Panthera pardus

specie di animali della famiglia Felidae

Il leopardo (Panthera pardus, Linnaeus 1758) è un carnivoro della famiglia dei Felidi. È chiamato localmente anche pantera o pardo. È diffuso in tutta l'Africa e nell'Asia sudorientale,in particolare nelle Isole della Sonda.

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Leopardo

Panthera pardus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCarnivora
SottordineFeliformia
FamigliaFelidae
SottofamigliaPantherinae
GenerePanthera
SpecieP. pardus
Nomenclatura binomiale
Panthera pardus
Linnaeus, 1758
Sottospecie
  • P. pardus pardus
  • P. pardus saxicolor
  • P. pardus fusca
  • P. pardus delacouri
  • P. pardus orientalis
  • P. pardus japonensis
  • P. pardus melas
  • P. pardus kotiya

La pantera nera non è una specie a sé stante ma un esemplare di leopardo con la particolarità di avere il manto di colore nero (o fortemente maculato) per un eccesso di pigmentazione (melanismo): in effetti, se si guarda bene si possono scorgere delle macchie di colore leggermente diverso dal manto. Oltre al leopardo anche il giaguaro (Panthera onca) può andare incontro a questo fenomeno di pigmentazione.

Caratteristiche e abitudini

Le dimensioni di questo felide sono di circa 75-90 cm di altezza al garrese per 80-100 kg di peso, anche se alcune popolazioni (ad esempio quelle dell'Isola di Giava) sono molto più piccole. Il leopardo presenta un udito eccezionale, una buona vista ed olfatto sviluppato. Il leopardo è un bravo arrampicatore, agile e veloce; ha infatti l'abitudine di portare le sue prede sugli alberi, lontano da altri predatori. Questo carnivoro trascorre la giornata a riposarsi sui rami degli alberi. Essi rappresentano anche l'appostamento per gli agguati alle prede, che vengono uccise con un colpo sul collo. Oltre ad essere un buon arrampicatore, è anche un buon nuotatore. È un animale territoriale che occupa superfici variabili da 1 a 10 km²; esso marca continuamente il proprio territorio urinando sugli alberi (segnale olfattivo) e graffiando sul terreno o sui tronchi (segnale visivo).

Colore

Il mantello è caratterizzato da una colorazione variabile dal giallo al beige (più chiaro sull'addome, sotto la coda e all'interno delle zampe) e da particolari macchie nere di forma irregolare. La colorazione e lo spessore della pelliccia variano notevolmente con l'habitat colonizzato: negli ambienti con climi più freddi il manto appare più folto, mentre in quelli più umidi si ha una tendenza ad un manto più scuro. Proprio per la sua splendida pelliccia è stato cacciato per molto tempo, sino a condurlo, in alcune regioni, a rischio di estinzione. Le orecchie, di piccole dimensioni, sono posteriormente nere e presentano una macchia bianca al centro. Gli individui affetti da melanismo presentano il manto scuro e sono noti anche come pantere

Alimentazione

Formula dentaria
Arcata superiore
1 3 1 3 3 1 3 1
1 2 1 3 3 1 2 1
Arcata inferiore
Totale: 30
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Il leopardo, abile cacciatore, si nutre di prede diverse, come antilopi, gnu, babbuini, cuccioli di animali più grandi, piccole scimmie, scoiattoli, pesci, rane e zebre.

Nella stagione secca, quando il cibo scarseggia, può arrivare ad attaccare anche grosse prede come elefanti, rinoceronti, ippopotami, bufali o gorilla, ma solo in casi estremi, in quanto ognuno di questi animali è abbastanza forte da ucciderlo.

Riproduzione

Il leopardo è una specie solitaria. Eccetto che nel periodo degli amori. Il periodo riproduttivo è in primavera, nella fascia subtropicale, e durante tutto l'anno nella fascia tropicale. I maschi si contendono la femmina con violenti scontri. Avvenuto l'accoppiamento, la gestazione si prolunga per 90-105 giorni e termina con la nascita di 2-3 piccoli. Essi vengono alla luce in cavità rocciose, nel fitto del bosco o nei buchi degli alberi. Per la prima settimana sono completamente ciechi e sono allattati per 3 mesi. L'indipendenza è raggiunta a 13-18 mesi, mentre la maturità sessuale a 2-3 anni.

Ibridi

 
Pumapardo dello zoo di Amburgo, in Germania (1904)

Nonostante il leopardo non ne sia strettamente imparentato, si è riusciti a crearne ibridi con il puma, che sono stati battezzati pumapardi. Tre cucciolate di questi ibridi furono allevati tra i decenni a cavallo dell'Ottocento e del Novecento da Karl Hagenbeck nel suo zoo ad Amburgo, in Germania. La maggior parte non raggiunse l'età adulta. Uno di questi fu venduto nel 1898 allo Zoo di Berlino. Helum Hemmer ha riferito di un ibrido simile. Questi ibridi avevano lunghe code simile a quelle dei puma e mantelli biondo-rossicci o bruno fulvo con chiazze castane simili a quelle del leopardo e, sulle guance, simili a quelle del puma. Un altro ibrido fu descritto come somigliante ad un piccolo puma grigio con grandi rosette marroni.

Diffusione

Diffuso un tempo in tutta l'Asia e in tutta l'Africa, oggi è limitato a poche zone dell'Asia sudorientale e nell'Africa subsaharaiana. I leopardi si possono trovare in quasi tutti gli habitat: le foreste pluviali, le foreste temperate, i deserti e le praterie sono tutti luoghi in cui non è improbabile un incontro con questo felino.

Relazione con altri animali

Nonostante il leopardo sia un'animale piuttosto grande e forte, ha dei nemici naturali: il leone, il coccodrillo e, in Asia, la tigre. Dei tre, il peggiore è sicuramente il leone, che non esita a attaccare un leopardo che abbia catturato una preda. La tigre, invece, attacca il leopardo solo quando è spinta dalla fame. Per il coccodrillo, invece, il leopardo è una preda come un'altra, anche se è difficile che si incontrino i due animali. Inoltre il leopardo vede nei canidi (sciacalli e licaoni) dei nemici odiabili, e non esita ad attaccarli con morsi e graffi per allontanarli dal territorio[senza fonte].

Sottospecie

 
Areale del leopardo

È stato sostenuto che esistano all'incirca 30 sottospecie viventi di leopardo. Comunque, moderne analisi tassonomiche hanno dimostrato che sono valide solamente 8/9 sottospecie.

Altre sottospecie incluse nella vecchia divisione tassonomica

Tuttora incluse solitamente nel leopardo africano (Panthera pardus pardus):

Tuttora incluse solitamente nel leopardo persiano (Panthera pardus saxicolor):

Tuttora incluse solitamente nel leopardo indiano (Panthera pardus fusca):

Note

  1. ^ (EN) Cat Specialist Group 2002, Panthera pardus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

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