Forțele Aeriene Române

aeronautica militare rumena

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Forțele Aeriene Române
Aeronautica Militare Romena
Romanian Air Force
Stemma dell'Aeronautica romena
Descrizione generale
Attiva1910 – oggi
NazioneRomania (bandiera) Regno di Romania
RS Romena
Romania (bandiera) Romania
Servizioaeronautica militare
Dimensione13.251 effettivi, più di 381 aeromobili (2019)
Statul Major al Forțelor AerieneBucarest
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale
Seconda Guerra Mondiale
Sito internethttp://www.roaf.ro
Parte di
Comandanti
General de aviațieConstantin Croitoru
Simboli
Coccarda
Bandiera di battaglia
Voci su forze aeree presenti su Wikipedia

La Forțele Aeriene Române è l'attuale aeronautica militare della Romania e parte integrante delle forze armate romene.

Storia

Gli inizi

 
Aurel Vlaicu con il suo prototipo di Vlaicu I.

La Romania è stata una delle prime nazioni al mondo ad avere una propria forza aerea, nel 1910.

Il primo aereo di progettazione rumena fu costruito nell'Arsenale Militare e tenne il volo inaugurale il 17 giugno 1910[1] con un aeromobile Vlaicu I, costruito a Bucarest dall'ingegnere/aviatore Aurel Vlaicu. Già nel 1913 la forza aerea rumena ordinò 34 aeromobili, dei quali 16 Bristol-Coandă, progettati dall'ingegnere Henri Coandă

I successivi piloti, Ştefan Protopopescu e Gheorghe Negrescu, vennero addestrati nel Complesso aeronautico di Chitila (in rumeno: Complexului Aeronautic de la Chitila) situato nei pressi della capitale, fondato da Mihail Cerchez nel novembre 1909 e il modello usato per l'addestramento era un Farman III modello 1909 costruito su licenza.[1].

Le prime missioni di guerra vennero effettuate nell'ambito della seconda guerra balcanica con ricognizioni di volo a 2200-2500 metri di quota per una lunghezza di più di 200 chilometri.[1] Nel 2019 FORZELE AERIENE ROMANE e l'undicesima aeronautica militare più potente d'EUROPA

Prima guerra mondiale

Durante la Prima guerra mondiale la Romania acquistò circa 322 aeromobili da Francia e Gran Bretagna, tra i quali alcuni Nieuport, Farman e Breguet. Il 16 settembre 1916 un Farman F.40 rumeno abbatté un velivolo della Luftstreitkräfte (ovvero l'aeronautica tedesca dell'epoca), riportando così la prima vittoria assoluta dell'aeronautica militare rumena. Alla fine della guerra i piloti rumeni avevano volato per un totale di oltre 11.000 ore, partecipando a circa 750 battaglie aeree.

Nel periodo che intercorse tra la fine della prima guerra mondiale e l'inizio della seconda l'aeronautica militare rumena attraversò un periodo particolarmente florido. Essa infatti era, dopo la Polonia, la nazione tra quelle del futuro Patto di Varsavia che aveva un'industria aeronautica più forte, in grado di produrre la maggior parte dei velivoli militari e civili allora prodotti in quell'era. In particolare i cacciabombardieri IAR 80 riscossero un ampio successo e furono utilizzati su larga scala sul fronte Est per tutta la durata della Seconda guerra mondiale.

Seconda guerra mondiale

  Lo stesso argomento in dettaglio: Forțele Aeriene Regale ale României.

Guerra fredda

 
Due MiG-21 rumeni fotografati negli anni '70.
 
Un MiG-29 dell'aeronautica militare rumena.

Il 15 febbraio 1949 venne istituito il nuovo Comando d'aviazione rumeno, conforme allo stile sovietico (con le unità organizzate in reggimenti e non più in stormi). Subito entrarono in servizio aeromobili di creazione sovietica, come gli Yakovlev Yak-18, i Polikarpov Po-2, i Lavochkin La-9, i Tupolev Tu-2 e gli Ilyushin Il-10. Nel 1958 entrò in servizio anche il primo caccia supersonico MiG-19 e nel febbraio 1962 fu la volta del MiG-21, che a quei tempi era uno dei migliori caccia in circolazione.

A partire dal 1974 vennero introdotti aeromobili di produzione rumena, come ad esempio lo IAR 93, che effettuò il suo primo volo il 31 ottobre 1974. Nel 1962 venne istituita la prima sub-unità di elicotteri, equipaggiata nel 1964 con i sovietici Mi-2 e Mi-4.

Coccarde

Le coccarde rumene utilizzanti i colori della bandiera rumena e usate dalla Armata Română.

Struttura e basi aeree

 
Un MiG-21 LanceR 'C' in fase di decollo dalla 71ª base aerea
  • Flotila 71 Aeriană - Câmpia TurziiGeneral Emanoil Ionescu
  • Flotila 86 Aeriană - Fetești
    • Escadrilele 861 Aviație Vânătoare - MiG-21 LanceR;
    • Escadrila 862 Elicoptere - IAR 330;
    • Escadrila 863 Aviatie Vanatoare- F-16 Falcon
  • Flotila 90 Transport Aerian - București - Otopenicomandor aviator Gheorghe Bănciulescu
  • Flotila 95 Aeriană - BacăuErou căpitan aviator Alexandru Șerbănescu
    • Escadrila 951 Aviație Școală - IAR-99 ȘOIM;
    • Escadrila 952 Elicoptere - IAR 330;
    • Escadrila 953 Aviatie Vanatoare-MiG-21 LanceR C, MiG-21 LanceR B
  • Escadrila 142 Cercetare - Timișoara - Giarmata - Shadow 600 UAV
  • Centrul 2 supraveghere aeriana "NORD"
  • Brigada 1 Rachete Sol-AerGeneral Nicolae Dăscălescu” (missili: S-75M3 Volhov, P-18, PRV-13, HAWK XXI)
  • Baza 91 logistică
  • Regimentul 70 Geniu de Aviație
    • 2 battaglioni geneiri
    • 1 battaglione tecnico
    • 1 compagnia di trasporto
  • Centrul 85 Comunicații Aero și Informatică (radar Harris RF 5800 V și U - MP, Panther 2000 H 400W/100W; radio: R-845, ACG – 430; radar troposferico R-412, radar R-419; trasmissioni: multicanale digitale, vocale multicanale, STAR).
    • Comandamentul Centrului 85 Comunicații Aero și Informatică
    • Centrul de Comunicații și Informatică pentru Operații
    • Centrul Local de Comunicații și Informatică
    • Grupul mobil de comunicații
    • Subunități de sprijin.
  • Tabăra de instrucție și poligonu de trageri sol-aer Capu MidiaGl. bg. Ion Bungescu
  • Academia Forțelor AerieneHenri Coandă
  • Școala de Aplicație pentru Forțele AerieneAurel Vlaicu” (, IAR 99, IAR 316)
  • Școala de Maiștri Militari și Subofițeri a Forțelor AerieneTraian Vuia
Nome Codice aeroportuale IATA Quartier generale Regione
71ª base aerea - Câmpia Turzii Distretto di Cluj
86ª base aerea - Fetești Distretto di Ialomița
90ª base aerea OTP Bucarest-Otopeni Distretto di Ilfov
95ª base aerea BCM Bacău Distretto di Bacău
57 base aerea (riserva) CND Mihail Kogălniceanu Distretto di Costanza
93ª base aerea (riserva) TSR Timișoara Distretto di Timiș
Scuola di volo Aurel Vlaicu - Boboc Distretto di Buzău
Accademia aeronautica Henri Coandă - Ghimbav Distretto di Brașov

Il programma Lancer

Tra il 1962 ed il 1975, la Romania ricevette varie versioni del MiG-21. Furono consegnati, infatti, due dozzine di MiG-21F-13, 38 MiG-21PF, 56 MiG-21PFM, 12 MiG-21R, 68 MiG-21M e 74 tra MiG-21MF e MiG-21MF-75, 7 tra MiG-21U400 e MiG-21U600, 11 MiG-21US e 32 MiG-21UMS.[2] Negli anni novanta erano ancora circa 200 gli aerei in servizio e fu deciso di aggiornare 110 macchine in base al programma "Lancer".[2] L'israeliana Elbit System si aggiudicò il contatto di ammodernamento di questi vecchi monomotori a delta, simbolo della Guerra Fredda, con la collaborazione dei centri di assistenza tecnica e manutenzione della forza aerea e della locale Aerostar Bacau.[2] II prototipo volò il 22 agosto 1995 per 37 minuti. Il programma era noto presso la difesa romena come DD Program, in memoria del poeta romanziere e pilota militare Doru Davidovici, morto nell'aprile del 1989 in un incidente aereo a bordo del suo MiG-21UM.[2] Furono scelti i 110 Fishbed con il minor numero di ore di volo sulla cellula che vennero totalmente ricondizionati a livello strutturale e aggiornati con nuovi sistemi. La caratteristica unica del "Lancer" è la capacità di impiegare pariteticamente armamenti di produzione orientale e occidentale.[2] Essendo state usate varie versioni di MiG-21, vi erano molte differenze, soprattutto nel motore (R-11, R-13 ed R-25), ma anche nell'organizzazione dell'interno e della cabina e nell'impianto elettrico. II programma di upgrade fu suddiviso in tre sottoversioni: 71 "Lancer-A" da attacco al suolo furono ricavati per riconversione di 34 MiG-21M, sette MiG-21MF-75 e 30 MiG-21MF, consegnati dal 1997 al 2000. Nel 1997 ne furono consegnati 20, seguiti da 34 nel 1998, altri 13 nel 1999 e gli ultimi quattro nel 2000. La prima unità a riceverli fu sulla base di Bacau, il 25 marzo 1997; il 15 aprile di quell'anno presero il via i test in volo e il primo squadron fu dichiarato operativo l'8 maggio successivo.[2]

Lancer-A

Il "Lancer-A" era equipaggiato con un nuovo schermo multifunzione a colori, un sistema di navigazione LISA-4000EB, un nuovo Head-up Display Elop 921 della Elbit Systems Electro-Optics, comandi concentrati su cloche e manetta (HOTAS, Hands On-Throttle and Stick) e radar Elta EL/M-200113. Un nuovo identificatore amico/nemico (IFF) Plessey fu usato per rimpiazzare il vecchio transponder IFF SRZO-2 per garantire la compatibilità con lo standard NATO IFF Mk.10.[2] Ora veniva garantito al pilota un sostanziale aiuto alla navigazione, soprattutto in condizioni meteo avverse, offrendo piena compatibilità VOR (VHF Omnidirectional Range), ILS (Instrumental Landing System) e DME (Distante Measuring Equipment) grazie a un ricevitore VOR/ILS KNR-634A e un transponder DME KDM-706A.[2] È stato introdotto, infine, un visore per la gestione dei sistemi d'arma e l'identificazione dei bersagli integrato nel casco Elbit DASH (Display And Sight Helmet).[2] La livrea del "Lancer-A" ha un camouflage a due toni verde e marrone con la parte inferiore celeste.[2]

Lancer-B

Per l'addestramento dei piloti, inizialmente 10 MiG-21UM furono convertiti alla variante "Lancer-B", seguiti da altri quattro e dotati dello stesso radar e della stessa colorazione del "Lancer-A".[2] I primi due esemplari furono consegnati nel 1997, seguiti da altri due nel 1998, uno nel 1999, due nel 2000, due nel 2001 e gli ultimi 5 nel 2002.[2]

Lancer-C

Il “Lancer-C” è la variante da difesa aerea, il cui prototipo ha volato per la prima volta il 26 novembre 1996.[2] Questo intercettore è stato ricavato dalla conversione di 25 MiG-21MF75.[2] Durante i test condotti dalla Aerostar, però, un esemplare andò distrutto, così la forza aerea mise a disposizione una 26a cellula (questa volta un MiG-21MF) per compensare la perdita.[2] La variante da caccia è immediatamente riconoscibile per la livrea grigio scuro, con la parte ventrale celeste, il primo esemplare fu consegnato nel 1997, seguito da altri due nel 1998, tre nel 1999, tre nel 2000, dodici nel 2001 e cinque nel 2002.[2] Ad aprile del 2003 fu annunciato in via ufficiale il completamento dell'intero programma “Lancer”.[2] La variante da intercettazione “Lancer-C“ monta un radar Elta EL/M-2032, che può essere impiegato anche per missioni aria-superficie ma presenta un maggior orientamento verso il combattimento aria-aria grazie alla capacità di agganciare molteplici bersagli simultaneamente su una distanza fino a 65 km.[2] Come le altre versioni dell’upgrade, anche questa adotta un nuovo computer multifunzione, casco-visore DASH, HUD, HOTAS, sistema di navigazione ibrido (HNS), ILS/VOR/DME, un computer di gestione dei dati di volo Marconi, radio VHC/UHF ARC-430 e ARC-436, RWR (Radar Warning Receiver, ricevitore di allarme radar), autoprotezione mediante lanciatori di chaff/flare, registratore dei dati di volo e un transponder lFF compatibile NATO.[2] La possibilità di impiegare una gamma molto ampia di munizionamento, comprendente armi di concezione orientale e occidentale, ne fa un aereo estremamente versatile.[2] I punti d’attacco subalari possono ospitare bombe non guidate, a guida laser e a guida infrarossa; per l’illuminazione de bersagli Viene impiegato un pod Rafael LLD (Litening Laser Designator) mentre per missioni di ricognizione può essere installato l'Elbit/Aerostar ARP (Airborne Reconnaissance Pod). Da parte sua il pod per contromisure elettroniche Elta EL/L-8222R ha dato prova di grande efficacia durante l’esercitazione ELITE (Electronic Warfare Live Training Exercise) dedicata alla guerra e ettronica, svolta sulla base tedesca di Lechfeld nel 2007. Tra missili aria-aria, possono essere impiegati gli R-73 (AA-11 “Archer") ed R-60 (AA-8 "Aphid”) di concezione sovietica.[2]

Aeromobili in uso

Aeromobile Origine Tipo Versione
(denominazione locale)
In servizio
(2019)[3][4]
Note Immagine
Aerei da combattimento
Lockheed F-16 Fighting Falcon   Stati Uniti caccia multiruolo
conversione operativa
F-16A MLU M5.2R
F-16B MLU M5.2R
30[5][3][6][7][8]
20[5][3]
40 aerei (20 monoposto e 20 biposto) ordinati nel 2013.[5] Il 29 settembre 2016 sono stati consegnati i primi 6 esemplari. Gli aerei sono stati aggiornati allo standard operativo MLU M5.2R con il supporto di Lockheed Martin.[7][9] Al marzo 2019 risultano consegnati ed operativi tutti i 50 esemplari.[5] , completando così la forza aerea pensata nel 2010, con il beneplacito della NATO, per 50 velivoli totali.[10][5]
 
Aerei da addestramento
IAR–93 Romania aereo da addestramento basico IAR–93 20[3][9]
IAR 99 'Şoim'   Romania aereo da addestramento IAR 99
IAR-99C
30[3][11]
40[3][11]
Gli IAR 99 e IAR 99C sono dotati di strumentazione digitale.  
Aerei da trasporto
Lockheed C-130 Hercules   Stati Uniti aereo da trasporto C-130H [3]30 Altri 30 aeromobili verranno acquistati dal 2020 al 2027  
Alenia C-27J Spartan   Italia aereo da paracadutismo C-27J 15 Utilizzati per i paracadutisti e per allenamento paracadutista  
BOEING 737–800 Stati Uniti aereo da trasporto vip B 738 1[3]
 
Boeing 707   Stati Uniti aereo da trasporto VIP B 707 1 Aereo utilizzato dal presidente della romania durante il comunismo erano 2 boeing 707 e un il-62, oggi è rimastro un solo boeing 707
 
Antonov An-30 Clank   Ucraina aerofotogrammetria An-30 10[3] Utilizzato per effettuare rilevazioni cartografiche aeree.  
Boeing C–17 Globemaster III Stati Uniti aereo da trasporto C–17 10 accordo preso con NATO
Elicotteri
IAR 330   Francia
  Romania
elicottero d'attacco
elicottero da trasporto
IAR-330 SOCAT
IAR-330L
IAR-330M
59[3] Gli IAR-330 SOCAT inizialmente erano 60: uno è andato perduto in un incidente.
 
IAR 316 Alouette III   Francia
  Romania
elicottero da addestramento IAR-316B 125[3][9] 125 consegnati.[9]  
Aeromobili a pilotaggio remoto - UAV
General Atomics MQ–Reaper   Stati Uniti UAV Shadow-600 15 Dal 2025 al 2050 ne arriveranno altri 15

Aeromobili ritirati

Difesa aerea

Nome Origine Tipo Versione In servizio Note Immagine
Raytheon MIM-23 Hawk   Stati Uniti missile terra-aria (SAM - Surface-to-Air Missile) Hawk XXI 400 100 batterie di lancio
 
RIM-161 Standard Missile 3   Stati Uniti missile terra-aria (SAM - Surface-to-Air Missile) RIM-161 Standard Missile 3 24 3 batterie di lancio del NATO missile defence system[12]
 

Note

  1. ^ a b c (RO) Storia dal sito ufficiale, su roaf.ro. URL consultato il 2 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2012).
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u "La Romania conta ancora sul Lancer" - "Aeronautica & Difesa" N. 369 - 07/2017 pp. 56-60
  3. ^ a b c d e f g h i j k (EN) World Air Force 2019 (PDF), su Flightglobal.com, p. 26. URL consultato il 10 gennaio 2019.
  4. ^ Romanian military aviation OrBat.
  5. ^ a b c d e "ROMANIA TO BUY ADDITIONAL F-16s", su janes.com, 13 marzo 2019, URL consultato il 13 marzo 2019.
  6. ^ "ROMANIA: ATTERRATI I PRIMI SEI F-16 ACQUISTATI DAL PORTOGALLO", su difesaonline.it, 29 settembre 2016, URL consultato il 29 settembre 2016.
  7. ^ a b "Il Portogallo ha consegnato i primi F-16 alla Romania" - "Aeronautica & Difesa" N. 361 - 11/2016 pag. 75
  8. ^ "ROMANIA LOOKS TO BUY 20 MORE F-16s" Archiviato il 16 marzo 2017 in Internet Archive., su janes.com, 14 marzo 2017, URL consultato il 16 marzo 2017.
  9. ^ a b c d "Come si diventa pilota nella forza aerea della Romania", "Aeronautica & Difesa" N. 366 - 4/2017 pp. 62-66
  10. ^ (RO) România vrea să cumpere încă 36 de avioane multirol. Ce alte dotări se află pe lista de achiziții a Armatei, su digi24.ro. URL consultato il 27/07/2017.
  11. ^ a b "IAR 99 SOIM", su military-today.com, URL consultato il 31 marzo 2017
  12. ^ (EN) NATO Assistant Secretary General for Defence Investment at the ceremony for the activation of Aegis Ashore Missile Defense Facility at the Deveselu Military Base (Bucharest, Romania), su nato.int, 8 dicembre 2015.

Bibliografia

  • (RO) Valeriu Avram, Istoria aviației militare 1910-2010, Editura Scrib, 2010, ISBN 978-606-92171-8-4
  • (RO) Mihai Iliescu, Vasile Bărboi, Tiberiu Marineanu, Marin Stafie, Istoria artileriei și rachetelor antiaeriene române, Editura Modelism, 1996
  • (RO) Nicolae Balotescu, Carmen Zgăvârdici, Istoria aviației române, Editura științifică și enciclopedică, 1984

Voci correlate

Altri progetti

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