Utente:Batman.94/Sandbox
La comunicazione pubblica
Il contesto
Il termine "comunicazione pubblica" non ha un significato univoco tra gli studiosi di comunicazione. Prima di entrare nel merito dell'analisi della definizione, è più corretto delineare gli elementi del contesto sociale che hanno fatto da sfondo al dibattito sulla comunicazione pubblica. Si dovrebbe fare riferimento a due percorsi: "il dibattito teorico sul rapporto tra cittadini e Stato" e "il processo di sviluppo degli strumenti di comunicazione utilizzati nell'ambito della comunicazione pubblica".
Il primo punto si fa tradizionalmente risalire alla polis aristotelica, ovvero la pluralità di cittadini che, uniti per un bene comune, costituivano lo Stato. Habermans in "Storia e critica dell'opinione pubblica" propone un ambito pubblico che si limita al potere pubblico: lo Stato (come ambito della polizia). Inoltre teorizza l'esistenza di un ambito riservato ai privati, in cui la sfera privata è la società civile, cioè l'ambito del traffico di merci, del lavoro sociale, della famiglia, dell'intellettualità borghese. Sempre a parere di Habermas è nella sfera pubblica borghese che si sviluppa una coscienza politica che, in opposizione al potere assoluto, impara ad affermare se stessa in quanto opinione pubblica. Il modello liberale di sfera pubblica entra così in contraddizione con gli imperativi dello sviluppo economico. Si assiste all'indebolimento della distinzione privato/pubblico causato dalla nascita di una nuova sfera di intermediazione legata all'intervento crescente dello Stato nell'economia e in settori che prima erano privati (es. interventi assistenziali, educativi e culturali, economici ecc.). Ciò ha portato alla nascita di una comunicazione pubblica non solo normativa, ma aperta ai contenuti sociali di ciò che veniva proposto e funzionale ai servizi di questo nuovo Stato sociale.
Per quanto riguarda il secondo punto, nella polis greca vi era il predominio dell'oralità. Poi abbiamo avuto la stampa e, da quel momento in poi, il potere pubblico ha cominciato a controllare lo sviluppo dell'informazione grazie alla censura. In Italia, durante il fascismo, continuò il potere pubblico sull'informazione, prima a stampa poi cinematografa e radiofonica. Negli ultimi anni abbiamo assistito all'avvento di nuovi media che sono finiti per affermarsi come vere e proprie istituzioni, con delle loro identità e autonomie, con un propria struttura, una organizzazione e delle modalità comunicative. Fino a che punto il contesto pubblico è stato fagocitato dalla logica del sistema dei media? Due sono i possibili modelli: modello mediatico che ritiene che il peso dei media sia superiore a quello dei cittadini e delle istituzioni; modello pubblicistico-dialogico, che ipotizza che i media siano solo uno dei soggetti principali che contribuiscono alla costruzione dello spazio pubblico.
Parallelamente sono nate nuove professionalità che esercitano le proprie competenze specialistiche negli ambiti dell'informazione e della comunicazione. I cittadini non sono più il soggetto più debole passivo, poiché negli ultimi anni è cresciuta l'importanza del diritto all'informazione. Quando si parla di diritto all'informazione (diritto di informare, di essere informati, di informarsi) si intende una sorta di pre-condizione all'espressione del diritto di cittadinanza, inteso quale partecipazione al processo decisionale pubblico.
Queste trasformazioni sono dovute anche allo sviluppo del marketing dei servizi, che ha reinterpretato il ruolo dei cittadino non più come bersagli passivi delle iniziative delle pubbliche amministrazioni ma come veri e propri clienti di servizi. In seguito abbiamo avuto anche il marketing sociale che ha fornito un ulteriore impulso all'organizzazione dell'offerta e della domanda di comunicazione pubblica nell'ambito sociale. Il marketing si propone di estendere il proprio campo di intervento a tutte le attività umane. Il marketing è quindi caratterizzato dall'attenzione che si attribuisce nel raggiungimento degli obbiettivi dell'impresa non solo ai bisogni dei singoli consumatori ma anche al benessere sociale più vasto. E' nei primi anni 70 che nel mondo della pubblicità italiana si iniziò a pensare a un allargamento degli interventi dall'ambito commerciale a quello sociale. Si costituì l'organizzazione privata no profit Pubblicità Progresso i cui obbiettivi erano: realizzare campagne di utilità sociale; dimostrare che le tecniche pubblicitarie potevano essere adattate anche a fini pubblici. Con la fine degli anni 80 abbiamo altri soggetti che si affiancano alla Pubblicità Progresso, come l'Advocacy advertising, quella forma di comunicazione persuasoria che promuove idee e comportamenti su temi controversi o in ogni caso ritenuti non generalmente condivisi dalla società.
Comunicazione pubblica
Ciò che caratterizza principalmente la comunicazione pubblica è il proprio oggetto: l'interesse generale. I soggetti possono essere sia le istituzioni pubbliche sia quelle private. Faccioli da un lato la definisce una disciplina in progress, dall'alto una disciplina di confine tra saperi diversi, come diritto pubblico e amministrativo, ma anche sociologia, marketing ed economica aziendale. La comunicazione pubblica è costituita da tre ambiti: comunicazione dell'istituzione pubblica, di solidarietà sociale, e politica.
La comunicazione dell'istruzione pubblica può essere spiegata con le 5 w: Chi? (è quella comunicazione realizzata da una pubblica amministrazione e riconosciuta come tale), Dice cosa? (pubblicizza la produzione normativa, le attività, le funzioni, l'identità e il punto di vista dell'amministrazione), Attraverso quali canali? (utilizza tutti i media a disposizione), A chi? (ai cittadini o alle organizzazioni, quando si presenta come comunicazione esterna, ai mass media quando vuole raggiungere i cittadini o le organizzazioni attraverso la mediazione delle testata informative), Con quali effetti? (garantire ai cittadini il diritto all'informazione, offrire la possibilità di esprimere i diritti di cittadinanza).
Secondo France Faccioli, la comunicazione promossa dalle istituzioni pubbliche risponde a due esigenze: informare i cittadini sui loro diritti e rispondere alle richieste di trasparenza avanzate per promuovere i processi di innovazione sociale. Per fare questo deve: informare sul proprio operato, ascoltare le esigenze dei cittadini, contribuire a rafforzare la relazione sociale. Faccioli propone una tassonomia della comunicazione dell'istituzione pubblica caratterizzata da cinque dimensioni: la comunicazione normativa, indicata come la base della comunicazione pubblica, i cui aspetti riguardano i problemi testuali che il processo di pubblicizzazione; la comunicazione delle attività istituzionali, che fa riferimento all'illustrazione delle attività delle istituzioni dello Stato e in particolare delle amministrazioni; la comunicazione di pubblica utilità, che si caratterizza per la specifica dimensione di servizio e facilita i cittadini nel rapporto con la pubblica amministrazione e nell'utilizzo dei servizi pubblici; la comunicazione per la promozione di immagine, che richiama alle politiche di costruzione dell'immagine adottate nel mercato privato; la comunicazione sociale, viene posta tra le dimensioni della comunicazione dell'istituzione pubblica perché ipotizza che, sia qualificante rispetto al ruolo degli attori e agli obbiettivi che si vogliono raggiungere.
La comunicazione di solidarietà sociale è diretta da soggetti non pubblici che si attivano per il raggiungimento di obbiettivi d'interesse generale. I componenti della comunicazione di solidarietà sociale sono: tipo di offerta (non beni o servizi, ma idee), carattere dell'offerta (i temi di solidarietà sociale che devono rivestire un carattere non controverso) la finalità dell'offerta (la soluzione di problemi d'interesse generale e collettivo, ottenuta attraverso modificazione dei comportamenti degli individui).
La comunicazione politica è la forma di comunicazione che ha come oggetto tempi di interesse generale ma di carattere esplicitamente controverso che emana, principalmente, da istituzioni private particolari quali i partici politici. Gli attori della comunicazione pubblica sono dunque: sistema politico, sistema dei media, il cittadino elettore. Con lo sviluppo dei mass media, la differenziazione si basa su diversità che emergono dall'utilizzo degli strumenti di marketing come il sondaggio; il genere narrativo di riferimento del discorso politico non è più il saggio ma la pubblicità. Oggi la selezione del personale politico passa attraverso i meccanismi del sistema informativo: più le persone sono telegeniche, meglio riescono a gestire le esigenze poste dai mass media. Caratteristiche del sistema politico nella logica dei mass media sono: la gestione delle aumentate occasioni di visibilità grazie a consulenti di comunicazione politica per conquistare popolarità; la forza tura dei formati dei media tradizionali con maggiori apparizioni dei candidati politici in talk show, al punto che si può parlare di political show.
Gli anni novanta: il decennio della comunicazione pubblica
Nel decennio precedente, l'interesse per la comunicazione pubblica delle istituzioni pubbliche era inferiore a quello per il sistema informativo; in questo decennio, invece, il rinnovamento dell'amministrazione pubblica è diventato una priorità e la comunicazione è considerata come la risorsa strategia per interventi innovativi. Da questa nuova consapevolezza derivano sia provvedimenti legislativi volti a creare una nuova identità della pubblica amministrazione, caratterizzata dai valori di partecipazione e trasparenza. Tra questi ci fu la legge 142/1990 sulle autonomie locali, che stabilì per province e comuni l'obbligo di dotarsi di uno statuto che contemplasse il diritto all'informazione dei cittadini e forme di partecipazione ai procedimenti amministrativi. Seguì poi la legge 241/1990 sulle innovazioni in materia di procedimenti amministrativi, che regolava i rapporti tra cittadini in quanto utenti e la pubblica amministrazione.
Dalla necessità di rendere attuali le due eleggi, viene emanato il decreto legislativo 29/1993 che istituì la creazione obbligatoria, all'interno delle pubbliche amministrazioni, degli Urp (Uffici relazioni col pubblico), ovvero uffici che fornissero tutte le informazioni sulle modalità di esercizio del diritto di accesso e sui relativi costi. Gli uffici avrebbero dovuto articolarsi per funzioni omogenee, con il dovere di comunicazione interna per rendere più efficace quella esterna, attuando la trasparenza (anche mediante l'utilizzo di tecnologie informatiche), armonizzando le attività e permettendo la flessibilità dell'organizzazione degli uffici. Uffici per il servizio pubblico erano già presenti in molte amministrazioni, ma gli Urp avrebbero condotto ad un'innovazione dell'amministrazione stessa, attraverso una modificazione radicale della loro immagine ed identità. Un anno dopo entrò in scena la direttiva 11 ottobre 1994 dedicata ai principi per l'istituzione e il funzionamento degli uffici per le relazioni con il pubblico. Questa direttiva precisò tutta l'attività di relazione e di comunicazione degli Urp: essi dovevano dare attuazione al principio della trasparenza amministrativa; dare attuazione al diritto di accesso alla documentazione e a una corretta informazione; rilevare i bisogni e il livello di soddisfazione dell'utenza. Per raggiungere questi obbiettivi vi erano alcune attività da sviluppare: servizi all'utenza per i diritti di partecipazione; ricerca e analisi per la conoscenza dei bisogni e proposte per il miglioramento dei servizi. I locali degli Urp sarebbero dovuti essere luoghi facili da raggiungere, con orali flessibili, personale cortese ed esperto, favorendo l'apprendimento di nuove lingue per i dipendenti.
Modelli e strumenti di comunicazione e relazione con il pubblico
Il primo e più diffuso modello di Urp è "lo sportello informativo", che si basa sulle due dimensioni storiche delle relazioni con il pubblico: quella della tutela dei diritti e quella dell'informazione. Garantire il diritto di accesso e di informazione è il minimo comune denominatore degli Urp italiani. Da questo nucleo di attività gli Urp hanno imboccato due direzioni possibili: una verticale, perché centrata sull'approfondimento e la personalizzazione delle capacità di risposta rispetto ai target specifici di utenza, e una orizzontale perché orientata a coprire il raggio del territorio. Nel primo caso si è assistito alla nascita, nell'ambito degli uffici Urp, degli sportelli dedicati (giovani, donne, lavoro, anziani etc); nel secondo caso sono aumentate le integrazioni tra gli sportelli di pubbliche amministrazioni diverse ma territorialmente contigue, estendendo l'ambito di informazione al territorio. In entrambi i casi cambia la logica di sviluppo: la logica dell'interdipendenza prende il sopravvento sulla logica tradizionale degli interventi settoriali separati.
Per "sportello polifunzionale" si intende una struttura in grado di fornire informazioni e/o servizi di competenza di uffici diversi. L’obiettivo di carattere generale è quello di migliorare il rapporto tra le pubbliche amministrazioni interessate al progetto e i cittadini, ma soprattutto di assicurare una maggiore accessibilità delle informazioni, attraverso la semplificazione e la razionalizzazione dei procedimenti amministrativi. La progettazione di uno sportello polifunzionale potrebbe costituire, quindi, anche un’occasione preziosa per individuare e realizzare una riduzione e una semplificazione degli adempimenti richiesti ai cittadini.
Secondo il modello della legge 150/2000, l’Urp svolge sia funzioni di supporto alle relazioni dell'organizzazione con i propri pubblici sia quelle di supporto dei settori per la gestione delle attività e dei prodotti di comunicazione. Gli utenti di queste strutture sono sia i cittadini sia i colleghi. L'Urp di queste amministrazioni svolge sia il ruolo di line della comunicazione (relazione interpersonale tra gli operatori di sportello e i cittadini) sia il ruolo di staff (gestione della comunicazione interna ed esterna e ascolto degli studenti). Secondo questa legge l'Urp deve avere sia funzioni di staff che funzioni di line: l’Urp così risponde a un sistema di garanzie e tutele dei diritti ma contemporaneamente a un strumento per produrre valore per l'organizzazione, utilizzando la comunicazione come supporto per implementare le politiche e prendere decisioni pubbliche.
La legge 150/2000 indica quali strutture sono deputate, all'interno delle amministrazioni pubbliche, alla gestione delle attività di informazione e comunicazione. In particolare la legge prevede tre principali strutture organizzative: il portavoce e l'ufficio stampa per l'informazione ai mass media, l'ufficio per le relazioni con il pubblico per la comunicazione ai cittadini e la comunicazione nell'ambito dell’organizzazione.
Uno strumento che aiuta ed agevola il coordinamento è il piano di comunicazione. Il piano costituisce la modalità più efficace per l'integrazione dei soggetti e delle azioni di comunicazione di un'organizzazione. Costruire un piano di comunicazione significa realizzare una mappa intelligente, aggiornata e interrelata, di ciò che si dovrebbe fare, da parte di chi, con quali risorse e utilizzando quali artefatti. Il coordinamento organizzativo è possibile secondo due diverse modalità: una è quella che investe la funzione di comunicazione della responsabilità di redazione e gestione di un piano generale che individua le scelte di comunicazione più coerenti e potenzialmente efficaci per supportare gli obiettivi dell'ente, valuta quali azioni realizzare, in direzione di quali pubblici, con quali strategie e messaggi e utilizzando quali canali e strumenti. La seconda modalità con cui esercitare il coordinamento organizzativo, probabilmente la più praticata, è quella che invece conserva il tradizionale disegno di decentramento della funzione: al responsabile della comunicazione spetta il compito di costruire quella cornice metodologica che renderà possibili processi comunicativi diffusi ma uniformi. In questi casi il piano ha una funzione di tipo organizzativo nella misura in cui decide come le diverse articolazioni organizzative dovrebbero comportarsi per comunicare ciascuna i propri temi e le proprie politiche.
Comunicazione e civic engagement
Reinventare la partecipazione
La democrazia non è un fenomeno statico e universale, dato che possiede un carattere mutevole. La democrazia attuale non garantisce una diffusa partecipazione civica, ma basa la sua reputazione sul diritto di tutti i cittadini a partecipare alla vita politica ed incoraggia una partecipazione civica più intensa ed autonoma. Con l'arrivo dei nuovi media, da internet alle tecnologie collegate (telefonia mobile, social media), la partecipazione dei cittadini alla vita politica ha subito una trasformazione.
Tra i cambiamenti c'è la nascita di una "comunicazione civica di tipo orizzontale", dove le persone e le organizzazioni possono collegarsi fra loro al fine di condividere informazioni, offrire mutuo sostegno, mobilitare o rafforzare identità collettive. Questo aspetto ha fatto emergere nuove forme di partecipazione, che potremmo definire "cittadinanza mediata". Quest'ultima, emersa con la diffusione della stampa e dell’alfabetizzazione, ampliata dalla radio e dalla televisione, con i media digitali evolve ulteriormente influenzando le modalità di partecipazione culturale e sociale delle persone.
L’ambiente della rete, infatti, offre un grande potenziale civico, mette a disposizione una vasta gamma di forme partecipative, quelle che possiamo definire “pratiche civiche”. Crescono quindi l'accesso e la collaborazione e da consumatori mediali ci stiamo trasformando in "produsers" (produttori- utilizzatori). Non dobbiamo tuttavia dimenticare la "densità dell'ambiente online": nel panorama mediale attuale è in atto un'enorme competizione per conquistare visibilità, visto che le opportunità di partecipazione nel consumo e nell'intrattenimento sono straordinariamente più numerose, praticabili ed attraenti, se paragonate alle attività che ponemmo definire civiche o politiche. Tale modello partecipativo è andato ulteriormente affermandosi in particolare tra i più giovani, attraverso la diffusione di Internet. Questi media, tuttavia, pur giocando un ruolo sempre più importante nel determinare la partecipazione, non possono eliminare i fattori di sistema che la ostacolano. Le attività in rete si affermano contro le difficoltà vissute dalla democrazia, contro le crisi economiche ed i mutamenti socio-culturali della tardo-modernità. Dobbiamo evitare una lettura riduzionistica che cerchi soluzioni tecnologiche per i mali della società. A volte i discorsi politici ed i commenti dei giornalisti tendono a fuorviarci in questo senso, ad esempio quando le rivolte in ‘Tunisia ed Egitto sono presentate semplicemente come “rivoluzioni di Facebook”.
Mentre alcuni studiosi sono entusiasti degli effetti immensamente positivi che questo nuovo mondo dell'informazione sembra produrre, dalla crescita personale al carattere specifico della nostra civiltà, altre voci sostengono invece che esso stia riducendo la nostra capacità di pensare, leggere e ricordare. Ancora più rilevante è il potenziale democratico di Internet, argomento che provoca posizioni diverso. Morozov, ad esempio, ritiene che questa idea sia stata troppo enfatizzata e che la tecnologia di Internet stia fallendo non soltanto nel processo di democratizzazione del mondo, ma anche che sia usata dai regimi autoritari per controllare i cittadini e reprimere il dissenso. Castells offre una prospettiva più positiva. Egli considera il "potere" una categoria relazionale e sottolinea in particolare la dimensione comunicativa dei rapporti di potere. Non riduce quest'ultimo alla comunicazione (riconoscendo il ruolo della violenza e della coercizione), ma sostiene la centralità della comunicazione per l'affermazione del potere nel mondo moderno. Se, quindi, può sembrare avventato affermare che “Internet salverà la democrazia aumentando la partecipazione”, possiamo almeno sostenere che l’attuale metamorfosi dei media stia avendo un significativo impatto sulle condizioni di partecipazione e sulle dinamiche della democrazia.
E' noto che i RAPPORTI DI POTERE fra i media, fra i media e le istituzioni, fra i gruppi sociali che fanno uso dei media, sono stati oggetto di studi. Nella rete tendono a formarsi inevitabilmente costellazioni di potere, in una serie di grandi e piccoli sistemi, in continuo mutamento. I media online fanno parte del più ampio mondo sociale, politico e culturale ed entrano a far parte del tessuto di vira quotidiana. In particolare per i giovani il web non è soltanto una realtà da visitare occasionalmente alla ricerca di qualcosa di particolare, ma costituisce sempre più uno dei luoghi principali della loro esistenza. I media online sono diventati molto significativi nel favorire la partecipazione nel senso più ampio. E importante sottolineare il carattere sociale di tale attività: il NETWORKING che ne deriva permette di evitare le conseguenze negative dell'isolamento, promuove il capitale sociale e politico, dà vita ad identità collettive. La facilitazione dei rapporti sociali attraverso le piattaforme digitali è essenziale anche per l'emergere di una dimensione politica. Si potrebbe sostenere che i media digitali siano molto utili nell'aiutare a promuovere un EMPOWERMENT soggettivo in senso civico (subjective civic empowerment), un senso accresciuto di Agency che si basa sulla comunicazione orizzontale. Tale prospettiva viene però modificata nel momento in cui si tiene conto delle oggettive strutture di potere.
Parametri della partecipazione
Quali sono le traiettorie della partecipazione? Per quanto riguarda la definizione della direzione dell'engagement, con un focus sulla partecipazione democratica, adottiamo tra concetti di base: il consumo, la società civile e la partecipazione politica. Il consumo comprende la partecipazione sociale che avviene attraverso logiche commerciali. Il riferimento alla partecipazione passa attraverso le relazioni di mercato, che ci propongono quello di cui abbiamo bisogno per sopravvivere e quello che potremmo desiderare: la promessa di soddisfazione e di piacere. Sebbene in questa sede l'interesse è per la società civile e la politica, è opportuno tenere presente che il consumo è sempre inserito in una serie di rapporti micro e macro e che prospettive di partecipazione di tipo democratico sono presenti persino in questa dimensione, nonostante spesso rimangano ai margini. La povertà può essere considerato un meccanismo di esclusione che solleva questioni di natura democratica.
Con società civile intendo la traiettoria che in qualche modo coinvolge l’associarsi liberamente per il perseguimento di obiettivi comuni che si pone fuori sia dal mercato che dalla sfera privata domestica. L'idea di società civile mette in luce come in una democrazia le persone possano esercitare il diritto di interagire per poter conseguire interessi condivisi. Ad esempio, avere a che fare con amici, colleghi, comunità e social network non per fini economici, rappresenta un aspetto della società civile. Esistono certo molte opportunità di partecipazione in attività (quali lo sport, la musica, il fandom, e così via), anche se non è sempre possibile pensarle completamente estranee ad una logica di mercato. I confini fra società civile e consumo sono in effetti difficili da definire. Inoltre, sebbene possono emergere conflitti politici in ognuno di questi universi. l’idea della società civile suggerisce che gli intenti e gli obiettivi di tali gruppi non sono per definizione indirizzati a fini politici.
La terza traiettoria della partecipazione, la politica, si riferisce al coinvolgimento dei cittadini in conflitti che hanno luogo nello spazio pubblico relativi a risorse ed interessi di varia natura, e rappresenta senza dubbio, in termini statistici, una dimensione secondaria nel panorama mediale. All'interno di questa traiettoria convergono tutte le forme di politica; dalla sfera politica parlamentare a tutte le altre espressioni alterative di politica che si svolgono al di fuori del Parlamento. Ma quando la partecipazione è considerata “politica”? Questa dimensione dovrebbe essere considerala come qualcosa che emerge attraverso l’interazione discorsiva che ha luogo fra le persone, così come attraverso l’esperienza e la riflessione. In altre parole il processo di produzione discorsiva di una dimensione politica può essere considerato esso stesso come una modalità di partecipazione politica. Affermare che la politica emerge attraverso la conversazione potrebbe apparire come qualcosa di magico, ma in realtà tale tesi trova conferma in una interessante spiegazione sociologica. Bakardjieva usa il termine SUBACTIVISM per descrivere quella forma di partecipazione civica che ha luogo tra le persone nella loro vita quotidiana, dove le regole vengono messe in discussione, contestare e negoziate, dove il mondo sociale è valutato secondo prospettive di tipo morale, e dove sono sollevate questioni di cosa sia giusto o sbagliato, prima che tutto ciò si traduca in una dimensione politica o si creino collegamenti con le politiche.
Gli obiettivi di partecipazione civica, in particolare modo quella politica, vengono espressi per lo più in modo strumentale: ad esempio un gruppo può desiderare di avere una certa influenza sulle opinioni, sulle leggi, sulle politiche governative. In altre situazioni gli scopi possono essere più immediati: dare voce ad un gruppo, mettere in scena una performance, ecc... Tuttavia in ogni circostanza possiamo sostenere che nella partecipazione esiste, di fatto, un obiettivo intermedio, anche nel caso di media digitali, vale a dire la visibilità. La nozione di visibilità indica progetti complessi di natura politica, sociale e tecnica.
Brighenti suggerisce due modelli principali di visibilità. Nel primo, la sfera pubblica è una forma di visibilità in cui si è in pubblico, e questo si verifica laddove si può dire che la sincronicità dell'attenzione dia origine ad un regime di visibilità che può essere definito democratico. Il secondo modello è il regno pubblico della visibilità sociale, dell'interazione, in cui lo sguardo dell’altro generalizzato o significativo diviene centrale per la costruzione del sé, dell’identità. Questo modello può anche riferirsi nello specifico all'incontro fra due estranei, una modalità pubblica d’interazione che prevede una distanza ottimale. Il riconoscersi senza che questo comporti invadere il terreno dell'altro. Questo è il campo dell'interazione civica che ha a che vedere con la socialità dei legami deboli, in cui gli estranei diventano reciprocamente visibili con l'obiettivo di cooperare. Diventare visibili in pubblico implica diverse dimensioni culturali, quali posture, comportamenti, ruoli ed aspettative mutevoli, ma ciò che è di primario interesse è la logica dei due modelli e la loro tensione potenziale verso la partecipazione.
Connessa alla visibilità vi è la nozione di voce. Secondo Couldry usiamo la voce come metafora per riferirci alla formulazione di un'opinione all'interno di contesti politici. La voce funziona sia all'interno che all'esterno della politica; in sostanza è un processo sociale, intrecciato ai vissuti della collettività. Per poter diventare concreta, la voce ha bisogno di risorse e accessibilità, deve essere considerata come un valore da proteggere e da promuovere, un valore che riguarda sia la nostra umanità che la democrazia. La partecipazione rafforza tale valore.
La partecipazione è fondamentalmente un atto sociale, basato sulla comunicazione fra le persone, e dipendente dalla socialità. L'interazione sociale è un prerequisito per il mantenimento della partecipazione. La dimensione della socialità è potenzialmente molto ampia, dal momento che può teoricamente includere molte caratteristiche dell'interazione comunicativa nel contesto della partecipazione. Ad esempio, i contatti visivi di Skype offrono possibilità di approfondimento della socialità un po' più ampie rispetto a quelle consentite da Twitter.
Risorse per la partecipazione
Le persone per andare oltre la loro sfera privata e partecipare agli spazi pubblici debbono disporre di un insieme di risorse culturali che facilitino il loro impegno come cittadini. Ciò ci introduce al concetto di "culture civiche" che incoraggiano o ostacolano il coinvolgimento di tipo democratico. La prospettiva delle culture civiche si focalizza sui processi attraverso i quali gli individui diventano cittadini, su come essi si considerino membri e partecipanti potenziali allo sviluppo sociale. In altre parole le culture civiche includono quelle risorse culturali cui i cittadini possono attingere per poter partecipare. Le culture civiche sono determinate da una gamma di fattori. Sicuramente famiglia e scuola ne costituiscono aspetti fondativi. Più in generale possiamo affermare che gli elementi di base delle culture civiche derivino dai rapporti sociali di potere, dall'economia, dal sistema legale, da tutte le organizzazioni che possono avere un impatto sul loro operato. Ovviamente le culture civiche sono determinate anche dai media, che sono elementi importanti per creare partecipazione. Le culture civiche possono essere forti o vulnerabili, possono influenzare i cittadini o viceversa, possono persino svilupparsi in circostanze in apparenza poco adatte (caduta del mondo comunista). Forze anti-democratiche possono indebolire e minare le culture civiche, invalidando le capacità dei cittadini di prendere parte alla politica ed alla società civile. I regimi autoritari a volte alimentano una partecipazione verso varie forme di consumismo, allo scopo di sviare l’impegno dei cittadini sulle altre due direttrici di partecipazione.
La struttura delle culture civiche è costituita dall'interazione di sei elementi: Conoscenza, Valori, Fiducia, Spazi, Pratiche e Identità. Concentriamoci sulle ultime due, ovvero le pratiche civiche e l'identità. Alcune pratiche civiche possono essere di routine (andare a votare), mentre altre sono meno frequenti, ma comunque considerate parte di un repertorio standard di azioni civiche (mobilitarsi, manifestare, scrivere lettere a rappresentanti eletti). Altre ancora vengono inventate, adattate, testate (come le modalità di partecipazione con strumenti digitali). Le modalità comunicative sono centrali nella maggior parte delle pratiche: saper utilizzare il computer e navigare su Internet è oggi una competenza fondamentale per la democrazia moderna. Le pratiche civiche operano nella direzione di acquisire visibilità e voce, e sono supportate dai legami sociali. Le pratiche civiche aiutano a costruire un significato personale e sociale degli ideali della democrazia, permettendo inoltre di aggregare diverse forme di identità civiche. Tali identità hanno a che fare con il senso di un sé politico sul quale le pratiche civiche sono basate. Oggi l'identità deve essere considerata al plurale: nelle nostre vite di tutti i giorni agiamo infatti in una moltitudine di mondi e realtà differenti. Portiamo con noi differenti insieme di conoscenze, schemi, regole e ruoli a seconda delle circostanze, agendo in numerosi contesti e registri. Le identità civiche sono mutevoli e polivalenti e si evolvono mediante culture civiche che sono eterogenee in relazione all'ambiente sociale ed ai meccanismi istituzionali.
Il presente precario
I cittadini “abilitati” dal digitale sono stati allontanati dalle prassi civiche del passato. Per molti di loro, specialmente se giovani, il legame con una cultura politica attiva appare limitato, con ciò che ha a che fare con riunioni, meeting, la mobilitazione, ecc.. Sul web c'è una scarsa presenza di politica. Tuttavia, negli ultimi anni, seppur in maniera limitata, i media stanno rivestendo una rilevanza sempre maggiore per la partecipazione alla vita politica. In particolare quando sono i giovani a rivolgersi alla politica, il web ha un ruolo centrale. L'esempio è il "solo sphere", ovvero un nuovo habitus storico della partecipazione politica online, una nuova piattaforma di civic agency. Questo spazio personalizzato permette all'individuo di prendere parte a una grande varietà di situazioni nel mondo esterno.
Network citizens
Introduzione
Le PA italiane sono state interessate da un profondo cambiamento basato su tre aspetti: l'ampliamento dei compiti dello stato, l'aumento della consapevolezza dei propri diritti da parte dei cittadini e la nascita di iniziative di cittadinanza attiva che affermavano l'esigenza di partecipazione e il diritto ad essere informati. Questo rinnovamento si è intrecciato con lo sviluppo della comunicazione pubb e con la legge n. 150/2000 “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione nelle PA", dove viene riconosciuto il valore strategico della comunicazione come risorsa e strumento per la PA. Il percorso di rinnovamento sono stati accompagnati dal processo di informazione e sviluppo dell'information and Communication Technologies (ICT) all’interno delle PA. Possiamo osservare la presenza di tecnologia nella pa da due punti: il punto di vista politico interessato a mettere in luce il potere delle soluzioni informatiche per la risoluzione dei problemi, dall'altro punto le difficoltà dell'amministrazione e dei suoi dipendenti a recepire queste continue innovazioni. Se da un punto di vista formale viene comunicata una realtà amministrativa pronta ad affrontare le sfide dell'amministrazione digitale, da un punto di vista pratico operativo i ritardi e le contraddizioni sono numerosi. Il cambiamento deve ripartire allora dai cittadini che più sono penalizzati. Internet e le tecnologie in rete hanno assunto un ruolo chiave nelle attività dei cittadini e per questo molti cittadini oggi stanno utilizzando le piattaforme web per creare informazioni sui servizi pubblici e mettersi in contatto con le amministrazioni. Gli ambienti rete facilitano la diffusione delle voci dei cittadini e raggiungere le amministrazioni quelli che Varnelis (2008) definisce pubblici connessi. La situazione italiana è paradossale: nonostante vige una normativa articolata in materia di digitalizzazione ci sono ancora moltissimi gap.
La sfida dell'amministrazione digitale
La rete è un mezzo e luogo di comunicazione ma rappresenta anche la forma organizzativa che contraddistingue la società contemporanea. L'introduzione delle ICT nel settore pubblico ha portato ad un dibattito diviso in tre scuole: 1) I trasformisti, che pensano che l’uso delle ICT sia rivoluzionario; 2) I continuisti, che pensano che le ICT a lungo sviluppano forti resistenze al cambiamento; 3) Gli strutturalisti, che ritengono che le ICT avranno un forte impatto sui cambiamenti della società. Il cambiamento in atto necessita la comprensione delle potenzialità e il monitoraggio degli effetti che le ict possono avere sulle amministrazioni, che possono diventare strategici. L'applicazione presuppone l'adozione di cambiamenti sia interni che esterni per offrire ai cittadini servizi più efficaci e Citizen oriented. La creazione di un’amministrazione digitale viene descritto con la metafora dell’assembled mix, cioè l'assemblaggio di un insieme di componenti tecniche e istituzionali.
I fattori che impediscono lo sviluppo delle politiche in terna di digitalizzazione possono essere diverse. 1) la resistenza al cambiamento degli apparati pubblici che si nascondono dietro la burocrazia; 2) le dinamiche politiche che soffrono di quello che Fountain (2003) definisce two system problem, cioè la necessità di innovare mantenendo sistemi tradizionali pressati da lobby e gruppi politici; 3) la disponibilità finanziarie e vincoli di bilancio che dipendono dallo stato finanziario del Paese; 4) la copertura mediale (West, 2005), i mezzi creano l'opinione pubblica e influenzano i decisori politici su l'attuazione di un progetto oppure no.
In italia abbiamo avuto un crescete sviluppo. Dal decreto legislativo n.39/1993 passando dalla legge 4/2004 fino al decreto “Crescita 2.0” del 2012. Il primo momento chiave è stato il decreto legislativo n.39 del 1993 che istituisce l'AIPA (Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione) avente il compito di promuovere coordinare e controllare la sviluppo e la gestione dei sistemi Informativi automatizzati delle PA. In seguito con la legge n. 675 del 1996 viene riconosciuta all'AIPA la piena autonomia senza interferenze da parlamento governo. Nel 1995 si realizza la RUPA (rete unitaria della Pa) strumento finalizzato all'interazione con i cittadini e le imprese grazie all'amministrazione che si pone come centro unitario. Con la legge n.59 del 1997 viene affermato il pieno riconoscimento giuridico della documentazione informatica equiparandola a quella cartacea. È La prima legge in Europa che legifera in materia di amministrazione digitale. In questa prima fase le tecnologie sono strumenti di informatizzazione e semplificazione di pratiche e procedimenti. Alla fine degli anni novanta si apre la seconda fase, considerare le tecnologie come strumenti di pubblicazione delle attività amministrative, In questo contesto si inserisce la legge n.4 del 2004, la legge Stanca, "disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici” e a distanza di un anno (2005) viene istituito il CAD (Codice dell’amministrazione digitale). Esso stabilisce il diritto dei cittadini all'utilizzo delle tecnologie informatiche per lo svolgimento delle pratiche di competenza della pa. Ogni atto può essere inviata dal cittadino alla pa e viceversa per mezzo di tecnologie e obbliga le PA a scambiarsi dati in formato informatico.
Nel 2009 abbiamo la riforma Brunetta che si pone l’obiettivo di introdurre regole certe per misurare la produttività degli uffici pubblici. Questa prevede ance la pubblicazione online sul sita istituzionale di un programma triennale per la trasparenza e l'integrità. Siamo nella fase della trasparenza e della accountability, l'obiettivo è quello di realizzare un’amministrazione che si fonda su infrastrutture tecnologiche e si propone ai cittadini accettando un confronto. Il CAD introduce modifiche relativa alla firma elettronica e la necessità di dematerializzare i documenti pubblici. Uno dei primi provvedimenti è la PEC (Posta elettronica certificata) del 2010 che non è una novità in quanto con le leggi Bassanini si era avuta la prima legiferazione in materia. La pec permette di inviare e ricevere messaggi e allegati con lo stesso valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno, dando così un valore legale alle comunicazioni. Sempre nel 2010 si hanno le “linee guida per i siti web delle Pa" che hanno l’obiettivo di migliorare servizi e informazioni.
Con il governo tecnico di Monti siamo nella fase di spendig review (ridurre gli sprechi) con semplifica Italia si apre una stagione di interventi. Viene dato spazio all’agenda digitale e si prevede l'adozione di provvedimenti per aumentare l'efficienza dell'azione amministrativa, potenziare gli strumenti informatici alleggerire le procedure e incrementare la trasparenza e la regolarità economicità gestionale. Viene creata una cabina di regia per raggiungere gli obiettivi della Agenda Digitale che si articola in sei aeree: 1. Banda larga, accesso alla rete limitando il digital divide; 2. Open data, necessità di pubblicare e condividere online i dati in possesso delle pa garantendo trasparenza; 3. Cloud computing, i dati in possesso delle amministrazioni vengono dematerializzati e condivisi nella nuvola digitale cloud con altre amministrazioni; 4. Smart communities, creazione di spazi virtuali in cui i cittadini possano scambiarsi opinioni, discutere problemi e stimolare progetti e soluzioni, questo porta alla nascita delle smart cities, spazi caratterizzati da tecnologie all'avanguardia.
Nata nel 2012 la cabina di regia ha il compita di definite le priorità e le modalità di intervento che permetta l'Italia di crescere puntando sull'economia digitale. È composta da sei gruppi di Lavoro, infrastrutture e sicurezza, e- commerce, e-gov open data, competenze digitali, ricerca e innovazione e smart communities.
Nel 2012 viene pubblicato il decreto legge “crescita 2.0” un decreto generale che raccoglie misure per la creazione di start up con la creazione di un documento digitale unico che sostituisce la carta di identità la tessera sanitaria e l'obbliga dell'uso della PEC per le imprese. Di grande importanza è l'obbligo di pubblicazione di dati e info della PA in formato aperto e introducendo i principi di open government.
Distinguiamo due politiche italiane. La E-DEMOCRACY, ovvero l'espressione che indica la partecipazione diretta dei cittadini nel corso dei processi decisionali, sostenuta dalle nuove tecnologie della comunicazione. Mentre per E-GOVERNMENT si intende l'applicazione delle nuove tecnologie alle transazioni fra cittadini e PA con il fine di renderle più rapide e efficienti. Con il progetto eEurope 2005 si afferma l'E-government: si intende il ricordo a tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle amministrazioni pubbliche, coniugato a un cambiamento organizzativo e acquisizione di nuove competenze migliorando i servizi pubblici. E-Democracy è E-government sono dunque due facce della stessa medaglia. Come si è diffusa la E-Democracy in Italia? Nel 2004 il Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie co-finanziava limitati progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale e della partecipazione dei cittadini nel governo del territorio. La maggior parte di queste esperienze si sono risolte nella diffusione di siti internet istituzionali, con (al limite) dei forum per la pubblica discussione. Intanto, assieme ad iniziative "istituzionali", hanno cominciato ad emergere progetti "privati" (spesso amatoriali), allo scopo di realizzare piattaforme software destinate allo sviluppo della democrazia diretta e partecipata.
Nel “eEurope 2002” si poneva l'Europa ad essere interamente online nel minor tempo possibile piano che poi aggiornato e trasformato con eEurope 2005 il cui scopo primario era aumentare l'utilizzo di internet. Prima però venne lanciato “2010” con il quale la commissione europea si proponeva tre obiettivi: realizzare uno spazio unico europeo dell’informazione, rafforzare l'innovazione e investimenti sulle tecnologie dell’informazione e comunicazione, realizzare una società dell’informazione dei media basata sull'inclusione. Da allora sono stati fatti passi avanti, l'Europa diventa leader mondiale nel settore internet ma rimane comunque un gap tra i paesi più evoluti.
Due sono le linee che caratterizzano le nuove iniziative: da un lato il completamento della digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche, dall'altro il tentativo di recuperare e incrementare la partecipazione attiva dei cittadini (e-participation). Acanto a paesi che hanno raggiunto la completa a quasi saturazione dei servizi, ci sono nazioni a crescita rapida ma ancora scarsamente utilizzato è l’e-procurament, mentre è interessante l'inserimento l’user experience, cioè un insieme di dimensioni che caratterizzano l’esperienza della navigazione del cittadino. Le amministrazioni continuano comunque ad essere ancora troppo autoreferenziali ma migliore è lo scenario relativo alla progettazione dei portali incentrati sull’utenza.
Digital Agenda lanciata in Italia 2010 nasce dalla strategia Europa 2020 con l’obiettivo di stabilire il ruolo chiave delle tecnologie per lo sviluppo economico, al centro vi sono i servizi di e-government. Incentra la sua azione su: 1) creazione di un mercato unico, 2) miglioramento dell'interpersonalità delle ICT, 3) maggiore fiducia dei cittadini in internet, 4) aumento dell'accesso veloce, 5) incremento della ricerca, 6) uso delle tecnologie, 7) fornire a tutti competenze digitali (digital literacy).
Nonostante ila ricca normativa, l’Italia è ancora in una situazione arretrata. Sismondi individua tre motivi di ritardo: 1) Discontinuità politica, 2) Illusione di poter innovare acquistando la tecnologia nella speranza che la sua sola presenza attivasse magicamente comportamenti e usi da parte di dipendenti e cittadini, 3) Mancanza di una killer application per l'e-government in grado di attirare masse di cittadini e tale da scatenare interesse pubblici e privati, oltre che quello dei media. Si promuove cosi solo una retorica dell'innovazione istituzionale, si tende ad usare slogan ad effetto sui media invece di intervenire concretamente promuovendo così solo un “nuovismo di facciata”. Per comprendere meglio i ritardi accorre considerare anche l'effettiva e reale diffusione delle tecnologie dei cittadini, infatti i dati dimostrano un divario tra nord e sud italia. Seppure all'interno di un processa di miglioramento l'Italia rimane molto arretrata. Il fenomeno del digital divide è ancora forte in molti paesi rischiando di acuire le disuguaglianze e portare e nuove forme di esclusione sociale. Diminuire il gap significa non salo prendere in considerazione chi possiede le tecnologie e chi no ma anche il possesso delle skill tecnologiche. Non bisogno dimenticare che i ritardi si riscontrano anche a causa della resistenza di cambiamento tipica della popolazione italiana.
L'amministrazione digitale alla prova del web 2.0 e degli open data
Il termine 2.0 si riferisce a un insieme di approcci basato sull'utilizzo di internet come piattaforma abilitata da software e applicazioni sviluppate per la collaborazione e condivisione di contenuti e l'interazione in rete. Il vero cambiamento è l'atteggiamento dei cittadini che sembrano aver trovato uno spazio per scambiarsi le proprie idee e la partecipazione a costruire nuovi contenuti, il web 2.0 diventa infatti una piattaforma partecipativa. Accanto a questo entusiasmo sono emerse anche delle critiche. Viene posta in discussione l’effettiva utilità di queste piattaforme dove dietro si celano logiche di business e nuove forme di sfruttamento dei cittadini, ma bisogna comunque considerare i benefici che il web 2.0 può portare alle PA. Secondo un rapporto curato da Netics (2008) l'evoluzione del web 2.0 è stato sviluppato seguendo due traiettorie principali:
1) Una rapida introduzione di tecnologie per favorire l’e-participation coinvolgendo cittadini e stakeholder della pa nei processi decisionali; 2) Un più graduale inserimento delle logiche 2.0 nell’erogazione dei servizi pubblici: introduzione di blog dei servizi e di sistemi di cooperative ranking; l'evoluzione dei siti web in una logica wiki oppure l’apertura dei database pubblici al tagging a alla georeferenziazione. Dal report di PITER (piana telematico della regione Emilia Romagna) viene messo in evidenza che anche la pa devo confrontarsi con le innovazioni delle piattaforme partecipative per evitare di utilizzare strumenti e linguaggi che non appartengono più alla società odierna. Le istituzioni devono dunque predisporre i luoghi della rete in cui tutto possa realizzarsi ma devono anche impegnarsi a comunicare la presenza di queste piattaforme per attrarre i cittadini a popolarle.
Con lo sviluppo del 2.0 viene definito l’e-government 2.0 riferendosi a un nuovo modo di ridefinire le relazioni tra cittadini e amministratori, coinvolgere il cittadino come partecipante. Linders (2012) identifica tre categorie abilitate dalle piattaforme partecipative: Citizen sourcing (cittadini aiutano i governi ad essere più attenti ai cittadini e più efficaci), Government as a Platform (il costo marginale della diffusione dei dati digitali consente alle amministrazioni di rendere disponibile le conoscenze), Do it your self Government (la facilità con la quale i cittadini connessi possono auto-organizzarsi). Questi modelli possono portare valore aggiunto e Linders parla del passaggio da una dimensione di e-gov ad una di we-government che considera i cittadini come partener.
Lo scenario italiano si delinea con la presenza di aeree di innovazione. Esempi: comune di Torino è stato una delle prime amministrazioni a credere nelle potenzialità di queste interfacce creando nel portale la sezione Torino 2.0 che conteneva i progetti di MappaTO, servizio che permette di creare mappe condivise della città oppure TaggaTO, una piattaforma che consente ai cittadini di contrassegnare con un linguaggio semplice le pagine e i servizi ritenuti più interessanti e utili per rintracciarlo e condividerli. Venezia, il servizio IRIS consente ai cittadini di collaborare con l'amministrazione per segnalare bisogni di manutenzione urbana, visibile a tutti così da consentire di partecipare al processo. Parallelamente sono nate anche piattaforme 2.0 extra istituzionali realizzate da soggetti terzi come cittadini, associazioni, fondazioni e aziende private, i cosiddetti media civici, un'ibridazione tra le reti civiche e i media sociali che hanno cime obiettivo la produzione di informazioni rilevanti per la comunità a cui si riferiscono. (esempio l'Ideario di Cagliari, iniziativa su piattaforma che permette ai cittadini di scrivere e votare nuove idee per migliorare la vita della comunità). Tutte queste piattaforme però non impilano un'automatica partecipazione e interesse da parte dei cittadini connessi a Internet. Occorre che le pa si impegnino a comunicarle e promuoverle evidenziando i vantaggi e l'utilità.
La partecipazione dei cittadini è molto sfuggente, Osimo (2008) ha messo in evidenza quante persone usassero applicazioni web 2.0 e per quali scopi. Ha identificato 4 tipologie di uso: 3% i navigatori svolgono un ruolo attivo, 10% fornisce supporto ai servizi pubblici tramite la redazione di commenti, 40% utilizza le applicazioni 2.0 beneficiando dei servizi, tutti gli utenti che senza volontà esplicita danno rilevanza e attenzione ai servizi.
Occorre rendere pubblici utilizzabili i dati delle pubbliche amministrazioni (open data) dati che spesso la PA non è in grado di gestire sola e. Per essere aperti i dati devono avere una serie di proprietà: essere disponibili in formato usabile e modificabile, che permettano la distribuzione e il riuso, liberi da licenze e universalmente utilizzabili, aggiornati e grezzi (raw data). La liberazione dei dati rende l'amministrazione più trasparente, migliora la qualità della vita dei cittadini, consente di migliorare l'efficienza del settore pubblico. | dati digitali prodotti dalle pa vengona definiti Public Sector Information (PSI). Nascondere i dati verrebbe interpretato come segnale di gestione poco trasparente, non corrispondente agli obblighi di legge. A tutela sono nati dei movimenti come FOIA {Freedom of Information Act).
In Italia la pubblicazione dei dati è malto recente. Il primo data store è stato lanciato nel 2010 dal Piemonte, dopo un anno l'Emilia-Romagna. Il registro degli open data italiani è gestito da DigitPA. Il sud sembra non aver ancora compreso l'importanza degli open data, nonostante ci sia il più elevato numero di disegni di legge regionali in materia. Con CRESCITA 2.0 il decreto però afferma che i dati e le info della pa devono essere obbligatoriamente pubblicati informato aperto.
La disponibilità dei dati pubblici in rete e la scelta di rendere l'amministrazione aperta e trasparente caratterizzano L'OPEN GOVERNMENT, ovvero un’amministrazione dove i cittadini non solo hanno accesso alle informazioni e documenti ma possono diventare anche partecipanti in modo significativo. Significa dunque migliorare la comunicazione e le procedure interne delle diverse articolazioni e livelli delle amministrazioni. La filosofia dell'Open GOV ha avuto seguito con le politiche degli stati uniti da Obama. In particolare nella direttiva Open Government viene dichiarato l'intento di realizzare un livello di apertura dell'amministrazione senza precedenti, da realizzare attraverso tre pilastri: Trasparenza (creare un clima di fiducia), Partecipazione (il ricorso all'intelligenza collettiva è in grado di migliorare la qualità delle scelte), Collaborazione (è necessaria una costante collaborazione con gli enti). Partecipazione, centralità del cittadino, accesso universale e riuso dei dati pubblici, utilizzo del web sono i tratti distintivi dell'Open Gov. Il cambiamento è basato sul passaggio da “cosa fanno le PA con le tecnologie per i cittadini” a "cosa fanno i cittadini con le tecnologie per e con le PA".
Molte iniziative di e-gov 2.0 lanciate e pubblicizzate da parte di politi e amministratori rischiano di essere funzionali solo per promuovere l'immagine, attirare i media e l'opinione pubblica. Nella realtà però di rimanere sulla carta o si perderanno nei fumi del vaporware tecnologico (è un neologismo con cui si indicano sarcasticamente i prodotti informatici di ci avviene annunciata ufficialmente l'uscita sul mercato a breve, ma che successivamente nan vedono la luce per mancanza di risorse dileguandosi come vapore) se le amministrazioni non smetteranno di investire in retorica e decideranno piuttosto di innovare profondamente i processi interni. Occorre un cambiamento che avrà bisogno di una forte volontà politica e del pieno accordo e sintonia con gli apparati amministrativi e con gli attori del territorio adottando una policy che spingano verso una riduzione del digital divide.
Fare comunicazione pubblica al tempo della rete
Mancini distingue la comunicazione autoprodotta, gestita direttamente dalla PA e la comunicazione etero prodotta, erogata e diffusa da emittenti diversi dalla PA (prodotta dai media, istituzioni 0 altri soggetti). Le amministrazioni quindi devono essere in grado di implementare una comunicazione autoprodotta efficace riuscendo alla stesso tempo a presidiare in maniera strategica i flussi della comunicazione etero prodotta che provengono principalmente dai media.
I media sono stati per lungo tempo l'unica fonte informativa della PA. Spesso l'esistenza dell'agire della pa dipendeva dalla mediazione giornalistica che adottavano perlopiù logiche sensazionalistiche e di spettacolarizzazione mettendo in risalto soprattutto gli episodi di cattivo funzionamento delle amministrazioni. La trasformazione dei media da semplici canali a vere istituzioni e la comunicazione autoprodotta hanno modificato lo scenario nel quale gli eventi e le attività delle PA diventano notizie rilevanti per la sfera pubblica e i cittadini hanno preso coscienza di essere soggetti attivi avente la possibilità di diventare emittenti attivi di contenuti di interesse generale. Per gestire la comunicazione autoprodotta le amministrazioni hanno a disposizione alcune strutture specifiche.
Per alcuni anni l'interesse di ricerca si è soffermato sull'evoluzione degli uffici per le relazioni con il pubblico, URP. L'articolo 8 della legge 15/2000 determina quali funzioni devono svolgere queste strutture: oltre all'accesso agli atti a alla comunicazione con i cittadini, all'URP spetta l'adozione di sistemi di interconnessione telematica, il coordinamento delle reti civiche, la verifica della qualità dei servizi la comunicazione interna, l'ascolto della cittadinanza e le relazioni intra-istituzionali. La normativa ha previsto la creazione di profili professionali quali, il comunicatore pubblico, il tecnico delle relazioni e il documentalista. Se numerosi URP si sono affermati molti enti pubblici nonostante le normative non hanno investito in questa struttura: il 30% ne è ancora sprovvisto. L'impressione è che una parte degli URP continua ancora a svolgere vecchie mansioni burocratiche piuttosto che rappresentare un'interfaccia per i cittadini, Per poter svolgere il suo ruolo l'URP richiede una mobilitazione di energie costante. Questo fenomeno riguarda anche l'ufficio stampa. Le funzioni dell'ufficio stampa sono la chiarezza, trasparenza e tempestività (regola dalla legge), ma non conforme a quanto stabilito dalla legge. Si riduce infatti a mera trasmissione di comunicati stampa. Esso si trova molte volte a dover competere nella realtà lavorativa con il portavoce (compiti di diretta collaborazione ai fini dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli argani di informazione), la cui utilità se ne discute ancora.
Il ricorso a un communication mix è sancito dal articolo 2 della legge 150/2000. | mezzi a disposizione sano molti con chiave di lettura diverse. Fiorentini (1994) suggerisce di differenziare degli strumenti informativi a seconda dei servizi e delle attività comunicative svolte dalle PA. Faccioli (2000) propone un esame dei mezzi rispetto a cinque dimensioni, comunicazione normativa, sociale, delle attività istituzionali, di pubblica utilità, di promozione e immagine. Solito (2004) sostiene che i mezzi debbano differenziarsi a seconda che amministrazione produca un'informazione tematica {mirata a un singolo problema o specifica iniziativa 0 evento} o un'informazione di servizio (bisogno di informazione giornaliera dei cittadini). Le strutture della comunicazione della PA devono essere in grado di gestire la comunicazione autoprodotta in maniera strategica e integrata. Per raggiungere l'efficacia e efficienza del processo comunicativo è necessario che le amministrazioni si pongano nelle condizioni di adottare l'ascolto del cittadino. Spesso le PA hanno adottato una prospettiva self centered, scegliendo i mezzi più funzionali (paper based, come newsletter, volantini), piuttosto che interattivi. La selezione degli strumenti e il loro uso diventa invece fondamentale e la coordinazione si ha con il piano di comunicazione, L'adozione del piano di comunicazione è ancora limitata. Una ricerca del 2005 ha messo in luce l'arretratezza e la resistenza alla programmazione e alla pianificazione da parte delle PA e la situazione con il passare degli anni non risulta cambiata.
La PA che adotta una logica multicanale, offre al cittadino l'opportunità di accedere alle informazioni istituzionali e ai servizi pubblici tramite media differenziati. La multicanalità rappresenta un approccio sistemico alla gestione delle attività di comunicazione. Al fine di realizzare un efficace disegno multicanale occorre mettere al centro del rapporto coni cittadini tre tipologie di canali: Canali informativi (per favorire l’accesso alle info), Canali relazionali per agevolare la bidirezionalità dell'interazione), Canali transitivi (attraverso cui gestire le pratiche, le procedure e le interazioni, essi devono essere coordinati in un'unica strategia. La multi-accessibilità rende il patrimonio informativo e la comunicazione autoprodotta dall'ente consultabili e utilizzabili in qualunque momento e tramite più strumenti)
Al posto delle tradizionali campagne pubblicitarie si stanno affermando sempre più campagne di comunicazione pubblica digitale che sfruttano le opportunità offerte dai siti web e dai social media per veicolare i propri messaggi verso i cittadini. Le tecnologie digitali hanno modificato anche il modo di lavorare e le mansioni svolte. L'ufficio per le relazioni con il pubblico non è più solo un ufficio fisico ma anche uno sportello online. Questo cambiamento coinvolge anche gli uffici stampa che inviano i comunicati tutto via mail e con i dispositivi mobile organizzano conferenze via Skype.
La prima forma di comunicazione pubblica online è rappresentata dalle reti civiche, un ambiente telematico che si propone di promuovere e favorire la comunicazione e l'erogazione di servizi fra cittadini e tutti i soggetti che costituiscono una comunità locale. La prima rete civica in Italia viene sviluppata nella città di Bologna nel 1995, IPERBOLE. Le reti civiche sono un primo campo di applicazione della comunicazione pubblica al mando dell’online. Queste hanno la potenzialità per rendere l’azione amministrativa trasparente; facilitare l’accesso e la partecipazione sollecitando flussi di comunicazione bidirezionale. A differenza di altri paesi i primo promotori in italia non furono i cittadini ma gli enti locali in particolare i comuni, sviluppando delle civic network promosse dalle pa al fine di diffondere info di carattere istituzionale. | siti hanno un ruolo chiave, hanno avuto un'importante evoluzione e hanno due funzioni: consentono a imprese e cittadini di interagire telematicamente con le amministrazioni e permettono un controllo sull'operato dei pubblici uffici. Dal 1998 al 2003 abbiamo per lo più siti vetrina, per mettersi in mostra piuttosto che venire in contro alle esigenze dei cittadini. Dal li si è passato al sito interattivo che consentiva l'interazione tra cittadini. Il problema rimane quello di semplificare il linguaggio continuando a “parlare oscuro” inoltre spesso questi siti non sono aggiornati o che rimandano a link che non esistono più in rete. Stesse difficoltà per il sito portale. Evoluzione -> sito vetrina (1997-2003), sito interattivo, sito portale (2003-2010), sito partecipativo (2009) In questo scenario (2010) si inseriscono le "Linee Guida” per i siti web della PA riguardante la riduzione dei siti e il miglioramento della qualità dei servizi e info online. Una parte è dedicata alla trasparenza partecipazione attiva dei cittadini, inoltre viene affermata l’importanza del Responsabile del Procedimento di Pubblicazione che assume la responsabilità dei processi redazionali dell’amministraziane sul web.
Welcome to social media
Le piattaforme partecipative 2.0 nascono e si sviluppano come comunità virtuali e il crescente usa delle tecnologie digitali interattive si definisce quelle che Castells chiama la mass sett communication, la comunicazione di massa per le masse che assume tre caratteristiche:
1. è dimassa in quanto in grado di raggiungere tutta la popolazione tramite internet e le reti peer to peer 2. è multimediale poiché la digitalizzazione dei contenuti e lo sviluppo di social software gratuiti e open source consente la riformatta zione, riallocazione e distribuzione di contenuti 3. è autonomaa livella di generazione di contenuti
Secondo castells queste forme di comu caratterizzano la network society costruendo un nuovo spazio pubblico. È opportuno notare che la partecipazione attiva è un fenomeno che stenta a decollare. Sembra prevalere una partecipation inequality, 90% gli utenti lettori (lukers) a fronte di 9% che partecipano raramente e 1% che sono attivi contributori (contributors).
Sul tema dei comportamenti degli utenti del web sociale è interessante lo studio di Li e Bernoff (2008). Essi sostengono che gli utenti possono essere distribuiti sui pioli di una scala (the ladder) a seconda delle azioni che svolgono. 1. Inattivi, coloro che non svolgono alcuna attività 2. Spettatori, leggono ascoltano il web 3. I nuovi arrivati, che hanno un profilo sul web 4. Collezionisti, che tendono ad essere recettive 5. Critici, che si dilettano a scrivere commenti e recensioni 6. Creatori, dei veri e propri a utenti attivi che gestiscano e pubblicano contenuti Questi pero non sono fissi e possono spostarsi da un gradino all'latro a secondo dell'uso che stanno facendo.
In merito a questo Preece e Shneiderman {2009) sostengono come si possa passare da “un percorso di maturazione della partecipazione”: da un ruolo di semplici lettori aa possibili leader.
Kapla e Haenlei (2010) definiscono i social media un gruppo di applicazioni basate su internet, costruite su fondamenti ideologici e tecnologici del web 2.0 che consentono la creazione e lo scambio di contenuti degli utenti. È un termine ombrello che racchiude numerose applicazioni e piattaforme interattive. Sono sei i tipi di media sociali: - Collaborative projects (ex wiki) - Blog - Content communities (yt e flickr) > Social networking sites - Virtual game world - Virtual social world Quello che caratterizza i social è la flessibilità nel soddisfare bisogni e le capacità sociali dei cittadini: comportano una forte componente relazionale e la partecipazione attiva degli utenti, sia nella creazione di contenuti sia nelle attività di remix e mashup associate a pratiche di manipolazione Fanno parte di applicazioni molto diversificate. Tutte queste tecnologie condividono alcune caratteristiche: - Favoriscono la creazione di legami tra utenti - Sono decentralizzate - Il funzionamento si basa su norme sociali emergenti - Sono flessibili
E vengono definiti da Rheingold partecipatory media che hanno tre caratteristiche: - media many to many rendono possibile per ogni persona connessa alla rete di diffondere cosi come ricevere testi, immagini, audio video e software e da ogni altra persone - I media partecipativi sono media il cui valore e potere deriva dall'attiva partecipazione di molte persone - I siti di social network quando amplificati dai network informativi e comunicativi consentono un coordinamento di attività più ampio, veloce e a minor costo. L'attività di relazioni a scambiarsi e condividere contenuti è alla base del boom dei media sociali.
Technorati riporta che nel 2006 erano presenti in rete più di 38 milioni di blog, ma molti trovano difficoltà a sopravvivere e hanno una vita breve. Quella che riescono tenersi in vita cercano di svilupparsi e acquisire reputazione in una lotta a colpi di link che rende solo pochi blog visibili. Sona gli hub cognitivi ed emergono solo i VIB very important blogger. Oltre ai blog ci sono i sns che favoriscono la costruzione di reti sociali online. L'elemento che differenzia e distingue i sns è che questi li abilitano gli utenti. La diffusione degli sns è inarrestabile con continui aggiornamenti anche a seguito della telefonia mobile che permette agli utenti di vivere in conversazioni Always on.
Questi siti nascono per un pubblico giovane per i nativi digitali ma sta interessando tutte le fasce di popolazione e delineano un navigatore sempre più maturo. L'uso da parte di queste fasce è legato a motivi personali o a ristabilire i contatti con la famiglia e meno di un terzo per ragione professionali. L'attenzione di pone soprattutto su fb, il più popolare social media seguito da yt messenger e skype. Se il digital divide si sta attenuando aumenta Il press divide, cioè il divario tra colore che hanno la stampa nelle proprie diete mediali e quanti ancora non l'hanno inserita o non ce l'hanno più.
Le PA si sono soffermate soprattutto su fb e in Italia gli sns sono state viste come scorciatoie per recuperare il dialogo con i cittadini soprattutto i più giovani. A fronte di una visione entusiasta sono state realizzate ricerche che hanno evidenziate le opportunità che le pa possono sfruttare ma allo stesso tempo alcuni pensano che gli spazi istituzionali siano solo delle forme di voyeurismo sociale, di passatempo civico. il motivo per cui il binomio social media e PA sta emergendo proprio è per tre motivi: richiesta di trasparenza da parte della PA, importanza crescente dei social media nei consumi mediali dei cittadini e il media coverage. Si è venuto a creare cosi un clima di opinione e secondo merger e bretscheiner il processo di domesticazione dei media sociali nella PA segue un modello a tre stadi: 1- Intrapreneurship and Experimentation (intraprendenza e sperimentazione), caratterizzata dall'uso formale di queste piattaforme da parte di dipendenti creativi 2- Order from caos, caratterizzata dalla necessità delle amministrazioni di mettere ordine tra le diverse presenze social 3- Instituzionalization, il top management decide di rimuovere gli usi non appropriati e le sperimentazioni individuali definendo un set di regole da seguire. Il rapporta tra PA e social media è ancora controversa e trova forti resistenze.
I motivi per cui i social media sono adottati dalle PA sono i seguenti: 1) favorire e aumentare la trasparenza attraverso blog e sns. i cittadini possono accedere sia alle info pubblicate dalle pa che ai commenti dei cittadini relativi ad esse. Le PA come case di vetro. L'essere trasparente dipende dall'impegno e dalla costanza dell’amministrazione ad utilizzare queste piattaforme per veicolare informazioni, pubblicare delibere e doc, per realizzare dirette di consigli comunali e favorire l'accesso ai dati pubblici. b) Attivare la partecipazione e stimolare il citizen sourcing. I social media sono utilizzati per catalizzare l'interesse dei cittadini e stimolarli a partecipare alla vita pubblica. Possono presentare una scorciatoia tecnologica, le pa possono invitare i cittadini a postare i propri pareri l’obiettivo è quello di innescare la creatività e inventiva delle persone. Siamo di fronte al citizen sourcing, cioè quel processo di attivazione e mobilitazione dell’intelligenza collettiva dei cittadini finalizzato a migliorare i servizi pubblici e i rapporti con le amministrazioni. c) Favorire la comunicazione interna e la gestione del personale. Efficaci per la condivisione di conoscenze e sviluppo della comunità di pratiche tra i dipendenti. d) Crisis management e gestione delle emergenze. La crescente fruizione in mobilità da telefono unite alla loro velocità e facilità, ha spinto molte amministrazioni a utilizzare queste piattaforme in caso di emergenze climatiche e eventi legati al territorio, usati motto fb e Twitter con l'uso di retweet e hashtag. Siamo a fronte di cittadini civetta, attenti a ciò che succede nel loro territorio pubblicando le criticità in tempo reale. e) Migliorare flussi informativi e la comunicazione ai cittadini. Il portale istituzionale diventa importante ma non sufficiente, i social media consentono la lettura delle info ma anche la condivisione dei contenuti degli altri utenti, infatti se un cittadino inserisce un commento sulla pagina fb verrà letto dai suoi contatti che potranno allora volta aggiungere commenti f) Ascolto e citizen satisfaction. Le attività di ascolto e di raccolta feedback
Protagonisti
Kouga di Pegasus
Kouga di Pegasus (
Il suo nome in giapponese significa "Zanna di luce". Il suo elemento caratteristico è la luce, che gli è stato donato da Saori, ma possiede anche un cosmo d'oscurità, poiché è stato infettato dal meteorite richiamato da Medea sulla Terra.[6] Come il suo predecessore, Seiya, Kouga è in grado di usare il Pegasasu Ryūseiken (ペガサス流星拳?), il Pegasus Suisei Ken (ペガサス 彗星 拳?) e il Pegasus Rolling Crush (ペガサスローリングクラッシュ?, Pegasasu Rōringu Kurasshu). Dispone anche di una tecnica inedita, chiamata Pegasus Senkō Ken (ペガサス閃光拳?), che consiste nel caricare il proprio pugno con il cosmo di luce e scagliarlo verso l'avversario.[7] È doppiato in originale da Hikaru Midorikawa.[8]
Souma di Lionet
Souma di Lionet (
Il suo nome in giapponese significa "Segno Blu". Indossa l'armatura che fu di Ban, totalmente ridisegnata e molto più coprente. Controlla l'elemento fuoco ed ha lo stile di lotta di un pugile, come confermato anche dal suo colpo segreto, il Flame Desperado (フレイム・デスペラード?, Fureimu Desuperādo), che è una specie di diretto fiammeggiante.[9] I suoi altri attacchi sono il Lionet Burning Fire (ライオネット・バーニングファイヤー?, Raionetto Bāningu Faiyā), che consiste in un vortice di fuoco che esplode attorno al bersaglio,[10] il Lionet Bomber (ライオネットボンバー?, Raionetto Bonbā), ovvero la tecnica del suo predecessore Ban,[11] il Lionet Explosion (ライオネット・エクスプロージョン?, Raionetto Ekusupurōjon), ovvero una sfera di fuoco da lanciare sull'avversario,[12] il Lionet Flare Storm Bomber (ライオネット・フレアーストームボンバー?, Raionetto Fureā Sutōmu Bonbā), ovvero un grande meteorite di fuoco potenziato dall'elemento vento di Yuna,[13] ed infine il Lionet Burst Flame Bomber, una versione potenziata del Lionet Flare Storm Bomber.[4] È doppiato in originale da Katsuyuki Konishi.[14]
Yuna di Aquila
Yuna di Aquila (
Possiede l'elemento vento ed è abile nella lettura degli astri. I suoi colpi sono: Blast Typhoon (ブラスト・タイフーン?, Burasuto Taifūn), Divine Tornado (ディバイン・トルネード?, Dibain Tornēdo), Blast Scythe (ブラスト・サイス?, Burasuto Saizu), Aquila Spinning Predation (アクィラスピニングプレデーション?, Akuira Supinningu Puredēshon)[16], Aquila Shining Blaster (アクィラ・シャイニング・ブラスター?, Akuira Shainingu Burasutā), Storm Tornado (ストームトルネード?, Sutōmu Torunēdo) e Aquila Fly Tornado (アクィラフライトルネード?, Akuira Furai Torunēdo). È doppiata in originale da Satsuki Yukino.[17]
Ryuho di Dragon
Ryūhō di Dragon (
Il suo nome letteralmente significa "Picco del Drago", mentre il suo elemento è l'acqua. Le sue tecniche sono: Rozan Shō Ryū Ha (廬山昇龍覇?), Sui Hakkei (水発勁?), Kyōka Suigetsu (鏡花水月?), Meikyō Shisui (明鏡止水?), Rozan Hyaku Ryū Ha (廬山百龍覇?), Suiryū Enbu (隋リュウエンブ?, Sui Ryū Enbu), Rozan Senryūha (廬山千龍覇?). È doppiato in originale da Tetsuya Kakihara.[18]
Haruto di Wolf
Haruto di Wolf (
Il suo nome significa "Scatola di Prosperità" in giapponese. Nonostante il suo elemento sia la terra, Haruto possiede attacchi di fuoco e di acqua:
- Arte Ninja della Scuola Fuji - Tecnica della Sostituzione (富士流忍法・変わり身の術?, Fujiryū Ninpō - Kawarimi no jutsu), senza farsi notare, si nasconde sostituendosi con un tronco di legno
- Arte Ninja della Scuola Fuji - Tecnica di Fuga col Metallo (富士流忍法・金遁の術?, Fujiryū Ninpō - Kinton no Jutsu), tramite una corda fa cadere una forchetta da un muro a cui l'aveva piantata, allo scopo di distrarre i nemici
- Arte Ninja della Scuola Fuji - Tecnica di Fuga col Fuoco (富士流忍法・火遁の術?, Fujiryū Ninpō - Katon no Jutsu), una bomba fumogena
- Arte Ninja della Scuola Fuji - Tecnica di Fuga colla Terra (富士流忍法・土遁の術?, Fujiryū Ninpō - Doton no Jutsu), solleva un muro di terra per nascondersi dietro ad esso.
- Rocce cruciformi distruttive (十文字岩石崩し?, Jūmonji Ganseki Kuzushi), crea degli shuriken di roccia che volano contro il nemico.
- Flusso Libero del Drago Blu (青龍鉄砲水?, Seiryū Teppōmizu), lancia un getto d'acqua ad alta pressione contro il nemico.
- Danza delle Fiamme - Percussione (火炎の舞・乱れ打ち?, Kaen no Mai - Midareuchi) lancia diverse piccole bombe contro il nemico.
- Tecnica Segreta della Scuola Fuji - Distruzione del ruggito del Lupo Celeste ( 富士流秘伝・咆哮天狼崩し?, Fujiryū Hiden - Hōkō Tenrō Kuzushi), spacca il terreno sollevando numerose rocce che vengono poi lanciate addosso al nemico.
- Fuga con la terra - Formazione delle Zanne Gemelle del Lupo Ululante (土遁・双牙咆狼陣?, Doton - Sōga Horō Jin), crea con il terreno la testa di un enorme lupo che travolge ed inghiotte il nemico.
È doppiato in originale da Tatsuhisa Suzuki.[20]
Eden di Orion
Eden di Orion (オリオン座のエデン?, Orion no Eden) è il Bronze Saint appartenente alla costellazione di Orione, nonché figlio di Mars e Medea e, di conseguenza, fratellastro di Sonia. Fin dalla tenera età è stato addestrato severamente da Mikene di Leo allo scopo di diventare un Saint fortissimo. Di conseguenza disprezza la debolezza ed il suo obbiettivo è quello di diventare sempre più forte. Inizialmente dalla parte del padre Mars, nel proseguo della serie Eden ripudia il piano del genitore (che vuole prosciugare l'energia della Terra e trasferirla su Marte, pianeta che dovrà essere governato da Eden stesso), e si unisce al gruppo di Kouga. Dopo la sconfitta di Mars, Eden, su ordine di Atena, si infiltra come spia nei Pallasite, l'esercito della dea Pallas, assumendo temporaneamente il titolo di Edén della Clava "Impulse Mace" (クラブインパルス・メイスのエデン?, Kurabu Inparusu Meisu no Eden). Partecipa poi alla guerra contro Pallas e, nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saint, dona il suo cosmo a Kouga, impegnato a combattere contro Saturn.[4]
Il suo elemento è il fulmine. Il suo colpo è Folgore Renaissance (フォルゴーレ・ルネッサンス?, Forugōre Runessansu).
Personaggi tratti dalla serie classica
Seiya del Sagittario
Seiya del Sagittario (射手座の星矢?, Sajitariasu no Seiya) è il Gold Saint appartenente alla costellazione del Sagittario, oltre che il leggendario Bronze Saint di Pegaso. All'inizio della serie è sparito misteriosamente dopo aver affrontato Mars, che aveva tentato di attaccare Atena e il piccolo Koga.[1] Nel proseguo della serie si scopre che è stato imprigionato sul pianeta Marte.[21] Dopo il ritorno di Abzu, Seiya viene liberato e, insieme ai protagonisti, riesce a sconfiggere una volta per tutte la divinità malvagia.[3] È doppiato in originale da Tōru Furuya.
Saori Kido
Saori Kido (城戸 沙織?, Kido Saori) è la reincarnazione della Dea Atena (女神アテナ?, Megami Athena), divinità greca della guerra e della sapienza, reincarnatasi per proteggere la Terra dal male. Dopo il primo attacco di Mars e la misteriosa scomparsa di Seiya, Saori è stata colpita da una maledizione scagliatale dal nemico e si è ritirata su un'isola con Shaina e il fido maggiordomo della famiglia Kido Tatsumi, per crescere ed allenare il bambino Koga.[1] È doppiato in originale da Shōko Nakagawa.
Shiryu di Libra
Shiryū di Libra (天秤座の紫龍?, Raibura no Shiryū) è il Gold Saint appartenente alla costellazione della Bilancia, oltre che il leggendario Bronze Saint del Dragone e padre di Ryuho. Dopo lo scontro con Mars è stato maledetto da quest'ultimo, riportando ferite che gli impediscono di bruciare il cosmo. Nonostante abbia perso tutti i cinque sensi è comunque riuscito ad allenare il figlio Ryuho per farlo diventare il nuovo Bronze Saint del Dragone.[7] Dopo la sconfitta di Mars, Shiryu partecipa alla guerra contro Pallas, ritornando a combattere al fianco di Atena. Inoltre, dopo la dipartita di Genbu, ritorna ad indossare il Gold Cloth della Bilancia. È doppiato in originale da Ken Narita.[22]
Shun di Andromeda
Shun di Andromeda (アンドロメダ座の瞬?, Andoromeda no Shun) è il leggendario Bronze Saint appartenente alla costellazione di Andromeda. Dopo lo scontro con Mars è stato maledetto da quest'ultimo, riportando ferite che gli impediscono di bruciare il cosmo. Appare per la prima volta aiutando i protagonisti contro Miguel dei Cani da Caccia. In questa occasione si scopre che è diventato il medico di un villaggio in Medio Oriente.[23] Dopo la sconfitta di Mars, Shun partecipa alla guerra contro Pallas, ritornando a combattere al fianco di Atena. È doppiato in originale da Hiroshi Kamiya.[24]
Hyoga del Cigno
Hyoga del Cigno (白鳥星座の氷河?, Cygnus no Hyoga) è il leggendario Bronze Saint appartenente alla costellazione del Cigno. Dopo lo scontro con Mars è stato maledetto da quest'ultimo, riportando ferite che gli impediscono di bruciare il cosmo. Appare per la prima volta nella Caverna del Lamento, aiutando Koga a reagire dopo la sconfitta contro Eden.[25] Dopo la sconfitta di Mars, Hyoga partecipa alla guerra contro Pallas, ritornando a combattere al fianco di Atena. È doppiato in originale da Mamoru Miyano.[26]
Ikki della Fenice
Altri
Shaina dell'Ofiuco
Shaina dell'Ofiuco (蛇遣い星座のシャイナ?, Ophiuchus no Shaina) è la Silver Saint appartenente alla costellazione dell'Ofiuco, oltre che guardia del corpo di Saori e maestra di Koga nel primissimo episodio.[27]
Jabu
Jabu è l'ex Bronze Saint appartenente alla costellazione dell'Unicorno che, dopo aver abbandonato l'investitura, si è ritirato a vita tranquilla in un ranch.[28] Successivamente ritorna a combattere e, per l'occasione, diventa uno Steel Saint, indossando un'armatura d'acciaio personalizzata, dalle forme simili a quelle originali della sua corazza di bronzo.[29]
Ichi dell'Idra
Ichi dell'Idra (海ヘビ星座の市?, Hydra no Ichi) è il Bronze Saint appartenente alla costellazione dell'Idra. All'inizio della serie è uno degli studenti della Palaestra, . Dopo l'attacco di Mars, tuttavia, tradisce Atena e si unisce temporaneamente a Mars, che gli affida il Silver Cloht dell'Idra Maschio. Sconfitto da Koga si pente delle sue azioni malvagie e torna dalla parte di Atena,[30] abbandonando contemporaneamente il suo Silver Cloth per tornare al suo Bronze Cloth originale.[31]
Geki
Geki (檄?)
- Voce: Kiyoyuki Yanada
- Amico e compagno d'armi di Seiya nel manga e nell'anime classico, ex-Saint dell'Orsa Maggiore[32]. In questa nuova serie svolge il ruolo di istruttore dei giovani Saint.
Nachi
Ban
Shunrei
Shunrei (春麗?, Shunrei, Pinyin: Chun Li ; Fiore di Luna nell'edizione italiana dell'anime originale)
- La madre di Ryuhou e moglie di Shiryu. Appare in un flashback dell'episodio 4 mentre osserva il marito allenare il figlio. Gli ideogrammi che formano il suo nome significano "Bellezza di primavera".
Saint di Atena
Bronze Saint
N. | Bronze Saint | Costellazione | Elemento |
---|---|---|---|
1 | Kouga | Pegaso | Luce e tenebra |
2 | Soma | Leone Minore | Fuoco |
3 | Yuna | Aquila (costellazione)[33] | Vento |
4 | Ryuho | Dragone | Acqua |
5 | Eden | Orione | Fulmine |
6 | Haruto, Yoshitomi | Lupo | Terra |
7 | Hyoga | Cigno | Acqua |
8 | Shun | Andromeda | Vento |
9 | Ikki | Fenice | Sconosciuto |
10 | Ichi | Idra | Sconosciuto |
11 | Kitalpha, Celeris, Subaru | Cavallino | Sconosciuto |
13 | Spear | Dorado | Acqua |
14 | Mirapolos | Lince | Vento |
15 | Argo | Pesce Volante | Acqua |
16 | Komachi | Gru | Terra |
17 | Hook | Compasso | Terra |
18 | Luciano | Regolo | Fulmine |
19 | Dali | Corona Boreale | Vento |
20 | Arné | Lepre | Acqua |
21 | Güney | Delfino | Acqua |
22 | Gray | Colomba | Fuoco |
23 | Paradise | Uccello del Paradiso | Vento |
24 | Rudolph | Renna | Vento |
Spear del Dorado
Spear del Dorado (
Rudolph della Renna
Rudolph della Renna (
Gray della Colomba
Gray di Colomba (
Luciano del Regolo
Luciano del Regolo (定規座のルチアーノ?, Jōgi no Ruchiāno) è il Bronze Saint appartenente alla costellazione del Regolo. Il suo elemento è il fulmine. È doppiato in originale da Shunzō Miyasaka.
Arné della Lepre
Arné della Lepre (ウサギ座のアルネ?, Usagi-za no Arune) è la Bronze Saint appartenente alla costellazione della Lepre, oltre che amica di Yuna e Komachi. Il suo elemento è l'acqua. È doppiata in originale da Kozue Kamada.[37]
Komachi della Gru
Komachi della Gru (
Argo del Pesce Volante
Argo del Pesce Volante (飛魚座のアルゴ?, Volans no Arugo) è il Bronze Saint appartenente alla costellazione del Pesce Volante. Arrogante, spesso ai limiti della cattiveria, e talmente accecato dal disprezzo da perdere di vista i veri ideali di Atena, Argo mostra da subito una forte antipatia verso Soma, figlio del defunto Kazuma della Croce del Sud, e non manca di deriderne la morte e la successiva fama di debole. Durante il torneo indetto dalla Palaestra, il Saint Fight, Argo, disposto a tutto pur di vincere, crea una frusta d’acqua per gettare Soma nel fiume, obbligando Koga a tuffarsi per salvarlo. Questo suo comportamento scorretto non passa inosservato a Geki, uno degli insegnanti della Palaestra, che decide di squalificare dal torneo il giovane Saint del Pesce Volante.[39]
Argo possiede come elemento l'acqua, e può manipolarne la forma per creare barriere difensive, fruste o forme più complesse, come il pesce volante che è il suo simbolo. È inoltre in grado di camminare sull'acqua.[39] È doppiato in originale da Nobutoshi Canna.[40]
Hook del Compasso
Hook del Compasso (コンパス座のフック?, Conpasu no Fukku) è il Bronze Saint appartenente alla costellazione del Compasso, oltre che primo avversario sconfitto da Koga nel torneo indetto dalla Palaestra, il Saint Fight.[41] Qualche giorno dopo il torneo, quando Mars attacca la Palaestra, Hook e gli altri allievi vengono catturati ed imprigionati in una colonna di cristallo all'interno della Torre di Babele, eretta da Mars al posto del Grande Tempio.[42] Dopo la caduta di Mars, Hook partecipa alla guerra tra Atena e Pallas[43] e, nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Il suo elemento è la terra, mentre il suo colpo segreto è il Grand Needle, che gli permette di far emergere dal terreno degli spuntoni di roccia (verticali o obliqui) con cui sorprendere ed investire il nemico.[41] È doppiato in originale da Yūsuke Numata.[44]
Dali della Corona Boreale
Dali di Corona Boreale (冠座のダリ?) è il Bronze Saint appartenente alla costellazione della Corona Boreale, oltre che primo avversario sconfitto da Eden nel torneo indetto dalla Palaestra, il Saint Fight.[41] Dopo la caduta di Mars partecipa alla guerra tra Atena e Pallas e, nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Il suo elemento è il vento. Pur non essendo particolarmente forte, si dice sia dotato di una discreta difesa ed è ritenuto un guerriero completo.[41][45]
Guney del Delfino
Güney del Delfino (
Il suo elemento è l'acqua, mentre la sua tecnica è il Delfinus Bomb (デルフィネス・ボム?, Derufinesu Bomu): sollevando una mano, concentra una grossa quantità di acqua in un globo più grande degli altri, che esplode a contatto con il bersaglio.[10] È doppiato in originale da Hiromu Miyazaki.[47]
Paradise dell'Uccello del Paradiso
Paradise dell'Uccello del Paradiso (
Il suo elemento è il vento, mentre la sua tecnica è il Typhoon Bullett. È doppiato in originale da Ryūsuke Kanemoto.
Yoshitomi del Lupo
Yoshitomi del Lupo (狼座の芳臣?, Urufu no Yoshitomi) è il Bronze Saint appartenente alla costellazione del Lupo, oltre che fratello affettivo di Haruto. Viene ucciso da Tokisada dell'Orologio, in quanto aveva scoperto la cospirazione dei Martians in atto alla Palaestra. Successivamente la sua armatura viene ereditata da Haruto.[19]
Il suo elemento è la terra, mentre le sue tecniche sono: lo Jūmonji Ganseki e l'Hoko Tenro Kuzushi (le stesse usate da Haruto).[49] È doppiato in originale da Tsuyoshi Takeshita.[50]
Mirapolos della Lince
Mirapolos della Lince (山猫 座 の ミ ラ ポ ロ ス?, Rinkusu no Miraporosu) è il Bronze Saint appartenente alla costellazione della Lince, nonché amico di Ryuho del Dragone. Compare solo in alcuni flashback, nei quali rivela di essere diventato un Saint allo scopo di rimuovere la povertà dal mondo e di aspirare al grado di Gold Saint. Durante un combattimento viene sconfitto da Ryuho e, a causa di questa umiliazione, lascia la Palaestra per non farvi più ritorno, venendo dato per morto da tutti.[49]
Il suo elemento è il vento. La sua corazza è dotata di artigli sulle dita, per gli scontri ravvicinati, che possono allungarsi per permettergli di lanciare il suo colpo segreto, il Lynx Arrow.[49] È doppiato in originale da Yūki Tai.[51]
Kitalpha di Equuleus
Kitalpha di Equuleus (小馬座(エクレウス のキタルファ?, Ekureusu no Kitarufa) è il Bronze Saint appartenente alla costellazione del Cavallino. Appare solo in alcuni flashback, nel quale viene presentato come un Saint girovago che porta soccorso ai bisognosi. Arrivato a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, soldati della dea Pallas, Kitalpha si sacrifica per salvare un ragazzo di nome Celeris e la sua piccola amica Selene da un enorme plotone di nemici. Prima di morire, Kitalpha riconosce il coraggio del primo e lo nomina suo successore per l'armatura di Equuleus.[52]
Il suo elemento è sconosciuto,[53] mentre il colpo segreto di Kitalpha è la Supernova Explosion Maximum, una tecnica dall'alto potenziale distruttivo ma fatale anche per chi la esegue. Consiste nel creare un'enorme sfera di plasma incandescente, simile a un piccolo sole, e a farla esplodere colpendola o lanciandola contro i nemici. È doppiato in originale da Yūki Tai.[54]
Celeris di Equuleus
Celeris di Equuleus (小馬座(エクレウス)のケレリス?, Ekureusu no Kererisu) è il Bronze Saint appartenente alla costellazione del Cavallino, oltre che successore di Kitalpha. Dopo la morte di quest'ultimo, Celeris eredita l'armatura di Equuleus, combattendo a costo della vita contro Hata della Daga. Prima di morire, proprio come Kitalpha aveva fatto con lui, decide di nominare il proprio successore: la scelta ricade sul giovane Subaru.[52]
Il suo elemento è sconosciuto,[53], mentre il suo colpo segreto è lo stesso di Kitalpha, la Supernova Explosion Maximum. È doppiato in originale da Yoshito Yasuhara.[55]
Silver Saint
N. | Silver Saint | Costellazione | Elemento |
---|---|---|---|
1 | Shaina (Tisifone) | Ofiuco | Fulmine |
2 | Kazuma | Croce del Sud | Fuoco |
3 | Johan | Corvo | Vento |
4 | Miguel | Cani da Caccia | Terra |
5 | Fly | Mosca | Vento |
6 | Pavlín | Pavone | Acqua |
7 | Almaaz | Auriga | Sconosciuto |
8 | Balazo | Reticolo | Sconosciuto |
9 | Sham | Freccia | Sconosciuto |
10 | Michelangelo | Bulino | Terra |
11 | Ichi | Idra Maschio | Sconosciuto |
12 | Dore | Cerbero[56] | Fuoco |
13 | Mirfak | Perseo | Terra |
13 | Tokisaba | Orologio | Vento |
14 | Ennead | Scudo | Terra |
15 | Bartschius | Giraffa | Terra |
16 | Menkar | Balena | Acqua |
16 | Bayer | Boote | Fuoco |
Kazuma della Croce del Sud
Kazuma della Croce del Sud (南十字座の一摩?, Sazan kurosu no Kazuma) è il Silver Saint appartenente alla costellazione della Croce del Sud, oltre che il padre di Soma, uno dei protagonisti della serie. Padre amorevole e di animo gentile,[57] Kazuma è un personaggio molto marginale, che compare solo in alcuni flashback, essendo stato ucciso da da Sonia di Hornet durante la prima guerra tra Atena e Mars.[58] Possiede l'elemento fuoco, mentre sono sconosciute le sue tecniche.[58] È doppiato in originale da Toshio Furukawa.[57]
Johan del Corvo
Johan del Corvo (烏星座(クロウ)のヨハン?, Kurou no Yohan) è il Silver Saint appartenente alla costellazione del Corvo, oltre che successore di Jamian. Insieme a Miguel viene reclutato da Sonia di Hornet per inseguire Koga e i suoi amici e recuperare Aria. Personaggio schietto e serio, oltre che fiero del proprio rango di Silver Saint e della propria armatura,[59] viene sconfitto in combattimento da Yuna, che riesce a notare un punto debole nella sua difesa.[60] Dato per morto dopo questa vicenda, Johan riappare tempo dopo al servizio di Atena, partecipando alla guerra tra quest'ultima e Pallas.[46] Nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Il suo elemento è il vento, e le sue tecniche sono il Wind Jammer, che è estremamente simile al Barriera d'Argento di Misty, ovvero una barriera d'aria che devia gli assalti nemici, ed il Wind Trigger, che è sostanzialmente un tornado. Tra i due, il Wind Jammer è più potente ed efficace, capace di parare anche due colpi segreti contemporaneamente, ma a costo di oscurare per un attimo la visione di Johan, rendendolo vulnerabile.[60] È doppiato in originale da Kentarō Itō.[57]
Miguel dei Cani da Caccia
Miguel dei Cani da Caccia (猟犬星座(ハウンド)のミゲル?, Haundo no Migeru) è il Silver Saint appartenente alla costellazione dei Cani da Caccia, oltre che successore di Asterion. Insieme a Johan viene reclutato da Sonia di Hornet per inseguire Koga e i suoi amici e recuperare Aria.[60] Personaggio aggressivo, orgoglioso, che combatte più per se stesso che per Atena, viene sconfitto dagli sforzi combinati di Shun, Ryuhou e Koga.[23] Dato per morto dopo questa vicenda, Miguel riappare tempo dopo al servizio di Atena, partecipando alla guerra tra quest'ultima e Pallas.[46] Nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Miguel possiede la capacità di sentire l'odore del cosmo.[60] Il suo elemento è la terra, ma utilizza anche tecniche energetiche quasi identiche a quelle di Marin dell'Aquila. I suoi colpi segreti sono il Ground Fang, con cui spara una roccia dal sottosuolo, la Ground Wave, con cui genera appunto uno smottamento simile ad un’onda, il Ground Fang Gran Finale, versione potenziata del Ground Fang normale con cui lancia cinque rocce al posto di una, e l’Hound Hollow, che è praticamente la tecnica principale di Marin, ovvero un calcio volante con il cosmo concentrato nella gamba.[23] È doppiato in originale da Yasunori Matsumoto.[61]
Fly della Mosca
Fly della Mosca (銀蝿座のフライ?, Musuka no Furai) è il Silver Saint appartenente alla costellazione della Mosca, oltre che successore di Dio. Viscido e opportunista, interessato solo al guadagno personale e non ad Atena, ha conquistato il rango di Silver Saint uccidendo altri Saint e tributando i loro Cloth a Mars come segno di fedeltà. Reputandolo abbastanza utile, Sonia di Hornet lo pone a difesa del nucleo del vento, uno dei cinque nuclei di cosmo che potenziavano la Torre di Babele eretta da Mars. Bramoso di conquistare un giorno la carica di Gold Saints, Fly accetta l'incarico, venendo ucciso in combattimento da Koga.[62]
Il suo elemento è il vento, mentre le sue tecniche sono: il Fly Slider, con cui ruota su se stesso e prende il nemico a panciate, ed il ben più insidioso Sand Virus, con cui Fly soffia letteralmente virus e batteri sul nemico, infettandolo immediatamente.[62] È doppiato in originale da Kōzō Shioya.[63]
Pavlín del Pavone
Pavlín del Pavone (孔雀座(ピーコック)のパヴリーン?, Pīkokku no Pavurīn) è la Silver Saint appartenente alla costellazione del Pavone, oltre che l'insegnante di Yuna, uno delle protagoniste della serie. Dopo la sconfitta di Johan, Miguel e Fly, Pavlín, apparentemente passata dalla parte di Mars, chiede il permesso a Sonia di Hornet di occuparsi di Koga e dei suoi amici. Sonia acconsente e la invia all'inseguimento dei protagonisti. Durante la missione, Pavlín si ritrova faccia a faccia con Yuna ed esorta quest'ultima ad affrontarla. Alla fine della battaglia, che vede Yuna vincitore, Pavlín si complimenta con l'allieva, dando a intendere di averla solo messa alla prova e di non essere passata dalla parte di Mars. In quel momento però sopraggiungono tre Silver Saint, Sham, Balazo e Almaaz, che accusano Pavlín di tradimento. Disposta a tutto pur di mettere al sicuro l'allieva, Pavlín decide di sacrificare la sua vita, affrontando da sola i tre Silver Saints, e morendo poco dopo insieme a questi ultimi.[64]
Il suo elemento è l'acqua[65] e le sue tecniche sono l'Īki Pieria e il Peacock Blizzard.[64] Il suo nome (in cirillico павлин, traslitterato in giapponese in Paburin) significa appunto "pavone". È doppiata in originale da Ai Orikasa.[65]
Almaaz dell'Auriga
Almaaz di Auriga (御者座のアルマーズ?, Auriga no Arumāzu) è il Silver Saint appartenente alla costellazione dell'Auriga, oltre che successore di Capella. Insieme a Sham e Balazo viene incaricato da Sonia di Hornet di tenere d'occhio Pavlín, incaricata di uccidere Koga, Yuna e gli altri Bronze Saints protagonisti. Quando si accorgono che Pavlín non sta facendo sul serio ma sta solo mettendo alla prova Yuna, i tre escono allo scoperto ed accusano la loro parigrado di tradimento, per poi gettarsi all'attacco delle due Saints. Disposta a tutto pur di mettere al sicuro l'allieva, Pavlín decide di sacrificare la sua vita, affrontando da sola i tre Silver Saints, e morendo poco dopo insieme a questi ultimi.[64]
Almaaz ha un ruolo marginale nella storia e, di conseguenza, non si conosce né il suo elemento e né i suoi colpi segreti. Nella serie classica l'armatura dell'Auriga era armata con due dischi rotanti, ma non se ne scorge traccia in questa versione, ed Almaaz combatte solo a mani nude o con il cosmo.[64] Il suo nome deriva da "Almaaz", la quinta stella più luminosa nella costellazione dell'Auriga. È doppiato in originale da Daisuke Matsubara.[66]
Balazo del Reticolo
Balazo del Reticolo (レ チ ク ル 座 の バ ラ ー ゾ?, Rechikuru-za no Barāzo) è il Silver Saint appartenente alla costellazione del Reticolo. Insieme a Sham e Almaaz viene incaricato da Sonia di Hornet di tenere d'occhio Pavlín, incaricata di uccidere Koga, Yuna e gli altri Bronze Saints protagonisti. Quando si accorgono che Pavlín non sta facendo sul serio ma sta solo mettendo alla prova Yuna, i tre escono allo scoperto ed accusano la loro parigrado di tradimento, per poi gettarsi all'attacco delle due Saints. Disposta a tutto pur di mettere al sicuro l'allieva, Pavlín decide di sacrificare la sua vita, affrontando da sola i tre Silver Saints, e morendo poco dopo insieme a questi ultimi.[64]
Balazo ha un ruolo marginale nella storia e, di conseguenza, non si conosce né il suo elemento e né i suoi colpi segreti.[64] È doppiato in originale da Gou Takahashi.[67]
Sham della Freccia
Sham della Freccia (矢 座 の シ ャ ム?, Sajitta no Shamu) è il Silver Saint appartenente alla costellazione della Freccia, oltre che successore di Tramy. Insieme a Balazo e Almaaz viene incaricato da Sonia di Hornet di tenere d'occhio Pavlín, incaricata di uccidere Koga, Yuna e gli altri Bronze Saints protagonisti. Quando si accorgono che Pavlín non sta facendo sul serio ma sta solo mettendo alla prova Yuna, i tre escono allo scoperto ed accusano la loro parigrado di tradimento, per poi gettarsi all'attacco delle due Saints. Disposta a tutto pur di mettere al sicuro l'allieva, Pavlín decide di sacrificare la sua vita, affrontando da sola i tre Silver Saints, e morendo poco dopo insieme a questi ultimi.[64]
Sham ha un ruolo marginale nella storia e, di conseguenza, non si conosce il suo elemento. L'unica sua abilità conosciuta è quella di lanciare "frecce" luminose.[64] Il suo nome, che significa "freccia" in arabo, deriva da "Sham", una delle stelle che compongono la costellazione della Freccia. È doppiato in originale da Hiroshi Okamoto.[68]
Michelangelo del Bulino
Michelangelo del Bulino (彫刻具座(カエルム)のミケランジェロ?, Kaerumu no Mikeranjero) è il Silver Saint appartenente alla costellazione del Bulino. Viene posto a guardia del nucleo della terra, uno dei cinque nuclei di cosmo che potenziavano la Torre di Babele eretta da Mars. Aiutato dal neo Silver Saint Ichi e dai suoi golem, Michelangelo riesce a mettere in difficoltà Koga e i suoi amici, almeno fino all'intervento di Haruto, che cambia le sorti della battaglia. Il Bronze Saint del Lupo, infatti, riesce a trovare la posizione del nucleo della terra e a distruggere i golem che lo difendevano. Senza più difese, Michelangelo, che non ama combattere e trae gioia solo dall'animare le sue creazioni, decide allora di andarsene, permettendo ad Aria e Haruto di distruggere il nucleo.[69] Scomparso nel nulla dopo questa vicenda, Michelangelo riappare tempo dopo al servizio di Atena, partecipando alla guerra tra quest'ultima e Pallas.[46] Nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Il suo elemento è la terra, mentre la sua tecnica è il Colossus Live, che gli permette di creare dei golem, guardiani di pietra che può controllare a suo piacimento e usarli per attaccare i nemici.[69] Il suo nome potrebbe far riferimento a Michelangelo Buonarroti, scultore, pittore, architetto e poeta italiano. È doppiato in originale da Bin Shimada.[70]
Ichi dell'Idra Maschio
Dore di Cerbero
Dore di Cerbero (地獄の番犬座のドーレ?, Keruberosu no Dōre) è il Silver Saint appartenente alla costellazione di Cerbero, oltre che successore di Dante. Fin dalla sua prima apparizione afferma di credere che la giustizia stia dalla parte di chi detiene il potere, rivelando inoltre di essere pronto a far del male a degli innocenti pur di raggiungere i suoi scopi.[71] Convince Sonia di Hornet ad inviarlo all'inseguimento di Koga e dei suoi amici, considerati dei traditori, e durante le battaglia che segue viene sconfitto proprio dal Bronze Saint di Pegaso.[72] Dato per morto dopo questa vicenda, Miguel riappare tempo dopo al servizio di Atena, partecipando alla guerra tra quest'ultima e Pallas.[46] Nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Il suo elemento è il fuoco, che utilizza in una lunga serie di tecniche e colpi segreti. La sua arma più particolare però è il Cerberus Divide, con cui crea due copie di se stesso, facendole uscire direttamente dal suo corpo. Passando ai colpi di fuoco, il primo è il Cerberus Hell Flare, ovvero un turbine di fiamme che Dore può scagliare sia con una sola mano che con entrambe. Variante di quest'ultima tecnica è il Cerberus Inferno, con cui Dore può sia diffondere le fiamme attorno a sé in onde che concentrarle in un pugno. L'ultimo colpo è il Cerberus Hell Claw, ovvero un'artigliata eseguita con le unghie della mano, che si allungano leggermente in artigli.[72]
Graficamente, la sua corazza è una delle più simili a quelle della serie classica, differenziandosi da quella di Dante solo per la cintura, la colorazione e l'assenza delle palle chiodate.[72] Il suo nome potrebbe far riferimento al Cuon Alpinus, una specie di mammifero carnivoro della famiglia dei canidi, oppure all'artista Gustave Doré, che ha realizzato molte famose illustrazioni della Divina Commedia, incluse quelle di Cerbero stesso. È doppiato in originale da Kenichi Ono.[71]
Mirfak di Perseo
Mirfak di Perseo (ペルセウス座のミルファク?, Peruseusu no Mirufaku) è il Silver Saint appartenente alla costellazione di Perseo, oltre che successore di Argor. Viene posto a guardia del nucleo dell'acqua, uno dei cinque nuclei di cosmo che potenziavano la Torre di Babele eretta da Mars, situato nei pressi dei Cinque Picchi. Deciso a vendicare la sconfitta del suo predecessore, sconfitto in passato da Shiryu, Mirfak pietrifica con il suo scudo Koga, Haruto e Yuna, per poi mettere in difficoltà Ryuho, figlio del leggendario Bronze Saint del Dragone. Dopo un durissimo combattimento, Ryuho distrugge lo scudo di Mirfak, per poi sconfiggere lo stesso Silver Saint con il Rozan Shō Ryū Ha.[73] Dato per morto dopo questa vicenda, Mirfak riappare tempo dopo al servizio di Atena, partecipando alla guerra tra quest'ultima e Pallas.[46] Nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Il suo elemento è la terra, mentre i suoi colpi segreti sono identici a quelli del suo predecessore: lo Scudo di Medusa, con il quale riesce a pietrificare i nemici, e il Ra's Al Ghul Gorgonio, con il quale genera un'illusione in cui i suoi nemici vedono i propri corpi intrappolati da centinaia di serpenti, gli stessi che nel mito fanno da capelli a Medusa.[73] Come nel caso di Dore, la sua armatura è molto simile a quella del predecessore, Argor, anche se lo scudo è stato totalmente ridisegnato. Non ha più delle palpebre a copertura degli occhi, ma questi ultimi sono comunque animati, e possono socchiudersi o spalancarsi a piacimento.[73] Il suo nome deriva da "Mirfak", cioè la stella Alfa della costellazione di Perseo. È doppiato in originale da Eiji Takemoto.[74]
Ennead dello Scudo
Ennead dello Scudo (盾座のエネアド?, Sukyūtamu no Eneado) è il Silver Saint appartenente alla costellazione dello Scudo. È il tipico gigante arakiano, con piccole pupille, denti simili a zanne e torso sottile. Quando Koga e i suoi amici attaccano il palazzo di Mars svegliano inavvertitamente Ennead, che stava schiacciando un pisolino. Infastidito dal loro arrivo, il gigantesco Silver Saint affronta Koga e Yuna, per poi essere sconfitto definitivamente da Soma con il Lionet Bomber.[11] Dato per morto dopo questa vicenda, Ennead riappare tempo dopo al servizio di Atena, partecipando alla guerra tra quest'ultima e Pallas e combattendo contro il PallasiteThebe del martello Demon Impact.[75]
Il suo elemento è la terra,[76] mentre il suo colpo segreto è il Perfect Square. Si tratta di una tecnica prettamente difensiva, con cui unisce gli scudi che ha su bracciali e schinieri, formando un enorme scudo quadrato in grado di difendere tutto il suo corpo.[11] La sua armatura ha la capacità di trasformarsi in una forma ibrida tra versione indossata e totem, con le piastre che scivolano a protezione del corpo anticipando gli attacchi del nemico, e che possono addirittura ingrandirsi, creando una difesa totale.[11] È doppiato in originale da Takashi Nagasako.[76]
Bartschius della Giraffa
Bartschius della Giraffa (麒麟座のバルチウス?, Kameroparudarisu no Baruchiusu) è la Silver Saint appartenente alla costellazione della Giraffa. Insieme a Menkar e Bayer viene posta a guardia del nucleo del fulmine, uno dei cinque nuclei di cosmo che potenziavano la Torre di Babele eretta da Mars. Negli scontri che seguono viene sconfitta da Haruto.[77] Data per morta dopo questa vicenda, Bartschius riappare tempo dopo al servizio di Atena, partecipando alla guerra tra quest'ultima e Pallas.[46] Nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Il suo elemento è la terra,[78] mentre la sua abilità consiste nel far crescere rapidamente dei rampicanti, sui quali compaiono delle foglie appuntite cariche di cosmo, che Bartschius può inviare contro il nemico. Le foglie hanno un doppio scopo, agendo come minimo da frecce ma, se necessario, anche da esplosivo che detona a contatto con il bersaglio.[77] Il suo nome viene dall'astronomo tedesco Jakob Bartschius, che inventò proprio la costellazione della Giraffa. È doppiata in originale da Eriko Fujimaki.[76]
Menkar della Balena
Menkar della Balena (白鯨星座のメンカル?, Hoēru no Menkaru) è il Silver Saint appartenente alla costellazione della Balena, oltre che successore di Moses. Insieme a Bartschius e Bayer viene posto a guardia del nucleo del fulmine, uno dei cinque nuclei di cosmo che potenziavano la Torre di Babele eretta da Mars. Negli scontri che seguono viene sconfitta da Yuna e Soma.[77] Dato per morto dopo questa vicenda, Menkar riappare tempo dopo al servizio di Atena, partecipando alla guerra tra quest'ultima e Pallas e combattendo contro Pallasite Miller.[13] Nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Non si conoscono i suoi poteri, eccetto che possiede l'elemento acqua.[77] Il suo nome, "Menkar", deriva dalla seconda stella più luminosa della costellazione della Balena. È doppiato in originale da Kōhei Fukuhara.[79]
Bayer del Boote
Bayer del Boote (牛飼い座のバイエル?, Bōōtīzu no Baieru) è il Silver Saint appartenente alla costellazione del Boote. Insieme a Bartschius e Menkar viene posto a guardia del nucleo del fulmine, uno dei cinque nuclei di cosmo che potenziavano la Torre di Babele eretta da Mars. Negli scontri che seguono viene sconfitta da Ryuho.[77] Dato per morto dopo questa vicenda, Bayer riappare tempo dopo al servizio di Atena, partecipando alla guerra tra quest'ultima e Pallas.[46] Nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Il suo elemento è il fuoco,[80] ma non conosciamo i suoi colpi segreti. Lo si vede combattere brevemente con i lacci della sua armatura, usandoli sia per sferzare che per imprigionare i nemici.[77] Il suo nome deriva dall’astronomo Johann Bayer. È doppiato in originale da Hirofumi Tanaka.[80]
Gold Saint
N. | Gold Saint | Costellazione | Elemento |
---|---|---|---|
1 | Kiki | Ariete | Terra |
2 | Harbinger | Toro | Fulmine |
3 | Paradox, Integra | Gemelli | Paradox possiede l'elemento vento, mentre quello di Integra è sconosciuto |
4 | Schiller | Cancro | Acqua |
5 | Mikene | Leone | Fulmine |
6 | Fudo | Vergine | Fuoco |
7 | Shiryu, Genbu | Bilancia | Acqua (entrambi) |
8 | Sonia | Scorpione | Tenebra e fuoco |
9 | Seiya | Sagittario | Luce |
10 | Ionia | Capricorno | Vento |
11 | Tokisada | Aquario | Acqua |
12 | Amor | Pesci | Tenebra ed acqua |
Kiki dell'Ariete
- Un tempo allievo e fratello di Mu dell'Ariete, Kiki è l'unica persona al mondo in grado di riparare i Cloth ed è per questo cercato dai Martian, costringendo il ragazzo a nascondersi. Ha un'allieva di nome Raki. Vede nei nuovi Saint una speranza per il futuro. È il nuovo Gold Saint di Aries, succeduto al fratello dopo la sua morte alla fine della guerra contro Hades. Possiede l'elemento terra.[81]
Harbinger del Toro
Harbinger del Toro (
Posto a protezione della seconda casa dello zodiaco, Harbinger si scontra con Koga e, dopo una dura battaglia, sorpreso dalla tenacia del'avversario, decide di lasciarlo proseguire verso la terza casa, promettendogli che si affronteranno di nuovo quando il giovane Pegasus sarà diventato più forte.[84] Dopo la sconfitta di Mars e il ritorno di Saori, Harbinger giura fedeltà a quest'ultima, partecipando alla guerra contro Pallas. Durante il conflitto sconfigge molti Pallasiti, combattendo anche contro Gallia, Hyperion e Titan, tre dei quattro Pallasiti di prima classe. Nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4] Dopodiché, al termine del conflitto, viene promosso nuovo Grande Sacerdote.
Il suo elemento è il fulmine,[85] mentre la sua tecnica principale è il Great Horn (la stessa di Aldebaran), che consiste in una esplosione di energia cosmica indirizzata rivolgendo i palmi delle mani aperte contro il nemico, il quale viene così schiacciato dalla forza del colpo.[86] A differenza di Aldebaran, però, possiede due altri attacchi. Il primo è lo Shadow Horn, che gli permette di trasformarsi temporaneamente in un'ombra, per scivolare alle spalle del nemico e colpirlo.[86] Il secondo, oltre che il più potente, è il Greatest Horn, colpo con cui colpisce i nemici a 360° intorno a sé.[83] Quest'ultimo attacco, inoltre, è in grado di distorcere lo spazio e scagliare i bersagli colpiti in un altro luogo.[87] È doppiato in originale da Kazuki Yao.[82]
Paradox dei Gemelli
Paradox dei Gemelli (
Quando Mars conquista il Grande Tempio, spodestando Atena, Paradox ottiene l'investitura a Gold Saint dei Gemelli, con il doppio titolo di "colei che comanda l'amore e il destino" e "colei che comanda l'odio e la morte", a seconda della personalità predominante. Per ironia della sorte si trova a combattere proprio contro Ryuho, il quale non solo si dimostra indifferente alle sue avance, ma lo sconfigge con il Rozan Hyaku Ryū Ha.[87][88] Dopo la sconfitta di Mars e la vittoria di Atena, Paradox rifiuta di giurare fedeltà alla dea, venendo rinchiusa nella prigione di Capo Sounion. Dopo diverso tempo, però, viene liberata da Gallia, una dei quattro Pallasite più potenti, che la recluta nell'esercito della dea Pallas, nemica di Atena, e le conferisce un'armatura chiamata Chronotector di seconda classe ed il rango di Paradox dello scettro Scarlet Janus (ス タ ッ フ ス カ ー レ ッ ト · ジ ェ イ ナ ス の パ ラ ド ク ス?, sutaffu Sukāretto Jeinasu no Paradokusu).[89] Durante il conflitto ha modo di redimersi per le sue colpe, combattendo al fianco della sorella Integra e perdendo la vita durante il combattimento contro Gallia.[90]
Paradox possiede l'elemento vento,[85] oltre che una sorta di capacità precognitiva, che le permette di predire i futuri possibili in base all'esito di alcune scelte particolari, compiute dalle persone durante i numerosi "incroci" della loro esistenza. Durante il suo addestramento ha imparato, in omaggio a Shiryu, il colpo caratteristico del Saint del Dragone, il Rozan Shoryu Ha, con la quale modella il suo elemento nella forma di un drago, per poi scagliarlo verso l'avversario.[87] Come Paradox dell'Amore ha lanciato anche il Crossroad Mirage, colpo con il quale porta sé stessa ed il suo nemico al di fuori dello spazio, mostrandogli due futuri possibili e (apparentemente) obbligandolo a scegliere tra uno dei due,[87] ed il Fortunate Wall con cui crea una barriera difensiva davanti a sé.[88] Come Paradox dell'Odio, invece, ha utilizzato il Final Destination, con cui priva il nemico dei cinque sensi.[88]
Come Pallasite, Paradox può utilizzare il World's End e lo Scarlet Janus, due attacchi generati attraverso lo scettro Scarlet Janus. Nel corso del suo ultimo combattimento, Paradox sfodera la Galaxian Ultimation, il cui potere sembra pari a quello della più nota Galaxian Explosion di Saga e Kanon: unendo le mani davanti al corpo, la donna concentra tutto il suo cosmo in un'unica sfera, che poi lancia sottoforma di raggio contro il bersaglio mentre stelle e pianeti vanno in pezzi.[91] Infine, Paradox può lanciare, in congiunzione con Integra, l'Another Dimension, che permette di creare una distorsione nello spazio-tempo che inghiottisce i nemici.[90] È doppiata in originale da Yukana Nogami.[92]
Integra dei Gemelli
Integra dei Gemelli (双子座のインテグラ?, Jemini no Integura) è la Gold Saint appartenente alla costellazione dei Gemelli, oltre che sorella gemella minore di Paradox. Quando quest'ultima si rifiuta di giurare fedeltà ad Atena, la dea è costretta ad imprigionarla a Capo Sounion, nominando Integra a nuova Gold Saint dei Gemelli. Durante la guerra tra Atena e Pallas, Integra scende in battaglia proprio per affrontare Paradox, passata dalla parte nemica, e, al termine di una dura battaglia, riesce ad avere la meglio sulla sorella maggiore. Poco dopo, con Paradox perdonata da Atena e ritornata dalla parte del bene, le due sorelle affrontano Gallia, uno dei Pallasite di prima classe. Nel corso della battaglia, Paradox perde la vita, ma lei e Integra riescono ad annullare il Corridoio Eterno di Europa e permettere a tutti i Saint di presenti nel castello di arrivare fin lì.
Schiller del Cancro
Schiller del Cancro (
Quando Mars conquista il Grande Tempio, spodestando Atena, Schiller ottiene l'investitura a Gold Saint del Cancro, con il titolo di Saint della Morte e della Genesi.[84] Posto a protezione della quarta casa dello zodiaco, Schiller si scontra con Yuna, che, al termine di un durissimo combattimento, riesce a sconfiggerlo ed a gettarlo negli inferi.[93]
Il suo elemento è l'acqua.[85] Come tutti i Saint del Cancro, Schiller conosce il Sekishiki Meikai Ha (積尸気冥界波?), colpo con il quale può scagliare l'anima del suo avversario nel regno dei morti.[84] Sfruttando i corpi da lui comandati, inoltre, può utilizzare un secondo attacco, il Meido Choraku (冥土凋落?), che ha due effetti: chi lo subisce prova le stesse sensazioni che si provano con la morte, rimanendo paralizzato dal terrore ed inerme; viene quindi scagliato in aria per svariati metri, subendo in pieno l'impatto della caduta proprio a causa della sua stessa mancanza di difese.[84] Inoltre possiede due attacchi prettamente fisici: il Meido Indō (冥土引導?), una sfera energetica che, all'impatto con il nemico, si divide in dozzine di colpi più piccoli, facendo un vero e proprio bombardamento a tappeto, ed il più potente Sekishiki Meikai Rinbu (積尸気冥界輪舞?), ovvero un vortice di cosmo.[93] È doppiato in originale da Taiki Matsuno.[94]
Mikene del Leone
Mikene del Leone (
Quando Mars conquista il Grande Tempio, spodestando Atena, Mikene viene posto a protezione della quinta casa dello zodiaco, combattendo contro Haruto e Soma. Quando Eden sceglie di opporsi a Mars a costo della vita, Mikene decide di rimanere fedele all'allievo e, in onore al legame dei suoi avversari, si dichiara sconfitto e permette loro di proseguire.[95] Dopo la tragica morte di Sonia, Mikene si reca da Medea, moglie di Mars, accusandola di essere la vera mente diabolica dietro il cambiamento del marito. Deciso a giustiziarla, trova ad ostacolarlo Amor dei Pesci, fratello minore di Medea, che lo uccide facilmente sfruttando la sola espansione del cosmo.[96]
Mykene possiede l'elemento fulmine[81][96] e due colpi segreti. Il primo, il King's Roar, si compone di due parti: un attacco sonoro, un ruggito, che paralizza i suoi avversari, ed un attacco fisico che li colpisce mentre sono indifesi.[95] Il secondo invece, chiamato King's Emblem, è un fascio di energia che distrugge tutto quanto incontra sul suo cammino, incluso il suolo, e colpisce frontalmente il nemico.[95] Nel videogioco Saint Seiya Omega Ultimate Cosmo, in cui è presente come personaggio giocabile, Mikene è in grado di utilizzare il Lightning Plasma, ovvero la tecnica tipica del Gold Saint del Leone. È doppiato in originale da Yutaka Nakano.[97]
Fudo della Vergine
Fudo della Vergine (
Amico di Mars, di cui condivide gli ideali, Fudo viene posto a protezione della sesta casa dello zodiaco, mettendo in difficoltà tutti i Bronze Saints protagonisti. Solo l'intervento di Eden, figlio di Mars, intenzionato a ribellarsi al genitore, cambia le sorti del combattimento.[98] Dopo una dura lotta, Fudo, toccato dalla determinazione del Bronze Saint di Orione, fatta di desideri e rimpianti, decide di lasciarlo proseguire, curioso di scoprire se sarà lui o Mars a condurre il mondo verso la giustizia.[99] Dopo la sconfitta di Mars e il ritorno di Saori, Fudo giura fedeltà a quest'ultima, partecipando alla guerra contro Pallas. Durante il conflitto sconfigge molti Pallasiti e, insieme a Shiryu e Kiki, realizza l'Atena Exclamation per uccidere Hyperion, uno dei quattro Pallasiti di prima classe.[100] Nell'epilogo della serie, insieme a tutti i Saints, dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4]
Fudo dispone dell'elemento fuoco[85] e di un vasto arsenale di tecniche, a partire dal Nomaku Sanmanda Bazara Dan Kan (ノウマク・サンマンダ・ バザラダン・カン?), che è il mantra di Acala stesso, e vuol dire più o meno "Gloria agli onnipresenti Vajra, divorate e distruggete", con cui evoca fiamme e lava.[98] Il secondo colpo usato è lo Shogyō Danzai (諸行断罪?, letteralmente "Condanna di tutte le cose"), con cui lega e stritola i nemici.[98] Il terzo è lo Shōji Sokunehan, ovvero "La sofferenza della nascita e della morte sono il Nirvana", all'apparenza una versione potenziata dello Shogyo Danzai.[98] Il colpo finale è il Myōō Rairin (明王来臨? letteralmente "Venuta dei Re della Saggezza"), con cui evoca le figure delle cinque divinità di cui lui stesso fa parte. Tra loro, quello centrale, alle sue spalle, è Fudo stesso, rappresentato però con l'aspetto tradizionale iconografico.[98] Oltre a questi colpi, Fudo sa usare l'Oṃ (
Il suo nome, in sanscrito, significa "inamovibile" e da qui la posa che mantiene quando esordisce nelle serie. È doppiato in originale da Tomokazu Seki.[101]
Genbu della Bilancia
Genbu della Bilancia (
Quando Mars conquista il Grande Tempio, spodestando Atena, Genbu, maturato sia nel fisico che nel carattere, finge di mettersi al suo servizio per scoprirne i piani e le reali intenzioni. Arrivato ai Cinque Picchi, si impossessa del Gold Cloth della Bilancia, che lo riconosce come legittimo proprietario,[102] e viene posto a protezione della settima casa dello zodiaco. Durante la scalata di Koga e dei suoi amici, Genbu si palesa davanti a loro e rivela i suoi buoni propositivi, combattendo anche contro Tokisada dell'Acquario.[99] Dopo la sconfitta di Mars e il ritorno di Saori, Fudo giura fedeltà a quest'ultima, partecipando alla guerra contro Pallas. Durante il conflitto, tuttavia, muore ucciso da Hyperion, uno dei quattro Pallasiti di prima classe.[100]
Possiede l'elemento acqua[81], mentre le sue tecniche sono il Rozan Shinbu Ken (廬山真武拳?), che gli permette di potenziare l'impatto del suo pugno,[99] ed il Rozan Shotei Ha (廬山上帝覇?), ovvero un'onda conica di energia.[99] È doppiato in originale da Nobuyuki Hiyama.[103]
Sonia dello Scorpione
Sonia dello Scorpione (
Quando Mars conquista il Grande Tempio, spodestando Atena, Sonia viene promossa a Gold Saint dalla matrigna Medea, con lo scopo di "pungere" Eden e farlo tornare dalla parte del padre (richiamo al mito di Orione). Stando alle parole di Medea, il Saint dello Scorpione è il Saint che domina sulla Sentenza e la Disciplina.[104] Posta a protezione dell'ottava casa dello zodiaco, Sonia si scontra con Soma, a cui anni prima aveva ucciso il padre, Kazuma.[58] Pur riservando rancore per l'avversaria, Soma cerca di convincerla ad abbandonare la causa di Mars, mettendola al corrente di come quest'ultimo e Medea non l'avessero mai amata, preferendole continuamente Eden. Sull'orlo delle lacrime, Sonia si ritrae e crolla in ginocchio, considerando per un attimo di vivere davvero la propria vita, ma all'ultimo istante decide di rimanere fedele al padre, innalzando il suo cosmo per sferrare l’Antares Maelstrom. A questo punto, però, viene abbandonata dal Gold Cloth dello Scorpione, lasciandola inferme inerme di fronte al potere da lei stesso evocato. Nonostante Soma cerchi di salvarla, Sonia rimane coinvolta nell'esplosione del suo stesso cosmo, morendo poco dopo tra le braccia dell'avversario.[104]
Sonia possiede due elementi, il cosmo di tenebra e quello di fuoco.[85] La sua tecnica principale è l’Hornet Stinger (ホーネット・スティンガー?, Hōnetto Sutingā), con cui investe il suo nemico con una pioggia di aculei di cosmo,[60] mentre grazie al Twilight Marionette (トワイライト・マリオネット?, Towaraito Marionetto) ed al Turn Back This Darkness (ターンバックジスダークネス?, Tān Bakku Jisu Dākunesu) può creare e lanciare sfere di energia verso gli avversari.[11] Come Saint dello Scorpione, Sonia utilizza due nuove tecniche: il Crimson Needle (クリムゾンニードル?, Kurumuzon Nīdoru), molto simile all'Hornet Stinger, e l’Antares Maelstrom (アンタレス・メイルストローム?, Antaresu Meirusutorōmu). Su quest'ultima tecnica, però, si sa solo che genera un vortice di cosmo, dato che Sonia muore poco prima di eseguirla.[104] È doppiata in originale da Aya Hisakawa.[105]
Ionia del Capricorno
Ionia del Capricorno (
Quando Mars conquista il Grande Tempio, spodestando Atena, Ionia viene posto a protezione della decima casa, mettendo in difficoltà Koga. In fin di vita, il Saint di Pegaso riesce tuttavia ribaltare la situazione risvegliando il settimo senso, e contrattaccando con il Pegasus Suisei Ken, brillante come il cosmo di Atena. Riconoscendo la luce della Dea, Ionia non si difende, lasciandosi invece travolgere, felice di essere sconfitto ed ucciso dal cosmo di colei che ama.[106]
Considerato il Gold Saint più forte della sua epoca, Ionia possiede l'elemento vento,[81] mentre il suo colpo segreto è il Domination Language (ドミネーションラングウェッジ?, Dominēshon Ranguejji). Nella sua forma più semplice si manifesta come un libro, con il quale può obbligare il corpo del suo nemico a muoversi secondo il suo volere[48]; esso può persino influenzarne il cosmo (visto che Ionia riesce a far emergere le tenebre di Koga senza che questi lo voglia). Nonostante il libro compaia magicamente tra le mani di Ionia quando usa il suo colpo, non si tratta di un costrutto di cosmo ma di un volume reale, da lui scritto durante la prigionia, ed in cui è probabile che abbia riversato le sue energie, o forse persino la sua forza vitale. In un'occasione infatti Ionia lo disintegra e ne assorbe il potere, usandolo per ringiovanire sé stesso e tornare al vigore giovanile.[106] Nel videogioco Saint Seiya Ω Ultimate Cosmo possiede altri tre colpi, mai apparsi nella serie: due attacchi fisici come il Capricorn Horn's Last (山羊座ホーンの最後?, Kapurikōn Hōn no Saigo) e il Dominator Combination (ドミネーターコンビネーション?), ed infine il Reflection Language (リフレクション言語?), con il quale riflette gli attacchi dei nemici.[81] È doppiato in originale da Nobuyuki Hiyama.[107]
Tokisada dell'Acquario
Tokisada dell'Acquario (
Quando Mars conquista il Grande Tempio, spodestando Atena, Tokisada viene promosso a Gold Saint dell'Acquario, ottenendo il titolo di Saint che domina sull'Eternità e sul Tempo.[108] Poco dopo essere entrato in possesso del suo Gold Cloth (a cui, però, deve completa obbedienza, a causa dell'ego smisurato dell'armatura), il neo Gold Saint si reca sulle scale tra la sesta e la settima casa con l'intenzione di ostacolare il cammino di Koga e dei suoi amici, diretti verso le stanze di Mars.[108] In aiuto dei Bronze Saint arriva improvvisamente Genbu della Bilancia, il quale, dopo una dura battaglia, riesce a costringere alla resa l'ex Silver Saint dell'Orologio. Pur sconfitto, Tokisada riesce a trascinare Haruto e Ryuho in una dimensione ai confini del tempo, nel quale ingaggia battaglia contro i due Bronze Saint.[99] In questo luogo, dove i suoi poteri risultano tremendamente ampliati, il Gold Saint riesce ad averla vinta su Ryuho, ma poco dopo è costretto alla sconfitta da Haruto, che lo colpisce con l’Hakuroken Toga Shisso.[96] Dopo la sconfitta di Mars, Tokisada, ancora prigioniero nella dimensione ai confini del tempo, viene contattato da un misterioso individuo, cioè Saturno, che lo recluta nei Pallasite, l'esercito della Dea Pallas, e gli affida un'armatura chiamata Chronotector di seconda classe. Diventato Tokisada dell'Orologio di Death Watch (時 計 デ ス ウ · ォ ッ チ の 時 貞?, Tokei Desuu Otchi no Tokisada), l'ex Gold Saint dell'Acquario partecipa al conflitto tra Atena e Pallas, affrontando Hyoga, uno dei cinque Saint leggendari. Dopo una durissima battaglia, il Saint del Cigno riesce ad avere la meglio, imprigionando Tokisada in una bara di ghiaccio per l'eternità.[109]
In possesso dell'elemento vento,[81] Tokisada è in grado di controllare il tempo attraverso le sue tecniche: il Jikan Ken (時間拳?) gli permette di rallenta i movimenti dei suoi nemici,[108] il Jikan Gyakko (時間逆行?) gli permette di annullare i danni subiti, ed il Chrono Execution (クロノ・エクスキューション?, Kurono Ekusukyūshon), palese riferimento all'Aurora Execution di Hyoga e Camus, ed eseguita nella medesima posa, gli permette di creare una sfera di energia ed indirizzava verso il suo avversario.[99] Una volta promosso a Pallasite, Tokisada entra in possesso dell'orologio Death Watch (デス·ウォッチ?, Desu Uotchi), con il quale può utilizzare tre nuove tecniche: il Chrono Divide (クロノ・ディバイド?, Kurono Dibaido), che gli permette di immobilizzare gli avversari, il Chrono Immortal (クロノ・イモータル?, Kurono Imōtaru ) che gli permette di fermare il movimento di tutti gli atomi del suo corpo, ed il Chrono Dominion (クロノ・ドミニオン?, Kurono Dominion), che gli permette di creare una potente onda di energia.[109] È doppiato in originale da Shō Hayami.[110]
Amor dei Pesci
Amor dei Pesci (
Durante la battaglia finale sul pianeta Marte, Amor, impegnato a combattere contro Koga, scopre, con grande sorpresa, che la sorella lo ha raggirato e tenta di prendere il controllo del mondo da solo. Punto sull'orgoglio, il Gold Saint cede alla rabbia, giurando di vendicarsi sulla sorella uccidendo lei ed Eden, per poi diventare lui stesso il nuovo padrone del mondo. Spinto da una furia cieca, affronta con tutte le forze Koga, finché quest'ultimo non diventa il ricettacolo del dio Apsu. Amor fa appena in tempo a comprendere che il Dio si è impossessato del Saint di Pegaso, che quest’ultimo gli trapassa l'addome con un colpo solo, uccidendolo.[2]
Amor possiede due elementi: tenebre, e acqua,[112] ed un cosmo di gran lunga sopra la media degli altri custodi dorati. Ciò si manifesta in ben sette colpi segreti, oltre a telepatia, poteri illusori ed una notevole abilità combattiva. In ordine cronologico, la sua prima arma è una tecnica difensiva, il Silent Water (サイレント・ウォーター?, Sairento Uōtā), con cui crea una muraglia d'acqua ad alta pressione, capace di resistere senza problemi sia agli attacchi fisici che alle tecniche di roccia.[112] Con il cosmo di tenebra può utilizzare nell'ordine: il Arrested Judgement (アレステッド・ジャッジメント?, Aresuteddo Jajjimento) (per incastrare l'avversario in una serie di giavellotti di tenebra),[112] il Rinne Kesshō (輪廻結晶?, Rinne Kesshō, letteralmente "Cristallizzazione della Metempsicosi") (per invocare i quattro Re Celesti, compagni di Mars nel suo primo conflitto contro Atena),[112] il Bloody Waltz (ブラッディ・ワルツ?, Burody Uualts) (per creare delle fruste con il cosmo),[111] il Bloody Canon (ブラッヂ・キャンオン?, Buraddi Kyanon) (per creare dei pugnali con il cosmo e lanciarli contro i nemici)[111] ed il Gravity Concerto (グラビティ コンチェルト?, Gurabiti Concertto) (per creare una bacchetta di oscurità, con la quale controlla la gravità personale del nemico, diminuendola per lanciarlo in aria, o aumentandola per schiacciarlo a terra).[111] La settima e ultima tecnica è il Bloody Bullet (ブラッヂ バレット?, Buraddi Bareto), ovvero un raggio concentrato di energia.[2] È doppiato in originale da Akira Ishida.[113]
Antagonisti
Mars
Mars (マルス?, Marusu), il cui vero nome è Ludwig (ルードヴィグ?, Rūdovigu),[95] è il guardiano del pianeta Marte, oltre che il primo antagonista della serie. In origine era un umano, più precisamente un politico, che viveva una vita pacifica insieme alla moglie Misha e alla figlia Sonia. Quando Misha rimase uccisa in un atto terroristico, Ludwing uccise gli attentatori e divenne il ricettacolo dello spirito ancestrale di Mars, dio della guerra. Poco dopo incontrò Medea, dalla quale ebbe il suo secondogenito: Eden. Medea esortò Mars a distruggere il mondo e ricreare una vita migliore sul pianeta Marte. Per questa ragione creò un suo esercito, i cui membri presero il nome di Martian, è attaccò la Terra, scontrandosi più volte con Saori Kido, reincarnazione di Atena, e con i cinque Saint leggendari (Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun e Ikki). Dopo cruente battaglie, Mars provò ad uccidere Saori e il piccolo Koga, venendo ostacolato da Seiya che riuscì ad imprigionare la divinità per tredici anni su Marte.[1]
All'inizio della serie, liberatosi dalla sua prigionia, Mars fa ritorno sulla Terra e rapisce Saori, imprigionandola su Marte ed usando il suo cosmo per riportare la vita sul pianeta rosso. Facendo passare Aria per la nuova reincarnazione di Atena, Mars si insedia a capo del Grande Tempio, ottenendo la fedeltà di quasi tutti i Saint, in larga parte ignari del fato di Saori, o persino della vera identità della Dea. Dopo una serie di scontri, Mars viene sconfitto dal figlio Eden e da Koga e, libero dall'influenza malvagia, ritorna finalmente ad essere Ludwing. Dopo aver chiesto perdono al figlio viene colpito da una scarica di energia, morendo disintegrato nel vano tentativo di fermare la distruzione della Terra.[114]
Indossa un'armatura chiamata Galaxy (
Medea
Medea, la strega sacra (聖なる魔女メディア?, Seinaru majo Media) è la bella e misteriosa moglie di Mars, madre di Eden e matrigna di Sonia. Durante gli anni in cui il marito era sigillato all'interno di una caverna vulcanica sul pianeta Marte ha diretto le operazioni dei Martian sulla Terra, volte a corrompere i Saint e ad uccidere quelli che non si schieravano dalla loro parte, ed ha cresciuto severamente Aria e Sonia, riversando invece tutto il suo amore e le sue aspirazioni su Eden.
Nel corso della serie aiuta Mars nel suo piano volto a costruire un nuovo mondo su Marte, riportando la vita sul pianeta rosso assorbendo il cosmo di Saori Kido, reincarnazione di Atena. In seguito si scopre che, con la complicità del fratello fratello Amor, ha sfruttato come pedina Mars per favorire il ritorno sulla Terra di Abzu, Dio primordiale dell'Oscurità.[111] Durante la battaglia finale sul pianeta Marte, quando Abzu si reincarna in Koga e tenta di assalire Eden, Medea decide di sacrificarsi per il figlio, facendogli da scudo con il suo corpo. Prima di esalare l'ultimo respiro, la donna regala al figlio un sorriso, chiedendogli di essere forte.[116] È doppiata in originale da Yoshiko Sakakibara.[117]
Martian
I Martian (
Orudukia di Mantis
Orudukia di Mantis (マンティスのオルデュキア?, Mantis no Orudeyukia) è un Martian appartenente alla sezione spionaggio, incaricato di osservare i movimenti dei Saint di Atena. Caratterialmente è malvagio e vigliacco, in quanto non esista a fuggire quando la situazione verte a suo sfavore. Si scontra con Soma e Koga, riuscendo a mettere al tappeto il primo e a colpire il secondo con la sua tecnica, il Dark Mist. Nonostante l'iniziale vantaggio, Orudukia viene costretto alla ritirata da Soma ed infine viene ucciso da Sonia di Hornet.[9]
È un discreto guerriero, controlla l'elemento tenebra ed è in grado di vedere nel buio grazie allo strano colorito degli occhi. La sua armatura non ricorda elementi particolari, ma il suo simbolo è la mantide. La sua tecnica è il Dark Mist, con cui avvolge il campo di battaglia in una nebbia oscura, generata dal suo elemento tenebra.[9] Il suo nome deriva dal greco antico ortyx (ὄρτυξ) che significa "quaglia". È doppiato in originale da Yasunori Masutani.[118]
Ragno di Spider
Ragno di Spider (スパイダーのラーニョ?, Supaidā no Rānyo) è il nome collettivo[119] usato per indicare tre Martian dotati dello stesso aspetto e degli stessi poteri. Vengono incaricati di fare la guardia ad Aria, ovvero la falsa Atena. Quando Koga si reca a trovare la ragazza, i tre Martian fanno la loro comparsa, attaccando Pegasus con i loro fili di cosmo. Nonostante l'inferiorità numerica, Koga, in un impeto di rabbia, riesce a strappare i fili del trio e, dopo aver indossato l'armatura, annienta i nemici con il Pegasus Senkō Ken.[48]
Controllano l'elemento tenebra e con la loro tela possono assorbire il cosmo del nemico.[48] Le loro armature non ricordano elementi particolari, ma il loro simbolo è il ragno. Sono doppiati in originale da Kenji Akabane, Yoshiki Okazawa e Kunihiro Maeda.[119]
Capitano dei Martian
Il Capitano dei Martian (マーシャン隊長 ?, Māshan Taichō)[120] è un guerriero dai capelli biondi, pettinati in stile rasta, che viene messo a capo di un gruppo di soldati (tra cui i fratelli Scarabei con il compito di assaltare la Palaestra durante il Saint Fight.[42]
Come tutti i Martian possiede l'elemento tenebra ed è dotato di una forza fisica notevole (riesce ad atterrare il vicedirettore e tenere testa a Geki), mentre il suo simbolo non è chiaro, anche se sembrerebbe uno scarabeo.[42] È doppiato in originale da Kōji Haramaki.
Fratelli Scarabei
I Fratelli Scarabei (ビートル兄弟?, Bitoru Kyodai)[120] sono rispettivamente i Martian dello Scarabeo rinoceronte (in inglese Rhinoceros Beetle) e del Cervo volante (Spur Beetle in inglese), che intercettano Koga e Haruto mentre cercano di scappare dalla Palaestra. Seppur dotati di notevole forza fisica vengono facilmente uccisi dai due Saint.[42]
Cervo Volante e Scarabeo rinoceronte non vengono mai chiamati per nome nel corso della serie, ma sappiamo che il primo è il maggiore dal termine giapponese che usa nei confronti dell'altro, ototo. In originale, nei libretti dei DVD vengono chiamati "Fratelli Scarabei", perché si tratta di due versioni dello stesso insetto: Cervo volante è lo scarabeo (o scarafaggio) rinoceronte occidentale, mentre Scarabeo rinoceronte quello orientale. Indossano armature uguali, che si differenziano solo per il casco. Sono doppiati da Tomohisa Hashizume (fratello maggiore) e Daisuke Matsubara (fratello minore).
Radzinsky di Ant
Radzinsky di Ant (アントのラジンスキー?, Anto no Rajinsukī) è il comandante di un'unità di cattura nota come Brigata delle Formiche (アント隊?, Anto Tai), una squadra speciale dell'esercito di Mars, composta da sei soldati, tutti identici e abbastanza forti, esperta in imboscate ed attacchi terreni. Quando Mars conquista il Grande Tempio, Radzinsky e la sua unità vengono inviati in missione per impedire ai Bronze Saint guidati da Koga di lasciare il continente asiatico. L'intera compagine è in grado di effettuare un attacco di gruppo noto come Hell's Procede, che però si rivela inefficace contro i protagonisti, che riescono a sconfiggerli.[121]
Tutti i membri dell'unità indossano armature che rappresentano formiche, con la differenza che quello di Radzinsky appare leggermente diversa e lascia scoperto il volto.[121] Radzinsky è doppiato in originale da Nobuo Tobita.[122]
Quattro Re Celesti
I Mars no Shitennō (四天王(してんのう?, Shitennō, lett. Quattro Re Celesti di Mars) sono gli alleati di Mars all'epoca della prima guerra contro Saori Kido, reincarnazione di Atena. Definiti superiori ai Gold Saint, questi quattro guerrieri riuscirono persino a mettere in difficoltà i quattro Saint leggendari, prima di essere sigillati da Saori. Riportati in vita da Amor dei Pesci,[112] i quattro vengono annientati definitivamente dai giovani Bronze Saint protagonisti.[12]
- Romulus (ロムルス?, Romurusu) è il leader dei Quattro Re Celesti e possiede l'elemento terra. Il suo colpo segreto si chiama Cremito Lapis (クレミト・ルピス?, Kuremito Rupisu, lett. "Incenerimento della Roccia") e consiste nel creare una sfera esplosiva fatta di pietra e magma.[12] Il suo nome, invece, deriva da Romolo, leggendario fondatore di Roma insieme a Remo. È doppiato in originale da Ryōhei Arai.[123]
- Bacchus (バッカス?, Bakkasu) è il più possente del quartetto e possiede l'elemento acqua. Il suo nome deriva dalla divinità romana Bacco. È doppiato in originale da Keiji Hirai.[124]
- Diana (ディアーナ?, Diāna) è l'unica donna del quartetto e possiede l'elemento vento. Il suo colpo segreto si chiama Lightning Magis (ライトニング マジック?, Raitoningu Majikku, lett. "Grande Fulmine"), ovvero una scarica elettrica.[12] Il suo nome deriva dalla divinità romana Diana. È doppiata in originale da Umeka Shōji.[125]
- Vulcanus (ウゥルカーヌス?, Wurukānusu) possiede l'elemento fuoco ed il suo colpo segreto si chiama Valse des Flammes (ヴァルス・デ・フラム?, Varusu de furamu, lett. "Walzer delle Fiamme"), ovvero una sfera di fuoco.[12] Il suo nome deriva dalla divinità romana Vulcano. È doppiata in originale da Kōta Nemoto.[126]
Abzu
Abzu (ア プ ス?, Apusu), chiamato anche Apzu, è il Dio primordiale dell'Oscurità.[111] Approfittando di un conflitto in corso tra Mars e Atena, Medea invocò l'oscurità di Abzu, facendola cadere sulla Terra sotto forma di un meteorite di puro cosmo di tenebra. Atena riuscì ad arrestarlo, ma non poté impedire all'oscurità di invadere Mars e contagiare anche un neonato di nome Koga. Alimentato dall'odio e dal rancore di Mars, Abzu iniziò a risiedere nella sua armatura, chiamata Galaxy, e gli fornì nuovi poteri, come la capacità di menomare Atena ed i suoi Saint leggendari con ferite di tenebra che impedivano loro di espandere il cosmo, e di assorbire Seiya, primo paladino della Dea.[116]
Durante la battaglia alle dodici case, l'oscurità di Abzu viene inserita prima nel corpo di Amor dei Pesci, fratello di Medea, e poi in quello di Koga, permettendo ad Abzu di risorgere ed affermare la propria volontà. Poco prima di uccidere Atena, però, Abzu viene ostacolato da Seiya che, insieme a Yuna, riesce a scacciarlo dal corpo di Koga.[21] Deciso a non lasciarsi sconfiggere proprio quando era ad un passo dalla vittoria, la divinità raccoglie tutta la propria oscurità per creare una dimensione di tenebre, ed espanderla al punto da oscurare persino il sole. Rapisce poi Atena, trascinandola nel suo regno per ucciderla, ma Koga lo insegue e, dopo una dura battaglia, riesce a disintegrare la divinità malvagia una volta per tutte.[3]
Pallas
Pallas (パラス?, Parasu)) è la dea dei Pallassiti, oltre che sorella di Atena. La sua figura s'ispira a quella dell'omonima ninfa uccisa da Atena durante un allenamento in gioventù. Nella serie, Pallas rinasce come bambina in una discarica poco dopo la sconfitta di Mars e Apsu. Seiya viene inviato ad ucciderla, ma esita quando si trova davanti una bambina, e permette a Titan, Pallasite di prima classe, di proteggerla e portarla via. Titan inoltre fa comparire due braccialetti, uno sul polso di Atena ed uno su quello di Pallas: per circa un anno, avrebbero sottratto il cosmo della prima per rivitalizzare e far crescere la seconda, fino al punto in cui Atena sarebbe morta.[127]
Con l'aiuto dei quattro Pallasite di prima classe, Pallas si circonda di un esercito di guerrieri, dichiarando guerra ad Atena. Gelosa per essere stata messa in disparte a favore degli esseri umani, Pallas affronta Atena in una durissima battaglia corpo a corpo, ma alla fine decide di redimersi, lasciandosi alle spalle i torti del passato e riconciliandosi con la sorella.[128] Nell'epilogo della serie parte per un viaggio in giro per il mondo in compagnia di Titan.[5]
Proprio come Atena, anche Pallas possiede una speciale armatura e, nel corso delle battaglie, impugna la spada Eigō Rinbu (永刧輪舞?, Eigou Rinbu) capace di manipolare il tempo e lo spazio. È doppiata in originale da Hiromi Tsuru.[129]
Saturno
Saturn (サターン?, Satān) è il dio del tempo, oltre che il vero capo dei Pallasiti (essendo colui che si cela dietro le azioni di Pallas). Al fine di osservare l'umanità da vicino, si è reincarnato in un ragazzo umano, Subaru (昴?, Subaru), che nel proseguo della storia diventa amico di Koga e dei protagonisti, conquistando dapprima il grado di Steel Saint e poi quello di Bronze Saint di Equuleus. Durante la guerra tra Atena e Pallas, Subaru si ritrasforma in Saturno grazie al cosmo che Europa sottrae ad Atena e Pallas.
Divinità estremamente potente, grazie al suo potere sul tempo può rigenerare in eterno sia il suo corpo sia la propria corazza, quindi anche se ferito o danneggiato non può essere però distrutto in nessun modo. Alla fine rivedrà la sua visione sugli uomini grazie alle esperienze fatte come Subaru.
e la sua armatura è una Chronotector.
Altri
Pallasite
I Pallasite (刻闘士?, Parasaito) sono l'esercito agli ordini della dea Pallas. Indossano armature chiamate Chronotectors (刻衣?, Kuronotekuta) ed hanno la capacità di "rubare", attraverso la tecnica chrono deleyer, il tempo alle persone (pietrificandole).[130]
Sono suddivisi in quattro classi:
N. | Pallasite | Arma | Classe |
---|---|---|---|
1 | Titan | Tenchihōmetsuzan | Prima classe |
2 | Hyperion | Tenchihōmetsuzan | Prima classe |
3 | Gallia | Bushinkōrinken | Prima classe |
4 | Aegaeon | Jūbakuraizanba | Prima classe |
5 | Dione | Frusta "Snake Plasma" | Seconda classe |
6 | Rhea | "Perfect Pawn" | Seconda classe |
7 | Europa | Chakram "Slash Reaper" | Seconda classe |
8 | Aegir | Guanto "Phantom Arm" | Seconda classe |
9 | Surt | Gioiello "Mystic Stone" | Seconda classe |
10 | Paradox | Scettro "Scarlet Janus" | Seconda classe |
11 | Tokisada | Orologio "Death Watch" | Seconda classe |
12 | Tarvos | Morgenstern "Star Crusher" | Terza classe |
13 | Loge | Lancia "Brionac" | Terza classe |
13 | Ymir e Metone | Artiglio "Max Brillant" | Terza classe |
14 | Halimede | Triple Bar | Terza classe |
15 | Hati | Pugnale | Terza classe |
16 | Tebe | Martello "Demon Impact" | Terza classe |
16 | Cyrene e Greip | Falce "Soul Killer" | Terza classe |
17 | Eden | Clava "Impulse Mace" | Terza classe |
18 | Mira | Guanto "Alchemy Glove" | Sconosciuta |
Prima classe
La prima classe, chiamata in originale Ikkyū Pallasites (一級パラサイト?, Ikkyū Parasaito), è composta da soli quattro componenti, noti anche come Quattro Re Celesti (四天王(してんのう?, Shitennō), la cui forza è pari a quella di tre Gold Saint.[131] Rappresentano l'élite dell'esercito di Pallas, anche se segretamente sono al servizio di Saturno. A differenza degli altri Pallasite, i Quattro Re Celesti possiedono delle Spade Sacre, donategli da Saturno, e degli speciali Chronotectors.
Titan
Titan (ガリア?, Garia) è un Palassite di prima classe, possessore della spada Tenjinsōseiken (天神創世剣?? lett. Spada della Genesi del Dio Celeste). È inizialmente fedele al dio Saturno, il quale gli ha ordinato di comandare l'esercito e fingere obbedienza a Pallas, allo scopo però di sfruttarla e infine sacrificarla per uccidere Atena. Nel proseguo della serie, tuttavia, decide di tradire Saturno, giurando fedeltà a Pallas e combattendo al suo fianco nella lotta contro i Saint di Atena.[90] Dopo la riconciliazione tra Atena e Pallas,[128] Titan si schiera dalla parte dei protagonisti e dona il suo cosmo a Koga, impegnato a combattere contro Saturno.[4] Nell'epilogo della serie, Saturno si arrende e lascia la Terra nelle mani degli umani, mentre Titan decide di continuare a vegliare su Pallas, pentita per le sue azioni passate.[5]
Titan indossa la Genesistector, una Chronotector che copre interamente il suo corpo, in percentuale paragonabile alle armature d'oro, e riprende i segni zodiacali Gemelli, Vergine e Sagittario. Titan è armato di una delle quattro spade sacre donate da Saturno, per la precisione da Tenchihōmetsuzan, e può utilizzare tre tecniche, il Gigant Impact (ギガントインパクト?, Giganto inpakuto) il Satellite Crusher (サテライト クラッシャー?, Sateraito Kurasshā) e il Sateraito Kurasshā Gigantic Planet End (ギガンティック・プラネット・エンド?, Gigantikku Puranetto Endo), che gli permettono di creare e lanciare potenti sfere di energia.[128] È doppiato in originale da Eiji Takemoto[132], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Hyperion
Hyperion (ハイペリオン?, Haiperion) è il più forte tra i Palassite di prima classe,[100] possessore della spada Tenchihōmetsuzan (天地崩滅斬?? lett. Fendente del Completo Annientamento di Cielo e Terra). È fedele al dio Saturno, il quale gli ha ordinato di comandare l'esercito e fingere obbedienza a Pallas, allo scopo però di sfruttarla e infine sacrificarla per uccidere Atena. Durante la guerra tra Atena e Pallas, Hyperion scende in battaglia in molte occasioni, scontrandosi infine con i giovani Bronze Saint protagonisti. Inizialmente pare che la situazione volga a favore del Pallasite, ma i protagonisti riescono a risvegliare l’Omega supremo e a sconfiggere definitivamente il loro avversario.[133]
Hyperion indossa la Destructiontector, una Chronotector che copre interamente il suo corpo, in percentuale paragonabile alle armature d'oro, e riprende i segni zodiacali Ariete, Toro e Leone. Hyperion è armato di una delle quattro spade sacre donate da Saturno, per la precisione da Tenchihōmetsuzan, con cui può usare il Chrono Destruction (クロノ・ディストラクション?, Kurono Dēsutorakushon) per fermare il tempo.[134] Senza la spada può utilizzare due attacchi: lo Shock of Destruction (ショック・オブ・ディストラクション?, Shocku obu dēsutorakushon), una potente tecnica distruttiva che consente anche di moltiplicare il proprio corpo, e la Chrono Catastrofe (クロノカタストロフ?, Kurono katasūtorophe), che gli permette di cancellare i propri avversari.[133] È doppiato in originale da Takaya Kuroda[135], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Gallia
Gallia (ガリア?, Garia) è una Palassite di prima classe, possessore della spada Bushinkōrinken (武神光臨剣?? lett. Manifestazione del Dio della Guerra). È fedele al dio Saturno, il quale gli ha ordinato di comandare l'esercito e fingere obbedienza a Pallas, allo scopo però di sfruttarla e infine sacrificarla per uccidere Atena. Dopo aver sconfitto diversi Gold Saint, Gallia perde la vita contro i cinque protagonisti, i quali riescono a potenziare i loro cosmi fino ad avvicinarsi a Omega, il cosmo perfetto. Rapidamente soverchiata dalla nuova forza degli avversari, in grado prima di danneggiare la Photontector e poi persino di spezzare la sua spada sacra. Gallia viene infine annientata da Koga con il Pegasus Rolling Crush.[136]
Gallia indossa la Photontector, una Chronotector che copre interamente il suo corpo, in percentuale paragonabile alle armature d'oro, e riprende i segni zodiacali Cancro, Pesci e Acquario. Gallia è armata di una delle quattro spade sacre donate da Saturno, per la precisione da Bushinkōrinken che è la fonte principale dei suoi attacchi, il primo dei quali è il Light of Genesis (ライト・オブ・ジェネシス?, Raito obu Jeneshisu), con cui genera una serie di cerchi dorati concentrici che si espandono nel suolo in tutte le direzioni, fino ad intrappolare i nemici in colonne di energia e torturarli con scariche elettriche, fino ad ucciderli.[136] Il secondo colpo segreto è l'Hiten Daisenko (飛天大閃光(ひてんだいせんこう?, Hiten Daisenkō), che Gallia considera la sua tecnica più potente, ovvero una grossa esplosione concentrica, ottenuta dopo aver concentrato il cosmo per poi lasciarlo detonare.[136] È doppiata in originale da Wakana Yamazaki[137], mentre il suo nome deriva dall'omonimo asteroide del sistema solare.
Aegaeon
Aegaeon (アイガイオン?, Aigaion) è un Pallasite di prima classe, possessore della spada Jūpakuraizanba (重爆雷斬刃?? lett. Lama tagliente del bombardamento del fulmine). È fedele al dio Saturno, il quale gli ha ordinato di comandare l'esercito e fingere obbedienza a Pallas, allo scopo però di sfruttarla e infine sacrificarla per uccidere Atena. Pur considerato dai compagni come il più debole del gruppo, si mostra in grado di tenere testa ai Saint leggendari, sconfiggendo Shun di Andromeda e combattendo alla pari con Ikki, che riesce a distruggergli la Jūpakuraizanba. Nell'epilogo della battaglia, Aegaeon concentra il cosmo nel pugno, scontrandosi con quello di Ikki. L'impatto dei due colpi crea un'energia che inghiotte ed uccide apparentemente i due nemici.[138] In realtà, come si scopre successivamente, Ikki è sopravvissuto, poiché Aegaeon, colpito dall'altruismo e dal valore del suo avversario, gli ha permesso di tornare sulla Terra a costo della sua vita.[4]
Aegaeon indossa la Gravitontector, una Chronotector che copre interamente il suo corpo, in percentuale paragonabile alle armature d'oro, e riprende i i segni zodiacali Bilancia, Scorpione e Capricorno. Aegaeon è armato di una delle quattro spade sacre donate da Saturno, per la precisione da Jūbakuraizanba che è la fonte principale dei suoi attacchi e gli permette di controllare i fulmini e la gravita. Tramite la spada, Aegaeon può schiacciare i nemici a terra, colpirli con saette dal cielo, sferrare raggi di energia e parare colpi segreti.[139] È doppiato in originale da Hisao Egawa[140], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Seconda classe
La seconda classe, chiamata in originale Nikyū Pallasites (二級パラサイト?, Nikyū Parasaito) è composta da sette membri, forti abbastanza da mettere in difficoltà i Gold Saint.[131] Nel gruppo sono presenti anche Tokisada e Paradox, rispettivamente ex Gold Saint dell'Acquario e dei Gemelli.
Dione della Frusta "Snake Plasma"
Dione della Frusta "Snake Plasma" (ウィップスネークプラズマのディオネ?, Uippu Sunēku Purazuma no Dione) è un Pallasite di seconda classe, incaricato di recarsi in Jamir, in Asia, per uccidere Kiki dell’Ariete, l’unico Saint in grado di riparare le armature danneggiate o distrutte. Raggiunta la torre del nemico, Dione rimane sorpreso dalla potenza del cosmo del Gold Saint ed è costretto quasi subito alla fuga.[127] Tempo dopo, durante la battaglia a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, decide di vendicarsi di Kiki, attaccandolo mentre quest'ultimo era intento a riparare le armature danneggiate. Spazzati via gli Steel Saint di guardia con la Snake Plasma, Dione affronta nuovamente il Gold Saint, che lo uccide con la Starlight Extinction.[43]
Dione rientra nella categoria di Pallasite che si affidano totalmente alla propria arma, in questo caso la frusta Snake Plasma (スネーク・プラズマ?, Sunāku Purazuma). Quest’ultima ha il manico solido, ma la parte di corda è formata da energia al punto da ricordare graficamente le spade laser della serie Guerre Stellari. In condizioni normali, sembra impotente su un’armatura d’oro, ma Dione può caricarla al massimo usando la Snake Plasma Full Power (スネーク・プラズマ・フル・パワー?, Sunēku Purazuma Furu Pawā). In questa forma, la frusta si gonfia di energia, concentrata in particolare sulla punta e, a detta dei Bronze Saint, potrebbe essere fatale persino per un Gold Saint.[43] È doppiato in originale da Miura Sachi[141], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Rhea dei Servi "Perfect Pawn"
Rhea dei Servi "Perfect Pawn" (サーバント パーフェクト・ポーン の レア?, Sābanto Pāfekuto Pōn no Rea) è il più potente Palassite di seconda classe.[142] Appare per la prima volta salvando Hati da Koga in Giappone,[143] per poi riapparire durante la battaglia a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite. In questa occasione affronta il leggendario Shiryu della Bilancia, che lo sconfigge con il Rozan Shoryu Ha.[142]
In battaglia, Rhea è in grado di controllare dei pupazzetti, chiamati Perfect Pawn (パーフェクト・ポーン?, Pāfekuto Pōn), che usa per attaccare i propri avversari. La sua arma più potente è però la lancia di Gáe Bulg (ゲイボルグ?, Geiborugu), presente nel braccio dello stesso Pallasite (simile alla spada Excalibur di Shura e Shiryu). Facendo affidamento sul Perfect Pawn e sulla Gáe Bulg, Rhea è in grado di usare una tecnica nota come Gae Bolg Kage no Yari (ゲイボルグ影の槍?, Geiborugu Kage no Yar), con la quale inganna il proprio avversario con uno dei suoi pupazzetti per poi colpirlo a sorpresa con la sua lancia.[142] È doppiato in originale da Takagi Motoki[144], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Europa del Chakram "Slash Reaper"
Europa del Chakram "Slash Reaper" (チャクラム スラッシュ・リーパーのエウロパ?, Chyakuramu Surasshu Rīpā no Europa) è un Palassite di seconda classe, dotato di un doppio look, basato su incroci di colori blu e rosso (sia per la sua armatura che i per i suoi capelli e occhi). Personaggio ambiguo e manipolatore, inizialmente cerca di portare invano Eden dalla parte dei Pallasite, offrendogli in cambio di resuscitare coloro che ama (i suoi genitori, Sonia e Aria).[145] Durante la guerra tra Atena e Pallas, Europa assorbe i poteri delle due dee attraverso l'Uroboro, l'anello dei due serpenti, risvegliando così il suo signore Saturno.[128] Poco dopo affronta Shun di Andromeda, il quale lo indebolisce colpendolo con la Nebulosa Storm. A dargli il colpo di grazie sarà però Titan, che userà su di lui la Gigantic Planet End, disintegrandolo.[146]
Europa rientra nella categoria di Pallasite che si affidano totalmente alle proprie armi, ovvero dei chakram (cerchi rotanti dotati di lame) chiamati Slash Reaper (スラッシュ・リーパー ?, Surasshu Rīpā). Lanciando i suoi chakram può utilizzare il Terrible Slash (テリブル・スラッシュ, Teriburu Surasshu per sferrare attacchi d'energia agli avversari.[145] A differenza degli altri Pallasite, inoltre, dispone di una doppia armatura.[131] È doppiato in originale da Issei Futamata.[147]
Aegir del Guanto "Phantom Arm"
Aegir del guanto "Phantom Arm" (ガントレット ファントム・アームのエーギル?, Gantoretto Fantomu Āmu no Ēgiru) è un Palassite di seconda classe, inviato ad attaccare la Palaestra. In quest'occasione si scontra con Genbu della Bilancia, da cui viene messo in difficoltà. Ad un passo dalla sconfitta, Aegir riceve da Hyperion la spada sacra Cataclysm Slash, con cui riesce a ribaltare le sorti della battaglia.[148] Nel proseguo della battaglia, Genbu decide di sacrificare la sua vita pur di distruggere la spada impugnata da Aegir, che viene successivamente battuto da Koga con il RyuseiKen.[131] In seguito, durante la battaglia a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, Aegir si ritrova a fronteggiare un gruppo di Steel Saint. A sconfiggerlo definitivamente è Jabu dell'Unicorno con la sua tecnica speciale, l'Unicorn Gallop.[149]
Aegir rientra nella categoria di Pallasite che si affidano totalmente alla propria arma, ovvero il guanto Phantom Arm (ファントム・アーム?, Fantomu Āmu), in grado di potenziare i poteri psichici intrinseci delle persone. Il termine preciso usato in originale per descriverla è gauntlet, parola che indica i guanti metallici delle corazze, per differenziarli da quelli di stoffa che si indossano normalmente. Grazie al suo guanto, Aegir può usare diverse tecniche, come lo Psionic Hand (サイオニク・ハンド?, Saioniku Hando), che consiste nel creare una barriera difensiva,[148] il Phantom Claw (ファントム・クロウ?, Fantomu Kurō), che consiste nell'imprigionare l'avversario in una gabbia psichica, stringendola sempre di più per schiacciarlo,[148] e il Phantom Burst (ファントム・バースト?, Fantomu bāsuto), ovvero una sfera di energia.[149] Utilizzando la spada sacra Cataclysm Slash (天地崩滅斬?, Tenchihōmetsuzan), Aegir può fermare il tempo, pietrificando tutti gli avversari presenti sul campo di battaglia.[131] Inoltre, con un frammento della spada sacra, riesce a potenziare il suo guanto, rendendolo il Phanton Arm of Hyperion, per usare il Tenchihōmetsuzan Great Destruction (天地崩滅斬グレート・ディストラクション?, Tenchihōmetsuzan Gurēto Dēsutorakushon) e il Great Destruction (variante della tecnica precedente), con cui può in entrambi i casi generare un campo di forza per schiacciare i suoi avversari.[149] È doppiato in originale da Sōta Arai[150], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Surt del Gioiello "Mystic Stone"
Surt del Gioiello "Mystic Stone" (水晶 玉 ミ ス テ ィ ッ ク · ス ト ー ン の ス ル ト?, Hōseki Misutikku Sutōn no Suruto) è un Palassite di seconda classe, che viene sconfitto da Shun di Andromeda durante la guerra tra Atena e Pallas.[151]
Surt rientra nella categoria di Pallasite che si affidano totalmente alla propria arma, in questo caso il gioiello Mystic Stone (ミスティック・ストーン?, Misutikku Sutōn). Attraverso questo artefatto è in grado di usare due tecniche: il Cosmo Rflect (コ ス モ · リ フ フ レ ト ト?, Kosumo Rifurekuto), in grado di creare una barriera che riflette gli attacchi nemici ed il Cosmo Conduction (コスモ·コンダクション?, Kosumo Kondakushon), con cui può creare raggi di cosmo ed indirizzarli contro il nemico.[151] È doppiato in originale da Seirō Ogino[152], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Terza classe
La terza classe, chiamata in originale Sankyū Pallasites (三級パラサイト?, Sankyū Parasaito), è quella più numerosa, essendo composta da dieci membri capace di mettere in difficoltà i Silver Saint.[131] Nei dieci è presente anche Eden, infiltratosi nell'esercito come spia.
Tarvos del Morgenstern "Star Crusher"
Tarvos del Morgenstern "Star Crusher" (モーニング スタスター・クラッシャーのタルヴオス?, Mōningu suta Sutā Kurasshā no Taruvosu) è un Pallasite di terza classe. Possente e muscoloso, oltre che in possesso di una personalità spietata (egli afferma di provare piacere nel distruggere, indipendentemente dalle vite degli altri) viene inviato ad uccidere Koga di Pegasus. Dopo aver messo in difficoltà il giovane Saint, il gigantesco Pallasite inizia a colpire Subaru e Tatsumi, scatenando la rabbia di Koga. Dopo aver indossato l'armatura, il giovane Saint si lancia alla carica, mettendo rapidamente in crisi Tarvos e frantumandone la punta della mazza chiodata, in grado di allungarsi per colpire a distanza. Senza dargli tregua, disegna poi le tredici stelle e sferra il RyuseiKen, sconfiggendo il nemico e costringendolo alla fuga.[127] Tempo dopo, durante la battaglia a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, si imbatte nuovamente in Koga, che lo sconfigge ancora una volta.[46] I due avversari si ritrovano più tardi e questa volta Pegasus riesce ad uccidere Tarvos una volta per tutte, nonostante il Pallasite indossasse una chronotechtor potenziata.[153]
L'arma di Tarvos si chiama Star Crucher (スター・クラッシャー?, Sutā Kurasshā), ovvero una mazza chiodata, conosciuta anche con il nome di "stella del mattino" (in inglese morning star), dotata di più aculei. L'arma possiede una corda o catena tra l’asta e la sfera, che permette di allungarla per colpire a distanza.[127] Attraverso la sua Star Crucher, Tarvos può utilizzare le seguenti tecniche: l'Iron Meteor (アイアン・メテオ?, Aian Meteo), ovvero un’onda d’urto creata sbattendo la sua mazza per terra,[127] e l’Iron Meteor Striker (アイアン・メテオ・ストライカー?, Aian Meteo Sutaraikā), con la quale concentrata il suo cosmo sulla Star Crucher per poi gettarla contro il suo nemico.[46] Dopo essere stato sconfitto da Koga, che gli ha distrutto la Star Crucher, Tarvos torna con una nuova mazza, chiamata Hyper Star Crusher, con la quale può realizzare altre due nuove tecniche: l’Hyper Iron Meteor (ハイパーアイアンメテオ?, Haipā Aian Meteo), con la quale avvolge la sua arma nel fuoco, e l’Iron Meteor Bazooka (アイアン・メテオ・バズーカ?, Aian Meteo Bazūka), che gli permette di ingrandire la sua mazza.[153] È doppiato in originale da Sōta Arai[154], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Loge della Lancia "Brionac"
Loge della Lancia "Brionac" (スピアブリューナクのログ?, Supia Buriyūnaku no Roge) è un Pallasite di terza classe, inviato a Palaestra, l’accademia per i giovani Saint di Atena, allo scopo di uccidere gli apprendisti in addestramento. Durante questa vicenda si scontra con Koga, il quale lo sconfigge e lo costringe alla fuga.[130] Tempo dopo, durante la battaglia a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, tenta di vendicarsi affrontando Soma del Leone Minore, il quale lo sconfigge dopo duna dura battaglia. Mortalmente ferito, prima di morire il Pallasite supplica le sue api di vendicarlo, e tale richiesta non cade inascoltata: l’ultimo Blast Bee Stinger uccide infatti Kelly, che si sacrifica per proteggere Soma.[155]
Loge rientra nella categoria di Pallasite che si affidano totalmente alla propria arma, in questo caso il Brionac (ブリューナク?, Buryūnaku), che può essere usata come una comune lancia o ferrare raggi di energia. Infatti, attraverso la sua arma, Loge è in grado di eseguire una tecnica chiamata Needle Dance (ニードル・ダンス?, Nīdoru Dansu) una raffica di affondi e fendenti ad alta velocità mista a raggi di energia.[130] In battaglia usa come armi anche le Pallasite Bee (パラサイト・ビー?, Parasaito Bī), api corazzate grandi quanto piccoli uccelli in grado di eseguire i suoi ordini, lanciare aculei o esplodere a contatto.[130] Ben più pericoloso è il Blast Bee Stinger (ブラスト・ビー・スティンガー?, Burasuto Bī Sutingā), cioè un’ape più grande delle altre con notevole potenziale esplosivo. Si tratta della tecnica più pericolosa di Loge e tende ad agire con un attacco kamikaze, poggiandosi sul corpo del bersaglio ed esplodendo dopo un attimo.[155] È doppiato in originale da Junichi Miyake[156], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Ymir dell'Artiglio "Max Brillant"
Ymir dell'Artiglio "Max Brillant" (クロウマックスブリリアントのユミル?, Kurou Makusu Buririanto no Yumiru) è un Pallasite di terza classe, oltre che sorella gemella maggiore di Metone. Insieme al fratello viene inviato nello Jamir, allo scopo di assalire Yuna dell'Aquila. Una volta sconfitti da Yuna e Soma,[157] i due fratelli riappaiono a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, ritrovandosi nuovamente faccia a faccia con i due Saint di bronzo. In questa occasione, però, Ymir viene tradita dal fratello che usa un manufatto donatogli da Europe per assorbire i poteri della sorella, uccidendola. Dopo la sconfitta di Metone per mano dei protagonisti, lo spirito furente di Ymir si presenta davanti al fratello, uccidendolo per vendetta.[13]
Identici fisicamente (eccetto per il colore degli occhi e dei capelli), Ymir e Metone utilizzano in battaglia una specie di artiglio montato direttamente sui bracciali chiamato Max Brillant (ッドネス・クロー?, Maddonesu Kuro). Inoltre, insieme al fratello, può generare un tornado ed indirizzarlo verso il nemico attraverso la tecnica nota come Twin Madness Claw (ツイン・マッドネス・クロー?, Tsuin Maddonesu Kuro).[157] È doppiata in originale da Rie Todzuka[158], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Metone dell'Artiglio "Max Brillant"
Metone dell'Artiglio "Max Brillant" (クロウマックスブリリアントのメトネ?, Kurou Makusu Buririanto no Metone) è un Pallasite di terza classe, oltre che fratello gemello minore di Ymir. Insieme alla sorella viene inviato nello Jamir, allo scopo di assalire Yuna dell'Aquila. Una volta sconfitti da Yuna e Soma,[157] i due fratelli riappaiono a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, ritrovandosi nuovamente faccia a faccia con i due Saint di bronzo. In questa occasione, Metone decide di tradire Ymir e usa un manufatto donatogli da Europe, la clessidra Anti-Limit, per assorbire i poteri della sorella, uccidendola. Nonostante incrementi molto la sua forza, Metone viene nuovamente sconfitto. Solo tra le fiamme, il Pallasite vede davanti a sé lo spirito della sorella, che si muta in un demone e lo uccide per vendicarsi, svanendo insieme a lui.[13]
Identici fisicamente (eccetto per il colore degli occhi e dei capelli), Ymir e Metone utilizzano in battaglia una specie di artiglio montato direttamente sui bracciali chiamato Max Brillant (ッドネス・クロー?, Maddonesu Kuro). Singolarmente può creare un tornado blu e scagliarlo contro il nemico attraverso la tecnica Madness Claw (マッドネス・クロー?, Maddonesu Kuro). Insieme a Ymir, inoltre, può utilizzare il Twin Madness Claw (ツイン・マッドネス・クロー?, Tsuin Maddonesu Kuro) per creare un tornado ancora più potente.[157] Alla sua seconda apparizione, Metone utilizza la clessidra Anti-Limit, assorbendo con essa il cosmo e la vita di Ymir fino ad ucciderla. La clessidra Anti-Limit muta Methone in una specie di ibrido tra lui e la sorella, con capelli e armatura bicolore, aumentandogli i poteri. In questa forma può utilizzare una nuova tecnica chiamata Death Claw (デス・クロウ?, Desu Kurou), con la quale crea raggi di energia attraverso i suoi artigli.[13] È doppiato in originale da Kōta Nemoto[158], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Halimede di "Triple Bar"
Halimede di "Triple Bar" (トリプルロッドのハリメデ?, Toripuru Roddo no Harimede) è un Pallasite di terza classe. Egoista per natura, ritiene gli esseri umani colpevoli di uccidersi tra loro e indegni di essere protetti, e disprezza qualsiasi forma di legame, amicizia o sentimento, ritenendo che la forza potesse essere raggiunta solo da soli, lasciandosi alle spalle tutto il resto.[159] Viene inviato ai Cinque Picchi per uccidere Ryuho del Dragone.[160] Durante la battaglia riesce a mettere in difficoltà il giovane Saint, ma commette l'errore di attaccarne la madre, Shunrei. Questo gesto, infatti, scatena la rabbia di Ryuho che, dopo aver fatto evolvere la sua vecchia armatura, sconfigge senza troppe difficoltà il Pallasite, obbligandolo a fuggire.[160] Tempo dopo, Halimede riappare a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, affrontando prima Shun di Andromeda[159] e poi successivamente Subaru, che riesce a sconfiggerlo definitivamente.[161]
Halimede rientra nella categoria di Pallasite che si affidano totalmente alla propria arma, in questo caso la Triple Bar, ovvero una barra tripunte con la quale è in grado di eseguire due tecniche: il Flail Shooter (フレイル・シューター?, Fureiru Shyūtā), che gli permette di moltiplicare la sua arma,[160] e il Triple Disaster (トリプル・ディザスター?, Toripulu Dezasutā), ovvero un vortice di vento e cosmo.[159] Con la barra tripunte originale distrutta da Shun, Halimede ne riceve una nuova da Titan, il Phantom Eater (ファントム・イーター?, Fantomu Ītā), che lo rende decisamente più potente, cosa evidente nei nuovi colpi segreti. Il primo tra essi è il Brutal Phantom (ブルータル・ファントム?, Burūtaru Fantom), un lugubre teschio di energia lanciato facendo scattare l'arma in avanti. Il suo ultimo e più potente colpo segreto è il Phantom Scream (ファントム・スクリーム?, Fantomu Sukurīmu), una specie di combinazione delle tecniche precedenti, in cui prima fa ruotare l'arma al massimo e poi la lancia sopra la testa, trasformandola in un teschio più grande che, urlando, vola contro il bersaglio.[161] È doppiato in originale da Hiromu Miyazaki.[162]
Hati del Pugnale
Hati del Pugnale (ダガーのハティ?, Dagā no Hati) è un Pallasite di terza classe, inviato ad uccidere Haruto del Lupo. Nel corso della battaglia ha la peggio contro l'avversario, ma viene salvato all'ultimo istante da Rhea, Pallasite di seconda classe.[143] In seguito, dopo aver assalito un campo di allenamento di Steel Saint ed aver ucciso uno di questi, Erna, Hati si scontra prima con Subaru[163] ed infine con Celeris che, sacrificando la sua vita, riesce ad eliminare una volta per tutte il malvagio Pallasite.[52]
Hati compare anche nel capitolo 3 del manga di Saint Seiya Omega. Durato un solo volume, riprende gli eventi salienti della seconda stagione con varie modifiche: in questo caso Hati è presente solo per poche pagine, durante le quali sconfigge Subaru ma viene a sua volta battuto da Koga.
Hati rientra nella categoria di Pallasite che si affidano totalmente alla propria arma, in questo caso dei pugnali, con cui può utilizzare diverse tecniche. La prima mossa speciale è la Bloody Rain (ブラッディ・レイン?, Buraddi Rein), una pioggia di pugnali che esplodono a contatto con il bersaglio.[163] La seconda è il Bloody Dagger (ブラッディ・ダガー?, Buraddi Daga), praticamente una versione più concentrata del colpo precedente, con cui Hati scaglia un numero minore di pugnali dalle dimensioni intermedie, avvolgendoli nel suo cosmo.[163] Il terzo colpo segreto è la Bloody Storm (ブラッディ・ストーム?, Buraddi Suto-Mu), che consiste nel lanciare un numero ancora maggiore di pugnali verso il nemico.[163] L'ultima tecnica è invece il Bloody Hurricane (ブラッディ・ハリケーン?, Buraddi Harikēn), in cui Hati concentra i pugnali a formare due grandi spade, le solleva sopra la testa e ruota il suo stesso corpo come un turbine, volando verso il nemico con le armi in avanti.[52] Inoltre, Hati possiede un udito incredibilmente fine, tale da percepire persino i semplici movimenti dei muscoli in un organismo (e quindi prevenire i movimenti degli avversari).[143] È doppiato in originale da Hiroshi Okamoto[164], mentre il suo nome deriva dall'omonimo satellite di Saturno.
Tebe del Martello "Demon Impact"
Tebe del Martello "Demon Impact" (ハンマー デーモン・インパクトのテーベ?, Hanmā Dēmon Inpakuto no Tēbe) è un Pallasite di terza classe. Fisicamente simile a Zelos, Tebe viene caratterizzato come il tipico personaggio viscido, forte solo con chi percepisce debole. Dopo essere stato sconfitto da Eden, che si era infiltrato nelle file dei Pallasite come spia,[75] viene inviato ad attaccare la Palaestra, dove però viene costretto alla ritirata da Genbu della Bilancia.[148] In seguito, durante la lotta a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, viene ucciso definitivamente da Eden.[165]
Tebe rientra nella categoria di Pallasite che si affidano totalmente alla propria arma, in questo caso il martello Demon Impact (デーモン・インパクト?, Dēmon Inpakuto), con cui può utilizzare diverse tecniche: il Gigantic Meteor (ギガンティック・メテオ?, Gigantikku Meteo), con cui fa cadere meteoriti di varie dimensioni, il Demon's Hammer (デーモンズ・ハンマー?, Demonzu Hanma), con cui genera una sfera di energia,[75] ed infine Gigantic Asteroid (ギガンティック・アステロイド?, Gigantikku Asuteroido), con cui può far cadere un gigantesco asteroide.[165] È doppiato in originale da Yūsuke Numata.[166]
Cyrene della Falce "Soul Killer"
Cyrene della Falce "Soul Killer" (デスサイスソウルキラーのキュレーネ?, Desu Saisu Soure Kirā no Kyurēne) è un Pallasite di terza classe, fratello gemello maggiore di Greip. Da sempre in competizione con il fratello, Cyrene è dotato di una personalità morbosa, tendente al macabro, e non ha alcuna fiducia nei legami umani, ritenendo che la natura dell’uomo spinga al tradimento e all'egoismo. Insieme al fratello viene inviato ad uccidere Haruto del Lupo, ma entrambi vengono sconfitti e costretti alla ritirata dal giovane Steel Saint Subaru.[167] Tempo dopo, i due fratelli riappaiono a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, scontrandosi ancora una volta con Subaru, appena promosso a Bronze Saint di Equuleus, che li uccide definitivamente con la propria Supernova Explosion.[52]
Cyrene rientra nella categoria di Pallasite che si affidano totalmente alla propria arma, in questo caso la falce Soul Killer (ソウル・キラー?, Sōru Kirā), ma a differenza degli altri solitamente sfrutta anche la collaborazione del fratello gemello Greip. Con la Soul Killer, Cyrene esegue soprattutto fendenti, usando sia la lama vera e propria che lo spostamento d’aria o il cosmo per ferire il nemico. Il primo dei suoi colpi segreti è lo Storm Cutter (ストームカッター?, Sutōmu Kattā), una fitta raffica di fendenti di energia sferrati attraverso la lama della falce, cui segue uno fisico con l’arma vera e propria.[167] Più pericolosa è la Devil Execution (デビル・エクスキューション?, Debiru Ekusukyūshon), un tornado che Cyllene esegue ruotando la Soul Killer ad alta velocità, e che può dirigere contro un bersaglio.[167] Infine, Cyrene si unisce a Greip per eseguire la loro tecnica più potente, la Devil Twin Tempest (デビルツインテンペスト?, Debiru Tsuin Tenpesuto). Anche in questo caso si tratta di un vortice, ma i gemelli ora ruotano i loro stessi corpi e si lanciano contro il nemico dall'interno del turbine, circondandosi di raffiche di vento e scariche di energia.[52] È doppiato in originale da Atsushi Kisaichi.[168]
Greip della Falce "Soul Killer"
Greip della Falce "Soul Killer" (デスサイスソウルキラーのグレイブ?, Desu Saisu Soure Kirā no Gureibu) è un Pallasite di terza classe, fratello gemello minore di Cyrene. Da sempre in competizione con il fratello, Greip è dotato di una personalità morbosa, tendente al macabro, e non ha alcuna fiducia nei legami umani, ritenendo che la natura dell’uomo spinga al tradimento e all'egoismo. Insieme al fratello viene inviato ad uccidere Haruto del Lupo, ma entrambi vengono sconfitti e costretti alla ritirata dal giovane Steel Saint Subaru.[167] Tempo dopo, i due fratelli riappaiono a Pallas Belda, città conquistata dai Pallasite, scontrandosi ancora una volta con Subaru, appena promosso a Bronze Saint di Equuleus, che li uccide definitivamente con la propria Supernova Explosion.[52]
Greip rientra nella categoria di Pallasite che si affidano totalmente alla propria arma, in questo caso la falce Soul Killer (ソウル・キラー?, Sōru Kirā), ma a differenza degli altri solitamente sfrutta anche la collaborazione del fratello gemello Cyrene. Con la Soul Killer, Greip esegue soprattutto fendenti, usando sia la lama vera e propria che lo spostamento d’aria o il cosmo per ferire il nemico. Il primo dei suoi colpi segreti è la Devil Blizzard (デビル・ブリザード?, Debiru Burizādo), quasi del tutto identica alla Devil Execution del fratello: un tornado che Greip esegue ruotando la Soul Killer ad alta velocità, e che può dirigere contro un bersaglio. Infine, Greip si unisce a Cyrene per eseguire la loro tecnica più potente, la Devil Twin Tempest (デビルツインテンペスト?, Debiru Tsuin Tenpesuto). Anche in questo caso si tratta di un vortice, ma i gemelli ora ruotano i loro stessi corpi e si lanciano contro il nemico dall'interno del turbine, circondandosi di raffiche di vento e scariche di energia.[52] È doppiato in originale da Daisuke Matsubara.[169]
Quarta classe
La prima classe, chiamata in originale Shikyū Pallasites (四級パラサイト?, Shikyū Parasaito), è composta dai soldati semplici, ovvero l'avanguardia dell'esercito di Pallas.
Classe sconosciuta
Mira del Guanto "Alchemy Glove"
Mira del Guanto "Alchemy Glove" (グローブ アルケミー・グローブのミラー?, Gurōbu Arukemī Gurōbu no Mirā) è un Pallasite di classe sconosciuta (階級不明パラサイト?, Kaikyū Fumei Parasaito). Alla sua prima apparizione afferma di non aver bisogno di corazze, aggiungendo che il suo unico desiderio è distruggere le armature dei Saint di Atena e rubarne le Cloth Stone per rendere più interessante quel noioso conflitto.[170] Mira non combatte per Pallas ma per motivazioni personali e, nel proseguo della serie, si scopre essere un fedele subordinato di Saturno.[134] Insieme ad Europa tenta di uccidere Atena e Pallas, ma entrambi vengono ostacolati dai Saint leggendari Hyoga e Shun.[171] Mentre Europa si occupa di Shun, Mira affronta Hyoga che, al termine di un duro combattimento, riesce a sconfiggerlo e ad ucciderlo con la Diamond Dust.[146]
Mira rientra nella categoria di Pallasite che si affidano quasi totalmente alla propria arma, in questo caso il guanto Alchemy Glove (アルケミー・グローブ?, Arukemī Gurōbu). Grazie a questo guanto è in grado di usare una tecnica nota come Element Rejection (エレメント・リジェクション?, Eremento Rijekushon), che gli permette di fare a pezzi le armature nemiche.[170] Tralasciando il suo guanto, Mira può moltiplicare la propria immagine[170] ed usare altre due tecniche: la prima si chiama Fire Wall (ファイヤー·ウォール?, Faiyā uōru), con la quale Mira crea un muro di fuoco,[172] ed infine l'Ultimate Rejection (アルティメット リジェクション?, Arutimeto Rijekushon), ovvero una potente sfera di energia che il Pallasite scaglia sui propri avversari.[146] È doppiato in originale da Yuji Ueda.[173]
- ^ a b c d e f Saint Seiya Ω, ep. 1
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- ^ a b c d e Saint Seiya Ω, ep. 69
- ^ (JA) Scheda di Souma sul sito della serie
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 3
- ^ La tecnica viene chiamata "Aquila Pinning Predation" nell'episodio 12
- ^ (JA) Scheda di Yuna sul sito della serie
- ^ (JA) Scheda di Ryuho sul sito della serie
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 22
- ^ (JA) Scheda di Haruto sul sito della serie
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- ^ (JA) Scheda di Shiryu sul sito della serie
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 12
- ^ (JA) Scheda di Shun sul sito della serie
- ^ Saint Seiya Ω, ep. 21
- ^ (JA) Scheda di Hyoga sul sito della serie
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- ^ Saint Seiya Ω, ep. 22-23
- ^ Saint Seiya Ω, ep. 94
- ^ Saint Seiya Ω, ep. 15
- ^ Saint Seiya Ω, ep. 53
- ^ (JA) Scheda di Geki sul sito della serie
- ^ Nella serie classica, contrariamente a Saint Seiya Ω, l'armatura della costellazione dell'Aquila a cui Yuna appartiene era d'argento.
- ^ (JA) Scheda di Spear sul sito della serie
- ^ (JA) Scheda di Rudolph sul sito della serie
- ^ (JA) Scheda di Rudolph sul sito della serie
- ^ (JA) Scheda di Arné sul sito della serie
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- ^ a b Saint Seiya Ω, ep. 5
- ^ (JA) Scheda di Argo sul sito della serie
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- ^ (JA) Scheda di Guney sul sito della serie
- ^ a b c d Saint Seiya Ω, ep. 8
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- ^ (JA) Scheda di Yoshitomi sul sito della serie
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- ^ a b c d e f g h Saint Seiya Ω, ep. 72
- ^ a b In Saint Seiya Omega, ogni Saint possiede un elemento, ma la cosa viene messa progressivamente da parte man mano che la serie prosegue, finendo per essere dimenticata nella seconda stagione. Di conseguenza non si conoscono gli elementi di molti personaggi comparsi nella seconda stagione.
- ^ (JA) Scheda di Kitalpha sul sito della serie
- ^ (JA) Scheda di Celeris sul sito della serie
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- ^ a b c (JA) Scheda di Kazuma sul sito della serie
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 26
- ^ (JA) Scheda di Johan sul sito della serie
- ^ a b c d e Saint Seiya Ω, ep. 11
- ^ (JA) Scheda di Miguel sul sito della serie
- ^ a b Saint Seiya Ω, ep. 13
- ^ (JA) Scheda di Fly sul sito della serie
- ^ a b c d e f g h Saint Seiya Ω, ep. 14
- ^ a b (JA) Scheda di Pavlín sul sito della serie
- ^ (JA) Scheda di Almaaz sul sito della serie
- ^ (JA) Scheda di Balazo sul sito della serie
- ^ (JA) Scheda di Sham sul sito della serie
- ^ a b Saint Seiya Ω, ep. 15
- ^ (JA) Scheda di Michelangelo sul sito della serie
- ^ a b (JA) Scheda di Dore sul sito della serie
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 17
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 19
- ^ (JA) Scheda di Mirfak sul sito della serie
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 57
- ^ a b c (JA) Scheda di Ennead sul sito della serie
- ^ a b c d e f Saint Seiya Ω, ep. 24
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- ^ (JA) Scheda di Menkar sul sito della serie
- ^ a b (JA) Scheda di Bayer sul sito della serie
- ^ a b c d e f Confermato nel videogioco Saint Seiya Ω Ultimate Cosmo
- ^ a b (JA) Scheda di Harbinger sul sito della serie
- ^ a b Saint Seiya Ω, ep. 30
- ^ a b c d e Saint Seiya Ω, ep. 32
- ^ a b c d e Confermato nella serie di carte Saint Seiya Omega Crusade
- ^ a b Saint Seiya Ω, ep. 29
- ^ a b c d e Saint Seiya Ω, ep. 31
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 33
- ^ Saint Seiya Ω, ep. 75
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 85
- ^ Saint Seiya Ω, ep. 84
- ^ (JA) Scheda di Paradox sul sito della serie
- ^ a b Saint Seiya Ω, ep. 34
- ^ (JA) Scheda di Schiller sul sito della serie
- ^ a b c d e Saint Seiya Ω, ep. 36
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 41
- ^ (JA) Scheda di Mikene sul sito della serie
- ^ a b c d e f g Saint Seiya Ω, ep. 37
- ^ a b c d e f g Saint Seiya Ω, ep. 39
- ^ a b c d Saint Seiya Ω, ep. 87
- ^ (JA) Scheda di Fudo sul sito della serie
- ^ Saint Seiya Ω, ep. 19
- ^ (JA) Scheda di Genbu sul sito della serie
- ^ a b c d Saint Seiya Ω, ep. 40
- ^ (JA) Scheda di Sonia sul sito della serie
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 42
- ^ (JA) Scheda di Ionia sul sito della serie
- ^ a b c Saint Seiya Ω, ep. 38
- ^ a b Saint Seiya Ω, ep. 80
- ^ (JA) Scheda di Tokisada sul sito della serie
- ^ a b c d e f Saint Seiya Ω, ep. 47
- ^ a b c d e Saint Seiya Ω, ep. 43
- ^ (JA) Scheda di Amor sul sito della serie
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- ^ (JA) Scheda di Mars sul sito della serie
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- ^ (JA) Scheda di Orudukia sul sito della serie
- ^ a b (JA) Scheda di Ragno sul sito della serie
- ^ a b Nome presente sul libretto del terzo DVD/Blu-Ray della serie.
- ^ a b Saint Seiya Ω, ep. 16
- ^ (JA) Scheda di Radzinsky sul sito della serie
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- ^ (JA) Scheda di Bacchus sul sito della serie
- ^ (JA) Scheda di Diana sul sito della serie
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- ^ (JA) Scheda di Greip sul sito della serie
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