Vi racconto la mia esperienza con wikipedia, sono stato iscritto per circa due anni, all'improvviso nel giro di una settimana sono stato bloccato svariate volte e bannato all'infinito.

Tutto è incominciato da una voce che io ed un mio amico abbiamo creato su un poeta del mio paese, un certo utente winged zephiro (che nome del cavolo) l'ha messa in cancellazione perchè secondo lui la voce non era enciclopedica. Da quel momento ho iniziato una battaglia personale nei suoi confronti. Questo utente è un chiesofilo, si passa il tempo a scrivere voci su vescovi e preti che secondo lui sono enciclopedici, ma mette sempre in cancellazione le voci degli altri, ma appena qualcuno osa contraddirlo va a piangere dai suoi amici amministratori che subito bloccano chi ha fatto del male al loro pupillo.

Io ho semplicemente proposto per la cancellazione alcune sue voci su vescovi sconosciuti e sono stato bloccato. Mi sono riregistrato e sono stato di nuovo bloccato perchè ho scoperto che quelle voci sui vescovi erano tutte copiate da siti internet, dopo il mio blocco tutto è stato ripristinato, come se niente fosse stato. Lui e' restato impunito per la violazione di copyright e io bannato per aver scoperto la verità. Questa signori è wikipedia, dove la parola libertà viene usata impropriamente da gente con mentalità fascista, che rifiuta le modifiche fatte da un utente non registrato.

Poco fa hanno messo in cancellazione una voce che ho creato sulla società di produzione cinematografica Arbash, sempre quello zefiro dice che la voce non è enciclopedica perchè l'arbash ha fatto dei film sconosciuti (Placido Rizzotto, Rosso Malpelo, Gli Indesiderabili).

Odio wikipedia e odio i wikipediani che non si ribellano alla mafia degli utenti che decidono cosa mettere e cosa no. Italia paese di merda, solo da noi ci sono questi problemi.


Fate girare

Con il termine "antievoluzionismo" si fa riferimento a tutte quelle critiche sollevate nei confronti della teoria dell'evoluzione, formulata da Charles Darwin, secondo le quali la teoria manca di fondamento logico, testabilità scientifica o sufficienti prove. Tali critiche sono considerate ascientifiche o semplicemente pretestuose dalla comunità scientifica.

Le teorie scientifiche alternative alla evoluzione darwiniana (quali quelle di Lamarck) non fanno parte di questo gruppo (essendo appunto scientifiche). Tra queste vanno citate quelle che ipotizzano un'evoluzione in direzioni predeterminate, tendenti ad un fine (ortogenesi), oppure inverse rispetto all'evoluzionismo (devoluzionismo).

Critiche all'evoluzionismo

 
Caricatura di Charles Darwin come una scimmia sulla rivista Hornet

Dalla genetica

Periodicamente, specialmente dopo i recenti progressi nella sequenziazione del DNA di varie specie animali, si sollevano in ambito biologico critiche e obiezioni su eventi concreti di evoluzione.

Alcuni antievoluzionisti non ritengono possibile la speciazione (origine di una specie da un'altra). La critica è legata alla presunta mancanza di forme di transizione nella documentazione fossile.

Un caso discusso fu quello della scoperta nel 1997, in due specie di pesci che vivono nei due rispettivi poli, di un gene comune che sintetizza un anti-freezer del sangue (glico-proteina Afgp). Questo gene è una versione leggermente modificata di un gene che produce il tripsinogeno, un enzima del pancreas. Il fatto che questi due pesci non possano avere un antenato comune che gli ha trasmesso il gene perché si sono evoluti da due ceppi diversi e in zone opposte del pianeta, porta alcuni a concludere che il gene si sia creato indipendentemente nei due casi.

Gli evoluzionisti ritengono che la probabilità di un'origine indipendente non sia né bassa (data la comune pressione selettiva), né tantomeno una dimostrazione della fallacia dei meccanismi darwiniani dell'evoluzione, essendo ben noti i fenomeni di convergenza evolutiva dovuti alla stessa pressione selettiva.

Dalla geologia

È stata mossa una critica, seppur piuttosto indirettamente, alla teoria di Darwin anche dalla chimica[1] belga Marie-Claire van Oosterwyck-Gastuche [2], che contesta, nello specifico, i metodi di datazione assoluta dei fossili forniti dai radioisotopi 14Carbonio, 40Potassio-Argon e 232Torio. Van Oosterwyck-Gastruche, sostenendo che tali metodi riportano spesso delle datazioni considerate "anormali" dai paleontologi, in quanto arretrano o fanno avanzare antiche creature estinte da milioni di anni sulla scala evolutiva,[3] afferma che:

«[...] Gli elementi radioattivi sono imprigionati in strutture cristalline ben definite. Sicché, è logico pensare che siano influenzati dai fattori che provocano la genesi e l'alterazione dei cristalli minerali: anzitutto la temperatura e le soluzioni cui possono essere stati sottoposti per l'intervento di fattori idro-termali, ma anche per la loro composizione chimica e la loro granulometria, ossia la finezza o grossolanità dei detriti da datare. [...]»

La prof. Gastuche si è occupata negli anni '60 -'70 di questioni cristallografiche inerenti la formazione geologica di silicati dei metalli di transizione in territori africani, ma da molti anni si dedica all'interazione ed arricchimento isotopico nei cristalli e relativi problemi di datazione. É altresì nota per le posizioni cattoliche estreme. Attualmente è docente di chimica fisica all'università di Lovanio.

In realtà le datazioni con metodi radioattivi tengono già conto delle possibili alterazioni subite dai cristalli per effetto della temperatura e delle soluzioni circolanti. Proprio per questo i risultati possono essere discordanti, qualora l'alterazione abbia modificato la composizione originale dei minerali.

Andando alle radici di tale metodo, ella affermò di avere scoperto che la validazione delle date si basava sulla presenza di certi '"fossili tipici"', secondo la scala di Charles Lyell, amico personale di Darwin. In altre parole, per la Gastruche sarebbe impossibile per l'evoluzionismo riportare delle prove paleontologiche o geologiche a suo favore, in quanto le stesse datazioni (con le quali si costruisce una scala evolutiva) sarebbero errate o assai imprecise, e forse inconoscibili realmente.

È evidente la confusione che costei ha fatto tra stratigrafia relativa che utilizza i fossili guida e stratigrafia assoluta che si basa sulle datazioni radiometriche. Le affermazioni della Gastruche sono smentite inoltre dall'utilizzo delle datazioni radioattive anche in rocce completamente prive di fossili o comunque prive di fossili guida. Ad esempio tutte le datazioni dell'Archeano sono fondate sul metodo radiometrico, coerenti tra loro e non correlate con i fossili a causa della loro assenza o mancanza di significato stratigrafico.

Evoluzionismo e fede cristiana

Chiesa cattolica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Evoluzione e chiesa cattolica.

Sebbene non professi più il creazionismo biblico, tipico dell'Ebraismo ortodosso e di alcune Chiese evangeliche americane, la Chiesa cattolica non ha tuttavia una posizione unitaria e definita sul darwinismo. Oggi la teoria di Darwin è in parte accettata dai teologi "evoluzionisti", pur non potendo essi accettare la totale casualità delle mutazioni genetiche che causano le speciazioni. Essi si rifanno al pensiero di Sant'Agostino d'Ippona, il quale effettivamente sostenne che Dio non ha creato il mondo nelle identiche condizioni in cui questo si trova attualmente. Secondo Sant'Agostino, infatti, Dio ha creato il mondo in una condizione più semplice e più rudimentale, fornito però di speciali capacità (dette "ragioni seminali") di svilupparsi ed evolversi nei modi in cui di fatto si è in seguito sviluppato e perfezionato.

I teologi evoluzionisti, però, allo scopo di restare nei limiti dell'ortodossia cristiana, e cioè di conformarsi a quanto le Sacre Scritture narrano circa l'origine dell'uomo, fanno queste due importanti considerazioni:

  1. L'evoluzione è da intendersi solo come relativa al corpo biologico dell'uomo. Pertanto, quando la Bibbia dice che Dio, per creare l'uomo, plasmò il suo corpo con "fango della terra", si deve intendere che Egli, a tale scopo, ha preso non propriamente "fango", bensì il corpo di un animale, non molto diverso da quello dell'uomo attuale, sufficientemente evoluto e tale, quindi, da poter accogliere l'anima spirituale e divina.
  2. Si deve escludere che l'evoluzione abbia interessato anche l'anima spirituale dell'uomo, cioè si deve escludere che l'anima umana sia il frutto della spinta evolutiva del corpo umano. Anche accettando l'evoluzione, bisogna sempre ammettere l'intervento speciale di Dio nella creazione dell'uomo. Tale intervento consiste nell'infusione dell'anima spirituale nel corpo del predetto animale.

La dottrina ufficiale della Chiesa cattolica

La posizione ufficiale nei riguardi della teoria dell'evoluzione è stata chiarita durante il discorso di papa Giovanni Paolo II alla Pontificia Accademia delle Scienze del 22 ottobre 1996 e da un discorso successivo dell'allora cardinale Ratzinger a Monaco di Baviera.

Essi la definiscono una teoria, cioè una costruzione "metascientifica", la quale si avvale anche di certe nozioni ricavate non dall'esperienza, ma dalle varie espressioni della cosiddetta filosofia della natura. In quanto teoria, quindi, essa soffre irrimediabilmente di tutta la precarietà e la contingenza di cui soffre una qualunque altra teoria scientifica. Inoltre, sottolineano, è soggetta a un condizionamento ideologico che, in ultima analisi, lascia aperta la questione di appurare la reale portata dei fatti osservati, dal momento che l'evoluzione in quanto tale, non è mai stata oggetto di osservazione. Esistono pertanto letture materialistiche e riduttive e letture spiritualistiche. Il giudizio sulla validità è, in ultima analisi, soggetto a verifiche di tipo filosofico e teologico. Mentre la Chiesa respinge ogni riduzione puramente materialistica che è incompatibile con la verità dell'uomo (immagine e figlio di Dio) è aperta al dialogo con la comunità scentifica. Ratzinger afferma : -"La dottrina dell'evoluzione è per certo un'ipotesi importante, che però presenta decisamente molti problemi, i quali necessitano ancora di un'ampia discussione"-.
Recentemente nuove ricerche hanno messo in luce che già Pio XII riteneva non necessariamente incompatibili il pensiero scaturito dalla tradizione della chiesa e la possibile ipotesi evoluzionista.[senza fonte]

Uno dei problemi che impediscono di vedere la non contraddittorietà se non la complementarità di evoluzionismo e fede cristiana è costituito da una interpretazione letterale e concretistica degli antichi testi biblici tramandatisi di generazione in generazione e che costituivano la fonte prima della sapienza principale, modalità interpretativa ancora non abbandonata da gran parte di coloro che si confrontano con la parola rivelata, per cui per esempio soffermandoci soltanto al racconto biblico dello stato di perfetta simbiosi tra i primi umani e l'ordine del Padre se ne deduce che è lo stato di perfezione originaria di Adamo ed Eva, incompatibile con l'evoluzione che vuole tutto in continua trasformazione. Anche il peccato originale è in qualche modo un evoluzione "al contrario", perché è il passaggio da una forma più evoluta (perfetta) a una meno evoluta. Lo stato di perfezione originaria dell'uomo, che non conosceva la morte prima del peccato originale, negherebbe di fatto la possibilità che esistano reperti fossili umani.

L'evoluzionismo di Teilhard de Chardin

Sempre per quanto riguarda i rapporti intercorrenti attualmente tra teoria evoluzionista e fede cristiana non si può non prendere atto che l'impostazione evoluzionista infine abbia comunque fatto breccia anche tra gli esponenti del clero e specificatamente del clero cattolico. Basti citare, per tutti, lo scienziato della natura e paleontologo sul campo, noto anche per aver scoperto nuovi reperti dell'uomo preistorico, il gesuita Pierre Teilhard de Chardin; quest'ultimo ha tentato un'operazione culturale originale, cioè quella di voler saldare, proprio grazie alla teoria evoluzionistica, la storia della materia e la storia dello spirito in un'unica visione del divenire storico che entrambe le comprende.

Creazionismo religioso

  Lo stesso argomento in dettaglio: Creazionismo.

La teoria del creazionismo religioso (anche detto della Terra Giovane o Young Earth Creationism), una corrente di pensiero di matrice religiosa, interpreta il libro della Genesi in modo letterale. In epoca moderna, questo modo di interpretare la Bibbia è tipico di alcune confessioni cristiane ortodosse e protestanti evangeliche (ma non dal Cattolicesimo) che professano l'inerranza biblica, diffuse specialmente negli USA. Tale paradigma deve essere pertanto distinto dal "creazionismo scientifico" o Disegno intelligente.

Il creazionismo religioso, pur essendo sostenuto a volte anche da qualche geologo o scienziato creazionista (si veda il libro "I sei giorni della creazione", a cui hanno collaborato 50 scienziati creazionisti) per sua stessa definizione, non soddisfa il criterio del rasoio di Occam, né il paradigma della falsificabilità o almeno emendabilità: per questo motivo esso non può essere considerato una teoria scientifica.

Disegno intelligente

  Lo stesso argomento in dettaglio: Disegno intelligente.

La teoria del disegno intelligente (dall'inglese intelligent design, da intendersi come "progetto intelligente") è anche nota come creazionismo evolutivo o creazionismo scientifico. Una larga parte della comunità scientifica infatti ritiene che sia stato introdotto per motivi che esulano dalla scienza, ma che hanno più a che fare con il sostegno alla fede cristiana e ad una certa politica americana.

Questa teoria è nata da una critica ad alcune lacune del darwinismo che lo stesso Darwin aveva descritto nel capitolo "Dubbi" del suo lavoro più noto, L'origine delle specie. La teoria del Disegno intelligente si fonda inoltre sul concetto di complessità irriducibile. L'inventore del concetto, il biochimico Michael Behe, illustra questo concetto tramite l'esempio della trappola per topi. Essa è composta di pochi, semplici elementi, senza uno dei quali essa non funziona affatto: è dunque "irriducibile". Si tratta in pratica di una moderna riproposizione dell'esempio dell'orologio (-"supponiamo che io abbia trovato per terra un orologio, e mi si chieda come abbia fatto a trovarsi lì. Difficilmente potrei dare la stessa risposta di prima, e cioè che, per quanto ne sappia, l'orologio si trova lì da sempre."-) portata da William Paley (1743-1805), arcidiacono di Carlisle, nel suo libro Teologia Naturale (1802).

Applicando questo principio a vari organismi e organi presenti in natura se ne desume, secondo i sostenitori del Disegno intelligente]], che è impossibile che essi siano lo "stadio evoluto" di qualcosa che c'era prima. Ciò induce a ritenere probabile (assai più che sotto un'ipotesi di pura casualità) che questi organismi siano apparsi in questo stadio perfetto e funzionante da un momento in poi e non abbiano avuto "progenitori". Esempi portati a sostegno di questo argomento sono i batteri unicellulari, l'occhio, il sangue, i reni.

Il disegno intelligente non è tuttavia rigorosamente scientifico, e la maggior parte della comunità scientifica, la quale sostiene la teoria evoluzionistica, non lo considera valido. Infatti, la quasi totalità degli scienziati afferma che il suo maggiore argomento, quello della irriducibilità degli organismi complessi, sia stato superato già negli anni immediatamente successivi a Darwin stesso, in particolare:

  • constatando che molte "parti complesse" degli organismi hanno, o hanno avuto, nel corso della evoluzione dell'organismo stesso, funzioni multiple (si pensi per esempio alle funzioni uditive e di equilibrio dell'orecchio nei mammiferi, alle diverse funzioni endocrine svolte contemporaneamente dalle stesse ghiandole, nonché alle numerose funzioni sovrapposte del cervello animale).
  • notando come la stessa funzione viene a volte svolta in modo ridondante da organi diversi, permettendo quindi uno spostamento anche lento e parziale delle funzioni importanti o vitali da un organo ad un altro (si pensi per esempio alle funzioni simili svolte da ghiandole diverse)

Un esempio classico è l'origine degli ossicini nella catena uditiva dell'orecchio interno dei vertebrati, la cui evoluzione è descritta in termini strettamente darwiniani, oltre a quella dell'occhio negli animali superiori, e in altri casi ritenuti significativi dai sostenitori del Disegno intelligente, con taglio divulgativo, nei testi di Stephen Jay Gould e Richard Dawkins, e, in modo non divulgativo, da numerosi autori fin dai primi anni del 1900.

La ricerca paleontologica inoltre ha messo alla luce sequenze evolutive di forme viventi, permettendo spesso di evidenziare la variazione nel tempo delle funzioni di alcuni organi e mostrando un panorama coerente di evoluzione ed espansione sulla terra degli esseri viventi a partire da forme semplici a forme più complesse.

Infine, il disegno intelligente, come tutte le versioni del creazionismo, non è falsificabile e rimanda a cause sconosciute per definizione. Per questo ad esso non può essere riconosciuto lo status di teoria scientifica.

Devoluzionismo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Giuseppe Sermonti.

Giuseppe Sermonti, ex-docente universitario di genetica, è autore di una variante dell'antievoluzionismo che ha creato un certo scalpore in ambito scientifico: la teoria del devoluzionismo. Nel suo libro La luna nel bosco (1985) sostiene esplicitamente la discendenza delle scimmie dalla linea di discendenza (filetica) umana. In altre parole, suggerisce che siano le scimmie a discendere dagli uomini, e non viceversa. Motiva tale ipotesi sostenendo che è difficile spiegare come e perché solo una parte delle scimmie si siano evolute in uomini, mentre è molto più semplice spiegare come e perché solo una parte degli uomini si siano devoluti in scimmie.

Secondo questa ipotesi, viene considerato probabile che comunità di uomini costrette a vivere in condizioni ed ambienti estremi per generazioni siano diventate "estreme" e selvagge esse stesse; in sostanza, tali comunità umane si sarebbero adattate secondo necessità, a livello biologico, psichico e morale, ad un ambiente non più umano, e che dunque non permetteva più all'essere umano di rimanere tale[4]. Tale teoria, insieme ad altre teorie alternative all'evoluzionismo, è sostenuta anche dal paleontologo dell'Università di Siena Roberto Fondi.[senza fonte]

La critica di Sermonti al darwinismo inizia nel 1970, e arriva alle sue conseguenze finali affermando che:

«L'idea di uno sviluppo evolutivo graduale della nostra specie da creature come l'australopiteco, attraverso il pitecantropo, il sinantropo e il neanderthaliano, deve essere considerata come totalmente priva di fondamento e va respinta con decisione. L'uomo non è l'anello più recente di una lunga catena evolutiva, ma, al contrario, rappresenta un taxon che esiste sostanzialmente immutato almeno fin dagli albori dell'era Quaternaria [...] Sul piano morfologico e anatomo-comparativo, il più "primitivo" - o meno evoluto - fra tutti gli ominidi risulta essere proprio l'Uomo di tipo moderno! [...] Sono senz'altro meno lontani dalla verità coloro che [...] sostengono l'ipotesi opposta, e cioè che Australopiteci, Arcantropi e Paleoantropi siano tutte forme derivate dall'Uomo di tipo moderno!»

In ambito scientifico tale teoria è sostenuta, seppur con basi diverse, anche dallo scienziato, archeologo e scrittore Michael A. Cremo, che, insieme al collega Richard L. Thompson, nel suo libro Forbidden Archeology (1993), sostiene di avere numerose prove (in forma di scheletri, impronte e manufatti umani) del fatto che esseri umani esattamente come noi (e non ominidi o scimmie) abitavano il pianeta già diversi milioni di anni fa, smentendo cosi una parte della teoria darwiniana.

Le critiche da parte della comunità scientifica

Tra i sostenitori dell'evoluzionismo in particolare, queste tipo di critiche provocano preoccupazione, in quanto in alcune di esse scorgono tipologie di critiche che si erano viste solo durante il Medioevo, con tesi che ricorrono alla fede in opposizione alla ragione o alla formulazione di nuove teorie in alternativa a quella dell'evoluzione.
Tutte le teorie antievoluzionistiche, nel loro insieme, non sono minimamente suffragate da pubblicazioni su riviste scientifiche dotate di impact factor.

Sia Sermonti che Cremo sono stati molto criticati dalla comunità scientifica, che ha considerato le prove dell'uno insufficienti, le prove dell'altro errate.

Il CICAP[5] rileva in Sermonti un atteggiamento antiscientifico; questa tesi viene sostenuta citando un brano del suo libro Dimenticare Darwin:

«Ricordo una sera, mi aggiravo tra i banchi dell'aula vuota e chiedevo a me stesso: -Perché insegno Genetica? Perché insegno la Scienza? Insegno qualcosa a cui non credo, anzi insegno il contrario di ciò a cui credo. La scienza non ci aiuta a conoscere la realtà, anzi si adopera ad insegnarci che la realtà non conta, valgono solo alcuni principi astratti che l'uomo della strada non può comprendere, non può vivere. La scienza non si rende neppure utile. Essa riversa i suoi prodotti sulla società, crea necessità artificiali che coincidono con ciò che essa sa produrre.»

Inoltre gli vengono contestate affermazioni errate sulla teoria dell'evoluzione:

«che, secondo la teoria evoluzionistica, il DNA deve essere termodinamicamente isolato dall'ambiente; che le uniche piante con stecchi e foglie sono le angiosperme; che nel periodo Cambriano sono apparsi tutti i phyla animali, dai protozoi ai cordati; che non si conoscono forme fossili di transizione tra i mammiferi terrestri e i cetacei (per citarne solo alcune).»

Una critica che è stata mossa consiste nella constatazione che il Devoluzionismo non fornisce alcuna spiegazione di come si sviluppino le forme di vita più complesse, da cui quelle più semplici sono derivate per devoluzione. In questo senso il Devoluzionismo non può essere considerato una alternativa all'evoluzionismo, poiché non riesce a spiegare scientificamente l'attuale complessità biologica. Tuttavia, il biologo italiano Giovanni Monastra ha contestato a questa critica affermando che, secondo diversi studi scientifici,[senza fonte] nemmeno l'evoluzionismo stesso può spiegare tale complessità biologica.

Antievoluzionismo

Anche il celebre fisico italiano Antonino Zichichi ha mosso una forte critica contro l'evoluzionismo, partendo dalla sua solida fede cattolica e sviluppando alcune argomentazioni di tipo scientifico. La validità di queste ultime è stata però fortemente criticata nel merito dagli studiosi più esperti nel campo (Zichichi d'altra parte non ha una formazione naturalistica). Infatti, nel suo libro "Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo" (1999), egli scrive:

«"[...] La cultura dominante ha posto il tema della specie umana sul piedistallo di una grande verità scientifica in contrasto totale con la Fede. [...] Arrivati all' Homo Sapiens Neaderthalensis (centomila anni fa), con un cervello di volume superiore al nostro, la Teoria dell'Evoluzione Biologica della specie umana ci dice che, quarantamila anni fa circa, l' Homo Sapiens Neaderthalensis si estingue in modo inspiegabile. E compare infine, in modo altrettanto inspiegabile, ventimila anni fa circa, l' Homo Sapiens Sapiens. Cioè noi. Una teoria con anelli mancanti, sviluppi miracolosi, inspiegabili estinzioni, improvvise scomparse non è Scienza galileiana. [...]"»

Egli, dunque, critica non solo una parte fondamentale della teoria di Darwin, ma anche la stessa struttura scientifica di tale teoria. Al contempo, però, dimostra di ignorare sia la sequenza fossile degli ominidi antecedente alla comparsa dell' Homo sapiens ed Homo neandertalensis (quest'ultimo, secondo le più recenti scoperte, non sarebbe nemmeno antenato diretto dell Homo sapiens), che le datazioni dei ritrovamenti paleontologici, le quali concordano nel confermare la contemporanea presenza sulla Terra di entrambi per un certo lasso di tempo. Questa ignoranza giustifica gli aggettivi "miracolosi ... inspiegabili ... improvvisi" che usa al riguardo della questione. Comunque, continua:

«"[...] Come può un'applicazione, ancora tanto imperfetta e lacunosa, dell'elettromagnetismo -quale è la teoria dell'evoluzione umana- pretendere di negare l'esistenza di Dio? Eppure l'uomo della strada è convinto che Charles R. Darwin abbia dimostrato la nostra diretta discendenza dalle scimmie: per la cultura dominante non credere alla teoria Evoluzionistica della specie umana è un atto di grave oscurantismo, paragonabile a ostinarsi nel credere che sia il Sole a girare intorno, con la Terra ferma al centro del mondo. È vero l'esatto contrario. [...]"»

Zichichi dunque nega esplicitamente la validità e la solidità dell'evoluzionismo, che si fonderebbe soltanto sull'opinione generale dell'uomo comune. Infine, il fisico italiano conclude:

«"[...] Gli oscurantisti sono coloro che pretendono di fare assurgere al rango di verità scientifica una teoria priva di una pur elementare struttura matematica e senza alcuna prova sperimentale di stampo galileiano. [...] Sappiamo con certezza che l'evoluzione biologica della specie umana è ferma da almeno diecimila anni (dall'alba della civiltà), [...] momento dal quale siamo in grado di studiare con certezza le proprietà di questa forma di materia vivente detta uomo. Durante diecimila anni questa forma di materia vivente è rimasta esattamente identica a sé stessa. Evoluzione biologica: zero. [...]"»

Zichichi, pur facendo spesso riferimento alla matematica, trascura le dimensioni temporali della storia dell'universo e della vita sulla Terra (peraltro spesso datate con metodi fisici basati sul decadimento radioattivo). Oltre al fatto che l'affermazione sui "10.000 anni" è inesatta, in quanto la specie Homo sapiens è presente sulla Terra da circa 200.000 anni (si veda Paleoantropologia), 10.000 anni sono un quantità di tempo del tutto irrilevante su scala geologica e dunque evoluzionistica, e la mancanza di evoluzione apparente in questo lasso di tempo è una eventualità, contrariamente a quanto afferma Zichichi, niente affatto in contraddizione con la moderna teoria dell'evoluzione, secondo la quale le trasformazioni si possono verificare con velocità variabile, ma sempre su tempi geologici dell'ordine di centinaia di migliaia di anni.[6]

La fede cattolica di Zichichi è dunque dichiarata secondaria rispetto alla critica scientifica, come egli stesso afferma:

«"[...] La mia linea è questa: dov'è l'equazione dell'evoluzione della specie umana? Non esiste. Non ci sono né esperimenti riconducibili, né una componente matematica di rigore dell'evoluzionismo biologico. E questi sono i caratteri che caratterizzano la scienza, che deve prevedere e non post-prevedere. [...]"»

Tuttavia, Zichichi non risparmia critiche anche al creazionismo fondato su una fede cieca e superstiziosa, incurante della scienza:

«"[...] I creazionisti sono spesso sciocchi quanto gli evoluzionisti, perché non si possono concedere caratteri scientifici al racconto biblico. Ciò che distingue la nostra specie è in realtà l'evoluzione culturale. Possiamo ragionevolmente discutere solo di questo aspetto. Biologicamente gli esseri umani sono al 95 per cento uguali alle scimmie, ma più di loro abbiamo l'evoluzione culturale, che è il vero nocciolo della querelle. La verità è che la Creazione è il passaggio da materia inerte a materia vivente, ma quale sia il mutamento nessuno è ancora riuscito a dimostrarlo. [...]»

Per Zichichi, quindi, l'unica, vera evoluzione è quella intellettuale, che non riguarda i corpi biologici, ma gli intelletti psichici, il punto differenziale di fronte alle scimmie. Zichichi non propone una teoria alternativa (scientifica o spirituale) all'evoluzionismo, ma mira a distruggerne le basi in favore di una ricerca più approfondita, che consideri ogni aspetto di ciò che studia. Dice, infatti:

«"[...] La più grande statua del mondo, diceva Galilei, è niente di fronte a un verme. La scienza non può aprir bocca sulla Creazione, anche se non è sua nemica. Rimane solamente il credere o no a un Dio Creatore. Non abbiamo ancora compreso la materia inerte, figuriamoci il passaggio verso la materia vivente. [...]»

Qui Zichichi assimila il dibattito sull'abiogenesi (l'origine della vita da materia inorganica) a quello sulla possibile origine dell'uomo per evoluzione da altri esseri viventi, confondendo argomenti diversi e non collegati tra loro.

Note

  1. ^ tesi di laurea nel 1957
  2. ^ Van Oosterwyck-Gastuche è nota principalmente per le discusse critiche e alla datazione al radiocarbonio della Sindone di Torino Rinaldi, Gian Marco, "Lo scienziato immaginario"
  3. ^ Le radiocarbonne face au Linceul de Turin, Journal d’une recherche. Marie-Claire van Oosterwyck-Gastuche, éd. F.-X. de Guibert, Paris, 1999 ISBN 2-86839-609-7
  4. ^ In realtà lo sviluppo di forme più semplici di vita a partire da forme più complesse (involuzione) è spiegabile anche alla luce della teoria dell'Evoluzione. Si potrebbero citare i casi dello sviluppo del parassitismo o il più recente dibattito sull'Homo floresiensis, sebbene ci siano pareri discordanti sull'interpretazione di questo ominide.
  5. ^ Silvano Fuso, "Antidarwinismo in Italia".
  6. ^ Dawkins, Richard, L'orologiaio cieco, cap. IX "Puntualizzazione sul puntuazionismo", 2003, Mondadori, ISBN 8804512792.

Bibliografia

  • Giovanni Monastra, Le origini della vita, Il Cerchio, 2000. Libro sul dibattito antidarwinista, con esposizione degli studi critici del mondo scientifico.
  • Hans-Joachim Zillmer, L'errore di Darwin, Piemme, 2005. Esposizione di presunte prove paleontologiche e geologiche contro la teoria dell'evoluzione.
  • Fernando De Angelis, L'origine della vita per evoluzione, un ostacolo allo sviluppo della scienza, Ediz. Casa Biblica

Devoluzionismo

  • Giuseppe Sermonti e Roberto Fondi, Dopo Darwin, Rusconi, 1980. Prime proposte alternative all'evoluzionismo di Sermonti, insieme al co-autore e paleontologo Fondi.
  • Giuseppe Sermonti, La luna nel bosco, Rusconi, 1985. Prima esposizione accurata della teoria devoluzionistica.
  • Giuseppe Sermonti, Dimenticare Darwin, Rusconi, 1999. Tentativo di smontare i principi fondamentali del darwinismo, tacciandola come teoria ormai inadeguata all'era moderna.
  • Michael A. Cremo e Richard L. Thompson, Forbidden Archeology, BBT Science Books, 1993 e 1996
  • Michael A. Cremo, Human devolution, BBT Science Books, 2003

Antievoluzionismo

  • Antonino Zichichi, Perché credo in Colui che ha fatto il mondo, Il Saggiatore, 1999
  • John F. Ashton, I sei giorni della creazione (Cinquanta scienziati spiegano come sono giunti alla conclusione che l'universo è opera di Dio), Gruppo Editoriale Armenia, 2001
  • Fabrizio Fratus, "Dio o Darwin?", Edizioni Kappa Roma, 2008

Voci correlate

Collegamenti esterni

Critiche all'evoluzionismo

Creazionismo

Disegno intelligente

Devoluzionismo

Antievoluzionismo

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