Apis mellifera

specie di ape
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L'ape europea (Apis mellifera Linnaeus 1758) è la specie del genere Apis maggiormente diffusa nel mondo.

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Apis mellifera
Classificazione scientifica
RegnoAnimalia
PhylumArthropoda
SubphylumHexapoda
ClasseInsecta
OrdineHymenoptera
SottordineApocrita
SuperfamigliaApoidea
FamigliaApidae
SottofamigliaApinae
TribùApini
GenereApis
SpecieApis mellifera
Nomenclatura binomiale
Apis mellifera
(Linnaeus, 1758)

Originaria del vecchio mondo, Europa, Africa e parte dell Asia, fu introdotta nei continenti americano e australiano. Fu classificata da Carolus Linnaeus nel 1758 con il nome Apis mellifica, per tale motivo, nonostante sia oramai utilizzata la nuova nomenclatura, alcuni autori utilizzano la denominazione originaria.

Corredi genetici dei membri della colonia

Apis mellifera è specie aplo-diploide in quanto il maschio è apolide, derivante da uova non e la femmina è diploide, derivante da uova regolarmente fecondate. Il corredo cromosomico è 2n=32 , ed i maschi, quindi, sono portatori del solo corredo n=16 di derivazione materna (*). La determinazione aplo-diploide del sesso, caratteristica nelle formiche, vespe ed api ( Hymenoptera Formicoidea, Vespoidea ed Apoidea) secondo alcuni autori sarebbe particolarmente favorevole alla evoluzione sociale, e spiegherebbe perciò il suo ripetuto comparire nell’ambito di questi gruppi. Le madri e le figlie hanno in comune 1/2 dei geni, le sorelle ne hanno i 3/4; conseguentemente, le figlie risultano meglio predisposte ad aiutare la madre a prolificare ulteriormente che non a prolificare esse stesse, favorendo la nascita di individui che, per i 3/4, hanno il loro medesimo corredo genetico. Sarebbe questa una spiegazione del perché, negli Imenotteri sociali, i maschi non sono “socializzati”, mentre lo sono negli Isotteri, i cui maschi sono invece diploidi. Negli Imenotteri, infatti, i maschi e le loro figlie hanno in comune 1/2 dei geni ereditari, i maschi e le loro sorelle e fratelli solamente 1/4 dei geni. (*) Anche l’Apis cerana ha 32 cromosomi, ed è ibridabile con Apis mellifica.

Sono stati documentati i meccanismi genetici che determinano l’indirizzo di sviluppo di una giovane ape in operaia oppure in regina. Legando una serie di immagini che descrivono quali geni sono attivi, sono stati individuati con esattezza i meccanismi con i quali gli ormoni, stimolati da fattori ambientali, nutrizionali e feromonici, fanno sì che le larve attivino i geni necessari a compiere il loro destino. Ciò rappresenta la prima visione su scala genomica di questo tipo di sviluppo. Le femmine di Apis mellifica, infatti, cominciano la loro esistenza come larve bipotenziali, sebbene ospitate in celle diverse, con la capacità cioè di formarsi nella morfologia ed anatomia di entrambe le caste, quella delle operaie o quella delle regine. (questa potenzialità è detta polifenismo). Il risultato è stato ottenuto utilizzando profili di espressione dei geni noti come «array»; con essi è stato possibile stabilire esattamente quali geni fossero attivi durante lo sviluppo delle larve. Dalle osservazioni si è potuto concludere che le larve destinate a diventare regine sembrano attivare un insieme distinto di geni legati alla casta, inclusi quelli responsabili del metabolismo e della respirazione. Nel caso delle api operaie, viceversa, continuano a esprimersi i geni tipici della fase giovanile di larva. La differenza nell’espressione dei geni porterebbe alle differenze morfo-anatomiche e funzionali.(da Evans). I geni regolerebbero molto da vicino il comportamento delle api, al punto che l'occupazione e il ruolo di una singola ape può essere prevista conoscendo il profilo dell'espressione genica nel suo cervello. Un complesso studio molecolare su 6878 differenti geni, replicati con 72 microarray di cDNA, che hanno catturato l'essenza dell'attività genica del cervello delle api ha rivelato che, anche se la maggior parte delle differenze nell'espressione genica era molto piccola, erano osservabili cambiamenti significativi nel 40 per cento dei geni studiati. Le microarray hanno consentito di studiare l'attività dei geni generando misure simultanee dell'RNA-messaggero, che riflette i livelli dell'attività delle proteine. Il mRNA si lega a siti specifici sulle array, consentendo la misura dell'espressione di migliaia di geni. Quindi vi è una chiara impronta molecolare nel cervello delle api associata in modo consistente con il comportamento specifico dell'individuo, e questo fatto dà una immagine del genoma come entità dinamica, coinvolta nella modulazione del comportamento nel cervello adulto (da Robinson).

Filogenesi

Attualmente la tassonomia descrive varietà geografiche o sottospecie comprendenti più di trenta razze.

Il genoma di Apis mellifera è stato di recente interamente sequenziato [1] [2].

Linee filogenetiche

Tutte le sottospecie, o razze, di Apis mellifera sono raggruppate in tre gruppi filogenetici dervinati dalle osservazioni morfologiche e dall'analisi del DNA mitocondriale


Tra le sottospecie più importanti sono da menzionare:

Sottospecie originarie dell'Europa

  • Apis mellifera ligustica o Ape italiana. Classificata da Spinola nel 1806. È una razza molto comune e distribuita in tutti i continenti per l'azione dell'uomo. La sua area di distribuzione naturale comprende la penisola Italiana ad esclusione della Sicilia.
  • Apis mellifera sicula o Ape siciliana. Spesso definita come Apis mellifera siciliana, classificata da Montagno nel 1911. La sua area di distribuzione naturale è la provincia di Trapani.

Sottospecie originarie dell'Africa

Sottospecie originarie della transizione Europa-Asia

Sottospecie meno note

Ibridi tra le sottospecie di Apis mellifera

Razze o sottospecie Mediterranee

13 sono le razze che possiamo trovare sulle coste del mar Mediterraneo:

Si dividono nei gruppi:

Bibliografia

  1. ^ Pennisi E. Honey Bee Genome Illuminates Insect Evolution and Social Behavior. Science 2006; 314: 578 - 579
  2. ^ Hummon A.B. From the Genome to the Proteome: Uncovering Peptides in the Apis Brain. Science 2006; 314: 647 - 649

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