Il Palio di Legnano è una manifestazione folcloristica che si svolge annualmente a Legnano per commemorare l'omonima battaglia combattuta il 29 maggio 1176 tra le truppe della Lega Lombarda e l'esercito imperiale di Federico I "Barbarossa"[1]. Il territorio di Legnano è diviso in otto contrade storiche che si sfidano, nell'ultima domenica di maggio, in una corsa ippica che chiude la manifestazione[1]. Fino al 2005 il Palio di Legnano era chiamato "Sagra del Carroccio"[2].

Tra gli eventi collegati al Palio di Legnano trovano anche spazio una sfilata storica e la manifestazione corale "La Fabbrica del Canto", iniziativa nata nel 1992 dall'Associazione Musicale Jubilate. È ritenuta una delle maggiori manifestazioni non competitive[3] d'Europa dedicate alla musica polifonica. Nel 2003 la sfilata storica del Palio di Legnano è stata riproposta anche al Columbus Day di New York[4].

Storia

Le celebrazioni più antiche

 
Festeggiamenti in piazza San Magno a Legnano per i 700 anni dalla battaglia (29 maggio 1876). Sullo sfondo, gli edifici che all'epoca erano di fronte alla basilica di San Magno e che furono in seguito demoliti[5]

Le commemorazioni più antiche della battaglia di Legnano si svolsero nel 1393 a Milano nella basilica di San Simpliciano[2][6]. Nell'occasione, fu decretato che il 29 maggio (giorno della battaglia di Legnano) fosse giorno di festività per tutto il contado milanese[6]. Nel 1499, con l'occupazione del Ducato di Milano da parte dell'esercito francese, la festività venne prima soppressa[6], poi ripristinata da san Carlo Borromeo nel 1596, e infine nuovamente sospesa nel 1784[7].

Il 29 maggio tornò ad essere commemorato durante il Risorgimento, quale simbolo della lotta degli italiani contro l'invasore straniero[8]. Le due commemorazioni più importanti furono quelle del 1848 a Milano durante i moti insurrezionali e quelle del 1876 a Legnano in occasione del settimo centenario della battaglia[8]. A Legnano, sull'onda dei festeggiamenti del settimo centenario, vennero poi saltuariamente organizzate dalla popolazione diverse commemorazioni della battaglia[9].

La Festa del Carroccio del 1932

La prima manifestazione organizzata ufficialmente dalle autorità cittadine legnanesi fu quella che ebbe luogo nel 1932. Questo evento, che venne chiamato "Festa del Carroccio", comprendeva una fiera gastronomica, una sfilata storica ed una gara ippica che venne organizzata al locale campo sportivo Brusadelli e che non si concluse per un infortunio ad un fantino[2].

La manifestazione attuale

Il Palio di Legnano, nella sua versione attuale, venne disputato per la prima volta il 26 maggio 1935[10]. Però, già dall'anno successivo, il nome della manifestazione mutò in "Sagra del Carroccio"[2]. Ciò fu dovuto ad un ordine diretto di Benito Mussolini, che obbligò gli organizzatori della manifestazione legnanese a cambiare il nome dell'evento in modo tale che il termine "Palio" fosse associato, in via esclusiva, solo all'omonima manifestazione di Siena[2]. La Sagra del Carroccio fu interrotta dopo l'edizione del 1939 per le vicende belliche legate alla seconda guerra mondiale, e non venne ripresa che nel maggio del 1952 per iniziativa del Comune di Legnano e dell'associazione Famiglia Legnanese[10]. Nel 2006 la manifestazione è tornata a chiamarsi "Palio di Legnano"[2].

 
Un momento della sfilata storica del Palio 2015

Per quanto riguarda le corse ippiche, quella del 1961 fu l'unica a cui partecipò un fantino di sesso femminile, mentre dal 1971 venne decretata l'abolizione della sella con l'obbligo, da parte dei fantini, della monta a pelo[11]. L'edizione del 1984 fu l'unica ad essere rinviata per avverse condizioni meteorologiche; la gara ippica venne poi corsa la domenica seguente[12]. Quella del 2009 fu invece la prima ad essere disputata sulla sabbia[12].

Sono state tre le edizioni della corsa ippica che non sono assegnate[12]. La gara del 1955 è stata sospesa e non attribuita per una partenza contestata, mentre quella del 1977, vinta dalla contrada di Sant'Erasmo, non è stata assegnata a causa di alcuni diverbi avvenuti alla fine della gara tra i fantini delle contrade di San Bernardino, La Flora e San Magno. La contrada di Sant'Erasmo, per protesta, non partecipò all'edizione successiva del Palio. L'edizione del 2006 è stata invece sospesa e non attribuita per un'invasione di pista dei contradaioli di San Domenico[12]. Il "Collegio dei Magistrati del Palio", oltre a non assegnare l'edizione del 2006, comminò, alla contrada di San Domenico, un'ammenda di 10.000 euro squalificandola per l'edizione del 2007.

Le edizioni straordinarie della manifestazione sono state tre. Il primo Palio speciale è stato quello organizzato nel 1976 all'Arena Civica di Milano per commemorare l'ottavo centenario della battaglia di Legnano[12]. Il secondo Palio straordinario è stato organizzato nel 1980 per celebrare il 25º anniversario della fondazione del "Collegio dei Capitani e delle Contrade"[12], mentre per il 50º anniversario di costituzione di tale organismo, nel 2005, è stato disputato il Palio d'Onore[13].

Le contrade

  Lo stesso argomento in dettaglio: Contrade di Legnano.
 
Il Castello Visconteo di Legnano, sede del "Collegio dei Capitani e delle Contrade"[14]

Le otto contrade di Legnano sono:

Ognuna delle otto contrade è retta da un "Capitano", da un "Gran Priore" e da una "Castellana"[2]. I Capitani degli otto rioni storici sono riuniti nel "Collegio dei Capitani e delle Contrade", che ha la funzione di coordinare le attività, le azioni e gli intenti degli stessi[14]. Tale Collegio è presieduto dal "Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade"[14]. Durante il corso dell'anno le contrade, che hanno sede nei "manieri", organizzano feste, eventi culturali e manifestazioni folcloristiche[2].

Nei primi anni in cui fu disputato il Palio di Legnano esistevano anche le contrade della Ponzella e dell'Olmina, che furono inglobate, rispettivamente, da San Bernardino e Legnarello; furono accorpate nel 1952 perché all'epoca i quartieri a cui facevano riferimento non erano molto abitati, e quindi avevano difficoltà a sostenere economicamente la partecipazione al Palio[15]. I colori della contrada Ponzella erano giallo e blu, mentre quelli della contrada Olmina erano rosso e nero[16]. Quest'ultima aveva come stemma un olmo nero su sfondo bianco ornato di rosso, mentre sullo stemma della contrada Ponzella era raffigurata una giovane sul rogo su uno sfondo a quadrati gialli e blu[16].

L'organizzazione del Palio

L'organizzazione del Palio è guidata dal "Collegio dei Magistrati del Palio", che è formato dal "Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade", dal presidente dell'associazione Famiglia Legnanese e dal "Supremo Magistrato"[17]. Quest'ultimo, che è il sindaco di Legnano, ne presiede le sedute e decreta, tramite un bando, l'inizio ufficiale del Palio[18][19].

Il Collegio dei Magistrati del Palio è coadiuvato dal "Comitato del Palio", che è composto dal Supremo Magistrato, dal "Cavaliere del Carroccio", dal Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade, dal presidente della Famiglia Legnanese, dai Gran Priori e da altri componenti che sono in rappresentanza della Giunta comunale, del Consiglio comunale, della Famiglia Legnanese e del Collegio dei Capitani e delle Contrade[17].

Il Cavaliere del Carroccio, che riveste il ruolo di responsabile esecutivo dell'organizzazione del Palio, è nominato dal Supremo Magistrato sentiti il presidente della Famiglia Legnanese e il Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade[17]. Un compito molto importante del Cavaliere del Carroccio è quello di nominare il mossiere della corsa ippica[17][20]. Fino al 1985 le funzioni del Cavaliere del Carroccio erano attribuite al "Presidente della Sagra del Carroccio"[21].

La manifestazione

La sfilata storica

 
Un momento della sfilata storica del Palio 2015
 
Un momento della sfilata storica del Palio 2015
 
Il Carroccio durante la sfilata storica del Palio 2007

Prima della corsa ippica, per le strade della città, si tiene una sfilata storica che è formata da più di 1.200 figuranti in costume medievale i cui abiti, scudi, armi, ecc., rispecchiano scrupolosamente quelli del XII secolo[22].

La conformità che il materiale della sfilata deve avere nei confronti delle conoscenze storiche riguardanti la vita militare e civile del XII secolo è controllata dalla "Commissione permanente dei Costumi"[23]. Tale commissione, che è formata da esperti di caratura nazionale, è stata istituita nel 1990 dal Collegio dei Capitani e delle Contrade[23].

La sfilata si apre con un corteo formato dalle bande musicali delle municipalità un tempo coalizzate nella Lega Lombarda[24]. I loro componenti indossano la divisa del corpo musicale d'appartenenza e portano il gonfalone del proprio Comune (quello di Legnano chiude questa parte del corteo)[24]. Il tipo di musica suonata è di carattere militare[24].

La parte centrale della sfilata è invece costituita dai figuranti delle contrade in abiti medioevali[24], ognuna delle quali sfila seguendo un tema preciso (la contrada che chiude questa parte del corteo è quella che ha vinto il Palio dell'anno precedente[25]). I soggetti rappresentati dalle otto contrade sono[24]:

La sfilata storica termina poi con il passaggio del Carroccio e del suo seguito che è formato, tra l'altro, dai figuranti che interpretano i cavalieri della Compagnia della Morte[24]. Il corteo si snoda attraverso Legnano per finire allo stadio Giovanni Mari, dove ha poi luogo la gara ippica[26]. In seguito i figuranti che interpretano la Compagnia della Morte, prima della corsa ippica, allo stadio cittadino, ripropongono la carica che, secondo la leggenda, fu fatta dalla compagine militare guidata da Alberto da Giussano durante la battaglia di Legnano[27].

La corsa ippica

Il momento culminante del Palio è la corsa ippica a pelo che si corre, come già accennato, allo stadio della città. La gara, a cui partecipano le otto contrade storiche, viene disputata nel tardo pomeriggio dell'ultima domenica di maggio[1]. La contrada che non vince il Palio da più tempo è chiamata "Nonna"[28].

La corsa ippica, che si svolge su manto sabbioso, inizia con due batterie eliminatorie a cui prendono parte quattro contrade ciascuna[1]. In queste batterie eliminatorie i fantini delle contrade devono compiere 4 giri dell'anello[1]. La finale, a cui accedono le prime due classificate di ogni batteria, comprende invece 5 giri dell'anello[1].

La composizione delle batterie e l'ordine di disposizione dei cavalli al canapo (dal più vicino allo steccato al più esterno) sono definiti da un sorteggio che avviene prima della gara[29]. Colui che fa partire i cavalli nelle batterie eliminatorie e nella finale è il mossiere, che è investito del suo ruolo dal Cavaliere del Carroccio[29].

La contrada vincitrice della gara ippica ha diritto di conservare, all'interno della chiesa a cui fa riferimento, la Croce di Ariberto da Intimiano, ovvero una scultura in gesso del 1935 opera dello scultore legnanese Gersam Turri che riproduce la croce originale medioevale[30]. La Croce è poi custodita dal rione vincitore fino all'edizione successiva del Palio[30].

La sera del venerdì che precede la corsa ippica si svolge invece la cosiddetta "Provaccia", ovvero una gara che viene disputata con lo stesso regolamento del Palio, a cui partecipano dei fantini emergenti[31][32]. La Provaccia è dedicata a Luigi Favari, già presidente del comitato organizzatore del Palio[31]. La Provaccia è preceduta da un'altra corsa ippica a cui prendono parte, questa volta, dei pony montati da giovanissimi fantini[33].

Numero di vittorie per contrada

  Lo stesso argomento in dettaglio: Vincitori del Palio di Legnano.

Vincitore dell'ultimo Palio

Note

  1. ^ a b c d e f Il Palio di Legnano, su viaggiandoineuropa.it. URL consultato il 5 aprile 2014.
  2. ^ a b c d e f g h Il Palio tra folklore e storia, su paliodilegnano.it. URL consultato il 5 aprile 2014.
  3. ^ Da "Varese News" - La "Fabbrica del Canto", su www3.varesenews.it. URL consultato il 14 luglio 2011.
  4. ^ Newsletter del Comune di Legnano, su legnano.org. URL consultato l'8 aprile 2014.
  5. ^ Storia di Legnano - Dall'Ottocento al ventesimo secolo, su legnano.org. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  6. ^ a b c D'Ilario, 1976, p. 265.
  7. ^ D'Ilario, 1976, p. 266.
  8. ^ a b D'Ilario, 1976, p. 268.
  9. ^ D'Ilario, 1976, p. 270.
  10. ^ a b D'Ilario, 1984, p. 335.
  11. ^ Il Palio delle contrade, su paliodilegnano.it. URL consultato il 5 aprile 2014.
  12. ^ a b c d e f L'albo d'oro del Palio di Legnano, su contradalegnarello.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  13. ^ Contrada di San Magno - Le vittorie al Palio, su sanmagno.com. URL consultato il 4 aprile 2014.
  14. ^ a b c Collegio dei Capitani delle Contrade, su contradalegnarello.it. URL consultato il 6 aprile 2014.
  15. ^ D'Ilario, 1984, pag. 343
  16. ^ a b Ferrarini, 2001, p. 179
  17. ^ a b c d Istituzioni del Palio di Legnano, su contradalegnarello.it. URL consultato il 6 aprile 2014.
  18. ^ D'Ilario, 1984, p. 343.
  19. ^ Con la Traslazione della Croce, emissione del Bando, è partito il Palio delle Contrade, su assesempione.info. URL consultato il 10 aprile 2014.
  20. ^ Albo d'oro dei Cavalieri del Carroccio, su collegiodeicapitani.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  21. ^ Albo d'oro dei Presidenti della Sagra del Carroccio, su collegiodeicapitani.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  22. ^ D'Ilario, 1984, pp. 338-341.
  23. ^ a b Commissione permanente dei Costumi, su contradalegnarello.it. URL consultato il 6 aprile 2014.
  24. ^ a b c d e f Sfilata storica, su paliodilegnano.it. URL consultato il 6 aprile 2014.
  25. ^ Albo d'oro delle Reggenze di contrada, su collegiodeicapitani.it. URL consultato il 6 aprile 2014.
  26. ^ D'Ilario, 1984, p. 341.
  27. ^ Palio di Legnano 2015 - 1176 emozioni, una sola battaglia, su cittametropolitana.mi.it. URL consultato il 29 maggio 2015.
  28. ^ Palio di Legnano, Provaccia 2015: Legnarello vince il Favari, su ilgiorno.it. URL consultato il 1º giugno 2015.
  29. ^ a b Regolamento Generale del Palio di Legnano (PDF), su paliodilegnano.it. URL consultato il 5 aprile 2014.
  30. ^ a b D'Ilario, 1984, p. 337.
  31. ^ a b Provaccia - Albo d'oro, su contradalegnarello.it. URL consultato il 31 maggio 2015.
  32. ^ La Provaccia, su contradalegnarello.it. URL consultato il 31 maggio 2015.
  33. ^ Eventi Palio: la Provaccia, su lamilanocheconviene.it. URL consultato il 31 maggio 2015.

Bibliografia

  • Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Legnano e la battaglia, Edizioni Landoni, 1976, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\LO1\1256757 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\RAV\0221175 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Gabriella Ferrarini, Marco Stadiotti, Legnano una città, la sua storia, la sua anima, Telesio editore, 2001, ISBN non esistente.

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