Montebelluna
Montebelluna (Montebełuna in veneto) è un comune italiano di 31 459 abitanti[1] della provincia di Treviso in Veneto. Si tratta di un comune sparso, in quanto raggruppa diversi nuclei abitati separati tra di loro. {{senza fonte|La sede comunale è situata nella frazione La Pieve.}}. È il quarto comune più popoloso della provincia di Treviso, dopo il capoluogo provinciale, Conegliano e Castelfranco Veneto.
Montebelluna comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Marzio Favero (Lega Nord-Forza Italia-lista civica MB Futura) dal 31-5-2011 (2º mandato dal 5-6-2016) |
Territorio | |
Coordinate | 45°46′31″N 12°02′20″E |
Altitudine | 109 m s.l.m. |
Superficie | 49,01 km² |
Abitanti | 31 459[1] (31-12-2019) |
Densità | 641,89 ab./km² |
Frazioni | Biadene, Busta, Caonada, Contea, Guarda, La Pieve (sede comunale), Mercato Vecchio, Pederiva, Posmon, San Gaetano, Sant'Andrea |
Comuni confinanti | Altivole, Caerano di San Marco, Cornuda, Crocetta del Montello, Trevignano, Vedelago, Volpago del Montello |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 31044 |
Prefisso | 0423 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 026046 |
Cod. catastale | F443 |
Targa | TV |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 404 GG[3] |
Nome abitanti | montebellunesi |
Patrono | Immacolata Concezione |
Giorno festivo | 8 dicembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Territorio
Il territorio di Montebelluna è in gran parte pianeggiante, con altitudini che variano dai 69 m s.l.m., riscontrabili a sud di San Gaetano, ai 144 m, a nord di Pederiva. Il paesaggio si caratterizza poi per la presenza di due colline, comprendendo l'estremità occidentale del Montello (dove si ravvisa l'altitudine massima, 343 m) e il più modesto Capo di Monte (o Montebelluna Alta, o ancora collina di Mercato Vecchio, 199 m). Tra i due rilievi passa un corridoio naturale (lungo il quale transita la Feltrina), un tempo l'alveo originale del Piave.
La zona è naturalmente povera di corsi d'acqua ma l'approvvigionamento idrico è assicurato, sin dai tempi antichi, da un sistema di canali artificiali derivanti dal Piave. Si tratta in particolare del Canale del Bosco e del Canale di Caerano, diramazioni della Brentella di Pederobba.
Clima
Il clima è di transizione tra quello tipico della pianura padana, caratterizzato da elevata umidità, accentuate inversioni termiche invernali e nebbie persistenti, e quello più temperato ma piovoso della fascia pedemontana collinare. In condizioni di alta pressione, durante il periodo invernale, il territorio di Montebelluna gode di un numero elevato di giornate soleggiate. La nebbia, altresì, è un fenomeno poco frequente, in particolare nell'area centro settentrionale del territorio comunale. Le nevicate si verificano con sempre meno frequenza e sono generalmente di scarsa entità, con accumuli più elevati sulla collina del Montello. La nevosità media è stimabile tra i 7 e i 12 cm. Nel periodo primaverile ed estivo, il territorio è sovente investito da forti temporali pomeridiani, con fenomeni che occasionalmente possono assumere carattere estremo (nel 1930 un tornado, devastò la vicina Volpago del Montello). Il quantitativo di precipitazioni annuale, seppur inferiore a quello della fascia pedemontana, è superiore a quello del resto della pianura, con accumuli medi attorno ai 1100-1150 mm annui. Il fenomeno dello Stau, che in concomitanza di correnti meridionali estende la sua influenza fino al montebellunese, concorre ad elevare il totale di precipitazioni annue. In base alla media di riferimento (1961-1990), la temperatura media di gennaio è di 3°, quella di Luglio 23°. Molto rare sono temperature estive superiori ai 35°, mentre le minime invernali raramente si spingono al di sotto dei - 5° nell'area urbana. Una particolare eccezione è rappresentata dalle doline carsiche che puntellano la collina del montello, laddove, localizzati fenomeni di inversione termica, in particolari condizioni di cielo stellato e ventilazione assente, permettono un notevole raffreddamento. In tali aree, limitate dal punto di vista spaziale, sono state misurate temperature prossime ai -20°, con gelate tardive ed evidenti effetti sulla vegetazione.[senza fonte]
MontebellunaMeteo.it
Nel settembre 2017, è stata installata in città una stazione meteorologica privata, i cui dati sono visibili 24h su 24 sul portale www.montebellunameteo.it congiuntamente ad una serie di informazioni di carattere climaticologico e previsionale su scala locale (modello meteo wrf-arw).
Origini del nome
Il toponimo è chiaramente un composto. Monte- indicherebbe la collina di Mercato Vecchio, ai piedi della quale è sorto l'abitato. Più discussa l'origine di -belluna: potrebbe essere in relazione al culto della dea Bellona; o, posticipandone l'origine, si richiamerebbe alla città di Belluno che, nel X secolo, aveva espanso la propria giurisdizione fin oltre il Piave grazie alle conquiste del vescovo Giovanni[4].
I primi riscontri del toponimo si hanno nell'anno 1000 <<de Musano usque in capite montis Belluni>>, nel 1239 <<Montis Bellunensis Castrum>>, nel 1245 <<Castrum Montisbellune>> e nel 1251 <<Montebelluna>>[5]
Storia
Età protostorica e romana
Le prime tracce di attività umana risalgono all'età della pietra e del bronzo (Paleolitico medio). La nascita di un vero insediamento si ha però verso il IX secolo a.C. Il suo sviluppo fu favorito dalla strategica posizione geografica all'imboccatura della valle del Piave, collegamento tra la pianura e l'area prealpina. Con il tempo diventerà il più importante centro del Veneto preromano. Tali informazioni ci sono date dai numerosi rinvenimenti di aree cimiteriali presso le località di Santa Maria in Colle e Posmon. L'area continua ad essere abitata durante il periodo romano (dalla romanizzazione del Veneto tra il II-I secolo a.C. fino al II secolo d.C.). Montebelluna entrerà a fare parte della centuriazione del municipio romano Acelum (Asolo). Non è ancora accertata come ipotesi, tanto meno quella che Montebelluna fosse un centro residenziale (presso Santa Maria in Colle) o un castra romano a difesa dei reticolati di Asolo e Treviso.
L'età medievale
L'esistenza documentaria della pieve di Montebelluna coincide con l'esistenza, abbondantemente documentata a partire dal 1100, del castello medioevale, attraverso la concessione imperiale di Ottone III a Rambaldo II, conte di Treviso e poi divenuto feudo vescovile allorché, nel 1047 e nel 1065, Enrico III e Enrico IV lo confermeranno rispettivamente ai vescovi Rotario e Volframmo.
Del castello, un presidio, affidato, come prescrivevano gli Statuti cittadini, a due capitani in carica per sei mesi e adeguatamente stipendiati, e a sei custodi equipaggiati e armati, sul finire del Cinquecento, rimaneva solo la celebre descrizione del Bonifacio:
La Rocca s'innalzava nel mezzo del Castello di Montebelluna grande e popolato assai; indi, poco discosto, erano due Gironi, l'un detto della Cisterna, e l'altro del Capitano; perché quello ad una bella cisterna era vicino, e in quest'altro il capitano del luogo dimorava: di dentro s'aggirava una spaziosa strada vicina alla muraglia, che con alcune torri era stata assai alta fabbricata: di fuori era un'ampia fossa che abbracciava il Castello, attorno al quale era una lunga strada; poi circondavano per buon spazio le Cerchie, che da un'altra fossa erano attorniate: e avea questo Castello tre porte: l'una dalla Chiesa a questo Santo consacrata, di S.Cristoforo si chiamava; l'altra era detta di sotto dal Girone; e la terza Bagnalasino. (G. Bonifacio, Istoria di Trevigi, p. 187)
Il Rinascimento
La difesa in ogni caso continuò e produsse un'infinità di contenziosi con Treviso che prendevano la strada delle magistrature venete. Venezia sanzionava la tradizione dell'esenzione, anche e soprattutto per motivi politici (la fedeltà dei fedelissimi rustici contava molto di più degli infidi ceti urbani). E poi non si trattava solo di principi e tradizioni. Va infatti ribadito che gestire lo spazio esente del mercato sul colle assicurava alte rendite alla comunità e sicuro prestigio agli amministratori. Per governare la Fabrica bisognava essere eletti e quindi anche tale funzione amministrativa rientrava nell'alveo, sia pur discutibile, della cosiddetta democrazia diretta delle comunità rurali. Ma, contrariamente ad altre cariche locali come quella di mariga (sorta di sindaco eletto a rotazione tra i capi di casa dei rispettivi communi) governare la Fabrica era ambìto, talmente ambìto da spingere all'uso di clientele diffuse e determinate dalla rete dei rapporti di dipendenza economica. I contadini ricchi erano quasi sempre grossi prestatori di denaro e sostanzialmente degli usurai. I più arrembanti (i Dalla Riva, i Vendramini, i de Bettini, i Pellizzari) riuscivano a legare a sé decine di famiglie sui cui membri indebitati essi stendevano protezioni e procure, riscatti e ipoteche, un ombrello a larghe tese persino morali (padrini, tutele), sino all'inevitabile e legittima acquisizione dei patrimoni vincolati. I protagonisti di queste ascese patrimoniali erano, di fatto, gli amministratori della fabbriceria, una decina di persone fra loro legate da interessi economici e politici, un'alleanza sanzionata e rafforzata, non a caso, dalle strategie matrimoniali.
Il Novecento
Come detto, la posizione di centralità dell'area nella circolazione dei beni e delle persone continuò e si rafforzò nel passaggio al Comune moderno di età napoleonica e austriaca. Tale ormai consolidata vocazione sarà all'origine delle prime forme di manifattura e di commercializzazione della calzatura, attività che, seppur presente sin dal Medioevo, si afferma in modo deciso solo nella seconda metà dell'Ottocento (dai dieci calzolai del 1808 si passa ai 36 degli anni trenta, ai 55 del 1873 per arrivare ai 200 di inizio Novecento).
Il trasporto del mercato al piano (1872) e la conseguente nascita del centro urbano segnano il passaggio alla modernità, dando alla cittadina i suoi tratti ancora riconoscibili (le grandi piazze, gli edifici). Montebelluna conta allora 7100 abitanti che, nel 1885, saliranno a 9008 per superare i 10.000 nei primi anni del '900. Sempre negli anni sessanta dell'800 gli alunni iscritti all'insegnamento elementare erano 150 e saliranno a 900 all'inizio del secolo.
Nonostante l'alto tasso di emigrazione, fenomeno diffuso in tutto il Veneto, è in questo periodo, tra la seconda metà del XIX secolo e i primi decenni del '900, che la città vive la sua fase più intensa di sviluppo, anche grazie all'arrivo della ferrovia (la tratta Treviso-Montebelluna viene inaugurata il primo aprile 1884). Rimane da ricordare la delibera del 1886 per la presa stabile del canale irriguo Brentella (l'opera verrà però realizzata solo nel 1929), la linea ferroviaria Padova-Montebelluna del 22 luglio 1886 e nel novembre dello stesso anno la Treviso-Belluno, l'elettrificazione del 1903, l'acquedotto di San Giacomo di Fener nel 1901, i lavori pubblici (costruzione delle carceri nel 1884), la decisa e imponente sistemazione della viabilità, l'istituzione della Banca Popolare (1877), la ragguardevole espansione edilizia e l'inizio dei lavori per la tratta ferroviaria Montebelluna-Susegana nonché l'elaborazione del progetto che porterà, ben dentro al ‘900, della tramvia elettrica.
All'inizio del secolo si insediano le prime aziende industriali di media portata e già nel 1904 il distretto di Montebelluna occupava il quarto posto in Provincia per potenza installata. La rapidità dello sviluppo è peraltro confermata dal fatto che, ancora nel 1885, l'unica attività non agricola di una certa rilevanza erano le sette filande di bozzoli che davano lavoro a 140 donne. L'industrializzazione dei primi del '900 annovera così la Filatura Cotonifici Trevigiani, il Cascamificio Bas (poi Filatura del Piave), gli stabilimenti in via Piave per la produzione dei perfosfati, solfati di rame e acido solforico, le manifatture tessili di Biadene e Pederiva, l'industria alimentare (i pastifici di Biadene, il molino “Cerere”) e si allarga progressivamente alla lavorazione del legno e soprattutto allo sviluppo del settore calzaturiero, che diverrà nel corso del secolo il motore dello sviluppo industriale locale[6].
Alla crescita economica si accompagnarono le prime forme associazionistiche: in particolare la Società Popolare di Mutuo Soccorso, fondata nel 1870 da una classe dirigente illuminata e responsabile. Dalle iniziali e consuete finalità di assistenza a operai e artigiani, la Società Operaia si trasformò progressivamente in un volano di civiltà e di iniziativa culturale. Nel suo ambito si promosse l'iscrizione dei soci alla cassa nazionale della Previdenza Sociale, l'istituzione nel 1901 di una Scuola di Disegno applicato alle Arti e Mestieri, la promozione della Biblioteca Circolante “A. Fogazzaro” nel 1911, la Scuola Tecnica nel 1920. In questo contesto va sicuramente ricordata la costituzione, nel 1897, della Società per la costruzione e la gestione di un Teatro Sociale.
Un paese vitale dunque, come testimonia, almeno in parte, il noto Resoconto Economico-Morale del 1909 nel quale vengono riportate con enfasi le conseguenze dei primi insediamenti industriali e il continuo sviluppo commerciale della città imperniato sul volano mercantile.
Nel 1928 un regio decreto declassò il comune di Caerano San Marco a frazione di Montebelluna. Nel 1946 fu ristabilita la situazione precedente.
Dal 1987 fa parte dei "100 Comuni della Piccola Grande Italia".[7]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Duomo dell'Immacolata Concezione
La chiesa collegiata prepositurale di Montebelluna, dedicata all'Immacolata e più nota semplicemente come duomo di Montebelluna, è il principale edificio religioso della città, nonché sede del vicariato omonimo della Diocesi di Treviso. La chiesa dedicata all'Immacolata si presenta come un grandioso edificio costruito in stile neogotico a partire dal 1908, è stato progettato dall'ingegnere montebellunese Guido Dall'Armi per volere del prevosto mons. Giuseppe Furlan.
Chiesa di Santa Maria in Colle
Antica chiesa prepositurale, riedificata nel 1609 e completata a metà Settecento da Giorgio Massari, spoglia degli altari barocchi trasportati nel nuovo duomo, conserva il grande soffitto La Gloria del Paradiso di Francesco Fontebasso, alcuni altari del XVII secolo, un coro ligneo della fine del Seicento opera di Francesco Comin e Paolo Della Mistra e l'organo doppio progettato da Gaetano Callido.
Chiesa dei Santi Lucia e Vittore
Edificio settecentesco di Biadene, costruito dai Pisani e donato alla comunità. Al suo interno è presente il primo affresco del pittore Gian Battista Tiepolo (datato circa tra 1716 e 1719), raffigurante l'incoronazione della Vergine e la gloria dei Santi Lucia e Vittore. Il suo antico patrimonio artistico è stato trasferito nell'anonima parrocchiale novecentesca.
Architetture civili
A Posmon (considerando anche l'antico colmello di Visnà) il quattrocentesco insediamento residenziale favorito dal passaggio del Brentella ha prodotto un proliferare di dimore signorili, a partire dalle antiche proprietà dei Pola (con il barco quattrocentesco dei paladini), dei Contarini (con le importantissime vedute di San Marco e Piazza dei Signori a Treviso di primo Cinquecento), e dei Cicogna. Per dimensioni e qualità urbana e architettonica vanno ricordate villa Mora Morassutti, Villa Giustinian (Rinaldi) e villa Correr-Pisani (Biadene).
- Palazzo Municipale – Ampliamento di antico edificio rurale di metà Ottocento su progetto di Giuseppe Legrenzi senior.
La Biblioteca Comunale
- Palazzi cittadini. Si tratta di una serie di edifici ottocenteschi di nobile e dignitosa fattura costruiti negli anni immediatamente successivi alla nascita del nuovo centro urbano (1872). Da ricordare almeno palazzo Bolzon, Morassutti, Sarri Dall'Armi e Polin.
- Biblioteca comunale - Un grande edificio di mattoni a vista, progettato dall'architetto Toni Follina per accogliere, dal 2002, la Biblioteca comunale di Montebelluna. Si caratterizza per le luminose strutture in vetro e acciaio e per le forti geometrie ingentilite lungo il perimetro dal verde e dall'acqua.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 3 744, ovvero il 12,0% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[9]:
Cultura
Istituzioni culturali
- Biblioteca Comunale di Montebelluna[10]
- Museo di Storia naturale e Archeologia[11], in Villa Biagi
- Museo dello scarpone e della calzatura sportiva, in Villa Zuccareda Binetti
- Teatro "Roberto Binotto", in Villa Correr Pisani di Biadene
- MEVE - Memoriale Veneto della Grande Guerra[12], in Villa Correr Pisani
Appuntamenti culturali
Una delle manifestazioni più importanti è il Palio del vecchio mercato che si tiene sin dal 1990. La prima domenica di settembre le contrade di Montebelluna (Biadene, Busta, Caonada, Centro, Contea, Guarda, Mercato Vecchio, Pederiva, Posmon, San Gaetano e Sant'Andrea) si sfidano in una gara a squadre tirando un carro agricolo carico di prodotti tipici, lungo il percorso che dal Municipio porta a Mercato Vecchio (quasi due chilometri in salita): è la strada che un tempo i mercanti dovevano faticosamente percorrere per arrivare a vendere la loro merce al mercato che si teneva nella località. Dal 2000 è stato anche istituito l'Europalio, manifestazione interna a quella del Palio in cui gareggiano le città gemellate con Montebelluna contro una squadra di montebellunesi.
La città ed alcuni comuni dell'area propongono ECHI Rassegna Teatrale Network Cultura dei Comuni del Montebellunese. Nel 2016 la rassegna è alla sua terza edizione, dal titolo Scenari contemporanei[13].
Geografia antropica
Frazioni
Nello statuto comunale di Montebelluna sono riconosciute undici frazioni: Biadene, Busta, Caonada, Contea, Guarda, la Pieve (che è la sede comunale), Mercato Vecchio, Pederiva, Posmon, San Gaetano, Sant'Andrea.
Vanno tuttavia fatte delle precisazioni.
Storicamente, la comunità di Montebelluna, che si identificava con la pieve di Santa Maria in Colle, era divisa in cinque colmelli, ovvero Posmon, Visnà, Pieve, Guarda e Pederiva (quest'ultima fu in seguito associata a Mercato Vecchio). Busta, Contea, Sant'Andrea e San Gaetano erano località minori dipendenti rispettivamente da Posmon, Visnà e Pieve, mentre Caonada e Biadene avevano una propria autonomia, facendo capo alle rispettive parrocchie.
Sino alla seconda metà del secolo scorso, il territorio comunale era ancora diviso nelle sette frazioni tradizionali (i cinque colmelli più Biadene e Caonada). L'espansione urbana del secondo dopoguerra ha portato alla formazione di una grande conurbazione e allo sviluppo di nuove frazioni che ha stravolto questa organizzazione. Visnà e Pieve sono praticamente scomparsi, tant'è che la stessa cartellonistica li identifica come un unico quartiere definito "Centro". Anche Posmon e Guarda risultano ormai delle semplici appendici di questo agglomerato, e nel frattempo hanno assunto una propria autonomia Busta, Contea, Sant'Andrea e San Gaetano, un tempo località minori. D'altra parte, anche Mercato Vecchio e Pederiva hanno visto uno sviluppo tale da doverle dividere.
Questa evoluzione si è riflessa anche nell'organizzazione ecclesiastica: alle tre parrocchie "storiche" se ne sono infatti aggiunte altrettante (Busta-Contea, Guarda e San Gaetano).
Posmon
È l'estremità occidentale dell'agglomerato di Montebelluna. Un tempo il suo territorio si estendeva anche sulla campagna a sud, comprendendo le località di Busta e Contea.
Il toponimo deriverebbe da pos bon "pozzo buon", vista la fitta presenza di pozzi artesiani tuttora sfruttati dall'agricoltura locale.
La civiltà è qui presente da tempo immemore, come provano i reperti oggi conservati nel Complesso di Santa Caterina, sede dei Musei civici di Treviso, (è stata rinvenuta una necropoli) e le fonti storiche (molti documenti antichi ricordano i resti di un accampamento romano). Durante la dominazione della Serenissima vi furono eretti diversi palazzi signorili (villa Cicogna, villa Loredan-Van Axel, villa Giustiniani, villa Falier).
Infrastrutture e trasporti
Strade
Posta lungo la Strada statale 248 Schiavonesca-Marosticana, Montebelluna rappresenta altresì una tappa importante della cosiddetta via Feltrina, attuale strada provinciale 2.
Fra il 1913 e il 1931 il centro cittadino e le suddette direttrici stradali videro la presenza dei binari delle tranvie Montebelluna-Asolo e Montebelluna-Valdobbiadene, gestite dalla Società Veneta, che rappresentarono al tempo un importante strumento di sviluppo per l'economia della zona.
Ferrovie
La stazione di Montebelluna, servita da corse regionali svolte da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Veneto, un tempo comune alle tranvie, è posta sulla linea Calalzo-Padova, ed è origine della linea per Treviso. Fino al 1966 dalla medesima stazione si diramava inoltre la ferrovia Montebelluna-Susegana, costruita nel 1916 per finalità militari.
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1808 | 1810 | Marco Galanti | Podestà | Regno Italico | |
1810 | 1815 | Gio. Batta Contarini | Podestà | Regno Italico | |
1815 | 1815 | Gio. Maria Princivalli | Podestà | dominazione austriaca | |
1816 | 1823 | Gio. Maria Princivalli | Deputato politico | ||
1824 | 1834 | Andrea Gregorin | Deputato politico | ||
Stefano Pulin | Deputato politico | ||||
Bortolo Pulin | Deputato politico | ||||
Giovanni Ferrari | Deputato politico | ||||
1867 | 1869 | Clarimbaldo Cornuda | Sindaco | ||
1870 | 1872 | Domenico Zuccareda | Sindaco | ||
1873 | 1885 | Clarimbaldo Cornuda | Sindaco | ||
1886 | 1890 | Pietro Bertolini | Sindaco | ||
1891 | 1891 | Gio Batta Dall'Armi | Sindaco | ||
1892 | 1898 | Giovanni Peratoner | Sindaco | ||
1899 | 1907 | Antonio Lodovico Manin | Sindaco | ||
1917 | 1918 | Guido Dall'Armi | Sindaco | ||
1918 | 1918 | Vincenzo Merricone | Commissario prefettizio | ||
1918 | 1919 | Vincenzo Messina | Commissario prefettizio | ||
1919 | 1920 | Guido Dall'Armi | Commissario prefettizio | ||
1920 | 1922 | Pietro Desirò | Regio Commissario | ||
1922 | 1923 | Giuseppe Dall'Armi | Sindaco | ||
1923 | 1923 | Luigi Menichella | Commissario prefettizio | ||
1923 | 1926 | Baldassare Baldassari | Commissario prefettizio | ||
1926 | 1926 | Antonio Baccega | Sindaco | ||
1926 | 1927 | Walter Guerrino Squarzoni | Commissario prefettizio | ||
1927 | 1932 | Alberto Polin | Commissario prefettizio | ||
1932 | 1937 | Alberto Polin | Podestà | ||
1937 | 1937 | Carlo Cenacchi | Podestà | ||
1937 | 1937 | Gilberto Mazzanti | Commissario prefettizio | ||
1937 | 1938 | Mario Pellizzari | Commissario prefettizio | ||
1938 | 1939 | Mario Pellizzari | Podestà | ||
1939 | 1940 | Gino Mattei | Commissario prefettizio | ||
1940 | 1941 | Giulio Tessari | Commissario prefettizio | ||
1941 | 1941 | Isaia Ziliotto | Commissario prefettizio | ||
1941 | 1942 | Domenico Legrenzi | Commissario prefettizio | ||
1942 | 1944 | Gino Mattei | Commissario prefettizio | ||
1944 | 1944 | Gino Saccol | Commissario prefettizio | ||
1944 | 1945 | Demetrio Bassi | Commissario prefettizio | ||
1945 | 1946 | Giuseppe Vergani | Commissario prefettizio | ||
1946 | 1946 | Lino Sanson Bortolo | Sindaco | ||
1946 | 1951 | Francesco Rossi | Sindaco | ||
1951 | 1956 | Aristide Sartor | Sindaco | ||
1956 | 1960 | Pietro Fasan | Sindaco | ||
1960 | 1967 | Giovanni Bressan | DC | Sindaco | |
1967 | 1973 | Pietro Fasan | DC | Sindaco | |
1973 | 1975 | Ernesto Danieli | DC | Sindaco | |
1975 | 1976 | Giovanni Bressan | DC | Sindaco | |
1976 | 1985 | Francesco Adami | DC | Sindaco | |
1º agosto 1985 | 11 luglio 1990 | Dino De Longhi | DC | Sindaco | [15] |
11 luglio 1990 | 24 febbraio 1992 | Dino De Longhi | DC | Sindaco | [16] |
24 febbraio 1992 | 16 aprile 1993 | Leopoldo Bressan | DC | Sindaco | [17] |
30 maggio 1993 | 14 luglio 1993 | Secondo Campanelli | DC | Sindaco | [17] |
14 luglio 1993 | 6 dicembre 1993 | Vittorio Labrocca | - | Commissario prefettizio | |
6 dicembre 1993 | 1º dicembre 1997 | Silverio Zaffaina | Liga Veneta | Sindaco | [18] |
1º dicembre 1997 | 28 maggio 2002 | Silverio Zaffaina | Lega Nord | Sindaco | [19] |
11 giugno 2002 | 12 giugno 2007 | Laura Puppato | centro-sinistra (liste civiche) | Sindaco | [20] |
12 giugno 2007 | 14 giugno 2010 | Laura Puppato | l'Ulivo | Sindaco | [21] |
14 giugno 2010 | 31 maggio 2011 | Franco Andolfato | l'Ulivo | Vicesindaco | [22] |
31 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Marzio Favero | Lega Nord - Progetto Grande Montebelluna - Bellona | Sindaco | [23] |
5 giugno 2016 | Marzio Favero | Lega Nord - Forza Italia - Lista MB Futura | Sindaco | [24] |
Gemellaggi
Montebelluna è gemellata con[25]:
- Dammarie-les-Lys, dal 1987
- Oberkochen, dal 1992
- Tata, dal 2000
- Contea di Laois, dal 2010
Il comune intrattiene "legami di amicizia" anche con altre città europee[26]:
Altre informazioni amministrative
Per un periodo al comune di Montebelluna fu assegnato il territorio di Caerano di San Marco, soppresso nel 1928 e ricostituito nel 1946 (Censimento 1936: pop. res. 3348)[27].
Sport
- Montebelluna 1919 Calcio S.r.l. principale squadra di calcio della città che milita nel girone C di Serie D.
- Montebelluna Basket ASD società cestistica che milita nel campionato di Serie C Nazionale
- Rugby Montebelluna 1977 società rugbistica che milita nel campionato di Serie C Regionale
- San Gaetano Calcio società calcistica che milita nel campionato regionale di Promozione.
Note
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Francesco Ferrarese, Elementi di toponomastica (PDF), in Montello, Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna, 2005, p. 101. URL consultato il 29 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2007).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponimastica-Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET editore, 1990, p. 410.
- ^ Montebelluna: Distretto Industriale Della Calzatura Sportiva tradenordest.com
- ^ Craxi scopre i cento comuni dell'Italia piccola e opulenta., su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 18 ottobre 2020.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 31 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
- ^ Biblioteca Comunale di Montebelluna, su Biblioteca Comunale di Montebelluna. URL consultato il 13 ottobre 2016.
- ^ Museo di Storia Naturale ed archeologia di Montebelluna - Homepage, su www.museomontebelluna.it. URL consultato il 13 ottobre 2016.
- ^ Memoriale Veneto della Grande Guerra di Montebelluna - Homepage, su www.memorialegrandeguerra.it.
- ^ teatro> ECHI | Biblioteca Comunale di Montebelluna, in Biblioteca Comunale di Montebelluna. URL consultato il 13 ottobre 2016.
- ^ Per l'elenco dal 1808 al 1946 si è fatto riferimento ad Augusto Serena, Cronaca Montebellunese., pp. 212-213.
- ^ Eletto il 12 maggio.
- ^ Eletto il 6 maggio.
- ^ a b Eletto consigliere comunale il 6 maggio 1990.
- ^ Eletto il 21 novembre.
- ^ Eletto il 16 novembre.
- ^ Eletta il 26 maggio.
- ^ Eletta il 27 maggio.
- ^ Eletto consigliere comunale il 27 maggio e nominato vicesindaco, ha retto la giunta dopo che il sindaco Puppato è decaduta dalla sua carica in seguito alla sua elezione a consigliere regionale.
- ^ Eletto il 15 maggio.
- ^ Eletto il 7 giugno.
- ^ Copia archiviata, su comune.montebelluna.tv.it. URL consultato il 12 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2010).
- ^ [1][collegamento interrotto]
- ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
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Collegamenti esterni
- Il sito ufficiale del Palio di Montebelluna, su ilpalio.it.
- Il sito ufficiale del Museo Civico di storia naturale e archeologia, su museomontebelluna.it.
- Il sito ufficiale della Biblioteca Comunale di Montebelluna, su bibliotecamontebelluna.it.
- Il sito ufficiale del Memoriale Veneto della Grande Guerra di Montebelluna, su memorialegrandeguerra.it.
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