Urbanistica di Vicenza

Storia dell'urbanistica

Nella città di Vicenza attorno al nucleo centrale del centro storico cittadino durante il Medioevo nacquero alcuni borghi urbani, racchiusi nel XIV secolo da mura scaligere, poi nel XV da mura e fortificazioni veneziane; al di là di queste durante l'età moderna si formarono alcuni borghi suburbani.

Dalla prima metà del XX secolo si andò formando la città moderna: espansione della popolazione, viabilità e traffico, reddito per abitazioni, uscita delle grandi fabbriche e espansioni strutture produttive.

I quartieri sono i settori che, all'interno della città, si individuano per particolari caratteristiche geografiche e topografiche, funzionali e storiche.

Il comune è diviso ufficialmente in sette circoscrizioni amministrative, nelle quali sono compresi a loro volta borghi, quartieri, zone urbanistiche e frazioni.

La maggior parte dei quartieri cittadini si sono sviluppati nel XX secolo fuori delle mura storiche e lungo le strade principali in uscita da Vicenza; altri sono stati costruiti sulla base di piani urbanistici, soprattutto nella seconda metà del Novecento. I nomi dei quartieri talora derivano dal progetto, talora dalla parrocchia principale, altre volte sono denominazioni di uso corrente. Non sempre sono ben definite i confini, nel caso di quartieri contigui.

Le frazioni sono paesi, esistenti prima del Novecento e sviluppatisi lungo le strade in uscita dalla città nel raggio di 5–6 km., che nel corso del secolo sono stati a pieno titolo inclusi nell'ambito urbano; attualmente anche le frazioni sono definite quartieri e, assieme ad altri quartieri, dal punto di vista amministrativo fanno parte delle circoscrizioni.

 
Vicenza amplissima[1]

Rappresenta la parte centrale della città ed è formato:

  • dal nucleo altomedievale, delimitato tra il X e il XIII secolo dalla prima cinta muraria
  • da Borgo San Pietro, racchiuso dalle mura scaligere costruite intorno al 1370
  • da Borgo Porta Nova, delimitato dalla seconda cinta di mura scaligere, anch'esso nella seconda metà del XIV secolo
  • da Borgo Berga, racchiuso dalle fortificazioni veneziane del secondo decennio del Quattrocento
  • da Borgo Pusterla, anch'esso delimitato da fortificazioni veneziane nella prima metà del XV secolo.

Dal punto di vista amministrativo appartiene alla Circoscrizione 1 del Comune di Vicenza.

Nucleo altomedievale
 
La Basilica Palladiana, al centro della città
 
Vicenza amplissima map 1588 Nucleo Altomedievale
Borgo San Pietro
 
Piazza XX Settembre, che dà accesso al Borgo
 
Vicenza amplissima map 1588 Borgo San Pietro
  Lo stesso argomento in dettaglio: Borgo San Pietro (Vicenza).
Borgo Berga
 
Il tratto di Santa Caterina, a suo tempo denominato Borgo Berga Ognissanti, dal nome del convento situato prima della chiesa
 
Vicenza amplissima map 1588 Borgo Berga
  Lo stesso argomento in dettaglio: Borgo Berga.
  • Delimitazioni È il borgo formatosi nella parte meridionale, nell'area compresa tra le mura altomedievali e quelle veneziane della città
  • Storia: può essere fatto risalire al I secolo d.C. quando a Vicenza - che come città romana aveva acquisito una certa importanza - fu costruito il grandioso Teatro Berga, in cui si svolgevano i ludi scenici e di cui si può vedere ancora l'esatto perimetro.
  • Toponomastica
  • Luoghi interessanti: Vi si collocano numerosi complessi religiosi di interesse storico: il complesso monumentale di San Silvestro, la chiesa di Santa Caterina, la chiesa e convento di Santa Chiara, l'Oratorio delle Zitelle, l'ex convento e chiesa di San Tommaso.
Borgo Porta Nova
 
Chiesa di Santa Croce in San Giacomo Maggiore (detta dei Carmini)
 
Vicenza amplissima map 1588 Borgo Porta Nova
  • E' delimitato a ovest dalle mura scaligere di viale Mazzini, a sud dalle stesse mura e dai Giardini Salvi, a est da Motton San Lorenzo, a nord dal Bacchiglione.
  • Durante il Basso Medioevo il borgo di Santa Croce - che da Porta Nova (a fianco della chiesa di San Lorenzo) andava fino alla chiesa di Santa Croce - si stava sviluppando. Nella seconda metà del Trecento gli Scaligeri fortificarono con un nuovo tratto di mura un'ampia area non ancora abitata che, per volontà di Antonio della Scala, fu dotata di un tracciato viario ad assi ortogonali, con isolati regolari di notevoli dimensioni. Nel tempo, dentro alla recinzione si sviluppò un'edilizia privata non molto intensiva, allineata lungo le strade e che lasciava larghi vuoti interni di orti e giardini, e intervallata da frequenti e imponenti complessi di Ordini religiosi[3].
  • Luoghi interessanti del Borgo sono, oltre alle mura e a Porta Santa Croce, le chiese dei santi Ambrogio e Bellino, di San Rocco, di Santa Maria Nova e dei Carmini.
Borgo Pusterla (San Marco)
 
Facciata della chiesa di San Marco in San Girolamo
 
Vicenza amplissima map 1588 Borgo Pusterla
  Lo stesso argomento in dettaglio: Borgo Pusterla.
  • Situato nella zona settentrionale del centro storico, oltre Ponte Pusterla, è oggi chiamato San Marco dal nome della sua parrocchia. Giunge fino all'ospedale San Bortolo (ex convento); è delimitato a nord-est da viale D'alviano, a sud dal Bacchiglione, dal grande polmone verde di Parco Querini a est.
  • Un tempo la zona era occupata da numerosi conventi e dai loro terreni.
  • La via principale, su cui si affacciano la chiesa di San Marco in San Girolamo e vari palazzi nobiliari (tra cui palazzo Capra Querini e palazzo Schio), cambia nome varie volte (contra' Pusterla, San Marco, San Francesco, San Bortolo) ma è sempre la stessa.

Borghi suburbani

Anche prima della creazione delle mura e delle porte della città, lungo le principali strade che uscivano dal centro storico vi erano file o complessi di antiche abitazioni, spesso vicine a un luogo di culto. Per secoli, comunque, questi abitati non aumentarono di molto. Una pianta di Vicenza nell'Atlante Vallardi del 1880 li rappresenta e da essa si può vedere come, fino alla fine dell'Ottocento, la città si era ben poco espansa:

Questi abitati erano anch'essi chiamati Borghi, ma "Borghi suburbani", per distinguerli da quelli all'interno della città.

Attualmente è difficile riconoscerli, perché non esistono più, completamente fagocitati dai quartieri novecenteschi, specialmente in seguito all'abbattimento delle mura. In alcuni casi la moderna toponomastica ha mantenuto la denominazione "borgo" in alcune vie (Santa Lucia, Scroffa, Casale, Berga, Santa Croce), in altri casi è stata sostituita da quella di "corso" (San Felice, Padova) quando riguardava le strade principali.

Borgo Santa Lucia e Borgo Scroffa
 
Il tratto iniziale del Borgo di Santa Lucia
  • Tutte le antiche mappe mostrano come, per secoli, due file di modeste case contornavano il tratto della via Postumia dall'uscita da Porta Santa Lucia e fino a poco dopo l'omonima chiesa; parallelo a questo tratto - chiamato Borgo di Santa Lucia, ve n'era un altro, denominato Borgo Scroffa per la presenza della villa di questa famiglia.
  • Dopo l'abbattimento delle mura nel 1927 e la creazione di via IV Novembre la via Postumia perse importanza e il nuovo tipo di traffico che usciva dalla città prese a scorrere con maggior facilità lungo Borgo Scroffa e poi lungo viale Trieste.
  • Molto presto alle vecchie abitazioni se ne affiancarono altre e dopo il secondo dopoguerra i due Borghi si integrarono completamente con in nuovo Quartiere Araceli. Nel 1958 iniziò l'attività parrocchiale nel salone di Palazzo Scroffa e nell'ottobre 1968n fu consacrata la nuova chiesa parrocchiale intitolata a Cristo Re, che contribuì all'unificazione della comunità locale del quartiere
Borgo Porta Padova e Borgo Casale
 
Facciata dell'Istituto Salvi

* Dal punto di vista amministrativo appartengono alla Circoscrizione 1 del Comune di Vicenza, insieme con il Centro storico.

Borgo Berga
 
Chiesa di Santa Caterina in Porto

Dove sorge la chiesa di Santa Caterina in Porto, durante il Medioevo esisteva un ospizio per pellegrini deriva quindi dal fatto dell'essere situata a poca distanza dall'attracco delle barche che risalivano il fiume.

Nel XV secolo, dopo la sottomissione di Vicenza alla Repubblica di Venezia, che fece ampliare la cinta difensiva cittadina con un ulteriore tratto di mura, non viene più nominato l'ospizio e la chiesa che, probabilmente ricostruita nel 1423 - data incisa sul portale d'ingresso - assolveva a funzioni di cura d'anime per la parte del borgo che si era esteso oltre alla Porta di Monte[4].

Borgo San Felice
 
Basilica dei Santi Felice e Fortunato

* Tutte le antiche mappe mostrano come, per secoli, due file di modeste case contornavano il tratto della via Postumia dall'uscita da Porta Santa Lucia e fino a poco dopo l'omonima chiesa; parallelo a questo tratto - chiamato Borgo di Santa Lucia, ve n'era un altro, denominato Borgo Scroffa per la presenza della villa di questa famiglia.

Borgo Santa Croce
 
Porta Santa Croce

* Tutte le antiche mappe mostrano come, per secoli, due file di modeste case contornavano il tratto della via Postumia dall'uscita da Porta Santa Lucia e fino a poco dopo l'omonima chiesa; parallelo a questo tratto - chiamato Borgo di Santa Lucia, ve n'era un altro, denominato Borgo Scroffa per la presenza della villa di questa famiglia.

Quartieri e frazioni di età contemporanea

Già verso la fine dell'Ottocento e nella prima metà del Novecento la città si era industrializzata, inglobando, subito al dii fuori delle mura, alcuni importanti aziende come il lanificio e il cotonificio Rossi, la produzione di cambi di bicicletta Campagnolo, l'industria farmaceutica Zambon,le acciaierie e ferriere Beltrame. Complessi così invadenti e inquinanti che, a partire dagli anni sessanta,. furono spostati ben più lontano dal centro cittadino.

Nel secondo dopoguerra - dagli anni cinquanta agli anni ottanta, anche novanta - la città si espanse enormemente con la creazione di nuovi quartieri residenziali, una miriade di piccole e medie imprese sparse sul territorio e di una rete viaria intasata dal traffico che richiedeva tratti di circonvallazione sempre più esterni.

Come in tutta Italia, anche a Vicenza l'espansione urbanistica fu favorita dalla forte crescita economica della città e della provincia, cui conseguirono la speculazione edilizia, aiutata da facili finanziamenti, dal basso costo della manodopera, dall'approvazione costante della politica locale. La città si espanse rapidamente nelle aree già agricole, attratte nel perimetro urbano intorno alle direttrici del traffico verso nord (Schio), verso ovest (Valdagno e Verona) e verso est (Padova)[5]. Il piano edilizio non era sempre chiaro, come testimonia la costruzione degli enormi complessi edilizi di viale Milano o l'impianto della Montecatini tra via Battaglione Framarin e via dei Cappuccini[6].

Il primo Piano Regolatore Generale di Vicenza, redatto dal prof. Plinio Marconi durante l'amministrazione del sindaco Giuseppe Zampieri, fu redatto nel 1953 ma rimase inapplicato, a causa di numerosi problemi burocratici. Un decennio più tardi, invece, sotto il sindaco Giorgio Sala il Piano per l'edilizia economica e popolare (PEEP) partì sotto la spinta dell'importante legge 167/1962[7]. La legge indicava ai Comuni la strada per affrontare il proplema della casa a domanda popolare, reperendo aree agricolecon o senza esproprio, in zone determinate della città per una corretta urbanizzazione, prevedendo servizi per la popolazione come giardini, parcheggi, piste ciclabili, scuole, chiese, asili in un contesto di urbanizzazione diffusa[8].

Il Consiglio comunale adottò il Piano Zone il 28 giugno 1964, prevedendone nove che furono realizzate negli anni settanta tutt'intorno alla città:

  • I Maddalene
  • II Laghetto
  • III Cattane
  • IV San Pio X
  • V San Lazzaro
  • VI Mercato Nuovo
  • VII Bertesina
  • VIII Sant'Agostino
  • IX Riviera Berica

urbanizzazione di tipo estensivo, in modo da creare un rete intercomunale, sviluppandosi verso aree dei Comuni contermini (...) che si stavano sviluppando verso la città capoluogo[9].

Critica: in una città il cui centro si stava spopolando forse non era il caso di creare quartierii satellite. In ogni caso avrebbero dovuto essere autosufficienti, dotati di servizi, verde, scuole, edifici pubblici: Lo furono solo in parte; rapidamente sorse un nucleo di grandi costruzioni popolari, alle quali si aggiunsero costruzioni private, aziende, officine spesso in modo caotico[10].

Fin da subito si cominciò a pensare a una variante del Piano Regolatore Generale, senza riuscire, nonostante le proposte, le elaborazioni progettuali a definirla sino alla fine degli anni settanta; essa fu approvata dal Consiglio comunale a fine lugio 1979 edichiarata esecutiva dalla Regione il 24 giugno 1983. Prevedeva l'attuazione di nuovi piani particolareggaiati di edificazione edilizia nelle seguenti zone:

  • I Fornaci Lampertico
  • II ex-Fornaci Lampertico
  • III Sant'Agostino
  • IV Pomari
  • V Ferrotramvie
  • VI Gresele
  • VII Beltrame
  • VIII Zambon Sud
  • IX Zambon Nord
  • X Laghetto viale Dal Verme
  • XI Fro Maltauro
  • XII ex-Carceri San Biagio

in gran parte su aree lasciate libere dalle dismissioni di industrie storiche[11].

Il Villaggio del Sole ha avuto origine da una volontà politica precisa che si è materializzato sotto le mani esperte di un gruppo di professionisti affermati.[12] 
L'intenzione iniziale, dare un'abitazione e un quartiere moderno ai lavoratori, è ancor oggi visibile perché incorporata nella forma del quartiere, intatto dalle origini. Nella tavola centrale del PRG Marconi (1959), l'ambito del Villaggio del Sole è rappresentato da una campitura uniforme (zona soggetta a Piano particolareggiato); per la maggior parte dei quartieri in formazione, invece, Marconi non rinunciava a applicare le regole sintetizzate nella legenda a “fisarmonica”: densità, distacchi, altezze, rapporti. Si sono così formati due ambienti urbani molto diversi: da un lato il “Villaggio” come attuazione pubblica di un'idea di città “moderna” (la città nel parco) e salubre (secondo la migliore tradizione dei regolamenti d'igiene), luogo nel quale gli abitanti diventeranno comunità; dall'altro i quartieri “privati” nei quali gli isolati delineati dalla trama viaria del PRG, sono stati gradualmente saturati dalla libera iniziativa edilizia privata, lotto dopo lotto, recinzione dopo recinzione, generando quella periferia senza soluzione di continuità che costituisce il carattere identificativo di gran parte delle città italiane.[13]
Vedere l'ortofoto del Villaggio del Sole fa capire quanto lungimirante sia stata la progettazione di questo quartiere negli anni Sessanta; solo confrontando l'edificazione di quartieri limitrofi edificati successivamente si ha la chiara percezione come il Villaggio sia stato pensato in stretto dialogo con la collina di Monte Crocetta con aree verdi che penetrano fino al centro del quartiere costituendo, oggi, veri e propri corridoi ecologici in “continuum” con il verde naturale collinare.[14]

L'importanza delle parrocchie come centro delle nuove comunità, data la natura della popolazione in quel periodo, prevalentemente cattolica, molti bambini ... con la creazione di chiese (di tipo conciliare ...) di oratori e centri giovnili ...

Circoscrizioni amministrative, quartieri e frazioni

* pianta
*  storia
*  contenuto

Circoscrizione 1

Oltre al centro storico e ai borghi urbani in esso compresi, fanno parte della Circoscrizione amministrativa 1 anche i suburbani:

  • Borgo Padova e Borgo Casale
  • Borgo Berga (suburbano)
  • Campo Marzo
  • Borgo San Felice

Circoscrizione 2

 
Mappa della Circoscrizione 2

Della Circoscrizione 2 fanno parte il quartiere di Monte Berico, a sud del centro storico, e le frazioni che si sviluppano lungo l'ex strada statale 247 Riviera, ora strada provinciale Riviera Berica (SP 247); la strada inizia da Porta Monte, ai piedi delle Scalette di Monte Berico, costeggia il lato orientale dei Colli Berici, incrocia la tangenziale Sud di Vicenza e l'A4 Torino-Trieste, fino alla frazione di Debba, ove il Comune di Vicenza confina con quello di Longare. La provinciale continua poi, sempre costeggiando i Berici e poi entrando nella pianura, fino a Noventa Vicentina.

Quartieri e frazioni

Storicamente la zona, ora compresa nella Circoscrizione amministrativa, ha avuto importanza soprattutto per la viabilità. Fin dall'epoca romana fu percorsa dalla strada che dalla città di Este portava a Vicenza, nel corso dell'Alto Medioevo era costellata di ospizi per viaggiatori e pellegrini, durante il Basso Medioevo era chiamata "coltura Berica" o "coltura de Campedelo" come zona di campagna in funzione della città, all'epoca della Serenissima era caratterizzata dalla via di trasporto fluviale del Bacchiglione, nel Novecento dalla trancia che collegava la città con il Basso Vicentino.

Monte Berico
 
Mappa del quartiere di Monte Berico
 
Il quartiere novecentesco di Monte Berico
 
La recinzione di villa Valmarana con le sculture dei caratteristici nani
  • Il quartiere è delimitato a nord dalla Ferrovia Venezia-Milano costeggiata da viale Fusinato e da viale del Risorgimento Nazionale, a est dalla pista ciclabile della Riviera Berica, a sud dai Colli Berici, a ovest dalla strada di Gogna.
  • Nel corso della prima metà del Novecento - sul terreno a gradoni prima coltivato a vigneto come in un grande anfiteatro aperto sulla città - tutto il versante nord del monte, compreso tra il percorso delle Scalette e quello dei Portici e delimitato in alto da viale Massimo d'Azeglio, fu occupato da un nuovo quartiere di ville signorili e di case di civile abitazione, costruite con stili anche molto diversi tra di loro.
  • Toponomastica: è attraversato da due strade in salita, viale Dante e via Petrarca, alle quali il nome venne dato con deliberazioni comunali nel 1911[15]. A ovest si sale per le Scalette, a est per viale X giugno, così denominato in memoria della battaglia del 1848.
  • Luoghi interessanti: Santuario della Madonna di Monte Berico e convento dei Servi di Maria, Scalette e Portici, Piazzale della Vittoria, Villa Guiccioli, ora sede del Museo del Risorgimento e della Resistenza con relativo parco, diverse ville e istituti religiosi.

Alla fine di via San Bastiano, che sovrasta la Riviera Berica, la settecentesca Villa Valmarana "Ai Nani".

Borgo Berga (suburbano)
 
Mappa del Borgo Berga suburbano
 
Palazzi dell'Università
 
Palazzo di Giustizia
  • Il quartiere è delimitato a est dal fiume Bacchiglione, a ovest da viale Margherita e dalla pista ciclabile della Riviera Berica fino al "Canton del Dalo"..
  • Fino alla fine dell'Ottocento, facevano parte del Borgo solo le poche case che vanno da Porta Monte alla chiesa di Santa Caterina in Porto. Nel corso degli ultimi 140 anni, la configurazione di questo territorio è stata completamente stravolta.
  • Tra il 1870 e il 1880, per ridurre il pericolo delle esondazioni in città, l'acqua del Bacchiglione fu fatta scorrere in un canale artificiale e la confluenza con il Retrone fu spostata all'inizio della Riviera Berica, di fronte alla chiesa di Santa Caterina in Porto[16]. Nel 1876 furono costruiti un ponte e un tratto del viale Margherita che unì porta Monte a Borgo Padova[17].
  • Nell'area compresa tra viale Margherita e il fiume Bacchiglione, denominata "Mezzalira ex CosMa", nel 2009 fu ultimata la costruzione del grande edificio in cui ha sede il polo universitario di Vicenza delle Università degli Studi di Verona e di Padova[18]. Nella vasta area compresa tra il Bacchiglione ed il Retrone prima della loro confluenza, in precedenza occupata dal Cotonificio "Rossi", nel 2010 è stata ultimata la costruzione, iniziata nell'estate del 2006, del nuovo Palazzo di Giustizia di Vicenza.
  • Nel 2012 è stato aperto l'anello viario del Tribunale, concepito per alleggerire il carico di traffico nella zona di Borgo Berga, e i nuovi parcheggi a servizio della zona. Contestualmente al tribunale sono stati realizzati e si stanno realizzando nuovi edifici direzionali, commerciali e residenziali.
Riviera Berica e Campedello
 
Mappa della Riviera Berica fino a Campedello
 
La Rotonda
 
Oasi Valletta del Silenzio
  • La frazione di Campedello è delimitata a nord da via della Rotonda che va dall'Hosteria al Gallo alla Valletta del Silenzio, a est da un tratto del Bacchiglione che la separa dalla frazione di Casale, a sud dal tratto dell'autostrada A4 che la divide dalla frazione di Longara, a ovest dai Colli Berici. La presenza, nella parte più settentrionale, della Villa Almerico Capra detta la Rotonda ha impedito una contiguità di sviluppo dell'abitato con la parte suburbana del vicino Borgo Berga, aiutandolo peraltro a mantenere un'identità[19].
  • La Valletta del Silenzio è un'area protetta di grande interesse per il patrimonio naturalistico, artistico e storico, caratterizzata dalla presenza di canali, siepi e filari di alberi, colture agricole tipiche della pianura veneta. Un ripido "sentiero natura" porta dalla Valletta al parco di Villa Guiccioli.
  • Nel dopoguerra la frazione ha avuto un notevole incremento edilizio, e quindi della popolazione; in particolare venne costruito in via Bertolo il "Villaggio Giuliano" dove, alla fine del 1955, vennero ad abitare alcune centinaia di esuli giuliani e dalmati.
  • Interessanti sono, oltre alla Rotonda e all'Oasi naturalistica della Valletta del Silenzio, anche la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù, anche ville Pagello Boschetti ora Rodighiero, villa Todaro De Villata Boschetti ora Dolcetta, e villa Trissino Arsego ora Dal Lago, detta del Plebescito
Santa Croce Bigolina, Tormeno e Longara
 
Mappa delle frazioni Santa Croce Bigolina, Tormeno e Longara
 
Longara - cappella di villa Squarzi
  • Le tre frazioni, ormai collegate tra loro dall'intensa urbanizzazione della seconda metà del Novecento, sono posizionate in un'area delimitata a nord dal tratto dell'autostrada A4, a est dal Bacchiglione, a sud dalla valle di Fimon e dalla frazione di Debba, a ovest dai Colli Berici.
  • A Santa Croce Bigolina la Riviera Berica si biforca e il tratto a destra - la strada del Tormeno - porta all'omonima frazione, divisa tra i Comuni di Vicenza e di Arcugnano, per poi proseguire verso il lago di Fimon. Longara è la frazione con il maggior numero di abitazioni popolari, in buona parte il villaggio PEEP costruito negli anni sessanta e settanta.
  • Nel territorio di Longara, a partire dal XIII secolo, si insediarono i cavalieri Templari che edificarono un oratorio dedicato a San Giovanni Battista detto "alla Commenda"
  • Luoghi interessanti sono la chiesa parrocchiale di Longara dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, la villa Squarzi Fogazzaro, con l'annesso oratorio affacciato sulla Riviera Berica, e la villa Povegliani Capra.
Debba
 
Mappa frazioni Debba e S. Pietro Intrigogna
 
Chiesa parrocchiale di Debba
  • Ultima frazione di Vicenza a sud prima di entrare nel Comune di Longare, si sviluppa lungo la strada Riviera Berica che collega la città con il basso vicentino.
  • Tre “palazzoni” (in realtà si tratta di un interessante recupero del Cotonificio Rossi, costruito agli inizi del Novecento) annunciano il paese di Debba
  • La frazione è nota anche per i "Ponti di Debba" che attraversano il Bacchiglione e che collegano l'omonima strada statale con San Pietro Intrigogna e con lo svincolo di Autostrada e Tangenziale di Vicenza Est.
  • Storicamente il quartiere nasce
  • Toponomastica:
  • Luoghi interessanti:

Circoscrizione 3

 

Inizia dalla parte esterna delle mura scaligere orientali e si sviluppa

Quartieri e frazioni
Borgo Padova e Sant'Andrea
 
Mappa Borgo Padova e Sant'Andrea
 
Facciata dell'Istituto Salvi in corso Padova
 
Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea
  • E' delimitato a nord da viale Cricoli, a est dalla circonvallazione esterna (via Ragazzi del ‘99 e viale Quadri), a sud da via Riello, a ovest dalla circonvallazione interna (via Legione Gallieno, via Ceccarini e viale Rodolfi) e dal fiume Astichello.
  • Storicamente il quartiere nasce da due piccoli borghi distinti ma vicini, appena fuori le mura scaligere – Borgo Santa Lucia e Borgo Scroffa – e dalle loro estensioni di terreni coltivati che nel corso degli ultimi secoli sono state riqualificate sotto l'aspetto urbanistico.

Viene correntemente chiamato[20] Araceli dal nome della parrocchia di riferimento e ha assunto una propria fisionomia solo di recente, a partire dal secondo dopoguerra. Anche se sotto l'aspetto urbanistico è unitario, dal punto di vista sociale esso fatica ad assumere un'identità precisa, mancando di un vero centro su cui la popolazione possa convergere.


San Pio X
[[File:|thumb|left|Il tratto iniziale del Borgo di Santa Lucia]]
 
Quartiere di San Pio X
  • Quartiere sorto tra gli anni sessanta e settanta con la creazione di un apposito PEEP e che si trova nella parte est della città delimitato da viale della Pace, strada Bertesina e la caserma Ederle. La zona è approvvigionata di servizi quali (scuole di ogni ordine e grado, piscina scoperta, sede della circoscrizione 3, biblioteca di zona) (notevole è anche la presenza di americani, vista la vicinanza con la caserma Ederle).

Il quartiere ospita anche numerosi parchi giochi, un campo sportivo per il gioco del calcio, tre palestre atte al gioco della pallavolo e del basket di cui una dotata di spalti per il pubblico, e il parco secolare di Villa Tacchi al cui interno è ospitata la biblioteca di zona. Ametà degli anni sessanta fu costruita anche l'ampia Caserma Ederle, dotata di un'ampia recinzione che delimitò il quartiere. Al di là del cavalcavia in zona Settecà qualche anno più tardi fu costruito il Villaggio Usa per militari e residenti americani[21].

Stanga
 
Chiesa della Madonna della Pace
 
San Pio X e Stanga
  • E' all'uscita della città verso est subito dopo il quartiere di San Pio X e prima del quartiere di Bertesinella; essendo ormai completamente fuso con questi ultimi, di più recente espansione, i confini civili ed ecclesiastici sono piuttosto incerti.
Bertesina
 
Villa Gazzotti e chiesa parrocchiale di Bertesina
 
Bertesina
  • Si sviluppa in longitudine lungo l'omonima strada Bertesina, tra via Aldo Moro e i confini con il comune di Quinto Vicentino, quindi confina a nord con la frazione di Ospedaletto e a sud con Bertesinella e il comune di Torri di Quartesolo. Prima di essere un quartiere era una frazione di Vicenza con una sua Casa del Comune. Grandi proprietà terriere, di famiglie il cui nome è ancora legato alle ville antiche caratterizzano questo piccolo quartiere. Famosa è Villa Gazzotti, opera sicura di Andrea Palladio del 1543 circa. Notevole è la Villa Ghislanzoni del Barco Curti del secolo XVI, ripresa e rinnovata nel 1764. Bertesina mantiene il suo aspetto rurale caratterizzato da abitazioni basse e abbondante presenza di terreni agricoli che ne fanno una delle zone a più bassa densità di popolazione del Comune di Vicenza.
  • Toponomastica:
  • La parte denominata Parco Città è caratterizzata da moderni palazzi collegati da una grande galleria commerciale al piano terra; dietro ad essa vi è una grande area verde. Ospita la sede della circoscrizione 4.
Bertesinella e Cà Balbi
 
Chiesa di San Benedetto a Bertesinella
 
Bertesinella e Cà Balbi

Nel corso degli anni la zona si è sviluppata di molto rispetto a ciò che era una volta, un prolungamento della frazione di Bertesina, cui faceva capo a Bertesina dal punto di vista civile e religioso.

Ca' Impenta, Setteca', Villaggio della Pace
 
Mappa della zona Ca' Impenta, Setteca', Oasi WWF di Casale, San Pietro Intrigogna
 
Ca' Impenta, villa e oratorio
  • Un'ampia zona delimitata dalla ferrovia Milano-Venezia a nord, dal Bacchiglione a ovest e Tesina a est fino alla loro confluenza.
  • Ca' Impenta
  • Setteca'
  • autostrada A4
  • Villaggio della Pace
  • Toponomastica:
  • La parte denominata Parco Città è caratterizzata da moderni palazzi collegati da una grande galleria commerciale al piano terra; dietro ad essa vi è una grande area verde. Ospita la sede della circoscrizione 4.
Casale e San Pietro Intrigogna
 
Mappa della zona Ca' Impenta, Setteca', Oasi WWF di Casale, San Pietro Intrigogna
 
Oasi WWF Stagni di Casale
  • Un'ampia zona delimitata dalla ferrovia Milano-Venezia a nord, dal Bacchiglione a ovest e Tesina a est fino alla loro confluenza.
  • autostrada A4
  • Villaggio della Pace
  • Strada e Oasi WWF di Casale
  • San Pietro Intrigogna
  • Toponomastica:
  • La parte denominata Parco Città è caratterizzata da moderni palazzi collegati da una grande galleria commerciale al piano terra; dietro ad essa vi è una grande area verde. Ospita la sede della circoscrizione 4.

Circoscrizione 4

 
Circoscrizione 4

Inizia dalla parte esterna delle mura scaligere orientali e si sviluppa lungo due strade che escono dalla città: una lungo contrà Borgo Santa Lucia, poi lungo viale Astichello e strada di Saviabona; l'altra è viale Trieste, che continua con la Strada statale 53 Postumia fino al Comune di Bolzano Vicentino.

Quartieri
Frazioni


Quartiere Araceli
 
Il tratto iniziale del Borgo di Santa Lucia
 
Quartiere Araceli
  • E' delimitato a nord da viale Cricoli, a est dalla circonvallazione esterna (via Ragazzi del ‘99 e viale Quadri), a sud da via Riello, a ovest dalla circonvallazione interna (via Legione Gallieno, via Ceccarini e viale Rodolfi) e dal fiume Astichello.
  • Storicamente il quartiere nasce da due piccoli borghi distinti ma vicini, appena fuori le mura scaligere – Borgo Santa Lucia e Borgo Scroffa – e dalle loro estensioni di terreni coltivati che nel corso degli ultimi secoli sono state riqualificate sotto l'aspetto urbanistico.

Viene correntemente chiamato[23] Araceli dal nome della parrocchia di riferimento e ha assunto una propria fisionomia solo di recente, a partire dal secondo dopoguerra. Anche se sotto l'aspetto urbanistico è unitario, dal punto di vista sociale esso fatica ad assumere un'identità precisa, mancando di un vero centro su cui la popolazione possa convergere.

Zona Astichello
 
Istituto superiore nella Cittadella degli Studi
 
Mappa della Zona Astichello
  • Si sviluppa tra il fiume Astichello e viale Astichello, che delimitano la zona rispettivamente a ovest e a est; La zona è delimitata anhe a sud da via Fratelli Bandiera e a nord da viale Cricoli..
  • La parte centrale della zona, tutta campagna fino agli anni quaranta del Novecento, fu caratterizzata dalla costruizione nel 1942 del primo edificio di quello che sarebbe poi divenuta la sede dell'Istituto di San Gaetano. Agli inizi degli anni sessanta si iniziò a costruite nella parte meridionale gruppi di case lungo strade private, nell'ultimo ventennio del Novecento sulla parte settentrionale furono costruiti grandi edifici per istituti scolastici di grado superiore, caratterizzandola come "cittadella degli studi".
  • Toponomastica: Nella parte meridionale alle vie sono stati attribuiti nomi di fiumi del Veneto
  • Luoghi interessanti: Casa dell'Immacolta e Istituto San Gaetano con il Centro di Formazione Professionale, IPSS Bartolomeo Montagna, IIS Almerigo da Schio, IIS S. Bertilla Boscardin, IIS Antonio Canova, Parco Astichello.
Quartiere San Francesco - Parco Città
 
Quartiere di San Francesco - Parco Città a Vicenza
 
Chiesa di San Francesco
  • Si sviluppa lungo viale Trieste fino alla ferrovia Vicenza-Schio che lo separa dalla frazione Anconetta e lo delimita verso est, a ovest è delimitato dalla circonvallazione esterna (viale Quadri).
  • E' uno dei quartieri più recenti della città. La parte del Parco Città risale a fine anni novanta, in parte realizzata con i finanziamenti del Giubileo del 2000.
  • Toponomastica:
  • La parte denominata Parco Città è caratterizzata da moderni palazzi collegati da una grande galleria commerciale al piano terra; dietro ad essa vi è una grande area verde. Ospita la sede della circoscrizione 4.



Saviabona
 
Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, Saviabona
 
Mappa della frazione Saviabona
  • Partendo dall'incrocio con vile Cricoli e via Ragazzi del '99, la frazioni si sviluppa lungo da strada di Saviabona fino al confine con il Comune di Bolzano Vicentino, dove è stata costruita una piccola zona industriale, anch'essa denominata Saviabona.
  • Il nome deriva da "sabbia buona", perché vi si trova un profondo strato di sabbia silicea, qui deposti dalle esondazioni del fiume Astico (o addirittura del Brenta) che qualche millennio fa scorrevano in questa zona, prima di spostarsi verso est[24].
  • Luoghi interessanti: Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, sede di parrocchia che comprende anche metà della Zona Astichello; chiesa Madonna del Rosario.
Anconetta e Ospedaletto
 
Chiesa dell'Immacolata di Lourdes
 
Anconetta
  • La frazione di Anconetta si sviluppa lungo la SS 53 "Postumia", è delimitata dalla Ferrovia Vicenza-Schio a Ovest e dalla frazione di Ospedaletto a Est.
  • Il toponimo Anconetta (diminutivo di "ancona") deriva da una piccola tavola dipinta con l'immagine della Madonna che tiene in braccio il Bambino, ora conservata nella chiesa parrocchiale[25]
  • Luoghi interessanti sono l'attuale chiesa parrocchiale, dedicata all'Immacolata di Lourdes, edificata nel 1908, Villa Imperiali Trevisan Lampertico e Villa Guiotto
  • Quanto a Ospedaletto, una parte dell'abitato appartiene al Comune di Vicenza e un'altra al Comune di Bolzano Vicentino), dove è indicata come località della frazione di Lisiera.
  • Il nome ricorda l'ospizio per pellegrini, posto lungo la via Postumia, fondato dai benedettini nell'Alto Medioevo[26]. Nel XII secolo l'ospitale non era più gestito dai monaci, ma da una comunità di laici dedita all'accoglienza e all'assistenza dei pellegrini; essa cessò di esistere nella prima metà del XIII secolo, ma l'ospitale continuò a svolgere il proprio servizio ed era ancora efficiente nel Seicento[27].

Circoscrizione 5

 
Mappa Circoscrizione 5
  • Il quartiere di San Bortolo e il quartiere Italia sono sostanzialmente uniti (v. mappa) e così delimitati: a est dall'Astichello, a sud da viale Bartolomeo D'Alviano, a ovest dal Bacchiglione, a nord da zone di campagna, in parte occupate dalla base militare americana Del Din e dal nuovo Parco della Pace di Vicenza. Formalmente sono separati da via Durando che, dopo piazzetta Gioia, continua con via Sant'Antonino.
  • Laghetto. Rimasto zona completamente agricola fino al 1968, con un paio di ville e alcune fattorie, fu poi urbanizzato con la costruzione di una zona P.E.E.P. (Piano di Edilizia Economica Popolare), che venne completamente realizzata nel corso di un quinquennio, compresa la costruzione di strade, infrastrutture, scuole e una nuova chiesa. Il nuovo quartiere fu concepito come residenziale, mentre nella zona abitata in precedenza si svilupparono nuove piccole fabbriche e laboratori[28].
Quartiere San Bortolo
 
Mappa dei Quartieri Italia (a sinistra) e San Bortolo (a destra)
 
Chiesa parrocchiale del Cuore Immaolato di Maria
 
Case popolari inizio Novecento
  • Il quartiere nacque agli inizi del Novecento subito fuori Porta San Bortolo (da cui prende il nome)[29] con gruppi di case - anche popolari - lungo le strade che portano verso Bassano (viale D'Alviano e strada Marosticana) e Caldogno (viale Durando e via Sant'Antonino). Fra queste due strade una vasta area - compresa tra le attuali vie Guglielmo Pepe e Mentana - denominata "piazza d'armi", dove durante la Prima guerra mondiale si esercitavano le truppe di fanteria e cavalleria. In quest'area, acquistata dal Comune, agli inizi del Novecento fu costruita la Caserma "Chinotto", poi sede della Brigata missili "Aquileia", poi ancora della Scuola sottufficiali dei Carabinieri e ora diventata sede del CoESPU[30] e della Forza di gendarmeria europea). Nella zona di Sant'Antonino venne costruito anche un deposito di munizioni, la "Polveriera militare", di cui una via conserva il nome.

L'aeroporto nacque per volontà della provincia e del comune nel 1921 nell'area della piazza d'armi, con la realizzazione di una pista in erba di 500 metri, per permettere all'appena costituito Aeroclub di operare.

Queste opere divennero motivo di due bombardamenti durante la seconda guerra mondiale: ll primo durante il giorno di Natale del 1943, il secondo il 18 novembre 1944 che provocò un centinaio si morti nel quartiere[31].

Nel tratto centrale di via Lamarmora, dietro la caserma, intorno al 1925 il Comune costruì le case popolari dette le "case rosse"; intorno al 1930 nella zona furono costruite altre case popolari e la zona fu delimitata dalla nuova arteria, viale Dal Verme, ora parte della circonvallazione nord della città. Negli anni 1930-31 venne costruita nel quartiere la Centrale del latte, ora trasferita presso il casello autostradale Vicenza Est.

Essendo stato uno dei quartieri più danneggiati dalla seconda guerra mondiale, nel dopoguerra il Comune formulò un piano di insediamenti abitativi nella vasta zona di Piazza d'Armi; più tardi anche oltre viale Dal Verme. Per suscitare uno spirito di solidarietà nel quartiere che stava sorgendo, si formò un comitato spontaneo di cittadini, l'Associazione "Pro San Bortolo", ancora esistente.

Nel 1949 fu posta la prima pietra della nuova chiesa del quartiere, che nel 1957 divenne parrocchia autonoma, staccandosi da quella di San Marco posizionata nel Borgo Pusterla. Nello stesso anno venne eretta la Scuola elementare di via Prati, al confine con il quartiere Italia.

Opere interessanti:

  • la sei-settecentesta villa Trevisan, con a fianco la colombaia a forma di torre
  • i lavatoi pubblici
Quartiere Italia
 
Palasport
 
Chiesa parrocchiale di San Paolo apostolo
  • Il nuovo reticolo viario tracciato nel 1935 a nord di viale D'Alviano, tra via sant'Antonino e viale Brotton, per dar forma od un nuovo rione chiamato in seguito "Quartiere Italia". queste nuove strade erano, all'inizio, intitolate ai più famosi personaggi di casa Savoia e solamente nel t944 le stesse presero il nome di poeti e scrittori.
  • Nei primi decessi del Novecento nacque con questo nome un quartiere di piccola borghesia (soprattutto intorno nella parte sud del quartiere), con villette singole e case di cooperative; negli anni cinquanta-settanta, su iniziativa dell'amministrazione comunale, vi si aggiunsero nuove lottizzazioni e aree per le attività sportive: il palasport "Città di Vicenza", il pattinodromo, il campo di atletica "Guido Perraro" e le piscine (coperte e scoperte), la palestra per l'atletica pesante; in quelli stessi anni il quartiere si completò con scuole, servizi commerciali e civili, oltre alla chiesa parrocchiale, dedicata a san Paolo apostolo, di cui venne posta la prima pietra nel 1964 e che fu completata nel 1969[32]
Laghetto
 
Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista
 
Quartiere di Laghetto
  • Laghetto: quartiere nella zona nord di Vicenza deve il suo nome alle antiche origini acquitrinose della zona (che effettivamente ospitava un lago fino all'epoca romana, gradualmente prosciugatosi) e al fatto che, con la sua costruzione iniziata negli anni sessanta, si scelse di dare alle strade i nomi di laghi. È uno dei quartieri residenziali più tranquilli della città anche perché è separato dai caotici viali della circonvallazione da un lungo rettilineo (chiamato via dei Laghi) che porta nel centro del quartiere. È sede della circoscrizione 5, del palasport "Palalaghetto" e della biblioteca di zona. Ospita il mercato ogni venerdì.
Polegge
 
Chiesa di Santa Maria Etiopissa
 
Frazione di Polegge

L'argine sinistro del Bacchiglione, comunemente noto come Livelon, è una sorta di "spiaggia dei vicentini" frequentata da numerosi bagnanti[33].

Circoscrizione 6

 
upright 0.6!Mappa Circoscrizione 6


Quartieri
  • San Giuseppe Lavoratore, Mercato Nuovo, Fornaci
  • Santa Bertilla, Cattane
  • Villaggio del Sole e Villaggio della Produttività
  • San Lazzaro, Pomari
Frazioni
  • Maddalene Moracchino Capitello





San Giuseppe Lavoratore, Mercato Nuovo, Fornaci
 
Chiesa di San Giuseppe Lavoratore
 
San Giuseppe Lavoratore - Mercato Nuovo - Fornaci

* uno

  • due
  • tre
  • Si può considerare il quartiere più centrale della circoscrizione 6, il più vasto e il più popolato ed è caratterizzato da un tessuto sociale eterogeneo. Nel suo territorio si trova il Centro Civico di Villa Lattes (sede della circoscrizione). La disponibilità di un Centro Civico di nuova e accogliente realizzazione offre l'opportunità di ospitare le molte associazioni circoscrizionali. Attorno alla Parrocchia di Santa Bertilla trovano spazio un'intensa attività sociale e ricreativa.
Santa Bertilla, Cattane
 
Chiesa parrocchiale di Santa Bertilla Boscardin
 
Santa Bertilla - Cattane
  • Si può considerare il quartiere più centrale della circoscrizione 6, il più vasto e il più popolato ed è caratterizzato da un tessuto sociale eterogeneo. Nel suo territorio si trova il Centro Civico di Villa Lattes (sede della circoscrizione). La disponibilità di un Centro Civico di nuova e accogliente realizzazione offre l'opportunità di ospitare le molte associazioni circoscrizionali. Attorno alla Parrocchia di Santa Bertilla trovano spazio un'intensa attività sociale e ricreativa.
San Lazzaro, Pomari
 
Chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia a San Lazzaro
 
San Lazzaro e Pomari
  • San Lazzaro - Pomari: si trova lo stadio del baseball e può essere suddiviso in due distinte aree territoriali: quella sorta come Zona PEEP a cavallo degli anni sessanta e settanta, e quella più recente, anni ottanta-novanta, denominata zona Pomari.

Mentre la zona di San Lazzaro è contraddistinta dal carattere prettamente residenziale, la zona Pomari (tuttora in espansione) oltre a moderni condomini ospita le sedi di TVA Vicenza, Il Giornale di Vicenza, il palazzo di Confartigianato Vicenza, la sede vicentina dell'ACI e la nuova sede della Camera di commercio.

Borgo Santa Croce, Viale Mazzini, Viale Trento
 
Viale Pasubio, Maddalene Capitello Monte Crocetta
 
Viale Mazzini
  • uno
  • due
  • tre
  • Si può considerare il quartiere più centrale della circoscrizione 6, il più vasto e il più popolato ed è caratterizzato da un tessuto sociale eterogeneo. Nel suo territorio si trova il Centro Civico di Villa Lattes (sede della circoscrizione). La disponibilità di un Centro Civico di nuova e accogliente realizzazione offre l'opportunità di ospitare le molte associazioni circoscrizionali. Attorno alla Parrocchia di Santa Bertilla trovano spazio un'intensa attività sociale e ricreativa.
  • Si può considerare il quartiere più centrale della circoscrizione 6, il più vasto e il più popolato ed è caratterizzato da un tessuto sociale eterogeneo. Nel suo territorio si trova il Centro Civico di Villa Lattes (sede della circoscrizione). La disponibilità di un Centro Civico di nuova e accogliente realizzazione offre l'opportunità di ospitare le molte associazioni circoscrizionali. Attorno alla Parrocchia di Santa Bertilla trovano spazio un'intensa attività sociale e ricreativa.
Villaggio del Sole e Villaggio della Produttività
 
Chiesa parrocchiale di San Carlo al Villaggio del Sole
 
Villaggio del Sole
  • Sorto ai primi anni sessanta grazie al Piano Case dell'INA, premio In-Arch 1962. La caratteristica del quartiere è la costruzione "a biscia" dei lunghi caseggiati che danno un andamento sinuoso anche alle stesse strade; la dotazione di verde, che caratterizza ogni edificio, attribuisce inoltre al quartiere una dimensione armoniosa. Il nome deriva dal fatto che, tra le due guerre, vi era attivo un piccolo centro elioterapico detto "Casa del sole". Era ospitato nella Villa Rota Barbieri (seicento-settecentesca) con la torre quattrocentesca, struttura che, dopo aver ospitato le scuole elementari, quindi gli sfollati del Polesine e infine la scuola materna, dopo alcuni anni di chiusura, è ritornata a funzionare diventando un centro diurno riabilitativo per malati di Alzheimer. Il quartiere ospita la biblioteca di zona e il mercato settimanale si svolge il sabato. La parrocchia è dedicata a San Carlo Borromeo e la relativa chiesa, sorta negli anni sessanta, ha la forma di una tenda, a simboleggiare il peregrinare del popolo di Dio sulla terra.
  • Villaggio della Produttività [34]
Viale Pasubio, Capitello, Maddalene, Monte Crocetta, Moracchino
 
Viale Pasubio, Maddalene Capitello Monte Crocetta
 
Sorgenti della Roggia Seriola a Maddalene
 
Chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Maddalene Capitello
  • Delimitazione: a ovest Monte Crocetta, a nord Comune di Costabissara, a est Bacchiglione, a sud circonvallazione
  • Villaggio PEEP Maddalene (Capitello) e parrocchia San Giuseppe
  • Maddalene vecchie: Chiesa di Santa Maria Maddalena
  • E' uno dei più antichi di Vicenza e il suo nome deriva dalla quattrocentesca chiesa tardogotica dedicata a santa Maria Maddalena e posta alle pendici settentrionali del Monte Crocetta. Il quartiere inserito nella circoscrizione 6 ha avuto un considerevole sviluppo edilizio a partire dai primi anni ottanta del Novecento. È adagiato ai piedi di Monte Crocetta, in una zona ricca di attrattive naturali e architettoniche: le risorgive della roggia Seriola e della Boja, ville e palazzi padronali risalenti al periodo della Repubblica di Venezia quali Cà Beregane abitata dai nobili Beregan, Cà Dal Martello, villa Teodora e altre ancora. Il quartiere dista appena tre chilometri dal centro della città ed ha una popolazione di oltre 3.000 abitanti. Coincide con la parrocchia omonima, dedicata a San Giuseppe.
  • Monte Crocetta

Circoscrizione 7

 



Quartieri
  • Gogna
  • Ferrovieri e Zona Industriale
  • Sant'Agostino






Gogna
 
Chiesa di San Giorgio in Gogna
 
Mappa Zona di Gogna)
  • Situato sulla sinistra di Monte Berico, ospita la chiesa di San Giorgio, una delle più antiche della città.
Ferrovieri e Zona Industriale
 
Case popolari in Zona Ferrovieri
 
Case popolari in Zona Ferrovieri
 
Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio da Padova
 
Oratorio di Sant'Antonio, in via Marchetti
 
Parco Retrone
 
Ferrovieri e Zona Industriale
  • Il quartiere - un tempo aperta campagna e chiamato "Riva alta" dagli argini del vicino fiume Retrone - è situato a sud-ovest della città, tra la ferrovia Milano-Venezia e questo corso d'acqua.
  • Durante la prima guerra mondiale il quartiere (all'epoca composto solo dalle case dei ferrovieri) venne utilizzato come caserma dall'Esercito Italiano. La zona si sviluppò ulteriormente tra le due guerre con l'apertura del Lanificio Rossi, assumendo uno spiccato carattere operaio e popolare, fino ad arrivare ai recenti ampliamenti residenziali degli anni novanta.
  • Il nome ufficiale, dato nel gennaio 1936, fu "Quartiere Martiri della Patria"[35] - molte delle vie del rione sono infatti dedicate a decorati al valor militare) - ma il fatto che i primi abitanti furono gli operai del vicino "arsenale" (Officine Grandi Riparazioni) delle Ferrovie dello Stato ospitati nelle case popolari appositamente edificate per loro (i "Casermoni"), battezzò spontanemanete il quartiere come "Ferrovieri".
  • Il quartiere è sede della circoscrizione 7 e in esso è presente il Parco Retrone. La Parrocchia, costituita nel 1959, è dedicata a Sant'Antonio da Padova; la chiesa ad esso dedicata fu inaugurata nel 1966.
  • Zona Industriale
Sant'Agostino
 
Abbazia di Sant'Agostino
 
Frazione di Sant'Agostino
  • Piccolo abitato intorno all'abbazia di Sant'Agostino e lungo la S.P. 106. L'abbazia, di epoca romanica, è una delle più antiche della città, insieme alla chiesa di San Giorgio e all'abbazia di SS Felice e Fortunato.

Note

  1. ^ In [Georgius Braun, Simon Nouellanus, Franciscus Hogenbergius], Liber quartus Ciuitates orbis terrarum, Colonia, 1588. Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana
  2. ^ Il percorso è descritto in dettaglio in Storia delle mura e fortificazioni di Vicenza#Le mura altomedievali
  3. ^ Barbieri, 2011,  p. 118
  4. ^ Sottani, 2014,  pp. 164-166
  5. ^ Dato, 1999, pp. 17-18
  6. ^ Dato, 1999, pp. 7-14
  7. ^ Legge n. 167 del 18 aprile 1962: Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 111 del 30/04/1962
  8. ^ Dato, 1999, pp. 21-25
  9. ^ Dato, 1999, pp. 27-29
  10. ^ Dato, 1999, pp. 27-29
  11. ^ Dato, 1999, pp. 36, 41
  12. ^ Cfr. ibidem, a cura della Redazione i progettisti, p. 129.
  13. ^ Cfr. ibidem, F. Lucato, un frammento nella nebulosa insediativa, p. 55.
  14. ^ Cfr. ibidem, A. Peruffo, Considerazioni sul verde, p. 101.
  15. ^ Giarolli, 1955, pp. 141, 341
  16. ^ F. Barbieri e R. Cevese, Vicenza, ritratto di una città, p. 28.
  17. ^ Giarolli, 1955,  p. 239
  18. ^ Università a Vicenza, su univi.it. URL consultato il 2 ottobre 2012. e Università, su comune.vicenza.it. URL consultato il 2 ottobre 2012.
  19. ^ Andrea Kozlovic e Giovanni Negri in Campedello, origini e vita di una parrocchia, Quinto Vicentino, 1993, p. 87
  20. ^ Comune di Vicenza, su comune.vicenza.it. URL consultato il 13 ottobre 2012. e Comunità Vicentina di Araceli, su araceli.it. URL consultato il 13 ottobre 2012.
  21. ^ Dato, 1999, pp. 27-29
  22. ^ Il nome Ca' (casa) Balbi deriva dal cognome della famiglia patrizia veneziana dei Balbi Valier, un tempo proprietaria di una villa nei pressi - la villa detta Ca' Impenta - e di una vasta zona della circostante campagna. Giarolli, 1955, pp. 60, 64
  23. ^ Comune di Vicenza, su comune.vicenza.it. URL consultato il 13 ottobre 2012. e Comunità Vicentina di Araceli, su araceli.it. URL consultato il 13 ottobre 2012.
  24. ^ Giarolli, 1955, p. 475
  25. ^ Giarolli, 1955, pp. 9-10
  26. ^ Mantese, 1952, p. 153
  27. ^ Ricordato da Francesco Barbarano de' Mironi nella sua Historia Ecclesiastica, p. 297
  28. ^ Cera, 1986, pp. 29-35
  29. ^ Costruita dalla Repubblica di Venezia verso il 1435
  30. ^ Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità (Center of Excellence for Stability Police Units, CoESPU)
  31. ^ Scuola Primaria G. Prati - Vicenza (a cura di), Esploro … il mio quartiere: San Bortolo, 2011, pp. 114-17
  32. ^ Giorgio Sala, in 25 anni della storia della parrocchia di S. Paolo in Vicenza 1963.1988, pp. 15-16
  33. ^ Lara Canale, Livelon beach: l'estate vicentina in riva al Bacchiglione, in VicenzaPiù, 17 luglio 2014. URL consultato il 9 luglio 2015.
  34. ^ Giarolli, 1967, pp. 87-89, 366-68
  35. ^ Giarolli, 1955,  p. 245

Bibliografia

Testi utilizzati
  • Franco Barbieri, Cartografia e immagini di Vicenza cinquecentesca e palladiana, Vicenza, Collana Carnet del turista (E.P.T.), Tip. Rumor, 1980.
  • Franco Barbieri e Renato Cevese, Vicenza, ritratto di una città, Vicenza, Angelo Colla editore, 2004, ISBN 88-900990-7-0.
  • Franco Barbieri, Vicenza: la cinta murata, 'Forma urbis' , Vicenza, Ufficio Unesco del Comune di Vicenza, 2011 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2013).
  • Umberto Cera, Memorie storiche di Laghetto e del grande Lago Pusterla, Vicenza, Tip. Rumor, 1986.
  • Pino Dato e Fulvio Rebesani, Vicenza, la città incompiuta, Vicenza, Dedalus, 1999.
  • Giambattista Giarolli, Vicenza nella sua toponomastica stradale, Vicenza, Scuola Tip. San Gaetano, 1955.
  • Giambattista Giarolli, I nomi delle nuove vie del Comune di Vicenza, Vicenza, Tipografia Commerciale Giuliani, 1967.
  • Daniele Meledandri, Vicenza nuova: La difficoltà della scena urbana', in Storia di Vicenza IV/2, L'Età contemporanea, Neri Pozza editore, 1990
  • Ugo Soragni, Architettura e società dall'Ottocento al nuovo secolo: Palladianisti e ingegneri (1848-1915), in Storia di Vicenza IV/2, L'Età contemporanea, Neri Pozza editore, 1990
Per approfondire
  • AA.VV., Giardini di Vicenza, Vicenza, Ti. Rumor, 1994
  • Associazione Amici dei parchi di Vicenza, Il parco Querini a Vicenza, 2001
  • Biblioteca civica Bertoliana, Vicenza città bellissima. L'iconografia vicentina a stampa dal 15º al 19º secolo, Vicenza, Tip. Rumor, 1984
  • Il Giornale di Vicenza, La scena urbana, Verona, 2010
  • Gian Paolo Marchini, Franco Barbieri, Renato Cevese, Francesco Fontana, Ugo Soragni, Andreina Ballarin, Vicenza, Aspetti di una città attraverso i secoli, Vicenza, 1983

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