Carbonara al Ticino (Carbunàra in dialetto lomellino) è un comune italiano di 1.499 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nella Lomellina orientale, sul ciglio del terrazzo che domina la valle alluvionale del Ticino, presso la riva destra del fiume.

Carbonara al Ticino
comune
Carbonara al Ticino – Veduta
Carbonara al Ticino – Veduta
La stazione situata in località Cava
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Amministrazione
SindacoStefano Ubezio dal 5-6-2016
Territorio
Coordinate45°10′25.75″N 9°04′56.97″E
Altitudine83 m s.l.m.
Superficie14,78 km²
Abitanti1 499[2] (31-5-2017)
Densità101,42 ab./km²
FrazioniCanarazzo[1]
Comuni confinantiCava Manara, Pavia, San Martino Siccomario, Torre d'Isola, Villanova d'Ardenghi, Zerbolò, Zinasco
Altre informazioni
Cod. postale27020
Prefisso0382
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT018030
Cod. catastaleB741
TargaPV
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Nome abitanticarbonaresi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Carbonara al Ticino
Carbonara al Ticino
Carbonara al Ticino – Mappa
Carbonara al Ticino – Mappa
Posizione del comune di Carbonara al Ticino nella provincia di Pavia
Sito istituzionale

Origini del nome

Il nome deriva da Sylva Carbonaria, l'antichissima foresta estesa tra l'abitato ed il Ticino, in parte periodicamente incendiata per ricavarne carbone di legna.

Storia

La zona era era compresa nella vastissima foresta detta Sylva Carbonaria, che si estendeva dai torrenti Terdoppio e Agogna, comprendendo Dorno e Valeggio, sino al Ticino e il Po. In mezzo alla selva vi passava l'antica Strada Regina, strada che dalla Via Emilia e Piacenza raggiungeva Pavia e proseguiva per Dorno e Valeggio fino a Lomello, e poi passando per Vercelli e Torino raggiungeva la Gallia.

Fin dall'epoca longobarda il territorio era inserito nei possedimenti della corte regia dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, assieme ai tanti possedimenti, il territorio era inserito nel grande feudo reale ed imperiale monastico[4][5][6].

Delle origini della zona, una delle più antiche notizie di Carbonara è dato dal "Codice diplomatico Longobardo" dove si fa menzione di un diploma regio di Cuniperto (690 circa) non emesso a Pavia ma in curte Carbonaria che riconosceva la zona la prerogativa di feudo regio. Un altro diploma del re longobardo Rachis, pubblicato dal Muratori, è datato 5 agosto 747 ed emesso da Curte Curbonaria[7].

In origine era un centro religioso monastico colombaniano. Il primo impulso fu dato dal monaco eremita Sant'Aldo che nella selva Carbonaria, insieme ad alcuni suoi confratelli, bonificando, lavorando il carbone di legna e pregando, trasse gli ultimi anni di sua vita. Il popolo di questo paese avrebbe dedicato al santo eremita una cappella che si dice risalente al sec. VIII.

Noto fin dal XIII secolo come Carbonaria, legato al feudo di Gropello, fu sotto la signoria dei Beccaria di Gropello e poi per eredità (XV secolo) dei Visconti del ramo di Breme e Gropello, dei quali Girolamo fu primo Conte di Carbonara (inizio del XVII secolo). Essi si estinsero prima della fine di quel secolo, e la contea passò ai loro congiunti Lonati Visconti. Nel 1768 Antonio Maria della Chiesa, che prese per adozione il cognome Malaspina della città di Bobbio (PC), fu creato Marchese di Carbonara.[8] Nel 1713 il comune, seguendo le sorti della Lomellina, fu incluso nei domini dei Savoia. Nel 1863 prese il nome di Carbonara al Ticino.

Tra le località di Carbonara, due ebbero vicende particolari e furono comuni autonomi :

  • Sabbione, noto come Sablonum già nel XIII secolo, seguì feudalmente le sorti di Cava Manara e terre vicine, appartenendo agli Eustachi e poi ai marchesi Olevano di Pavia, essendo poi unito a Carbonara verso il 1800
  • Campomaggiore, a causa dell'incerta collocazione tra la Lomellina e il Siccomario, fu causa, con altri tre paesi (Torre de Torti, fraz. di Cava Manara, San Fedele e Travedo, fraz. di Sommo), di un lungo contenzioso tra l'Austria e i Savoia, tra il 1710 e il 1738. Nel 1815 il comune (che contava circa 200 abitanti) fu soppresso e unito a Zerbolò e solo nel 1866 ne fu staccato e unito a Carbonara.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • Chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista

Geografia antropica

Frazioni

Canarazzo[1].

Cascine

Menocchia, Campomaggiore, Sabbione, Casoni, Belvedere, Finta Battaglia, Sant'Antonio, Casottoni, Cavallera, Cantarana[1].

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

Cultura

 
Segnaletica posta nella frazione di Casoni, a ricordo delle riprese de Il ragazzo di campagna (1984).

La località Casoni, frazione di Carbonara al Ticino, è stata tra le ___location principali (sotto il fittizio nome di Borgo Tre Case) del film Il ragazzo di campagna del 1984, diretto da Castellano e Pipolo e interpretato da Renato Pozzetto.[10]

Amministrazione

Note

  1. ^ a b c http://www.comune.carbonaraalticino.pv.it/it-it/vivere-il-comune/scheda Comune di Carbonara al Ticino - Scheda del comune
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2017.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Valeria Polonio Felloni Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia
  5. ^ Eleonora Destefanis Il Monastero Di Bobbio in Eta Altomedievale
  6. ^ C. Cipolla - G. Buzzi Codice Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII - Volumi I-II-III, in Fonti per la Storia d'Italia, Tipografia del Senato, Roma 1918
  7. ^ S. Gasparri, Storia di Pavia, in "L'alto medioevo" - Vol. II, Soc. Pavese di Storia Patria, Pavia, 1987
  8. ^ I Malaspina di Bobbio
  9. ^ Dati tratti da:
  10. ^ Tutte le ___location esatte del "Ragazzo di campagna", su davinotti.com, 29 settembre 2008.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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