Mario Mauro
Template:Membro delle istituzioni italiane Template:Membro delle istituzioni europee Mario Walter Mauro (San Giovanni Rotondo, 24 luglio 1961) è un politico italiano.
| Mario Mauro | |
|---|---|
| Ministro della difesa | |
| Durata mandato | 28 aprile 2013 – 22 febbraio 2014 |
| Presidente | Enrico Letta |
| Predecessore | Giampaolo Di Paola |
| Successore | Roberta Pinotti |
| Vicepresidente Vicario del Parlamento Europeo | |
| Durata mandato | 25 maggio 2004 – 1º luglio 2014 |
| Presidente | Josep Borrell Hans-Gert Pöttering |
| Predecessore | Renzo Imbeni |
| Successore | Gianni Pittella |
| Dati generali | |
| Partito politico | Popolari per l'Italia (dal 2014) Precedenti: FI (1999-2009) PdL (2009-2013) SC (2013-2014) |
Parlamentare europeo per Forza Italia e Il Popolo della Libertà dal 1999 al 2013, è senatore della XVII Legislatura per il gruppo parlamentare Per l'Italia, dopo essere stato eletto con Scelta Civica; e dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 è stato Ministro della difesa del governo Letta.
Biografia
Si è laureato in filosofia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha studiato nel Collegio Augustinianum. Membro del movimento cattolico Comunione e Liberazione, è stato responsabile nazionale per la scuola e l'università di Forza Italia.
Attività politica
Eurodeputato di Forza Italia e PdL
Mauro è stato eletto per la prima volta al Parlamento europeo nel 1999 tra le file di Forza Italia e si è iscritto al Gruppo del Partito Popolare Europeo.
Rieletto sempre con Forza Italia per la seconda volta nel 2004, è stato uno dei 14 vicepresidenti vicari del Parlamento europeo nella legislatura 2004-2009. Nel 2006 si è espresso negativamente a proposito di una risoluzione parlamentare europea contro l'omofobia, definendolo "un manifesto inneggiante alla distruzione dei valori che hanno originato l'Unione europea come progetto politico"[1], ricordando poi che l'UE non è competente a legiferare in materia [2].
Nel 2009 si ricandida nella lista del Popolo della libertà e viene rieletto per la terza volta. È stato proposto dal PdL come candidato alla Presidenza del Parlamento europeo per la prima parte della legislatura 2009-2014, ma non è stato eletto. Nel 2009 viene nominato capo delegazione del Popolo della Libertà al Parlamento europeo[3].
Dal 2009 al 2011 Mauro è stato rappresentante personale della presidenza dell'OSCE contro razzismo, xenofobia e discriminazione, con particolare riferimento all'intolleranza e alla discriminazione dei cristiani e dei membri di altre religioni.[4]. È stato sostituito da Massimo Introvigne[5][6].
Senatore di Scelta Civica e ministro della Difesa del governo Letta
Nel gennaio 2013 lascia Il Popolo della Libertà ed aderisce a Scelta Civica. Il 9 gennaio 2013 si dimette ufficialmente da capo delegazione del PdL all'Europarlamento e dal partito, criticando la ricandidatura a premier da parte di Silvio Berlusconi e la rinnovata alleanza con la Lega Nord.[7].
Alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 è candidato capolista al Senato in Lombardia, nella lista denominata Con Monti per l'Italia e viene eletto senatore.
Il 30 marzo 2013, a seguito delle infruttuose consultazioni per la formazione di un governo, è stato chiamato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a far parte del gruppo ristretto che ha lo scopo di avanzare proposte di riforme istituzionali[8].
Dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 è Ministro della difesa del Governo Letta.[9]
Popolari per l'Italia e l'abbandono del Governo Renzi
Nel novembre 2013 lascia Scelta Civica e il 23 dello stesso mese presenta il nuovo progetto politico Popolari per l'Italia[10], lanciato ufficialmente il 28 gennaio 2014.[senza fonte][11]
Il 10 dicembre 2013 aderisce al gruppo parlamentare Per l'Italia[12].
Il 18 marzo 2014 rende noto che Popolari per l'Italia e UdC parteciperanno alle elezioni europee con un simbolo comune[13], ma dopo poche settimane l'UdC decide invece di presentarsi insieme al Nuovo Centrodestra[14].
Il 10 giugno 2014 viene sostituito in Commissione Affari Costituzionali del Senato dal suo gruppo Per l'Italia a favore del capogruppo al Senato Lucio Romano Secondo Mauro, si tratterebbe di una "epurazione renziana" e di "purghe staliniane", a causa del suo voto favorevole in Commissione sull'ordine del giorno di Roberto Calderoli al ddl di riforma del Senato del ministro delle riforme Maria Elena Boschi che prevedeva, contrariamente al testo del governo, l'eleggibilità diretta dei senatori.[15][16]
Alla fine del 2014 il gruppo Per l'Italia al Senato si scioglie ufficialmente: Salvatore Di Maggio, Angela D'Onghia e Mario Mauro aderiscono al gruppo Grandi Autonomie e Libertà.
Il 3 giugno 2015 annuncia l'uscita dalla maggioranza del suo partito [17] .[18] Il 9 giugno per suo voto contrario in commissione Affari Costituzionali non passa la riforma della scuola promossa dal governo.[19]
Opere
- Difendiamo il futuro: Interventi per la libertà della scuola, Biblioteca Universale Rizzoli, Collana "I Libri dello Spirito Cristiano" diretta da don Luigi Giussani, 1999
- L’Europa sarà cristiana o non sarà, Edizioni Spirali, 2004
- ¿Qué cultura? - V Congreso de cristianos y vida pública - 2004
- Compagni di Scuola: genitori, insegnanti, studenti e sindacati per le generazioni del futuro, Edizioni Ares, 2004
- Llamados a la libertad - VII Congreso de cristianos y vida pública, 2006
- L'Europa al centro del problema - "Atlantide: migrazioni e società multiculturale", 2007
- Il Dio dell'Europa, Edizioni Ares, 2007
- Piccolo dizionario delle radici cristiane d’Europa (coautore con Elisabetta Chiappa), Edizioni Ares, 2007
- Guerra ai cristiani. Le persecuzioni e le discriminazioni dei cristiani nel mondo (Coautori: Vittoria Venezia, Matteo Forte), Lindau, 2010
Note
- ^ Mario Mauro - Home Page
- ^ Mario Mauro - Home Page
- ^ PdL - Il Popolo della Libertà - EUROPARLAMENTO: La delegazione del Pdl a Strasburgo
- ^ LiberoNews[collegamento interrotto]
- ^ (EN) OSCE CiO
- ^ La Stampa
- ^ Pdl: si dimette Mauro, capogruppo a Bruxelles
- ^ Mauro, Violante, Quagliariello e Onida tra i saggi di Napolitano - Il Sole 24 ore, 30 marzo 2013
- ^ Governo Letta: Mario Mauro ministro della Difesa
- ^ Mauro presenta i Popolari per l'Italia: No a tutti i populismi - ilVelino/AGV NEWS
- ^ Centro: nasce movimento ‘Popolari per l’Italia’, presidente Mauro, su Popolari per l'Italia. URL consultato il 4 giugno 2015.
- ^ Senato della Repubblica: Composizione Gruppi Parlamentari
- ^ Europee: scudo crociato per lista Pi-Udc, contro i populismi, Unione di Centro, 19 marzo 2014. URL consultato il 23 aprile 2014.
- ^ Ncd-Udc: D'Alia, insieme anche dopo Europee, Unione di Centro, 6 aprile 2014. URL consultato il 23 aprile 2014.
- ^ La Repubblica, 10 giugno 2014
- ^ La Stampa, 10 giugno 2014
- ^ Popolari per l'Italia, addio a Matteo Renzi: Senato, la maggioranza a rischio
- ^ I Popolari per l’Italia lasciano la maggioranza, in La Stampa, 3 giugno 2015. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Scuola, la riforma non passa in Commissione al Senato
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Mario Mauro
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mario Mauro
Collegamenti esterni
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 90193198 · ISNI (EN) 0000 0000 6178 5690 · SBN CFIV209791 · LCCN (EN) nb99149950 · GND (DE) 1141274078 · BNF (FR) cb17876950f (data) |
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