatori di tutti i tempi.

L'entrata nella lega dei Dallas Mavericks nel 1980, dei Miami Heat e degli Charlotte Hornets nel 1988, degli Orlando Magic e dei Minnesota Timberwolves nel 1989, portò il numero delle squadre a 27.

Anni novanta: globalizzazione e nascita della WNBA

 
Dirk Nowitzki, un simbolo della globalizzazione dell'NBA.

La globalizzazione della lega inoltre aumentò negli anni novanta. Il Dream Team del torneo olimpico di pallacanestro delle Olimpiadi di Barcellona 1992, la prima con giocatori professionisti NBA, includeva star del calibro di Michael Jordan, Charles Barkley, Larry Bird, e Magic Johnson.

Un crescente numero di giocatori NBA inoltre iniziarono ad arrivare da altri paesi. Inizialmente, alcuni di questi giocatori, come per esempio l'MVP del 1994 Hakeem Olajuwon della Nigeria, prima giocarono nella NCAA per crescere cestisticamente.

Gli anni novanta sono soprattutto gli anni della dinastia dei Chicago Bulls di Michael Jordan, Scottie Pippen e del coach Phil Jackson, che dal 1991 al 1998, vincono sei titoli NBA, divisi in due three-peat, diventando, per lo stile di gioco e l'altissimo numero di vittorie, una delle squadre, se non la squadra più forte di ogni tempo.

Nel 1995, il numero delle squadre arrivò a 29, con l'espansione della NBA in Canada, nacquero i Toronto Raptors e i Vancouver Grizzlies.

Nel 1996, la NBA creò una lega professionistica per donne, la Women's National Basketball Association.

Nel 1998, i proprietari NBA iniziarono un lockout che finì dopo 192 giorni il 18 gennaio 1999. Come risultato di questo lockout la stagione 1998-1999 fu ridotta da 82 partite a 50.

Anni 2000: 30 squadre

 
I San Antonio Spurs in visita alla Casa Bianca dopo la vittoria del titolo nel 2003.

Un numero sempre crescente dei migliori giocatori internazionali continua oggi ad arrivare a giocare nella NBA come per esempio il Rookie of the Year del 2002 e l'MVP del Mondiale 2006 Pau Gasol della Spagna, la prima scelta degli NBA Draft del 2002 Yao Ming della Cina, l'MVP del Mondiale 2002 di EuroBasket 2005 ed MVP della NBA nel 2007 Dirk Nowitzki della Germania, e l'MVP delle Olimpiadi di Atene 2004 Emanuel Ginóbili dell'Argentina.

Dal 2000 solo due squadre si sono distinte dalle altre dividendosi sei titoli fino al 2007: i Los Angeles Lakers di Shaquille O'Neal e Kobe Bryant, campioni nel 2000, 2001 e 2002, e i San Antonio Spurs di Tim Duncan, nel 2003, 2005 e 2007.

Ad oggi la NBA è trasmessa in 212 nazioni in 42 lingue. Nel 2001 fu creata una lega minore, la National Basketball Development League, oggi chiamata NBA Development League (D-League), atta a far crescere giocatori.

Nel 2004, la NBA raggiunge il numero di 30 franchigie, con la nascita dei Charlotte Bobcats, e continua a evolvere come una delle più importanti e meglio organizzate leghe sportive professionistiche del mondo.

Nel 2006 avviene un fatto molto importante per il basket europeo. La prima scelta assoluta del 2006 NBA Draft è infatti Andrea Bargnani, cestista italiano scelto dai Toronto Raptors. Bargnani è stato il primo giocatore europeo scelto con il n.1 al draft.

Nel 2007 i Boston Celtics, con vari scambi ingaggiano la guardia Ray Allen e l'ala forte Kevin Garnett che si uniscono al già presente Paul Pierce per formare i nuovi "Big Three" con i quali i Celtics si riportano in vetta alla lega vincendo il titolo del 2008 contro i rivali di sempre i Los Angeles Lakers che durante la stagione regolare, in uno scambio con i Memphis Grizzlies, ottengono lo spagnolo Pau Gasol.

Per le stagioni 2009 e 2010 il titolo è questione dei Lakers che, guidati dall'MVP delle finali Kobe Bryant vincono prima contro gli Orlando Magic e nel 2010 in rivincita contro i Celtics.

Nell'estate del 2010, soprannominata "l'estate dei free agent" avviene la tanto attesa "decision". Il free agent LeBron James, in direttà sull'emmittente ESPN, dichiarerà, se per la stagione 2010-2011, rimarrà ai Cleveland Cavaliers o andrà in un'altra squadra in cerca di miglior fortuna. La sua scelta sono i Miami Heat dove raggiunge Dwyane Wade e il precedente firmato Chris Bosh che lascia i Toronto Raptors nelle "mani" di Andrea Bargnani. La stagione per gli Heat fatica a decollare e protagonisti sono i Chicago Bulls con la loro stella Derrick Rose che verrà nominato, a fine stagione, MVP della stagione regolare. Comunque gli Heat raggiungono le NBA Finals contro i sorprendenti Dallas Mavericks forti dall'aver eliminato i campioni in carica, i Los Angeles Lakers. Nella rivincita delle Finals del 2006 (vinte dagli Heat) sono i Mavericks, che vincono così il loro primo titolo NBA.

Nel luglio 2011 scatta il secondo lockout della storia della NBA, poiché la lega e l'associazione dei giocatori non hanno trovato l'accordo sul rinnovo del contratto collettivo, volto al risparmio così come richiesto dai 30 proprietari. Durante questo periodo molti giocatori NBA, soprattutto europei, decidono di lasciare l'America per tornare a giocare nel vecchio continente, specialmente nel campionato turco. Deron Williams, giocatore dei New Jersey Nets, decide di giocare in Turchia con il Besiktas finché il lockout non avrà termine; tuttavia anche Danilo Gallinari, Dwyane Wade, Dirk Nowitzki, Kobe Bryant e Kevin Garnett hanno più volte dichiarato di avere l'intenzione di andare a giocare in Europa se la stagione non si dovesse svolgere regolarmente. La stagione 2011-2012 ha poi preso il via il 25 dicembre con un numero ridotto di partite da disputare. Tuttavia per recuperare alcune delle giornate perse è stato introdotto il meccanismo del back-to-back-to-back che prevede che le squadre possano giocare consecutivamente anche per tre giorni di fila. LeBron James riesce nell'impresa in questa stagione di vincere per la terza volta il titolo MVP strappato a Kevin Durant per un soffio.

Le squadre

La National Basketball Association fu fondata nel 1946, ed era composta da 11 squadre. Successivamente, ci furono espansioni, riduzioni, e rilocazioni fino ad arrivare alle 30 squadre attuali (29 delle quali statunitensi ed una canadese).

La lega attualmente divide le squadre in due conference, ognuna delle quali ha tre division, e ogni division ha cinque squadre. La corrente suddivisione è stata introdotta dalla stagione 2004-05.

National Basketball Association
Eastern Conference
Atlantic Division Boston Celtics Brooklyn Nets N.Y. Knicks Philadelphia 76ers Toronto Raptors
Central Division Chicago Bulls Cleveland Cavaliers Detroit Pistons Indiana Pacers Milwaukee Bucks
Southeast Division Atlanta Hawks Charlotte Bobcats Miami Heat Orlando Magic Wash. Wizards
Western Conference
Northwest Division Denver Nuggets Minnesota T'wolves Oklahoma Thunder Portland T. Blazers Utah Jazz
Pacific Division G.S. Warriors L.A. Clippers L.A. Lakers Phoenix Suns Sacramento Kings
Southwest Division Dallas Mavericks Houston Rockets Memphis Grizzlies N.O. Hornets San Antonio Spurs

Note:

Squadre della NBA scomparse

 
Le squadre NBA divise per stati e division.

Le franchigie e il sistema sportivo nord-americano

Il sistema sportivo professionistico nord-americano è organicamente diverso da quello europeo e del resto del mondo: infatti le varie leghe professionistiche nord-americane, non solo la NBA, non appartengono ad alcuna federazione sportiva nazionale, ed i concetti di retrocessione in serie minori e di promozione in serie maggiori non sono neanche vagamente contemplate. Le squadre della NBA sono chiamate con il termine franchigie, e sono sempre le stesse ogni stagione.

Le franchigie possono fallire o essere rilocate in altre città con mercati che la lega riconosce validi. Se una squadra si sposta da una città ad un'altra porta con sé tutta la sua storia: i titoli vinti, i numeri di maglia ritirati, il nome della franchigia, e quant'altro.

L'espansione della lega viene decisa dalla NBA Board of Governors, che è l'assemblea che prende tutte le decisioni riguardanti la lega. Per la scelta di una città come destinazione di una franchigia già esistente o di una nuova expantion team (aumento delle squadre), vengono presi in considerazione parametri come la posizione della città, il numero di abitanti, la grandezza dell'impianto sportivo, o se ci sono progetti per la costruzione di una nuova arena più moderna. Nel complesso la NBA calcola il valore del mercato di quella città e i benefici che una squadra potrebbe portare alla lega.

Un esempio riguarda l'ultima expantion team della lega nel 2004, con l'entrata degli Charlotte Bobcats. Infatti nonostante Charlotte avesse già avuto una franchigia fino al 2002, i Charlotte Hornets, che il proprietario chiese di spostare a New Orleans, l'interessante progetto di un imprenditore di colore per la costruzione di una nuova moderna arena entro due anni, e la grande passione per la pallacanestro degli abitanti della Carolina del Nord, spinsero la NBA a portare la 30ª franchigia a Charlotte nonostante il precedente tentativo con gli Hornets.

Da notare anche il fatto, come accade nella maggior parte delle leghe americani, NBA adotta l'ordine del fattore campo invertito rispetto agli standard europei. Infatti nell'elencare le squadre che giocano una partita, il primo nome indica la squadra in trasferta, mentre il secondo la squadra in casa.

Organizzazione

Il campionato NBA si suddivide in tre fasi che portano all'assegnazione del titolo di campioni NBA: la regular season, i playoff, e le finali.

Regular season

 
Una azione durante un incontro di regular season tra i Miami Heat e i Milwaukee Bucks.

La regular season della NBA inizia nell'ultima settimana del mese di ottobre, dopo che le squadre hanno affrontato tra metà settembre e metà ottobre il training camp e la pre-season. Durante il training camp gli allenatori delle squadre possono valutare i rookie, preparare i giocatori alla rigorosa e lunga regular season, e scegliere la rosa dei 12 giocatori con cui iniziare a giocare, e i 3 giocatori da inserire nella lista degli inattivi. Inoltre le squadre hanno la possibilità di assegnare giocatori con meno di due anni di esperienza NBA alla propria squadra affiliata nella NBA Development League. Concluso il training camp, le squadre sostengono 7 partite di esibizione contro altre squadre della lega. Concluse anche le partite di pre-season, inizia il campionato.

Ognuna delle 30 squadre della NBA affronta nell'arco della stagione 4 volte ogni squadra della propria division, 3 o 4 volte ogni squadra delle altre due division della propria conference, e 2 volte le restanti squadre dell'altra conference, per un totale diviso tra partite in casa e in trasferta di 82 partite.

A febbraio la lega celebra l'annuale NBA All-Star Game, evento che si sviluppa in un intero week-end (NBA All-Star Weekend). È questo uno dei più grandi eventi organizzati dalla lega durante la stagione regolare, ed è anche un'occasione per concedere una pausa ai giocatori che non partecipano all'evento e rappresenta per le dirigenze delle squadre l'ultima opportunità di scambiare giocatori sul mercato, visto che la scadenza per le contrattazioni viene fissata in genere subito dopo la fine dell'All-Star Weekend.

Alla metà del mese di aprile la stagione regolare finisce e cominciano le votazioni per i riconoscimenti annuali a giocatori, allenatori e general manager. Ma dopo una settimana di riposo cominciano i Playoff NBA, che decreteranno i due contendenti al titolo NBA.

Playoff NBA

  Lo stesso argomento in dettaglio: NBA Playoffs.
 
La Oracle Arena durante la partita di playoff tra i Golden State Warriors e gli Utah Jazz.

I playoff della NBA iniziano a cavallo tra i mesi di aprile e maggio, e vedono scontrarsi le prime 8 squadre di ogni conference (east/west coast). In base alla posizione in classifica e quindi al record di vittorie e sconfitte nella stagione regolare le squadre con il miglior record rispetto alle avversarie hanno il privilegio di disputare le prime due partite della serie in casa, come anche le successive ed eventuali gare dispari (gara 5 e gara 7) che possono essere le gare chiave per chiudere una serie al meglio delle sette (quattro successi per vincere la serie). Dalla stagione 2006-2007, ai campioni di division e alla miglior seconda delle division, vengono assegnati i primi 4 posti in classifica nella conference e i restanti 4 sono stabiliti in base al numero di vittorie e di sconfitte a prescindere dalla posizione nelle division.

Al primo round la 1ª classificata di ogni conference affronta l'8ª, la 2ª la 7ª, la 3ª la 6ª e la 4ª la 5ª. Le vincenti delle serie accedono al secondo round, fino ad arrivare alle NBA Conference Finals, che decretano i campioni delle rispettive conference e le due squadre che si vedranno opposte alle finali per il titolo.

Finali NBA

  Lo stesso argomento in dettaglio: NBA Finals.

Le finali NBA sono l'evento conclusivo della stagione NBA giocata. I campioni della Eastern Conference, e della Western Conference, si affrontano in una serie finale sempre al meglio delle sette partite, nelle finali NBA la squadra che ha il miglior record disputerà in casa le prime due gare, come anche le eventuali gara 6 e gara 7 decisive per vincere il titolo.

Alla fine della serie finale la squadra vincente è campione NBA, e le viene assegnato il Larry O'Brien Championship Trophy, il trofeo NBA, e il miglior giocatore della serie finale conquista il premio di MVP (Most Valuable Player) delle Finals.

Albo d'oro del campionato NBA

In grassetto se campione NBA.

Stagione Campioni Western Conference Serie Campioni Eastern Conference Miglior record nella Stagione
1946-1947 Chicago Stags 1-4 Philad. Warriors Wash. Capitols (49-22)
1947-1948 Template:Basket Baltimora Bullets (1947-1955) 4–2 Philad. Warriors St. Louis Bombers (29-19)
1948-1949 Minneapolis Lakers 4-2 Wash. Capitols Rochester Royals (45-15)
1949-1950 Minneapolis Lakers 4–2 Syracuse Nationals Minneapolis Lakers (51-17)
1950-1951 Rochester Royals 4–3 N.Y. Knicks Minneapolis Lakers (44-24)
1951-1952 Minneapolis Lakers 4–3 N.Y. Knicks Rochester Royals (41-25)
1952-1953 Minneapolis Lakers 4–1 N.Y. Knicks Minneapolis Lakers (48-22)
1953-1954 Minneapolis Lakers 4–3 Syracuse Nationals Minneapolis Lakers (46-26)
1954-1955 Ft. Wayne Pistons 3-4 Syracuse Nationals Syracuse Nationals (43-29)
1955-1956 Ft. Wayne Pistons 1-4 Philad. Warriors Philad. Warriors (45-27)
1956-1957 St. Louis Hawks 3-4 Boston Celtics Boston Celtics (44-28)
1957-1958 St. Louis Hawks 4-2 Boston Celtics Boston Celtics (49-23)
1958-1959 Minneapolis Lakers 0-4 Boston Celtics Boston Celtics (52-20)
1959-1960 St. Louis Hawks 3-4 Boston Celtics Boston Celtics (59-16)
1960-1961 St. Louis Hawks 1-4 Boston Celtics Boston Celtics (57-22)
1961-1962 L.A. Lakers 3-4 Boston Celtics Boston Celtics (60-20)
1962-1963 L.A. Lakers 2-4 Boston Celtics Boston Celtics (58-22)
1963-1964 S.F. Warriors 1-4 Boston Celtics Boston Celtics (59-21)
1964-1965 L.A. Lakers 1-4 Boston Celtics Boston Celtics (62-18)
1965-1966 L.A. Lakers 3-4 Boston Celtics Philadelphia 76ers (55-25)
1966-1967 S.F. Warriors 2-4 Philadelphia 76ers Philadelphia 76ers (68-13)
1967-1968 L.A. Lakers 2-4 Boston Celtics Philadelphia 76ers (62-20)
1968-1969 L.A. Lakers 3-4 Boston Celtics Template:Basket Baltimora Bullets (57-25)
1969-1970 L.A. Lakers 3–4 N.Y. Knicks N.Y. Knicks (60-22)
1970-1971 Milwaukee Bucks 4–0 Template:Basket Baltimora Bullets Milwaukee Bucks (66-16)
1971-1972 L.A. Lakers 4–1 N.Y. Knicks L.A. Lakers (69-13)
1972-1973 L.A. Lakers 1–4 N.Y. Knicks Boston Celtics (68-14)
1973-1974 Milwaukee Bucks 3–4 Boston Celtics Milwaukee Bucks (59-23)
1974-1975 G.S. Warriors 4–0 Washington Bullets Boston Celtics (60-22)
1975-1976 Phoenix Suns 2–4 Boston Celtics G.S. Warriors (59-23)
1976-1977 Portland T. Blazers 4–2 Philadelphia 76ers L.A. Lakers (53-29)
1977-1978 Seattle S.Sonics 3–4 Washington Bullets Portland T. Blazers (58-24)
1978-1979 Seattle S.Sonics 4–1 Washington Bullets Washington Bullets (54-28)
1979-1980 L.A. Lakers 4–2 Philadelphia 76ers Boston Celtics (61-21)
1980-1981 Houston Rockets 2–4 Boston Celtics Boston Celtics (62-20)
1981-1982 L.A. Lakers 4–2 Philadelphia 76ers Boston Celtics (63-19)
1982-1983 L.A. Lakers 0–4 Philadelphia 76ers Philadelphia 76ers (65-17)
1983-1984 L.A. Lakers 3–4 Boston Celtics Boston Celtics (62-20)
1984-1985 L.A. Lakers 4–2 Boston Celtics Boston Celtics (63-19)
1985-1986 Houston Rockets 2–4 Boston Celtics Boston Celtics (67-15)
1986-1987 L.A. Lakers 4–2 Boston Celtics L.A. Lakers (65-17)
1987-1988 L.A. Lakers 4–3 Detroit Pistons L.A. Lakers (62-20)
1988-1989 L.A. Lakers 0–4 Detroit Pistons Detroit Pistons (63-19)
1989-1990 Portland T. Blazers 1–4 Detroit Pistons L.A. Lakers (63-19)
1990-1991 L.A. Lakers 1–4 Chicago Bulls Portland T. Blazers (63-19)
1991-1992 Portland T. Blazers 2–4 Chicago Bulls Chicago Bulls (67-15)
1992-1993 Phoenix Suns 2–4 Chicago Bulls Phoenix Suns (62-20)
1993-1994 Houston Rockets 4–3 N.Y. Knicks Seattle S.Sonics (63-19)
1994-1995 Houston Rockets 4–0 Orlando Magic San Antonio Spurs (62-20)
1995-1996 Seattle S.Sonics 2–4 Chicago Bulls Chicago Bulls (72-10)
1996-1997 Utah Jazz 2–4 Chicago Bulls Chicago Bulls (69-13)
1997-1998 Utah Jazz 2–4 Chicago Bulls Utah Jazz (62-20)
1999[Nota 1] San Antonio Spurs 4–1 N.Y. Knicks San Antonio Spurs (37-13)
1999-2000 L.A. Lakers 4–2 Indiana Pacers L.A. Lakers (67-15)
2000-2001 L.A. Lakers 4–1 Philadelphia 76ers San Antonio Spurs (58-24)
2001-2002 L.A. Lakers 4–0 N.J. Nets Sacramento Kings (61-21)
2002-2003 San Antonio Spurs 4–2 N.J. Nets San Antonio Spurs (60-22)
2003-2004 L.A. Lakers 1–4 Detroit Pistons Indiana Pacers (61-21)
2004-2005 San Antonio Spurs 4–3 Detroit Pistons Phoenix Suns (62-20)
2005-2006 Dallas Mavericks 2–4 Miami Heat Detroit Pistons (64-18)
2006-2007 San Antonio Spurs 4-0 Cleveland Cavaliers Dallas Mavericks (67-15)
2007-2008 L.A. Lakers 2–4 Boston Celtics Boston Celtics (66-16)
2008-2009 L.A. Lakers 4–1 Orlando Magic Cleveland Cavaliers (66-16)
2009-2010 L.A. Lakers 4-3 Boston Celtics Cleveland Cavaliers (61-21)
2010-2011 Dallas Mavericks 4-2 Miami Heat Chicago Bulls (62-20)
2011-2012[Nota 2] Oklahoma Thunder 1-4 Miami Heat Chicago Bulls (50-16)
2012-2013 -
  1. ^ stagione durata 50 partite a causa del lock-out.
  2. ^ stagione durata 66 partite a causa del lock-out.

Titoli NBA vinti per franchigie

Franchigia Titoli Anni
Boston Celtics 17 1957, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1968, 1969, 1974, 1976, 1981, 1984, 1986, 2008
L.A. Lakers 16 1949, 1950, 1952, 1953, 1954[3], 1972, 1980, 1982, 1985, 1987, 1988, 2000, 2001, 2002, 2009, 2010
Chicago Bulls 6 1991, 1992, 1993, 1996, 1997, 1998
San Antonio Spurs 4 1999, 2003, 2005, 2007
Detroit Pistons 3 1989, 1990, 2004
Philadelphia 76ers 3 1955[4], 1967, 1983
G.S. Warriors 3 1947, 1956[5], 1975
Miami Heat 2 2006, 2012
Houston Rockets 2 1994, 1995
N.Y. Knicks 2 1970, 1973
Dallas Mavericks 1 2011
Seattle S.Sonics 1 1979
Wash. Wizards 1 1978[6]
Portland T. Blazers 1 1977
Milwaukee Bucks 1 1971
Atlanta Hawks 1 1958[7]
Sacramento Kings 1 1951[8]
Template:Basket Baltimora Bullets (1947-1955) 1 1948

Regole di scelta e mercato dei giocatori

Per quanto riguarda le regolamentazioni sulla scelta dei giocatori entranti nella lega, gli stipendi, e il mercato dei giocatori, la NBA ha regole molto ferree.

NBA Draft

  Lo stesso argomento in dettaglio: Draft NBA.

Il sistema sportivo americano è profondamente e radicalmente differente da ogni altro sistema sportivo del mondo. Questo poiché la crescita e lo sviluppo degli atleti di qualsiasi disciplina sportiva, negli Stati Uniti, viene affidata alle cure delle scuole superiori (high school), e delle università (college), e non ai settori giovanili delle squadre di categoria come avviene per esempio in Europa. Con questo sistema gli atleti una volta finita la scuola superiore o l'università non hanno società di riferimento, e quindi per entrare nelle più prestigiose leghe professionistiche nord-americane devono iscriversi ai cosiddetti Draft.

La NBA annualmente organizza nell'ultima settimana di giugno, subito dopo la conclusione delle Finali NBA, gli NBA Draft, attraverso cui le squadre della lega possono scegliere i migliori prospetti della pallacanestro statunitense e mondiale.

Alcune settimane prima del Draft la NBA attraverso la Draft Lottery, stila la lista delle prime 14 squadre che avranno la precedenza nella scelta, e quindi la possibilità di accaparrarsi i migliori giocatori. Queste 14 squadre sono le escluse dai Playoff, e in base al record di vittorie e sconfitte, le peggiori squadre avranno più bussolotti nell'urna che sancisce l'ordine di scelta.

In questo modo le squadre che non brillano da tempo in campionato, possono avere l'opportunità di scegliere giocatori che potrebbero cambiare, in un'ottica di breve o lungo periodo, le sorti della franchigia.

Le restanti 16 squadre vengono aggiunte, in base alla classifica finale, a conclusione delle NBA Finals.

Mercato NBA

Il mercato dei giocatori della NBA si apre a luglio, quando le squadre possono solo scambiare giocatori con altre squadre, senza però far firmare contratti a giocatori cosiddetti free-agent, cioè giocatori che sono stati rilasciati dalla propria squadra o il cui contratto è scaduto, e sono quindi liberi di scegliere l'offerta delle squadra che vogliono.

La possibilità di firmare i free-agent, scatta in genere verso l'11 luglio. Ci sono due tipologie di free-agent: restricted-free-agent, che sono i giocatori che hanno ricevuto un'offerta dalla precedente squadra, e gli unrestricted-free-agent, che sono invece liberi da ogni vincolo con la precedente squadra.

Il mercato della NBA si chiude dopo la pausa per l'All-Star Game a febbraio, quando i roster delle squadre devono rimanere immutati fino alla conclusione della stagione.

Salary Cap

  Lo stesso argomento in dettaglio: Salario NBA.

Il Salary Cap (Tetto Salariale) è un sistema utilizzato negli USA, per regolamentare il giro di denaro nelle leghe professionistiche sportive, che decreta qual è l'ammontare di denaro totale che ogni franchigia può pagare per gli stipendi dei propri giocatori.

Nonostante in apparenza possa sembrare un concetto banale e semplice, il salary cap della NBA è estremamente complesso e contiene numerose regole complementari. Ad esempio la regola della Luxury Tax sancisce che le squadre che superano il tetto salariale di una certa somma di denaro sono obbligate a pagare alla lega il corrispondente di questa somma, che verrà poi distribuito dalla lega stessa alle squadre che non lo superano.

NBA D-League: la lega di sviluppo

  Lo stesso argomento in dettaglio: NBA Development League.

Nel 2001, la NBA ha deciso di occuparsi di tutti quei giocatori che non riescono ad entrare attraverso la porta dei Draft, o che non trovano un posto nelle trenta franchigie del campionato, e di dar loro un'occasione per giocare a buon livello e di essere visti e seguiti dai dirigenti e manager delle franchigie NBA.

Così nel 2001 venne fondata la National Basketball Development League (NBDL), che dal 2005 in poi ha assunto il nome di NBA Development League (NBA D-League). Infatti ognuna delle dodici squadre che vi fanno parte, sono affiliate ad una o, nella maggior parte dei casi, a più franchigie NBA, che possono mettere sotto contratto i giocatori che si sono messi in luce; in essa si sperimentano anche nuove regole di gioco.

Persone importanti

 
David Stern
  Lo stesso argomento in dettaglio: Membri del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame.

Presidenti e Commissari della NBA

Giocatori

Allenatori

Record

  Lo stesso argomento in dettaglio: Record NBA.

Record di punti realizzati in carriera:

  1. Kareem Abdul-Jabbar (1969-1989) 38.387.
  2. Karl Malone (1985-2004) 36.928.
  3. Michael Jordan (1984-1993, 1995-1998 e 2001-2003) 32.292.
  4. Wilt Chamberlain (1959-1973) 31.419.
  5. Kobe Bryant (1996-in attività) 30.016.

Record di punti realizzati in una singola partita:

  1. Wilt Chamberlain 100 punti (vs. New York, 2 marzo 1962).
  2. Kobe Bryant 81 punti (vs. Toronto, 22 gennaio 2006).
  3. David Thompson 73 (vs. Detroit, 9 aprile 1978).
  4. Elgin Baylor 71 (vs. New York, 15 novembre 1960).
  5. David Robinson 71 (vs. L.A. Clippers, 24 aprile 1994).

Premi annuali e onorificenze

Codice di abbigliamento

Il 17 ottobre 2005 David Stern, commissario NBA, approvò un codice di abbigliamento obbligatorio per tutti i giocatori NBA e NBDL[9]. Questo fu un atto degno di nota perché l'NBA divenne così la prima lega sportiva nord-americana che impose regole all'abbigliamento degli atleti.

Il codice decise che tutti i giocatori debbano vestire in modo elegante o comunque presentabile quando si recano alle partite. Esso bandisce anche diversi tipi di vestiti associabili alla cultura hip-hop.

Note

  1. ^ La storia del cronometro dei 24 secondi, su basketinside.com.
  2. ^ Non è l'attuale squadra di Denver.
  3. ^ I titoli 1949, 1950, 1952, 1953 e 1954 sono stati vinti con il nome Minneapolis Lakers
  4. ^ Vinto con il nome Syracuse Nationals
  5. ^ I titoli 1947 e 1956 sono stati vinti con il nome Philadelphia Warriors
  6. ^ Vinto con il nome Washington Bullets
  7. ^ Vinto con il nome St. Louis Hawks
  8. ^ Vinto con il nome Rochester Royals
  9. ^ Codici specifici di abbigliamento NBA su NBA.com

Bibliografia

  • C. Ruzza (a cura di). I cinquanta anni della NBA. La guida multimediale al mondo del basket. Jackson Libri, 1997. ISBN 88-256-1245-1
  • Claudio Limardi. Ten NBA finals: gli anni '90. Libri di sport, 1999. ISBN 88-87676-01-1
  • Christian Giordano. The unforgettables. I grandi di sempre della NBA. Libri di sport, 2002. ISBN 88-87676-06-2
  • Phil Jackson; Charley Rosen. Più di un gioco. Baldini Castoldi Dalai, 2004. ISBN 88-8490-647-4
  • Roberto Gotta; Claudio Limardi. Nba Season. Immagini, statistiche e curiosità della stagione nba 2007. Libri di sport, 2007. ISBN 88-87676-90-9

Voci correlate

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