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Isognathus rimosa

Isognathus rimosa
Stato di conservazione
Specie non valutata[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
SuperphylumProtostomia
(clade)Ecdysozoa
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
(clade)Amphiesmenoptera
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineHeteroneura
DivisioneDitrysia
(clade)Apoditrysia
(clade)Obtectomera
(clade)Macroheterocera
SuperfamigliaBombycoidea
FamigliaSphingidae
SottofamigliaMacroglossinae
TribùDilophonotini
SottotribùDilophonotina
GenereIsognathus
SpecieI. rimosa
Nomenclatura binomiale
Isognathus rimosa
(Grote, 1865)
Sinonimi

Anceryx andae
Grote & Robinson, 1868
Anceryx mnechus
Herrich-Schäffer, 1863
Anceryx pelops
Boisduval, 1875
Anceryx silenus
Grote & Robinson, 1868
Erinnyis congratulans
Grote, 1865
Erinnyis rimosa
Grote, 1865
Isognathus rimosa woodi
Ramsden, 1916

Sottospecie
  • I. rimosa rimosa
  • I. rimosa inclitus
  • I. rimosa jamaicensis
  • I. rimosa molitor
  • I. rimosa papayae
  • I. rimosa wolcotti

Isognathus rimosa (Grote, 1865) è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America Settentrionale, Centrale e Meridionale.[2]

Descrizione

 
Isognathus rimosa

Adulto

Il colore di fondo della pagina superiore dell'ala anteriore va dal bianco sporco al marroncino tenue, con macchie bianche marginali più ampie di quanto osservabile in I. menechus. in particolare una banda bianca è situata trasversalmente nella zona subapicale, mentre un'altra corre parallelamente al quarto basale della costa. La zona basale scura è assente oppure molto ridotta in alcuni esemplari. Non è visibile alcuna macchia discale. Nel maschio è ben visibile una striatura nerastra tra M3 e CuA1, totalmente assente nella femmina.[2][3][4]
La pagina inferiore dell'ala anteriore ha tonalità comprese tra il giallo ocra della zona basale ed il marroncino della zona terminale; nel maschio si possono riscontrare striature più scure nel postmarginale, appena accennate nella femmina.[2][4]
Il recto dell'ala posteriore è gialla per i due terzi basali, ma mostra una banda marrone (più spessa nella femmina) che parte dal terzo distale della costa e giunge, con margine interno irregolare, fino all'angolo anale, dove si stempera in una macchia che riprende i colori dell'ala anteriore, occupando l'intera lunghezza del termen; questa banda scura si spinge venso l'interno dell'ala ed in corrispondenza di M3 arriva a sfiorare la cellula discale.[2][3][4]
La pagina inferiore rivela tonalità di marroncino affini a quelle dell'ala anteriore, pur con linee trasversali appena accennate nella fascia postmarginale, e con un giallino non molto marcato nella zona anale.[2][4]
L'apice dell'ala anteriore (che nel recto della femmina può assumere tonalità biancastre) non è falcato, mentre il termen è lievemente dentellato in ambo i sessi, ma soltanto nell'ala anteriore.[2][4]
Le antenne sono filiformi e lievemente uncinate all'estremità, con una lunghezza pari a circa la metà della costa.[3][4]
Il torace è più chiaro di quello di I. menechus e di I. scyron.[2][4]
L'addome appare chiaro sia dorsalmente, sia ventralmente, con bande trasversali ben distinte.[2][3][4]
L'apertura alare varia da 70 e 102 mm, con la femmina un po' più grande del maschio.[2][5]

Larva

Il bruco è cilindrico e verdastro, con capo piccolo, tondeggiante e giallognolo. Il cornetto caudale sull'ottavo urotergite non è molto lungo, se paragonato a quello osservabile in altre specie di Isognathus. Si osservano due linee subdorsali costituite da macchie gialle di forma irregolare e bordate di bianco, oltre a due linee costituite da macchie bianche bordate di nero, anch'esse irregolari, che corrono ciascuna lungo un fianco. La colorazione vivace suggerisce che la larva possa essere di sapore sgradevole per i predatori.[5]

Pupa

La crisalide è adectica ed obtecta, con un cremaster poco sviluppato; si rinviene all'interno di un bozzolo dalle pareti sottili, posto negli strati superficiali della lettiera del sottobosco.[5]

Biologia

Comportamento

La specie, come le sue congeneri, ha abitudini principalmente crepuscolari. Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola posta all'estremità addominale.[5]
L'adulto emerge dal bozzolo da 8 a 24 giorni dopo l'impupamento.[5]

Periodo di volo

La specie è multivoltina, con adulti che sfarfallano in tutti i mesi dell'anno; in Arizona è possibile osservarli in agosto.[5]

 
L'areale di questa specie è quasi completamente compreso all'interno dell'ecozona neotropicale[5]
 
L'entomologo inglese Augustus Radcliffe Grote (1841-1903), che descrisse la specie nel 1865[2]
 
Plumeria alba
 
Plumeria obtusa
 
Plumeria rubra

Alimentazione

Gli adulti suggono il nettare di diverse specie di fiori, tra cui quelli del genere Petunia Juss. (Solanaceae).[5]

Le piante ospiti sono membri del genere Plumeria L. (Apocynaceae) tra cui:[5]

Distribuzione e habitat

L'areale della specie risulta in gran parte compreso all'interno del Neotropico, pur sconfinando a nord anche nell'ecozona neartica; esso include:[3][6] gli Stati Uniti sudoccidentali (Arizona), il Messico (Veracruz è il locus typicus della sottospecie I. r. inclitus),[7][8] il Guatemala, il Belize, l'Honduras, il Nicaragua, la Costa Rica, Cuba (Holguín è il locus typicus della sottospecie I. r. rimosa),[2][4][5] Haiti (Cap-Haïtien è il locus typicus della sottospecie I. r. molitor),[9][10] la Repubblica Dominicana, Porto Rico (Río Piedras è il locus typicus della sottospecie I. r. wolcotti),[11][12] la Giamaica (locus typicus della sottospecie I. r. jamaicensis),[13][14] la Colombia (locus typicus della sottospecie I. r. papayae - attribuzione incerta),[15][16] il Venezuela, la Guyana francese (Caienna) ed il Brasile nord-occidentale.[3][6]

L'habitat è rappresentato da foreste tropicali e sub-tropicali, dal livello del mare fino a modeste altitudini.[5]

Tassonomia

Alcuni autori, tenuto conto della notevole variabilità fenotipica di questo taxon, non distinguono varie sottospecie, ma soltanto forme locali all'interno della specie.[3]

Sinonimi

Sono stati riportati sette sinonimi.[4][6]

  • Anceryx andae Grote & Robinson, 1868 - Trans. amer. ent. Soc. 2: 77 - Locus typicus: non indicato[17] (sinonimo eterotipico)
  • Anceryx mnechus Herrich-Schäffer, 1863 - Corresp. Blatt. zool.-min. Ver. 17: 150 - Locus typicus: Cuba[18] (sinonimo eterotipico)
  • Anceryx pelops Boisduval, 1875 - In Boisduval & Guenée Hist. nat. Insectes (Spec. gén. Lépid. Hétérocères) 1: 126] - Locus typicus: non indicato[19] (sinonimo eterotipico)
  • Anceryx silenus Grote & Robinson, 1868 - Trans. amer. ent. Soc. 2: 77 - Locus typicus: non indicato[17] (sinonimo eterotipico)
  • Erinnyis congratulans Grote, 1865 - Ann. Lyc. nat. Hist., New York. 8: 200] - Locus typicus: non indicato[20] (sinonimo eterotipico)
  • Erinnyis rimosa Grote, 1865 - Proc. ent. Soc. Philad. 5: 73 - Locus typicus: Cuba[2] (sinonimo omotipico e basionimo)
  • Isognathus rimosa woodi Ramsden, 1916 - Ent. News. 27: 243, tav. 13, figg. 1-3 - Locus typicus: Cuba, Guantanamo[21] (sinonimo eterotipico)

Sottospecie

Sono state descritte sei sottospecie:[4][5][6]

  • Isognathus rimosa rimosa
  • Isognathus rimosa inclitus
  • Isognathus rimosa jamaicensis
  • Isognathus rimosa molitor
  • Isognathus rimosa papayae
  • Isognathus rimosa wolcotti

Conservazione

Lo stato di conservazione della specie non è stato ancora valutato dalla Lista rossa IUCN.[1]

Note

  1. ^ a b The IUCN Red List of Threatened Species, su iucnredlist.org. URL consultato il 14 gennaio 2013.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Augustus Radcliffe Grote, Notes on Cuban Sphingidae, in Proceedings of the Entomological Society of Philadelphia, vol. 5, Philadelphia, 1865, pp. 33-84, pl. 2, f. 1.
  3. ^ a b c d e f g Bernard D'Abrera, Sphingidae Mundi. Hawk Moths of the World. Based on a Checklist by Alan Hayes and the collection he curated in the British Museum (Natural History), 1ª, Faringdon, Oxon., SN7 7DR United Kingdom, E.W. Classey Ltd., 1986, pp. 96-97, ISBN 086096 022 6.
  4. ^ a b c d e f g h i j k CATE Creating a Taxonomic eScience - Isognathus rimosa rimosa, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 17 gennaio 2013.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l Silkmoths - Isognathus rimosa rimosa, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 17 gennaio 2013.
  6. ^ a b c d Funet, su ftp.funet.fi. URL consultato il 17 gennaio 2013.
  7. ^ CATE Creating a Taxonomic eScience - Isognathus rimosa inclitus, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 17 gennaio 2012.
  8. ^ Silkmoths - Isognathus rimosa inclitus, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 17 gennaio 2012.
  9. ^ CATE Creating a Taxonomic eScience - Isognathus rimosa molitor, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 17 gennaio 2012.
  10. ^ Silkmoths - Isognathus rimosa molitor (sic), su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 17 gennaio 2012.
  11. ^ CATE Creating a Taxonomic eScience - Isognathus rimosa wolcotti, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 17 gennaio 2012.
  12. ^ Silkmoths - Isognathus rimosa wolcotti, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 17 gennaio 2012.
  13. ^ CATE Creating a Taxonomic eScience - Isognathus rimosa jamaicensis, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 17 gennaio 2012.
  14. ^ Silkmoths - Isognathus rimosa jamaicensis, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 17 gennaio 2012.
  15. ^ CATE Creating a Taxonomic eScience - Isognathus rimosa papayae, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 17 gennaio 2012.
  16. ^ Silkmoths - Isognathus rimosa papayae, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 17 gennaio 2012.
  17. ^ a b (EN) Augustus Radcliffe Grote, Coleman T. Robinson, Notes on the North American Lepidoptera in the British Museum and described by Mr. Francis Walker, in Transactions of the American Entomological Society, vol. 2, Philadelphia, American Entomological Society, 1868, pp. 67-88. URL consultato il 17 gennaio 2013.
  18. ^ (DE) Gottlieb August Wilhelm Herrich-Schäffer, Schmetterlinge aus Cuba, in Correspondenz-blatt des Zoologisch-mineralogischen Vereins in Regensburg, vol. 17, Regensburg, Friedrich Pustet, 1863, pp. 138-160. URL consultato il 17 gennaio 2013.
  19. ^ (FR) Jean-Baptiste Alphonse Dechauffour de Boisduval, Achille Guénée, Histoire naturelle des insectes. Species général des lépidoptères. Hétérocères. Sphingides, sésiides, castnides, vol. 1, Parigi, Librairie Encyclopédique de Roret, 1875, 126]. URL consultato il 17 gennaio 2013.
  20. ^ (EN) Augustus Radcliffe Grote, Remarks on the Sphingidae of Cuba, and Description of a New Species of Ambulyx from Brazil, in Annals of the Lyceum of Natural History of New York, vol. 8, New York, William Wood & Company, 1865, pp. 195-207. URL consultato il 17 gennaio 2013.
  21. ^ (EN) Charles T. Ramsden Ramsden, The status of Isognathus congratulans and a New Form of I. rimosa from Cuba (Lep.), in Entomological News and Proceedings of the Entomological Section of the Academy of Natural Sciences of Philadelphia, vol. 27, Philadelphia, Henry Skinner, 1916, pp. 241-243. URL consultato il 17 gennaio 2013.

Bibliografia

  • Boisduval, [1875] - Histoire Naturelle des Insectes. Species Général des Lépidoptéres Hétérocéres. Tome Premier. Sphingides, Sésiides, Castnides, 1: 1-568, pl. 1-11.
  • Butler, 1876 - Revision of the heterocerous Lepidoptera of the family Sphingidae. Transactions of the Zoological Society of London 9 (19): 511-644, pl. 90-94.
  • Clark, 1920 - Sixteen New Sphingidae. Proceedings of the New England Zoölogical Club 7: 70
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  • Zwick, 2008 - Molecular phylogeny of Anthelidae and other bombycoid taxa (Lepidoptera: Bombycoidea). Systematic Entomology 33, 190 – 209.
  • Zwick, Regier, Mitter & Cummings, 2010 - Increased gene sampling yields robust support for higher-level clades within Bombycoidea (Lepidoptera). Systematic Entomology DOI: 10.1111/j.1365-3113.2010.00543.x

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