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Versione del 15 gen 2019 alle 11:05 di Marsilvi98 (discussione | contributi) (modifiche di prova minerali argillosi)

I minerali argillosi sono i minerali più abbondanti nelle argille. Generalmente questi minerali presentano untuosità al tatto con un aspetto terroso. Essi sono essenzialmente fillosilicati idratati di alluminio anche se, in alcuni di essi, Mg o Fe sostituiscono in parte Al e possono essere presenti come costituenti fondamentali.

Per la loro formazione, i minerali argillosi necessitano della presenza di acqua e per questo hanno avuto molta importanza per la sviluppo della vita degli esseri viventi sulla Terra.

Composizione e struttura

 
Struttura cristallina dei fillosilicati

I minerali argillosi, come tutti i fillosilicati, sono caratterizzati dalle seguenti strutture:

  • Un foglietto di tetraedri silicatici, costituito di due strati di atomi di ossigeno contenenti silicio in coordinazione tetraedrica
  • Un foglietto ottaedrico, formato di due strati di atomi di ossigeno o di ossidrili, ai quali sono legati Al in coordinazione ottaedrica.

La sostituzione di un tetraedro [SiO4]-4 con un ottaedro [AlO4]5- genera un eccesso di carica negativa che può essere neutralizzata da sostituzioni isomorfe inverse nel piano ottaedrico, con l'adsorbimento o la fissazione di cationi metallici (Mg o Fe).[1]

Questi minerali hanno proprietà anfotere in quanto possono comportarsi sia da acidi che da basi. Ai valori ordinari del pH del terreno, nei minerali argillosi prevale la dissociazione acida, pertanto si comportano come colloidi idrofili elettronegativi

Classificazione

La differente combinazione degli strati tetraedrici e ottaedrici dà origine ai seguenti gruppi di minerali:

A due strati T-O (tetraedrico-diottaedrico)

A tre strati T-O-T (tetraedrico-diottaedrico-tetraedrico)

Identificazione

 
Argilla smectica al microscopio elettronico ingrandita 23.500 volte

I minerali argillosi sono comuni prodotti di erosioni e di alterazioni idrotermali che avvengono a bassa temperatura, essi sono comuni nelle rocce sedimentarie, nei suoli, pietra fangosa, ardesia metamorfica.

Le dimensioni di questi minerali sono a grana ultrafine (< 4μm) ,per questo motivo è spesso necessario ricorrere a speciali tecniche analitiche per l’identificazione e lo studio. Alcune tecniche sono diffrazione elettronica, diffrazione a raggi X, metodi spettroscopici e all’analisi termica(DTA). Può anche essere utilizzata la tradizionale microscopia con luce polarizzata per stabilire relazioni petrologiche.

Distribuzione

Nel sistema solare i minerali argillosi sono abbastanza rari perché necessitano della presenza di acqua per la loro genesi. Sulla terra, dove la presenza dell’acqua , ha interagito sia con i minerali che con eventuale materia organica troviamo una abbondante presenza di argille. Nel nostro sistema solare sono stati evidenziati materiali argillosi in alcune località del pianeta Marte quali Mawrth Vallis, Echus Chasma, il quadrangolo di Elysium e il quadrilatero di Memnonia. Inoltre, grazie alla spettrografia, è stata confermata la presenza di argille nella luna di Giove, nel pianeta nano Cerere ecc.[2]


Usi

Sin dall’antichità a tutt’oggi, i minerali argillosi (sotto forma di agglomerati di argilla) hanno avuto notevoli applicazioni dal punto di vista manifatturiero, agricolo e per fini sanitari. Rivestono notevole importanza dal punto di vista economico vista la grande disponibilità e la relativa facilità di estrazione in quasi tutte le località terrestri. Per esempio, dal punto di vista fitoterapico, i minerali argillosi vengono utilizzati per trattare disturbi che affliggono l'apparato gastro-intestinale, quali gonfiore e tensione addominale, dolore. Altre applicazioni sanitarie si riscontrano in fisioterapia per risoluzioni di problematiche muscoloscheletriche e/o in prodotti per la cura della cute.

Anche nel settore edile /civile i minerali argillosi vengono più spesso usate per la produzione di mattoni, mattonelle, piastrelle ecc. e comunque tutto quanto alla base delle “terre cotte“. Il Caolino, impiegato per la produzione di ceramiche, é anche usato come additivo (filler) nella carta e/o nell’industria della gomma / plastica per la produzione di refrattari.[3]

Il grande vantaggio dei minerali argillosi per la produzione di ceramiche risiede nel fatto che possono essere facilmente modellati in qualsiasi forma e, quando sono sottoposti a cottura, l’acqua viene eliminata con la produzione di materiale duro, compatto e resistente.

Note

Bibliografia

  • C. Cipriani e C. Garavelli, Carobbi – Mineralogia, II volume - Cristallografia chimica e Mineralogia speciale, USES, 1987.
  • A. Mottana, R. Crespi e G. Liborio, Minerali e rocce, Mondadori, 1977.
  • Cornelis Klein, Mineralogia - Zanichelli.

Voci correlate

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