Il Cenacolo di Asola

L'Ultima Cena
AutorePietro Piazzone
Data1516?
Tecnicaaffresco
UbicazioneCattedrale di Asola, Asola

Il Cenacolo è un grande affresco di autore ignoto, databile agli inizi del Cinquecento circa e conservato nella Cattedrale di Asola.[1]

Storia

All’inizio della navata sinistra, tra i due pilastri che definiscono lo spazio della cappella, è posta la grande ancona lignea che in precedenza si addossava alla parete: tale sistemazione ha consentito la scoperta e il restauro degli affreschi sottostanti.

I simboli eucaristici raffigurati nella volta e i dipinti parietali rimandano all’originaria dedicazione della cappella al Santissimo Sacramento, la cui devozione era promossa da una confraternita attiva già negli ultimi anni del XV secolo. Questa collocazione venne criticata da Carlo Borromeo che ordinò lo spostamento dell’altare del Santissimo nel transetto di destra. La realizzazione del nuovo altare si fece tuttavia attendere per quasi un secolo.

In controfacciata troviamo una raffigurazione dell’Ultima Cena, chiaramente ispirata al celebre Cenacolo di Leonardo Da Vinci. L’indicazione sul semipilastro, in cui è affrescata l’immagine di Santa Rosa da Viterbo, ci consente di datarlo al 1516.

L’impaginazione della scena ricalca il modello leonardesco con i Dodici Apostoli riuniti attorno a Cristo in quattro gruppi da tre. Al centro il Salvatore, rappresentato con le braccia distese e la testa reclinata, è colto nel momento in cui pronuncia il discorso e compie i suoi gesti in una maestosa solitudine.

E’ indubbio che il nostro pittore abbia avuto modo di conoscere il Cenacolo Vinciano dipinto solo pochi anni prima e ne ha riprodotto la disposizione e l’atteggiamento di ciascun apostolo, chiudendo però l’architettura della sala con una parete di fondo.

Una differenza di non poco conto riguarda però lo stile pittorico. Se Leonardo applica e sviluppa con maestria la tecnica dello sfumato, il nostro rimane legato a un disegno che contorna le figure, incidendolo quasi con durezza.

Ben conservato è il cartiglio, posto al centro, sopra il capo di Gesù, con le parole: Dominus lesus accepit panem et gratiam agens fregis et dixit: accipit et manducate hoc est corpus meum  (Il Signore Gesù prese il pane e rendendo grazia lo spezzò e disse: prendete e mangiate, questo è il mio corpo). Meno leggibile è la frase sottostante: Amen dico vobis quia unus vestrum me traditurus est  (In verità vi dico, uno di voi mi tradirà). E’ dunque questo il preciso momento che l’artista ha voluto fissare, riuscendo a mettere in risalto la tragica solitudine di Gesù, che si offre col gesto sottolineato delle braccia e delle mani distese sul tavolo.

La sala in cui si sta svolgendo la cena è aperta ai lati e con questo artificio il pittore può rappresentare due scene che si svolgono all’esterno: a destra la preghiera nell’Orto degli Ulivi, mentre le lacune di quella di sinistra non ne consentono un’identificazione certa.

Tuttavia una recente ipotesi vede in quest’ultima scena una rappresentazione dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, arrivando a interpretare il complesso dell’affresco come una cronologia degli avvenimenti dell’ultima settimana di Gesù: Ingresso a Gerusalemme, Ultima Cena, Preghiera del Getsemani.[2]

Controversie storiche e artistiche

Negli anni sono sorti molti dubbi storici e artistici riguardo il Cenacolo di Asola. Molte domande tutt'oggi sono ancora senza risposta.[3]

  1. Anche se fosse la prima copia, perchè si trova in una Cattedrale, mentre quella del Leonardo in un refettorio?
  2. Perchè non appartiene al Catalogo dei Cenacoli?
  3. Perchè la Sovrintendenza lo ha sempre dimenticato e continua a dimenticarlo?
  4. Il Convento di S.Maria delle Grazie di Milano edificato nel 1492 a quale Monastero apparteneva?
  5. Il Monastero di S.Maria delle Grazie di Asola fu edificato veramente nel 1451?
  6. Perchè la critica non dice che Leonardo conosceva molto bene il territorio asolano?
  7. Perchè Leonardo ordinò di coprire tutti i Cenacoli in Milano prima di riprodurre la sua tempera?
  8. Perchè non si dice che Leonardo fu più volte arrestato per aver copiato e falsificato come il Tiziano opere di altri pittori?
  9. Perchè non si dice realmente che il Cenacolo attribuito al Leonardo è da attribuirsi dopo il 1505?
  10. Perchè lasciò decine di studi dove dimostra l'incertezza di esprimere e modificare un'opera non sua?
  11. Perchè già nel 1505 l'opera asolana fu coperta e sbiancata ospitando due tempere S.Giovanni Tiraboschi e Beato Roberto d''Asola prima che il Leonardo dipingesse il suo Cenacolo ?
  12. Perchè nel 1870 si proibì di comunicare alla stampa la sua riscoperta ad opera del sacerdote Don Luigi Ruzzenenti?
  13. Perchè il Prof.Matteucci nel 1902 ordinò al Mons.Besutti di datarlo 1516 definendola ''Copia Leonardesca'', senza averlo visto, essendo coperto da imbiancatura?
  14. Prerchè il Mons.Besutti accettò questa versione? Cosa ebbe in cambio?
  15. Perchè non si dice che fine abbiano fatto tutti i documenti riguardanti l'arte religiosa asolana e dove sia finito il materiale di Don Luigi Ruzzenenti sulle scoperte degli affreschi?
  16. Perchè non si dice che Don Luigi Ruzzenenti e Don Parazzi di Viadana nel 1870 tolsero due tempere laterali sul Cenacolo, una datata 1502 e l'altra 1505?

Note

  1. ^ Chiesa della Beata Vergine Maria Assunta e Sant`Andrea Apostolo, su turismo.mantova.it. URL consultato il 30 maggio 2019.
  2. ^ Michele Garini, Andrea Lui, Lucia Molinari, Matilde Monteverdi, La cattedrale di Asola, Gilgamesa Edizioni, Borgomanero, 2015. ISBN 978-88-6867-103-7.
  3. ^ Armando Bertuzzi - Il Cenacolo di Asola, 2000.

Bibliografia

Categoria:Cenacoli Categoria:Cicli di affreschi della Lombardia