Bulzi

comune italiano
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Bulzi (Bultzi in sardo[3]) è un comune di 530 abitanti della provincia di Sassari. Si trova nella regione storica dell'Anglona.

Bulzi
comune
(IT) Bulzi
(SC) Bultzi
Bulzi – Stemma
Bulzi – Bandiera
Bulzi – Veduta
Bulzi – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Città metropolitana Sassari
Amministrazione
SindacoStefano Mattia Italo Vacca (lista civica) dall'11-6-2012
Territorio
Coordinate40°50′49″N 8°49′49″E
Altitudine250 m s.l.m.
Superficie21,67 km²
Abitanti530[1] (28-02-2015)
Densità24,46 ab./km²
Comuni confinantiLaerru, Perfugas, Santa Maria Coghinas, Sedini
Altre informazioni
Cod. postale07030
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090019
Cod. catastaleB265
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitantibulzesi
Patronosan Sebastiano martire
Giorno festivo20 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bulzi
Bulzi
Bulzi – Mappa
Bulzi – Mappa
Posizione del comune di Bulzi all'interno della provincia di Sassari
Sito istituzionale

Storia

La storia di Bulzi comincia nel paleolitico inferiore. Attraverso gli scavi archeologici sono attestate le presenze dei nuragici e dei romani. Il paese compare nelle carte medioevali del 1368.

Monumenti e luoghi d'interesse

 
San Pietro di Simbranos - Bulzi
  • Chiesa di San Pietro delle Immagini: risalente al XIII secolo, in stile romanico pisano, chiamata popolarmente Chiesa delle Immagini per il rilievo presente sulla lunetta del portale. L'esterno è caratterizzato dalla facciata bicroma arricchita da archetti in pietra biancastra. Singolare è la sua ubicazione, posta sullo sfondo delle montagne e tra i prati e le rocce dell'Anglona.[4]
  • Chiesa di San Sebastiano: All'interno la chiesa conserva un raro gruppo della Deposizione lignea policroma, eseguita forse in Toscana alla fine del XIII secolo.
  • Funtana Manna: complesso idrico costituito da una fontana e da tre distinte vasche, risalente al XIX secolo. Le prime due vasche, così disposte rispetto all'ingresso e facenti parte di un medesimo sistema idrico, erano in uso come lavatoio; mentre la terza, non comunicante con le altre due e posta all'esterno della cinta muraria, serviva invece da abbeveratoio. Interessantissima, sotto l'aspetto architettonico, soprattutto la fontana. Le cui quattro bocche sono perennemente alimentate da una condotta d'acqua sorgiva del tutto separata dall'acquedotto civico.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]

Nati a Bulzi

Lingue e dialetti

La lingua che tutt'oggi si parla a Bulzi (scritto Bultzi, in sardo) è il sardo, nella sua variante logudorese. Naturalmente lo stesso logudorese segue, come in ogni paese, le sue tipiche inflessioni dialettali. A Bulzi, così come in vari centri di lingua logudorese, si mantengono alcuni suoni particolari come:

  • "sc" "rc" come nelle parole iscudere, ischire, arcu. Si pronuncia opponendo la radice della lingua contro il palato molle e facendo passare l'aria in mezzo.
  • "sth" "lth" come nelle parole isthare, isthivindzu, isthockare. Si pronuncia opponendo la punta della lingua contro il palato (come per pronunciare la lettera T) ma facendo uscire un flusso d'aria da un lato della bocca.

Altra particolarità del parlato bulzese è l'articolo plurale: i sostantivi maschili al plurale richiedono sempre l'articolo femminile. Nel bulzese non esiste l'articolo "sos", ma solo "sas" (es.: su cane, sas canes, su caddu, sas caddos, su pitzinnu, sas pitzinnos).

Cultura

 
La Deposizione di Bulzi
 
La chiesa di San Sebastiano

Tradizioni e feste

  • 6 gennaio: Epifania (Sos tres Res in bulzese è maggiormente utilizzato Pasca 'e Annuntziu)
  • 20 gennaio: S. Sebastiano Martire, patrono (Sanctu Bestianu)
  • Carnevale antico (Carrasciale Antigu): "Sapadu iscasciadu" (Il sabato matto) o "Jobja de redundulos"(Giovedì dei rimasugli)
  • Settimana Santa: riti e celebrazioni (sa Ckida Sancta)
  • Pasquetta: Lunis de Pasca 'e Abrile
  • Vigilia dell'Ascensione di NS: Festa degli Ammalati (Festa de sos Malaidos)
  • Ascensione di NS: sa die de su Rughefixsu, con s'ardia (Su Caragolu) attorno al paese e attorno alla Basilica e al Monastero di San Pietro di Simbranos (o delle Immagini)
  • 24 giugno: San Giovanni (Sanctu Juhanne)
  • 29 giugno: Santi Pietro e Paolo (Sanctos Pedru et Paul(u))
  • 15 agosto, Vergine Assunta (S'Assunta), con s'ardia (Su Caragolu)
  • Dal 15 agosto al 13 settembre: Sant'Isidoro e Santa Lucia (Sanctu Isidoro et Sancta Lughìa)
  • 14 settembre: Santa Croce (Sancta Rughe)
  • 8 dicembre: Immacolata (Maria Ckene Mancia de Peccadu)
  • 24-25 dicembre: Natale (Pasca 'e Nadale)

Musica

  • At boghe 'e chiterra: Cantu a chiterra
  • At boghe sicka (A voce secca. Solo voce, monodica o polifonica, senza accompagnamento musicale):
    • Cantu at cuncordu della confraternita (cunfrarìa) a quattro voci (più il falsetto, su faltzitu o quinta)
    • Cantu at cuncordu delle consorelle (cunsorres) a due o tre voci
    • Cantu at cuncordu (profano) (polifonia a 4 o 5 voci religiosa e profana)
  • Strumenti della Settimana Santa
    • Matrackas
    • Tzirriolas
  • Altri strumenti (pipiriolu, truvedda, piffaru, sonete)

Balli

  • Su passu o ballu mannu
  • Ballu tundu / su ballitu
  • Sa dansa / su dillu
  • Su tres in ckimbe

Artigianato tradizionale

  • Intreccio
    • Canestri
    • Cesti e cestini
    • S'orriu
    • Palme sacre
    • Spighe votive
    • Nassette e reti per la pesca di fiume
  • Tessitura
    • Lana e lino
    • Tappeti (in realtà il loro uso originale era come coperte o sottosella)
    • Bisacce
    • Cordoncini sacri e bottoni in intreccio di filo
  • Calzoleria e pelletteria
    • Scarpe
    • Gambali
    • Cinturoni
    • Selle
  • Lavorazione ed intaglio del legno
    • Strumenti e attrezzi da lavoro
    • Mobilio

Il costume di Bulzi

Il costume antico

Costume maschile
  • Sa berritta
  • Su bentone
  • Su cosso
  • Su gabbanu e su gabbaneddu
  • Su manteddu
  • Sa bertula
  • Sa chinta/chintolza/tzintula
  • Sas ragas
  • Sas caltzones
  • Sas ghettas
  • Sas bottas russas
  • Sas buttones (in filigrana, madreperla, filo di cotone intrecciato)
Costume femminile
  • Su mucaloru, diverso a seconda che fosse della giovinetta, della donna adulta (talvolta sostituito da Sa Cappitta), della vedova (sa batìa, in associazione a Su Codincabu più anticamente e successivamente a Sa Cappitta) o della sposa. Le consorelle portavano un fazzoletto bianco, come le spose.
  • Sa camija
  • S'imbustu
  • S'ijacca
  • Su cansciu
  • Sa bunnedda
  • Sa faldita
  • Sa cappita (de sa femina manna e de sa batìa)
  • Su codincabu
  • S'isciallu
  • S'isciallitu

Il costume del Novecento

Maschile
  • Sas caltzones de belludu o de frustanu (impunturati all'interno coscia o meno, la tasca è a taglio, con cuciture di decorazione. Posteriormente una tasca, a destra)
  • Su bentone
  • Su cosso (a differenza di quello del costume antico, il retro è di raso o di tela grigia, con cui vengono create le foderature interne dei pantaloni)
  • Sa giancheta. Due tipologie: "Sa catziadora" (con le tasche intagliate comunicanti lungo il retro, nella base della giacca). Sa giancheta "normale" presenta i classici quattro archetti al carrè e la martingala applicata. Tasche, sul fronte, applicate e con "anta" con bottone.
  • Sa galota o sciscìa
Femminile

Di influenza piemontese è stato ricostruito dalla sarta

Piana, partendo da fotografie dell'epoca e grazie all'ausilio della ultracentenaria Tzia Simona.

Economia

L'economia del paese è prevalentemente di tipo agro-pastorale.

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione al 28 febbraio 2015
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Sardegna Mappe, su sardegnageoportale.it, Regione Autonoma della Sardegna. URL consultato il 1º agosto 2015.
  4. ^ "Tesori d'Italia", Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1975, pag.63-64
  5. ^ Dati tratti da:

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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