Linum usitatissimum

specie di pianta della famiglia Linaceae

Il lino comune (Linum usitatissimum L., 1753) è una pianta della famiglia delle Linacee[1].

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Lino comune
Linum usitatissimum
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)COM
OrdineMalpighiales
FamigliaLinaceae
GenereLinum
SpecieL. usitatissimum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineEuphorbiales
FamigliaLinaceae
GenereLinum
SpecieL. usitatissimum
Nomenclatura binomiale
Linum usitatissimum
L., 1753
Semi di lino

Storia

È stata una delle prime colture domesticate: fin dall'antichità è stato ampiamente coltivato in Etiopia e in Egitto; in una grotta, nella Repubblica della Georgia, sono state trovate fibre di lino tinte, databili al 30 000 a.C[2][3].

Si stima che la coltivazione del lino, probabilmente originario della zona compresa tra il Golfo Persico, il Mar Caspio e il Mar Nero, risalga a circa 8.000 anni fa, ma si può dire che la sua storia abbia avuto inizio nell’epoca Neolitica, tra il 3000 e il 1000 a.C.. Intorno al 3700 a.C., dall’ Egitto, dove se ne utilizzava l’olio per confezionare unguenti e le fibre per l’abbigliamento e per fasciare le mummie, si esportava a Roma, in Grecia, in Irlanda, in Inghilterra, in Bretagna e in Spagna. In seguito la coltura e la lavorazione della sua fibra si svilupparono in tutto l’ Impero romano. A partire dal 1700 a.C., le esportazioni di lino stigliato e tessuto raggiungono l’ India e poi la Cina.

La coltivazione e lavorazione del lino richiedono molta acqua e dunque la coltivazione si è diffusa laddove maggiori erano le disponibilità idriche. Fra il XII ed il XIV secolo il lino si estese dai paesi del bacino del Mediterraneo alla Francia, alle Fiandre, all'Inghilterra, alla Germania, alla Russia. Nel XVII secolo gli artigiani protestanti delle Fiandre si trasferirono nelle provincie settentrionali dell' Olanda e quelli francesi in Irlanda e Scozia, imprimendo ulteriore sviluppo al settore. Nella prima metà del XX secolo, la localizzazione dell'industria continua ad accentrarsi nell'Irlanda del Nord, in Scozia e nello Yorkshire, in Germania che importa materia prima dal Belgio, dalla Lituania, dalla Russia e dalla Lettonia, filati dalla Cecoslovacchia, dal Belgio, dall' Estonia ed esporta tessuti per lo più negli Stati Uniti.

L’età moderna segnò l’inizio del suo declino con l’affermazione di fibre naturali alternative al lino (principalmente il cotone) e successivamente delle fibre sintetiche. In Europa, dopo aver raggiunto la massima espansione verso la metà del XIX secolo, andò progressivamente perdendo terreno. Nel XXI secolo la coltivazione del lino in Europa copre 75.000 ettari ed il Nord della Francia è leader mondiale nel settore delle fibre di lino. Apparso nel continente nordamericano circa quattrocento anni fa, il lino si è diffuso in tutto il continente[4][5][6].

Caratteri botanici

 
Fiore di lino coltivato in vaso

È una pianta erbacea annuale con un ciclo vegetativo di tre-quattro mesi, ha radice fittonante ed è alta tra i 30 e i 60 cm con fusto eretto, molto fragile, ramificato nella parte finale. Nella corteccia del fusto sono presenti da 20 a 35 fasci di fibre della lunghezza di 20-50 mm e di 16-25 μ di diametro. I fasci di fibre sono avvolti in sostanze gommose, dette pectine, che li fanno aderire alle cellule della corteccia. Le foglie sono alterne, sessili o brevemente picciolate, lanceolate, intere, strette, glabre. I fiori sono solitari o riuniti in corimbi, grandi, di colore azzurro-cielo[7] con 5 sepali, 5 petali, 5 stami gialli. La fioritura è scalare e dura dai 10 ai 20 giorni. I frutti sono capsule ciascuna contenente due semi di piccole dimensioni, leggero, liscio, piatto, lucido, e di colore dal bruno scuro al giallo paglierino, a seconda delle varietà, e ricco di olio.

Il lino da fibra comprende forme a taglia alta, stelo elastico, fibre lunghe e duttili, infiorescenze ridotte, semi piccoli, mentre quello da olio comprende forme a taglia ridotta, a portamento rigido, con steli brevi e robusti, ramificati alla base, con semi più grandi[8][9].

Coltivazione

La pianta del lino cresce con facilità in regioni a clima temperato. Nei paesi freddi si ottiene la migliore produzione di fibra: Russia, Paesi Bassi, Francia e Romania sono tra i primi produttori mondiali di fibra. Il lino è una pianta annuale, con un ciclo vegetativo di circa quattro mesi.

Nell'area mediterranea si hanno prove della coltivazione e dell'utilizzo di lino risalenti a oltre 6.000 anni fa, mentre l'introduzione nel Nord-Europa avvenne in epoche preromane.

Usi

Il lino è coltivato sia per i suoi semi sia per la sua fibra. Dalle varie parti della pianta si ricavano tessuti, carta, medicinali, cordame (anche per le reti da pesca). Dai semi di lino si ottiene sia la farina sia l'olio di lino, commestibile, che ha vari impieghi come integratore alimentare, come ingrediente in prodotti per il legno (finitura) e nell'industria delle vernici come olio siccativo e diluente. È inoltre utilizzato dall'industria cosmetica come ingrediente base di gel per capelli e sapone. Infine il lino è coltivato anche come pianta ornamentale da giardino.

 
Taglio di tessuto di lino, Tacuina sanitatis, XIV sec., Roma, Biblioteca Casanatense

Cucina

I principali prodotti alimentari che si ricavano dai semi di lino sono la farina e l'olio; la farina è di colore scuro. I semi - ricchi di acidi grassi a catena lunga - possono essere consumati anche in purezza, integri e secchi, oppure ammollati in acqua e consumati appena germogliano. I semi bagnati diventano leggermente viscidi, ma ciò non ne inficia le proprietà nutritive.

Medicina

I semi di lino erano conosciuti nella medicina popolare come lassativo; alcuni studi moderni sembrano confermare la validità di tale uso[10]. Oggi, in fitoterapia l'olio di lino è anche consigliato come antinfiammatorio ed emolliente. Il lino contiene Omega-3, 6 e 9 e si ritiene che possa alleviare il diabete stabilizzando il livello di zuccheri nel sangue, ma il consumo eccessivo può ostacolare l'azione di alcuni medicinali somministrati oralmente, a causa del suo contenuto di fibre[11]. I semi sono inoltre usati nella medicina popolare per realizzare impiastri contro la tosse secca[12].

Tessile

 
Fibre di lino non lavorate al microscopio

Dal lino si ottiene una fibra molto pregiata, morbida, flessibile e resistente; pur essendo qualitativamente superiore, ha costi di produzione più alti di quelli del cotone. In Europa rappresentò la principale fibra tessile fino alla rivoluzione industriale quando venne sostituito dal cotone,[13] causa appunto la maggiore economicità di quest'ultimo.

Il lino in Sicilia

Il territorio del paese di Linera, in provincia di Catania, prima della sua fondazione, fu adibito alla coltivazione del lino e da essa la contrada venne indicata, appunto, le "linerie". Con la fondazione del nucleo abitato, avvenuta agli inizi del XIX secolo, il paese ha assunto la denominazione attuale in ricordo di queste antiche coltivazioni.

Note

  1. ^ (EN) Linum usitatissimum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10/12/2022.
  2. ^ These Vintage Threads Are 30,000 Years Old, in NPR.org. URL consultato il 2 gennaio 2017.
  3. ^ (EN) Michael Balter, Clothes Make the (Hu) Man, in Science, vol. 325, n. 5946, 11 settembre 2009, pp. 1329–1329, DOI:10.1126/science.325_1329a. URL consultato il 2 gennaio 2017.
  4. ^ Laura Bacci ed Altri, Manuale di coltivazione e prima lavorazione del lino e altre piante da fibra Dicembre 2007 (PDF), su agronotizie.imagelinenetwork.com, Regione Toscana Giunta regionale ISBN 978-88-95597-07-2. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  5. ^ Ernesto SESSA - Domenico Lanza - Aristide CALDERlNl - Ugo LA MALFA, Lino, su Treccani, Enciclopedia Italiana (1934). URL consultato il 20 gennaio 2023.
  6. ^ (FR) Le lin et le chanvre européen, su LA CONFÉDÉRATION EUROPÉENNE DU LIN & DU CHANVRE - CELC. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  7. ^ Esistono varietà con colorazioni di bianco, giallo, rosa, cremisi e porpora, violetto, blu.
  8. ^ Lino - Linum usitatissimum L. Atlante delle coltivazioni erbacee - Piante industriali, su Agraria.com. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  9. ^ ROBERTO COLOMBO e MARA POLI, Lino da olio, le varietà e la tecnica colturale (PDF), su crpv.it. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  10. ^ (EN) Flaxseed and Flaxseed Oil, su nccam.nih.gov, National Center for Complementary and Alternative Medicine. URL consultato il 14 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2009).
  11. ^ (EN) WJ Dahl, Lockert EA Cammer AL Whiting SJ, Effects of Flax Fiber on Laxation and Glycemic Response in Healthy Volunteers, in Journal of Medicinal Food, Vol. 8, No. 4, dicembre 2005, pp. 508–511, DOI:10.1089/jmf.2005.8.508. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  12. ^ Contro la tosse, su figliadellerborista.it. URL consultato il 22 aprile 2016.
  13. ^ Jared Diamond, Armi, acciaio e Malattie: breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni, 1997, ISBN 9780099302780.

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Collegamenti esterni

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