Severino Delogu

medico italiano, esperto di politica sanitaria.
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Severino Delogu (Alghero, 26 novembre 1925Sassari, 29 marzo 1990) è stato un medico italiano, esperto di politica sanitaria.

Severino Delogu

Biografia

Severino Delogu è nato a Alghero nel 1925 e ha studiato a Sassari dove si è laureato in Medicina e Chirurgia nell’anno accademico 1949-1950. Specializzato in medicina del lavoro e igiene ospedaliera, ha svolto una prestigiosa carriera di studioso della programmazione sanitaria.

La sua idea di salute e il suo impegno per ottenerla appaiono ancora particolarmente attuali: "Crediamo che trattare oggi le questioni della salute significhi non solo riflettere sulla medicina o sulla prevenzione sanitaria ma anche sulla economia, sull'assistenza, sui bisogni, sulla formazione, sulla partecipazione, sul potere, sulle culture emergenti, ecc. Tutto ciò presuppone un elevato grado di consapevolezza da parte della popolazione, di chi governa, di chi amministra, e infine di chi attraverso il suo operare quotidiano dovrà essere il primo artefice critico dell'attuazione del servizio. Se si potesse sintetizzare quel che occorrerà nei prossimi mesi ed anni, sopra ogni altra cosa, verrebbe da azzardare che dovrà essere stimolata soprattutto la capacità di capire: capire quali sono i bisogni, capire quanto essi siano riflessi nelle domande della popolazione e nelle offerte dei servizi, capire se quello che si fa migliora lo stato di salute (benessere fisico, psichico e sociale). D'altra parte capire vuol dire, anche nel settore della sicurezza sociale, utilizzare informazioni e conoscenze per trasformare." (Da: Severino Delogu, Quale Salute, n. 1 1979, Franco Angeli Editore).

Dopo la laurea, nel 1950 si trasferisce definitivamente a Roma, dove inizia il suo percorso lavorativo e di ricerca (specializzazione in Medicina del Lavoro presso l'Università di Roma nell’anno accademico 1952-1953, e in Igiene e Tecnica Ospedaliera sempre presso l'Università di Roma nell’anno accademico 1956-1957), intramezzato da lunghi periodi di tirocinio svolti in Inghilterra e in Svezia, e da un periodo in Lussemburgo come esperto della Commissione per la lotta tecnica contro le polveri della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio nel 1958.

Dopo aver vinto nel 1958 una Borsa di Studio dell'Istituto Italiano di Medicina Sociale, ha ottenuto la libera docenza in medicina sociale nel 1963, e dall'aprile 1964 al dicembre 1967 è stato responsabile del Settore Sicurezza Sociale dell'Ufficio del Programma presso il Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica. Ha insegnato medicina e igiene ospedaliera in diverse università italiane e per la sua conoscenza della materia ha partecipato alla stesura del piano per la organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e del piano sanitario regionale di molte regioni italiane [1][2][3]. Come esperto di organizzazione sanitaria della Commissione tecnica ha partecipato alla progettazione di oltre venti ospedali nazionali e internazionali, tra cui il policlinico dell'Università di Roma/Tor Vergata.

Nei primi anni '70, come giornalista specializzato ha realizzato e condotto la prima trasmissione di divulgazione medico sanitaria della RAI "Medicina oggi"[4]. È stato inoltre consulente per i problemi della sanità anche nelle trasmissioni radiofoniche "Terzo Programma"' e "Chiamate Roma 3131".

La sua attività di studioso si è sempre intrecciata all'impegno politico, iniziato già durante il periodo universitario: Delogu fu infatti uno dei leader del movimento degli studenti. È di questo periodo la sua adesione alla Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI), gruppo vicino a Giuseppe Dossetti e a Giorgio La Pira e nel quale Enea Selis, allora segretario dell’arcivescovo di Sassari, Mons. Arcangelo Mazzotti, svolgeva il ruolo di assistente spirituale. Sarà proprio Enea Selis, nel gennaio 1956, a celebrare il matrimonio tra Severino e sua nipote Luisa Selis.

Dopo una prima militanza nel Partito Sardo d’Azione [5], nel 1970 si iscrisse al partito comunista italiano, dove come membro della Sezione Sanità della Direzione Nazionale, ricoprì un ruolo di primo piano nella stesura della legge per la riforma sanitaria[6][7] (poi approvata nel 1978), e contemporaneamente negli studi preparativi per la legge sull’abolizione degli ospedali psichiatrici (legge 180, denominata legge Basaglia)[8][9][10][11].

Nel 1968 è entrato in pianta stabile all’ISPE e nel 1972 è stato nominato presidente della Commissione CNR-ISPE per i programmi di ricerca nel settore della Medicina Preventiva. Dal 1979 è stato membro del Comitato Tecnico Scientifico per la Programmazione del Ministero della Sanità [12] e nel 1980 ha partecipato alla fondazione del Tribunale dei diritti del Malato, ricoprendo il ruolo di vicepresidente dell'esecutivo nazionale. Nel 1985 venne nominato membro del Consiglio Sanitario Nazionale.

All’attività nel campo della medicina sociale e delle politiche sanitarie, Delogu ha sempre affiancato il suo impegno saggistico, cominciato nel 1959 pubblicando per Laterza "La Medicina è malata" [13], scritto insieme a Giovanni Berlinguer, e nel 1965 per Il Mulino di Per un sistema di Sicurezza Sociale in Italia e divenne redattore sanitario della rivista Il Mulino.[14]. Continuerà a collaborare con le più importanti riviste scientifiche del settore in Italia e all’estero – quali la Rivista Italiana di Sicurezza Sociale[15], l’International Journal of Health Services, Epidemia e Prevenzione, Progetto Salute, Quaderni di Sanità Pubblica, Unità Sanitaria. Fonda e dirige le riviste Quale Salute e TS Tecnologie per la Sanità. Nel 1967 pubblicò per Einaudi il volume Sanità Pubblica, Sicurezza Sociale e Programmazione Economica[16] e nel 1978 per Napoleone La Salute dietro l’angolo [17].

Da maggio 1975 a dicembre 1977 ha diretto l'Istituto di Ricerche per la Sicurezza Sociale "Bernardino Ramazzini" della Regione Emilia Romagna.

Nel 1980 in qualità di consulente del Ministero della Sanità della Repubblica Popolare del Mozambico, ha soggiornato in quel paese per sei mesi per progettare il piano ospedaliero della nazione.

È morto il 29 marzo 1990 nella sede sassarese dell’Istituto regionale zooprofilattico di cui era presidente [18].

Riconoscimenti

Nel 2008 il Comune di Roma ha dedicato a Severino Delogu una via nei pressi della nuova sede del Ministero della Salute[19].

Note

Bibliografia

  1. Severino Delogu, La medicina è malata, 1959, Bari, Laterza.
  2. Severino Delogu, Per un sistema di Sicurezza Sociale in Italia, 1965, Bologna, Il Mulino.
  3. Severino Delogu, Sanità Pubblica, Sicurezza Sociale e Programmazione Economica, 1967, Torino, Einaudi.
  4. Severino Delogu, Un piano per la salute, Firenze, Editrice Politica, 1967.
  5. Severino Delogu, I contributi dello Stato agli enti pubblici, 1968, Milano, Collana editoriale di Studi e Monografie del CIRIEC.
  6. Severino Delogu, La salute dietro l'angolo: dalla riforma una svolta nell'organizzazione sanitaria del paese, 1978, Roma, Napoleone editore.
  7. Severino Delogu, La qualità della salute, 1979, Roma, Napoleone editore.