Difficult to Cure
Difficult to Cure è il quinto album in studio dei Rainbow.
Difficult to Cure album in studio | |
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Artista | Rainbow |
Pubblicazione | 19 gennaio 1981 |
Durata | 42 min : 53 s |
Dischi | 1 |
Tracce | 9 |
Genere | Heavy metal Hard rock |
Etichetta | Polydor |
Produttore | Roger Glover |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | 1 ![]() |
Rainbow - cronologia | |
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Anche in questo disco si registra un nuovo cambio di formazione con Cozy Powell e Graham Bonnet che vennero rimpiazzati; il primo all'indomani dell'Epico concerto tenuto al primo Monsters Of Rock di Castle Donington del 1980 decise di lasciare a seguito di crescenti tensioni con Blackmore (probabilmente simili a quelli che erano stati alla base dell'addio di Ronnie James Dio), mentre Bonnett venne rimpiazzato per volontà di Blackmore poco dopo quando la band era già in studio. Già da tempo su Bonnett c'erano grosse perplessità e nonostante possedesse una voce potenzialmente molto buona e potente, non era riuscito a convincere e soddisfare i gusti difficili del leader; esibizioni poco disciplinate, urli sguaiati e fuori tono ed un'ostinata pervicacia nel mantenere un look diverso da quello tipico delle Rock Band pre-punk avevano creato molto malumore, accentuato definitivamente poi da un forte abuso di alcool che spinse definitivamente Blackmore a liberarsi di lui. Il siluramento di Bonnett aprì lo spazio perché Ritchie perseguisse libero il suo desiderio di completare la trasformazione della band in un gruppo che suonava (Hard) Rock da USA FM e da Arena, leccato, rotondo e commerciale, cancellando ogni elemento di epicità europea che aveva fatto la storia e l'importanza della band e che era rimasto ancora presente ed importante nel precedente Down to Earth. Lo stile A.O.R. in quei tempi dominava le classifiche ed i concerti negli Stati Uniti e i sostituti che vennero prescelti sicuramente si attagliavano a questo disegno: Bobby Rondinelli era un batterista tanto preciso e metronomico quanto monotono, ed assolutamente privo della potenza, dinamicità e personalità nel suono e nell'esecuzione che aveva Powell; Joe Lynn Turner, ex cantante di un'oscura band, Fandango, era un tipico cantante AOR come tanti altri, privo di personalità (e quindi scelta sicura che garantiva Ritchie Blackmore dal ripetersi di conflitti di ego, avuti nel passato) e dal timbro neanche molto personale, vista la straordinaria somiglianza con lo stile vocale adottato in quegli anni da Lou Gramm nei Foreigner, band che (non a caso) viveva in quegli anni il suo massimo splendore ed era indicata come la band per eccellenza dell'FM Rock USA. Unico residuo, per quanto piuttosto banale, del passato delle origini della band fu la title track, basata sulla nona sinfonia di Ludwig van Beethoven, di cui costituisce una versione Rock, che Blackmore ha voluto da lì in poi portar con sé sempre in tutti i concerti fino al 1997, quando abbandonò la scena Rock/Hard Rock per la sua svolta Reinassance/Pop dei Blackmore's Night. Il resto dei pezzi si caratterizzano per una attitudine commerciale tanto spiccata (I Surrender di Russ Ballard, Magic di Brian Moran, e Freedom Fighter) quanto banale e mediocre nella composizione: unici sprazzi di Hard Rock di qualità e di melodia non banale o commerciale sono la opener Spotlight Kid, il cui riff e impostazione e costruzione ha ispirato le composizioni di numerosissime altre hard bands ("l'esempio più famoso si ha nel 1984 con gli Alcatrazz di Graham Bonnett & Yngwie Malmsteen, con la loro Jet To Jet"), lo splendido Hard-Blues post-Hendrixiano di Midtown Tunnel Vision e il toccante strumentale Vielleicht Das Nachste Mal (Maybe Next Time), in cui Blackmore riesce a far riemergere la sua vera anima e background musicale, quasi fossero delle piccole enclave musicali in cui lasciar emergere la propria vera anima musicale, all'interno di contesti e scelte musicali programmati con l'occhio alle charts (ed al conto in banca) delle FM Radios.
Tracce
- I Surrender – 4:10 – (Russ Ballard)
- Spotlight Kid – 5:04 – (Ritchie Blackmore, Roger Glover)
- No Release – 5:42 – (Ritchie Blackmore, Roger Glover, Don Airey)
- Magic – 4:15 – (Brian Moran)
- Vielleicht Das Nachste Mal (Maybe Next Time) – 3:23 – (Ritchie Blackmore, Don Airey)
- Can't Happen Here – 5:09 – (Ritchie Blackmore, Roger Glover)
- Freedom Fighter – 4:28 – (Joe Lynn Turner, Ritchie Blackmore, Roger Glover)
- Midtown Tunnel Vision – 4:44 – (Joe Lynn Turner, Ritchie Blackmore, Roger Glover)
- Difficult to Cure – 5:58 – (Ludwig van Beethoven, arr. Ritchie Blackmore, Roger Glover, Don Airey)