Capestrano
Capestrano (Capəstranə in abruzzese) è un comune italiano di 877 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Centro agricolo a 43 km a ESE del capoluogo, a 465 m nell'alta Valle del Tirino, situato al margine sud-occidentale di un vasto piano di origine carsica compreso tra l'altopiano di Navelli e le estreme propaggini sud-orientali del gruppo del Gran Sasso d'Italia: faceva anche parte della Comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli. Parte del territorio del comune rientra nel territorio del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga costituendone di fatto una delle porte di accesso nella sua parte meridionale.
Capestrano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio D'Alfonso (Lista civica Tre Spighe) dall'11-06-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 42°16′10″N 13°46′00″E |
Altitudine | 465 m s.l.m. |
Superficie | 43,66 km² |
Abitanti | 877[1] (30-04-2017) |
Densità | 20,09 ab./km² |
Frazioni | Capodacqua, Forca di Penne, Santa Pelagia, Scarafano. |
Comuni confinanti | Brittoli (PE), Bussi sul Tirino (PE), Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Collepietro, Corvara (PE), Navelli, Ofena, Pescosansonesco (PE), Villa Santa Lucia degli Abruzzi |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67022 |
Prefisso | 0862 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 066019 |
Cod. catastale | B651 |
Targa | AQ |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Nome abitanti | capestranesi |
Patrono | san Giovanni da Capestrano |
Giorno festivo | 23 ottobre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Storia
Fondato secondo la tradizione dagli abitanti delle tre ville di Capo d'Acqua, Santa Pelagia e Colle Presciano, la prima notizia che cita il borgo detto Capistrano è datata 1210.
In epoca medievale le prime notizie del territorio risalgono al secolo IX[3], quando parte della Valle Tritana è sotto la giurisdizione del Monastero benedettino di San Pietro in Trite o Trita, detto poi ad Aratorium e infine ad Oratorium, operante a sua volta sotto l'egida del Monastero di San Vincenzo al Volturno, da cui dipendeva.
Feudo di Matteo di Raiano nel primo periodo angioino, passò insieme all'intera Valle Tritana agli Acquaviva nel 1283, quando Riccardo d'Acquaviva, fratello di Berardo e nuovo signore di Capestrano, di Ofena e di Castel del Monte subentrò a Berardo di Raiano.[4] Nel 1382 Pietro II conte di Celano ricevette in feudo Capestrano, Ofena e Santa Pelagia da re Carlo III di Durazzo. Nel 1422 alla morte del giovanissimo Pietro III conte di Celano passò alla celebre sorella Covella o Jacovella, moglie, nell'ordine, di Odoardo Colonna, di Jacopo Caldora e di Lionello Accrocciamuro. Nel 1463 la Terra di Capestrano fu assegnata, unitamente a quelle di Ofena, Castel del Monte e Forca di Penne ad Antonio Todeschini Piccolomini, nipote di papa Pio II e nuovo conte di Celano. Nel 1478 diede il nome al marchesato di Capestrano (dal 1584 principato), che comprendeva anche Ofena, Castel del Monte e Villa S. Lucia. Nel 1569 Costanza Piccolomini vendette l'utile dominio del marchesato di Capestrano con patto di ricompera ad Ottavio Cattaneo e successivamente nel 1579 lo cedette al granduca Francesco I de' Medici. L'illustre famiglia fiorentina mantenne il feudo fino al 1743, quando i Borboni acquisirono l'insieme quale stato allodiale fino al 1806, anno di estinzione della feudalità.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Chiesa di Santa Maria della Pace: è la parrocchiale del centro, costruita nel XVII secolo sopra la preesistente chiesa di Santa Maria del Rosario. I lavori iniziarono nel 1643 finanziati dalla famiglia Capponi, e si protrassero fino alla consacrazione nel 1768. Il campanile fu terminato nel 1857. La chiesa è un compendio del barocco abruzzese, con richiami rinascimentali. L'edificio è a pianta rettangolare con facciata monumentale a pannello, con tre portali e tre finestre. La cupola è a tiburio ottagonale. L'interno barocco ha tre navate con decorazioni di Carlo Antonio Santini, come il fonte battesimale del 1839.
- Abbazia di San Pietro ad Oratorium: si trova fuori il centro. Il primo documento che ne attesta l'esistenza è di papa Stefano II e risale al 752, quando era cella di San Vincenzo al Volturno. Nel 1100 fu ricostruita, come testimonia l'iscrizione sulla facciata. La chiesa ha pianta rettangolare a capanna con triplice abside posteriore. La semplice facciata ha un portale romanico e un bassorilievo del "quadrato del Sator", con la scritta ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR. Le tre navate interne sono divise da sette arcate a tutto sesto su pilastri a sezione quadrata. Il ciborio monumentale appartiene alla scuola di Guardiagrele di Nicodemo, Roberto e Ruggero, che realizzarono gli amboni per le abbazie abruzzesi intorno alla Majella. Presso l'abside si trova un importante affresco romanico duecentesco con il Cristo Redentore tra gli Evangelisti.
- Convento francescano di San Giovanni: chiesa costruita fuori il centro nel 1447 per volere di San Giovanni da Capestrano, che ottenne un feudo dalla contea di Celano. Il convento fu ampliato dopo la morte di Giovanni, e dotato di biblioteca e casale di lanificio nel 1654. Nel 1742 fu completata l'attuale biblioteca. La facciata monumentale del convento è barocca, a capanna semplice, con portico ad arcate. L'intervento a navata unica è scandito da una volta a botte con affreschi della vita del santo. I pilastri e le pareti sono composte da marmo rosso pompeiano. Il chiostro possiede affreschi rinascimentali della vita di San Francesco d'Assisi.
- Chiesa di San Biagio: nella contrada Capodacqua.
- Chiesa di Santa Maria di Loreto, presso il fiume Presciano.
Architetture civili
- Castello Piccolomini: architettura più importante del centro, la torre quadrata risale al XIII secolo; successivamente fu ampliato da Antonio Todeschini Piccolomini nella seconda metà del XV secolo. Successivamente il castello passò alla famiglia De Medici nel 1579 e divenne la sede del governatore. La pianta è irregolare, costituita dalla torre centrale normanna, a pianta poligonale. L'ampliamento irregolare della struttura è dovuto al dislivello del terreno, con l'edificio gentilizio a L, col lato maggiore rivolto verso la piazza. Sul lato opposto c'era l'ingresso originale col ponte levatoio. L'ingresso è protetto da fossato, feritoie e bertesche. L'esterno è decorato da torri angolari circolari con merlature cinquecentesche.
- Torre Forca di Penne: si trova in località Scarafano, a confine tra la provincia dell'Aquila e di Pescara. La torre risale forse al XII secolo. Ha pianta quadrata con lati stretti e tozzi.
Siti archeologici
Nella necropoli di Capestrano si rinvenne la celebre statua di arte italica detta Guerriero di Capestrano (Chieti, Museo Archeologico Nazionale) del VI secolo a.C.. Raffigura un guerriero armato rigidamente eretto e sostenuto da due pilastri, uno dei quali con un'iscrizione picena. Sul volto ha una maschera, forse funeraria. Il largo copricapo è interpretato da alcuni come uno scudo posto sul capo del guerriero defunto; altri studiosi lo indicano, invece, come un elmo dalla larga tesa e sormontato da un lungo cimiero, oggi scomparso, ma di cui restano ampie porzioni della base. La statua era, probabilmente, il segnacolo di una monumentale tomba a tumulo in cui venne sepolto un personaggio importante, probabilmente il capo della comunità.[senza fonte]
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]

Geografia antropica
Frazioni
Forca di Penne
Ex feudo, fu proprietà della famiglia Bonanni[6] Il barone Cesidio Bonanni d'Ocre richiese nel 1856 che cambiasse nome in "Rocca Teresa", in onore della regina Maria Teresa, moglie di Ferdinando II delle Due Sicilie; la richiesta fu accettata[7].
Economia
Produzione di zafferano, uva, mandorle, olive, ortaggi, cereali; allevamento ovino; piccole industrie di trasformazione (sgusciatura meccanica delle mandorle, pastifici, molini).
Amministrazione
Elenco dei sindaci di Capestrano dal 1985.[8]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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24 settembre 1985 | 16 giugno 1990 | Giancarlo Iafolla | Partito Socialista Italiano (PSI) | Sindaco | [8] |
16 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Giancarlo Iafolla | Partito Socialista Italiano (PSI) | Sindaco | [8] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Nemo Di Fiore | Liste civiche di centro-destra | Sindaco | [9] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Nemo Di Fiore | Lista civica | Sindaco | [10] |
14 giugno 2004 | 30 marzo 2010 | Antonio D'Alfonso | Lista civica | Sindaco | [11] |
30 marzo 2010 | 11 giugno 2015 | Giuseppe Marulli | Lista civica Uniti per Capestrano | Sindaco | [12] |
11 giugno 2015 | in carica | Antonio D'Alfonso | Lista civica Tre spighe | Sindaco | [13] |
Gemellaggi
Note
- ^ http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Breve guida storico-artistica, su www.comunedicapestrano.it. URL consultato il 20 ottobre 2017.
- ^ Walter Morico, Palear la dinastia dei maestri di Federico II, Roma, Streetlib, 2016, pp. 64 e 83, ISBN 88-925-9880-5.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Atti della Accademia dei Georgofili, The Academy, 1901, p.100: «Nell’ex feudo di Forca di Penne, in comune di Capestrano (Aquila), di proprietà dell’Illu.mo Sig. Barone Cav. Cedino Bonanni, le capre pascolano tutto l’anno (salvo qualche raro giorno in tempo tempestoso) nelle alte regioni della montagna.»
- ^ Collezione delle leggi e de’ decreti reali del Regno delle Due Sicilie', 1856, p. 196, n. 3387: richiesta del barone Cesidio Bonanni d'Ocre per il mutamento di nome di Forca di Penne.
- ^ a b c Ministero dell'Interno - Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali, su amministratori.interno.it. URL consultato il 4 settembre 2017.
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 28 marzo 2010, Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 31 maggio 2015, Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
Bibliografia
- Enrichetta Santilli, La chiesa di Desiderio, "Culturabruzzo", 2005, 1, 3.
Voci correlate
Altri progetti
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