Niceforo I il Logoteta

imperatore bizantino (r. 802-811)

Niceforo I di Bisanzio, in greco: Νικηφόρος Α΄, Nikēphoros I (... – Pliska, 26 luglio 811), fu imperatore bizantino dal 802, dopo aver detronizzato l'Imperatrice Irene della quale era sovrintendente alle finanze e da cui proviene il suo soprannome Logoteta, e mantenne il trono fino alla morte.

Solido rappresentante Niceforo I e il figlio Stauracio.

Regno

 
Krum festeggia la sua vittoria su Niceforo I.

Politica interna

Nei primi momenti del suo regno si trovò a dover combattere con una resistenza interna piuttosto forte, comandata da alcuni generali dell'esercito tra cui i futuri imperatori Leone V e Michele II, ma ne uscì vincitore.

I provvedimenti fiscali intrapresi da Niceforo furono criticati da Teofane che li chiama i "dieci misfatti di Niceforo":[1]

  1. costrinse gli abitanti dei temi dell'Asia Minore a vendere i loro possedimenti e a trasferirsi nelle Sclavinie.
  2. costrinse gli abitanti dei villaggi a pagare una tassa di 18,5 numismata che serviva allo stato per comprare l'equipaggiamento ai soldati poveri che non se lo potevano permettere.
  3. l'imposizione di una tassa di due keratia per l'iscrizione nell'elenco dei contribuenti
  4. annullò tutti gli sgravi fiscali stabiliti da Irene
  5. costrinse i monasteri e agli istituti di beneficenza a pagare una tassa, il focatico
  6. gli uomini diventati ricchi all'improvviso venivano esaminati dagli ufficiali e oppressi
  7. ...
  8. ...
  9. ...
  10. ...

Analisi critiche moderne dei dieci misfatti hanno portato storici moderni come Ostrogorsky a una rivalutazione di Niceforo. I provvedimenti di Niceforo contro i monasteri posero certamente l'Imperatore in cattiva luce presso il ceto monastico, di cui Teofane era rappresentante, e dunque nel parlare di Niceforo il cronista non sarebbe oggettivo. L'aumento delle tasse fu certamente gravoso per il popolo ma nei fatti l'Imperatore non introdusse nessuna tassa rispetto ai predecessori di Irene e si limitò semplicemente ad annullare la riduzione delle tasse di Irene, che avevano reso la basilissa popolare ma avevano danneggiato il sistema fiscale bizantino. Anche le deportazioni di abitanti in zone da popolare di coloni romei non avevano nulla di nuovo (era già stata attuata in passato da Giustiniano II ad esempio) e gli altri provvedimenti riguardanti l'esercito sono visti dagli storici moderni come miglioramenti (v. secondo misfatto dove con l'introduzione della nuova tassa l'Imperatore permise ai poveri di comprare l'equipaggiamento e dunque entrare nell'esercito con conseguente aumento del numero di soldati) e non come "misfatti". L'opera di Niceforo dunque rese il fisco bizantino di nuovo efficiente dopo i provvedimenti di Irene che ne avevano danneggiato l'efficienza.

Sotto il punto di vista religioso egli seguì le orme dell'imperatrice Irene, restando fedele al culto delle immagini e contrario all'iconoclastia.

Politica estera

Durante il suo regno riconquistò militarmente i territori balcanici occupati dagli Slavi e condusse una lunga lotta diplomatica con Carlo Magno per la definizione dei confini tra l'Impero Romano d'Oriente e quello d'Occidente che si concluse con trattati nel 803 e 810 e l'assegnazione a Costantinopoli della Dalmazia, dell'Istria e del ducato Veneziano oltre che del sud dell'Italia mentre al Sacro Romano Impero rimasero invece Roma, Ravenna e la Pentapoli.

Sull'altro fronte caldo, quello delle continue guerre contro bulgari e arabi Niceforo venne duramente sconfitto nell'806 ed obbligato a pagare altissimi tributi al califfo Harun al-Rashid. Dopo la morte di quest'ultimo nel 809 si ritenne sollevato dal continuare a pagare e iniziò una nuova campagna militare contro i bulgari culminata con la sua sconfitta e la sua morte il 26 luglio 811 nella battaglia di Pliska. Le cronache narrano che dal teschio di Niceforo I fu tratta una coppa per re bulgaro Krum.

Gli succedette alla guida dell'impero il figlio Stauracio.

Discendenza

Da una consorte il cui nome non è noto, Niceforo I ebbe almeno due figli:

  • Stauracio, che gli succedette alla guida dell'impero;
  • Procopia (circa 770 - dopo l'813), che sposò Michele I, imperatore dall'811 all'813.

Galleria

Bibliografia

  • Anonimo, Historia imperatorum.
  • Georg Ostrogorsky, Storia dell'Impero bizantino, Milano, Einaudi, 1968, ISBN 88-06-17362-6.
  • Gerhard Herm, I bizantini, Milano, Garzanti, 1985.
  • John Julius Norwich, Bisanzio, Milano, Mondadori, 2000, ISBN 88-04-48185-4.
  • Silvia Ronchey, Lo stato bizantino, Torino, Einaudi, 2002, ISBN 88-06-16255-1.
  • Alexander P Kazhdan, Bisanzio e la sua civiltà, 2a ed, Bari, Laterza, 2004, ISBN 88-420-4691-4.
  • Giorgio Ravegnani, La storia di Bisanzio, Roma, Jouvence, 2004, ISBN 88-7801-353-6.
  • Giorgio Ravegnani, I bizantini in Italia, Bologna, il Mulino, 2004.
  • Ralph-Johannes Lilie, Bisanzio la seconda Roma, Roma, Newton & Compton, 2005, ISBN 88-541-0286-5.
  • Alain Ducellier, Bisanzio (IV-XV secolo), Milano, San Paolo, 2005, ISBN 88-215-5366-3.
  • Giorgio Ravegnani, Bisanzio e Venezia, Bologna, il Mulino, 2006.
  • Giorgio Ravegnani, Introduzione alla storia bizantina, Bologna, il Mulino, 2006.
  • Charles Diehl, Figure bizantine, introduzione di Silvia Ronchey, 2007 (1927 originale), Einaudi, ISBN 978-88-06-19077-4
  • Giorgio Ravegnani, Imperatori di Bisanzio, Bologna, Il Mulino, 2008, ISBN 978-88-15-12174-5.

Note

  1. ^ Teofane, AM 6302.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Successioni

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