Planemo
In astronomia si definisce planemo un corpo celeste che possiede una massa maggiore di un asteroide di forma irregolare, ma è ancora troppo piccolo per poter innescare nel proprio nucleo le reazioni di fusione nucleare proprie delle stelle. Il termine si estende a tutti gli oggetti di quest'ordine di grandezza, sebbene la stragrande maggioranza dei planemo si trovi in orbita a stelle, a questi ci si riferisce col termine specifico di "pianeta", o di "pianeta nano" a seconda delle dimensioni. Il termine planemo deriva dalla contrazione delle parole inglesi "planetary mass object" (oggetto di massa planetaria). Il termine attende ancora di essere usat correntemente nella comunità scientifica; a partire da ottobre 2006 è apparso solo in quattro documenti dell' astro-ph archive (archivio di astrofisica).

L'origine del termine
Il termine planemo è stato proposto per la prima volta nel 2003 all' Unione Astronomica Internazionale da Gibor Basri, docente di astronomia alla University of California, Berkeley, in modo da chiarificare la nomenclatura degli oggetti celesti. In quel periodo nel mondo dell'astronomia si strava sviluppando un dibattito (conclusosi solo nel 2006) su quali corpi celesti meritassero il "titolo" di pianeta e quali non. Secondo la definizione di Basri, un planemo è «un oggetto che si presenta tondeggiante per la propria gravità e che durante la sua esistenza non effettua la fusione nucleare», a prescindere dalla sua orbita. Questa teoria contrastava in un certo qual modo con la definizione di pianeta formulata da Basri («un planemo che orbita attorno ad un fusore»), ma fu piuttosto considerato come una soluzione al dibattito.
Nel nostro sistema solare
Se applicata al nostro Sistema solare, la lista dei planemo include alcuni o tutti gl oggetti seguenti:
La lista è ordnata in base ad una distanza media crescente dal Sole. Si potrebbe notare che Plutone e Caronte possano essere classficati come un paneta doppio, finché condividono e percorrono assieme la stessa orbita. Se diverrà di uso comune l'espressione di Basri, allora potrebbero essere definiti planemo anche i pianeti, contando solo quelli definitivamente accertati. Tuttavia possono essere scoperti moltissimi oggetti, presenti nelle zone esterne del nostro Sistema solare, che possano fregiarsi di questo nome; alcuni astronomi ritengono si tratti di qualche centinaio.
Mentre il termine "rotondo" necessita ancora di essere precisamente quantificato, può essere compilata un'eventuale lista di oggetti che variano rispetto a questa caratteristica. Ad esempio 2003 EL 61 è più ellittico che non sferico. Basri ha notato che la rotondità necessita di «sufficiente massa per permettere alla sua stessa gravità di vincere qualunque forza della materia che le darebbe una forma asimmetrica» e che «tecnicamente "rotondità" significa conformità alla superficie equipotenziale». La teoria adottata dall'Unione Astronomica dice che un corpo celeste, per possedere una forma tondeggiante, ha una massa sufficiente per la sua stessa gravità in grado di vincere le forze di un corpo rigido così da assumere una forma quasi rotonda, conseguenza del raggiungimento dell'equilibrio idrostatico.
Collegamenti esterni
- (EN) Gibor Basri, Michael E. Brown, Planetesimals to Brown Dwarfs: What is a Planet?, 2006 Preprint
- (EN) Defining "Planet" by Gibor Basri
- (EN) BBC News: Strange 'twin' new worlds found
- (EN) ScienceDaily: New Study Suggests 'Planemos' May Spawn Planets And Moons June 6, 2006 (University of Toronto)