Utente:Marchetto da Trieste/Sandbox
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Chiesa dei Santi Gregorio e Tommaso (Lughetto)
Marchetto da Trieste/Sandbox | |
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Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Lughetto |
Religione | cattolica |
Titolare | Santi Gregorio e Tommaso |
Consacrazione | 1563 |
Architetto | romanico |
Inizio costruzione | 1505 |
La chiesa dei Santi Gregorio e Tommaso è la parrocchiale di Lughetto.
Storia
La chiesa fu costruita nel 1505 su volere di tale Tommaso de’ Michieli e fu consacrata nel 1563.
Già nel 1585 la Chiesa è definita parrocchiale.
Nei primi anni 2000 la chiesa fu completamente restaurata.
Bibliografia
http://www.parrocchiemap.it/parrocchiemap/other/atlante.jsp?icsc=7610353
Voci correlate
Ferrovie militari
Zona tra Piave e Tagliamento
San Polo-Chions | ||||||||
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San Polo di Piave | |||||||
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Ferrovia militare per Capo | |||||||
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Fontanelle | |||||||
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Raccordo con la linea per Capo | |||||||
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Mansuè | |||||||
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Navolè | |||||||
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Fiume Livenza | |||||||
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Ferrovia militare per Pravisdomini | |||||||
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Chions |
Santo Stino-Eraclea | ||||||||
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Santo Stino FS e Ferrovia Venezia-Trieste | |||||||
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Santo Stino Ferrovia Militare | |||||||
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Torre di Mosto | |||||||
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Staffolo | |||||||
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Sette Casoni | |||||||
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Grisolera (Eraclea) |
Queste due linee facevano parte di una vasta rete di ferrovie militari, alcune esercitate con locomotive a vapore e altre a cavalli, costruite durante la Prima Guerra Mondiale e smantellate dopo il conflitto.
Chiesa di San Benedetto Abate (Piavon)
Marchetto da Trieste/Sandbox | |
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Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Piavon |
Religione | cattolica |
Titolare | San Benedetto da Norcia |
Diocesi | Vittorio Veneto |
Consacrazione | 1538 |
Inizio costruzione | XV secolo |
La chiesa di San Benedetto Abate è la parrocchiale di Piavon e fa parte della forania di Oderzo nell'ambito della diocesi di Vittorio Veneto.
Storia
La chiesa fu costruita nel XV secolo dai monaci benedettini e venne consacrata nell'ottobre del 1538 da Monsignor Vincenzo De Massariis, Vescovo titolare di Miletopoli, per incarico del Cardinal Marino Grimani, Patriarca di Aquileia e Amministratore Apostolico della Diocesi di Ceneda.
L'edificio fu restaurata nel 1738 e, soprattutto, nel 1912, quando la chiesa cambiò totalmente aspetto.
Interno e campanile
All'interno sono custoditi quattro dipinti di Jacopo da Bassano. Il campanile risale al 1587.
Bibliografia
http://www.diocesivittorioveneto.it/territorio/parrocchie.asp?for=10&parr=90
Voci correlate
Chiesa di Santa Maria Maddalena (Basovizza)
Marchetto da Trieste/Sandbox | |
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Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Località | Basovizza |
Religione | cattolica |
Titolare | Santa Maria Maddalena |
Inizio costruzione | 1857 |
La chiesa di Santa Maria Maddalena è la parrocchiale di Basovizza, frazione di Trieste.
Storia
Si sa che nel 1336 a Basovizza era stata aperta al culto una chiesetta dedicata ai Santi Andrea Apostolo e Maria Maddalena. Questa chiesetta, ampliata nel XVIII secolo, intorno alla metà dell'Ottocento era diventata insufficiente a contenere tutti i fedeli che volevano assistere alle funzioni religiose e, così, si decise di demolirla e di costruirne un'altra al suo posto. L'attuale chiesa fu costruita nel 1857 e fu consacrata il 27 luglio 1862.
Bibliografia
Giuseppe Cuscito, Le chiese di Trieste, Edizioni Italo Svevo, Trieste, 1992
Voci correlate
Prove per la Ferrovia Venezia-Udine
Bivio Trivignano, Bivio Marocco e Bivio Piave | ||||||||
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3+939 | Venezia Mestre Ospedale * 2008 | ||||||
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4+818 | Attraversamento Udine per Linea dei Bivi (vecchio tracciato), * 1940 † 1993 | ||||||
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5+784 | Bivio Trivignano per Linea dei Bivi (vecchio tracciato), * 1940 † 1993 | ||||||
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Linea dei Bivi (nuovo tracciato), * 2008 | |||||||
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5+790 | Bivio Marocco * 2008 | ||||||
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fiume Dese | |||||||
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Marocco | 7 m slm | ||||||
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linea per Montebelluna, * 1916 † 1984 | |||||||
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38+070 | Bivio Piave |
Prove per i Bivi Trivignano e Marocco. La stessa impostazione del Bivio Marocco è utilizzata anche per il Bivio Piave.
Tranvia Mestre-Mirano
Stazioni principali | ||||||
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Mirano | |||||
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Spinea | |||||
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Ferrovia Trento-Venezia (nuovo tracciato) | |||||
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Chirignago | |||||
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Ferrovia Trento-Venezia (vecchio tracciato) | |||||
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Ferrovia Udine-Venezia | |||||
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Linea per Treviso | |||||
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Ferrovia Venezia-Trieste | |||||
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Linea per Carpenedo | |||||
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Mestre | |||||
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Linea per San Giuliano |
Tranvia attiva durante la prima metà del Novecento. Faceva parte di una rete di tranvie che collegavano Mestre con molte delle località gravitanti attorno ad essa e con la rete tranviaria di Treviso.
Bassa Friulana
Chiesa di San Carlo Borromeo (Padova)
Marchetto da Trieste/Sandbox | |
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Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Religione | Cattolica |
Titolare | San Carlo Borromeo |
Consacrazione | 1949 |
Architetto | Lorenzo Faccioli |
Inizio costruzione | 1938 |
Completamento | 1940 |
La chiesa di San Carlo Borromeo è la parrocchiale di San Carlo, quartiere settentrionale di Padova.
Storia
Alla fine degli anni '30 nella zona tra Arcella e Pontevigodarzere sorse un nuovo quartiere, chiamato San Carlo. Il vescovo Carlo Agostini decise di erigere il nuovo borgo in parrocchia e l'architetto Lorenzo Faccioli venne incaricato di progettare la parrocchiale. L'edificio fu costruito tra il 1938 ed il 1940 e consacrata nel 1949. Nel 2000 furono inaugurati il presbiterio rifatto, il nuovo altare e l'organo restaurato. Infine, tra il 2007 e il 2008, venne ristrutturata la canonica[1].
Note
Voci correlate
Chiesa della Santa Croce (Campese)
Chiesa della Santa Croce | |
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Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Completamento | XIX secolo |
La chiesa della Santa Croce è la parrocchiale di Campese, frazione di Bassano del Grappa (VI); è compresa nella diocesi di Padova
Storia
La fase più antica della chiesa è da strettamente collegata con quella del monastero di Campese.
La chiesa di Campese divenne parrocchiale nel 1477, anno in cui la parrocchialità fu quivi trasferita dall'antico oratorio di San Martino. Filiali di Campese erano le chiese di Foza, Valstagna, Cismon, Campolongo sul Brenta e Oliero. Nel 1488 la chiesa venne ristrutturata. Nel 1786 il monastero fu soppresso, la chiesa passò al clero diocesano e ricevette il titolo di arcipretale. Alla fine del XIX secolo la chiesa cambiò aspetto in seguito ad un importante restauro. L'edificio del monastero fu adibito a canonica.
Struttura
La relazione della visita vescovile del 1488 ci dà delle preziose notizie che ci permettono di risalire più in là nella storia architettonica della chiesa e di parte del monastero.
“Quello stesso giorno il vescovo, traversata a guado la Brenta, visitò il monastero di Santa Croce di Campese [...] il luogo è ampio con molti e grandi edifici e (un tempo) vi abitavano molti monaci. La chiesa ha tre absidi (cubas) rivolte ad oriente e ne aveva altre due: una rivolta a mezzodì, l'altra a settentrione, di modo che l'edificio aveva in sé una certa qual forma di croce (ita ut quandam formam crucis cum se feret edificatio). Queste due absidi (cube) sono state demolite e le pareti, dove c'era l'ingresso alle absidi, sono state murate. [...] La navata è lunga e grande, ma aperta ai venti e i numerosi colombi che nidificano sul tetto coprono il pavimento di escrementi e piume. Ci sono tre altari nelle tre absidi, tutti consacrati; presso la chiesa c'è un oratorio (sacellum) con un altare consacrato, abbastanza ampio, pavimentato, dove i monaci celebrano l'ufficio divino. Vi è un giardino recintato da mura esteso più o meno per cinque jugeri, un orto, un altro giardino, cortili. Vi è poi un chiostro con il refettorio, la cella vinaria, il granaio, la cucina, poi la foresteria e il dormitorio..."
La chiesa quindi aveva 5 absidi volte ad oriente, ciascuna con il suo altare consacrato, e davano alla chiesa “una certa qual forma di croce”; anticamente quindi aveva un transetto vero e proprio e all'epoca della visita canonica del Barozzi il cantiere di riparazione e trasformazione era ancora aperto.
Altre informazioni sono emerse durante i lavori di restauro della navata quando furono levati gli strati di intonaco nella metà inferiore delle pareti e fu così possibile vedere la tessitura della muratura e lo stratificarsi dei vari interventi.
Sulla parete est originariamente si aprivano tre grandi archi: al centro il grande arco trionfale e ai fianchi altri due poggianti rispettivamente sulle pareti laterali stesse e sui due pilastri centrali.
I due grandi archi laterali erano l'ingresso rispettivamente alla parte Nord e Sud del transetto ora scomparso, di cui però rimangono delle tracce: a Nord presso la tomba di Teofilo Folengo è ancora visibile un resto di muratura che doveva appartenere al muro divisorio dell'abside Nord, a Sud invece è rimasta una testimonianza significativa nel grande arco, ora chiuso, che si vede nell'attuale vano scale dell'edificio Est. Questo arco poggia su due eleganti pilastri in pietra arenaria con lo zoccolo leggermente ed elegantemente sagomato, è quell'ingresso "ora chiuso" di cui parla il verbale e che introduceva all'abside Sud.
Sulla parete Ovest, oltre al rosone e all'entrata principale, si aprivano due finestre delle stesse dimensioni di quelle della parete Sud.
Anche la parete Sud era diversa; all'estremità di Sud-Est si apriva una porta (tuttora visibile) che metteva in comunicazione con la galleria orientale del chiostro; un'altra porta era aperta all'altra estremità della parete dove ora si trova la galleria che porta all'attuale battistero. Nella parte superiore della parete erano aperte solo tre finestre, in quanto le ultime due verso ovest non c'erano perché là vi era addossata la parte superiore dell'ala ovest del monastero.
Sulla parete Nord non si apriva nessuna porta o finestra.
Il prospetto della facciata era diverso dall'attuale.
L'analisi delle misure e della geometria dell'edificio ci porta ad ulteriori considerazioni su come è stata progettata e costruita Santa Croce.
Innanzi tutto Santa Croce è orientata, cioè costruita con le absidi verso oriente e la navata sulla linea equinoziale. Già questa è una particolarità in quanto l'orientamento delle precedenti suddivisioni agrarie e degli edifici preesistenti è invece mediamente declinante di circa 14 gradi verso Nord rispetto alla linea equinoziale. Questo ci fa supporre che la tracciatura della chiesa e del monastero sia avvenuta con fini particolari.
Interno
All'interno della chiesa di Campese si trovano diverse opere di pregio. Tra queste si ricordano un affresco raffigurante Gesù crocifisso con un donatore (questo donatore sembrerebbe essere un religioso), dipinto nel 1517. Coeva è la pala d'altare, il cui soggetto è La Madonna col Bambino attorniata dai Santi Scolastica, Benedetto da Norcia, Rocco, Caterina d'Alessandria e Giuliano, opera di Jacopo da Bassano.
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Campese - SantaCroce, su parrocchiemap.it. URL consultato l'11 febbraio 2019.
[[Categoria:Categoria:Chiese di Bassano del Grappa]]
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo (Gallio)
Marchetto da Trieste/Sandbox | |
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Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Gallio |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Titolare | San Bartolomeo Apostolo |
La chiesa di San Bartolomeo Apostolo è la parrocchiale di Gallio (VI); è compresa nella diocesi di Padova.
Storia
Nel 1162 l'abate del monastero dei SS. Felice e Fortunato di Vicenza promise che a Gallio sarebbe stata edificata a breve una chiesa, della quale, però, non si trova menzione nella decima papale del 1297. Viene però citata nel 1402 come filiale della pieve di Caltrano. La chiesa fu riedificata nel 1762 su progetto di Gianandrea Pertile Rampini e consacrata l'anno successivo. Nel 1789 venne concesso al parroco di Gallio il titolo diarciprete. L'edificio fu restaurato nel XIX secolo e distrutto durante la Prima guerra mondiale. L'attuale parrocchiale venne edificata negli anni Venti e consacrato nel 1938[1].
Note
- ^ Gallio - San Bartolomeo Apostolo, su parrocchiemap.it. URL consultato il 13 febbraio 2019.
Voci correlate
[[Categoria:Chiese della provincia di Vicenza]] [[Categoria:Gallio (Italia)]]
Basilica di San Biagio (Cento)
Basilica di San Biagio | |
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Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Cento |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Consacrazione | 1764 |
Architetto | Alfonso Torreggiani |
La basilica collegiata di San Biagio Vescovo e Martire è il duomo di Cento (FE). È sede dell'omonima parrocchia facente parte dell'arcidiocesi di Bologna e, più precisamente, del vicariato di Cento.
Storia
Una chiesa dedicata ai Santi Biagio e Severino è attestata a Cento già nell'XI secolo. Essa divenne pieve e fu dotata del fonte battesimale nel 1378 per volere del cardinale Filippo Carafa della Serra. L'edificio venne ampliato nel 1409 e, nel 1566, fu aggiunta una navata laterale. L'attuale collegiata venne costruita tra il 1732 ed il 1744 su progetto di Alfonso Torreggiani e per interessamento dell'arciprete Girolamo Baruffaldi e del cardinale Prospero Lambertini; il campanile fu edificato da Pietro Alberto Cavalieri nel 1760 e, il 20 ottobre 1764, la chiesa venne solennemente consacrata. Tra il 1840 ed il 1841 il marmoreo altar maggiore ed il pavimento furono rifatti. Quest'ultimo subì un secondo rifacimento nel 1955 ad opera di Sante Martelli. Tra il 1982 ed il 1983 la torre campanaria venne ristrutturata. Infine, la chiesa fu restaurata nel 2005, nel 2007, nel 2011 e, infine, tra il 2012 ed il 2018[1]
Note
- ^ Basilica di San Biagio <Cento>, su chieseitaliane.chiesacattolica.it. URL consultato l'8 marzo 2019.
Chiesa di San Desiderio (Assago)
Basilica di San Giovanni Battista (Lonato del Garda)
Marchetto da Trieste/Sandbox | |
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[[File:Lonato-Basilique San Giovanni Battista.jpg|frameless|center|260x300px]] | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Lonato del Garda |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Consacrazione | 1780 |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | 1738 |
La basilica di San Giovanni Battista, nota anche come chiesa della Natività di San Giovanni Battista o, più semplicemente, chiesa di San Giovanni Battista, è il principale luogo di culto cattolico di Lonato del Garda, in provincia di Brescia. La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato del Lago Bresciano della diocesi di Verona.
Storia
Nel 1145 il papa Eugenio III riconobbe la pieve di Lonato come insigne collegiata. La primitiva parrocchiale di Lonato era la pieve di San Zenone, che fu distrutta nel 1339. In seguito a questo fatto, venne costruita nel centro del paese una nuova chiesa dedicata a San Giovanni Battista. L'edificio fu poi ampliato a partire dal 1488 e riconsacrato dal vescovo di Verona Gian Matteo Giberti il 15 ottobre 1540. L'attuale parrocchiale venne edificata su progetto di Paolo Soratini tra il 1738 ed il 1760; la consacrazione fu impartita il 22 ottobre 1780 dal vescovo di Verona Giovanni Morosini. Nel 1937 venne rifatto il pavimento del presbiterio; nel 1979 fu rifatto anche quello dell'aula. Nel settembre del 1980 papa Giovanni Paolo II conferì alla chiesa il titolo di basilica minore[1].
Interno
Opere di pregio custodite all'interno della basilica sono gli altari laterali di San Rocco, della Madonna del Rosario, di San Sebastiano di San Nicola di Bari, di San Zenone, di San Francesco di Paola, del Santissimo e di San Teodoro, la pala della Predica di San Giovanni Battista, dipinta nel XVIII secolo da Giambettino Cignaroli,
Galleria d'immagine
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L'interno
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La cupola
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La facciata
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L'organo
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Altare laterale
Note
- ^ (EN) Basilicas in Italy, su gcatholic.org.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Marchetto da Trieste/Sandbox
Collegamenti esterni
- Parrocchia di San Giovanni Battista, su parrocchialonato.it.
[[Categoria:Chiese di Lonato del Garda]]