Voce principale: Guinea Equatoriale.
Mappa della Guinea Equatoriale.
Posizione della Guinea Equatoriale.
La Guinea Equatoriale dal satellite.

La Guinea Equatoriale è un Paese situato sulla costa occidentale dell'Africa. È costituita dal Río Muni (noto anche come Regione Continentale), sul continente, e da cinque isole (note collettivamente come Guinea Equatoriale insulare): Bioko (l'ex Fernando Po), Corisco, Elobey Grande, Elobey Piccola (Elobey Chico) e Annobón (Pagalu). Bata è la capitale amministrativa continentale. Ex colonia della Spagna con il nome di Guinea Spagnola, il Paese ottenne l'indipendenza il 12 ottobre 1968. La capitale è Malabo, su Bioko.

Confini

La Guinea Equatoriale continentale è un territorio dalla forma pressappoco rettangolare che confina con il Camerun a nord e il Gabon a est e a sud. Nei pressi della costa sorgono le piccole isole di Corisco e di Elobey Grande e Piccola. Bioko, di gran lunga la maggiore delle isole, è situata al largo delle coste del Camerun nel golfo del Biafra. Annobón, un'isola vulcanica, è situata a sud dell'Equatore, ad almeno 640 km di distanza a sud-ovest di Bioko.

Morfologia, idrografia e suoli

Guinea Equatoriale continentale

La costa del Río Muni, il settore continentale del Paese, consiste di una lunga striscia di spiaggia con basse scogliere nella parte meridionale. Dopo una pianura costiera larga circa 20 km si trova una fascia di colline costiere, preludio degli altopiani interni (chiamati mesetas in spagnolo) che si innalzano verso la frontiera con il Gabon. Sono presenti varie catene di colline. La catena centrale divide il bacino del fiume Mbini (Benito) a nord dal bacino meridionale del fiume Utamboni (Mitèmboni). I monti Niefang-Mikomeseng a nord del fiume Mbini sono meno elevati. Tutte queste catene formano segmenti dei monti di Cristallo del Gabon.

Il fiume Mbini (noto come fiume Woleu in Gabon) corre generalmente da est a ovest attraverso il Río Muni centrale; non è navigabile fatta eccezione per i primi 19 km nell'entroterra. A nord il fiume Campo (chiamato Ntem nell'Africa francofona) delimita parte della frontiera con il Camerun. Il fiume Utamboni scorre nel sud del Paese. Nel sud-ovest il Muni non è un fiume vero e proprio, bensì l'estuario di vari fiumi del Gabon e della Guinea Equatoriale meridionale. A est il confine de facto con il Gabon segue il corso serpeggiante del fiume Kié (Kyé), piuttosto che la frontiera legale che passa lungo la linea degli 11° 20′ E. I fiumi della Guinea Equatoriale continentale forniscono una limitata quantità di energia idroelettrica e idrica in alcuni siti per la produzione di legname.

La pianura costiera è ricoperta da depositi sedimentari. L'entroterra è composto prevalentemente da antiche rocce metamorfiche rimaste sottoposte a lenti processi di lisciviazione ed erosione che hanno portato alla formazione di suoli relativamente sterili.

Guinea equatoriale insulare

L'isola principale, Bioko, misura circa 72 km di lunghezza e 35 di larghezza. I coni vulcanici estinti, i laghi di cratere e i ricchi suoli di lava formano un netto contrasto con il paesaggio del continente. A nord il Picco Santa Isabel (Picco Basile), un vulcano estinto, si innalza fino a 3008 m. Al centro dell'isola, il Picco Moca e le alture del Moca presentano un paesaggio di tipo alpino. La parte meridionale dell'isola, remota e scarsamente sviluppata, è costituita dai monti della Gran Caldera, impervi e incisi da torrenti e laghi di cratere.

Le coste di Bioko sono in gran parte inospitali, essendo costituite quasi interamente da una scogliera alta circa 20 m, rotta occasionalmente da piccole insenature e spiagge. La costa meridionale è molto impervia e pericolosa per la navigazione; San Antonio de Ureca, situato lungo questo tratto, è uno degli insediamenti più isolati dell'isola. Malabo, situata sulla costa settentrionale, ha un porto relativamente buono, costruito sul ciglio parzialmente sommerso di un vulcano. Il fiume Musola e altri torrenti vengono sfruttati per l'energia idroelettrica.

Annobón è un frammento isolato del Paese, situato circa 150 km a sud-ovest dell'isola di São Tomé (São Tomé e Príncipe) e circa 650 km a sud-ovest di Bioko. Come quest'ultima, è un'isola vulcanica, ma meno elevata, costituita da un ammasso di coni, tra i quali il monte Santa Mina e il monte Quioveo. L'altitudine è di circa 670 m. L'isola, piccola e impervia, misura 6 km di lunghezza e 3 di larghezza.

  Voce principale: Azerbaigian.

L'Azerbaigian, noto anche come Azerbaidzhan, ufficialmente Repubblica dell'Azerbaigian, in azero Azärbayjan Respublikasi, è un Paese della Transcaucasia orientale. Occupando un'area che costeggia i versanti meridionali della catena del Caucaso, confina a nord con la Russia, a est con il mar Caspio, a sud con l'Iran, a ovest con l'Armenia e a nord-ovest con la Georgia. L'exclave del Naxçıvan (Nakhichevan) è localizzata a sud-ovest dell'Azerbaigian vero e proprio, e confina con Armenia, Iran e Turchia. L'Azerbaigian comprende entro i suoi confini l'enclave a prevalenza armena del Nagorno-Karabakh, che dal 1988 è stata al centro di un intenso conflitto tra Azerbaigian e Armenia. La sua capitale è l'antica città di Baku (Bakı), che ospita il miglior porto del mar Caspio.

Oltre al suo territorio variegato e spesso straordinariamente bello, l'Azerbaigian offre un mix di tradizioni e di sviluppo moderno. Il fiero e antico popolo delle sue aree più remote conserva molte tradizioni popolari caratteristiche, ma la vita dei suoi abitanti è stata molto influenzata dalla crescente modernizzazione caratterizzata dall'industrializzazione, dallo sviluppo delle risorse energetiche e dalla crescita delle città, nelle quali attualmente vive più della metà della popolazione. L'industria domina l'economia, e attività più diversificate hanno rimpiazzato lo sfruttamento del petrolio, di cui l'Azerbaigian è stato il principale produttore al mondo agli inizi del XX secolo. Eleganti cavalli e caviale continuano ad essere alcune delle esportazioni tradizionali più caratteristiche della repubblica.

L'Azerbaigian fu una nazione indipendente dal 1918 al 1920, ma venne successivamente incorporato nell'Unione Sovietica. Diventò una repubblica costituente (unione) nel 1936. L'Azerbaigian dichiarò la sovranità il 23 settembre 1989 e l'indipendenza il 30 agosto 1991.