La Val Gandino è una valle della Lombardia, in provincia di Bergamo percorsa dal torrente Romna.
Si sviluppa sulla sinistra orografica del fiume Serio, ed è considerata una laterale della valle Seriana.
Si estende su un territorio di circa 35 km² e si trova ad est di Vertova ed a ovest del lago di Endine da cui nasce il fiume Cherio che scorre nella pianura bresciana.

Val Gandino
Panorama della val Gandino dal monte Beio
StatiItalia (bandiera) Italia
Regioni  Lombardia
Province  Bergamo
Località principaliCasnigo, Cazzano Sant'Andrea, Gandino, Leffe e Peia
Comunità montanaComunità Montana della Valle Seriana
Superficie35 km²
Altitudine600 m s.l.m.
Sito web
(lombardo)
«Gandì pumpùs, Scerà ‘nviddiùs;
Bargégia tèra ròsa;
Pèa sbernigàda, Léf e ‘n d’öna braga;
Cazzà lonc e décch, Casnìc copa gécch.»
(italiano)
«Gandino sfarzoso, Cirano invidioso;
Barzizza terra rossa;
Peia sperduta, Leffe in una fossa;
Cazzano dai lunghi denti, Casnigo ammazza genti.»

Storia

I comuni della valle sono Leffe, Gandino con le frazioni Barzizza e Cirano, Peia, Casnigo e Cazzano Sant'Andrea, tutti situati su un altopiano che svetta sulla valle Seriana ed i paesi sottostanti.

Lo stesso altopiano ebbe a formarsi in epoca pleistocenica, in seguito ai sedimenti accumulatisi sul fondale di un lago, noto come Lago di Leffe, esistito fino a circa 1.000.000 di anni fa.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lago di Leffe.

Nota fin dal Medioevo per le industrie tessili, in particolare per la produzione del panno grosso bergamasco che veniva esportato dai Casnighesi e Gandinesi nei mercati dell'Europa settentrionale grazie alla via del Tonale che garantiva un viaggio più sicuro, utilizzato all'epoca da diversi eserciti europei, conserva tuttora un ruolo di primo piano non solo nell'economia, grazie ad alcune aziende tessili di importanza internazionali, e di alcune più piccole, ma anche a livello turistico ed artistico grazie alle numerose opere conservate nella basilica di Gandino, dove da poco vi è anche un museo, ma anche nelle altre chiese. In una piccola chiesetta a Leffe, quella della Bozzola, sono conservate circa 2600 reliquie dei vari santi, portate da un prete di Vicenza durante la discesa dei lanzichenecchi.

Nel corso di tutto il XIX secolo[1] e nella prima metà del XX sono state attive delle miniere di lignite, dalle quali sono recuperati fossili di piante, come il noce bergomense, ed animali preistorici come l'elefante meridionale o il megacero[2], tutt i resti dell'antico lago preistorico.

Nel 1861 sono state tinte e confezionate la famose camicie rosse di Garibaldi da una ditta che oggi esiste ancora.

Territorio

Di seguito è riportata la lista dei comuni della valle (dati: Istat 31/12/2007):

Stemma Comune di Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
 
Casnigo 3.348 13,48 248,37
 
Cazzano Sant'Andrea 1.402 2 701
 
Gandino 5.667 29,14 194,7
File:Leffe-Stemma.png
Leffe 4.868 4,92 989
 
Peia 1.761 4,3 409
Tot. Valle 17.046 53,84 316,6

Cenni storici

Le origini di questa valle sono molto antiche infatti già all'epoca di Carlo Magno vi erano alcune abitazioni. I primi insediamenti risalgono al X secolo ed erano situati sui pendii del monte Bejo a Leffe e sui pendii del monte Farno a Barzizza, sull'altipiano di Casnigo, che era il collegamento con la valle Seriana, e nei pressi della attuale basilica a Gandino.
Successivamente si formò un agglomerato rurale nella conca di Leffe che allora era Lefis e poi il tutto fu conquistato da Carlo Magno.

Note

  1. ^ Luigi Tatti, Notizie sugli scavi di lignite in Valgandino, provincia di Bergamo, in Giornale dell'ingegnere, architetto ed agronomo, vol. 2, Milano, Saldini, luglio 1854, pp. 3-20.
  2. ^ Cesare Ravazzi, La storia dell'antico Lago di Leffe (PDF), su comune.leffe.bg.it. URL consultato il 7 gennaio 2013.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Voci correlate