...e per tetto un cielo di stelle
...e per tetto un cielo di stelle è un film del 1968, diretto da Giulio Petroni.
{{{titolo}}} | |
---|---|
Paese di produzione | Italia |
Durata | 100 min |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | western |
Regia | Giulio Petroni |
Soggetto | Alberto Areal, Mariano Laurenti |
Sceneggiatura | Alberto Areal, Mariano Laurenti |
Produttore | Gianni Hecht Lucari |
Fotografia | Carlo Carlini |
Montaggio | Enzo Alabiso |
Musiche | Ennio Morricone |
Scenografia | Piero Filippone |
Costumi | Luciana Fortini |
Trucco | Franco Di Girolamo |
Interpreti e personaggi | |
|
Trama
Tim è un vagabondo disarmato che ha un passato da dimenticare e vive di espedienti. Un tempo si chiamava Billy e faceva il pistolero al soldo di Samuel Pratt. Un giorno però ha deciso di cambiare vita: quando il capo banda ha tentato di impedirglielo, mettendogli alle costole un gruppo di uomini guidati da due suoi figli, Tim li ha uccisi tutti e Samuel Pratt non gliel'ha mai perdonata. Ha spedito quindi sulle sue tracce un gruppo di uomini guidati da Roger Pratt, il suo terzo figlio. Per questo Tim è costretto a nascondersi e per vivere truffa chiunque gli capiti a tiro.
Un giorno incontra l'ingenuo minatore Harry che ha raccolto un discreto gruzzolo di pepite d'oro destinate a finanziare la ristrutturazione di un ranch avuto in eredità. Tim lo convince ad affidare tutto l'oro a una inesistente banca di Pueblo City e poi scompare con il malloppo. Harry si mette sulle sue tracce e lo trova tra i saltimbanchi, nascosto nel carrozzone della Donna Sirena. Dopo una lunga scazzottata i due decidono di unire i loro destini. Inizia così un lungo viaggio verso Jubilee Creek, la località dove è situato il ranch ereditato da Harry, con gli uomini di Pratt alle calcagna. Dopo aver approfittato dell'ingenuità della vedova McDonald, Tim torna anche a impugnare la pistola per difendere l'amico che sta per essere impiccato. Alla fine i due amici arrivano al ranch dove li attende lo scontro finale con la banda di Pratt.