Football Club Rieti 1936
Il Football Club Rieti S.r.l. (meglio conosciuto come Rieti), è una società calcistica italiana con sede nella città di Rieti. Milita in Serie C disputando gli incontri casalinghi presso lo Stadio Centro d'Italia-Manlio Scopigno; i suoi colori sono l'amaranto e il celeste.
FC Rieti Calcio ![]() | |
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Amarantocelesti | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Inno | Batte il cuore |
Dati societari | |
Città | Rieti |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Serie C |
Fondazione | 1936 |
Rifondazione | 1948 |
Rifondazione | 1996 |
Proprietario | ![]() ![]() |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Centro d'Italia-Manlio Scopigno (10.163 posti) |
Sito web | www.rieticalcio.it |
Palmarès | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Nata nel 1936, ha assunto la denominazione di F.C. Rieti nel 1996, in seguito all'ultima rifondazione del club. I suoi principali successi sono stati il biennio giocato in Serie B dal 1946 al 1948, la promozione in Serie C2 ottenuta nel 2005, e la promozione in Serie C ottenuta nel 2018.
Storia
Gli albori del calcio a Rieti
Prima del 1936, furono diverse le squadre di calcio che si succedettero a Rieti: tra di esse c'erano il Victoria Rieti e il Rieti Football Club.[1][2] Il loro campo di gioco era inizialmente il largo in terra battuta all'esterno di Porta Cintia, per poi divenire il campo in carbonella di Molino della Salce.[2]
I protagonisti di questa fase furono Italo Carotti, Nemesio Ferroni, Ottorino Rocchetti, Tommaso Tomassoni, Gigino Catini, il portiere "Fischittu" e altri.[2]
Una svolta si ebbe nel 1927, con l'arrivo in città del grande stabilimento industriale della Supertessile voluto dal barone Alberto Fassini: insieme ad esso, infatti, venne creato anche il primo vero campo da calcio della città, impianto che prese il nome dello stesso Fassini.[1]
Dalla fondazione alla Serie B (1936-1948)
La fondazione del primo vero club che rappresentasse la città avvenne solo nel 1936, anche in questo caso grazie alla presenza della Supertessile: in quell'anno, infatti, nacque ufficialmente il Gruppo Sportivo Supertessile Rieti, dalla fusione delle due formazioni preesistenti Victoria Rieti e Rieti Football Club.[2]
Sotto la guida dell'allenatore Mario Magnozzi, (ex-giocatore di Serie A e della Nazionale di calcio dell'Italia), gli amarantocelesti della Supertessile arrivarono rapidamente al campionato di Serie C, per poi lasciarlo all'inizio della seconda guerra mondiale.[2] Con Magnozzi iniziò un ciclo di indimenticate annate calcistiche.[2]
Al termine della guerra il club venne rifondato: grazie allo sponsor Bruno Vaccarezza e al presidente Florido Floridi, il 17 gennaio 1945 nacque la Società Sportiva Vaccarezza Rieti.[1] Nel giro di appena un anno, il club venne ammesso d'ufficio alla Serie B Sud, dove rimase per due stagioni consecutive (1946-47 e 1947-48).[2]
Questo periodo viene ancor oggi ricordato da tutti i tifosi storici come il più glorioso nella storia del club, che vedeva il presidentissimo Floridi e il main sponsor Vaccarezza accompagnare il Rieti in scontri leggendari nel Fassini contro le corazzate del Centro-Sud, impianto che nell'unica tribuna a disposizione non riusciva nella maggior parte degli incontri a contenere tutto il pubblico (2000 spettatori al massimo).
La formazione amarantoceleste aveva come fulcro principale Manlio Scopigno, il longilineo bomber Luciano Rossi Levi e l'allenatore-giocatore Ermes Borsetti già campione d'Italia con la Roma nella stagione di Serie A 1941-1942.[2]
Dopo un biennio, tuttavia, i soldi finirono e la società fallì.[2]
Dagli anni cinquanta agli anni novanta
Dopo il fallimento, la società cambiò nome in Società Sportiva Rieti e attraversò un periodo di forte crisi. Fu Sabatino Jacoboni a ricostruire la compagine: grazie allo spuntare dei primi grandi campioni reatini, come Attilio Galassini e Antonio Tomassoni, e a tanti altri giocatori di assoluto talento, il Rieti altalenava tra la Promozione Laziale e la IV Serie, ma furono le vicissitudini societarie a non permettere il tanto atteso ritorno tra i professionisti.[2]
Agli inizi degli anni '60 l'avvento di Giovanni Fioravanti alla presidenza del club di piazza Vittorio Emanuele rinvigorì le speranze di promozione, deluse dalla sconfitta nello spareggio di Viterbo contro il Tivoli nel 1958.[2] Successivamente, Fioravanti richiamò Ermes Borsetti, ex allenatore del Rieti ai tempi della Serie B e mise assieme una formazione composta principalmente dal capitano Brusadin, “Lillo” Galassini e il centravanti Cesare Jovino.[2] Solo nel 1964, con il vittorioso spareggio contro il Formia di Amos Cardarelli i reatini tornarono in IV Serie dopo anni di purgatorio rimanendoci però appena tre anni di fila.[2]
Per il ritorno in Serie D, si dovrà attendere la stagione di Promozione Laziale 1973-1974 e la presidenza dell'amatriciano Marino Camponeschi a cui seguirono stagioni di ottimo calcio, con allenatori come Roberto Melchiorri, Valentino Persenda e Marcello Alberici, insieme a giocatori talentuosi e carismatici quali Porzia, Rucci, Campidonico, Motti, Daldin, Passarani, Petrangeli e Del Pelo.[2]
Successivamente, dopo la presidenza Mele seguirono ancora anni bui con stagioni altalenanti tra Promozione e Campionato Interregionale, fino alla vittoriosa stagione del campionato di Promozione 1978-1979 a cui seguì la promozione in Serie D: a conquistarla fu una squadra con Cerusico in panchina, Schifi, Cantera e Lelli alla presidenza, e Rocco Cignitti capitano insieme al redivivo uomo-simbolo Emidio Di Carmine (già compagno di Gigi Riva e di Manlio Scopigno ai tempi del Cagliari).[2] Dopo tre anni, gli amarantocelesti retrocessero in Promozione rimanendoci per otto stagioni consecutive.[2]
Fu solo nella stagione di Promozione Laziale 1988-1989 che il Rieti tornò nel Campionato Nazionale Dilettanti con Carlo De Angelis, che chiamato dal duo Chiani - Chiavolini, si affidò a una squadra capeggiata dal capitano Sergio Pirozzi, Ivano Zangrilli e da Gianni Bianchetti.[2] Con la promozione, la società cambiò nome in Società Calcio Rieti, e venne avviata la realizzazione del nuovo stadio Centro d'Italia.[1] Il Rieti partecipò per sei stagioni nella massima serie dilettantistica, per poi retrocedere in Eccellenza nel 1995.[2]
Nel 1991 divenne presidente Gaetano Papalia, mentre nell'estate del 1996 la presidenza passò a Nunzio Rucci e la società cambiò nome in Football Club Rieti.[2]
Il 29 giugno 1997 nella finale play-off di Castelvetrano un gol di Massimo Gregori al 92' sancì il ritorno del calcio reatino nel Campionato Nazionale Dilettanti.[2], poi, con il passaggio di Alberto Gianni alla presidenza amarantoceleste, venne avviata una lungimirante politica di valorizzazione dei giovani.[2]
Gli anni duemila
Nella stagione di Serie D 2004-2005 il Rieti conquista la promozione in Serie C2 vincendo il campionato con una giornata di anticipo nell'ultima gara casalinga, nella quale pareggia 1-1 contro la Rondinella dinnanzi a oltre 2500 spettatori.[2] La squadra era sotto la guida del presidente Stefano Palombi, dell'allenatore Sergio Pirozzi (che nel 2010 è stato all'Ascoli con la formazione "Primavera"), e del direttore sportivo Pierluigi Di Santo (anch'egli attualmente alla squadra marchigiana bianconera).[2]
L'esordio tra i professionisti, nella stagione di Serie C2 2005-2006 vide schierata una squadra ricostruita quasi da zero con solo la conferma di alcuni giovani reduci dalla stagione precedente.[2] Il girone, per gli amarantocelesti fu particolarmente ostico ma al termine del campionato la squadra conquistò la salvezza nel girone C del campionato di Serie C2 dopo i play-out vinti contro il Latina[2] (0-0, 1-0 rete di Gentile) con una amplissima cornice di pubblico: circa 3500 spettatori paganti (5000 totali).
Nella stagione successiva in Serie C2, la società voltò pagina sciogliendo il rapporto con l'allenatore Sergio Pirozzi e con il direttore sportivo Di Santo, chiamando Giuseppe Ferazzoli in panchina e Roberto Ottaviani direttore sportivo.[2] Durante la stagione, la squadra non riuscì a sbloccarsi e dopo una serie di sconfitte, Ferazzoli venne esonerato e sostituito da Roberto Borrello già in passato giocatore nella formazione reatina.[2] Successivamente, dopo sedici partite, a tre giornate dalla fine, venne richiamato Ferazzoli, che giocò tre incontri di campionato più i play-out, persi sfortunatamente contro la Carrarese (0-1 a Rieti, 1-2 a Carrara, con le reti amarantocelesti di Cacciatore e Ippoliti) determinando la retrocessione del Rieti in Serie D.[2]
La stagione di Serie D 2007-2008, iniziò prima con Luciano Marini in panchina, esonerato dopo quattordici giornate e sostituito dal tecnico siciliano Pietro Infantino ove al termine del campionato la squadra si salvò contro l'Arzachena all'ultima giornata.[2]
Nella successiva stagione, la squadra reatina concluse il campionato all'ottavo posto con 57 punti mantenendo la categoria a soli tre punti dalla zona play-off, prima con Tonino Pezzotti esonerato alla prima di campionato e sostituito nuovamente da Pietro Infantino.[2]
La stagione di Serie D 2009-2010 partì con grandi propositi, prima con la scelta di Marco Schenardi come allenatore, che però lascerà la squadra dopo pochi mesi per divergenze con la società, e poi l'alternata dai due allenatori (Mario Apuzzo e Pietro Mariani, quest'ultimo giunto in prima fase come collaboratore), fino al mese di marzo, quando viene scelto l'ex tecnico della Pistoiese, Salvatore Polverino, per cercare di ottenere una difficile salvezza, ma la stagione si concluse amaramente con la retrocessione in Eccellenza.[2]
Gli anni duemiladieci
Il campionato di Eccellenza Lazio 2010-2011, alla guida del tecnico Simone Onesti approdato alla prima squadra dal settore giovanile della società amarantoceleste portò il Rieti al quarto posto, vicino alla zona play-off.[2]
Nell'estate del 2011, l'allora presidente Stefano Palombi ebbe l'intenzione di lasciare la società, ma l'arrivo di Alberto Gianni, già alla presidenza amarantoceleste dal 1997 al 2003, cambiò la situazione e il duo Palombi-Gianni promise la rinascita del calcio a Rieti.[2] Nella stagione 2011-2012, con Fabrizio Paris come allenatore, dopo un avvio incerto e pieno di problematiche il Rieti riuscì ad arrivare fino in fondo, togliendosi anche delle grandi soddisfazioni. Nel corso della stagione, poco prima di Natale, c'è stato il rischio che tutto saltasse a causa di un paventato ridimensionamento del presidente Palombi (che aveva indotto i calciatori ad una sorta di ammutinamento che poi, alla fine, non c'è stato).[2] Anzi, il braccio di ferro rinvigorì i ragazzi di Paris che nel giro di un mese dapprima conquistarono la Coppa Italia regionale, battendo in finale davanti ad oltre 6000 spettatori il Pisoniano per 2-1 con i gol di Ippoliti e Marcheggiani, e successivamente in campionato infilando una serie di risultati utili che hanno portato i reatini ad avere le giuste chance per la promozione, fallita per poco.[2]
Chiuso il campionato, riemersero i soliti problemi con Palombi finché il 4 luglio 2012 una cordata imprenditoriale capeggiata da Riccardo Curci acquistò ufficialmente la società.[2] Successivamente, avvenne anche la fusione con la seconda squadra di Rieti (Centro Italia Stella d'oro, anch'essa partecipante al campionato di Eccellenza Laziale).
Nella stagione di Eccellenza Lazio 2012-2013, il Rieti arrivò quarto inizialmente con Arturo Di Napoli in panchina, poi, dimessosi per divergenze con la società e per motivi familiari, e successivamente da Andrea Rogai.
Nell'estate 2013, Riccardo Curci lascia la presidenza a Franco Fedeli, pur rimanendo all'interno della società come vicepresidente, con Francenzo Punzi in panchina, il quale arriverà 2° nel girone A dell'Eccellenza Lazio, qualificandosi ai play-off nazionali e perdendo la finale contro il Castelfidardo.
Il 5 settembre 2014, gli amaranto-celesti vengono ripescati in Serie D a completamento organici al posto dell'Arezzo a sua volta ripescato in Lega Pro.
Nell'estate del 2015, il sodalizio ha tentato la fusione con la neopromossa Lupa Castelli Romani, che avrebbe comportato la partecipazione al campionato di Lega Pro, ma questa non si è concretizzata. Successivamente, l'ex patron Franco Fedeli, nel mese di agosto ha ceduto il 70% delle sue quote a Riccardo Curci, il quale trovandosi titolare dell'intero pacchetto azionario della società ne diventa nuovo presidente.
Nel corso della stagione 2016-17, il Rieti è in testa per buona parte del campionato, ma sul finire viene superato dall'Arzachena. Pur vincendo i playoff contro L'Aquila,[3] il club non viene ammesso al ripescaggio per problemi economici (la trattativa per la ricerca di un socio fallisce, e il club non riesce a pagare alla Lega Calcio l'importo richiesto).[4]
Nella stagione seguente, con il pareggio per 3-3 arrivato il 29 aprile 2018 contro l'Ostiamare, il Rieti vince il rispettivo girone di Serie D con una giornata d'anticipo, tornando in Serie C dopo 11 anni di assenza.[5] A conquistare la promozione è la squadra guidata dal tecnico Carmine Parlato e trainata da Luigi Scotto, Francesco Marcheggiani, il capitano Fabrizio Tirelli, Matteo Dionisi e Simone Minincleri. Nel giugno dello stesso anno Curci riesce finalmente nella ricerca di un socio: l'85% delle quote del club vengono infatti acquistate[6] dall'imprenditore greco Matthaios "Manthos" Poulinakis, ex presidente dell'OFI Creta;[7] la presidenza del Rieti passa pertanto all'agente Fifa Gianluca Marini,[8] che aveva rappresentato la nuova proprietà nelle trattative.
Cronistoria
Cronistoria del Football Club Rieti | |
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Palmarès
Competizioni interregionali
Competizioni regionali
- Promozione: 3
Competizioni giovanili
- 1997-1998
Altri piazzamenti
- Terzo posto: 1945-1946 (girone C)
Colori e simboli
Colori
I colori sociali sono l'amaranto ed il celeste, quelli propri della città. Questo abbinamento è unico in Italia, mentre è più diffuso in Inghilterra.
Stemma
Nel 1989, quando la squadra cambiò nome in S.C. Rieti, lo stemma era costituito da uno scudo bianco, diviso in quattro da linee amarantocelesti, dove comparivano quattro portali merlati.[9]
Nel 1996, al cambio di nome in F.C. Rieti, lo stemma cambiò e divenne semplicemente lo stemma della città accompagnato dalla scritta "Football Club Rieti".[2] Successivamente lo stemma venne modificato inserendo lo scudo della città in un ovale con sfondo a righe amarantocelesti, con la sigla "F C R" sopra allo scudo cittadino e sotto di esso l'anno della rifondazione "1996".[9] Nel 2005, in seguito alla promozione in Serie C2, l'anno "1996" è stato sostituito con la data "2005" in memoria della promozione.
Nel 2012 lo stemma è stato sostituito con quello correntemente in uso.[10]
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Lo stemma utilizzato dal 2005 al 2012
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Lo stemma utilizzato dal 2012
Allenatori e presidenti
- 1936-1938 ...
- 1938-1939 Mario Magnozzi
- 1939-1941 Giuseppe Valenti
- 1941-1942 Pál Szalay
- 1942-1946 ...
- 1946-1948 Ermes Borsetti
- 1948-1953 ...
- 1953-1955 Manlio Scopigno
- 1955-1957 ...
- 1957-1958 Manlio Scopigno
- 1958-1963 ...
- 1963-1966 Ermes Borsetti
- 1966-1967 Ermes Borsetti
- 1967-1973 ...
- 1973-1974 Roberto Melchiorri
- 1974-1975 Valentino Persenda
- 1975-1976 Marcello Alberici
- 1976-1978 ...
- 1978-1979 Cerusico
- 1979-1988 ...
- 1988-1989 Carlo De Angelis
- 1989-1990 ...
- 1990-1991 Paolo Berrettini
- 1991-1992 Elvio Salvori
- 1992-2004 ...
- 2004-2006 Sergio Pirozzi
- 2006-2007 Giuseppe Ferazzoli
- 2007-2008 Luciano Marini
- 2008-2009 Antonio Pezzotti
- 2009-2010 Marco Schenardi
- Mario Apuzzo e Pietro Mariani
- Salvatore Polverino
- 2010-2011 Simone Onesti
- 2011-2012 Fabrizio Paris
- 2012-2013 Arturo Di Napoli
- 2013-2014 Francesco Punzi
- 2014-2015 Carlo Pascucci
- 2015-2016 Loris Beoni
- 2016-2017 Fabrizio Paris
- 2017-2018 Carmine Parlato
- 2018-2019 Ricardo Chéu
- 1936-1938 Mario Magnozzi
- 1938-1940 Giovan Battista Bertolotto
- 1940-1941 Francesco Cesario Pascali
- 1943-1945 ...
- 1945-1947 Florido Floridi
- 1947-1948 Giulio Modesti
- 1948-1960 Sabatino Jacoboni
- 1960-1973 Giovanni Fioravanti
- 1973-1978 Marino Camponeschi
- 1978-1988 Mele
- 1988-1991 Chiani e Chiavolini
- 1991-1996 Gaetano Papalia
- 1996-1997 Nunzio Rucci
- 1997-2003 Alberto Gianni
- 2003-2011 Stefano Palombi
- 2011-2012 Stefano Palombi e Alberto Gianni
- 2012-2013 Riccardo Curci
- 2013-2015 Franco Fedeli
- 2015-2018 Riccardo Curci
- 2018-2019 Gianluca Marini
Giocatori
Strutture
Stadio
Dalla sua fondazione e per circa sessant'anni, il Rieti ha disputato le proprie partite interne nel campo di viale Fassini, appartenente al complesso industriale della Supertessile (industria tessile fondata dal barone Alberto Fassini, e che fu anche il primo sponsor del club).[2]
Negli anni novanta, il vecchio stadio venne sostituito da una struttura più nuova e capiente, lo Stadio Centro d'Italia-Manlio Scopigno (realizzato dal comune di Rieti e situato nel quartiere di Campoloniano), dove da allora il club disputa le proprie partite interne.[2] Il Fassini, successivamente, fu invece riconvertito a stadio di rugby e intitolato a Fulvio Iacoboni.
Società
Sponsor
- 1936-1943 Supertessile
- 1945-1946 Vaccarezza
- 1946-2016 ...
- 2016-2017 Conad[12]
- 2017-2018 Etatron D.S.[13]
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
2º | Serie B | 2 | 1946-1947 | 1947-1948 | 2 |
3º | Serie C | 4 | 1938-1939 | 1945-1946 | 4 |
4º | Promozione | 1 | 1948-1949 | 14 | |
Serie D | 11 | 1959-1960 | 2017-2018 | ||
Serie C2 | 2 | 2005-2006 | 2006-2007 | ||
5º | Campionato Interregionale - 2ª Cat. | 1 | 1957-1958 | 21 | |
Serie D | 11 | 1979-1980 | 2009-2010 | ||
Campionato Interregionale | 4 | 1981-1982 | 1991-1992 | ||
Campionato Nazionale Dilettanti | 5 | 1992-1993 | 1998-1999 |
Organico
Rosa
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Staff tecnico
Tifoseria
Il principale gruppo ultras del Rieti è il gruppo autonomo del Commando Ultrà Rieti 1997.
Gemellaggi
Amicizie
Rivalità
Note
- ^ a b c d Storia, su Vecchio sito ufficiale dell'FC Rieti. URL consultato il 28 aprile 2018.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am Il calcio a Rieti dal 1920, su Rieti in Vetrina. URL consultato il 31 ottobre 2017.
- ^ Rieti sogna i pro: con la vittoria dei playoff può chiedere il ripescaggio, in RietiLife, 21 maggio 2017. URL consultato il 3 maggio 2018.
- ^ Curci: “Tutta la mia verità sulla trattativa e sul mancato ripescaggio del Rieti”, in RietiLife, 6 agosto 2017. URL consultato il 3 maggio 2018.
- ^ È storia! Il Rieti promosso in Serie C dopo 11 anni, in RietiLife, 29 aprile 2018. URL consultato il 29 aprile 2018.
- ^ “Un giorno storico per il Rieti”: ecco la nuova proprietà, in RietiLife, 15 giugno 2018. URL consultato il 15 giugno 2018.
- ^ Rieti, la proprietà è del greco Manthos Poulinakis. Era il presidente dell'Ofi Creta, in Il Messaggero edizione di Rieti, 1º luglio 2018. URL consultato il 1º luglio 2018.
- ^ Gianluca Marini è il nuovo presidente del Rieti: “A breve l’organigramma”. Si chiude l’era Curci, in RietiLife, 26 giugno 2018. URL consultato il 29 giugno 2018.
- ^ a b Rieti, su Pennants Museum. URL consultato il 9 maggio 2018.
- ^ ECCO LO STEMMA DELLA REATE 1936, in RietiLife, 2 luglio 2012. URL consultato il 9 maggio 2018.
- ^ Rieti calcio, Robe di Kappa è lo sponsor tecnico. Rinnovata partnership con Mariani Sport, in RietiLife, 2 luglio 2018. URL consultato il 5 luglio 2018.
- ^ FC RIETI: VARATA LA NUOVA CAMPAGNA-ABBONAMENTI, in Sabinia TV, 30 agosto 2016. URL consultato il 9 luglio 2018.
- ^ Christian Diociaiuti, Rieti, a Latina debutta il nuovo sponsor sulle maglie, in Il Messaggero edizione di Rieti, 6 gennaio 2018. URL consultato il 9 luglio 2018.
- ^ Mpasinkatu, dal Congo il nuovo direttore sportivo del Rieti: “È il Balotelli dei d.s.”. Volto tv, lavorò per Gheddafi, in RietiLife, 20 luglio 2018. URL consultato il 22 luglio 2018.
- ^ a b c Il portoghese Ricardo Chéu nuovo allenatore del Rieti, è il secondo straniero a guidare il club in 82 anni, in RietiLife, 4 luglio 2018. URL consultato il 14 luglio 2018.
- ^ Il Rieti ha scelto lo staff tecnico: ecco chi lavorerà con Chéu, in Il Messaggero edizione di Rieti, 14 luglio 2018. URL consultato il 14 luglio 2018.
- ^ a b Tifoserie laziali Archiviato il 1º febbraio 2014 in Internet Archive.
- ^ IL BIG MATCH RIETI-LADISPOLI
Bibliografia
- Flavio Fosso, Forza Rieti: settant'anni fra cronaca e sport seguendo le vicende amarantocelesti, 2013.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Football Club Rieti 1936
Collegamenti esterni
- (DE, EN, IT) Football Club Rieti 1936, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Sito ufficiale, su rieticalcio.it.
- Pagina Facebook ufficiale, su it-it.facebook.com.