Mario Botta nacque a Mendrisio nel 1943, figlio unico di Luigi e di Maria Botta, sarta. L'infanzia fu segnata dall'assenza del padre, che abbandonò la famiglia quando il figlio aveva sette anni e che egli rivide soltanto una volta, all'età di venticinque anni.[1]
Dopo la scuola dell'obbligo iniziò a quindici anni come apprendista disegnatore presso lo studio di Luigi Camenisch e Tita Carloni a Lugano. A diciotto anni realizzò la sua prima costruzione, la casa parrocchiale di Genestrerio (1961-1963).[2]
Proseguì gli studi al Liceo Artistico di Milano e successivamente presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove si iscrisse nel 1964 e conseguì il diploma di architetto nel 1969. A Venezia ebbe come docenti Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol e poté entrare in contatto con Le Corbusier e Louis I. Kahn, esperienze che influenzarono profondamente il suo linguaggio architettonico.[3]
Avvio della carriera professionale
Nel 1970 aprì il proprio studio a Lugano, dedicandosi soprattutto a residenze unifamiliari e a piccoli interventi architettonici. Questi primi lavori, caratterizzati da volumi geometrici netti e da un attento dialogo con il paesaggio, contribuirono a renderlo noto anche oltre i confini svizzeri.[4]
Negli anni Settanta e Ottanta sviluppò un'attività sempre più diversificata, con abitazioni, edifici religiosi e complessi culturali in Svizzera e in Italia, partecipando anche a concorsi internazionali. Questa fase costituì la base della sua affermazione nel panorama architettonico europeo.
Dal 2011 lo studio Mario Botta Architetti si è trasferito a Mendrisio, rafforzando il legame con l'ambiente accademico e con le istituzioni culturali ticinesi. In questa fase la sua attività si è orientata verso progetti di teatri, biblioteche, musei, edifici religiosi e complessi residenziali, con realizzazioni in Europa, Asia, Medio Oriente e Americhe.[6]
Nel 2023 è stato insignito del Premio Piranesi Prix de Rome alla carriera, conferito per l'insieme della sua produzione architettonica e per il contributo alla diffusione della cultura architettonica contemporanea.[7]
Stile
L'architettura di Mario Botta, influenzata in particolare da Le Corbusier, Carlo Scarpa e Louis Kahn, si caratterizza per un pragmatismo rigoroso e per la creazione di spazi architettonici forti e geometrici. È frequente l'uso del mattone in cotto e della pietra, materiali impiegati con un attento disegno del dettaglio costruttivo. Gli edifici si presentano come volumi puri, spesso interrotti da ampie aperture o tagli, con geometrie primarie chiaramente leggibili. Una tipologia ricorrente è quella degli edifici a cilindro tronco, introdotta nella chiesa di San Giovanni Battista a Mogno (1996) e successivamente ripresa nella Cattedrale della Resurrezione a Évry, presso Parigi.[8]
A partire dalle prime case unifamiliari costruite in Canton Ticino, Botta ha ampliato il proprio repertorio affrontando numerose tipologie edilizie: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei e chiese. Le sue opere sono state oggetto di mostre monografiche in Europa, America e Asia e sono documentate in ampie pubblicazioni critiche. La sua produzione è spesso associata alla cosiddetta scuola ticinese di architettura, che ha avuto origine nel contesto culturale del Ticino negli anni Settanta, e della quale Botta è considerato uno dei principali esponenti.[9]
Nel 1996 Botta fu tra i fondatori dell'Accademia di architettura di Mendrisio, parte dell'Università della Svizzera italiana, dove ha insegnato progettazione e di cui è stato anche direttore. L'attività accademica ha affiancato costantemente la sua pratica professionale, contribuendo alla diffusione internazionale della sua visione architettonica.[10]
Italo Rota (ed.), Mario Botta. Architetture e progetti negli anni 70, Electa, Milano 1979.
Francesco Moschini, "Mestiere come professione–Mario Botta: a portrait", Domus 620, settembre 1981, 19-25. 1981.
Pierluigi Nicolin, Mario Botta. 1978-1982. Il laboratorio di architettura, Electa, Milano 1983.
Tita Carloni, "Architetto del muro e non del trilite. La costruzione in Mario Botta, Lotus International 37, 1983/1 [La costruzione: percorsi e discorsi], 34-45, 1983.
Francesco Dal Co, Mario Botta. Architetture 1960-1985, Electa, Milano 1985.
Peter Pfeiffer, Mario Botta Designer, Corus, Wohlen-Milano 1987.
Jean Paul Felley, Mario Botta construire les objets. Oeuvre design 1982-1989, Fondation Louis Moret, Martigny 1989.
Peter Disch, Mario Botta. La ricerca negli anni ottanta, ADV Advertising Company SA, Lugano 1990.
Tita Carloni, Jacques Pilet, Harald Szeemann, Mario Botta, La tenda, Edizioni Casagrande, Bellinzona 1991.
Emilio Pizzi, Mario Botta. Works and Projects, Editorial Gustavo Gili, Barcelona 1991.
Rolando Bellini ,Mario Botta Architetture 1980-1990, Artificio Edizioni, Firenze 1992.
Raffaella Baraldi , Mario Botta. Architettura e Tecnica, Clean Edizioni, Napoli 1993.
Emilio Pizzi (ed.), Mario Botta. Gesamtwerk. Band I. 1960-1985, Birkhäuser Verlag für Architektur, Basel-Boston-Berlin 1993.
Emilio Pizzi (ed.), Mario Botta Gesamtwerk. Band 2. 1985-1990, Birkhäuser Verlag für Architektur, Basel-Boston-Berlin 1994.
Sergio Grandini, Una profezia su Mario Botta, Natale Mazzuconi SA, Lugano 1995.
Benedetto Gravagnuolo (ed.), Mario Botta. Etica del costruire, Editori Laterza, Bari 1996.
AA.VV., Mario Botta. Emozioni di pietra, Skira Editore, Milano 1997.
Emilio Pizzi (ed.), Mario Botta. Gesamtwerk. Band 3. 1990 –1997 , Birkhäuser Verlag für Architektur, Basel-Boston-Berlin 1998.
Philip Jodidio, Mario Botta, Benedikt Taschen Verlag, Köln 1999.
Mario Botta, Modelli di architettura, Centro studi dell'abitare OIKOS-Alinea Editrice, Bologna-Firenze 2000.
Irena Sakellaridou , Mario Botta Poetica dell'architettura, RCS Libri, Milano 2000.
Ugur Tanyeli (ed.), Mario Botta, Boyut Kitaplari, İstanbul 2000.
Philip Jodidio, Building a new millennium, Taschen, Köln 2000.
Giovanni Pozzi, Mario Botta, Santa Maria degli Angeli sul Monte Tamaro, Collana «Architettura», Edizioni Casagrande, Bellinzona 2001.
Gabriele Cappellato (ed.), Mario Botta. Luce e Gravità. Architetture 1993-2003, Editrice Compositori, Bologna 2003.
Annalisa Cima , Segno del domani. Schizzi di Mario Botta, Divan 2004.
Markus Breitschmid (ed.), Architecture and the Ambient – Mario Botta. Architectura et Ars Series, Volume 2, Virginia Tech Architecture Publications, 2013. ISBN 978-0-9893936-5-2