Geosciurus inauris
Lo Xero del Capo (Xerus inauris) è un roditore della famiglia degli Sciuridae che vive nella maggior parte delle zone secche dell'Africa meridionale, dal Sudafrica attraverso il Botswana fino alla Namibia
Xero del Capo | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Rodentia |
Famiglia | Sciuridae |
Sottofamiglia | Xerinae |
Tribù | Xerini |
Genere | Xerus |
Specie | X. inauris |
Nomenclatura binomiale | |
Xerus inauris Zimmerman, 1780 |
Descrizione
Lo Xerus Inauris presenta una pelliccia ispida che copre tutto il corpo, e sotto di essa, a differenza di altri mammiferi, è privo di peluria morbida. La parte dorsale della pelliccia è color cannella, e nei diversi individui presenta varianti più scure o più chiare[1]; il muso, la zona del ventre, i lati del collo e la parte interna degli arti sono invece bianchi, mentre la pelle è scura. I padiglioni auricolari sono piccoli. Su entrambi i lati del corpo l'animale ha una striscia bianca che va dalla spalla alla coscia. Attorno agli occhi presenta delle fini linee bianche. La coda è appiattita a continuazione di dorso e ventre, coperta da pelo bianco con due bande nere alla base[2]. Nello Xero del Capo assistiamo un non pronunciato dimorfismo sessuale: i maschi pesano di solito fra i 423 e i 649 g, l'8/12% più delle femmine, che invece pesano fra i 444 e i 600 g[3]. La lunghezza totale è di 424-476 mm per i maschi e 435-446 mm[1].
La formula dentaria dello Xerus Inauris è [4]. Sul palato, presenta nove increspature trasversali fra i molari che si interrompono al centro a formare un solco, con altre due increspature continue poste anteriormente ai molari[1].
Le femmine hanno due coppie di mammelle, la prima all'altezza dell'inguine e la seconda all'altezza degli addominali[4].
Nei maschi il glande è relativamente grosso, con uno sviluppato osso penico sulla terminazione e curvato verso il basso[1]. Questa specie è in particolare notevole per i suoi testicoli grandi, che corrispondono a circa il 20% della lunghezza del corpo e della testa[4].
La muta del pelo avviene ogni anno fra agosto e settembre e fra marzo e aprile[5].
Distribuzione sul territorio
Lo Xero del Capo vive nei territori aridi dell'Africa meridionale[6]: è largamente presente in Namibia (ma risulta assente nelle regioni costiere e nel nordest[2]), abita le zone centrali e sud-occidentali del Kalahari, in Botswana[7], e si può trovare anche nella regione sud-occidentale della Provincia del Nordovest (Sudafrica) fino a quelle di Free State e Lesotho. È diffuso anche nei territori della Provincia del Capo Settentrionale, ma solo nella zona nord-orientale[2]. A sud il limite estremo della distribuzione è la zona di Graaff Reinet[2], città nella Provincia del Capo Orientale.
Come si vede, la denominazione del Capo è in qualche modo fuorviante, dal momento che l'animale ha un'area di insediamento assai più vasta. Questo nome può essergli stato attribuito per distinguerlo da un'altra specie di scoiattolo, questa arboricola: lo scoiattolo grigio orientale, anch'esso stanziato attorno a Città del Capo, che fu introdotto dall'Europa da Cecil John Rhodes
Comportamento
Lo Xerus inauris ha il suo habitat nelle zone aride o semiaride[5]: vive di preferenza nelle piane sabbiose (velds) e nelle praterie con terreno duro, ma lo si può trovare anche in piccoli gruppi nelle zone limitrofe ai laghi di origine alluvionale (pans), nelle stesse pianure alluvionali e nei campi coltivati[7]. Lo Xero è animale generalmente diurno, e non va in letargo. Le tane consistono in gruppi di tunnel scavati nel terreno per un'estensione di circa 700 m2[8], con un numero di ingressi che va da 2 a 100[5]. I tunnel proteggono l'animale dalle temperature estreme in superficie e dai predatori, ma nonostante questo lo Xero passa la maggior parte del giorno alla ricerca di cibo in superficie[6], dove, per esigenze di termoregolazione, posiziona la folta coda contro il sole per coprirsi il capo e il dorso[9] e si rotola nella polvere. Lo Xerus inauris si nutre di bulbi, frutti, erbe, piante, insetti e arbusti[1]. Non accumula cibo nelle tane, quindi la nutrizione costituisce un'attività giornaliera[5] che occupa il 70% delle attività dell'animale (un restante 15-20% del tempo è impiegato nella sorveglianza del territorio, il resto nelle interazioni sociali[5][8]). Il fabbisogno d'acqua, minimo, è soddisfatto dalla percentuale d'acqua contenuta nella vegetazione erbacea, e l'animale beve raramente[1].
Per le medesime esigenze di difesa da temperatura e predatori, le tane dello Xero sono usate anche da suricati e manguste[10]. Tale "convivenza" appare, nel caso delle suricate, come mutualmente vantaggiosa, a differenza delle manguste che costituiscono semplicemente commensali dello scoiattolo[10].
Fra i predatori dello Xero troviamo sciacalli, serpenti e varani. Lo Xero del Capo è in grado di distinguere, dall'odore delle feci, se esse appartengano o meno ad un predatore[11]. Quando vengono minacciati, gli Xeri attuano contro i predatori (ad esempio serpenti) dei comportamenti intimidatori[10][12]: più scoiattoli avanzano di colpo verso il predatore frapponendo fra loro ed esso le code a cespuglio, poi, quando il predatore stesso scatta all'indietro gli scoiattoli si ritirano. Di solito, i comportamenti intimidatori di gruppo si dimostrano efficaci nell'allontanare le minacce[12].
Comportamento sociale
I gruppi di Xeri contano di solito due o tre esemplari adulti di sesso femminile e fino a nove esemplari giovani di entrambi i sessi che costituiscono la prole dipendente dalle femmine stesse[5], mentre un gruppo con più di tre femmine si divide in entità più piccole[13]. I maschi invece vivono separatamente in gruppi pacifici che contano fino a 19 individui non legati da parentela, e si uniscono alle femmine soltanto nel periodo dell'estro di una di esse[8]; all'interno di un gruppo maschile possono formarsi dei sottogruppi di quattro o cinque esemplari che cambiano anche giornalmente numero e composizione[1].
I gruppi di femmine vivono, come detto sopra, in gruppi di tunnel che hanno uscita distribuite su una superficie di circa 4 ha, con un nucleo centrale di circa 0,25 ha[8]. I territori di diversi gruppi possono sovrapporsi, ma il nucleo verrà difeso da ciascuno di essi con comportamenti aggressivi[6][8]. Il territorio di un gruppo di maschi, con i suoi 12,1 ha di ampiezza[8], va a includere quelli di numerosi gruppi di femmine.
All'interno di un gruppo femminile, i membri condividono le zone del pasto e del sonno, senza che fra loro esista una gerarchia. Nei gruppi maschili, invece, abbiamo delle nette gerarchie di dominanza basate sull'età dei membri e mantenute poi per sostituzione dei membri stessi. Le competizioni fra i maschi consistono in dimostrazioni di salto senza manifestazioni di violenza o ferite[14]. Inoltre i maschi non sono territoriali come le femmine, ed è frequente l'immigrazione e l'emigrazione di un membro fra un gruppo e l'altro[1].
Forme di comunicazione
Quando percepisce una minaccia, lo Xero emette un richiamo di allarme simile a un fischio[4][6]. Tale richiamo può avere due forme: un verso breve e acuto che mette in forte allarme gli altri membri del gruppo, e un suono meno acuto usato per pericoli non imminenti[4]. Durante gli scontri per la predominanza, gli individui emettono grugniti profondi e aggressivi[6]. Gli esemplari giovani si allenano nei richiami con fischi e squittii[1].
Riproduzione
Lo Xero del Capo si accoppia nel corso di tutto l'anno[5][7][15], e in particolare nei mesi secchi invernali[1]. Poiché le femmine hanno accoppiamenti multipli, i grandi testicoli dei maschi li aiutano a sostenere la competizione spermatica. Dopo l'accoppiamento, i maschi si masturbano, sia allo scopo di pulirsi i genitali, sia per ridurre la possibilità di infezioni trasmissibili sessualmente[16].
L'estro dura tre ore, e si verifica in una femmina del gruppo alla volta. Durante l'estro, la femmina in calore viene avvicinata, sollecitata con insistenza e inseguita dai maschi che vogliono accoppiarsi con lei, e il maschio dominante si accoppia con lei per primo[14]: una femmina consente numerosi accoppiamenti, sia col primo maschio che con quelli successivi nella scala gerarchica. Quando un maschio non si è ancora accoppiato con una femmina, disturberà gli accoppiamenti che essa effettua con altri maschi[14]. Tuttavia è raro che l'accoppiamento venga difeso.
La gestazione dura fra i 42 e i 49 giorni[4][15], e termina con la nascita di una cucciolata che conta da uno a tre piccoli[5][15]: essi sono ciechi e senza pelo[5]; gli occhi si aprono dopo il trentacinquesimo giorno[5]. Dopo la nascita ha inizio l'allattamento: una femmina che allatta si sposta in un tunnel separato per prendersi cura dei piccoli, e torna nel gruppo dopo lo svezzamento o nel caso di perdita della cucciolata[1]. I cuccioli rimangono nel tunnel per i primi 45 giorni; sette giorni dopo essere usciti, iniziano a nutrirsi di cibi solidi, e l'allattamento termina intorno al cinquantaduesimo giorno[15].
I maschi raggiungono la maturità sessuale ad otto mesi, e lasciano il loro gruppo di nascita; le femmine invece raggiungono la maturità a dieci mesi e restano nel gruppo[8].
Stato di conservazione
Sembrano non esistere nel complesso gravi minacce per lo Xero del Capo. In alcune regioni esso viene considerato un animale infestante per l'agricoltura, e per evitare il danneggiamento delle colture e il rischio legato alla diffusione della rabbia l'uomo ha usato erba avvelenata per controllarne la diffusione[4]. Tuttavia la specie resta comune in molte aree protette, tra cui il Kgalagadi Transfrontier Park in Botswana e Sudafrica, e l'Etosha National Park in Namibia.
Note
- ^ a b c d e f g h i j k Skurski, D., J. Waterman. 2005. "Xerus inauris", Mammalian Species 781:1-4.
- ^ a b c d Skinner J. D., R. H. N. Smithers. 1990. The mammals of southern African subregion, University of Pretoria.
- ^ Lynch C. D. 1983. "The mammals of the Orange Free State", Memoirs van die Nasionale Museum 18:58-60.
- ^ a b c d e f g Zumpt I. F. 1970. "The ground squirrel", African Wild Life 24:115-121.
- ^ a b c d e f g h i j Herzig-Straschil, B. 1978. "On the biology of Xerus inauris (Zimmermann, 1780) (Rodentia, Sciuridae)", Zeitschrift für Säugetierkunde 43:262–278.
- ^ a b c d e Herzig-Straschil B. 1979. "Xerus inauris (Rodentia, sciuridae)-an inhabitant of arid regions of southern Africa", Folia Zoologica 28:119-124.
- ^ a b c Smithers R. H. N. 1971. The mammals of Botswana, Salisbury, Rhodesia, Museum Memoirs No. 4.
- ^ a b c d e f g Waterman, J. M. 1995. "The social organization of the Cape ground squirrel (Xerus inauris; Rodentia: Sciuridae)". Ethology 101:130–147.
- ^ Bennett, A. F., R. B. Huey, H. John-Alder, and K. E. Nagy. 1984. "The parasol tail and thermoregulatory behavior of the Cape ground squirrel (Xerus inauris)", Physiological Zoology 57:57–62.
- ^ a b c Waterman, J., J. Roth. 2007. "Interspecific associations of Cape ground squirrels with two mongoose species: benefit or cost?". Behavioral Ecology and Sociobiology, 61(11):1675-1683.
- ^ Belton, L., N. Ball, J. Waterman, P. Bateman. 2007. "Do Cape ground squirrels (Xerus inauris) discriminate between olfactory cues in the faeces of predators versus non-predators?", African Zoology, 42(1): 135-138.
- ^ a b Waterman, J. M. 1997. "Why do male Cape ground squirrels live in groups?" Animal Behaviour 53:809–817.
- ^ Waterman, J. M. 2002. "Delayed maturity, group fission and the limits of group size in female Cape ground squirrels (Sciuridae: Xerus inauris)", Journal of Zoology 256:113–120.
- ^ a b c Waterman, J. M. 1998. "Mating tactics of male Cape ground squirrels, Xerus inauris: consequences of year-round breeding", Animal Behaviour 56:459–466.
- ^ a b c d Waterman, J. M. 1996. "Reproductive biology of a tropical, non-hibernating ground squirrel". Journal of Mammology 77:134–146.
- ^ Waterman JM, 2010. "The Adaptive Function of Masturbation in a Promiscuous African Ground Squirrel". PLoS ONE 5(9): e13060. doi:10.1371/journal.pone.0013060
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Collegamenti esterni
- (EN) Geosciurus inauris, su Fossilworks.org.
- (EN) Geosciurus inauris, su Paleobiology Database.