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Mappa del Centro storico di Vicenza[1], delimitato dalla circonvallazione interna (linea gialla)

Secondo la definizione corrente data dal Comune di Vicenza e dai progetti urbanistici connessi[2], il Centro storico è costituito:

  • dal nucleo centrale della città, delimitato tra il X e il XIII secolo dalla prima cinta muraria
  • da Borgo San Pietro, racchiuso dalle mura scaligere costruite intorno al 1370
  • da Borgo Porta Nova, delimitato dalla seconda cinta di mura scaligere, anch'esso nella seconda metà del XIV secolo
  • da Borgo Berga, racchiuso dalle mura veneziane del secondo decennio del Quattrocento
  • da Borgo Pusterla, anch'esso delimitato da fortificazioni veneziane nella prima metà del XV secolo
  • dalla parte a sud-ovest della città (il Borgo suburbano di San Felice, i Giardini Salvi e Campo Marzo) circoscritta dalla ferrovia, da viale Milano e dal primo tratto di viale Mazzini.

Il Centro storico è quindi sostanzialmente delimitato dall'anello della circonvallazione interna: viale Giuseppe Mazzini, viale Bartolomeo D'Alviano, viale Fratelli Bandiera, viale Ferdinando Rodolfi, via Legione Gallieno, viale Margherita, viale Risorgimento Nazionale, viale Venezia, viale Milano.

Sotto l'aspetto amministrativo appartiene alla Circoscrizione 1.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Vicenza.
 
Vicenza amplissima[3]

Il nucleo centrale della città esisteva in gran parte già in epoca romana sulla parte sinistra del fiume Retrone fino alla confluenza con il Bacchiglione. Nel I secolo d.C., quando Vicenza aveva acquisito una certa importanza, sulla sponda destra del Retrone fu costruito il grandioso Teatro Berga, in cui si svolgevano i ludi scenici e di cui si può riconoscere ancora il perimetro.

Tra il X e il XIII secolo il nucleo fu racchiuso dalla cinta muraria altomedievale. L'area, quasi circolare, è ancora chiaramente identificabile dalle diverse tracce di mura rimaste, da una delle antiche porte (il Porton del Luzo) e dalle strade interne ("pedemura") che costeggiavano la cinta.

Nel XIII e nel XIV secolo la città si popolò di signori feudali che lasciavano la campagna circostante, di nuovi aristocratici e di ricchi mercanti, che vi costruirono le proprie abitazioni. Dopo la dedizione alla Serenissima del 1404, e soprattutto nel Cinquecento e nel Seicento, Vicenza visse il suo periodo di maggior splendore. Le mura e le fortificazioni edificate in quest'epoca fornivano nei disegni e nelle mappe l'aspetto di una città signorile.

Quest'importanza contraddistinse Vicenza sino alla fine del Settecento quando, negli ultimi decenni del dominio veneziano e soprattutto durante l'occupazione napoleonica, vennero in breve tempo attuate radicali riforma come la soppressione degli ordini religiosi (i cui conventi e proprietà occupavano il 30% del centro storico), la creazione dei dipartimenti e poi delle province con l'equiparazione amministrativa della città e dei comuni del territorio, il notevole cambiamento della classe sociale dominante sotto l'aspetto politico e quello amministrativo.

Nell'Ottocento e nel Novecento la popolazione cittadina aumentò considerevolmente e la città dovette espandersi oltre le mura con la creazione, soprattutto dopo il secondo dopoguerra, di una miriade di nuovi quartieri; le porte e le mura secolari furono in gran parte abbattute e il Centro storico rimase la parte più importante della città non tanto per i residenti, quanto piuttosto per la parte artistica - Vicenza è spesso denominata la "Città del Palladio" e numerosi tra i suoi monumenti sono stati inseriti dal 1994 nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO - e perché sede dei principali uffici amministrativi

Toponomastica

La maggior parte dei luoghi del centro storico sono definiti da toponimi caratteristici come contrà (toponimo che deriva dalla contrazione della parola contrada), mure o pedemure (via che correva all'interno della cinta muraria), mottòn (strada rialzata su terrapieno), busa (luogo basso che si allagava facilmente), piarda (spazio compreso tra il fiume e le mura, originariamente tenuto libero da vegetazione per scopi difensivi, poi utilizzato anche per scaricare e depositare merci).

Monumenti e luoghi d'interesse

 
Vicenza amplissima, mappa del 1588: Nucleo Altomedievale

Quasi tutti i monumenti più importanti di Vicenza sono presenti nel nucleo centrale - e più antico - del Centro storico.

I due edifici al centro della città - sedi rispettivamente del potere civile e di quello ecclesiale - intorno ai quali da un millennio ruota la vita cittadina sono la Basilica Palladiana con il Palazzo del Podestà e la Torre Bissara; a meno di 200 metri a ovest, la Cattedrale di Santa Maria Annunciata.

Le piazze centrali

 
La Torre Bissara, la Basilica Palladiana e la Piazza dei Signori, al centro della città

La Basilica Palladiana è da secoli circondata dalle piazze dei mercati, ancor oggi ricche di negozi e dove si svolgono molto spesso mercatini settimanali, mensili o specifici:

La più ampia e importante è la piazza dei Signori con a nord la Loggia del Capitanio e il palazzo del Monte di Pietà che ingloba la chiesa di San Vincenzo.

A est di essa, dietro le colonne di San Marco e del Redentore, si apre la piazza delle Biade, con la chiesa dei Servi (l'area davanti alla chiesa si chiamava un tempo piazza del vino[4]. Il lato meridionale della Basilica, collegata alla Torre del Girone dall'Arco degli Zavatteri, sovrasta la piccola Piazza delle Erbe, il "mercatus vetus" degli antichi statuti. A ovest delle logge vi è la piazzetta Andrea Palladio (fino alla seconda metà dell'Ottocento chiamata piazzetta della Rua)[5], con al centro il monumento al grande architetto.

Proseguendo dalla Basilica verso la Cattedrale si trovano ancora brevi contrade con tradizione di mercato, come contrà Muschieria, conterà delle Pescherie Vecchie e contrà Garibaldi (a suo tempo delle Beccarie, o delle carni)[6].

Il fianco meridionale della Cattedrale è delimitato dalla piazza del Duomo, racchiusa dal Palazzo delle Opere sociali (fino al Settecento vi era l'ospedale di Sant'Antonio) sovrastato dalla più antica torre che resta a Vicenza. Sulla piazza si affacciano l'Oratorio del Gonfalone, i palazzetti sotto i quali è stata ritrovato il criptoportico di un'antica casa romana e il Palazzo vescovile.

Le vie principali, i palazzi aristocratici e le chiese del centro

La principale via che attraversa la città, corso Andrea Palladio, si stacca a ovest da piazza del Castello, sulla quale si affacciano il torrione scaligero, i palazzi da Porto Breganze e Piovini Beltrame.

Lungo questa e nelle vie trasversali si trova la maggior parte dei palazzi, fatti costruire dalle più importanti famiglie aristocratiche vicentine tra il XV e il XVII secolo.

Il lato settentrionale del corso

Inizia con lo scamozziano palazzo Thiene Bonin Longare e, dopo la chiesa dei Filippini, vi sono i quattrocenteschi palazzi Capra Clementi e Thiene. Al canton del pozzo rosso si incrocia con corso Fogazzaro (l'altra via principale della città) in cui si trovano i palazzi della famiglia Valmarana e i fastosi palazzo Caldogno Tecchio e palazzo Repeta, che si affaccia sulla piazza di San Lorenzo, di fronte all'omonimo tempio francescano con annesso monastero.

Continuando verso ovest, dopo una serie di altri palazzi contigui, corso Palladio incrocia contrà Porti, completamente racchiusa dai palazzi delle famiglie Thiene e da Porto. Subito dopo incrocia contrà San Gaetano Thiene che entra nella piazzetta Santo Stefano, in cui si trova la omonima chiesa settecentesca.

Ancora, dopo aver superato la chiesa di San Gaetano e la Ca' d'Oro, il corso incrocia contrà Santa Corona che, oltre a questo tempio duecentesco, è ricca di altri palazzi, tra cui il Leoni Montanari, uno dei pochi edifici barocchi di Vicenza.

Corso Palladio finisce a est in piazza Matteotti (o dell'Isola), dove si trova il Teatro Olimpico, all'interno del palazzo del Territorio.

Il lato meridionale del corso

Partendo da piazza del Castello subito si trova il palazzetto Capra, progettato dal Palladio e ora inglobato nel fianco di palazzo Piovini; poco dopo, tra altri palazzi nobiliari, il maestoso palazzo Loschi Zileri Dal Verme; dopo qualche decina di metri si arriva all'incrocio con via Cesare Battisti, che porta alla Cattedrale e sulla quale si trova palazzo Trissino al Duomo.

Continuando per il corso, dopo palazzo Pojana, anch'esso attribuito al Palladio e al di sotto del quale si apre contrà Do Rode, si arriva all'incrocio con la prima delle cinque trasversali che portano alla piazza dei Signori. Tra contrà Cavour e contrà del Monte - che si ritiene essere l'antico cardo maximus dell'epoca romana, così denominata perché, quando sbocca in piazza dei Signori, sul suo lato sinistro si trova il palazzo del Monte di Pietà - vi è palazzo Trissino Baston, sede del Comune di Vicenza, cui è annesso palazzo Alidosio Conti.

Dopo gli incroci con le contrade delle Morette, Daniele Manin e Santa Barbara, l'ultimo tratto di corso Palladio era un tempo chiamato contrà Portici di Santa Corona, in ragione della fila interrotta dei portici di fronte al giardino di questa chiesa. Il corso sbocca in piazza Matteotti,dominata da palazzo Chiericati.

Al di là del Retrone

Fa parte del nucleo centrale anche l'area al di là del fiume Retrone - racchiusa dalla prima cinta di mura medievali - cui si accede attraversando gli antichi ponte Furo, ponte San Paolo, ponte San Michele e ponte delle Barche.

Le due vie principali, ricche di palazzi prevalentemente gotici, sono contrà Santi Apostoli e contrà Paolo Lioy che contornano il perimetro del teatro romano; la seconda si apre in piazzetta Gualdi, dove si trovano i due omonimi palazzi.

Vicino a ponte San Michele vi è l'oratorio di San Nicola da Tolentino. Tutta la zona più a est, racchiusa nell'ansa del Retrone, fa parte del Borgo Berga, che nel Quattrocento fu fortificato con mura veneziane.

Le porte e le mura

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia delle mura e fortificazioni di Vicenza.
  • Quanto resta da vedere
  • Le contrade pedemuro: Mure Pallamaio, San Lorenzo, San Biagio …
  • Le contrade interne

Sul Bacchiglione: accesso ai borghi

  • Ponte Pusterla
  • Ponte degli Angeli

I parchi e i giardini

Fino al Novecento l'unica area verde pubblica era quella di Campo Marzo, dal 1909 furono aperti anche i Giardini Salvi e dal 1971 il Parco Querini. Sono tutti fuori del limite esterno del nucleo centrale del Centro storico.

  • Ponte Santa Libera
 
Piazza XX Settembre, al di là del Ponte degli Angeli, che dà accesso al Borgo
 
Vicenza amplissima, mappa del 1588: Borgo San Pietro
  Lo stesso argomento in dettaglio: Borgo San Pietro (Vicenza).

Borgo San Pietro (nell'Otto-Novecento chiamato anche "Quartiere di Trastevere") è la parte del centro storico sviluppatasi fin dall'epoca romana al di là del Bacchiglione lungo le antiche strade che uscivano a est della città. E' l'area compresa tra il fiume e la cinta fortificata scaligera costruita intorno al 1370.

L'area fu caratterizzata dalla presenza dell'abbazia delle monache benedettine di San Pietro; a partire dal Basso Medioevo la posizione del Borgo sulla riva sinistra del Bacchiglione favorì la creazione e l'uso dei mulini e alcune attività come le concerie, la filatura della lana e della seta, così come l'aumento consistente della popolazione operaia.

Dell'operosità e della ricchezza del Borgo dopo il XV secolo sono testimonianza alcuni edifici, come i palazzi Angaran, Regaù e Franco. Attualmente nel Borgo hanno sede importanti Istituzioni, come il Conservatorio musicale "A. Pedrollo", la Casa Madre delle Suore Dorotee con l'Istituto Farina, varie Istituzioni di carattere sanitario e sociale.

Borgo Porta Nova

 
Chiesa dei Carmini)
 
Vicenza amplissima, mappa del 1588: Borgo Porta Nova

Il vasto borgo è delimitato a ovest dalle mura scaligere di viale Mazzini, a sud dalle stesse mura e dai Giardini Salvi, a est da Motton San Lorenzo, a nord dal Bacchiglione.

Durante il Basso Medioevo il borgo di Santa Croce - che da quella che allora era chiamata Porta Nova (a fianco della chiesa di San Lorenzo) andava fino alla chiesa di Santa Croce - continuò a svilupparsi sviluppando.

Nella seconda metà del Trecento gli Scaligeri fortificarono con un nuovo tratto di mura un'ampia area non ancora abitata che, per volontà di Antonio della Scala, fu dotata di un tracciato viario ad assi ortogonali, con isolati regolari di notevoli dimensioni.

Nel tempo, dentro all'interno della recinzione si sviluppò un'edilizia privata non molto intensiva allineata lungo le strade, che lasciava larghi spazi interni di orti e giardini, intervallata da frequenti e imponenti complessi di ordini religiosi[7].

Luoghi interessanti del Borgo sono, oltre alle mura e alla Porta Santa Croce, le chiese dei santi Ambrogio e Bellino, di San Rocco, di Santa Maria Nova e dei Carmini.

 
Il tratto di contrà Santa Caterina, un tempo Borgo Berga
 
Vicenza amplissima mappa del 1588: Borgo Berga
  Lo stesso argomento in dettaglio: Borgo Berga.

È il borgo ubicato nella parte meridionale del centro storico, formatosi dopo il Duecento al di là delle mura altomedievali e che fu racchiuso da quelle veneziane nel secondo decennio del Quattrocento.

Modesto per la popolazione che vi abitava e con pochi palazzi di famiglie aristocratiche, nel corso dei secoli fu sempre caratterizzata dall'essere porta d'accesso alla città per via terra e per via d'acqua, punto di confluenza di fiumi, di strade e di ferrovie.

In esso si trovano alcuni edifici religiosi di interesse storico e artistico: il complesso monumentale di San Silvestro che dipendeva dall'abbazia benedettina di Nonantola, l'ex convento di Ognissanti e la chiesa di Santa Caterina, l'ex convento e la chiesa di San Tommaso ora sede della Guardia di Finanza, la chiesa e il convento di Santa Chiara ora sede delle Suore Poverelle che gestiscono servizi sociali, l'oratorio delle Zitelle.

 
Facciata della chiesa di San Marco in San Girolamo
 
Vicenza amplissima, mappa del 1588: Borgo Pusterla
  Lo stesso argomento in dettaglio: Borgo Pusterla.

Situato nella zona settentrionale del centro storico, è delimitato a ovest dal fiume Bacchiglione, a est dall'Astichello e dal grande polmone verde di Parco Querini, a nord da viale Bartolomeo D'Alviano sul quale si possono osservare i resti delle fortificazioni veneziane del XV secolo.

E' percorso in tutta la sua lunghezza - da Ponte Pusterla a Porta San Bortolo - dalla via principale (che cambia nome varie volte: contra' Pusterla, contra' San Marco, contra' San Francesco, contra' San Bortolo) sulla quale si affacciano vari palazzi nobiliari: il settecentesco Franceschini Folco, palazzo Capra Querini, il palladiano palazzo Schio, il seicentesco palazzo Barbieri Vajenti Piovene Cicogna, palazzo Giustiniani Baggio e palazzo Pagello.

Il più importante edificio religioso è la chiesa di San Marco in San Girolamo, sede della parrocchia, ma un tempo la zona era occupata da numerosi conventi o monasteri, il più importante dei quali era quello di San Bortolo, dove nel 1775 furono spostati gli ospedali cittadini. Nell'omonima contrà esiste ancora la chiesa della Misericordia, concessa ai fedeli di rito serbo ortodosso.

Nella prima metà del Novecento nella parte nord-est del Borgo, fino ad allora zona di orti e giardini, fu creato un nuovo quartiere di case popolari.

Borgo (suburbano) dei Santi Felice e Fortunato

Fanno parte del Centro storico gli aggregati di edifici posti, su entrambi i lati, del tratto di corso dei Santi Felice e Fortunato[8] che da Porta Castello arriva all'incrocio con viale Milano e viale Mazzini. Si tratta di un quartiere molto abitato, con stabili nuovi o rinnovati nel Novecento.

Luoghi interessanti del borgo sono i Giardini Salvi e l'ex chiesetta di San Bovo.

I borghi suburbani

Anche dopo la creazione delle mura della città, lungo le principali strade che uscivano dal centro storico vi erano file o complessi di antiche abitazioni, spesso vicine a un luogo di culto che comunque, per secoli, non aumentarono di molto. Una pianta di Vicenza nell'Atlante Vallardi del 1880 li rappresenta e da essa si può vedere come, fino alla fine dell'Ottocento, la città si era ben poco espansa:

Questi abitati erano anch'essi chiamati borghi, ma "borghi suburbani", per distinguerli da quelli all'interno della città. Eccezion fatta per la parte orientale di borgo San Felice, ufficialmente non appartengono al Centro storico.

Attualmente è difficile riconoscerli, perché sono stati quasi completamente fagocitati dai quartieri novecenteschi, specialmente in seguito all'abbattimento delle mura. In alcuni casi la moderna toponomastica ha attribuito la denominazione "borgo" ad alcune vie (Santa Lucia, Scroffa, Casale, Berga, Santa Croce), in altri casi ho sostituito il termine con quello di "corso" (San Felice, Padova) quando si tratta di strade principali.

Note

  1. ^ OpenStreetMap
  2. ^ Il P.P.C.S. fu approvato con delibera del Consiglio Comunale di Vicenza n. 151 del 21-22.4.1970 e del Consiglio Regionale Veneto con delibera 1627 del 3.4.1979; la variante fu approvata dal Consiglio Comunale con delibera n. 3667 del 1.3.1988
  3. ^ In Georgius Braun, Simon Nouellanus, Franciscus Hogenbergius, Liber quartus Ciuitates orbis terrarum, Colonia, 1588. Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana
  4. ^ Giarolli, 1955, p. 45
  5. ^ Giarolli, 1955, p. 322
  6. ^ Giarolli, 1955, pp. 294, 339
  7. ^ Barbieri, 2011, p. 118
  8. ^ Con una delibera del consiglio comunale del 1911 l'antico termine di "borgo" venne mutato in quello di "corso"

Bibliografia

Testi utilizzati
  • Franco Barbieri, Cartografia e immagini di Vicenza cinquecentesca e palladiana, Vicenza, Collana Carnet del turista (E.P.T.), Tip. Rumor, 1980.
  • Franco Barbieri e Renato Cevese, Vicenza, ritratto di una città, Vicenza, Angelo Colla editore, 2004, ISBN 88-900990-7-0.
  • Franco Barbieri, Vicenza: la cinta murata, 'Forma urbis' , Vicenza, Ufficio Unesco del Comune di Vicenza, 2011 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2013).
  • Giorgio Ceraso, Franco Barbieri, Vicenza 1711, la pianta di Giandomenico Dall'Acqua: la città perduta e ritrovata, Vicenza, Amici dei Musei, 2015.
  • Giambattista Giarolli, Vicenza nella sua toponomastica stradale, Vicenza, Scuola Tip. San Gaetano, 1955.
  • Francesca Leder, Umberto Saccardo, Vicenza, Ottocento e Novecento: piani, progetti e modificazioni, Vicenza, Ergon, 1996.
  • Daniele Meledandri, Vicenza nuova: La difficoltà della scena urbana', in Storia di Vicenza IV/2, L'Età contemporanea, Neri Pozza editore, 1990
  • Ugo Soragni, Architettura e società dall'Ottocento al nuovo secolo: Palladianisti e ingegneri (1848-1915), in Storia di Vicenza IV/2, L'Età contemporanea, Neri Pozza editore, 1990
Per approfondire
  • AA.VV., Giardini di Vicenza, Vicenza, Ti. Rumor, 1994
  • Associazione Amici dei parchi di Vicenza, Il parco Querini a Vicenza, 2001
  • Biblioteca civica Bertoliana, Vicenza città bellissima. L'iconografia vicentina a stampa dal 15º al 19º secolo, Vicenza, Tip. Rumor, 1984
  • Il Giornale di Vicenza, La scena urbana, Verona, 2010
  • Gian Paolo Marchini, Franco Barbieri, Renato Cevese, Francesco Fontana, Ugo Soragni, Andreina Ballarin, Vicenza, Aspetti di una città attraverso i secoli, Vicenza, 1983

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