Amphiprion clarkii
Amphiprion clarkii (Bennett, 1830), detto pesce pagliaccio di Clark o pesce pagliaccio dalla coda gialla, è un pesce d'acqua salata appartenente alla famiglia Pomacentridae, diffuso nell'oceano indiano.[1] Si tratta di una specie, come tutti gliAmphiprioninae, nota per il suo rapporto di simbiosi con alcune specie di anemoni di mare.
Pesce pagliaccio di Clark | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Neopterygii |
Infraclasse | Teleostei |
Superordine | Acanthopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Labroidei |
Famiglia | Pomacentridae |
Sottofamiglia | Amphiprioninae |
Genere | Amphiprion |
Specie | A. clarkii |
Nomenclatura binomiale | |
Amphiprion clarkii (Bennett, 1830) | |
Sinonimi | |
Amphiprion boholensis, Amphiprion japonicus, Amphiprion melanostolus, Amphiprion papuensis, Amphiprion snyderi, Amphiprion xanthurus, Amphiprion clarki, Sparus milii | |
Nomi comuni | |
Pesce pagliaccio di Clark, pesce pagliaccio dalla coda gialla |
Descrizione
Il pesce pagliaccio di Clark presenta un corpo di forma ovaloide, compresso ai fianchi, con pinne arrotondate. La sua livrea, ha generalmente tre bande bianche, l'ultima delle quali, vicino alla coda, è poco visibile ma comunque presente. Una caratteristica che permette di distinguerlo da specie simili, come Amphiprion tricinctus, è la pinna caudale bianca o gialla, ma è sempre più chiara rispetto ai colori del corpo. Comunque la sua colorazione varia molto a seconda dall'areale geografico, può essere anche completamente giallo, o variare dall'arancione con tonalità scure. Se associato agli anemoni del genere Stichodactyla ha la colorazione in prevalenza nera.
Raggiunge una lunghezza di 15 cm.
Biologia
Alimentazione
Si nutre di zooplancton, che cattura con la tipica bocca a mandibola espansibile dei pesci planctivori. Si ciba anche dei residui alimentari dell'anemone simbionte.
Riproduzione
Sono ermafroditi, con il fenomeno della proterandrìa (detti ermafroditi proterandrici), e monogami, con la differenza che al pesce più grande è attribuito il sesso femminile; nell'anemone, essi possono formare una piccola comunità composta anche da esemplari giovani. L'esemplare femminile è quello che mantiene inalterata la formazione degli ormoni sessuali degli altri pesci: quando la sua presenza viene meno, il componente maschile più grande ne prende le veci (in parole povere nasce maschio e invecchiando trasmuta in femmina in 5-6 mesi). Il rifugio (ubicato nelle adiacenze dell'anemone simbionte) in cui verranno collocate le uova, è pulito preventivamente dal maschio che rosicchia alacremente i ciuffi di alghe che infestano la base del giaciglio. Quando la femmina raggiunge il maschio l'operazione riproduttiva ha inizio: appena depone le uova (ne depone annualmente 1000-2500 adesive di forma ellittica), essa comincia a raggrupparle una accanto all'altra premurandosi che esse aderiscano al substrato con l'aiuto di un fibra sottile adesiva; spetta al maschio, dunque, fertilizzarle e preservarle da eventuali pericoli perpetrati dall'anemone. Per adempiere alle operazioni difensive, esso può (anche congiuntamente alla femmina) emettere dei suoni stridenti. Inoltre il maschio sovrintende a funzioni di "manutenzione" della progenie: con l'ausilio delle pinne pettorali smuovono le acque sovrastanti le uova e divorano quelle morte o ammuffite. La schiusa avviene nell'arco di una settimana o poco più, nelle ore immediatamente successive al tramonto o in orari notturni. Gli avannotti cominciano a nuotare in zone pelagiche anche se non impiegano molto tempo a diventare assidui frequentatori del fondale e a manifestare il legame simbiotico verso gli anemoni. Trattasi di una specie molto prolifera.
Mutualismo
Come tutti i pesci pagliaccio, ha una simbiosi mutualistica (che porta vantaggi a tutte le specie interessate) con alcune specie di anemoni di mare o attinie. Gli anemoni sono urticanti per quasi tutte le creature della barriera corallina, ma il pesce pagliaccio vi è immune per via di una speciale mucosa che ne imita le caratteristiche, quindi così l'anemone riconoscerà il corpo del pesce come una parte di sé stessa. Da questo rapporto il pesce ricava protezione: tutti i pesci pagliaccio non si allontanano mai dal proprio anemone simbionte, e vi passano tutta la vita. Inoltre l'anemone è anche fonte di cibo per il pesce, che talvolta attua una simbiosi di pulizia: il pesce ricava nutrimento, e l'anemone non ha così più parassiti. Altro vantaggio per l'attinia è, anche per lei, difesa dai predatori: i pesci farfalla Chaetodontidae si nutrono dei tentacoli dell'anemone, ma i piccoli pesci pagliaccio sono ottimi guardiani e difendono la propria casa a costo della vita: in fondo senza l'anemone i piccoli pesci sarebbero indifesi e subito preda di uno dei tanti predatori delle barriere coralline. Il pesce pagliaccio di Clark è, tra i pesci pagliaccio, la specie meno esigente: infatti vive in simbiosi con tutte le 10 specie di anemoni di mare che possono ospitare i pesci pagliaccio: Cryptodendrum adhaesivum, Entacmaea quadricolor, Heteractis aurora, H. crispa, H. magnifica, H. malu, Macrodactyla doreensis, Stichodactyla gigantea, S. haddoni e S. mertensii.
Distribuzione e habitat
È un abitatore dei reef corallini dell'Oceano Indiano, in particolare in una fascia che va dal Golfo Persico alle acque ad est dell'Australia.
Pesca
Nei luoghi d'origine è pescato per l'alimentazione umana.
Acquariofilia
È allevato in acquari pubblici e privati. Il pesce pagliaccio di Clark ha bisogno di valori dell'acqua ben precisi: Temp. 26° / 30° C; Densità 1018 / 1022; PH 8,4. I pesci pagliaccio sono tra le specie migliori per acquariofili principianti, specie se si vuole cominciare con la creazione di un nano-reef. Dato che in natura non si spostano mai dal loro anemone, non richiedono spazi troppo grandi e ben sopportano la cattività. È adatto alla convivenza con quasi tutti i pesci di barriera delle altre specie e con gli invertebrati. Sebbene si possa allevare anche senza la presenza di un anemone, è fortemente consigliata la convivenza con quest'ultima: la simbiosi sta nel DNA del pesce pagliaccio, starne senza significa non farlo star bene, sintomi possono essere stress e conseguenti malattie. In assenza di attinie, si ripara comunque in coralli molli e affini, ma è difficile farlo star bene senza la propria compagna di vita. Altro buon auspicio è tenerlo in coppia, in modo da farlo stare bene anche in gruppi nel proprio anemone simbionte. Se tenuto bene, in acquario può vivere anche fino a 15 anni. La convivenza con specie dello stesso genere, è rischiosa, in quanto si tratta di pesci territoriali. Non sono mancati duelli con la morte di una delle due specie. Tenere due Amphiprion diversi nella stessa vasca non è comunque cosa difficile, specie se l'acquario è abbastanza grande. una volta ben acclimatato è onnivoro, predilige mangime surgelato, artemie e chironomus e mysis,, oppure liofilizzato e secco in granuli di piccolo diametro. Per il suo ottimale mantenimento in acquario e per mantenere i suoi splendidi colori sono necessarie vasche con acqua ben filtrata ed ossigenata, preparata con sali marini sintetici di ottima qualità; abbondanti cambi parziali con un'accurata sifonatura del fondo, regolari trattamenti con ozono ed aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
Note
- ^ (EN) Amphiprion clarkii, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 20 ottobre 2014.
Bibliografia
- (EN) Amphiprion clarkii, su FishBase. URL consultato il 01/11/2012.
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