Giobbe Giopp
Giobbe Giopp (Lamon, 28 gennaio 1902 – Messico, 1983) è stato un antifascista italiano.
Figlio di Luigi e di Melchioretto Lucia, sposata in seconde nozze con Efisio Melis. Studente di ingegneria all'Università di Milano e membro del partito repubblicano, venne accusato di essere fra i responsabili del fallito attentato a re Vittorio Emanuele III del 12 aprile 1928 alla Fiera di Milano. Nel luglio 1928 fu mandato al confino a Ponza. Nel luglio 1930, dopo aver ottenuto breve licenza per tornare a Milano a sostenere alcuni esami universitari, Giobbe Giopp fuggì in Francia, dove si aggregò alla concentrazione antifascista.[1][2]
Nel 1937 partecipò alla guerra civile spagnola. In particolare, Giopp insieme a Umberto Tommasini, Giovanni Fontana e Alfredo Cimadori tentò (invano) di minare le navi franchiste ancorate a Ceuta.[2][3]
Nel 1938 si trasferì in Messico, dove lavorò come ingegnere.[2]
Note
- ^ La storia di Giobbe Giopp, l’ingegnere antifascista di Lamon, nell’ultimo libro “Morte al tiranno” di Toni Sirena, su bellunopress.it. URL consultato l'11 febbraio 2014.
- ^ a b c Toni Sirena, Morte al tiranno: quattro storie per la libertà, Cierre edizioni, 2011
- ^ Umberto Tommasini, "Il fabbro anarchico. Autobiografia fra Trieste e Barcellona", a cura di Claudio Venza, edizioni Odradek 2011
Bibliografia
- Toni Sirena, Morte al tiranno: quattro storie per la libertà, Cierre edizioni, 2011
- Verdolini Lorenzo, "Il carcere mi spinse a rompere definitivamente questo nodo". Giobbe e Fanny: l'amore ai tempi della cospirazione antifascista, in "Storia e problemi contemporanei", n. 52, 2009, pp. 86–114