Megaptera novaeangliae
La megattera (Megaptera novaeangliae) appartiene alla stessa famiglia della balenottera e della balenottera azzurra, ma una serie di caratteristiche particolari fanno di essa un genere a parte. Ha un aspetto tipico al momento di immergersi, allorché inarca la sua schiena subito prima di sparire al disotto della superficie marina. La sua caratteristica più importante però è costituita dalle pinne particolarmente lunghe. Queste, che sono notevolmente più allungate che non in altre balene, possono raggiungere anche un terzo della lunghezza totale del corpo. Corpo che non è affatto affusolato, ma ha una forma tozza e non bella. Le megattere migrano frequentemente e tendono poi a seguire la linea costiera allorché passano i tropici verso le acque a latitudini superiori. L'abitudine di mantenersi lungo la costa ha reso famose le loro migrazioni, ma le espone ad essere una facile preda dei cacciatori. Le megattere raggiungono i 12-15 m di lunghezza, con le femmine leggermente più lunghe. Il colore è normalmente nero sul dorso e bianco sulla pancia, ma si possono avere anche delle varianti. Il dorso è quindi quasi uniformemente nero o di un grigio molto simile all'ardesia scura, mentre la colorazione ventrale varia considerevolmente dal completamente bianco al tutto nero. Alcuni studiosi hanno anche tentato di suddividere le megattere in razze a seconda del loro colore. La cosa non è stata però ritenuta attendibile, sebbene possa esserci una sorta di differenziazione, suggerita principalmente dal fatto che i balenieri hanno rilevato che riescono a catturare delle megattere esclusivamente scure e, quindi, delle altre completamente chiare, mentre lavorano in mezzo ai vari branchi nel risalire le coste. Le lunghe pinne sono di solito nere nella parte superiore od esterna e bianche sulla parte inferiore o interna, nello stesso modo le regioni della coda sono scure sopra e chiare sotto. Una femmina catturata al largo delle Shetland era completamente nera ad eccezione delle pinne. Queste hanno inoltre un profilo particolare. Cioè, i bordi inferiori sono dentellati ed hanno una serie di gibbosità o tubercoli. Questi poi, sono presenti anche sulla parte superiore della testa e lungo la linea della mandibola, su di essi inoltre crescono uno o due ruvidi peli.
Megattera | |
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![]() ![]() Megaptera novaeangliae | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Eutheria |
Ordine | Cetacei |
Sottordine | Mysticeti |
Famiglia | Balaenopteridae |
Genere | Megaptera
(Gray, 1846) |
Specie | M. novaeangliae |
Nomenclatura binomiale | |
Megaptera novaeangliae (Borowski, 1781) | |
Areale | |
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Sulla parte inferiore del corpo si notano, inoltre, una serie di solchi che arrivano fino all'ombelico. Il loro numero è di 2-36, rispetto agli 85-90 presenti nella balenottera e nella balenottera azzurra. I solchi sono intervallati ad una distanza di circa 20 cm e, a volte, la loro parte concava presenta un colore contrastante con quello della superficie circostante. La breve pinna dorsale, inoltre, posta piuttosto indietro, presenta una forma triangolare. Il suo bordo posteriore non è concavo come accade nalla maggior parte delle balenottere. Su ciascun lato della bocca possono esserci fino a 400 fanoni, ma il loro numero medio è di circa 300. La loro lunghezza raggiunge i 70 cm; hanno un colore grigio-nero, anche se, a volte, ce ne sono di bianchi. Tuttavia, dove essi sono presenti, corrispondono anche a delle enfiature bianche sulla pelle.
Migrazioni estive ed invernali
Le megattere si possono trovare in tutti gli oceani, ma sono balene tipicamente costiere, che spesso si avvicinano molto alla costa fino a spingersi in piccole baie ed estuari. Ciò nonostante raramente si arenano sulle coste e contrastano, per questo, fortemente con le pseudorche. Esse migrano ogni estate verso le acque polari per nutrirsi e, quindi, tornano ai mari tropicali in inverno, allorché sono nati i piccoli e si svolge nuovamente l'accoppiamento. Sebbene vi siano popolazioni diverse, sia nell'Artico che nell'Antartico, possono avvenire degli scambi tra i due gruppi quando si muovono entrambi verso l'Equatore.
Le megattere, che a volte sono state avvistate anche al largo delle coste britanniche, trascorrono l'estate nutrendosi, con i loro piccoli, a nord e ad est della Norvegia. In febbraio e in marzo si muovono verso occidente e quindi a sud, fino alle coste dell'Africa settentrionale, dove viene partorita un'altra generazione. In aprile e in maggio si ha un altro accoppiamento. Dopo di ciò le balenottere migrano nuovamente verso nord, superando le Ebridi esterne e le Faroer e, infine, raggiungono la Norvegia settentrionale verso luglio ed agosto. I balenieri delle Ebridi, circa 90 anni fa, riuscivano a catturare qualche megattera, ma oggi riescono difficilmente a vederle e nessuna si è arenata sulle coste nordeuropee da ormai lungo tempo. Nel 1866 una megattera venne avvistata a Firth of Tay in Scozia, quasi ogni giorno per circa sei settimane. Venne infine arpionata e, successivamente, sir John Struthers ne fece una descrizione anatomica molto particolareggiata.
Si sono studiate particolarmente anche le migrazioni delle balenottere meridionali e si è scoperto che esse seguono gli stessi schemi di quelle settentrionali. Le megattere passano l'estate nei mari antartici cibandosi dell'abbondante krill di quelle acque. All'avvicinarsi dell'inverno esse si spostano gradualmente verso nord. Le prime ad andare a nord sono le femmine, che hanno appena finito di svezzare i loro piccoli; questi tuttavia le seguono. Vengono quindi gli individui non ancora maturi, poi le femmine adulte ed infine le femmine gravide. Tutti raggiungono, quindi, le calde acque equatoriali, dove le femmine gravide partoriscono e poi si accoppiano nuovamente. Nella migrazione di ritorno le femmine gravide partono per prime; sono poi seguite dagli individui non ancora adulti; vengono infine le femmine adulte con i loro piccoli nati da poco. Per l'epoca in cui le acque ricche di nutrimento dell'Antartide sono state raggiunte, i vari gruppi si sono anche riuniti e rimangono così fino al momento di ripartire verso nord.
Il krill: loro cibo principale
Il cibo delle megattere consiste in krill, ma, a volte, esse mangiano anche dei piccoli pesci e si ha notizia di una di esse nel cui stomaco vennero trovati persino sei cormorani più un settimo nella gola. Questi vennero probabilmente ingoiati accidentalmente, allorché la balenottera si stava cibando dello stesso banco di krill nei cui pressi si trovavano i cormorani. A volte nel loro stomaco sono stati rinvenuti anche dei merluzzi. Quando però le megattere si trovano in acque tropicali, non si cibano quasi mai. Esse si alimentano quasi unicamente in inverno nelle acque più fredde e le loro riserve di grasso vengono accumulate in maniera da bastare per tutto l'anno.
Leviatani amorosi
Le megattere sono ben note per le loro stramberie amorose. Esse si girano e rigirano più volte su se stesse nell'acqua battendo la superficie o schiaffeggiandosi reciprocamente con le loro grandi pinne. Tutto ciò genera un forte moto ondoso il cui rumore è percepibile anche a parecchi chilometri di distanza. A volte fuoriescono anche completamente dall'acqua, ma si ritiene che ricorrano a questo mezzo solo per liberarsi dai cirripedi che si attaccano al loro corpo.
Uccise sulla costa
Come avviene per molte altre specie di balene, il peggior nemico delle megattere è l'uomo, seguito dall'orca. Le megattere, per la loro abitudine di seguire la costa e, a causa delle loro rotte migratorie fisse, costituiscono una facile preda per l'uomo e, allorché viene iniziata la caccia alla balena, è quasi sempre una megattera ad essere uccisa per prima.
La molestia dei balani
Le megattere sono di solito fortemente infestate da balani e da pidocchi delle balene; uno dei balani Coronula viene di solito trovato in associazione con i tubercoli della testa e delle pinne. È stato più volte notato che queste balenottere quando viaggiavano lungo le coste dell'Africa meridionale verso il nord erano fortemente infestate, mentre quelle che ritornavano dalle acque tropicali verso il sud, lo erano molto meno. Si è ritenuto pertanto che nella zona in cui il fiume Congo si getta in mare, le megattere si avvicinassero molto sotto costa, in acque perciò molto meno salate nelle quali i balani o morivano o comunque si staccavano.
Bibliografia
- (EN) Cetacean Specialist Group 1996, Megaptera novaeangliae, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ARKive - images and movies of the humpback whale (Megaptera novaeangliae).
- Photos and information about humpback whales and other cetaceans in Mayumba National Park
- Humpbacks of Hervey Bay, Queensland, Australia
- The Dolphin Institute Whale Resource Guide and scientific publications
- Humpback Whale Gallery (Silverbanks)
- Humpback Whale videos
- A detailed analysis of the form and function of the humpback whale song, from the University at Buffalo
- The Whalesong Project
- Article from PHYSORG.com on the complex syntax of whalesong phrases
- Estimating the humpback population in the Pacific, from the National Oceanic and Atmospheric Administration
- Estimating the humpback population in the Atlantic, from Dalhousie University
- Recovery plan in Australia: 2005–2010
- Humpback Whales in the Sacramento River by the NOAA
Alri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Megaptera novaeangliae
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