Alcmeone a Corinto

tragedia di Euripide
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Alcmeone a Corinto o Alcmeone di Corinto (Ἀλκμαίων Κορινθου) è una tragedia frammentata scritta dal tragediografo Euripide. L'opera faceva parte di una trilogia che includeva Baccanti e Ifigenia in Aulide, tanto famosa che vinse il primo premio. Si può dedurre la trama dai frammenti rimanenti.

Alcmeone a Corinto
Tragedia frammentaria
Busto di Euripide al Museo Pio-Clementino(Roma)
AutoreEuripide
Titolo originaleἈλκμαίων Κορινθου
Lingua originaleGreco antico
Generetragedia
AmbientazioneGrecia
Prima assoluta403 a.C.[1]
Teatro di Dioniso, Atene

Trama

Il prologo è recitato dal dio Apollo il quale predige la nascita di due giovani colpiti dalla sfortuna e dalle vicissitudini, figli di Alcmeone. Alcmeone, padre dei figli di nome Amfiloco e Tisifone, si accora con Creonte per diventare re di Corinto. La moglie di quest'ultimo, Merope, scopre che il marito ha una tresca amorosa con Tisofone e la allontana vendendola come schiava. Passati alcuni anni Alcmeone, ormai potente sovrano di Corinto, acquista senza saperlo la figlia schiava e la pone al suo servizio; successivamente si riunisce anche con Amfiloco, perduto quando era piccolo. Infatti il ragazzo era stato preso da Creonte ed allevato ad Argo
Dai pochi frammenti della parte finale della tragedia si deduce che Alcmeone si ricongiunge con la figlia Tisifone dopo averla riconosciuta, forse per il pentimento di Merope, e di seguito che Creonte, oppresso dalla vergogna e dal terrore di poter venire ucciso, fugge via da Corinto.

Gran parte dei frammenti e della storia è riportata dallo scrittore Apollodoro nella sua Biblioteca.

Note

  1. ^ Tale datazione non è però sicura. Un'altra ipotesi è il 405 a.C.

Bibliografia

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