Saussurea pygmaea

specie di pianta della famiglia Asteraceae

La Saussurea monocefala (Saussurea pygmaea (Jacq.) Sprengel, 1826) è una pianta erbacea delle zone alpine, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

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Saussurea monocefala
Saussurea pygmaea
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Tricolpate basali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi II
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCarduoideae
TribùCardueae
SottotribùCarduinae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCardueae
SottotribùEchinopsinae
GenereSaussurea
SpecieS. pygmaea
Nomenclatura binomiale
Saussurea pygmaea
(Jacq.) Sprengel, 1826
Nomi comuni

Saussurea pigmea

Etimologia

Il nome generico (Saussurrea) deriva da quello dello scienziato ginevrino Horace-Bénédict De Saussure (1740 – 1799), naturalista e alpinista, professore presso l'Accademia di Ginevra, che fu il promotore della prima salita al Monte Bianco nel 1786, e da quello del figlio Théodore de Saussure.[1][2] Il nome specifico (pygmaea) è relativo al minuto portamento di questa specie. Mentre il nome comune (monocefala) fa riferimento alla sua infiorescenza formata a una solo capolino.
Il binomio scientifico attualmente accettato è stato definito inizialmente dal medico, chimico e botanico tedesco Nikolaus Joseph von Jacquin (Leida, 16 febbraio 1727 – Vienna, 26 ottobre 1817) e successivamente perfezionato dal botanico tedesco Kurt Polykarp Joachim Sprengel (Boldekow, 3 agosto 1776 – Halle, 15 marzo 1833) nella pubblicazione ”Systema vegetabilium. Editio decima sexta. Gottingae” del 1826.[3]

Descrizione

 
Descrizione delle parti della pianta

L'aspetto di queste piante è erbaceo lievemente cespuglioso con piccole dimensioni (da 2 a 15 cm – massimo 20 cm). La forma biologica della specie è emicriptofita rosulata (H ros); ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e con le foglie disposte a formare una rosetta basale. L'indumento è irsuto.

Radici

Le radici sono secondarie da rizoma.

Fusto

  • Parte ipogea: la parte sotterranea è un rizoma a portamento orizzontale.
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta, rossastra e striata; pubescente alla base e glabrescente alla fine.

Foglie

Le foglie sono lineari o strettamente lanceolate con punte acuminate; sono inoltre progressivamente ristrette alla base; la pagina inferiore è grigiastra, quella superiore verde; i bordi sono lievemente dentati. Dimensione delle foglie: larghezza 3 – 8 mm; 30 – 70 mm.

Infiorescenza

La infiorescenza è formata da un unico capolino relativamente grande ma a volte superato dalle foglie basali. La struttura del capolino è quella tipica delle Asteraceae: un breve peduncolo (in alcuni casi il capolino è sub-sessile) sorregge un involucro piriforme-cilindrico composto da diverse brattee (o squame) intere e inermi (senza appendice apicale spinosa), disposte su più serie in modo embricato che fanno da protezione al ricettacolo più o meno piano, provvisto di pagliette, sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Dimensione del capolino: larghezza 2 – 3 cm; 3 – 4 cm.

Fiore

I fiori sono tutti del tipo tubuloso[4] (il tipo ligulato, i fiori del raggio, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono ermafroditi, attinoformi, tetra-ciclici (con quattro verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ossia sia il calice che la corolla sono composti da cinque elementi).

* K 0, C (5), A (5), G 2 (infero)[5]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla ha una forma cilindrica regolare (tubolare) terminante con 5 profondi lobi; il colore è roseo.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e glabri; le antere sono saldate fra di loro e formano un manicotto circondante lo stilo. Le appendici delle antere sono lanceolate (alla base sono presenti due sottili ciglia lanose).[2]
  • Gineceo: l'ovario è infero e uniloculare formato da 2 carpelli; lo stilo è unico con uno stimma terminale lungamente bifido e glabro (è presente solamente un anello di peli sotto la ramificazione dello stilo). La superficie stigmatica è localizzata nella parte interna dello stilo.[6] Il colore dello stilo è violetto.
  • Fioritura: da luglio a agosto (settembre a quote più basse).

Frutti

I frutti sono degli acheni a forma sub-cilindrica, allungati e stretti; sono striati longitudinalmente. Il pappo si compone di un ciuffo di peli bi-seriati: i peli esterni sono persistenti e denticolati, quelli interni più grandi sono più piumosi, caduchi e connati alla base.[7]

Riproduzione

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

 
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[8] – Distribuzione alpina[9])

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:[9]

Formazione : Comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
Classe : Elyno-Seslerietea variae;
Ordine : Seslerietalia variae;
Alleanza : Seslerion variae;

Sistematica

La famiglia di appartenenza della Saussurea pygmaea (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[10] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11]). Il genere Saussurea DC., 1810 ha una distribuzione molto ampia (Europa, Asia e America) ma sempre in regioni montuose di tipo alpino. Comprende diverse centinaia di specie di cui 4 sono presenti anche nella flora spontanea italiana.
Il basionimo per questa specie è: Carduus pygmaeus Jeacq., 1762

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Cirsium pygmaeum Scop.
  • Cnicus pygmaeus L.
  • Lagurostemon pygmaeus (Jacq.) Cass.
  • Lagurostemon pygmaeus var. pygmaeus
  • Saussurea monocephala Cass.

Specie simili

  • Saussurea discolor (Willd.) DC.: si distingue in quanto l'infiorescenza è corimbosa (con 5 – 15 capolini); le foglie basali hanno una lamina triangolare, mentre alla base possono essere troncate o cuoriformi; la pagina inferiore della foglia è candida.
  • Saussurea alpina (L.) DC.: le foglie sono più strette e la faccia inferiore è grigia o biancastra.
  • Saussurea depressa Gren.: la pianta ha un portamento nano (i capolini spesso sono superati dalle foglie) e la faccia inferiore è bianco-nivea.

Altre notizie

La Saussurea pigmea in altre lingue viene chiamata nei seguenti modi:

  • (DE) Zwerg-Alpenscharte
  • (FR) Saussurée naine

Note

  1. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'11 dicembre 2011.
  2. ^ a b Motta 1960, Vol. 3 - pag. 645.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 19 dicembre 2011.
  4. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 4.
  5. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 22 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  6. ^ Judd 2007, pag. 523.
  7. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 166.
  8. ^ Conti et al. 2005, pag. 159.
  9. ^ a b c Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 568.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858.

Bibliografia

  • Jose L. Panero and Vicki A. Funk, Toward a phylogenetic subfamilial classification for the Compositae (Asteraceae), in Proceeding of the biological society of Washington. 115(a):760– 773. 2002.
  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT) anno=2009.
  • Häffner E. & Hellwig F.H, Phylogeny of the tribe Cardueae (Compositae) with emphasis on the subtribe Carduinae: an analysis based on ITS sequence data. (PDF) [collegamento interrotto], in Willdenowia 1999; 29: 27 – 39.
  • Joachim W. Kadereit, Charles Jeffrey, Flowering plants: Eudicots ; Asterales, New York, Springer, 2007, p. 127, ISBN 3-540-31050-9.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, p. 645.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, p. 166, ISBN 88-506-2449-2.
  • D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 568.
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 159, ISBN 88-7621-458-5.

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