Quartiere Mac Mahon

complesso residenziale di Milano
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Il quartiere Mac Mahon è un complesso di edilizia popolare di Milano, nella zona nord-occidentale della città. Prende il nome da via Mac Mahon, importante asse viario della zona.

Pianta del quartiere
Vista aerea del quartiere
Vista delle case a schiera

Storia

La costruzione del quartiere venne decisa dal Comune di Milano nell’ambito di un piano di case popolari, elaborato nel 1906-07 per contribuire a lenire l’emergenza abitativa dettata dalla forte crescita demografica[1].

Il piano prevedeva a costruzione di 3 800 locali divisi in quattro quartieri (oltre al Mac Mahon, il Lulli, lo Spaventa, il Tibaldi)[1], non in grado di incidere sull’espansione urbana complessiva, per la loro limitata estensione[2].

Il quartiere Mac Mahon, in cui vennero sperimentate diverse tipologie edilizie, venne progettato dall’ingegnere municipale Giannino Ferrini, e costruito dal 1908 al 1909[3][4]; in seguito fu ceduto all’Istituto Case Popolari (ICP)[4].

Per il collegamento del quartiere al centro cittadino venne costruita una tranvia elettrica che si diramava dalla linea per il Cimitero Maggiore al Rondò della Cagnola[5]; il nuovo tronco venne attivato il 27 gennaio 1909[6].

Caratteristiche

Il quartiere occupa un’area rettangolare di 32 000 m², inserita nella maglia ortogonale del piano regolatore Pavia-Masera[4], e delimitata sul lato nord-orientale da via Mac Mahon, da cui prende il nome.

Gli edifici che compongono il quartiere appartengono a diverse tipologie (case a schiera, villini isolati, edifici a cortile chiuso con distribuzione a ballatoio), per consentire un facile confronto economico fra le diverse soluzioni[4]; gli appartamenti, complessivamente 477, sono di varia metratura e contano da uno a quattro locali, essendo destinati a locatari di diversi strati sociali[4].

La struttura portante degli edifici è in muratura, con solai in calcestruzzo armato e tetti in legno; negli edifici maggiori sono inseriti locali di uso collettivo (asilo, biblioteca popolare, lavatoi) e negozi[4].

Note

  1. ^ a b Grandi, Pracchi, op. cit., p. 117
  2. ^ Grandi, Pracchi, op. cit., p. 118
  3. ^ Grandi, Pracchi, op. cit., p. 132
  4. ^ a b c d e f Pugliese, op. cit., p. 48
  5. ^ Zanin, op. cit., p. 81
  6. ^ Zanin, op. cit., p. 123

Bibliografia

  • Maurizio Grandi e Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1998 [1980], ISBN 88-08-05210-9.
  • Raffaele Pugliese (a cura di), La casa popolare in Lombardia. 1903-2003, Milano, Unicopli, 2005, ISBN 88-400-1068-8.
  • Paolo Zanin, Primi tram a Milano, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, 2007, ISBN 978-88-85068-07-0.

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