Il codice ISTAT è un identificativo assegnato a fini statistici a regioni, province e comuni italiani (esistenti o cessati) da parte dell'Istituto nazionale di statistica.

Descrizione

Il codice fu istituito nel 1966[1]. Per le regioni è utilizzato un identificativo di due cifre su criterio geografico (al Piemonte è assegnato lo 01, alla Sardegna il 20); le province e le città metropolitane, sempre su base geografica, sono identificate da tre cifre (a partire dallo 001 di Torino) e numerazione progressiva secondo l'ordine numerico delle regioni d'appartenenza.

L'identificativo dei comuni è composto da sei cifre:

  • le prime tre sono quelle della provincia d'appartenenza;
  • le altre tre originariamente furono assegnate in ordine alfabetico all'interno di ogni provincia partendo da 001; ai comuni costituiti successivamente o trasferiti da un'altra provincia è assegnato il primo codice disponibile[2].

In caso di soppressione di un comune il codice relativo è ritirato e non più riutilizzabile[2]. Unica eccezione storica, l'istituzione delle province di Pordenone (1968), Isernia (1970) e Oristano (1974) che portò alla ricodifica dei comuni rimasti alle province, rispettivamente, di Udine, Campobasso e Cagliari a partire da 001, quindi creando un caso di codici non univoci[3].

Comuni storici

Al fine di codificare anche le statistiche relative a comuni non più esistenti, nel 2001 furono pubblicati i codici relativi a quelli soppressi anteriormente al 1966[4]. Riguardo alle province non più facenti parte dell'Italia furono emessi codici di tre cifre con iniziale in 7 (701 per Fiume, 702 per Pola e 703 per Zara); per i comuni soppressi prima del 1966 fu utilizzato un codice con le tre cifre finali a partire da 801.[5].

Le denominazioni obsolete dei comuni furono altresì identificate da codici in cui le tre cifre finali iniziano con 5 a partire da 500[6]; a titolo d'esempio, il comune di Albiano d'Ivrea, codice 001004, prima del 4 febbraio 1863 aveva nome Albiano, a cui è stato assegnato il codice 001500[7].

Con la creazione dell'Archivio storico dei comuni per l'Anagrafe nazionale della popolazione residente sono stati diffusi anche codici relativi alle variazioni territoriali avvenute prima del 1966; i codici risultano inoltre abbinati cronologicamente al codice nazionale attribuito ai comuni dall'Agenzia delle entrate[8]. Per le province il file contiene anche i codici 801 e 802 relativi rispettivamente a Venezia Giulia e Venezia Tridentina.

Note

  1. ^ Istat 1967.
  2. ^ a b Istat 1967, p. VII.
  3. ^ Nota informativa. Codici di comuni, città metropolitane, province, regioni e variazioni territoriali e amministrative (PDF), su Istat.
  4. ^ Istat 2001.
  5. ^ Istat 2001, p. 12.
  6. ^ Elenco delle denominazioni precedenti, su Codici statistici delle unità amministrative territoriali: comuni, città metropolitane, province e regioni, istat.it, Istituto nazionale di statistica. URL consultato il 4 maggio 2022.
  7. ^ Regio Decreto 21 dicembre 1862, n. 1083, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, 20 gennaio 1863. URL consultato il 5 aprile 2022.
  8. ^ Archivio storico dei comuni, su Anagrafe nazionale della popolazione residente.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni