I Deftones sono un gruppo musicale alternative metal statunitense, formatosi a Sacramento nel 1988. Sono considerati, insieme a Korn e Limp Bizkit, gli iniziatori del genere nu metal,[7][8] inoltre sono considerati uno dei gruppi più innovativi ed influenti del genere.[1][9][5]

Deftones
I Deftones durante un concerto nel 2006, sono visibili da destra il cantante Chino Moreno e il chitarrista Stephen Carpenter.
Paese d'origineStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereAlternative metal[1]
Rap metal[1][2]
Nu metal[2][3][4][5]
Post-grunge[1]
Rock alternativo[1]
Hard rock[6]
Periodo di attività musicale1988 – in attività
EtichettaWarner Bros. Records
Maverick Records
Logo ufficiale
Logo ufficiale
[Deftones.com Sito ufficiale]

Il gruppo cominciò la carriera esibendosi in concerto, senza ancora pubblicare alcun lavoro ufficiale in studio.[1] Le canzoni che suonavano in quel periodo presentavano uno stile per lo più vicino all'heavy metal.[1] Dopo la firma per la Maverick, i Deftones cominciarono a registrare in studio, al fine di creare uno stile tutto loro, senza però riscuotere molto successo.[5] Con la pubblicazione degli album Around the Fur e White Pony, ritenuti tra i migliori dischi del genere nu metal,[10][11][12] i Deftones iniziarono a riscuotere ottimi consensi sia dalla critica che dal pubblico, grazie anche al fatto che incorporarono elementi post-punk e new wave nel proprio sound con un maggiore uso della melodia rispetto all'esordio.[5] La band riuscì a ripetere questo successo anche con gli album successivi: Deftones e Saturday Night Wrist.

Nel 2008 il bassista Sergio Vega è divenuto membro della band e rimarrà tale per un periodo di tempo indeterminato, come temporaneo sostituto di Chi Cheng che, a causa di un incidente avvenuto nel 2008, si trova in uno stato di coma semi-cosciente ed è quindi impossibilitato a suonare. Fino ad ora l'ultimo album pubblicato dalla band è il loro sesto lavoro, Diamond Eyes, uscito nel 2010.

Storia del gruppo

Gli inizi (1988-1994)

I fondatori della band furono Chino Moreno, Stephen Carpenter, Abraham "Abe" Cunningham e Chi Cheng, mentre gli altri si aggregarono più tardi. Tutti appassionati di skateboard, musicalmente Abe, Chi e Stephen vennero influenzati dall'heavy metal[13] e dall'hard rock in generale, (Metallica, Black Sabbath,[14] Iron Maiden, Judas Priest, Led Zeppelin)[15] ma senza disdegnare altri generi, ad esempio Stephen ascolta i Public Enemy.[16]

Chino, invece, passò la sua giovinezza ascoltando gruppi degli anni '80 come The Cure, The Smiths, Depeche Mode e Duran Duran.[13] Chi, oltre a quella per l'heavy metal, ha anche una passione per generi quali blues, jazz, dark e reggae, infatti è anche un noto estimatore di Bob Marley.[13] È proprio da questa miscela di influenze che nacque l'iniziale suono dei Deftones, ben presente almeno nei primi due album e che fu un'innovazione per quel periodo: chitarra graffiante e voce che dal melodico più intimo e sospirato sfocia in urla psicotiche.[5]

 
Stephen Carpenter, chitarrista del gruppo.

All'età di 15 anni, mentre andava in skateboard, Stephen fu investito da un'automobile. L'incidente lo costrinse a qualche mese sulla sedia a rotelle e fu a quel punto che decise di cominciare a studiare la chitarra, suonando pezzi di Anthrax, Metallica e Stormtroopers of Death.[17] Stephen, Chino e Abrahm erano compagni di scuola e amici d'infanzia ed erano riusciti a mantenere tali i buoni rapporti tra loro, grazie alla comune passione per lo skateboarding,[17] che finì per influenzare anche il loro sound.[18] In una giornata imprecisata del 1988, Abe e Chino scoprirono che Stephen stava imparando a suonare la chitarra e decisero di unirsi a lui per una sessione ritmica.[17] Poco tempo dopo conobbero il bassista Chi Cheng, che decise di entrare nella band. [19] L'autista che aveva investito Stephen fu costretto a rimborsarlo a causa dei danni fisici riportati[1] e questo permise alla band di acquistare l'equipaggiamento necessario per cominciare ad esibirsi.[16] Il gruppo venne fondato quando i suoi membri frequentavano ancora il liceo.[1] Il monicker Deftones fu inventato da Stephen Carpenter, e deriva dalla fusione tra la parola "def", termine appartenente al linguaggio gergale dell'hip hop,[20] traducibile in lingua italiana con aggettivi quali bello, eccellente o fantastico,[21] che Carpenter sentiva spesso nelle canzoni di gruppi rap, con il suffisso "tones", presente nei nomi di molte band rock and roll degli anni '50 che Stephen era solito ascoltare, come ad esempio i Del-tones o i Cleftones.[19] Anche il batterista Abe Cunningham apprezzò l'introduzione del termine "def" nel nome del gruppo, perché lo vedeva come un omaggio all'etichetta discografica Def Jam Recordings.[19] Stephen ha dichiarato anche che il nome del gruppo vuole riflettere la tendenza della band a fondere tra loro diversi generi musicali.[16]

Dopo cinque anni di concerti, tra cui alcuni a fianco dei Korn, i quali si erano appena formati, nel 1993 i Deftones registrarono il demo (Like) Linus. Nel 1994, vennero cooptati in area mainstream tramite la firma per la Maverick, piccola divisione della Warner diretta da Madonna, stupita dall'ascolto di un loro demo contenente quattro brani.[2][13] A partire da quel momento cominciarono ad incidere i loro album, tutti prodotti, fino al 2006, da Terry Date.[22][23]

Adrenaline e Around the Fur (1995-1999)

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Chi Cheng mentre suona il basso nel 2006, durante un concerto.

Nel 1995 pubblicarono l'album di debutto Adrenaline, registrato un anno prima e anticipato dal singolo Engine No. 9, che contava anche sui singoli Bored e 7 Words.[24] Tre delle tracce del disco, vale a dire Root, 7 Words e Engine No. 9, erano in realtà rifacimenti di brani già presenti nel già citato demo (Like) Linus del 1993. Lo stile musicale del disco mescola una sezione ritmica ispirata dai Faith No More, affine a quella dei Korn,[25] un lavoro chitarristico ispirato dai Pantera, dai Metallica e dagli Helmet, la versatile tecnica vocale di Chino e testi non dissimili da quelli del grunge. Adrenaline è considerato, insieme al debutto dei Korn omonimo del 1994, uno dei primi lavori nu metal.[25] Durante quel periodo i Deftones aprirono concerti per gruppi e artisti musicali del calibro di Ozzy Osbourne, Korn e L7.[19]

All'inizio l'album, malgrado molte recensioni positive, non riuscì a riscuotere molto successo commerciale, anche a causa del fatto che i singoli non vennero pubblicizzati, perché le radio e MTV si rifiutarono di passare i brani 7 Words e Bored, così come i relativi video musicali.[26] Le vendite aumentarono comunque negli anni successivi, quando il gruppo divenne più popolare.[5]

Nel 1996 i Deftones apparvero in una scena del film The Crow: City of Angels, mentre suonavano l'inedita Teething, altro rifacimento di un brano da (Like) Linus, che entrò a far parte della colonna sonora del film.[27] Sempre nel 1996, una canzone indedita del gruppo intitolata Can't Even Breathe, apparve nella colonna sonora del film Escape from L.A..[28]

Nello stesso anno i Sepultura pubblicarono il singolo Roots Bloody Roots, estratto da Roots, il loro album di maggiore successo commerciale, da cui fu tratto anche il relativo video musicale, nel quale il cantante del gruppo, Max Cavalera, indossava una maglietta sulla quale era impresso il logo dei Deftones.[29] Ancora nel 1996, Chino Moreno collaborò con i Korn nel brano Wicked, cover di Ice Cube contenuta nel loro album Life Is Peachy.[30] La traccia numero 2 dell'album, intitolata Chi, era dedicata a Chi Cheng, come confermato anche dallo stesso vocalist e co-autore del brano Jonathan Davis in un'intervista.[31]

Questi eventi, insieme anche agli estenuanti tour tenuti dai Deftones,[2] contribuirono quindi ad aumentarne la popolarità, e in questo modo le vendite di Adrenaline cominciarono ad aumentare progressivamente,[29] tanto che ad oggi è il loro album più venduto, dopo White Pony.[5]

Il gruppo riuscì così a farsi consegnare dalla RIAA il disco d'oro il 7 luglio 1999, dopo che l'album aveva venduto 500.000 copie[2] e il disco di platino nel 2008, con un milione di copie vendute.[5]

Around the Fur, più melodico del precedente e ritenuto insieme a White Pony il loro disco più riuscito, uscì nel 1997.[32] Il suono del disco è stato descritto dai critici come un'evoluzione più grezza del grunge e in particolare dello stile degli Smashing Pumpkins e dei Soundgarden, inoltre essi lo ritengono uno degli album più importanti ed influenti del genere nu metal.[25][32][33] Contemporaneamente si ritiene però che esso proponga un suono più evoluto e ricercato rispetto a quello degli altri gruppi nu metal e si nota anche un certo distacco dallo stile dei Korn rispetto a quanto sentito nell'album di debutto Adrenaline.[11][14][25][29][32] Tra i suoi brani ricevono maggiore considerazione: Headup, composto ed eseguito insieme a Max Cavalera (ex-Sepultura) dei Soulfly, i quali presero il nome proprio da uno spezzone tratto dal ritornello del brano, che recita "Soul fly, fly high",[29] dedicata al suo figliastro nonché amico personale dei Deftones, Dana Wells, deceduto in seguito ad un incidente stradale[34] nel 1996[32] (a Wells è dedicato l'intero album);[29][34] i singoli My Own Summer (Shove It) e Be Quiet And Drive (Far Away), i quali riscossero molto successo anche grazie al supporto delle radio e delle TV musicali.[1][19] Molto apprezzate dai critici sono anche le canzoni Around the Fur, Dai the Flu, Lhabia e soprattutto Mascara, nella quale si possono già notare le prime influenze new wave e darkwave, che il gruppo evidenzerà maggiormente nelle successive pubblicazioni.[2][5][34] L'album raggiunse la posizione numero 29 nella classifica di Billboard.[35]

Nel 1999 i Deftones parteciparono alla quarta edizione dell'Ozzfest, festival ideato e diretto da Ozzy Osbourne, volto principalmente alla promozione di gruppi metal.[5] Il 22 giugno dello stesso anno pubblicarono un EP intitolato Live, contenente le registrazioni dei brani suonati dal vivo il 13 ottobre del 1997.[36] Due giorni dopo, Around the Fur ricevette la certificazione di disco d'oro dalla RIAA, per le 500.000 copie vendute tra il 1997 e il 1999.[37] Il singolo My Own Summer (Shove It) apparve anche nella colonna sonora del film Matrix, uscita il 30 marzo del 1999.[38]

Il successo con White Pony (2000-2002)

 
Frank Delgado (a sinistra) e Chino Moreno (a destra) durante un concerto.

Il terzo album, dal titolo di White Pony, uscì nel 2000 ed evidenziò una forte maturazione del loro suono,[39] con un alleggerimento del lavoro chitarristico e una tendenza ad esplorare altri generi,[1] come il trip hop (Teenager),[40] oltre alla presenza nei suoi brani di notevoli influenze new wave,[2][12][41][42] post-punk[43] e psichedeliche,[40][11][42] che si ritengono ispirate dalla musica di gruppi quali Duran Duran,[44] Depeche Mode, The Cure e The Smiths.[45][40] Passenger fu eseguita insieme a Maynard James Keenan dei Tool, il quale contribuì anche alla composizione del brano,[45] mentre Knife Party vantò la collaborazione di Rodleen Getsic.[46] RX Queen fu invece composta a quattro mani da Scott Weiland degli Stone Temple Pilots e da Chino Moreno.[5] White Pony è anche il primo disco della line-up attuale, dopo l'entrata di Frank Delgado al DJ set.[24] In realtà il nuovo membro era già collaboratore esterno dei Deftones,[1][24] infatti aveva già suonato per loro in alcune tracce dei primi due album: Minus Blindfold e Fireal, dall'album Adrenaline; My Own Summer (Shove It), Around the Fur, Dai the Flu, Headup e MX, dall'album Around the Fur, nelle quali aveva collaborato manovrando giradischi e campionatori. Inoltre con questo album, oltre al canto, Chino Moreno cominciò a suonare la chitarra elettrica.[47]

Anche grazie alle hit Back To School (Mini Maggit), Digital Bath e Change (In the House of Flies), l'album vendette 177.000 copie nella prima settimana ed entrò così al terzo posto della classifica di Billboard;[48] in seguito diventò multiplatino e nel 2001 ricevette un premio ai Grammy Awards come "Best Metal Performance", per la canzone Elite.[49] Ad oggi il disco ha venduto più di un milione di copie e si è guadagnato la certificazione di disco di platino.[50]

L'album uscì in diverse versioni: la prima, con la copertina grigia, è l'album vero e proprio, che contiene 11 tracce, comincia con Feiticeria e finisce con Pink Maggit;[45] una re-realase, con la copertina bianca, contiene 12 tracce, si apre con Back to School (Mini Maggit) e si conclude con Pink Maggit;[51] altre due edizioni, una con la copertina rossa e l'altra nera, hanno la stessa tracklist, composta da 12 tracce, che si differenzia dalla versione originale perché contiene il bonus The Boy's Republic come brano di chiusura.[52] Tutte le edizioni citate qui sopra contengono anche booklet differenti.

La pubblicazione di queste differenti edizioni, in particolare quella con la copertina bianca, che come già detto ha come traccia di apertura Back to School (Mini Maggit), fu causa di alcune controversie tra la band e l'etichetta discografica, perché i Deftones avrebbero voluto mantenere inalterata la lista tracce del disco, pubblicando Back to School (Mini Maggit) soltanto come singolo o come EP, tuttavia la casa discografica non tenne conto della volontà del gruppo e decise di pubblicare anche questa ri-edizione.[46] La title-track del singolo, il quale fu pubblicato anche come EP, non è altro che una rivistazione di Pink Maggit, dove il ritornello rimane identico, ma le strofe melodiche della versione originale vengono sostituite da versi rappati e la canzone è maggiormente sostenuta dagli strumenti rispetto all'originale.[40] White Pony è ad oggi considerato da fan e critica, insieme ad Around the Fur, il capolavoro della band.[40][39]

Sempre nel 2000, i Deftones parteciparono all'Independent Days Festival di Bologna e nello stesso giorno si esibirono Blink 182, Limp Bizkit, Muse, Punkreas e Verdena.[5] Pochi giorni dopo la pubblicazione di White Pony, Chi Cheng pubblicò una raccolta di poesie, The Bamboo Parachute.[24] Nello stesso anno Stephen Carpenter fondò il gruppo rap metal Kush, la cui formazione è composta da B-Real dei Cypress Hill alla voce, due membri dei Fear Factory, Raymond Herrera e Christian Olde Wolbers, rispettivamente alla chitarra e alla batteria e lo stesso Stephen alla chitarra.[13][53] Anche Chino Moreno avrebbe dovuto pubblicare una album fuori dalla sua esperienza nei Deftones, con il suo side-project Team Sleep, ma la sua pubblicazione fu annullata, perché si scoprì che tutte le tracce del disco erano già state diffuse e rese scaricabili illegalmente su internet.[54][55]

Nel 2001 i Deftones parteciparono alla terza edizione del festival musicale Rock in Rio, insieme a Beck, Guns N' Roses, Iron Maiden, Queens of the Stone Age, Papa Roach, Sepultura e molti altri. Nel 2002 il singolo Change (In the House of Flies) fu inserito anche nella colonna sonora del film La regina dei dannati.[56]

Deftones (2003-2004)

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Abe Cunningham.

Il 20 maggio 2003 uscì Deftones, che nella prima settimana vendette 167.000 copie:[50] il primo singolo estratto dall'album è Minerva,[50] che ebbe un buon successo sia in radio che sulle TV musicali, mentre il video del secondo Hexagram riprende i Deftones e i loro fan in concerto. Inizialmente il titolo dell'album avrebbe dovuto essere Lovers,[24] infatti Chino Moreno lo confermò in diverse interviste, in seguito decise però di cambiarlo in Deftones, perché il titolo avrebbe svelato troppo il contesto dell'album.

Il disco, che si manteneva come il precedente su un alto livello di vendite, raggiunse la seconda posizione su Billboard 200[57] e fu accolto discretamente dalla critica, non ricevendo però lo stesso apprezzamento dei precedenti.[43] Esso si distingueva dai precedenti per quanto riguarda il lato strumentale: Stephen Carpenter usò un tocco più pesante alla chitarra e Frank Delgado si avvalse di più di tastiere e campionatori.

Il brano Lucky You fu inserito nella colonna sonora del film Matrix Reloaded.[58]

Nello stesso anno partirono per il Summer Sanitarium Tour 2003, insieme a Metallica, Limp Bizkit, Linkin Park e Mudvayne[1] e parteciparono all' MTV Icon realizzato in onore dei Cure, suonando una cover del loro celebre brano If Only Tonight We Could Sleep, che fu molto apprezzata dal cantante Robert Smith, il quale si congratulò con i Deftones.[5]

Nel 2004 la rivista Guitar World pubblicò una classifica intitolata "100 greatest metal guitarists of all time" cioè "I 100 chitarristi metal migliori di tutti i tempi" dove Stephen Carpenter fu inserito alla posizione numero 60.[59]

B-Sides & Rarities, Saturday Night Wrist (2005-2006)

 
Chino Moreno durante un concerto nel 2006.

Il 24 ottobre 2005 avvenne la messa in commercio di B-Sides & Rarities, una raccolta di inediti, rarità, collaborazioni e cover, contenente anche un DVD con la videografia del gruppo.[1][3] Nello stesso anno uscì il disco d'esordio omonimo dei Team Sleep, il già citato side-project di Chino Moreno, che già da tempo avrebbe dovuto vedere la pubblicazione.[24][60]

Il 31 ottobre del 2006 fu invece la volta di Saturday Night Wrist, quinto lavoro del combo di Sacramento, che fu prodotto, per la prima volta nella carriera del gruppo, non da Terry Date, bensì da Shaun Lopez (già cantante dei Far) e da Bob Ezrin (Pink Floyd, KISS, 30 Seconds to Mars).[22] L'album contiene anche il brano U, U, D, D, L, R, L, R, A, B, Select, Start, la prima e unica traccia completamente strumentale mai apparsa su un album in studio della band, se non si considera la traccia segreta Fist dell'album Adrenaline, che infatti è strumentale solo in parte.[61] In questo album Chino Moreno e Stephen Carpenter tendono a cambiare il proprio ruolo all'interno del gruppo, ad esempio nella già citata strumentale troviamo Chino alla chitarra solista e Stephen alla batteria, nel brano Beware quest'ultimo suona sia la chitarra che le tastiere. Abe Cunningham, Chi Cheng e Frank Delgado continuano a mantenere invariati i propri. Al disco collaborarono anche Serj Tankian dei System of a Down, nella canzone Mein, e Annie Hardy dei Giant Drag, in Pink Cellphone.[22] Dall'album furono estratti i singoli Hole in the Earth e Mein.

Durante la prima settimana di uscita, il disco vendette 76.000 copie e riuscì a piazzarsi alla posizione numero 10 della Billboard 200.[62]

Nello stesso anno partirono per la quarta edizione del Family Values Tour, festiva lanciato dai Korn nel 1998 e volto alla promozione di gruppi metal emergenti, nel quale talvolta si sono esibiti anche artisti rap; insieme a 10 Years, Deadsy, Dir en grey, Flyleaf, Stone Sour, ai Korn stessi e a tanti altri.[63] Dell'evento fu anche pubblicato il CD/DVD Family Values Tour '06.[63]

La registrazione di Eros e l'incidente stradale di Chi Cheng (2007-2010)

 
I Deftones in concerto nel 2007. Sono visibili da sinistra Stephen Carpenter, Chi Cheng (davanti), Frank Delgado, Chino Moreno e Abe Cunningham.

Nel 2007 i Deftones annunciarono di essere al lavoro su un nuovo album: il disco avrebbe dovuto intitolarsi Eros e uscire prima della fine del 2008, ma l'uscita venne posticipata a data da definire, a causa dell'incidente stradale che coinvolse il bassista del gruppo, Chi Cheng, investito da un automobilista in stato di ebbrezza,[1] rimasto in coma dal 4 novembre 2008. Nei mesi immediatamente successivi all'incidente le condizioni del bassista furono definite "serie ma stabili" e i progetti della band, volti all'uscita e alla promozione di Eros, videro la temporanea sostituzione di Cheng con Sergio Vega, ex-membro dei Quicksand,[64] che in passato aveva già partecipato ad un tour con il gruppo, e che collaborò alle registrazioni delle ultime tracce di Eros. A proposito di Vega, il vocalist Chino Moreno dichiarò: "se Chi (Cheng) fosse ancora cosciente, vorrebbe Vega a sostituirlo: ormai è uno di famiglia e ha già sostituito Chi in un breve periodo, nel 1999". Il 23 giugno 2009, con un comunicato sul sito ufficiale della band fu annunciato l'abbandono definitivo del tanto atteso Eros: la band decise di tornare in studio con un nuovo approccio, per registrare nuovi brani per un nuovo lavoro. L'uscita di Eros fu quindi definitivamente sospesa.[65]

A partire dal 26 ottobre 2009 iniziarono a circolare voci insistenti secondo le quali il nuovo album dei Deftones sarebbe potuto uscire nel febbraio 2010;[66] in quel periodo fu comunque possibile trovare alcuni video dal vivo di una nuova canzone inedita successivamente pubblicata intitolata Rocket Skates, sulla quale già circolavano voci riguardo al fatto che sarebbe entrata a far parte del nuovo album.[67]

Il 19 e il 20 novembre la band si esibì per due sere consecutive in concerti di beneficenza per raccogliere fondi da destinare al supporto delle cure mediche dello sfortunato bassista Chi Cheng; alle serate hanno presero salendo sul palco con i Deftones diversi musicisti amici della band,[68] come Tommy Lee (Mötley Crüe), Greg Puciato (The Dillinger Escape Plan), Mike Shinoda (Linkin Park), Xzibit, Cypress Hill, Robert Trujillo (Metallica), Dave Lombardo (Slayer), Shavo Odadjian e Daron Malakian (System of a Down), Mike Muir (Suicidal Tendencies), Mark McGrath (Sugar Ray), Ben Kenney (Incubus).[68] In seguito una fan del gruppo, Gina Blackmore, fondò il sito www.oneloveforchi.com, tramite il quale è possibile donare fondi, che verranno utilizzati per aiutare Chi ad uscire dal coma.[69] A Reginald "Fieldy" Arvizu, bassista dei Korn, venne inoltre l'idea di registrare un brano strumentale dedicato a Chi, che poi fu eseguito e composto insieme a musicisti di altre band, tra cui Sevendust e Slipknot. Il brano, intitolato appunto "A song for Chi", è scaricabile gratuitamente dall'apposito sito ufficiale.[70] Lo scopo di Fieldy è quello di invogliare la gente a donare fondi per le cure di Chi, tramite l'ascolto di A Song for Chi.[70]

Il 26 maggio 2010, durante un'intervista, Chino ha parlato delle condizioni del bassista Chi Cheng, dichiarando:

(inglese)
«He’s still making progress. It’s slow progress, he’s slowly but surely coming around. He’s got a really good team of doctors that are working with him. They’re trying to get him to fully wake up. Right now he’s in a semi-conscious state, which means he wakes up, he sleeps, he opens his eyes, but he has yet to communicate. Right now he’s in northern California at home and he has his doctor, Dr. DeFina, who’s got an 85% success rate in trying to get patients to wake up from a semi-conscious state. The doctor is on the east coast and we’re working on getting Chi relocated so he’s under Dr. DeFina’s care full-time. We’re still trying to raise money for him because all this stuff is not covered by insurance and he still needs help. We’re trying to encourage everyone to go to One Love for Chi and help out. That site has all the most recent information about him.»
(italiano)
«Sta facendo progressi. Si tratta sempre di progressi piccoli e lenti, ma lentamente ce la sta facendo. Attorno a sé ha un team di dottori veramente bravi che stanno lavorando per lui. Stanno tentando di farlo svegliare completamente. È ancora in stato semi-cosciente, significa che è in grado di svegliarsi, dormire, aprire gli occhi, ma ancora non è in grado di comunicare. Attualmente è a casa, in California del nord. Il Dr. DeFina dice di avere una percentuale di successo dell'85% in questi casi. Il problema è che il dottore vive nella East Coast per cui stiamo lavorando per trasferire Chi per permettere un controllo a tempo pieno al dottore. Stiamo ancora cercando di tirare su qualche soldo, perché tutto questo non è coperto dall'assicurazione e Chi ha bisogno di aiuto. Cerchiamo di incoraggiare tutti a donare qualcosa sul sito www.oneloveforchi.com, dove è anche possibile trovare le informazioni più recenti sulle sue condizioni.»

[71]

Chino ha anche dichiarato che, se Chi riuscisse a riprendersi, probabilmente pubblicherebbero il tanto annunciato Eros, a condizione che però il bassista sia ancora in grado di suonare e girare in tour.[71]

Diamond Eyes (2010-oggi)

Il 17 dicembre 2009 Chino Moreno annunciò che il nuovo album, ancora senza titolo, sarebbe dovuto arrivare il 27 aprile 2010[72] e di essere estremamente orgoglioso di questo nuovo lavoro, arrivando perfino a definirlo "uno dei migliori album mai registrati dai Deftones". Moreno, intervistato da alcuni giornalisti, descrisse il nuovo album come un incrocio tra "Around The Fur" e "White Pony".[72] In un'altra intervista dichiarò anche che il titolo dell'album sarebbe stato Diamond Eyes.

 
Chino Moreno nel 2009, durante un concerto.

Dal 23 febbraio al 9 marzo 2010 fu anche possibile scaricare gratuitamente dal loro sito ufficiale il nuovo singolo "Rocket Skates" in versione mp3, traccia del nuovo album[73] e dal 9 marzo stesso il singolo e il video musicale per esso realizzati furono scaricabili dall'iTunes Store. Acquistando il singolo su iTunes Store è inoltre possibile scaricare un remix di "Rocket Skates", realizzato dalla band francese di musica elettronica M83.[74]

Il 23 marzo vide invece la pubblicazione il singolo Diamond Eyes, e fu svelata sul sito ufficiale del gruppo la copertina del nuovo album.[75]

Il 4 maggio 2010 fu pubblicato per la Warner Bros./Reprise Records il nuovo album Diamond Eyes, ben accolto sia dai fan che dai critici, che lo definirono come "un disco quasi allo stesso livello qualitativo dei loro vecchi capolavori, quali Around the Fur e White Pony".[76] Il disco fu il secondo album del gruppo a non venire prodotto da Terry Date, dopo Saturday Night Wrist, infatti questa volta i Deftones decisero di ingaggiare come nuovo produttore Nick Raskulinecz (Alice in Chains, Foo Fighters, Shadows Fall, Stone Sour, Trivium).[72] Come era accaduto per la registrazione delle ultime tracce di Eros, in tutte le tracce di Diamond Eyes troviamo Sergio Vega come sostituto di Cheng al basso,[72] il quale parteciperà anche ai concerti della band finché Cheng non sarà uscito dal coma.

Nello stesso giorno in cui avevano pubblicato Diamond Eyes, i Deftones si esibirono dal vivo, suonando tutte le canzoni del nuovo album, in ordine di traccia dall'inizio alla fine. Il concerto fu trasmesso in diretta, con il permesso del gruppo, ed è ancora visibile in streaming sul sito Ustream.it. Durante il concerto, i membri del gruppo risposero anche alle domande di alcuni fan.[77]

I Deftones hanno anche organizzato, per la fine del 2010, il tour BlackDiamondSkye, a fianco di Alice in Chains e Mastodon, che si svolgerà negli Stai Uniti e in Canada.[78]

Il 22 giugno 2010 si sono esibiti dal vivo nell'unica data italiana del loro tour. Il concerto si è svolto a Collegno, in provincia di Torino.[64] Durante il concerto, il gruppo alternative metal italiano dei Linea 77 ha fatto da spalla ai Deftones.

I Deftones hanno inoltre dichiarato che, per ogni biglietto venduto durante i loro concerti, un dollaro sarà donato in beneficenza per contribuire al pagamento delle cure di Chi Cheng.[79]

Il 5 dicembre i Deftones si esibiranno in concerto a Roma e il 6 dicembre a Trezzo (Milano), nelle due date italiane del loro tour in Europa.[80]

Stile ed influenze

 
Logo ufficiale della band.

Inizialmente dediti ad uno stile molto aggressivo e vicino al nu metal, che si distingueva da quello degli altri gruppi del genere a causa dell'insolita alternanza tra potenti scream vocali, sostenuti da chitarre molto distorte e ribassate con momenti melodici più eterei e riflessivi[1][5] e un sound comprendente forti influenze anche da generi quali grunge,[25][33] hardcore e skate punk,[18][26][81] i Deftones raggiunsero la maturità artistica e compositiva nel 2000 con l'album White Pony, che proponeva un suono suono più ricercato, leggero e melodico rispetto ai precedenti, pubblicato dopo l'entrata nella band del DJ Frank Delgado, nel quale incorporarono anche elementi di post-punk, new wave e darkwave, peraltro già presenti negli album precedenti, seppur in forma minore e in maniera meno evidente.[24]

In realtà le prime influenze post-punk e darkwave erano già rintracciabili nei primi due album, nello stile vocale di Chino Moreno.[24][34][42] Around the Fur mostrò come la band si stesse evolvendo e in esso cominciarono a farsi più evidenti le influenze degli Smashing Pumpkins, specialmente nel brano Be Quiet and Drive (Far Away),[24] oltre a quelle dei Pantera, dei Soundgarden e degli Alice in Chains.[25] L'ulteriore e definitivo cambiamento di stile avvenne con White Pony: i riff di chitarra divennero molto meno aggressivi e pesanti e la voce di Chino molto più melodica e riflessiva, inoltre si fece evidentissima l'influenza dei Cure, degli Smiths e dei Depeche Mode.[24] Nella scaletta dell'album sono comunque presenti anche alcuni brani più aggressivi e furiosi, come le potenti Elite[5] e Korea.[40] Se con Deftones musicalmente la band non aveva fatto altro che ribadire quanto detto nei precedenti, se si esclude il brano più sperimentale Anniversary of an Uninteresting Event,[5] con Saturday Night Wrist cominciò a discostarsi abbastanza dal vecchio stile, proseguendo con la sperimentazione ed incorporando più elementi indie rock, oltre ad alcune influenze provenienti dalla musica dei Team Sleep di Chino Moreno.[22] Lo stile proposto dai Deftones in Diamond Eyes si può invece definire come un'ulteriore evoluzione e incontro tra le sonorità degli album Around the Fur e White Pony: se alcuni brani, come Beauty School e Sextape, sono melodici e sognanti, altri come Royal, CMND/CTRL e Rocket Skates, alternano tratti riflessivi ad altri più esplosivi e violenti.[82] Analizzando più attentamente il loro stile sono inoltre riconoscibili le influenze di gruppi quali Bad Brains, Black Sabbath, Faith No More, Led Zeppelin, Jane's Addiction, Metallica, My Bloody Valentine, Quicksand, Radiohead e Rage Against the Machine, oltre che ovviamente dei gruppi prima citati, e perfino altre provenienti da generi come hardcore punk, post-hardcore, dream pop, trip hop, ambient, shoegaze, emocore, art rock, noise e musica sperimentale.[1][5][3][43][12][18][83][84][85]

Tutti i membri della band sono molto dotati tecnicamente: la versatilità della tecnica vocale di Chino Moreno lo rende in grado di cambiare più volte stile vocale rapidamente e con grande facilità,[34][86] Stephen Carpenter è considerato uno dei chitarristi migliori dell'intero movimento nu metal, Abe Cunningham è ritenuto un batterista eccezionale e propone uno stile molto particolare ed innovativo.[34][87] Da notare sono anche la bravura di Chi Cheng al basso e come lo stile di Frank Delgado si discosti notevolmente da quello tipico degli altri DJ rap metal e nu metal: egli infatti utilizza raramente la tecnica dello scratching, preferendo il campionatore ai piatti e cercando di creare suoni più sperimentali e atmosferici, debitori soprattutto dell'ambient, ma anche altri più vicini al trip hop e alla darkwave degli anni '80.[5]

I Deftones hanno esercitato una forte influenza su molti dei gruppi del panorama alternative metal, nu metal e post-hardcore a loro successivi, tra i quali si possono citare: 30 Seconds to Mars,[88] Avenged Sevenfold,[15] Disturbed,[89] Dir en grey,[15] Funeral for a Friend,[15] Godsmack,[90] Hoobastank,[15] Ill Niño,[91] Limp Bizkit,[92] Linea 77,[93] Linkin Park,[94] Lostprophets,[15] Mudvayne,[95] Seether,[96] Skindred,[15] Spineshank,[97] Taproot[98] e Will Haven.[99] Molti di questi e anche altri hanno suonato cover di alcune tra le canzoni più famose dei Deftones, tra cui Change (In the House of Flies) e My Own Summer (Shove It).

Formazione

Attuale

Ex-componenti

Timeline della formazione

Discografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Deftones.

Album registrati in studio

Videografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Deftones § Videografia.

Note

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