Siracusa Calcio 1924
Il Siracusa Calcio s.r.l.[5], o più semplicemente Siracusa, è stata una società calcistica italiana con sede nella città di Siracusa.
Siracusa Calcio Calcio ![]() | |
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Aretusei,[1] Azzurri,[2] Leoni[3] | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | Leone |
Inno | Azzurro P. Conte/Virano/Pallavicini |
Dati societari | |
Città | Siracusa |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Fondazione | 1924 |
Rifondazione | 1937 |
Rifondazione | 1995 |
Rifondazione | 2013 |
Stadio | Nicola De Simone (5 946[4] posti) |
Palmarès | |
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Trofei nazionali | 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro |
Si invita a seguire il modello di voce |
Fondato il 1º aprile 1924 con la denominazione di Circolo Sportivo Tommaso Gargallo,[6] il club si trova attualmente al 72º posto nella classifica perpetua della Serie B, che tiene conto di tutte le squadre di calcio che hanno militato in cadetteria almeno una volta, e al 69º nel ranking della tradizione sportiva in Italia, che tiene conto del punteggio risultante della sommatoria del valore ottenuto dalle partecipazioni ai campionati professionistici. La squadra, nella sua storia, ha collezionato 7 partecipazioni al campionato di Serie B e 50 in Serie C. In bacheca, tra i trofei conquistati, figura una Coppa Italia di Serie C vinta nel 1979.[7] Il miglior piazzamento in Serie B con il capitano è il 5º posto, raggiunto nelle stagioni 1947-1948 e 1950-1951; in quest'ultima, tra i cadetti, è divenuta anche la squadra del Mezzogiorno d'Italia che ha ottenuto il miglior piazzamento senza aver mai sfiorato la promozione in Serie A.[8] Risulta essere la quarta squadra della Sicilia per il maggior numero di partecipazioni a campionati professionistici.
Il colore sociale del club è l'azzurro mentre lo storico simbolo è il leone.[9] L'impianto sede delle partite casalinghe è lo stadio Nicola De Simone di Siracusa, intitolato all'omonimo calciatore morto dopo alcuni giorni di coma (il 30 maggio 1979), a causa di uno scontro di gioco durante il match contro la Palmese.[10]
Nella stagione 2018-2019 milita nel girone C di Serie C. Dalla stagione 2019-2020 non è più iscritta alla serie C.
Storia
La prima formazione calcistica siracusana nasce nel 1907 con lo Sporting Club Ortigia. Esso prenderà parte, due anni più tardi, alla Coppa Lipton arrivando a disputare la semifinale (disputata a Palermo il 10 aprile 1909) contro i locali del Palermo FBC, vinta da questi ultimi col punteggio di 4-2, nonostante la vittoria a tavolino nel prepartita a causa dello schieramento di giocatori professionisti nelle file dell'Ortigia, cosa espressamente vietata dai regolamenti dell'epoca[11][12]. L'incontro fu comunque disputato come amichevole. Eccetto sporadiche apparizioni a livello provinciale, da quel momento non si avranno più notizie del club isolano, se non nei primi anni venti, quando sorsero nuovi club. Tra questi, vanno citati in modo particolare il 75º Reggimento Fanteria, l'Esperia e l'Insuperabile. Nello stesso anno, (1923) si aggiunse il Circolo Sportivo Tommaso Gargallo[6], dal nome del poeta siracusano.[13] La sera del 1º aprile 1924 avvenne la svolta per il calcio cittadino: la fusione tra Esperia, Insuperabile e 75º Fanteria nella sezione calcio del CS Tommaso Gargallo, fusione sponsorizzata e attuata da Luigi Santuccio e Genesio Pioletti. A determinare ciò fu un quadrangolare organizzato da una rappresentativa del Gargallo in cui parteciparono le suddette squadre, e vinto dalla società organizzatrice che batté gli ortigiani dell'Esperia 9-0 in finale[6]. A fusione avvenuta, la famiglia Gargallo, con a capo i pronipoti di Tommaso Gargallo Filippo Francesco e Mario Tommaso, stanziarono 5.000 lire per costruire le basi economiche della neonata società aretusea.
All'unificazione dei campionati, nel 1929, il Siracusa parte già dalla nuova stagione di Prima Divisione (odierna terza serie italiana di calcio) e resta in cadetteria sino al 1934-1935. Al quinto anno consecutivo, il Siracusa parte male e con problemi economici inizia l'annata con un punto di penalizzazione. Non molto dopo, sempre per motivi finanziari, si ritirerà dalla stagione. Il 27 marzo 1935, dopo l'ultima rinuncia, la FIGC decreta l'inevitabile radiazione dai propri ranghi. Dopo due anni di tentativi di fondare un nuovo club, nel 1937 vide la luce l'Associazione Sportiva Siracusa[14] per merito di alcuni appassionati aretusei che la iscrissero al campionato siciliano. In seguito, dopo essere tornata in Serie C, sfiorerà ripetutamente il salto di categoria, ottenendo: dal 1938 al 1940 il secondo posto consecutivo, nell'annata 1940-1941, con la compagine siracusana allenata dall'esordiente Giuseppe Viani, il primo posto, poi perdendo nel girone A finale i primi i due posti validi per un solo punto, e dal 1941 al 1943 di nuovo la seconda posizione consecutiva in graduatoria.
Il 22 settembre 1946, per la società calcistica di Siracusa, rappresenta una data storica: per la prima volta in assoluto ottiene l'ammissione in Serie B, grazie ai titoli sportivi e alle mancate promozioni negli anni precedenti, esordendo in cadetteria nella stagione 1946-1947[15], in un Siracusa-Foggia terminato 3-0 con doppietta di Luciano Cavaleri (autore del primo gol degli azzurri in B) e rete di Dandolo Flumini[16]. Vi militò sette anni di fila, fino al 1952-1953, disputando diversi derby con Catania, Messina e Palermo e incontrando anche club di grosso blasone come Genoa, Napoli e Roma. Tra gli attaccanti più prolifici negli anni della Serie B sicuramente figura Bruno Micheloni, attaccante di stazza, che nel triennio trascorso a Siracusa mise a segno la bellezza di 53 reti.[17]
A fine anni sessanta gli azzurri attraversano un periodo critico, che li vede retrocedere in Serie D nella stagione 1967-1968[18], dopo 31 anni trascorsi fra la B e la C. Dopo i primi due campionati conclusi rispettivamente al 3º e al 10º posto, nel terzo e ultimo 1970-1971 riesce a disputare un campionato di vertice, in cui tiene un lungo testa a testa con il Cantieri Navali Palermo. Entrambe le formazioni chiusero al primo posto in campionato portandole ai due spareggi del Celeste di Messina (0-0) e del Collana di Napoli (1-1); qui, dopo i tempi supplementari, la vittoria fu assegnata a sorte agli aretusei con il lancio della moneta, sancendo così il ritorno in C dopo tre anni.[19]
Dopo essere stato declassato in Serie C2, nella stagione 1978-1979 vince campionato e Coppa Italia Semiprofessionisti, aggiudicandosi il trofeo il 17 giugno 1979 battendo al De Simone la Biellese con rete di Walter Ballarin a tre minuti dal termine[20]. La stagione ebbe comunque un sapore agrodolce, in quanto caratterizzata anche dalla scomparsa del difensore Nicola De Simone, ricoverato d'urgenza a Napoli dopo un duro incidente di gioco subito durante la trasferta a Palma Campania, e deceduto dopo 17 giorni di coma.[10]
Dopo essere ripiombato in Serie C2, gli azzurri faticano a rientrare in terza serie. Lo fanno nella stagione 1988-1989 quando, con presidente Giuseppe Imbesi e allenatore Paolo Lombardo, si raggiunge il secondo posto valevole per la promozione, tornando in Serie C1 dopo otto anni, battendo in un Nicola De Simone strapieno per l'occasione (oltre diecimila presenze) la Lodigiani per 3-1 con reti di Pannitteri, Mezzini e Martin.
Nell'estate del 1995 si scrive una delle pagine più nere del Siracusa. Difatti, per la prima volta nella sua lunga storia calcistica, la Lega sancisce la radiazione dai campionati professionistici, per via dei debiti accumulati dal club. Nel febbraio 1996 è toccato al tribunale di Siracusa e alla Figc pronunciarsi rispettivamente con la dichiarazione di fallimento e di radiazione dai ruoli federali.
Si riesce a far ripartire la macchina solamente dal campionato di Promozione, grazie alla seconda squadra cittadina dell'epoca l'Unione Sportiva Marcozzi Siracusa 1956, che di li a breve diventerà il nuovo Siracusa. Negli anni del dilettantismo, una notizia sconvolge la tifoseria azzurra. Il 13 gennaio 1998 l'ex capitano azzurro Giorgio Di Bari, bandiera a cavallo fra gli anni 80/90, muore all'età di 34 anni colpito da un infarto fulminante. In occasione del suo funerale, svoltosi alla Cattedrale di Siracusa, migliaia furono i tifosi azzurri che gli resero omaggio. A lui la città di Siracusa ha dedicato un impianto sportivo.[21][22]
Ripartito dalla Promozione, ma non con i risultati sperati, gli azzurri impiegheranno ben 14 anni per uscire dall'inferno dei campionati dilettantistici, (stagione 2008-2009). Gli sforzi della società non furono premiati, in quanto esattamente 3 anni dopo, ll 16 luglio 2012, il presidente Luigi Salvoldi non versando la fidejussione necessaria per l'iscrizione, sancisce nuovamente da parte del consiglio direttivo della Lega Pro l'esclusione dalla Prima Divisione.[23] Differentemente dal 1995, stavolta la società non va incontro al fallimento, ma cambia poco perché non verrà più iscritta ad alcun campionato. L'estate 2012 verrà ricordata a lungo in città per il rischio concreto di non essere rappresentati da nessuna realtà calcistica che porti il nome del Siracusa.
Questa ipotesi viene scongiurata appena un mese dopo, grazie all'impegno della tifoseria organizzata che crea un azionariato popolare, ed esattamente il 23 agosto nasce l'Associazione Sportiva Dilettantistica Siracusa Calcio[24] poco dopo ridenominato ASD Città di Siracusa per motivi federali, che viene iscritto al campionato di Terza Categoria vinto insieme al Trofeo delle Province.[25][26]
La svolta arriva il 25 giugno 2013 quando l'imprenditore siracusano Gaetano Cutrufo (all'epoca presidente del Palazzolo militante in Eccellenza) rileva la società e decide di trasferirne il titolo sportivo nel capoluogo, Dopo un primo anno di assestamento, Nelle successive due stagioni ottiene due promozioni dirette, riportando a distanza di soli quattro anni il Siracusa in terza serie.
Con l'accesso al campionato professionistico di terza serie, si torna alla vecchia denominazione già utilizzata negli anni '70 Siracusa Calcio.[27]
Nella stagione 2016-2017, gli azzurri tornano alla vittoria casalinga nei derby con Catania e Messina. Cosi, dopo ben 64 anni (il 10 dicembre 2016), nel derby Siracusa-Catania, gli aretusei hanno la meglio sui cugini etnei per 1-0 grazie al gol realizzato da Filippo Scardina[28], mentre a distanza di qualche giorno (il 22 dicembre), esattamente 39 anni dopo, grazie alla doppietta siglata da Emanuele Catania, a lasciare l'intera posta in palio sono i peloritani col punteggio di 2-0.[29]
Cronistoria
Cronistoria del Siracusa Calcio[30] | |
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1966-1967|Serie C]].
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Colori e simboli
Colori
La prima formazione aretusea, e antesignana del Siracusa, fu lo Sporting Club Ortigia nato nel 1907 che indossò fino al 1915 una casacca a due righe biancoverde (colori rappresentativi della città). Negli anni successivi i colori cambiano, nella tradizionale maglia azzurra, calzoncini bianchi e calzettoni azzurri. Tale scelta cromatica affonda le suo origini negli anni venti, quando si sfidarono le due principali realtà locali: l'Insuperabile (che rappresentava il quartiere Borgata) con colori sociali giallorossi, e l'Esperia (formata da gente che abitava in Ortigia) che indossava una maglia azzurra successivamente ereditata dal Siracusa.[33][34]. Da evidenziare anche il fatto che, dal 1907 fino al 1915 una prima squadra chiamata Sporting Club Ortigia
Nella prima uscita ufficiale, disputata nell'autunno 1924 dall'allora Gargallo contro il Centurion, formazione di marinai inglesi, venne indossata una casacca nera[35] in omaggio al regime fascista[36]. In alcune occasioni sono stati utilizzati dei colori alternativi, quali granata, verde, rosso, nero e grigio. Fra tutti i suddetti modelli solo il verde, colore rappresentativo della città, ha avuto lunga vita e sulla terza divisa del club.
Evoluzione Prima Divisa
Evoluzione Seconda Divisa
Simboli ufficiali
Stemma
Il primo simbolo, su una casacca aretusea fa il suo esordio nella metà degli anni venti (presumibilmente nel 1925). Rappresentato da un'intersezione di lettere, è riconducibile al nome della squadra dell'epoca (CSTG Circolo Sportivo Tommaso Gargallo), in onore a Tommaso Gargallo. Dalla stagione 1928-1929, un secondo simbolo sarà presente sulle maglie azzurre come si evince da alcune foto d'archivio. Da queste si evidenzia la presenza di un gallo posto in basso a destra, riconducibile per similitudine allo stemma di famiglia dei nobili Gargallo. Questo scomparirà definitivamente a partire dalla stagione 1931-1932.
Dagli anni '40 il simbolo ufficiale del club diventa il leone, che ne caratterizzerà tutti gli scudetti utilizzati nel corso degli anni. Lo storico logo dell'AS Siracusa è stato riscattato nel 2013 mediante un'asta dall'avvocato Paolo Giuliano, all'epoca direttore generale dell'US Siracusa, che ne ha acquisito i diritti sul suo utilizzo.[37] Tuttavia lo scudetto maggiormente rappresentativo del sodalizio, presente fin dagli anni novanta, è rimasto in possesso del duo Salvoldi-Mauceri, rispettivamente presidente e vice-presidente dell'US Siracusa. Nonostante la pressione dei più appassionati nel rivedere questi valori affettivi nuovamente presenti sulle maglie azzurre, i dirigenti in questione hanno fatto intendere l'impossibilità di cedere gratuitamente i simboli richiesti.[38]
Il 30 luglio 2015 alcuni rappresentanti del tifo organizzato hanno creato un nuovo stemma, sottolineando con tanto di comunicato ufficiale che il logo verrà gestito interamente dalla tifoseria e non più dalle varie proprietà che andranno a susseguirsi evitando così, come già avvenuto in passato, l'impossessamento indebito da parte di soggetti terzi.[39]
Inno
L'inno ufficiale del Siracusa è stato per circa un trentennio Azzurro, cantato da Adriano Celentano.
Dal 2016, con il ritorno in Serie C degli azzurri, l'ingresso in campo delle squadre nelle gare casalinghe è accompagnato dal brano We Will Rock You dei Queen. Ad ogni gol del Siracusa viene inserita la canzone Chelsea Dagger dei The Fratellis.
Pur tuttavia, negli anni trenta (esattamente nel 1931) fece il suo esordio un primo inno, quando ancora gli azzurri giocavano le partite interne al Littorio. Il testo, scritto da Salvatore Grillo con musica composta da Franco Patania, s'intitolava la canzone degli azzurri, e raccontava le gesta degli azzurri, con un monito di portare sempre più in alto i colori sportivi di Siracusa.[40]
Mascotte
Durante la stagione 2011-2012 la squadra ha avuto una mascotte di nome "Leo". Ideato dal club Azzurro Nicola de Simone, Leo era un pupazzo a forma di leone con indosso la maglia azzurra, ed era solito fare un giro di campo prima della partita e farsi scattare alcune foto insieme a tifosi e calciatori azzurri.[41]
Strutture
Stadio
Sono state due le strutture che hanno ospitato incontri di calcio siracusano. Il primo fu il Campo Coloniale, sito in Via Augusto Von Platen, aperto dall'aprile del 1924 ed abbandonato nell'ottobre del 1932.[36] Fu demolito da lì a poco per consentire il trasferimento nel nuovo stadio Vittorio Emanuele III inaugurato nel 1932.[36] Negli anni ottanta fu intitolato al calciatore Nicola De Simone, in seguito alla sua prematura scomparsa.[42] Nello stesso decennio la capienza venne estesa ad oltre diecimila spettatori, ridottasi progressivamente nel corso degli anni in seguito agli adeguamenti normativi necessari a rendere idoneo l'impianto. La capienza ad oggi è omologata per complessivi 5.946 spettatori.[4]
Centro di allenamento
Il Siracusa svolge le sedute di allenamento presso lo stadio Nicola De Simone[43], sede delle partite casalinghe; Altro campo d'allenamento alternativo è lo Stadio Giorgio Di Bari con terreno in sintetico, situato nella periferia nord-est della città, precisamente nel quartiere Mazzarona[44][45].
Società
Dal punto di vista amministrativo il Siracusa Calcio è una società a responsabilità limitata[46] le cui quote sono al 100% dall'imprenditore adranita Giovanni Alì.
La matricola storica del club è stata quella dell' AS Siracusa (n.49470), che ha mantenuto fino al 1995, anno in cui viene dichiarato fallito dalla Covisoc per inadempienze. Nel 2013, l'avvocato Paolo Giuliano riscatta mediante asta giudiziaria tutto il patrimonio sportivo dell'As, acquisendone i diritti sul suo utilizzo[37]
Nel 1995 la Marcozzi Siracusa (poi US Siracusa) eredita il calcio cittadino diventando la prima squadra di Siracusa. La sua matricola (n.79957) in uso dall'anno di fondazione (1956), si interrompe nel 2012, anno in cui la proprietà formata dal duo Salvoldi-Mauceri decide di non iscrivere il club ad alcun campionato calcistico, rimanendo tutt'oggi in attesa di utilizzo.
Infine, nel 2013 il presidente Gaetano Cutrufo, trasferisce il titolo sportivo da Palazzolo a Siracusa, conservando lo stesso numero di matricola (n.917156), tutt'oggi di proprietà del Siracusa Calcio.[47]
Anni | Denominazione |
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1924-1930 | C.S. Tommaso Gargallo |
1930-1932 | S.S. Syracusæ |
1932-1935 | S.S. Siracusa |
1937-1974 | A.S. Siracusa |
1974-1986 | Siracusa Calcio |
1986-1995 | A.S. Siracusa |
1995-2012 | U.S. Siracusa |
2012-2013 | A.S. Città di Siracusa |
2013-2014 | S.C. Siracusa |
2014-2016 | A.S. Città di Siracusa |
2016-2019 | Siracusa Calcio |
Sede sociale
Dagli anni novanta, la sede sociale del club è ubicata in via Montegrappa 120, all'interno dello Stadio Nicola De Simone, grazie alla collaborazione con il Comune di Siracusa che detiene la proprietà della struttura. Inoltre vi è un immobile che oltre a fungere da sede sociale viene utilizzata come alloggio per i calciatori. Da dicembre 2016 all'interno dello stadio è stato inaugurato il Siracusa Calcio Store, punto vendita ufficiale di maglie, tute, gadget e tutto l'official merchandising[48].
Di seguito la cronologia delle sedi sociali che si sono susseguite negli anni.
- 1924-1927 Ortigia
- 1927-1935: Via Gelone, 75[49]
- 1937-1940: Sede Gruppo Rionale 23 Marzo 1919[50]
- 1940-1944: Sede Federazione dei Fasci[49]
- 1945-1959: Piazza delle Poste, 9 c/o sede Coni[51]
- 1959-1968: Belvedere San Giacomo[51]
- 1975-1984: Corso Timoleonte, 115
- 1985-1988: Via Mosco, 69[52]
- 1988-1992: Via Atrio dello Stadio, 3 c/o Stadio Nicola De Simone
- 1992-1995: Via Montegrappa, 120 c/o Stadio Nicola De Simone
- 1995-1998: Via Alcibiade, 51[53]
- 1998-2012: Via Montegrappa, 120 c/o Stadio Nicola De Simone
- 2013-2014: Viale Scala Greca, 406 c/o sede HR Impianti[54]
- 2014-oggi: Via Montegrappa, 120 c/o Stadio Nicola De Simone[55]
Organigramma societario
Di seguito l'organigramma tratto dal sito internet ufficiale della società.[56]
- da designare - Presidente
- da designare - Vicepresidente
- da designare - Amministratore Delegato
- da designare - Direttore Sportivo
- da designare - Collaboratore settore tecnico
- da designare - Segretario Generale
- da designare - Segreteria Sportiva
- da designare - Team Manager
- da designare - Comunicazione e Stampa
- da designare - Hospitality Manager
- da designare - Addetto agli Arbitri
- da designare - S.L.O. Logistica Stadio
- da designare - Responsabile Marketing
- da designare - Delegato Sicurezza
- da designare - Responsabile Commerciale
- da designare - Responsabile Vendite
- da designare - Official Photographer
- da designare - Magazziniere
- da designare - Immagine & Web
Sponsor
Di seguito l'elenco dei fornitori tecnici e degli sponsor ufficiali del Siracusa.[57]
- 1924-1983 non presente
- 1983-1984 Ciia
- 1984-1986 Dialma
- 1986-1987 Giuseppe Imbesi Supermercati Alimentari
- 1987-1988 Pasta San Giorgio
- 1988-1989 Provincia Regionale di Siracusa
- 1989-1990 Siracusa Città d'Arte
- 1990-1992 Jolly Componibili
- 1992-1994 CIR Componenti Sud
- 1994-1995 non presente
- 1995-1996 città di Siracusa
- 1996-1998 INA Assitalia
- 1998-2002 Helios Hotels
- 2002-2003 Maxim's Santè
- 2003-2004 SP Energia Siciliana
- 2004-2007 Sogeas/Salvoldi Costruzioni
- 2007-2008 Toyota Autosport
- 2008-2012 ERG
- 2012-2013 Comeco[60]
- 2013-2014 Unigroup/Strano
- 2014-2015 Moak/DomusBet
- 2015-2016 Premier Win 365
- 2016-2018 Premier Win 365/Muracel
- 2018-2019 non presente
- 2019-2020
Impegno nel sociale
il Siracusa ha organizzato per ben due volte un amichevole contro la formazione del Cara Mineo squadra formata interamente da migranti ospiti della struttura etnea per richiedenti asilo. La prima disputata il 7 agosto 2014[61] la seconda organizzata il 19 aprile 2015 per festeggiare la promozione in Serie D[62].
Anche il settore giovanile si è mostrato sensibile su certe tematiche, intendendo lo sport simbolo di integrazione e spirito di accoglienza. Difatti il 25 settembre del 2015 la formazione juniores ha disputato un'amichevole con i ragazzi ospiti del centro di accoglienza Sprar Aretusa. Un momento di sport legato fortemente a voler arginare qualsiasi forma di razzismo[63].
Il 5 gennaio 2017 a Gaetano Cutrufo ex presidente degli azzurri, viene consegnata la tessera di socio onorario della Rete Centri Antiviolenza da parte della presidentessa Raffaella Mauceri per la sensibilità mostrata al sostegno della Rete[64].
Settore giovanile
Il settore giovanile del Siracusa in sinergia con la Pantanelli Academy (tra le più importanti realtà giovanili presenti sul territorio siracusano) è formato da squadre che giocano nei campionati Berretti, Under-17, Under-15 e Under 14 Regionale[65]
Tra i titoli conquistati dal settore giovanile del Siracusa sono da citare le vittorie del Campionato Juniores Nazionali di serie D nelle stagioni 2006-07 e 2007-08 con allenatore Giancarlo Betta.
I principali calciatori provenienti dal vivaio azzurro sono: Egizio Rubino, Paolo Lombardo, Vincenzo Fazzino, Roberto Culotti, Giovanni Grande, Ercole Giudice, Loreno Cassia, Gaetano Auteri, Giovanni Pisano, Salvatore Guastella, Giovanni Abate, Giorgio Giurdanella e Andrea Petta.
Femminile
Durante la stagione 2018-19, la società si espande anche a livello femminile, lanciando in sinergia con la Pantanelli Academy la Scuola calcio femminile Siracusa.[66]
Il Siracusa nella cultura di massa
Nel film L'allenatore nel pallone del 1984, Lino Banfi si ispirò all'ex azzurro Oronzo Pugliese per il personaggio di Oronzo Canà. Con il Siracusa condivise le esperienze da calciatore (102 presenze per lui nel periodo 1938-1945) e da allenatore (1941-1942 e 1959-1960)[67].
Nella stagione 1986-1987, l'industria petrolifera IP, lanciò il concorso Squadra del cuore, del quale si parlava ogni settimana alla Domenica sportiva su Rai 1, con Sandro Ciotti e Maria Teresa Ruta. Il Siracusa, con 16.888 preferenze, rientrò nel prestigioso elenco delle prime cento, classificandosi al sessantacinquesimo posto fra tutte le squadre italiane. Il referendum, con 65 milioni e 395 mila cartoline, decretò la Juventus, con 13 milioni e 505 mila voti, la squadra più amata dagli italiani. Quella classifica fu pubblicata su tutti i giornali, e non solo[68][69].
Durante la puntata televisiva L'eredità, noto quiz a premi condotto da Carlo Conti andato in onda su Rai 1 in fascia pre-serale il 1º dicembre 2017, vennero inserite diverse parole tra cui: Siracusa, la Nazionale, 1968, Adriano Celentano e Paolo Conte, con collegamento finale il colore Azzurro. Il Siracusa fu la parola chiave da indovinare per via del colore di maglia della squadra di calcio[70].
Il Siracusa utilizza vari canali ufficiali per distribuire le notizie: un Sito web ufficiale (www.siracusacalciosrl.it), profili ufficiali su Facebook (Siracusa Calcio) e Twitter (Official Siracusa), e un canale ufficiale Instagram (siracusacalcio_official).
Dagli anni ottanta fino al 2012, e dopo una breve assenza nuovamente dal 2014 al 2016, le gare domenicali degli azzurri sono state sempre affiancate del giornale alè leoni distribuito all'interno dello stadio. Fondato dal giornalista Saretto Leotta, ale' leoni era un periodico di 4 pagine dedicate interamente sulla squadra del Siracusa Calcio, con piccolo spazio rivolto ad altre realtà sportive cittadini. Nel biennio 2016-2018, con il ritorno degli azzurri in terza serie, venne sostituito dal giornale Siracusa Calcio.
Allenatori e presidenti
Allenatori
L'allenatore della promozione in serie B è Pietro Cancelliere. Tra i cadetti, il primo a guidare gli azzurri fu l'austriaco Engelbert König nel 1946/47, con poca fortuna, che lo vide dimettersi ben presto dall'incarico, mentre il mister che raggiunse il miglior piazzamento di sempre fu Mario Perazzolo nel 1950-1951 classificandosi al 5º posto.
Ad allenare gli aretusei ci furono pure dei tecnici che intrapresero una carriera brillante, tra tutti Gipo Viani (Milan, Napoli, Nazionale Italiana), e il ceco Čestmír Vycpálek (Juventus). A Carlo Facchin invece riuscì l'impresa di conquistare il double campionato-coppa.
Fra i tecnici che hanno diretto la panchina aretusea, Paolo Lombardo nel trentennio tra il 1977 ed il 2007, si è seduto in panchina per ben 12 stagioni, collezionando il record di presenze con le sue 304 panchine ufficiali (suddivise 259 in campionato, 39 in coppa Italia, 6 play off promozione). Precisamente esordì nel 1976-77, per poi tornare negli anni 1980-81,1982-83, 1984-86, 1987-90, 1993-94 ed infine nel 2007.
Altri allenatori particolarmente stimati dalla piazza sono stati Giuliano Sonzogni, Gaetano Auteri e Andrea Sottil, quest'ultimo artefice principale di due promozioni: la prima in B (sul campo) nel 2011-12, e la seconda nel 2015-16 in Lega Pro.
Di seguito la cronologia degli allenatori che si sono susseguiti negli anni.[71]
- 1924-1929 Genesio Pioletti
- 1929-1930 Mario Piselli
- 1930-1931 Róbert Winkler
- 1931-1933 Antal Mally
- 1933-1934 Mario Olenich
- 1934-1935 Gyula Lelovics
- 1935-1937 club inattivo
- 1937-1938 Fioravante Lenzi
- 1938-1939 Umberto Zanolla
- 1939-1940 Giovanni Vecchina
- 1940-1941 Gipo Viani
- 1941-1942 Italo Rossi
- 1942-1943 Raffaele D'Aquino
- 1945-1946 Pietro Cancelliere
- 1946-1947 Engelbert König (1ª-11ª)
- Guido Mazzetti (12ª-34ª)
- 1947-1948 Guido Mazzetti
- 1948-1949 Cesare Migliorini
- 1949-1951 Mario Perazzolo
- 1951-1952 Mario Perazzolo (1ª-10ª)
- Egizio Rubino (11ª-38ª)
- 1952-1953 Dino Bovoli (1ª-19ª)
- Egizio Rubino (I) (20ª-24ª)
- Nereo Marini (25ª-34ª)
- 1953-1954 Nereo Marini (1ª-10ª)
- Egizio Rubino (11ª-34ª)
- 1954-1955 Egizio Rubino (1ª-15ª)
- 1955-1956 Gino Vianello (1ª-12ª)
- Giovanni Brezzi (13ª-34ª)
- 1956-1957 Giovanni Brezzi (1ª-22ª)
- Mario Perazzolo (23ª-34ª)
- 1957-1959 Mario Perazzolo
- 1959-1960 Oronzo Pugliese
- 1960-1961 Čestmír Vycpálek (1ª-15ª)
- Egizio Rubino (16ª-34ª)
- 1961-1962 Egizio Rubino
- 1962-1963 Sandro Puppo
- 1963-1964 Ambrogio Alfonso (1ª-7ª)
- Leonardo Costagliola (8ª-34ª)
- 1964-1965 Leonardo Costagliola (1ª-19ª)
- 1965-1966 Mauro Mari (1ª-9ª)
- Enrico Casini e Rocco Testa (10ª-12ª)
- Volturno Diotallevi (13ª-34ª)
- 1966-1967 Ettore Mannucci (1ª-19ª)
- 1967-1968 Aristide Coscia (1ª-8ª)
- Leonardo Costagliola (9ª-32ª)
- Bruno Ducati e Rocco Testa (33ª-34ª)
- 1968-1969 Leonardo Costagliola (1ª-9ª)
- Vincenzo Marsico (10ª-34ª)
- 1969-1970 Paolo Giammarco (1ª-33ª)
- 1970-1971 Enzo Benedetti
- 1971-1972 Enzo Benedetti (1ª-23ª)
- Giuseppe Franzò (24ª-25ª)
- Humberto Rosa (26ª-34ª)
- 1972-1973 Humberto Rosa (1ª-2ª)
- Salvador Calvanese (3ª-38ª)
- 1973-1974 Salvador Calvanese (1ª-11ª)
- Gennaro Rambone (12ª-38ª)
- 1974-1976 Ulderico Sacchella
- 1976-1977 Ulderico Sacchella (1ª-12ª)
- Giusto Lodi (13ª-32ª)
- Paolo Lombardo (33ª-38ª)
- 1977-1978 Alvaro Biagini (1ª-15ª)
- Paolo Lombardo (16ª-38ª)
- 1978-1980 Carlo Facchin
- 1980-1981 Carlo Facchin (1ª-8ª)
- Paolo Lombardo (9ª-9ª)
- Bruno Pesaola (10ª-27ª)
- Paolo Lombardo (28ª-34ª)
- 1981-1982 Lido Vieri (1ª-15ª)
- Graziano Landoni (16ª-25ª)
- Lido Vieri (26ª-34ª)
- 1982-1983 Mario Trebbi (1ª-13ª)
- Paolo Lombardo (14ª-34ª)
- 1983-1984 Mario Zurlini (1ª-19ª)
- Lucio Mujesan (20ª-34ª)
- 1984-1986 Paolo Lombardo
- 1986-1987 Paolo Lombardo (1ª-14ª)
- Carlo Facchin (15ª-34ª)
- 1987-1988 Lucio Mujesan (1ª-6ª)
- Carmine Tascone (7ª-10ª)
- Paolo Lombardo (11ª-34ª)
- 1988-1990 Paolo Lombardo
- 1990-1992 Adriano Cadregari
- 1992-1993 Adriano Cadregari (1ª-11ª)
- Salvatore Di Somma (12ª-19ª)
- Adriano Cadregari (20ª-34ª)
- 1993-1994 Paolo Lombardo (1ª-18ª)
- Giuliano Sonzogni (19ª-34ª e play-out)
- 1994-1995 Giuliano Sonzogni
- 1995-1997 Giovanni Grande
- 1997-1998 Mauro Zampollini
- 1998-1999 Mauro Zampollini (1ª-11ª)
- Orazio Sorbello (12ª-16ª)
- Mauro Zampollini (17ª-26ª)
- Luigi Cavarra (27ª-34ª)
- 1999-2000 Loreno Cassia (1ª-8ª)
- 2000-2001 Angelo Galfano (1ª-29ª)
- Luigi Cavarra (30ª-34ª)
- Pasquale Borsellino (play-off)
- 2001-2002 Giuseppe Strano
- 2002-2003 Lorenzo Alacqua (1ª-17ª)
- 2003-2004 Lorenzo Alacqua (1ª-11ª)
- Ernesto Apuzzo (12ª-34ª)
- 2004-2005 Ernesto Apuzzo (1ª)
- Gaetano Auteri (2ª-34ª e play-off)
- 2005-2006 Santino Bellinvia (1ª-28ª)
- 2006-2007 Domenico Giacomarro (1ª-26ª)
- Paolo Lombardo (27ª-34ª e play-off)
- 2007-2008 Gaetano Auteri
- 2008-2009 Gaetano Auteri (1ª-27ª)
- 2009-2010 Giuliano Sonzogni (1ª-31ª)
- 2010-2011 Giuseppe Romano (1ª-5ª)
- Guido Ugolotti (6ª-34ª)
- 2011-2012 Andrea Sottil
- 2012-2013 Adriano Lo Iacono
- 2013-2014 Orazio Pidatella (1ª-6ª)
- 2014-2015 Giuseppe Anastasi
- 2015-2016 Lorenzo Alacqua (1ª-4ª)
- Andrea Sottil (5ª-38ª)
- 2016-2017 Andrea Sottil
- 2017-2018 Paolo Bianco
- 2018-2019 Giuseppe Pagana (1ª)
- Michele Pazienza (2ª)
- Giuseppe Pagana (3ª-9ª)
- Ezio Raciti (10ª)
- Michele Pazienza (11ª-17ª)
- Ezio Raciti (18ª-38ª)
- 2019-2020
Presidenti
Fra tutti i presidenti del club aretuseo vengono ricordati in modo particolare l'ex senatore democristiano Graziano Verzotto, che al suo primo anno di presidenza regalò alla città la promozione in serie C (memorabile fu la finale vinta al Vomero di Napoli contro i palermitani del Cantieri Navali); ed il siracusano Claudio Cassone che ebbe la fortuna di entrare nella storia del calcio cittadino nel 1978-79 vincendo campionato e coppa Italia (a tutt'oggi Siracusa e Palermo risultano le uniche siciliane ad aver vinto la Coppa Italia di serie C).
Capitolo a parte merita un altro presidente storico: Giuseppe Pippo Imbesi, il "presidentissimo" più amato di sempre. Viene ricordato per la sua grande passionalità e per il suo modo bizzarro di gestire la società, facendogli prendere qualsiasi decisione (in quanto unico azionista) su scelte tecniche, acquisti e cessioni, seguire di nascosto le partite della scuola calcio nonostante i mille impegni, affidarsi a corni rossi e peperoncini per sconfiggere la cattiva sorte, ed anche per alcune sue dichiarazioni rilasciate alla stampa in cui non mostrava peli sulla lingua. Per il Siracusa ha dato tanto, più del dovuto, pagando a caro prezzo la sua passione con una crisi economica insanabile. Anche l'essersi inimicato la politica locale, da lui più volte attaccata duramente, fu una delle cause del suo tracollo.[72] Nel 1986 è stato l'artefice principale della salvezza dalla radiazione nonché della promozione in C1 di tre anni più tardi. È venuto a mancare il 25 gennaio 2016 all'età di 75 anni. Ai suoi funerali hanno presenziato centinaia di persone per rendergli omaggio.[73][74] Dalla stagione sportiva 2004-05 alla stagione 2011-12 al vertice della società azzurra è stato Luigi Salvoldi: rilevata l'Us Siracusa dalla famiglia Lanza in serie D, dopo alcuni tentativi solo nella stagione 2008-09 con Gaetano Auteri tecnico (sia pur dimessosi per incomprensibili motivi a 11 giornate dal termine) si riusciva a conseguire il ritorno nei professionisti, sino al maggio 2012 quando per difficoltà economiche Salvoldi era costretto a gettare la spugna ed a non riuscire più a garantire l'iscrizione nel torneo di C1. Dal 2013 al 2018 la presidenza è stata ricoperta da Gaetano Cutrufo, che da subito è entrato di diritto tra i presidenti più vincenti del club. Difatti nel giro di due anni, ottiene due promozioni consecutive (stagioni 2014-2015 e 2015-2016) portando gli azzurri dall'Eccellenza alla Serie C.
Nel primato dei non siracusani a presiedere il sodalizio azzurro, si sono sausseguiti nel tempo il veneto Graziano Verzotto, l'umbro Parretti e gli imprenditori etnei Gabriele Lanza (Caltagirone) e Giovanni Alì (Adrano), quest'ultimo ricordato dalla piazza come il peggiore presidente della storia, capace di portare al fallimento il Siracusa in soli 11 mesi di gestione, accumulando con la sua scellerata gestione oltre 1 milione e 700 mila € di debiti.
Di seguito la cronologia dei presidenti che si sono susseguiti negli anni.[71]
- 1924-1933 Luigi Santuccio
- 1933-1935 Sebastiano Iapichino
- 1935-1937 club inattivo
- 1937-1940 Pierluigi Romano
- 1940-1943 Filippo Reale
- 1946-1947 Sebastiano Aglianò
- 1947-1948 Saverio Reale
- 1948-1949 Antonino Passarello
- 1949-1950 Alfredo Musso
- 1950-1952 Santi Bordone
- 1952-1953 Gaetano Cafiso
- 1953-1957 Marcello Alagona
- 1957-1959 Vincenzo Fazzino
- 1959-1968 Matteo Sgarlata
- 1968-1970 Angelo Genovese
- 1970-1975 Graziano Verzotto
- 1975-1976 Maria Nicotra
- 1976-1977 Luigi Foti
- 1977-1978 Nino Fichera
- 1978-1979 Claudio Cassone
- 1979-1981 Giancarlo Parretti
- 1981-1982 Claudio Cassone
- 1982-1984 Luigi Foti
- 1984-1985 Aldo Giudice
- 1985-1986 Mario Di Silvestro
- 1986-1989 Giuseppe Imbesi
- 1989-1990 Luciano Puzzo
- 1990-1992 Franco Galanti
- 1992-1993 Dario Bramante
- 1993-1994 Salvatore Montagno Grillo
- 1994-1995 Lina Schifitto
- 1995-2004 Gabriele Lanza
- 2004 Tino Longo
- 2004-2012 Luigi Salvoldi
- 2012-2013 Gaetano Favara
- 2013-2018 Gaetano Cutrufo
- 2018-2019 Giovanni Alì
- 2019-2020
Calciatori
Capitani
Il primo capitano del Siracusa calcio è stato Genesio Pioletti, che oltre ad aver indossato la fascia (dal 1924 a 1926) ha poi successivamente allenato gli azzurri. Tra i calciatori che hanno indossato nel passato la fascia di capitano, ce ne sono diversi che hanno lasciato il segno e maggiori ricordi nella tifoseria siracusana. Sicuramente il maggior tributo è stato riservato ad Amedeo Crippa, capitano di tante battaglie che ha militato tutta la sua carriera calcistica nel Siracusa. Crippa, Milanese di nascita, infatti ha militato consecutivamente con la maglia azzurra dal 1970 al 1984, collezionando il record di presenze ma soprattutto conservando la fascia di capitano per 7 anni di fila. Altro capitano indimenticabile è stato Sandro Degl'Innocenti, anch'egli ha indossato la fascia di capitano per un lungo periodo (dal 1966 al 1972), rimanendo tra l'affetto indiscusso della piazza. Negli anni novanta è il centrocampista Primo Maragliulo a lasciare un bel ricordo alla piazza, con le sue indiscusse doti tecniche, manifestato il ruolo di leader in campo. L'ultimo ad indossare la fascia dell'AS Siracusa 1924 è stato invece Marco Giampaolo (che poi intraprenderà una carriera brillante da allenatore), manifestando grande attaccamento alla maglia, non percependo alcun stipendio (come il resto dei suoi compagni di squadra) per via della crisi economica che attanagliava il club. Il capitano più giovane è stato Giovanni Iodice, che ha indossato la fascia dal 2008 al 2010 (all'epoca ventiduenne). Vengono ricordati con affetto anche i siracusani Pietro Cancelliere, Egizio Rubino, Giovanni Grande, Giovanni Pisano, Luca Aprile e Gigi Calabrese. Il ruolo di capitano ricoperto nell'insolito campionato di Terza Categoria (gli azzurri ripartirono dalla categoria più bassa dopo aver rinunciato alla terza serie) è stato affidato a Gaetano Favara, che quell'anno ricopriva anche la carica di presidente del club. Si ricordano anche tra i capitani giocatori di spicco del calcio italiano come Giuseppe Mascara (2014-2015) e Davide Baiocco (2011-2012 e 2015-2016).
Di seguito la cronologia dei capitani che si sono susseguiti negli anni.
- 1924-1929 Genesio Pioletti[75]
- 1930-1931 Piero Gemme
- 1931-1932 Vincenzo Lumia
- 1932-1935 Pietro Salussoglia
- 1935-1937 club inattivo
- 1937-1945 File:Siracusa-Stemma.png Pietro Cancelliere[49]
- 1946-1950 Remo Peroncelli
- 1951-1953 File:Siracusa-Stemma.png Egizio Rubino
- 1953-1954 Giuseppe Marchetto
- 1954-1957 Giovanni Bussone
- 1957-1959 Giuseppe Radaelli
- 1959-1963 File:Siracusa-Stemma.png Mario Panigada[76]
- 1963-1966 Rocco Testa
- 1966-1972 Alessandro Degli Innocenti[77]
- 1972-1975 Danilo Mayer
- 1975-1984 Amedeo Crippa[78]
- 1984-1986 File:Siracusa-Stemma.png Giovanni Grande
- 1987-1988 Renzo Martin[79]
- 1988-1989 Giorgio Di Bari[80]
- 1989-1990 Francesco Pannitteri
- 1990-1993 Primo Maragliulo[81]
- 1993-1994 Alessandro Marcellino
- Giorgio Di Bari
- Luca Moz
- 1994-1995 Marco Giampaolo
- 1995-1999 File:Siracusa-Stemma.png Roberto Regina
- 1999-2000 Salvatore D'Agostino
- 2000-2001 Giovanni Aiello
- 2001-2002 Domenico Puntillo
- 2002-2003 Francesco Pannitteri[82]
- 2003-2004 Francesco Pannitteri[82]
- File:Siracusa-Stemma.png Luca Aprile
- 2004-2005 File:Siracusa-Stemma.png Giovanni Pisano[83]
- 2005-2006 File:Siracusa-Stemma.png Giovanni Pisano[83]
- Renato Mancini[84]
- 2006-2007 Gaetano Romano
- 2007-2008 Carmelo Bonarrigo
- Maurizio De Pascale[85]
- 2008-2009 Maximiliano Ginobili
- 2009-2010 Giovanni Iodice[86]
- 2010-2011 Giovanni Ignoffo[87]
- 2011-2012 Davide Baiocco[88]
- 2012-2013 File:Siracusa-Stemma.png Gaetano Favara[89]
- 2013-2014 Carmelo Bonarrigo
- File:Siracusa-Stemma.png Luigi Calabrese[90]
- 2014-2015 Giuseppe Mascara[91]
- 2015-2016 Davide Baiocco[88]
- 2016-2017 Davide Baiocco
- 2017-2018 Fernando Spinelli
- 2018-2019 Marco Turati
- 2019-2020
Il Siracusa e le Nazionali di calcio
Di seguito è riportata la lista dei calciatori del Siracusa, che durante il loro periodo di militanza nel club, sono stati convocati in nazionale.
- Giovanni Caterino - (1992-1993) - Italia U-21[93]
- Leonardo Colucci - (1993-1994) - Italia U-21[94]
- Andrea Petta - (2011-2012) - Italia U-20[95]
- Umberto Fazio - (2016-2017) - Italia U-15[96]
- Ruben Falla - (2016-2017) - Italia U-15[97]
- Carlo Incatasciato - (2016-2017) - Italia U-17[98]
- Enrico Morales - (2016-2017) - Italia U-17[99]
- Mattia Timmoneri - (2017-2018) - Italia U-15[100]
- Gianmarco Argentino - (2017-2018) - Italia U-17[101]
- Simone Mazzocchi - (2017-2018) - Italia U-20[102]
- Luca Gozzo - (2018-2019) - Italia U-15[103]
Palmarès
Competizioni nazionali
Competizioni interregionali
- Serie C: 1
- Serie C2: 2
- Serie D: 3
Competizioni regionali
- Eccellenza: 2
Competizioni provinciali
- 2012-2013
- Trofeo delle Province: 1
- 2012-2013
Competizioni giovanili
- 2006-2007, 2007-2008
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
Campionati nazionali
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
2º | Seconda Divisione | 2 | 1924-1925 | 1925-1926 | 9 |
Serie B | 7 | 1946-1947 | 1952-1953 | ||
3º | Seconda Divisione | 2 | 1926-1927 | 1927-1928 | 50 |
Campionato Meridionale | 1 | 1928-1929 | |||
Prima Divisione | 6 | 1929-1930 | 1934-1935 | ||
Serie C | 30 | 1938-1939 | 2018-2019 | ||
Serie C1 | 8 | 1979-1980 | 1994-1995 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 2 | 2010-2011 | 2011-2012 | ||
Lega Pro | 1 | 2016-2017 | |||
4º | Serie D | 4 | 1968-1969 | 2015-2016 | 14 |
Serie C2 | 9 | 1978-1979 | 1988-1989 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 1 | 2009-2010 | |||
5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 1 | 1998-1999 | 8 | |
Serie D | 7 | 2002-2003 | 2008-2009 |
Campionati regionali
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
I | Prima Divisione | 1 | 1937-1938 | 8 | |
Eccellenza | 7 | 1996-1997 | 2014-2015 | ||
II | |||||
Promozione | 1 | 1995-1996 | 1 | ||
V | Terza Categoria | 1 | 2012-2013 | 1 | |
/ | Campionato Siciliano | 1 | 1944-1945 | 1 |
Partecipazione alle coppe
Coppe nazionali
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia | 6 | 1938-1939 | 2017-2018 | 6 |
Coppa Italia Semiprofessionisti | 9 | 1972-1973 | 1980-1981 | 29 |
Coppa Italia Serie C | 16 | 1981-1982 | 2018-2019 | |
Coppa Italia Lega Pro | 4 | 2009-2010 | 2016-2017 | |
Coppa Italia Serie D | 8 | 2002-2003 | 2015-2016 | 8 |
Poule Scudetto Serie D | 2 | 2008-2009 | 2015-2016 | 2 |
Coppa Italia CND | 1 | 1998-1999 | 1 |
Coppe regionali
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia Dilettanti Sicilia | 8 | 1995-1996 | 2014-2015 | 8 |
Coppa Italia delle Province Sicilia | 1 | 2012-2013 | 1 |
Partecipazione alle coppe internazionali
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Coppa Anglo-Italiana | 1 | 1976 |
Altre competizioni
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Lipton Challenge Cup | 1 | 1909 |
Statistiche di squadra
La stagione 1978-1979 segna per i colori azzurri una delle pagine più trionfali di sempre. Si vince campionato e Coppa Italia Semiprofessionisti, quest'ultima conquistata il 17 giugno 1979 battendo in casa la Biellese con rete di Ballarin, che si laureò a fine stagione capocannoniere del girone con 17 reti.[104]. Quello azzurro è stato il primo club siciliano ad aggiudicarsi un trofeo. Successivamente solo il Palermo è riuscito ad eguagliare questo primato vincendo la medesima coppa nel 1993.
Il Siracusa vanta una partecipazione alla Coppa Anglo-Italiana, competizione disputata tra Inghilterra e Italia nella primavera del 1976. Tra le formazioni inglesi furono affrontati i londinesi del Wimbledon[105]. Inoltre ha avuto modo di giocare diverse gare ufficiali con club di primo piano: in Serie B affrontò il Napoli nei campionati 1948-1949 e 1949-1950[106]; la Roma nel 1951-1952[107]; ed il Genoa nel 1951-1952 e 1952-1953[108]. Per quanto riguarda le amichevoli, negli anni trenta affrontò il Torino; nel 1969, 1970 e 1972 la Juventus (1-5; 1-5; 1-3[109][110][111]); sempre negli anni settanta Fiorentina (0-0) e Inter (0-1); nel decennio successivo, ritornano al De Simone l'Inter (1-2) e la Roma (3-6)[112], mentre il 26 gennaio 1985, viene disputata un'amichevole prestigiosa contro lo Dinamo Zagabria (1-1). L'ultimo match giocato contro un club di Serie A risale al 28 maggio 2009, quando si disputò l'amichevole contro la Sampdoria, vinta 2-1 dai blucerchiati[113]. Tutti questi incontri amichevoli hanno avuto luogo a Siracusa.
Gli avversari maggiormente incontrati tra campionato e Coppa Italia sono: Trapani (85), Reggina (81), Salernitana (79), Cosenza (73), Messina (63), Catania (57) e Lecce (52)[114].
Statistiche individuali
Il calciatore che annovera più presenze in maglia azzurra è Amedeo Crippa con 462 gare ufficiali disputate (suddivise 393 in campionato, 66 in coppa Italia, 3 nel torneo anglo-italiano). Indossò a lungo anche la fascia di capitano[115]. Il giocatore più giovane ad aver indossato la fascia di capitano è Giovanni Iodice, allora ventiduenne, che dal 2006 al 2011 totalizzò 126 presenze[116]. Il calciatore straniero con maggiori presenze in maglia azzurra è l'argentino Fernando Spinelli con 161 gare ufficiali tra campionato e Coppa Italia.
Il giocatore che detiene il record di marcature in gare ufficiali è Francesco Pannitteri con 68 reti (suddivise 49 in campionato, 18 in coppa Italia, 1 play off promozione). Seguono Luciano Cavaleri con 62 (suo il primo gol degli azzurri in Serie B) e Rocco Testa a 60. A realizzare più gol in una singola partita è stato Genesio Pioletti con 6 reti in Tommaso Gargallo-Esperia 9-0 del 1923; seguono Lillo Nobile e Francesco Pannitteri con 4 gol, rispettivamente in Siracusa-Bisceglie 8-0 del 1941[16] e in Siracusa-Marsala 4-1 del 2002. Il calciatore straniero con più realizzazioni in maglia azzurra fu l'uruguaiano Washington Cacciavillani (soprannominato El Chico[117]) totalizzando 26 marcature tra campionato e coppa nazionale.[49]
Il portiere che detiene il record di minuti di imbattibilità è Vincenzo Fazzino (1.082'). Il suo primato si estende dall'undicesima giornata (29 novembre 1970, Siracusa-Trapani 1-1, pareggio trapanese al 66°) alla ventitreesima giornata (28 febbraio 1971, Siracusa-Avola 2-1, rete degli ospiti al 68°) del campionato 1970-1971. Al termine di quella stagione, il Siracusa subì solamente 11 reti.[49][118]
Di seguito i primatisti di presenze e reti in gare ufficiali. Nel computo sono comprese le partite di campionato e Coppa Italia.[49]
- 462 Amedeo Crippa (1970-1984)[119]
- 286 Alessandro Degli Innocenti (1965-1975)[120]
- 240 Rocco Testa (1960-1968)
- 238 Egizio Rubino (1939-1945, 1947-1953)
- 221 Luciano Cavaleri (1946-1954)
- 217 Giovanni Grande (1981-1986, 1995-1997)[121]
- 216 Francesco Pannitteri (1984-1988, 2002-2003)[122]
- 204 Giorgio Di Bari (1986-1990, 1993-1995)[123]
- 204 Armando Fallanca (1947-1954)
- 202 Roberto Regina (1984-1986, 1995-1999)[124]
- 68 Francesco Pannitteri (1984-1988, 2002-2003)[125]
- 65 Luciano Cavaleri (1946-1954)
- 60 Rocco Testa (1960-1968)
- 58 Silvio Mazzoli (1939-1943)[126]
- 53 Bruno Micheloni (1948-1951)
- 52 Emanuele Catania (2015-2019)[127]
- 38 Giuseppe Polo (1947-1951, 1952-1953)
- 38 Carmelo Bonarrigo (2006-2008, 2013)[128]
- 36 Gianluca Filicetti (1998-2005)[129]
- 35 Guido Zucchini (1953-1956)
Tifoseria
Storia
Verso la metà degli anni settanta sorgono in gradinata i primi gruppi del tifo organizzato azzurro, nonché i primi a dichiararsi e a essere ultras nella città aretusea: Ultras Azzurri, Brigate Azzurre, Boys Ortigia, Ortigia Azzurra, Nuclei Azzurri, Potere Azzurro, Figli di Archimede, Siracusa Superstar e Ultras via Bainsizza, oltre a club più moderati come il Club Leoncello.[130] Nel novembre 1979, sempre in gradinata, nascono i Blue Boys Supporters, i quali successivamente si trasferiscono in curva sud dove nel corso degli anni 80 vengono affiancati da varie fazioni, in particolare dalla Gioventù Sudista e dai South Landers (nati da tre ex componenti della Gioventù in seguito a una scissione), questi ultimi apparsi sulla scena ultras il 24 aprile 1987.[130] Entrambi i gruppi prenderanno piede velocemente e quasi contemporaneamente.
Nel 1991-1992 si registrano tre passaggi rilevanti: il primo, lo scioglimento della Gioventù Sudista, causato dall'ondata repressiva ed all'oramai impossibile convivenza con gli altri gruppi organizzati della curva sud[130]; il secondo, il tentativo di riunificare ciò che restava della curva dietro la denominazione Unione Aretusea; il terzo, la decisione di ridare linfa agli storici Blue Boys che si spostano al centro e si affermano come gruppo portante della sud, facendosi affiancare da vari gruppi minori, tra cui i South Landers, e fino al 2000, anno in cui i BBS decidono di autosospendersi ma non di sciogliersi per problemi interni. Da quel momento i SL assumono il controllo del tifo organizzato tenendone in mano le redini per un decennio, quando si sciolgono e lasciano il testimone alle nuove leve che da lì a poco si fondono nel gruppo unico Aretusei 734 a.C.
Anche club non ultras e più moderati, come Club Azzurro Nicola De Simone (gradinata) e Veterani (tribuna centrale), hanno lasciato e continuano a lasciare il segno nella non numerosissima ma variegata galassia del tifo azzurro.
Il 18 febbraio 2014 si spegne Francesco Ficili detto Ciccio storico ultras del tifo aretuseo, a lui gli omaggi da ogni parte d'Italia[131][132]
Gemellaggi
Lo storico gemellaggio con la Juve Stabia è nato nel 1979 come già spiegato in occasione dei funerali di De Simone, ma è stato ufficializzato soltanto nel 1984 nel momento in cui a Siracusa e a Castellammare si è sviluppato il fenomeno ultras. Da allora il tifo aretuseo e stabiese si è stretto e unito in SiraStabia nel ricordo del calciatore, e ancora oggi i valori di amicizia e di fratellanza sono presenti nel gemellaggio, tanto da renderlo uno dei più antichi e più forti in ambito nazionale.[133] Un altro gemellaggio risalente agli anni 80 e molto sentito fino ad oggi è quello con la tifoseria del Latina, che annualmente si rinnova tra ripetute visite reciproche.[134] Una delle ragioni del gemellaggio è sicuramente il fatto che professano gli stessi ideali politici.
Rapporti di stima ed amicizia sono con le tifoserie dell'Akragas[135], Catanzaro[136], Castrovillari, Gela[137], Marsala, Megara Augusta[138], Noto[139], Palermo[140], Paris Saint-Germain (Karsud Kop of Boulogne), Vibonese e Virtus Ispica. In passato vi era forte amicizia con gli ultras del Perugia, della Reggina, della Salernitana e della Juventus (Drughi)[141].
Rivalità
La rivalità storica e più sentita, che ha origini extracalcistiche[142], è con la tifoseria del Catania, al punto da scatenare frequenti scontri ogni qual volta le due squadre si affrontano in occasione del derby[143][144][145][146].
Altre rivalità accese sono con le tifoserie di Trapani[147][148], Messina[149], Acireale[150], Savoia[151], Foggia[152], Cosenza, Casertana[153] e Cavese[154]. Dissapori anche con le tifoserie di Avellino, Virtus Francavilla[155], Paganese, Palmese e Turris. In Sicilia, visti gli ultimi anni trascorsi nei campionati dilettantistici, si sono create varie inimicizie anche se di minore intensità, difatti, a parte lo storico derby della provincia con la Leonzio[156], si possono citare anche Atletico Catania[157], Giarre[158], Nissa[159], Licata[160], Milazzo[161], Modica[162], Paternò[163], Ragusa[164] e Vittoria[165].
Organico
Rosa
Note
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Bibliografia
- Giuseppe Di Silvestro e Nuccio Spada, Il Siracusa ha cinquant'anni, 1974.
- Nuccio Spada, Azzurro intenso, azzurro sbiadito, 1981.
- Francesco Nania, Schizzo azzurro, 1994.
- Cesare Samà, Quando il leone ruggiva. I sette anni del Siracusa in serie B (1946-1953), Morrone Editore, 2009.
- Jose Mantineo, La fossa del leone, Emanuele Romeo Editore, 2010.
- Giancarlo Caia; Angelo Caia; Carlo Fontanelli; Alessio Messina; Paolo Scatà, Almanacco azzurro, Empoli, Geo Edizioni, 2011, p. 318.
- Gianluca Pierri, I veri leoni vincono sempre, 2011.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Pagina Facebook ufficiale, su facebook.com.
- (DE, EN, IT) Siracusa Calcio 1924, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.