Trattato di pace cinquantennale

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La pace cinquantennale[1][2][3]o trattato di Dara, fu un trattato di pace concluso tra l'impero bizantino (romano d'oriente) e sasanide (persiano) nella città di frontiera di Dara nel 562 in quella che oggi è la Turchia meridionale. Il trattato, negoziato da Pietro Patrizio per l'imperatore bizantino Giustiniano I e Izadgushasp per il re sasanide re Cosroe I concluse una lunga guerra ventennale nel regno caucasico di Lazica.[4] Il trattato conteneva 13 articoli ed è ben documentato. Copriva tutte le parti dei due imperi, la Persarmenia, la Lazica, gli stati clienti e gli alleati arabi.[5]

La frontiera bizantino-sassanide nel Caucaso e in Asia Minore al momento della morte di Giustiniano nel 565.

I sasanidi si impegnarono a evacuare la Lazica, ma lo stato del vicino paese di Svaneti rimase poco chiaro per diventare una futura fonte di disaccordo. I sasanidi avrebbero ricevuto una sovvenzione annuale di 30.000 solidi d'oro, con i primi sette anni pagabili immediatamente.[4] Nei pagamenti erano incluse le spese delle linee di difesa nel Caucaso contro i nomadi del nord, per le quali c'era un interesse reciproco ed erano state a carico dei sasanidi.[5] Entrambe le parti convennero di non stabilire nuove fortificazioni o di fortificare gli insediamenti esistenti sul confine. Per prevenire lo spionaggio, il commercio era limitato alle città di Callinicum, Nisibis e Dvin, mentre i commercianti di altre nazioni erano limitati a Dara (sotto i bizantini) e Nisibis (sotto i sasanidi). I rifugiati erano liberi di tornare alle loro case. In un trattato separato, ai cristiani dell'impero sasanide fu promessa la libertà di religione.[5]

Il trattato di pace doveva durare 50 anni, ma rimase in vigore solo fino al 572, quando Giustino II ruppe il trattato dopo anni di crescenti tensioni su più fronti, dando inizio alla guerra del 572-591. Tra le fonti antiche, Menandro Protettore e Teofilatto Simocatta danno la colpa Giustino II, mentre Teofane di Bisanzio non è d'accordo.[5]

Note

  1. ^ Pietro Luigi Leone, Studi bizantini e neogreci: atti del IV congresso nazionale di studi bizantini, Lecce, 21-23 aprile 1980, Calimera, 24 aprile 1980, Congedo, 1983, p. 211. URL consultato il 29 agosto 2021.
  2. ^ Evangelos Chrysos, L'impero bizantino, 565-1025, Editoriale Jaca Book, 2002, p. 10, ISBN 978-88-16-43624-4. URL consultato il 29 agosto 2021.
  3. ^ Umberto Eco, Il Medioevo: Barbari, cristiani, musulmani, Encyclomedia Publishers, 2010, p. 84, ISBN 978-88-905082-0-2. URL consultato il 29 agosto 2021.
  4. ^ a b James Allan Stewart Evans, The Emperor Justinian and the Byzantine Empire, Greenwood Publishing Group, 2005, pp. 90, XXI, ISBN 0313325820.
  5. ^ a b c d Justinian I, su Encyclopaedia Iranica.