Sugarland Express (The Sugarland Express) è un film del 1974 diretto da Steven Spielberg e interpretato da Goldie Hawn, William Atherton, Ben Johnson e Michael Sacks.

Ispirato a eventi realmente accaduti in Texas nel 1969, il film segnò il debutto del regista in un lungometraggio cinematografico (se si esclude Firelight del 1964) e venne accolto con recensioni positive da parte della critica.

Fu presentato in concorso al 27º Festival di Cannes dove vinse il premio per la migliore sceneggiatura.[1]

Trama

Una giovane donna, Lou Jean Poplin, convince suo marito Clovis a evadere di prigione nonostante gli rimangano solo quattro mesi da scontare. Lo scopo della coppia è quello di raggiungere il figlioletto Langston a Sugarland, al confine texano con il Messico. Il tribunale infatti aveva privato la coppia della patria potestà per poi affidarlo a un'anziana coppia di coniugi. I due si impadroniscono di un'auto della polizia prendendone in ostaggio l'agente Maxwell Slide.

All'inseguimento della coppia si lanciano subito diverse pattuglie delle forze dell'ordine alle quali, via via, se ne aggiungono altre, dalle varie contee texane che essi attraversano. Il gigantesco carosello viene seguito con emozione dai media per tutto lo stato. Riscuotendo consensi tra la gente che incontra, Lou si sente un'eroina, e convince il marito a non arrendersi e giungere finalmente a destinazione. Una volta giunti alla casa dei genitori adottivi, tuttavia, la coppia cade in un'imboscata della polizia, nella quale Clovis rimane ferito mortalmente. Lou Jean viene arrestata poco dopo. Epilogo al tramonto con la riconsegna della pistola d'ordinanza all'agente Maxwell per essere quindi liberato dalle manette; questi però rivela ai suoi colleghi che comunque i due gli avevano fatto capire che non gli avrebbero mai fatto del male.

Dei titoli di coda riportano della condanna di Lou Jean a cinque anni di carcere per poi riottenere la potestà del figlio.

Ispirazione e influenze

Nel 1969 Steven Spielberg propose alla Universal un soggetto (che lo studio rifiutò considerandolo troppo pessimistico)[2] ispirato ad un evento accaduto in Texas il 2 maggio dello stesso anno, quando l'ex detenuto Robert Dent e la moglie Ila Fae erano fuggiti a bordo di un'auto dopo aver sequestrato l'agente James Kenneth Crone del Texas Department of Public Safety. Durante la fuga, iniziata da Port Arthur e terminata nella comunità di Wheelock dove i Dent speravano di ricongiungersi con i figli da cui erano stati separati, si era formata una carovana di oltre 150 auto del DPS e l'inseguimento aveva richiamato folle di curiosi e numerose troupe televisive che lo avevano trasformato in un evento mediatico.[3]

In parte ciò che attrasse Spielberg fu l'analogia della vicenda con il film L'asso nella manica, diretto nel 1951 da Billy Wilder, in cui un reporter senza scrupoli organizza una montatura giornalistica attorno a un uomo rimasto intrappolato in una caverna, attirando una grande folla di curiosi da tutto il Paese. «Mi piaceva l'idea di persone che si radunano davanti a un evento mediatico», ha dichiarato in seguito il regista, «senza sapere chi siano i personaggi o di cosa si tratti, ma solo sostenendoli... e questo accende un bel po' di buon vecchio sentimentalismo americano».[4] Il co-sceneggiatore Hal Barwood ha aggiunto che Sugarland Express parla di "«come gli americani trovino molto facile confondere la cattiva fama con la celebrità»".[5]

Come ha suggerito il biografo Joseph McBride, il film può essere letto anche ad un livello più personale e affronta un tema divenuto poi ricorrente in molte delle opere di Spielberg, quello relativo all'impossibilità di rimettere insieme i pezzi di una famiglia distrutta.[6] Il bisogno compulsivo di Lou Jean di raggiungere a tutti i costi suo figlio esprimerebbe infatti il dolore che il regista continuava a provare per il fallimento della sua famiglia, del quale incolpava principalmente sua madre, e nella raffigurazione di Lou Jean come "donna-bambina" si potrebbe vedere il riconoscimento di sua madre come una ragazzina mai cresciuta.[6]

Pre-produzione

Prima delle riprese, Spielberg aveva trascorso molte ore con il direttore della fotografia Vilmos Zsigmond per discutere del lavoro da svolgere quel giorno. Spielberg ammirava molto lo stile impressionistico usato da Zsigmond con il regista Robert Altman in film come I compari e Il lungo addio, l'utilizzo dell'illuminazione naturale, la diffusione, le variazioni estreme dell'intensità della luce e le lenti lunghe per comprimere i piani spaziali.(McBride.216)

Spielberg e Zsigmond furono d'accordo nel dare al film un tocco documentaristico e videro numerosi documentari, esaminandoli per soluzioni creative ai problemi delle riprese in esterni. Hanno accettato di scattare il più possibile con fulmini naturali e suoni dal vivo, e di evitare l'uso della fotografia di processo per le numerose scene all'interno delle auto.(McBride.216)

Steven Spielberg: "Avevo un artista grafico che entrava nel mio ufficio e disegnava l'intero film su quella che potevi chiamare una mappa Shell Oil, che ero in grado di registrare su un muro della mia camera d'albergo in Texas. Così ho potuto vedere esattamente come sarebbe apparso il film da una prospettiva a volo d'uccello mentre procedeva da 1 macchina della polizia seguita da 2, poi 10, poi 50. Inoltre tutti gli eccitanti pit-stop del film, la scena dei polli, la scena del vasino portatile. Quindi ho sempre avuto una panoramica visiva in termini di pianificazione giornaliera".(Spielberg.19)

Produzione

Sceneggiatura

Tre anni dopo il rifiuto della Universal, Spielberg conobbe il produttore dello studio Jennings Lang che si mostrò interessato al soggetto e lo incaricò di svilupparlo con i giovani sceneggiatori Hal Barwood e Matthew Robbins.[7] Lang accettò la prima bozza della sceneggiatura realizzata in appena 13 giorni nella primavera del 1972, ma la Universal fece di nuovo marcia indietro.[2] Il progetto andò avanti grazie a Richard D. Zanuck, già vice presidente esecutivo della Warner Bros. e fresco fondatore di una compagnia indipendente con il socio David Brown. L'agente di Spielberg inviò loro la sceneggiatura, in quel momento intitolata Carte Blanche, e poche settimane dopo la Zanuck/Brown Company firmò un contratto con la Universal che finalmente accettò di realizzare il film.[2] Zanuck e Brown incontrarono Lew Wasserman che disse loro: «Questo film è deprimente e il pubblico non risponderà, sarà proiettato in sale vuote. Ma io cosa ne so? Siete voi quelli che fanno il film. Se volete farlo, fatelo».[8]

Barwood e Robbins consegnarono la seconda bozza il 18 ottobre 1972 e poche settimane dopo il titolo venne cambiato in The Sugarland Express, un riferimento alla città fittizia di Sugarland dove il film si conclude.[9] I nomi dei due protagonisti furono cambiati in Clovis e Lou Jean Poplin e Spielberg suggerì ai co-sceneggiatori di rendere quest'ultima la figura centrale della storia. Come ha scritto Joseph McBride nella biografia del regista, il personaggio fu concepito come quello di una bambina capricciosa e viziata che manipola Clovis per soddisfare il suo bisogno di raggiungere il figlio, che nel suo caso non è tanto un'espressione dell'amore materno quanto un irresponsabile prolungamento della sua infanzia.[10]

Cast

La Universal insistette affinché Spielberg e i produttori ingaggiassero una star per interpretare Lou Jean, in modo da avere una sorta di "assicurazione" sulla riuscita commerciale del film. Dopo il rifiuto di diverse attrici, il regista si convinse che la persona con il giusto mix di fascino e ostinazione che la parte richiedeva era Goldie Hawn, vincitrice nel 1970 di un Oscar come miglior attrice non protagonista per Fiore di cactus e a quel tempo nota soprattutto per il personaggio della ragazza sexy e svampita nella trasmissione Rowan & Martin's Laugh-In della NBC.[11]

[[File:Goldie Hawn - 1970.jpg|upright=0.9|thumb|right|Goldie Hawn è Lou Jean Poplin. «Ho sempre pensato che fosse un'attrice drammatica perché prendeva le sue parti comiche molto sul serio», ha ricordato in seguito Spielberg, «si vedeva subito che era molto più intelligente di quanto quelli del Laugh-In le permettevano di dimostrare».[11] Goldie Hawn aveva un contratto con la Universal e aveva passato un anno a rifiutare sceneggiature, cercando di scrollarsi di dosso il cliché della bionda stupida con la quale era ormai identificata. Quando lesse quella di Sugarland Express ne rimase affascinata e accettò la parte, anche se ciò voleva dire lavorare per 300.000 dollari, ben al di sotto del suo stipendio abituale.[2]

Per i ruoli di Clovis e dell'agente Slide, Spielberg cercò due attori che mostrassero una certa somiglianza, sia fisicamente che in termini di atteggiamento, al fine di creare la sensazione che fossero persone fondamentalmente simili ma che la vita aveva portato in direzioni opposte. Il ruolo di Clovis fu affidato al semisconosciuto William Atherton mentre quello di Slide fu assegnato a Michael Sacks, già interprete di Mattatoio 5 di George Roy Hill per il quale avrebbe ottenuto un anno più tardi una candidatura al Golden Globe come miglior attore debuttante.[2]

Per i personaggi minori furono effettuate ricerche a Dallas, Houston e San Antonio dove vennero reclutati abitanti e personalità locali, quasi tutti senza alcuna esperienza di recitazione. Tra questi c'erano il giudice Merrill Connally, fratello del segretario al tesoro John Connally, il giornalista e avvocato Maury Maverick Jr. e il deputato A.L. Camp che interpreta l'anziano Mr. Nocker.[12] Nel film compaiono anche Harrison Zanuck, figlio del co-produttore e dell'attrice Linda Harrison che venne scelto per la parte del piccolo Langston,[12] e James Kenneth Crone, l'agente sequestrato dai coniugi Dent nel 1969 che interpreta un vice sceriffo. Tra gli attori non accreditati si riconoscono inoltre Richard Bright, conosciuto soprattutto per il personaggio di Al Neri nella trilogia de Il padrino (interpreta Marvin Dybala) e Dean Jones, volto noto di molte produzioni Disney (è il poliziotto all'incontro di football).

Riprese

A dicembre Spielberg fece una serie di sopralluoghi in Texas con lo scenografo Joseph Alves Jr. e il direttore di produzione Bill Gilmore, trovando le ___location più adatte in un raggio di trenta miglia intorno a San Antonio.[13] Le riprese in Texas iniziarono il 15 gennaio 1973 e Zanuck, pensando di dover dare al regista la possibilità di fare un po' di pratica per il suo primo lungometraggio, incaricò Gilmore di iniziare il film con qualcosa di relativamente semplice e di dare al regista tutto il tempo necessario a stabilire il controllo del set.[2] «Non aveva mai lavorato con una troupe così grande», ha dichiarato in seguito, «non volevo essere lì per la prima ripresa, volevo che pensasse che era lui a gestire la situazione... nel tempo che ci ho messo ad arrivare aveva già realizzato la ripresa più complessa che avessi mai visto in vita mia!»[11]

[[File:G2Panaflexclosed.jpg|upright=1.2|thumb|left|

Un modello di cinepresa Panaflex.

Spielberg girò il film per la maggior parte in continuità, il che aiutò gli attori a sviluppare i loro personaggi in modo più completo e rese più facile controllare i costi di produzione, dal momento che l'entourage al seguito dei due protagonisti sarebbe costantemente cresciuto nel corso della storia.[2] Alcune delle riprese più complesse furono però girate le ultime due settimane in modo da poter utilizzare la Panaflex, una cinepresa leggera e silenziosa da poco sviluppata dalla Panavision che scelse proprio Sugarland Express per lanciarla.[14] La nuova cinepresa permise a Spielberg di catturare inquadrature complicate dall'interno dell'auto dei fuggiaschi, tra cui la prima carrellata dal sedile anteriore a quello posteriore e la prima panoramica di 360 gradi all'interno di un'auto nella storia del cinema.[2]


«Capii quasi subito che aveva conoscenza, padronanza, abilità e un innato senso della meccanica visiva... Sapeva come muovere la cinepresa... come muovere la gente intorno, semplicemente lo sapeva» (Richard D. Zanuck).[15]

Il DPS del Texas, preoccupato di come la sua immagine avrebbe resistito a un film sull'affare di Bobby Dent, inizialmente rifiutò di cooperare. Bill Gilmore alla fine persuase i funzionari del DPS che il film "non avrebbe dipinto la loro gente in cattiva luce, sono sicuro che ho detto tutto quello che dovevo". Questo permise alle riprese di procedere ma la compagnia cinematografica dovette ancora assemblare la propria flotta di veicoli per l'inseguimento della macchina della polizia in cui Lou Jean e Clovis viaggiavano con i loro ostaggi. Gilmore acquistò 23 auto in un'asta della polizia e ne affittò altre 17 da fonti non DPS.(McBride.217)

Spielberg girò la scena dell'evasione nella prigione di Stato di Jester a Sugar Land, in Texas.(tcm.turner.com/tcmdb/title/21194/The-Sugarland-Express/articles.html)

Per aiutare a mantenere il suo orientamento, Spielberg, come aveva fatto con Duel, fece realizzare un murale che mostrava i progressi della caccia. Aveva anche uno storyboard di Joe Alves in alcune scene, sebbene gran parte dell'azione fosse improvvisata sul posto, sempre con l'aiuto esperto del coordinatore degli stunt Carey Loftin.(McBride.217)

Quest'ultimo portò i migliori stunt drivers che riuscì a trovare a Hollywood per assicurarsi che gli incidenti stradali potessero essere filmati in modo sicuro. Uno dei più difficili fu quello in cui una macchina della polizia colpisce quella dei fuggiaschi causando una reazione a catena, mentre un'altra auto colpisce l'auto con il tergicristallo e diverse altre auto si arretrano a vicenda. Poiché la ripresa fu effettuata di notte e non c'erano luci stradali all'incrocio dove fu girata, l'art director costruì una stazione di noleggio di trattori su un lato della strada e installò 200 lampadine da 50 watt. Quelle e le luci di una stazione di servizio nelle vicinanze dettero al direttore della fotografia Vilmos Zsigmond tutta la luce di cui aveva bisogno per catturare la sequenza.(tcm.turner.com/tcmdb/title/21194/The-Sugarland-Express/articles.html)

Durante le riprese all'interno e intorno alla macchina di pattuglia dell'ufficiale Slide, le ruote sono state rimosse da un veicolo e sono state montate vicino a terra su un rimorchio a pianale. Spielberg e Zsigmond non si accontentano di sparare solo con telecamere fisse o bloccate, ma installano tracce su una piattaforma collegata a un veicolo, utilizzando un piccolo carrello per filmare gli scatti di tracciamento accanto alla macchina in movimento.(McBride.217)

Spielberg sembrava avere ripensamenti riguardo al suo approccio dopo il fallimento commerciale del film, tratteggiato nel 1977 come "se dovessi fare tutto da capo, farei TSE in un modo completamente diverso". Ha detto che avrebbe voluto che avesse fatto la prima metà del film interamente dal punto di vista del capitano Tanner, "da dietro le barricate della polizia, dall'interno della sua pattuglia della nave da crociera." Non avrei mai visto i bambini fuggiaschi, solo sentire le loro voci sulla radio della polizia , forse vedo tre teste in lontananza con il binocolo, perché non credo che le autorità abbiano avuto un discreto scossone nel TSE ... Poi nella seconda parte del film avrei raccontato tutta la storia all'interno dell'auto e quanto davvero ingenuo e backwoodsy queste persone sono e quanto fossero futili e veramente stupidi i loro obiettivi".(McBride.221)

Steven Spielberg: "Poiché si trattava di un problema logistico così monumentale, tutto nel TSE era stato elaborato in anticipo sulla base di una sceneggiatura master estremamente dettagliata. In effetti, è stato elaborato al punto in cui la prosa era così metaforica da ispirare molti scatti nel film. Barwood e Robbins hanno descritto in un colpo solo 5 auto della polizia che sfrecciavano dietro la macchina fotografica come la Daytona 500, che immediatamente riporta alla mente l'immagine della telecamera titolata che sei così abituato a vedere sul "Wide World of Sports at the Daytona 500". Quel tipo di metafora, quel tipo di immagine contenuta in una frase semplice ha contribuito a far scattare metà dei colpi in mente".(Spielberg.19)

Nella scena in cui il cecchino sta mirando fuori dalla finestra verso l'auto che si avvicina, Spielberg utilizzò la combinazione di uno zoom in avanti e di una carrellata indietro, il cosiddetto effetto dolly zoom usato la prima volta da Alfred Hitchcock in La donna che visse due volte (per questo chiamato anche "effetto Vertigo") che il regista avrebbe di nuovo usato in una scena di Lo squalo.(imdb.trivia)

La produzione utilizzò 23 auto della polizia usate con rilevatori di velocità radar acquistati dal DPS. Var del 6 dicembre 1972 riportò che il regista aveva pianificato di girare le sequenze di inseguimento a est di Houston e continuare in Texas fino a Del Rio e Eagle Pass. Le note di produzione di HR e una notizia del 30 marzo 1973 di DV affermavano che le riprese avvennero intorno a San Antonio. Come notato nell'articolo di AmCin, una notevole quantità di riprese è stata effettuata intorno alla città di Floresville in Texas, che si trovava a circa trenta miglia a sud-est di San Antonio e rappresentata come la città fittizia di Sugarland. In LAT del marzo 1973, Spielberg dichiarò che stavano guidando verso ovest e che alcune parti del film furono girate lungo la US Highway 90-A. Fonti moderne aggiungono le città di Converse e Pleasanton, Texas.(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/54865)

  • San Antonio, Texas (Harlandale ISD Stadium & Military Drive)
  • Jester State Prison, Sugar Land, Texas, USA (TDC pre-release facility)
  • Floresville, Texas, USA (as Sugarland, foster home exteriors on 3rd at G street)
  • Richmond, Texas, USA (Scene with patrolman pursuing Lou Jean after she steals car)
  • Del Rio, Texas, USA
  • Pleasanton, Texas, USA (Fried chicken scenes)
  • Converse, Texas, USA (Beginning at alternating flashing amber traffic signal, local cops waiting on side of Fina Station - traffic wreck)

Le riprese terminarono a fine marzo del 1973, cinque giorni dopo il programma previsto di cinquantacinque giorni. Il direttore di produzione Bill Gilmore disse che il ritardo era da attribuire al maltempo e alla mancanza di luce dovuta alla brevità delle giornate invernali.[16]

Post-produzione e anteprima

Dopo aver montato il film durante l'estate con Edward M. Abroms e Verna Fields, Spielberg completò la post-produzione il 10 settembre. La colonna sonora fu la prima composta per Spielberg da John Williams, che divenne un membro abituale del team creativo del regista. Spielberg aveva ammirato molto le musiche realizzate per due film di Mark Rydell, Boon il saccheggiatore (1969) e I cowboys (1972): «Quando ascoltai entrambe le partiture ho dovuto incontrare questa reliquia moderna di un'era perduta di sinfonie cinematografiche... Volevo un suono alla Aaron Copland per il mio primo film. Volevo ottanta strumenti, una sezione d'archi colossale, ma John ha gentilmente detto di no, qui serviva l'armonica e un ensemble di archi molto limitato».[16]

I vertici della Universal furono soddisfatti della versione "grezza" del film, ma l'anteprima di San Jose nell'autunno del 1973 frenò il loro entusiasmo. Il pubblico sembrò apprezzare la prima parte, in particolare l'interpretazione brillante di Goldie Hawn, ma nella seconda metà diventò chiaro che si trattava di un film più serio e l'umore degli spettatori cambiò radicalmente. Alcuni scoppiarono in lacrime, altri lasciarono la sala infuriati.[16]

Zanuck e Brown pensarono di lasciare il film così com'era ma Spielberg li convinse a ridurlo da 121 a 108 minuti e a montare di nuovo alcuni dei momenti di commedia della prima metà. La nuova versione destò reazioni decisamente diverse nelle anteprime per i rappresentanti dell'industria cinematografica e come riportò The Hollywood Reporter, «nell'ambiente di Hollywood si sparse la voce che il film di un nuovo grande regista era all'orizzonte».[17]

Ciò nonostante la Universal vide nella disastrosa proiezione di San Jose una conferma dei suoi timori e riconsiderò la decisione di lanciare Sugarland Express nel Giorno del ringraziamento, anche per evitare di competere con film con maggiore appeal commerciale come La stangata e L'esorcista, spostandone l'uscita ai primi mesi del 1974.[18] Anche l'idea di una iniziale distribuzione limitata venne abbandonata e invece di far uscire il film in un cinema a Los Angeles e uno a New York prima di distribuirlo gradualmente in tutto il Paese (strategia di solito riservata ai film con maggiore potenziale commerciale), lo studio passò a un piano di "saturazione", ovvero farlo uscire subito in 250 sale prima che un eventuale passaparola negativo potesse diffondersi.[18]

Distribuzione

Il 30 marzo 1974 Sugarland Express debuttò ufficialmente al New Directors/New Films Festival organizzato dal MoMA e dal Lincoln Center di New York e venne distribuito nelle sale dal 5 aprile. Spielberg dichiarò alcune settimane dopo su The Hollywood Reporter che il film si era rivelato «estremamente difficile da vendere» e che la Universal non era riuscita a trovare il giusto approccio neanche dopo tre settimane dall'uscita e ventotto campagne promozionali proposte.[12]

Nel novembre del 1975, dopo la messa in onda da parte della NBC, il Department of Public Safety del Texas venne sommerso di telefonate da parte di cittadini che criticarono il dipartimento per come aveva condotto la vicenda descritta. Il colonnello Wilson Speir, direttore del DPS, si lamentò sulla stampa per il modo in cui i suoi uomini erano stati ritratti nel film, che in molti avevano evidentemente preso come un resoconto fedele degli avvenimenti, e accusò la NBC di aver fatto «un grave disservizio al DPS e alle forze dell'ordine in generale, trasmettendo il film senza specificare né prima né dopo che si trattava di finzione».[19]

Date di uscita

  • Stati Uniti (The Sugarland Express) – 30 marzo 1974
  • Svezia (Sugarland Express) – 29 maggio 1974
  • Finlandia (Kovat ratsastajat) – 7 giugno 1974
  • Giappone (続・激突!/カージャック) – 8 giugno 1974
  • Francia (Sugarland Express) – 12 giugno 1974
  • Regno Unito (The Sugarland Express) – 14 giugno 1974
  • Danimarca (Sugarland Express) – 28 giugno 1974
  • Norvegia (The Sugarland Express) – 30 settembre 1974
  • Hong Kong – 19 ottobre 1974
  • Irlanda (The Sugarland Express) – 22 novembre 1974
  • Italia (Sugarland Express) – 28 novembre 1974
  • Belgio – 3 gennaio 1975
  • Germania Ovest (Sugarland Express) – 24 gennaio 1975
  • Uruguay (Loca evasión) – 10 febbraio 1975
  • Portogallo (Asfalto Quente) – 29 agosto 1975
  • Polonia (Sugarland Express) – 22 settembre 1975
  • Ungheria (Sugarlandi hajtóvadászat) – 14 giugno 1979

Home Video

Il film è stato distribuito per la prima volta in DVD il 17 agosto 2004 dalla Universal Studios e nel 2014 è stato incluso nel box set Steven Spielberg Director's Collection costituito da 8 DVD, che ha ottenuto una candidatura ai Saturn Awards come "migliore edizione speciale DVD/Blu-ray".[1][20]

Accoglienza

Incassi

I risultati al box office confermarono le preoccupazioni della Universal e Sugarland Express incassò complessivamente 12,8 milioni di dollari (di cui 7,5 negli Stati Uniti) a fronte di un costo di circa 3 milioni, non certo quello che lo studio si aspettava per un film con protagonista una star del calibro di Goldie Hawn.[18][21] Richard D. Zanuck attribuì la responsabilità del flop proprio alla presenza dell'attrice («Non era una film allegro e la gente non voleva vederla in un ruolo serio, voleva vederla come una ragazza sciocca») ma Spielberg replicò nel settembre 1974 che il fallimento del film al botteghino «non era dovuto alla presentazione di Goldie come personaggio anti-Laugh-In, ma alla campagna promozionale, ai tempi, al programma di distribuzione e alla considerazione del film da parte dello studio, non aveva nulla a che fare con il rifiuto di Goldie da parte del pubblico».[22]

Critica

«Ottenne buone recensioni, ma avrei dato via tutte quelle recensioni per un pubblico più numeroso.»

Il sito Rotten Tomatoes riporta il 91% di recensioni professionali con giudizio positivo, mentre il sito Metacritic assegna al film un punteggio di 65 su 100 basato su 4 recensioni.[23][24]

Su The New Yorker la critica Pauline Kael definì Sugarland Express «uno dei film d'esordio più fenomenali nella storia del cinema» e vide Spielberg come «una rarità tra i registi, un intrattenitore nato, forse l'Howard Hawks di una nuova generazione».[18] Nella sua recensione scrisse anche che «forse Spielberg ama l'azione, la commedia e la velocità così tanto che non gli importa se in un film non c'è altro... ma del resto un sacco di bravi cineasti ce l'hanno fatta senza essere profondi».[22]

Un giudizio analogo fu espresso da Paul D. Zimmerman, che su Newsweek annunciò «l'arrivo di uno straordinario regista di talento» e aggiunse: «Ciò che sorprende è la padronanza dell'azione mozzafiato di Spielberg, l'estensione visiva che realizza con il direttore della fotografia Vilmos Zsigmond, la visione satirica ma stranamente bella di un'America sulle ruote».[18][14] Anche Dilys Powell del Times sottolineò il talento del regista, che in Europa era stato scoperto da poco con l'uscita di Duel nei cinema: «Uno è propenso a temere per il secondo film di un giovane regista promettente, ma questa volta l'ansia non era necessaria».[18]

Più critico fu il giudizio di Roger Ebert che scrisse sul Chicago Sun-Times: «Se alla fine il film non convince è perché Spielberg ha prestato troppa attenzione a tutte quelle macchine della polizia... e non abbastanza alle personalità dei suoi personaggi... Ma il film ha i suoi momenti e quando i fuggiaschi sfilano per la Main Street e vengono accolti con regali dai loro nuovi fans, dobbiamo ammetterlo: sì, è così che la celebrità funziona in America, non importa per cosa tu sia famoso».[2]

Tra le recensioni più negative ci fu quella di Stepehn Farber del New York Times, secondo il quale «alcuni critici ingenui sono stati probabilmente intimiditi dalla giovane età di Spielberg e dalla sua destrezza tecnica... Sugarland Express è un ottimo esempio dei nuovi film industriali: superficiale, cinico, meccanico, vuoto... Spielberg sacrifica la logica narrativa e la coerenza dei personaggi in favore di brividi veloci e risate facili... Sugarland Express è una "dichiarazione sociale" il cui unico impegno è il botteghino».[25]

Riconoscimenti

Prix du scénario a Hal Barwood, Matthew Robbins e Steven Spielberg
Candidatura al Grand Prix du Festival
Candidatura per la miglior commedia originale a Hal Barwood, Matthew Robbins e Steven Spielberg

Colonna sonora

La colonna sonora di Sugarland Express è l'unica tra quelle realizzate per i film di Spielberg a non essere mai stata pubblicata ufficialmente. Solo il tema principale è presente in diverse raccolte di musiche da film composte da John Williams mentre nel 2000 l'intera colonna sonora è stata distribuita dalla tedesca Sugar Records in un'edizione non ufficiale contenente anche quella di L'uomo che amò Gatta Danzante di Richard C. Sarafian.[26]

Differenze rispetto agli eventi

Tra i fatti realmente accaduti nel maggio 1969 e quelli narrati nel film esistono alcune differenze:

  • La fuga di Robert e Ila Fae Dent durò circa 6 ore mentre nel film si conclude dopo un paio di giorni.[12]
  • Robert Dent non evase dalla prigione con l'aiuto della moglie, era già stato scarcerato quando si verificarono gli eventi.[27]
  • Nel film il figlio dei due protagonisti è stato adottato dalla famiglia Loobys mentre in realtà la coppia aveva due figli (nati da una precedente relazione della donna) che vivevano presso i nonni materni dove i due erano diretti.[27]
  • I veri protagonisti della vicenda arrivarono fino alla comunità texana di Wheelock, dove vivevano i genitori di Ila Fae, mentre nel film la fuga di Clovis e Lou Jean si conclude nella città fittizia di Sugarland. In Texas esiste la città di Sugar Land, nella Contea di Fort Bend (dove tra l'altro è stata girata la sequenza dell'evasione), che nel 1935 ha dato i natali all'ex giocatore di football americano Charles Kenneth Hall, soprannominato "Sugar Land Express".[12]
  • Bobby Dent non fu colpito da lunga distanza con un fucile dotato di mirino telescopico ma a distanza ravvicinata e non morì immediatamente ma dopo circa un'ora e mezzo in ospedale, a causa delle ferite riportate.[19][27]

Note

  1. ^ a b Sugarland Express - Awards, su imdb.com, www.imdb.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  2. ^ a b c d e f g h i The Sugarland Express - Articles, su tcm.turner.com, www.tcm.turner.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  3. ^ The "Sugarland Express" Gang, su texasmonthly.com, www.texasmonthly.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  4. ^ Spielberg (2000), p. 18
  5. ^ McBride (2010), p. 220
  6. ^ a b McBride (2010), p. 219-220
  7. ^ McBride (2010), p. 211
  8. ^ McBride (2010), p. 212
  9. ^ McBride (2010), p. 213
  10. ^ McBride (2010), p. 213-214
  11. ^ a b c McBride (2010), p. 214
  12. ^ a b c d e The Sugarland Express (1974) ‎- History, su catalog.afi.com, www.catalog.afi.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  13. ^ McBride (2010), p. 215
  14. ^ a b McBride (2010), p. 214-217 Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "McBride.217" è stato definito più volte con contenuti diversi
  15. ^ McBride (2010), p. 214-215
  16. ^ a b c McBride (2010), p. 222
  17. ^ McBride (2010), p. 222-223
  18. ^ a b c d e f McBride (2010), p. 223
  19. ^ a b Movie spins yarn, angers Texas DPS (PDF), su newspaper.library.tamu.edu, www.newspaper.library.tamu.edu. URL consultato il 28 maggio 2019.
  20. ^ The Sugarland Express (1974) ‎- Releases, su allmovie.com, www.allmovie.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  21. ^ The Sugarland Express, su boxofficemojo.com, www.boxofficemojo.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  22. ^ a b c McBride (2010), p. 224
  23. ^ The Sugarland Express (1974), su rottentomatoes.com, www.rottentomatoes.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  24. ^ The Sugarland Express (1974), su metacritic.com, www.metacritic.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  25. ^ McBride (2010), p. 223-224
  26. ^ John Williams (4) ‎– The Sugarland Express, su discogs.com, www.discogs.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  27. ^ a b c Ex-Con Dies in Pool of Blood, su cdnc.ucr.edu, www.cdnc.ucr.edu. URL consultato il 28 maggio 2019.

Bibliografia

Collegamenti esterni

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