Merovingi

dinastia regale franca (457-751)

La dinastia dei Merovingi, nome che deriva dal loro capostipite, Meroveo, fu la prima dinastia dei franchi. Al tempo dei Merovingi il potere politico era diviso tra il re e il signore o maggiordomo di palazzo, in un rapporto paragonabile a quello tra il Tennō e lo Shōgun nel Giappone "feudale".

Allo stesso modo infatti, formalmente il Maggiordomo non poteva avere un potere maggiore del suo sovrano, tuttavia era proprio il Signore di Palazzo che radunava le truppe al campo Maggio (il campo Maggio era il campo nel quale, ogni primavera, venivano reclutate le truppe dell'esercito) e portava avanti le campagne militari.

Proprio a causa di questo potere che via via andava ingrandendosi nelle mani dei maggiordomi, la dinastia carolingia, dalla quale provenivano la maggior parte dei signori di palazzo, prese progressivamente il sopravvento sulla merovingia per poi sostituirla completamente con Pipino il Breve.

Le origini della dinastia merovingia

Dei primi personaggi della dinastia si raccontano vicende in gran parte leggendarie: secondo le Grandi Cronache di Francia (Grandes Chroniques de France) di Gregorio di Tours, il primo re dei Franchi sarebbe stato Faramondo (Pharamond). Eletto re dei Franchi nel 420, avrebbe suddiviso il suo popolo in due metà, e alla testa dei Franchi Salii avrebbe passato il Reno per stanziarsi in Francia, mentre i Franchi Ripuarii o Renani sarebbero rimasti nella zona di Colonia e nell'attuale regione tedesca del Nord Reno-Westfalia.

Dopo la morte di Faramondo nel 428, gli sarebbe succeduto il figlio, Clodione il Capelluto (Clodion Le chevelu), che Gregorio di Tours considerava il primo dei re dei Franchi. Respinto dalla Gallia dal generale romano Ezio, si spostò a saccheggiare la Turingia. Sconfitto una seconda volta in battaglia, negoziò la pace, ma la ruppe per impadronirsi di Tournai e Cambrai (Camaracum), da cui fu nuovamente cacciato. Infine firmò un patto di alleanza con l'impero (foedus), con il quale gli venne consentito di stanziarsi all'interno dell'impero, nella regione di Tournai, provvedendo in cambio a difenderne i confini.

Alla morte di Clodione 448 gli successe Meroveo (Mérovée), che una più tarda leggenda voleva figlio del re e di un mostro marino, e che forse non fu figlio di Clodione, ma solo suo parente. Come alleato dei Romani sembra avesse combattuto nella battaglia dei Campi Catalaunici del 451 guidata da Ezio contro gli Unni di Attila. Con il suo governo il regno dei Merovingi si installò nella Francia settentrionale.

Alla morte di Meroveo nel 457 gli successe il figlio Childerico I (Childéric), fortunosamente liberato dalla prigionia degli Unni, che in un primo momento fu cacciato dai nobili per le sue numerose avventure galanti. Ospitato dal re di Turingia, ne sedusse la moglie Basina, che lo seguì al suo ritorno in Francia e lo sposò, malgrado il precedente matrimonio. Combatté contro i Visigoti stanziati nel sud della Francia, che minacciavano Orléans e nel 468 sconfisse i Sassoni che minacciavano Angers e uccise Paolo, comandante militare gallo-romano a Soissons. Durante il suo regno terminò nel 476 l'impero romano d'Occidente. Conquistò alcune regioni della Germania e morì nel 481. Fu sepolto a Tournai, dove la sua tomba fu scoperta nel XVIII secolo. Il corredo funerario della tomba lo mostra in abiti e atteggiamenti romani e vi sono ritrovati 200 denari d'argento romani e 90 soldi d'oro imperiali, dimostrazione che il concetto di monetazione presso i merovingi era soggetto a sbagli volontari e involontari: si usavano le due monete indistintamente e si tendeva, come detto prima, anche a contraffare le monete imperiali.

I Re Fannulloni

I re Merovingi sono stati chiamati a lungo re fannulloni, forse proprio per il fatto che il loro potere ben presto si affievolì a favore di un casato di servi, i Pipinidi, poi detti Carolingi.

Le implicazioni e le cause di ciò sono tante, tra storicità e leggenda, e spiegano anche il perché di un altro epiteto dei Merovingi: re taumaturghi.

  • Il re, nel mondo germanico, era sacro: qualsiasi suo atto, anche involontario, poteva versare il proprio popolo nella più triste delle catastrofi o nelle migliori tra le fortune: il re è figlio del divino, agisce sulla natura e sulla fertilità attraverso i suoi poteri simpatici e ha un ruolo sociale fondamentale per la propria comunità.
    Questa concezione non è propria delle popolazioni germaniche, basta citare il latino (o prelatino) rex nemorensis studiato da James Frazer, o i rituali imposti agli imperatori giapponesi, che si son visti anch'essi depauperare del proprio potere temporale a favore degli Shogun. L'essenza è la stessa, in tempi, luoghi e modalità differenti.
    Quindi l'annullamento del casato merovingio si può considerare naturale evoluzione di un cultuale primitivo, basato sul tentativo dell'uomo di domare Madre Natura crudele.
  • I franchi credevano che i loro re potessero guarire i malati col solo tocco delle mani, che, si dice, fossero sempre calde (oggi si parlerebbe di pranoterapia, o di Reiki). Si dice che i re figli di Meroveo avessero una temperatura corporea superiore alla norma, come se avessero sempre la febbre, e, certamente, una persona con la febbre si stanca facilmente, non è capace di eseguire il benché minimo sforzo.

Leggende medioevali e libercoli moderni

Secondo un' ipotesi avanzata recentemente, i Merovingi sarebbero i discendenti della "stirpe regale" di Gesù, che sarebbe stato sposato con Maria Maddalena. La Maddalena, assieme al figlio avuto da Gesù e ad altre donne citate nei vangeli, dopo la crocifissione sarebbe fuggita dalla Palestina su una barca per approdare in Provenza. Avrebbe poi risalito il Rodano raggiungendo la tribu dei Franchi, che non sarebbero stati altro che la tribu ebraica di Beniamino nella diaspora. I Merovingi, i primi re dei Franchi, proprio a causa di questa origine avrebbero avuto l'appellativo di re taumaturghi, ovvero guaritori, per la loro facoltà di guarire gli infermi con il solo tocco delle mani, come il Gesù dei vangeli. Il santo Graal non sarebbe altro che il sang real ovvero il sangue regale di questa stirpe dalle origini nobilissime.

Questa tesi si trova esposta nel best seller Il santo Graal di Baigent, Leigh e Lincoln, un libro del 1982 che ha dato lo spunto a moltissimi altri testi sulla "linea di sangue del Graal", ma non è suffragata da alcuna fonte storica a parte l'ovvia citazione della famosa leggenda medievale dello sbarco della Maddalena in Francia, resa popolare da Jacopo da Varazze nella Legenda Aurea. Le uniche fonti citate dai tre autori per sostenere che i Merovingi discenderebbero da Gesù e dalla tribù ebraica di Beniamino sono infatti Les dossiers secrets del Priorato di Sion, una serie di documenti dattiloscritti depositati presso la Biblioteca Nazionale di Parigi negli anni '60. Questi testi contengono complicate linee di discendenza ed elenchi di presunti Gran Maestri del Priorato (descritti come i custodi del vero segreto del Graal), ma le ultime ricerche hanno confermato essere stati inventati da Pierre Plantard per millantare una propria discendenza nobiliare dai Merovingi.

Anche l'appellativo di "re taumaturghi" risulta dubbio: in realtà il primo accenno storico di re taumaturgo è riferito a Enrico I di Francia, terzo re della terza dinastia di re francesi, i Capetingi. Di Enrico si racconta infatti di come guarisse le scrofole con l'imposizione delle mani.

Secondo altre ipotesi, di natura diversa, i Merovingi potrebbero derivare dalla gens Claudia, da cui il nome Clodoveo, primo re merovingio, i cui avi erano forse servi affrancati dai Claudii.

Voci correlate

Bibliografia

  • Patrick J. Geary, Die Merowinger. Europa vor Karl dem Grossen, München 2003 (in tedesco)
  Portale Medioevo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Medioevo