Elezioni europee del 2019

9ª elezione del Parlamento europeo
Versione del 5 apr 2019 alle 14:54 di Tco (discussione | contributi) (Senza fonte - recentismo)

Le elezioni europee del 2019 si terranno nei 27 stati membri dell'Unione europea tra il 23 e il 26 maggio, come deciso unanimemente dal Consiglio dell'Unione europea[1]. Tutti i Paesi inizieranno però lo spoglio dei voti alle 23.00 del 26 maggio, in modo tale da rendere lo scrutinio una procedura simultanea in tutta l'Unione. Le elezioni europee del 2019 rappresenteranno la nona tornata elettorale per il Parlamento europeo. Il primo voto risale al 1979.

Elezioni europee 2019
StatoUnione europea (bandiera) Unione europea
Data23-26 maggio 2019
LegislaturaIX legislatura

Data elezioni

In accordo con l'art. 10 e 11 sull'elezione diretta del Parlamento europeo[2], le elezioni devono essere tenute ogni cinque anni nel primo fine settimana disponibile al termine del precedente mandato elettorale. Poiché le elezioni europee del 2014 si sono tenute dal 22 al 25 maggio, le elezioni sono state fissate dal 23 al 26 maggio 2019. Ogni Stato membro dell'Unione europea avrà la libertà di definire in quali e per quanti giorni mantenere aperte le urne sul proprio territorio, sempre rispettando la finestra individuata, rendendo possibile a ciascun paese membro di scegliere dei giorni abituali: è il caso ad esempio della domenica in Germania e in Italia.

Contesto

Principali alleanze

Gruppo Ideologia Partiti europei
  PPE Liberalismo conservatore, cristianesimo democratico Partito Popolare Europeo
  S&D Socialdemocrazia, socialismo democratico e terza via Partito Socialista Europeo
  ALDE Liberalismo e radicalismo Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa e Partito Democratico Europeo
  V–ALE Ambientalismo e regionalismo Partito Verde Europeo e Alleanza Libera Europea
  ECR Conservatorismo nazionale, Euroscetticismo [3], liberismo, atlantismo, anti-federalismo europeo [4] Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei e Movimento Politico Cristiano d'Europa
  GUE/NGL Comunismo, socialismo democratico e sinistra ecologista Partito della Sinistra Europea e Alleanza della Sinistra Verde Nordica
  EFDD Euroscetticismo, Populismo di destra, Democrazia diretta Alleanza per la Democrazia Diretta in Europa
  ENF Euroscetticismo, Populismo di destra, Conservatorismo nazionale Movimento per un'Europa delle Nazioni e della Libertà
  NI Indipendenti nessuno

Presidente della commissione europea

Il trattato di Lisbona prevede che il parlamento europeo debba eleggere il presidente della Commissione europea, capo dell'esecutivo europeo, sulla base di una proposta fatta dal Consiglio europeo, prendendo in considerazione le elezioni europee (articolo 17, paragrafo 7 della TEU). Queste disposizioni vengono applicate per la prima volta durante le elezioni europee del 2014.[senza fonte]

I maggiori partiti hanno designato un candidato al ruolo di presidente.[5] I candidati sono Manfred Weber per il PPE, Ska Keller e Bas Eickhout per i Verdi/ALE, Frans Timmermans per l'S&D, Jan Zahradil per i ECR, Violeta Tomič e Nico Cué per la GUE/NGL, mentre invece per l'ALDE é stato scelto un Team chiamato "TeamEurope" composto da Guy Verhofstadt, Emma Bonino, Nicola Beer, Violeta Bulc, Katalina Cseh, Luis Garicano e Margrethe Vestager.

Legge elettorale

Dall'ottobre 2008[6] Andrew Duff si appella al Parlamento europeo per una riforma della legge elettorale in vista delle elezioni del 2014, inclusa la creazione di un collegio di 25 seggi in cui ogni cittadino europeo possa essere autorizzato a votare sulla base di liste pan-europee. Duff è stato nominato relatore, in quanto il Parlamento ha il diritto di iniziativa in questo campo in cui il Consiglio si deve esprimere all'unanimità.

Dopo le elezioni del 2009, Duff ha proposto una nuova versione del suo articolo,[7] che è stato adottato dal Comitato sugli Affari Costituzionali nell'aprile 2011. La sessione plenaria del Parlamento ha respinto tuttavia l'articolo al Comitato nel luglio 2011. Una terza versione dell'articolo[8] fu pubblicata nel settembre 2011 e fu adottata dal Comitato Affari Costituzionali nel gennaio 2012; la proposta fu comunque ritirata prima di essere discussa dal Parlamento in plenaria nel marzo 2012, per timore che potesse essere nuovamente respinta.

Ciascuno Stato membro può stabilire la propria legge elettorale per l'attribuzione dei seggi che gli spettano, purché il metodo utilizzato sia proporzionale e la soglia di sbarramento non sia superiore al 5%.

La maggior parte degli Stati utilizza una circoscrizione unica nazionale per la ripartizione dei propri seggi ma vi è la possibilità per ciascuno Stato membro di suddividere il proprio territorio in più circoscrizioni elettorali.

Ripartizione dei seggi

Ripartizione dei seggi del parlamento europeo (cambiamenti dopo l'uscita del Regno Unito).

Stato membro 2007
Nizza
2009
Nizza
(precedenti
elezioni)
2014
Lisbona
2014c
+ Croazia
2019
  Germania 99 99 96 96 96
  Francia 78 72 74 74 79
  Italia 78 72 73 73 76
  Spagna 54 50 54 54 59
  Polonia 54 50 51 51 52
  Romania 35 33 33 32 33
  Paesi Bassi 27 25 26 26 29
  Belgio 24 22 22 21 21
  Rep. Ceca 24 22 22 21 21
  Grecia 24 22 22 21 21
  Ungheria 24 22 22 21 21
  Portogallo 24 22 22 21 21
  Svezia 19 18 20 20 21
  Austria 18 17 19 18 19
  Bulgaria 18 17 18 17 17
  Finlandia 14 13 13 13 14
  Danimarca 14 13 13 13 14
  Slovacchia 14 13 13 13 14
  Croazia 11 12
  Irlanda 13 12 12 11 13
  Lituania 13 12 12 11 11
  Lettonia 9 8 9 8 8
  Slovenia 7 7 8 8 8
  Cipro 6 6 6 6 7
  Estonia 6 6 6 6 6
  Lussemburgo 6 6 6 6 6
  Malta 5 5 6 6 6
(  Regno Unito) 78 72 73 73
Totale: 785 736 751b 751b 705

Risultati finali

Affluenza

Per stato

Di seguito è riportata la composizione definitiva del Parlamento europeo nella IX Legislatura. Accanto ai seggi assegnati ad ogni partito politico nazionale è indicata la percentuale di voti ottenuta da quel partito a livello nazionale.

Per gruppo politico

Note

  1. ^ Elezioni europee 2019, si voterà dal 23 al 26 maggio, su eunews.it, Eunews, 12 gennaio 2018. URL consultato il 9 marzo 2018.
  2. ^ Direktwahlakt Archiviato il 21 gennaio 2015 in Internet Archive. (PDF-Datei; 83 kB) auf der Homepage des Bundeswahlleiters.
  3. ^ http://www.parties-and-elections.eu/eu.html, su parties-and-elections.eu.
  4. ^ https://euobserver.com/eu-elections/124659, su euobserver.com.
  5. ^ [1]
  6. ^ Euractiv, MEP: 'Radical' electoral reform 'badly needed' for 2014 13 ottobre 2008.
  7. ^ Europolitics, Célia Sampol, European elections: Andrew Duff proposes creation of transnational list Archiviato il 2 dicembre 2013 in Internet Archive. 26 aprile 2010.
  8. ^ Legislative observatory of the European Parliament, Procedure files on the Proposal for a modification of the Act concerning the election of the Members of the European Parliament by direct universal suffrage of 20 September 1976.

Altri progetti