Bumetanide

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Martina.Q/Sandbox
 
Nome IUPAC
acido 3 butilamino 4 fenossi 5 sulfamoil benzoico
Caratteristiche generali
Massa molecolare (u)364,417 g/mol
Codice ATCC03CA02
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Orale
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità80% circa
Legame proteico97%
Metabolismoepatico
Emivita0.8 h
Escrezionerenale
Indicazioni di sicurezza
Frasi H---
Consigli P--- [1]

Il bumetanide è un medicinale diuretico dell'ansa principalmente utilizzato per il trattamento degli stati di sovraccarico di fluidi ed edema, ad esempio nell'insufficienza cardiaca.

Questa classe di farmaci è caratterizzata dalla presenza di strutture chimiche diverse, aventi poche caratteristiche in comune. Nel corso degli anni, i ricercatori, nell'intento di realizzare nuovi farmaci e migliorare le caratteristiche dei precedenti,sintetizzarono molecule falls svariata structure, fino ad arrivare proprio la Bumetanide. Essa deriva da studi condotti a livello dei sostituenti della Furosemide. L'intento era quello di sostituire l'atomo di Cloro in posizione 4 della Furosemide, fino a quel momento ritenuto indispensabile per l'attività della molecola, con altri sostituenti. Tramite queste modifiche si arrivò ad ottenere la Bumetanide. Essa, grazie a caratteristiche strutturali proprie, come la presenza di un ragruppamento fenossi, risultò possedere proprietà diuretiche efficaci. Al momento questo farmaco non è in commercio in Italia.

Farmacodinamica

I diuretici favoriscono l'eliminazione del liquido in eccesso nella circolazione sanguigna, attraverso la riduzione del cloruro di sodio e diminuendo di conseguenza la massimale e il precarico.

La Bumetanide è un potente diuretico dell’ansa e, come tale, agisce a livello del tratto ascendente dell’ansa di Henle, dove inibisce i meccanismi di riassorbimento tubulare attraverso il trasporto attivo di ioni Na+, K+ e Cl- a cui consegue il riassorbimento di acqua per gradiente osmotico. Il risultato è un’azione diuretica e natriuretica.

L’elevata efficacia di questi farmaci di ridurre il riassorbimento di acqua, deriva proprio dalle caratteristiche del sito in cui agiscono: infatti nel tratto ascendente dell’ansa di Henle viene riassorbito un notevole quantitativo di Na+ pari a circa il 25%. Quindi la Bumetanide, andando ad inibire questo riassorbimento, riduce in modo significativo il gradiente osmotico utile al riassorbimento di acqua a livello del dotto collettore.

Farmacocinetica

La Bumetanide viene generalmente somministrata per via orale e l’effetto diuretico ha una breve comparsa d’azione, avviene infatti nei primi 30 minuti, mentre l’effetto massimo viene raggiunto dopo 1-2 ore. Raggiunge una biodisponibilità compresa tra l’80% e il 95%, dopo essere stata rapidamente assorbita nel tratto gastrointestinale, ma ha un tempo di emivita abbastanza breve che va da 0.75 a 2.6 ore.

La maggior parte del farmaco si concentra nel plasma dove si trova legato per il 95% alle proteine plasmatiche, nel fegato e nei reni, e non è ancora chiaro se esso riesca ad attraversare la placenta e la barriera ematoencefalica.

La Bumetanide viene eliminata in parte per via renale a seguito di filtrazione glomerulare e secrezione tubulare, mentre il resto è espulso attraverso la bile nelle feci.

Al momento non si conoscono metaboliti attivi. Il metabolita urinario primario è l'alcool 3 'della catena N-butile e il metabolita biliare primario è l'alcol 2'.

Usi

Gli usi principali del farmaco si vedono nei casi di edema associato a scompensi epatici, renali, cardiaci e a sindromi neuropatiche. Studi recenti condotti dall'Istituto Mediterraneo di Neurologia di Marsiglia (gruppo di ricerca guidato dal fondatore stesso dell'istituto ben-Ari) hanno dimostrato un'azione positiva da parte di questa specialità nella cura dell'autismo. Bumetanide sembra infatti essere in grado di ridurre la concentrazione di cloro a livello neuronali inducendo un miglioramento della sintomatologia dei pazienti affetti da autismo. Se ne vede un utilizzo anche nella cura di edemi polmonari acuti, ipercalcemia acuta, ipokaliemia moderata e overdose di anioni.

Posologia

Bumetanide può essere somministrata come dose singola o in due dosi rifratte : 0,5-2 mg (dose orale quotidiana). La somministrazione avviene per os e solitamente la forma farmaceutica è rappresentata da tavolette bianche, piatte e con il bordo smussato presentanti una linea che consente di spezzare la dose in due somministrazioni. La dose utile al paziente deve essere aggiustata in corso di terapia sulla base della risposta del singolo al trattamento. Sconsigliato uso per età inferiori ai 12 anni.

Controindicazioni

  • coma epatico
  • Gotta (nell'eliminazione gli urati entrano in competizione).
  • ipersensibilità al principio attivo, ai sulfamidici o agli eccipienti utilizzati
  • resistenze crociate nei pazienti che si mostrano essere sensibili ai sulfamidici
  • scompenso cardiaco
  • insufficienza renale
  • grave squilibrio elettrolitico

Nel caso in cui, durante la terapia a base di questa specialità, nel paziente dovessero riscontrarsi un aumento dell'urea nel sangue o condizioni di anuria/oliguria, si consiglia l'interruzione della terapia.

Avvertenze ed indicazioni per l'uso

  • particolare attenzione va posta durante il trattamento di pazienti anziani, questo farmaco infatti potrebbe portare ad una riduzione dell'edema troppo rapida e causare collassi circolatori e cadute di pressione-flusso a livello cardiaco
  • i pazienti trattati con bumetanide che soffrono di insufficienza epatica necessitano di costanti controlli
  • coloro che seguono diete a basso contenuto di sali, nel momento in cui si sottopongono ad una cura a base di questo principio attivo, rischiano di riscontrare importanti squilibri elettrolitici
  • bumetanide rischia di aumentare la tossicità di altri farmaci nel caso di interazioni
  • è sconsigliato l'uso a pazienti presentanti rare malattie legate all'assorbimento e al metabolismo del galattosio

Effetti indesiderati

Alcuni degli effetti indesiderati sono disturbi gastrointestinali, ipotensione, iponatriemia, cefalea, gotta, vertigini, nausea, iperucemia, vomito, febbre, ipericalcemia, ipoglicemia, ipomagnesiemia, iperuricemia, affaticamento, pancreatite, rash.

Fertilità, gravidanza e allattamento

Nell'uomo non vi sono ancora dati relativi all'uso di questo farmaco in gravidanza e per tale ragione se ne sconsiglia l'utilizzo, gli unici studi condotti sono test su animali che non evidenziano effetti teratogeni. Allo stesso modo non vi sono neppure studi inerenti all'allattamento: ecco quindi che si consiglia una sospensione della terapia durante il periodo di allattamento a meno che questo farmaco non risulti essere essenziale. In quest'ultimo caso il neonato deve essere costantemente controllato per l'eventuale comparsa di effetti avversi.

Bibliografia

  • British national formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.
  • Lusofarmaco, Farmabank 2006, Salerno, momento medico, 2005.
  • Piccin, Farmacologia generale e clinica X edizione, edizione italiana a cura di Paolo Preziosi, Katzung - Trevor, 2017.
  • Edises, Chimica farmaceutica III edizione, Patrick L. Graham, 2015.

Collegamenti esterni

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  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 05.10.2012