Conoscenza

consapevolezza e comprensione di fatti, verità o informazioni ottenute attraverso l'esperienza o l'apprendimento
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La conoscenza è la consapevolezza e la comprensione di fatti, verità o informazioni ottenuti attraverso l'esperienza o l'apprendimento (a posteriori), ovvero tramite l'introspezione (a priori). La conoscenza è l'autocoscienza del possesso di informazioni connesse tra di loro, le quali, prese singolarmente, hanno un valore e un'utilità inferiori.

Quadro rappresentante il mito biblico dell'albero della conoscenza

“Conoscenza” è un termine che ha significati diversi a seconda del contesto, ma che ha in qualche modo a che fare comunque con i concetti di significato, informazione, istruzione, comunicazione, rappresentazione, apprendimento e stimolo mentale.

La conoscenza è qualcosa di diverso dalla semplice informazione. Entrambe si nutrono di affermazioni vere, ma la conoscenza è una particolare informazione, dotata di una sua utilità. In filosofia la si descrive spesso come informazione associata all'intenzionalità. Lo studio della conoscenza in filosofia è affidato all'epistemologia (che si interessa della conoscenza come esperienza o scienza ed è quindi orientata ai metodi ed alle condizioni della conoscenza) ed alla gnoseologia (che si ritrova nella tradizione filosofica classica e riguarda i problemi a priori della conoscenza in senso universale).

Una diffusa definizione di conoscenza la vuole come teoria della giustificazione della verità delle convinzioni. Questa definizione, che deriva dal dialogo platonico Teeteto, pone in primo piano l'importanza delle condizioni necessarie, anche se non sufficienti, affinché una affermazione possa rientrare nella conoscenza.

Non esiste un accordo universale su ciò che costituisce la conoscenza, la certezza e la verità. Si tratta di questioni ancora dibattute dai filosofi, dagli studiosi di scienze sociali e dagli storici. Ludwig Wittgenstein ha scritto un trattato "Della certezza" – aforismi riguardanti questi concetti – che indaga appunto le relazioni tra la conoscenza e la certezza. Un ramo di questa indagine è successivamente diventato un'intera branca, la filosofia dell'azione.

Distinzione tra conoscere la cosa e conoscere il come

Quando ad esempio Mimma dice: "Il modo di nuotare più veloce è lo stile libero: si tratta di agitare le gambe a turno, muovendo al contempo le braccia più o meno in circolo attorno alla spalla", ella dispone di una conoscenza proposizionale del nuoto e del come nuotare in stile libero.

Invece, quando Mimma acquisisce questa conoscenza proposizionale tramite un'enciclopedia, non acquisisce al contempo la capacità di nuotare: ella dispone, certo, di una conoscenza proposizionale, ma non di quella procedurale, ovvero del cosiddetto or know-how. In generale, mentre è facile mettere in pratica un certo know-how (basta eseguire le operazioni in questione), non è altrettanto facile dimostrare la validità di una conoscenza meramente proposizionale.

Si veda anche Michael Polanyi e la conoscenza tacita.

Breve definizione: La conoscenza è la capacità di intraprendere una certa azione ovvero, a seconda delle esigenze, di non intraprenderla. Nel caso di Mimma, sopra riportato, ella, dopo essere saltata nella piscina, comincerà a nuotare nel modo che le è noto (il che le consentirà di non affogare). Viceversa, saltare in una piscina avendo letto qualcosa sul nuoto, ma senza conoscere realmente il metodo, può essere fatale. Ne risulta che la conoscenza ha a che fare con la saggezza: è opportuno che Mimma salti in piscina subito dopo aver mangiato?

Conoscenza inferenziale vs. conoscenza fattuale

La conoscenza può essere inferenziale o fattuale. La seconda si basa sull'osservazione diretta; non è esente da una certa dose di incertezza, a causa dei possibili errori di osservazione e di interpretazione, oltre che dalla possibilità che i sensi possano essere ingannati da una illusione.

La conoscenza inferenziale è invece basata sul ragionamento a partire non da un'esperienza ma da un fatto acquisito, o da una ulteriore conoscenza inferenziale, quale ad esempio una teoria. Una tale conoscenza può essere o meno verificabile tramite l'osservazione o l'esperimento. Per esempio, tutta la conoscenza relativa all'atomo è di tipo inferenziale. La distinzione tra conoscenza fattuale ed inferenziale è studiata dalla semantica generale.

Il flusso della conoscenza

Attraverso l'esperienza, l'osservazione e l'inferenza, gli individui e le culture ottengono una conoscenza sempre maggiore. Il modo in cui questa conoscenza si diffonde dagli uni agli altri è esaminata dalla teoria della diffusione (antropologia). Essa esplora i fattori che portano gli uomini a divenire consapevoli, esperti, e ad adottare idee e pratiche nuove.

La conoscenza in filosofia ed il problema della giustificazione

Per la maggior parte della storia della filosofia la parola "conoscenza" ha rappresentato la giustificazione di una convinzione come vera, cioè con certezza assoluta. Una convinzione giustificata con un grado di certezza anche appena inferiore veniva chiamata "opinione probabile". I filosofi definiscono spesso la conoscenza come una convinzione vera, giustificata; come già riportato in precedenza, lo studio della conoscenza in filosofia è affidato all'epistemologia (che si interessa della conoscenza come esperienza o scienza ed è quindi orientata ai metodi ed alle condizioni della conoscenza) ed alla gnoseologia (che si ritrova nella tradizione filosofica classica e riguarda i problemi a priori della conoscenza in senso universale).

ma come fare a mostrare che le nostre convinzioni costituiscono effettivamente una “conoscenza”? Sia la giustificazione sia l'evidenza sono caratteristiche epistemiche appartenenti a nient’altro che alla convinzione stessa. In altre parole, esse non affermano altro che la convinzione è vera. È dunque necessario ricorrere ad altre caratteristiche epistemiche. Invece di "convinzione giustificata come vera" o "convinzione evidentemente vera", è possibile dire che la conoscenza è "convinzione razionalmente vera" ovvero "convinzione garantita per vera". Ai nostri fini, le differenze esistenti tra queste diverse opzioni sono irrilevanti. Il punto è che, per essere conoscenza, una convinzione deve possedere alcune ben determinate caratteristiche epistemiche; essa non può essere arbitraria, né casuale né irrazionale. La teoria della giustificazione tratta dettagliatamente questo aspetto.

Scetticismo

Quando gli scienziati o i filosofi si chiedono "È veramente possibile raggiungere la conoscenza?" essi intendono dire "Potremo mai giustificare abbastanza le nostre convinzioni da poter chiamare ciò “conoscenza”?" I seguaci dello scetticismo filosofico spesso rispondono "no". Lo scetticismo filosofico è la prospettiva che indaga criticamente se la conoscenza degli uomini è vera; i suoi seguaci sostengono che non è possibile ottenere una conoscenza “vera”, poiché la giustificazione non è mai del tutto certa. Questa posizione differisce dallo scetticismo scientifico, che è invece la prospettiva per la quale non è possibile accettare la veridicità di una affermazione se non dopo averla sperimentata.

Voci correlate

Bibliografia

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