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Disambiguazione – Se stai cercando la lingua parlata nell'Asia centrale, vedi lingua aini.
Ainu
アイヌ イタク Aynuitak
Parlato inGiappone e Russia
RegioniHokkaidō, Sachalin, le isole Curili, la penisola della Kamčatka e il Tōhoku nell'Honshū
Parlanti
Totale300 circa
Altre informazioni
ScritturaKatakana
TipoSOV
Tassonomia
FilogenesiLingua isolata (controversa)
 Ainu
Codici di classificazione
ISO 639-2mis

La lingua ainu (nome nativo アイヌ イタク, aynu itak; in giapponese: アイヌ語, ainu-go) è parlata dal gruppo etnico mongoloide degli Ainu nell'isola di Hokkaidō, nel nord del Giappone. In passato era parlata anche nelle Isole Curili, nella parte nord di Honshu, e nella metà meridionale di Sachalin.

Sebbene sia tipologicamente simile per alcuni aspetti al giapponese, la lingua ainu è ritenuta una lingua isolata, considerata da una minoranza affine ad alcune lingue altaiche. La maggior parte degli studiosi sostiene che faccia parte della superfamiglia linguistica paleosiberiana. Tra gli specialisti ha ottenuto consenso la proposta che la lingua ainu abbia una relazione con il giapponese (Patrie, 1982).

== Parlanti ==

La lingua ainu è una lingua quasi estinta. Nella città di Nibutani (parte di Biratori, Hokkaidō) dove vivono molti dei parlanti nativi rimasti, ci sono solo 100 parlanti di cui solo 15 usavano la lingua quotidianamente alla fine degli anni ottanta. In tutta Hokkaidō, ci sono circa 1000 parlanti nativi oltre i 30 anni (tranne poche eccezioni). L'uso della lingua ainu fra i nativi sta crescendo, così non è più giusto dire che solo 15 persone la usano regolarmente, dato che c'è un movimento per fermare il declino dei parlanti prima che sia troppo tardi. La maggior parte dei 150 000 ainu autoproclamati in Giappone (molti altri ainu non sono consci delle loro origini o si nascondono per paura di essere discriminati) parlano solo giapponese, sebbene ci sia un numero crescente di persone che parlano l'ainu come seconda lingua, specialmente a Hokkaidō, grazie agli sforzi dell'attivista ainu ed ex membro del Parlamento giapponese Shigeru Kayano, che era anche lui un parlante nativo.

Fonologia e scrittura

Le sillabe ainu sono CV(C) e ci sono pochi nessi consonantici.

Consonanti

  Bilabiale Labiovelare Alveolare Palatale Velare Glottidale
Occlusive p   t   k (ʔ)
Affricate     ts      
Nasali m   n      
Fricative     s     h
Approssimanti   w   j    
Monovibranti     ɾ      

La sequenza /ti/ è realizzata come [ʧi], /s/ diventa [ʃ] prima della /i/e alla fine di sillaba. Ci sono alcune variazioni fra i dialetti; nel dialetto di Sachalin, le finali di sillaba /p, t, k, r/ sono pronunciate come una /h/.

Esiste un sistema di accentazione; le parole con affissi hanno un accento forte sulla radice, o nella prima sillaba se è chiusa o ha un dittongo. Altre parole hanno l'accento forte sulla seconda sillaba.

Vocali

  Anteriore Centrale Posteriore
Alta i u
Media e o
Bassa a

Tipologia e grammatica

La lingua ainu utilizza una sintassi del tipo SOV in cui soggetto e oggetto sono di solito evidenziati da suffissi. I sostantivi possono riunirsi per modificarsi; la testa va alla fine. I verbi, che possono essere transitivi o intransitivi, accettano affissi derivazionali.

Scrittura

Ufficialmente la lingua ainu si scrive attraverso una versione modificata del sillabario giapponese katakana.

Il blocco Unicode Katakana Phonetic Extensions (31F0-31FF) include caratteri katakana in gran parte utilizzati nella lingua ainu.[1][2] I katakana per le consonanti finali, che non appaiono in giapponese, sono spesso utilizzati in ainu. Viene anche utilizzato l'alfabeto latino. La rivista "Ainu Times" pubblica i propri numeri con entrambi gli stili di scrittura. Nell'ortografia latina, /ts/ viene pronunciato c e /j/ viene pronunciato y. L'occlusiva glottidale sorda [ʔ], che si presenta solo all'inizio di vocali accentate e non viene scritta. Il segno uguale (=) viene utilizzato per marcare i legami morfemici e anche dopo un prefisso. Il suo accento tonale viene rimarcato dall'accento acuto latino, tuttavia assente nel katakana. Una figura di spicco è John Batchelor, missionario britannico che visse fra gli Ainu, li studiò e pubblicò una moltitudine di opere sulla lingua Ainu. Egli scrisse molteplici opere sia in lingua che sulla lingua, e fu il primo a utilizzare un sistema di scrittura per questa lingua. La sua traduzione del Nuovo Testamento venne pubblicata a Yokohama nel 1897 da una commissione comune della British and Foreign Bible Society, dalla American Bible Society e della National Bible Society di Scozia. Altri materiali in lingua Ainu includono dizionari, una grammatica e altre opere focalizzate sullo studio della lingua.

Katakana speciale per la lingua Ainu

Questa è una lista dei katakana speciali utilizzati nella trascrizione della lingua Ainu. La maggioranza dei caratteri appartengono al set esteso di katakana, nonostante alcuni vennero usati storicamente nel giapponese. Alcuni caratteri proposti precedentemente non sono stati aggiunti all'Unicode dal momento che possono rappresentare una sequenza di due caratteri.

Carattere Unicode Nome Utilizzo nell'Ainu
31F0 Simbolo Katakana Ku piccolo k finale
31F1 Simbolo Katakana Shi piccolo s finale [ɕ]
31F2 Simbolo Katakana Su piccolo s finale, utilizzata per enfatizzare la pronuncia [s] piuttosto che [ɕ]. [s] e [ʃ] sono allofoni nella lingua Ainu.
31F3 Simbolo Katakana To piccolo t finale
31F4 Simbolo Katakana Nu piccolo n finale
31F5 Simbolo Katakana Ha piccolo h finale, [x] dopo la vocale a. (es. アㇵ ah) solo nella variante Sachalin.
31F6 Simbolo Katakana Hi piccolo h finale, [ç] dopo la vocale i. (es. イㇶ ih) solo nella variante Sachalin.
31F7 Simbolo Katakana Fu piccolo h finale, [x] dopo la vocale u. (es. ウㇷ uh) solo nella variante Sachalin.
31F8 Simbolo Katakana He piccolo h finale, [x] dopo la vocale e. (es. エㇸ eh) solo nella variante Sachalin.
31F9 Simbolo Katakana Ho piccolo h finale, [x] dopo la vocale o. (es. オㇹ oh) solo nella variante Sachalin.
31FA Simbolo Katakana Mu piccolo m finale
31FB Simbolo Katakana Ra piccolo r finale, [ɾ] dopo la vocale a. (es. アㇻ ar)
31FC Simbolo Katakana Ri piccolo r finale, [ɾ] dopo la vocale i. (es. イㇼ ir)
31FD Simbolo Katakana Ru piccolo r finale, [ɾ] dopo la vocale u. (es. ウㇽ ur)
31FE Simbolo Katakana Re piccolo r finale, [ɾ] dopo la vocale e. (es. エㇾ er)
31FF Simbolo Katakana Ro piccolo r finale, [ɾ] dopo la vocale o. (es. オㇿ or)
Simboli rappresentati usando caratteri combinati
ㇷ゚ 31F7 + 309A Simbolo Katakana Pu piccolo p finale.
セ゚ 30BB + 309A Simbolo Katakana Se con handakuten (°) ce [tse]
ツ゚ 30C4 + 309A Simbolo Katakana Tu con (°) tu. ツ゚ e ト゚ sono intercambiabili.
ト゚ 30C8 + 309A Simbolo Katakana To con (°) Semi-Voiced Sound Mark

Vocali lunghe

Nel dialetto di Sachalin vi sono delle vocali lunghe: vengono marcate sia tramite l'accento circonflesso che il macron nell'alfabeto latino, mentre dal segno della vocale lunga nel katakana.

Tradizione orale

Gli Ainu hanno una ricca tradizione orale di saghe epiche chiamate Yukar, che contengono un gran numero di arcaicismi grammaticali e lessicali. Lo yukar veniva memorizzato e raccontato nei raduni e nelle cerimonie, che spesso duravano ore o addirittura giorni. Gli Ainu hanno anche un'ulteriore forma narrativa denominata "Uekeper", usata nello stesso contesto.

Varietà

Shibatani (1990:9) e Piłsudski (1998:2) parlano di lingue Ainu facendo un paragone tra la variante parlata in Hokkaido e quella Sachalin. In ogni caso, Vovin (1993) parla solamente di dialetti. Refsing (1986) afferma che che le due varianti in questione non sono mutualmente intelleggibili. Hattori (1964) considerò i dati Ainu da 19 regioni dell'Hokkaido e Sakhalin, e trovò la divisione primaria tra le due isole.

I dati sull'Ainu delle isole Curili sono carenti, ma si pensa sia differente dall'Ainu di Hokkaido e dall'Ainu Sachalin.

L’Ainu parlato in Hokkaido raggruppa alcuni dialetti con differenze sostanziali tra loro: il “collo” dell’isola (Sottoprefettura di Oshima, dati da Oshamambe e Yakumo), l’ainu “classico” dell’Hokkaido centrale attorno a Sapporo e alla costa meridionale (prefetture di Iburi e Hidaka, dati da Horobetsu, Biratori, Nukkibetsu e Niikappu; testimonianze storiche dalla prefettura di Ishikari e Sapporo dimostrano che erano similari); Samani (al capo sudorientale a Hidaka, forse più simile al dialetto nordorientale); il nordest (dati da Obihiro, Kushiro e Bihoro); il dialetto del centro-nord (prefettura di Kamikawa, dati da Asahikawa e Nayoro); e Soya (capo nordoccidentale), che è il più simile all’Ainu Sakhalin di tutte le varietà dell’Hokkaido. La maggior parte dei testi e descrizioni grammaticali che abbiamo in possesso degli Ainu coprono il dialetto Centrale dell’Hokkaido.

Note

  1. ^ (EN) Katakana Phonetic Extensions, su alanwood.net.
  2. ^ (EN) Katakana Phonetic Extensions (PDF), su unicode.org.

Bibliografia

  • Shirō Hattori, Bunrui Ainugo hōgen jiten (An Ainu dialect dictionary with Ainu, Japanese and English indexes), Tokyo: Iwanami Shoten, 1964 (ed.)
  • Patrick Heinrich, The making of a monolingual japan, Bristol: Channel View Publications, 2012
  • James Patrie, The Genetic Relationship of the Ainu Language, Honolulu: The University Press of Hawaii, 1982, ISBN 0-8248-0724-3
  • Kirsten Refsing, The Ainu language: the Morphology and Syntax of the Shizunai Dialect
  • Julia Sallabank, Attitudes to Endangered Languages, Cambridge: Cambridge University Press, 2013
  • Masayoshi Shibatani, The Languages of Japan, Cambridge: Cambridge University Press, 1990 ISBN 0-521-36918-5.
  • Suzuko Tamura, The Ainu Language, Tokyo: Sanseido, 2000, ISBN 0-8248-0724-3
  • Alexander Vovin A recostruction of Proto-Ainu, Leiden: Brill, 1993 ISBN 90-04-09905-0.

Collegamenti esterni