Mod revival
Origini stilisticheMod, R&B, Jazz, Reggae, Ska, Northern soul, Beat, Power pop, Punk rock
Origini culturaliFine anni settanta nel Regno Unito (principalmente Londra)
Strumenti tipicichitarra
basso
batteria
vari ottoni
tastiere
PopolaritàPrincipalmente fine settanta e primi anni ottanta
Generi derivati
Britpop, Indie rock
«I vestiti cambiano, le droghe anche, e così la musica. È l'attitudine che rimane immutata.»

Il mod revival, conosciuto anche come Mod 79, rappresenta la nuova ondata modernista esplosa a cavallo tra il 1978 e il 1979 in Inghilterra.[1] Di breve impatto temporale (1979-1982 circa[2]), ma di grande impatto sociale, l'ondata mod revival, che univa modo di vestirsi e musica, incontrò molto successo tra i giovani inglesi dell'epoca, per poi espandersi successivamente in tutta Europa e negli Stati Uniti, più precisamente in California[3], dove durò fino a metà inoltrata degli anni ottanta.


Storia

Gli anni settanta

Con la divisione tra psichedelia e hard mod, la crescente popolarità del funk, altro fattore di svolta che porta molti appassionati di musica black ad abbandonare i ritmi soul e R&B delle etichette americane anni sessanta a favore della loro naturale evoluzione, il movimento mod, cuore pulsante dell'ambiente londinese durante tutti i sessanta, subisce una brusca battuta d'arresto. A onor del vero nel booklet di Quadrophenia, album degli Who uscito nel 1974 da cui viene tratto l'omonimo film, sono comunque presenti le immagini di mod della scena londinese di quell'epoca, a testimonianza che la cultura mod ha continuato ad esistere nella capitale durante la decade dei settanta seppur in tono minore. Se a Londra il modernismo sopravvive come fenomeno underground, al contrario, nel nord dell'Inghilterra molti giovani che avevano vissuto la prima ondata modernista della city rimangono "fedeli" allo stile distintivo dei predecessori, sopratutto in campo musicale, spingendosi nella ricerca ossessiva di rarità e b-side di vecchi dischi soul, per riproporli durante i fine settimana in club sempre più affollati di appassionati; nasce quindi il northern soul, movimento che accompagna e si mischia alla storia del modernismo lungo tutto il decennio.

Le caratteristiche stilistiche mutano: viene quasi del tutto abbandonato lo smart look tipico della swinging London a favore di quello working class dei primi skin e suedehead, così come i completi e gli scooter lasciano spazio ad uno stile casual, funzionale al ballo acrobatico nei dancefloor del nord del paese.

Il revival

In questo scenario il punto di partenza fu dato dai The Jam, gruppo inglese capitanato da Paul Weller, che abbina un look fortemente mod all'energia del punk con inequivocabili riferimenti al suono tipico dei gruppi mod anni sessanta (The Who, Small Faces e Kinks in primis); l'anno successivo (1979) con all'uscita del film Quadrophenia di Franc Roddam, narrante le vicissitudini di Jimmy un mod degli anni sessanta, si torna nuovamente a parlare di modernismo.

In tutto il paese scatta la frenesia di emulare le gesta di Jimmy, in contemporanea i The Jam, entrati prepotentemente in classifica con i loro primi singoli In the City[4] ed All Around the World[4], si esibiscono nelle più famose trasmissioni televisive nazionali, seguite da moltissimi giovani.

 
Mod a bordo dei loro scooter

Rapidamente grazie al cinema, alla televsione ed alla musica nascono nuovi mod, in seguito ribatezzati revivalisti per distinguerli dai predecessori original, principalmente adolescenti e provenienti quasi sempre dalla classe operaia inglese, anch'essi legati alle icone tipiche della cultura mod; il completo tre bottoni, a volte dalle fantasie decisamente più vivaci ed eccentriche, il tipico giaccone parka, l'utilizzo dello scooter italiano debitamente accessoriato con specchietti e fari. Pur mantenendo le attitudine stilistico-musicali e limitandosi ad attualizzare e contestualizzare il bagaglio culturale lasciato dagli antecessori, i mod revivalisti si dimostrano propensi all'aggregazione dando vita a vari gruppi in base alla città di provenienza, o addirittura dei quartieri di esse. Cercando di imitare lo stile di vita dei mod ritratti nel film Quadrophenia sono soliti scorrazzare per le strade con i loro scooter italiani spostandosi lungo le vie cittadine, affollare nuovamente le spiagge del sud ed organizzare eventi musicali ricorrenti abbinando l'ascolto dei gruppi mod revival, nati sulla scia del trio di Woking, e veri e propri allnighter dove proporre dischi soul, northern soul, ska e rythm & blues.

Due anni dopo l'esplosione del revival inglese la proiezione di Quadrophenia, accompagnata dalla musica dei Jam e dei gruppi 2 tone ska, contribuisce all'esportazione del modernismo in tutta Europa e nel mondo; quel fenomeno fino ad allora confinato alla sola Inghilterra si propaga rapidamente in Spagna, Italia, Francia, Germania, Svezia, Stati Uniti ed Australia, favorendo la nascita di vere e proprie scene locali.

La musica

Dopo gli anni sessanta, con lo scioglimento o il cambio radicale dei maggiori gruppi che hanno contraddistinto l'epoca iniziale, l'attenzione per i gruppi musicali scema a favore dei dj-set northern soul, anche se alcuni mod durante gli anni settanta comincia seguire gruppi e sonorità estranee al modernismo ma che traggono spunto, o per certi versi ricordano i fasti passati, come ad esempio la neonata scena powerpop. Gruppi come Eddie & the Hot Rods, Dr. Feelgood, The Records, Kilburn & the High Roads, esponenti della ribatezzata onda pub rock, un misto tra rock & roll, glam, blues e powerpop, e successivamente anche Buzzcocks, Undertones e Squeeze, band legate al punk rock, sono tra le band più seguite, anche se Dennis Greaves e i suoi Nine Below Zero sono considerati dai mod puristi l'unica e vera band a mantenere le radici col passato[5].

Dal 1978 al 1982

I The Jam nascono a Woking nel 1976 come cover band di vecchi pezzi rock & roll, adottando successivamente un look mod approcciandosi a cover motown soul ed alla composizione di pezzi dal suono decisamente punk rock ma fortemente influenzati da gruppi sixties mod come Who, Kinks e Small Faces[6]. L'anno successivo esce il primo album della band In the City che anticipa di otto mesi l'uscita del secondo All Mod Cons, in cui Paul Weller, Bruce Foxton e Rick Buckler dichiarano inequivocabilmente il loro essere mod.

A seguito del successo dei Jam tra il '78 ed il '79 in Inghilterra prendono moltissime band che propongono di rivisitare la cultura mod.

Vennero alla luce pertanto gruppi come: New Hearts, successivamente noti come Secret Affair, i Merton Parkas di un giovanissimo Mick Talbot, The Chords, The Lambrettas, Long Tall Shorty e molti altri.

Per genere mod revival ci si riferisce principalmente a quel ramo del punk rock, derivante dal punk rock delle origini, che grazie ai The Jam subì notevoli influenze dalla musica nera, soprattutto da generi come il soul e l'R&B, ma un ruolo fondamentale lo giocarono i gruppi revivalisti 2 tone ska come Madness, The Specials, Selecter, Bad Manners e altri, che oltre ai rude boy raccolsero molto successo tra i giovani mod e hard mod inglesi.

In generale la musica mod revival si presenta molto ritmata, con una batteria frenetica e chitarre che seguono accordi semplici e ripetivi, intervallati da brevi assoli. Spesso sono presenti, oltre agli originali, strumenti come il sassofono e la tromba e di solito tastiere (o organi).

Con il proseguire degli anni ottanta, lo strascico dell'ondata revivalistica portò alla luce una nuova corrente mod revival, sicuramente meno graffiante della precedente e dai caratteri decisamente più pop. Dopo lo scioglimento dei The Jam Paul Weller si unisce a Mick Talbot, membro fondatore dei Merton Parkas, per dar vita ad un nuovo progetto chiamato The Style Council, caratterizzato da sonorità differenti che variano dal soul bianco al pop rock passando per un primordiale acid jazz. Sempre in quegli anni si distinguono, seppur in maniera minore rispetto agli Style Council, gruppi di chiara ispirazione mod revival, come i Makin' Time di Fay Hallam, i Prisoners di Graham Day e James Taylor, i The Truth dell'ex cantante e chitarrista Nine Below Zero Dennis Greaves, ed altri. Nel resto d'Europa, rimasta ancora quasi del tutto incosciente della cultura modernista, tra il 1983 e il 1989 nascono gruppi musicali ispirati agli echi del mod revival britannico: principalmente in Spagna, con i Los Elegantes, i Brighton 64 e i Los Flechazos, in Italia su tutti i Four By Art e gli Underground Arrows[7], ed in Svezia con i The Moderns.

Principali band mod revival

1978 - 1982 1983 - 1989
  The Jam   Secret Affair   The Style Council   The Prisoners
  The Merton Parkas   The Chords   Makin' Time   The Truth
  The Lambrettas   Purple Hearts   The Times   The Gents
  Long Tall Shorty   The Jolt   Four By Art   Underground Arrows
  The Circles   The Scene   Brighton 64   Los Flechazos
  Back to Zero   The Squire   Los Elegantes   The Moderns

L'eredità

Il mod revival, ma in senso più ampio la cultura mod in generale, ha profondamente segnato la scena socio-culturale e musicale inglese. Già verso la fine degli anni ottanta, ma soprattutto durante gli anni novanta si sviluppò una corrente musicale di chiara ispirazione modernista, pur non esplicitando mai, salvo casi sporadici, una vera e propria analogia o forma di appartenenza.

Un caso su tutti è la nascita del britpop, che poi darà il via alla terza ondata mod, con l'esplosione di gruppi quali Blur, Oasis, e Ocean Colour Scene, ma anche gruppi minori come The Boo Radleys o These Animal Men, mentre agli inizi degli anni duemila, analogie col mod revival si ritrovano nell'indie rock di gruppi come The Libertines, The Enemy, Kaiser Chiefs, Ordinary Boys e The Last Shadow Puppets.

Il mod revival oggi

Ad oggi si sono riunite e sono ancora attive alcune band come Secret Affair, The Lambrettas, Purple Hearts, Back to Zero, Long Tall Shorty, Paul Weller dopo aver abbandonato i The Jam e The Style Council si è dedicato alla carriera solista, Chris Pope chitarrista insieme al batterista Brett Ascott hanno formato i Pope una band tributo al loro gruppo precedente: The Chords.

Vengono ancora organizzati in tutta Europa, ma principalmente in Gran Bretagna, eventi musicali come concerti di gruppi originali dell'epoca o dj-set all'interno di serate musicali, mentre esistono dei gruppi musicali contemporanei dichiaratamente mod revival come i russi The Riots[8], gli svedesi Modesty e gli italiani Tailor Made[9].

Note

  1. ^ The Modpoppunk Archives
  2. ^ THE MOD REVIVAL by Chris Hunt, su chrishunt.biz.
  3. ^ www.california-mod-scene.com, su california-mod-scene.com.
  4. ^ a b Sezione Singoli dal sito TheJamFan.net, su thejamfan.net. URL consultato il 23 agosto 2007.
  5. ^ Antonio Baciocchi, p.29
  6. ^ (EN) The Jam - the Band, su bbc.co.uk. URL consultato il 13 novembre 2014.
  7. ^ Antonio Bacciocchi, pp.127-132
  8. ^ vk.com/theriotsband - Sito ufficiale dei The Riots
  9. ^ Questa sera indossa un Tailor Made, su outsourcingblog.it. URL consultato il 5 ottobre 2013.

Fonti

Bibliografia

  • F. Gazzara, Mods. La rivolta dello stile, Castelvecchi, Roma, 1997.
  • P. Hewitt, Mods. L'anima e lo stile, Arcana, Milano, 2002. ISBN 88-7966-241-4

Voci correlate

Collegamenti esterni

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