Squilla mantis

specie di animali della famiglia Squillidae
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La cannocchia o canocchia, detta anche pannocchia o pacchero o cicala di mare (Squilla mantis) è un crostaceo della famiglia degli Squillidae che può raggiungere una lunghezza massima di 20 cm.

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Pacchero

Squilla mantis
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumArthropoda
SubphylumCrustacea
ClasseMalacostraca
SottoclasseHoplocarida
OrdineStomatopoda
SottordineUnipeltata
SuperfamigliaSquilloidea
FamigliaSquillidae
GenereSquilla
SpecieS. mantis
Nomenclatura binomiale
Squilla mantis
Nomi comuni

heuschreckenkrebs (DE) skoulíki (EL)
mantis shrimp (EN) galera (ES) squille (FR)
Nomi regionali italiani:
pannocchia, panocchia, stracciavocc(Abruzzo), sparnocchia,
spernocchia, scrificio (Campania); canocchia (Emilia-Romagna)
balestrin, sigà de maa, sighea, çigařa (Liguria)
panocchia (Marche), cecala, caraviedde (Puglia)
cambara de fangu, solegianu de mari (Sardegna)
astrea, stria, streusa, schirifizu (Sicilia), canocia
(Veneto, Friuli-Venezia Giulia)

Descrizione

Ha una corazza di colore bianco-grigiastra con riflessi rosati e con due caratteristiche macchie ovali bruno-violacee sulla coda simili ad occhi, volti ad ingannare il predatore ed attrarlo laddove l’esoscheletro è maggiormente resistente. La forma è allungata.

Vive ad una profondità che va dai 10 m ai 200 m sui fondi sabbiosi, fangosi costieri, spesso in prossimità della foce dei fiumi o dello sbocco dei canali.

È un animale solitario, vive durante il giorno in gallerie scavate nel fondo e di notte esce alla ricerca di cibo o per la riproduzione. Viene generalmente catturata con le reti a strascico e le reti da posta.

Bibliografia

  • Egidio Trainito, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, 2004ª ed., Milano, Il Castello, 2004, ISBN 88-8039-395-2.

Collegamenti esterni

  • Federcoopesca.it. URL consultato il 30 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  • Encarta.it, su it.encarta.msn.com. URL consultato il 30 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2009).