Peltanthera floribunda

specie di pianta
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Peltanthera floribunda Benth., 1876 è una pianta appartenente alla famiglia delle Peltantheraceae Molinari, 2016. È l'unica specie del genere Peltanthera Benth., 1876 e della famiglia.[1][2][3]

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Peltanthera floribunda
Immagine di Peltanthera floribunda mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Tricolpate basali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaPeltantheraceae
Molinari, 2016
GenerePeltanthera
Benth., 1876
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Nomenclatura binomiale
Peltanthera floribunda
Benth., 1876

Etimologia

Il nome generico (Peltanthera) deriva da due parole greche il cui significato è: scudo e antera.[4] Il nome specifico (floribunda) deriva dal latino e indica una fioritura abbondante.[5]

Il nome scientifico della specie (insieme a quello del genere) è stato definito dal botanico inglese George Bentham (22 settembre 1800 – 10 settembre 1884) nella pubblicazione "Genera Plantarum ad exemplaria imprimis in herbariis Kewensibus - 2(2): 797" del 1876.[6][2] La famiglia è stata definita dal botanico contemporaneo Eduardo Antonio Molinari-Novoa (1991-) nella pubblicazione "Weberbauerella - 1(7): 2." del 2016.[7]

Descrizione

  • Il portamento di queste piante è arboreo con altezze variabili da 5 a 22 metri e con diametro del tronco (alla base) variabile da 60 a 90 cm. Il colore dei rami è marrone chiaro; quelli più giovani sono ricoperti da peli ramificati.[8][9]
  • Le foglie sono opposte, picciolate con lame a forma da obovata a ellittica. L'apice varia da acuto a brevemente acuminato; la base è cuneata e leggermente decorrente lungo il picciolo. I margini sono dentati alla base della foglia. Le venature principali sono ben visibili (soprattutto di sotto). La consistenza delle foglie è membranosa con superficie adassiale glabra e colorata di verde scuro, quella abassiale (più pallida) è pubescente per peli pluricellulari ramificati, peltati o semplici lungo le venature e sui bordi. Le stipole sono assenti. Lunghezza del picciolo: 1 - 2 cm. Dimensione delle foglie: larghezza 4 - 11 cm; lunghezza 10 - 28 cm.
  • Le infiorescenze, sia terminali che ascellari su rami subopposti, sono formate da panicoli di fiori con forme compresse lateralmente. Sono presenti delle piccole brattee lineari. Dimensione delle infiorescenze: 6 - 15 x 7 - 12 cm.
  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
X K (5), [C (5) A 5], G (2), supero, capsula.
  • Il calice è brevemente connato (calice gamosepalo) con 5 lobi a forme strettamente triangolari, apici acuminati e cigliati sui margini.
  • La corolla è del tipo gamopetala, leggermene zigomorfa, formata da un tubo terminante in 5 lobi subpatenti con forme oblunghe e apici acuminati. Dimensioni del tubo: lunghezza 3,2 - 4,5 mm; diametro 1,5 - 2 mm. Dimensione dei lobi: 1,2 - 1,5 x 0,5 - 0,9 mm. Colore del corolla: da giallo biancastro a bianco.
  • I frutti sono delle capsule bivalve ovoidali, compresse lateralmente e apicolate (con apici). La superficie è glabra e la deiscenza è loculicida. I semi sono una decina con forme elissoidi con 5 ali a nido d'ape. Dimensione delle capsule: 3 - 4 x 2 - 2,5 mm.

Riproduzione

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

Questa specie è endemica dell'America Centrale e del Sud (parte settentrionale-occidentale): Costa Rica, Colombia, Perù e Bolivia). L'habitat è quello tipico delle foreste pluviali a quote medie: 650 - 1.300 m s.l.m..[8][9]

Tassonomia

Solo ultimamente con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) la specie di questa voce è stata assegnata alla famiglia delle Peltantheraceae.[3] Inizialmente Peltanthera floribunda è stata descritta da George Bentham all'interno delle Loganiaceae[10], in seguito è stata posizionata nelle Buddlejaceae[6], ma anche nelle Gesneriaceae[1].

Filogenesi

All'interno dell'ordine delle Lamiales la famiglia di questa specie occupa una posizione filogenetica abbastanza "basale" insieme alle famiglie Calceolariaceae e Gesneriaceae. Queste tre famiglie si sono separate (da un punto di vista evolutivo) dal resto dell'ordine circa 71 - 52 milioni di anni fa.[3]

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[8]

  • Valerioa costaricensis Standl. & Steyerm.
  • Peltanthera costaricensis (Standl. & Steyerm.) Cuatrec.

Note

  1. ^ a b The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 17 luglio 2018.
  2. ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 17 luglio 2018.
  3. ^ a b c Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 17 luglio 2018.
  4. ^ David Gledhill 2008
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 17 luglio 2018.
  6. ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 17 luglio 2018.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 17 luglio 2018.
  8. ^ a b c NYBG, su natuurtijdschriften.nl, p. Monographs Details: Peltanthera floribunda Benth.. URL consultato il 17 luglio 2018.
  9. ^ a b Wageningen, su natuurtijdschriften.nl, p. Note on American Loganiaceae. Revision of Peltanthera.. URL consultato il 17 luglio 2018.
  10. ^ Bentham, George & Hooker, Joseph Dalton. Genera plantarum - Volumen secundum 1873-1876, su bibdigital.rjb.csic.es, p. 787. URL consultato il 17 luglio 2018.

Bibliografia

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