versione 75183951

Baraggia
frazione
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Monza
Comune Brugherio
Territorio
Coordinate45°33′30″N 9°18′28″E
Altitudine148 m s.l.m.
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantibaraggini
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Baraggia
Baraggia

Cassina Baraggia is a fraction of Brugherio'municipality and until 1866 was a separate municipality.

History

Origins

Etymology

The name Baraggia comes from the word baragia which means little fertile land or uncultivated.[1] Cassina, however, comes from the Latin "castrum" meaning camp and indicating a farmhouse inhabited by more than one family.[2] In the Roman imperial period, the uncultivated lands were part of the mutual fund, open grazing and extended to the whole territory of Brugherio. With the arrival of the Lombards the land began to be cultivated and inhabited by private owners.[3]

Le prime testimonianze documentarie

Baragia's name appears for the first time in 769 when Grato, Roman inhabitant of Monza, set free one of his servants and gave him a land in the village de Barazia. We find the name in 853, during the donation of certain assets to the monastery of Saint Ambrose of Milan by two Romans. The same document shows that in the area there was a chapel of Saints Cosmas and Damian (now Saint Anne Church) dependent from the monastery of Saint Ambrose.[3] The building is now located in the hamlet of San Damiano which did not exist as such at the time. During the 12th century the Milanese territory was divided into counties and parishes. In the parish of Vimercate were Brugherium and Sanctus Damianus de Baraza, under Martesana's county.[3]

Dal XV al XVII secolo

Gian Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, nominò feudatari di Vimercate la famiglia dei Secco Borella nel 1475.[4] Nel 1554 Ludovico Maria Sforza confermò il feudo di Vimercate al conte Ludovico Secchi. L'ultimo feudatario fu Luigi Trotti, figlio del conte senatore Johannes Baptista Trotti e Giulia Maria "SeccoBorella".[3][4] Il 15 giugno 1578, con la visita pastorale dell'arcivescovo Carlo Borromeo,[4] Baraggia fu inglobata nella parrocchia di San Bartolomeo. Il giorno successivo, l'arcivescovo visitò l'oratorio di Santa Margherita, annesso all'abitazione di Giovanni Battista Bernareggi (oggi Villa Brivio) a Baraggia. In 1594 the inhabitants of Baraggia were about a hundred. In 1621, the year of the pastoral visit of Federigo Borromeo to the church of San Bartolomeo, baraggia counted 96 inhabitants.[3]

Dal XVIII secolo al 1866

Le mappe catastali relative ai censimenti del 1721 e 1751, voluti da Carlo VI e dalla figlia Maria Teresa, sono molto importanti per comprendere la realtà del territorio in quell'epoca. Sulla mappa del 1721 (aggiornata nel 1751) sono riportate insieme, anche se si tratta di comunità distinte, Cassina Baraggia e Cassina Brugherio Sant'Ambrogio e parte di Brugherio Pieve di Vimercate.[5] Dalla loro analisi è possibile risalire ai nomi dei proprietari dei terreni, conoscerne il perticato, il tipo di coltura, il numero dei gelsi, ecc.

Nel 1751 la sola Cassina Baraggia contava 160 abitanti[6]: la maggioranza dei proprietari era non nobile, ma i nobili detenevano la maggior parte del perticato e la più grande estensione di terre apparteneva alle suore del Convento di Santa Caterina alla Chiusa di Milano.[3]

Sotto il comune di Cassina Baraggia erano comprese sei "case" (cioè caseggiati, o cascine, con più abitazioni), tra cui Villa Brivio e, in Brugherio Pieve di Vimercate, l'attuale Palazzo Ghirlanda-Silva, del conte Gio. Batta Scotti. Lo stesso conte possedeva pure una villa, adiacente a questa, ma accatastata sotto Brugherio Corte di Monza.[2]
Altre due case erano sparse nel territorio di Baraggia: al numero 128, la Cascina Sant'Ambrogio con la relativa chiesa[3].

Ecco come veniva descritta Baraggia nella cronaca parrocchiale della fine del XVIII secolo, redatta da don Paolo Antonio De Petri[7]:

«Conta Baragia sei famiglie di operarj, cioè un sartore, un falegname, due muratori, un calzolaro e un tessitore, cinque famiglie di massari, quattro di pigionanti con terreno e quattro di semplici inquilini (...) L'aria vi è assai pura, li terreni forti e di vini dei più stimati nè contorni di Brugherio.»

Oltre alla coltura delle viti, dalla metà del secolo si era diffusa enormemente quella dei gelsi, piantati ai margini dei campi, in modo da non sacrificare le altre coltivazioni. I gelsi servivano ad alimentare i bachi da seta, che venivano dati dal padrone ai mezzadri insieme ai terreni da lavorare. All'allevamento dei bachi si dedicavano per lo più le donne e i bambini. L'esplodere della bachicoltura fece sorgere a Baraggia una filanda (l'altra era a Moncucco), dove si svolgeva la prima fase della lavorazione della seta: la trattura, pratica che consisteva nel trarre dal bozzolo il filamento ed avvolgerlo sugli aspi[3].

Alla proclamazione del Regno d'Italia, nel 1805, Cassina Baraggia aveva 516 residenti[8]. Nel 1809, un decreto di Napoleone determinò la soppressione del comune, annettendolo a Carugate[8]. Dopo il ritorno in Lombardia degli austriaci nel 1816, Cassina Baraggia riacquistò il suo antico status autonomo[9]. L'abitato crebbe poi discretamente, tanto che nel 1853 risultò essere popolato da 1240 anime, salite a 1268 nel 1861[10]. Fu il Regio Decreto numero 3395, del 9 dicembre 1866, firmato da Vittorio Emanuele II a decidere la soppressione del municipio, annettendolo a quello di Brugherio[11][12]. L'allora sindaco di Cassina Baraggia, Giovanni Noseda, divenne dunque il primo sindaco di Brugherio[13].

Note

  1. ^ (Italian) Dante Olivieri, Dizionario di toponomastica lombarda, Milano, Ceschina, 1961. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  2. ^ a b (Italian) Luciana Tribuzio Zotti, Brugherio: luoghi memorabili, Brugherio, Parole Nuove. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  3. ^ a b c d e f g h (Italian) Luciana Tribuzio Zotti, Brugherio nei documenti, Brugherio, circolo Paolo Grassi, 1986. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  4. ^ a b c (Italian) Una città nel segno dei Magi: Brugherio 1613-2013, Brugherio, Associazione Kairos, 2012. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  5. ^ (Italian) Archivio di Stato di Milano. Cassina Baraggia. Comune censuario, su archiviomilano.cineca.it. URL consultato il 2 April 2015. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  6. ^ (Italian) Lombardia Beni Culturali. Istituzioni storiche. Comune di Cassina Baraggia, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 24 March 2015. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  7. ^ (Italian) Movimento Terza Età, Brugherio: la nostra gente, Brugherio, 1992. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  8. ^ a b (Italian) Lombardia Beni Culturali. Istituzioni storiche. Comune di Cassina Baraggia, 1798-1809, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 24 March 2015. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  9. ^ (Italian) Lombardia Beni Culturali. Istituzioni storiche. Comune di Cassina Baraggia, 1816-1859, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 24 March 2015. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  10. ^ (Italian) Lombardia Beni Culturali. Istituzioni storiche. Comune di Cassina Baraggia, 1859-1866, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 24 March 2015. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  11. ^ (Italian) Manuela Mancini, Brugherio: presente e passato, Milano, Swan, 1996. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  12. ^ (Italian) Comune di Brugherio. Storia del territorio, su comune.brugherio.mb.it. URL consultato il 29 January 2015. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  13. ^ (Italian) Comune di Brugherio. Capi dell'amministrazione dal 1866 ad oggi, su comune.brugherio.mb.it. URL consultato il 29 January 2015. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)

Bibliografia

  • (Italian) Luciana Tribuzio Zotti, Brugherio nei documenti, Brugherio, Musicografica Lombarda, 1986. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  • (Italian) Luciana Tribuzio Zotti, Brugherio: luoghi memorabili, Brugherio, Parole Nuove, 1987. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  • (Italian) Brugherio: la nostra gente, Brugherio, Movimento Terza Età, 1992. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  • (Italian) Manuela Mancini, Brugherio: presente e passato, Milano, Swan, 1996. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
  • (Italian) Una città nel segno dei Magi: Brugherio 1613-2013, Brugherio, Associazione Kairos, 2012. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)

Collegamenti esterni

Categoria:Frazioni di Brugherio Categoria:Comuni della Lombardia soppressi